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Libri dalla categoria Reich Wilhelm

Le Religioni nell’Età del Colonialismo e del Neocolonialismo

Le Religioni nell’Età del Colonialismo e del Neocolonialismo

Autore/i: Autori vari

Editore: Editori Laterza

a cura di Henri-Charles Puech, traduzione di Maria Novella Pierini.

pp. 312, cartine b/n, Bari

In tredici volumi della “Biblioteca Universale” la grande Storia delle religioni diretta da Henri-Charles Puech fornisce una visione completa del fenomeno religioso dall’antico Oriente sino ai giorni nostri.

Nel presente volume:

  • «Movimenti religiosi da acculturazione nell’America del Nord» di Weston LaBarre
  • «I culti afro-americani» di Roger Bastide
  • «Il messianismo in America meridionale» di Egon Sohaden
  • «Movimenti religiosi moderni da acculturazione in Indonesia» di Justus M. Van der Kroef
  • «Movimenti religiosi da acculturazione in Oceania» di Kenelm O. L. Burridge
  • «Le Chiese “bantu” dell’Africa australe» di Claude Wautier
  • «I movimenti di innovazione religiosa nell’Africa Nera» di Georges Balandier.

 

Lo Zen e l’Arte di Disporre i Fiori

Lo Zen e l’Arte di Disporre i Fiori

Autore/i: Herrigel Gutsy

Editore: Se

prefazione di Daisetz T. Suzuki, introduzione dell’autrice, traduzione di Lucia Corradini.

pp. 112, nn. ill. b/n, Milano

“Il giapponese intende le arti come metodi particolari di formazione che permettono di cogliere la bellezza dell’esistenza, quella bellezza che supera ogni comprensione razionale, ogni significato utilitaristico, e che è il mistero stesso. In questo senso lo Zen è strettamente imparentato con tutte le arti: con la pittura, la cerimonia del tè, l’ikebana, il kendo, il tiro con l’arco.[…]
In Giappone non si studia un’arte per amore dell’arte, ma per ricevere l’illuminazione spirituale che essa può donare. Se l’arte si limita alla dimensione esteriore, se non conduce a ciò che è più profondo e più essenziale, in altre parole se non diventa una forma di spiritualità, il giapponese non la riterrà degna di studio. Arte e «religione» sono intimamente unite nella storia della cultura giapponese. L’arte di «disporre i fiori» non è un’arte nel senso proprio del termine, ma è l’espressione di una concezione della vita molto più profonda. I fiori devono essere disposti in modo da suscitare la visione dei «gigli dei campi», di cui si dice che Salomone in tutta la sua gloria non poteva uguagliare lo splendore.” (Dalla prefazione di Daisetz T. Suzuki).

La Civiltà Vichinga

La Civiltà Vichinga

Autore/i: Brondsted Johannes

Editore: Edizione CDE

traduzione di L. Veneziani.

pp. XII-298, nn. tavv. b/n f.t., 1 cartina b/n, Milano

Si dice che furono i primi europei ad approdare nel Nuovo Mondo. E, in effetti, dalla Groenlandia – colonizzata nel X secolo – i Vichinghi raggiunsero le coste nordamericane, occupando una terra che chiamarono Vinland.
Sembrano dunque storicamente fondati i favolosi racconti delle saghe nordiche.
Così almeno afferma questo libro documentato e ricco di suggestioni: il più completo che si possa oggi trovare in Italia sulla storia del misterioso popolo di navigatori e di guerrieri.
Le successive fasi dell’espansione vichinga – iniziata prima dell’800 d.C. e proseguita per due secoli – vengono qui attentamente raccontate, inseguendone le tracce in Inghilterra, in Normandia, in Russia, in Asia Minore. E analizzando tutti gli aspetti della storia e della vita quotidiana di quel popolo leggendario.

Johannes Brøndsted (1890-1965), è stato professore di Archeologia nordica e di Preistoria europea all’Università di Copenaghen. Ha ricostruito la preistoria danese nei tre volumi di Danmarks Oldtid (1957-59).

Droga e Follia

Droga e Follia

Documenti sui malati-cavia negli ospedali psichiatrici italiani

Autore/i: Blumir Guido

Editore: Tattilo Editrice

pp. 216, Roma

Il fatto: pazienti di un ospedale psichiatrico costretti a subire esperimenti con LSD. Tre medici della clinica per malattie nervose e mentali dell’Università di Torino hanno freddamente registrato in una pubblicazione «scientifica» le allucinazioni, la disperazione, le invocazioni e lo strazio di ventitré soggetti (o forse è meglio dire «oggetti») sottoposti al trattamento con acido lisergico. Anche noi abbiamo la nostra piccola Auschwitz quotidiana. Come nei lager, i malati sono considerati nei nostri nosocomi semplice «materiale scientifico» di studio. Ogni dimensione umana è abolita. La reificazione dell’individuo è consumata fino in fondo atrocemente. L’alienato viene torturato e deriso, quando (come sostiene Laing) la prima e l’unica cosa da fare per curare un malato di mente è fargli intuire che il medico non appartiene all’ostilità del mondo.
Ma i medici hanno bisogno di pubblicazioni «scientifiche» per la carriera universitaria. Il paziente diventa l’inconsapevole strumento di una scalata sociale. E non è il caso di fare il discorso che la conoscenza miete le sue vittime, che la ricerca scientifica può essere crudele ma è utile a tutta l’umanità. Da questo punto di vista gli esperimenti con l’LSD erano perfettamente inutili: i pazienti sono stati seviziati per studiare le eventuali modificazioni introdotte dall’uso della droga nel disegno dell’albero. «Il soggetto «(Francesco P., ricoverato da sei anni, diagnosi: sindrome schizofrenica) viene invitato ancora al disegno. Ridacchiando rifiuta stolidamente.
Infine, minacciato di elettroshock, si decide…». L’esempio è significativo.
La documentazione raccolta in questo volume è agghiacciante. Le vietnamite «gabbie di tigre» fanno quasi sorridere.

Guido Blumir, giovane studioso di problemi sociologici, collaboratore di diversi giornali e riviste, è un audace e originale ricercatore nel settore specifico dell’uso non medico dei farmaci psicoattivi.
Già autore con Marisa Rusconi di un’inchiesta sull’uso della «droga» in Italia (La droga e il sistema, Feltrinelli, 1972) , è attualmente impegnato in una ricerca su droga e mass-media nell’ambito dell’indagine nazionale interdisciplinare organizzata dal Centro nazionale di prevenzione e difesa sociale.

La Vita Sessuale dei Selvaggi nella Melanesia Nord-Occidentale

La Vita Sessuale dei Selvaggi nella Melanesia Nord-Occidentale

Racconto etnografico sul corteggiamento, sul matrimonio e sulla vita familiare fra gli indigeni delle Isole Trobriand, nella Nuova Guinea Britannica

Autore/i: Malinowski Bronislaw

Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore

prefazione di Havelock Ellis, traduzione di Edith Campi.

pp. 508, ill. b/n, Milano

Questo libro è frutto delle esperienze che il grande antropologo raccolse negli anni tra il 1915 e il 1918 nelle Isole Trobriand (Mari del Sud) sulla vita sessuale dei loro abitanti, di una società, cioè, completamente “altra” rispetto alla nostra.
Dietro la quasi totale assenza di codici di comportamento sessuale prefissati, di concetti tabù, come ad esempio quello di paternità, affiora anche una questione centrale che investe tutto il problema della psicanalisi e dell’antropologia: quella del complesso di Edipo.
Se nello schema teorico elaborato da Freud non c’è posto per una società che non implichi il parricidio originario, le ricerche di Malinowski proposero la tesi secondo cui in una società matrilineare questo complesso non esiste, come non esistono tutti quei tabù che sono propri di una società “repressiva”. Com’è noto, la ricerca empirica, per esempio di Levi-Strauss e di Luc de Heusch, ha dimostrato la fondatezza delle posizioni di Malinowski.

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Prefazione di Havelock Ellis

Introduzione

Capitolo primo I rapporti tra i sessi nella vita tribale

1. I principi del diritto materno. 2. Un villaggio trobriandese. 3. La vita familiare. 4. La divisione della proprietà e i compiti dei due sessi.

Capitolo secondo La condizione sociale della donna nella società indigena

1. I privilegi e gli oneri del rango. 2. I riti mortuari e le festività. 3. La partecipazione della donna alla magia.

Capitolo terzo I rapporti sessuali prima del matrimonio

1. La vita sessuale dei bambini. 2. Le divisioni per età. 3. La vita amorosa dell’adolescenza. 4. La casa degli scapoli.

Capitolo quarto Le vie che portano al matrimonio

1. I motivi per sposarsi. 2. Il consenso della famiglia della moglie. 3. I regali di nozze. 4. Il fidanzamento tra bambini e il matrimonio tra cugini. 5. Alleanze matrimoniali nella famiglia di un capo. 6. Le cerimonie del fidanzamento tra bambini.

Capitolo quinto Il matrimonio

1. Marito e moglie come compagni. 2. Adulterio e gelosia sessuale. 3. Il tributo economico della famiglia della moglie. 4. La poligamia dei capi. 5. L’aspetto domestico della poligamia.

Capitolo sesto Il divorzio e lo scioglimento del matrimonio in caso di morte

1. Il divorzio. 2. La morte e i familiari del defunto. 3. Le cerimonie funerarie e gli obblighi del lutto. 4. La ideologia del lutto.

Capitolo settimo La procreazione e la gravidanza nella credenza e nel costume degli indigeni

1. L’organismo del maschio e della femmina e l’impulso sessuale nella credenza degli indigeni. 2. La reincarnazione e la via alla vita attraverso il mondo degli spiriti. 3. L’ignoranza della paternità fisiologica. 4. Parole e fatti nelle testimonianze. 5. I bambini senza padre in una società matrilineare. 6. Le singolari rivendicazioni della paternità sociologica.

Capitolo ottavo La gravidanza e il parto

1. La preparazione per i riti della prima gravidanza. 2. La cerimonia della prima gravidanza. 3. Consuetudini inerenti alla gravidanza e al parto. 4. Madre e bambino.

Capitolo nono Forme abituali di licenziosità

1. L’elemento erotico nei giuochi. 2. l giuochi che comportano il contatto fisico. 3. I periodi dell’amore e delle festività. 4. Riunioni cerimoniali: kayasa. 5. Le feste orgiastiche. 6. Ulatile – Giovani in cerca di avventure amorose. 7. Katuyausi – Una scappatella cerimoniale di ragazze. 8. Yausa – Un assalto orgiastico da parte delle donne. 9. La realtà della licenziosità orgiastica.

Capitolo decimo L’attività amorosa e la psicologia della vita erotica

1. L’attrazione erotica. 2. Ripugnanza dettata dalla bruttezza, dall’età, dalla malattia. 3. La bellezza del viso e del corpo umano. 4. La cura del corpo. 5. Svolgimento di una relazione amorosa. 6. Casi di attaccamento personale. 7. L’aspetto venale dell’amore. 8. La gelosia. 9. La bellezza, il colore e il profumo nell’amoreggiamento. 10. La conversazione tra due amanti. 11. Gli approcci erotici. 12. L’atto sessuale.

Capitolo undicesimo La magia d’amore e di bellezza

1. L’importanza della bellezza. 2. Occasioni cerimoniali della magia di bellezza. 3. I rituali delle abluzioni. 4. I rituali delle decorazioni. 5. La magia della sicurezza e della fama durante le festività. 6. La magia d’amore. 7. Il rituale e la formula della magia d’amore. 8. Le realtà della magia d’amore. 9. La magia dell’oblio.

Capitolo dodicesimo Sogni e fantasie erotiche

1. I sogni. 2. Il sesso nel folclore: il giuoco del ripiglino. 3. Il sesso nel folclore: facezie. 4. Il sesso nel folclore: la leggenda e il mito. 5. Il paradiso erotico dei trobriandesi.

Capitolo tredicesimo Morale e costume

1. La decenza e il decoro. 2. La morale del sesso. 3. La censura delle aberrazioni sessuali. 4. Il pudore nel parlare e nel comportamento. 5. L’esogamia e il divieto dell’incesto. 6. Il tabù supremo.

Capitolo quattordicesimo Un mito selvaggio dell’incesto

1. Le fonti della magia d’amore. 2. Il testo originale del mito. 3. I casi di incesto effettivo.

Il Libro della Visione

Il Libro della Visione

Guida alla ricerca del proprio guru

Autore/i: Verni Piero

Editore: Arcana Editrice

prefazione dell’autore.

pp. 176, Roma

Un lungo viaggio attraverso i più importanti maestri yoga, viventi e non, degli ultimi tempi… un vasto panorama delle diverse vie che la mistica indiana fornisce per giungere alla liberazione definitiva dell’uomo: concentrazione, pratiche del trattenimento del respiro, meditazione e contemplazione, erotica mistica e salmodia di canti sacri, la via della devozione ed altre ancora. Lo yoga nelle sue forme classiche e nelle versioni popolari visto attraverso le figure dei suoi maestri… yogin tradizionali o anticonformisti, in una corsa da un capo all’altro della penisola indiana (e a volte anche oltre) alla ricerca del proprio guru… pratiche ascetiche, vie contemplative e tecniche fisiologiche si intersecano e incontrano in questa guida alla ricerca del mezzo per sintonizzate l’uomo sulla vibrazione dell’autoconoscenza e della “dimensione divina…
questo Libro della Visione vuole servire da guida ad un panorama aggiornato e più ampio possibile delle numerose proposte di autorealizzazione dei vari maestri indù.
Questa guida è un utile strumento per chi voglia andare al di là della discussione teorica, e a volte scolastica e conoscere ed interpretare in concreto il complesso mondo spirituale indù.

L’Aura Vivente

L’Aura Vivente

Scopri il colore della tua Aura per conoscere meglio te stesso e migliorare i tuoi rapporti con gli altri – Quattordici colori, corrispondenti a quattordici diverse personalità, che influenzano l’amore, la salute e il lavoro

Autore/i: Bowers Barbara

Editore: Armenia Editore

traduzione di Daniela Fassini.

pp. 208, Milano

L’aura umana è una sorta di alone colorato che segue il profilo del nostro corpo e sprigiona attorno a noi una forte energia. I colori essenziali dell’aura sono quattordici e a ciascun colore corrisponde un tipo di personalità con peculiari caratteristiche.
Questo saggio, già pubblicato con il titolo “I colori dell’aura”, propone un test attraverso il quale è possibile stabilire qual è il colore dominante che diffondiamo attorno a noi e dedica un capitolo all’analisi delle caratteristiche inconfondibili di ciascuna delle quattordici personalità (ad esempio, le persone dall’aura verde sono brillanti, razionali e si lasciano coinvolgere anima e corpo nel lavoro; coloro che hanno l’aura gialla sono puri e ingenui, i soggetti dall’aura blu sono assai sensibili ed altruisti).
Potremo cosi disporre di un validissimo strumento per conoscere noi stessi e allacciare relazioni più soddisfacenti con chi ci circonda.

Barbara Bowers è consulente presso una famosa azienda americana e si occupa di selezione del personale.

Mendicante di Luce

Mendicante di Luce

Dal Tibet al Gange e oltre

Autore/i: Masterbee

Editore: Edizioni San Paolo

a cura di Kicka, presentazione di Raniero Cantalamessa.

pp. 272, nn. tavv. a colori f.t., Cinisello Balsamo (MI)

Svizzero tedesco di nascita e abbandonato dalla madre in tenera età, l’autore venne adottato da una famiglia molto severa, dove il padre, protestante dalla morale assai rigida, usava imporre la disciplina con violenza talvolta impensabile. Ha conosciuto il buddismo zen all’età di quindici anni in Svizzera, ha viaggiato per tutta l’Europa per motivi di studio, incontrando a Parigi personaggi come Sartre, Giacometti, Chagall, Picasso e, a Berlino, Klaus Kinski e l’intellighentia letteraria. A Istanbul ha incontrato i mistici sufi, sull’Himalaya i santoni e i guru. È stato discepolo di Krishnamurti, di Tatwala Baba e di tanti altri conosciuti e sconosciuti, ha vissuto in ashram induisti e monasteri buddisti tibetani. Finché un giorno ha incontrato uno staretz, un eremita ortodosso, che dette corpo alla sua voglia di Dio trasmettendogli la Preghiera del cuore. I suoi quadri sono esposti in varie parti del mondo e anche al Museo d’arte vaticano (fu lì che conobbe Paolo VI). Oggi insegna anche nei monasteri cristiani. Il libro è il racconto in prima persona di questa grande avventura umana, che ha trovato il suo sbocco naturale nel cristianesimo.

Le Ricette del Dottor Mozzi 2

Le Ricette del Dottor Mozzi 2

Il pane senza glutine e…

Autore/i: Mozzi Esther; Negri Gianfranco

Editore: Cooperativa Mogliazze Editore

pp. 96, interamente e riccamente ill. a colori, Bobbio (PC)

«Adesso sarete voi lettori, appassionati ed affezionati “seguaci dei miei consigli” a mettervi all’opera per sperimentare, a seconda delle vostre necessità, il contenuto di questo libro.» (Dottor Piero Mozzi)

Chi ha seguito i consigli del dott. Mozzi contenuti nel libro La Dieta del Dott. Mozzi, ma non solo chi ha letto il libro, potrebbe aver dovuto rinunciare ad alcuni cibi molto utilizzati nelle nostre tavole italiane. Parliamo di prodotti da forno, pane, pizza, spesso prodotti con farine di frumento, farro o altri cereali contenti glutine.
Con questo nuovo libro, le Ricette del Dott. Mozzi Vol.2, tutti coloro che han dovuto eliminare il glutine dalla propria dieta, potranno tornare a gustare pane, panini, focacce e quant’altro (certo, con la dovuta moderazione), prodotti con cereali alternativi, privi di glutine. Parliamo di riso, mais, miglio, grano saraceno e alcuni più esotici come la quinoa, che andranno selezionati in base alle proprie caratteristiche immunitarie e al proprio stato di salute.
Le ricette contenute in questo nuovo libro sono molto accurate, in modo che anche chi non è esperto di panificazione o di cucina, in generale, possa approcciarsi con fiducia alla preparazione delle pietanze, che poi sono anche molto flessibili e modificabili secondo i propri gusti e il proprio gruppo sanguigno di appartenenza.

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PANE DI QUINOA
PANE DI GRANO SARACENO
PANE DI RISO
PANE DI MÌGLIO
PANINI
PANE DI ZUCCA
PANE DI QUINOA E CASTAGNE
PANE DI QUINOA E PATATE
PLUM-CAKE SALATO ALLE ZUCCHINE
PLUM-CAKE SALATO DI GRANO SARACENO O QUINOA
SGRANOCCHI DI MIGLIO
FOCACCIA DI QUINOA
FOCACCIA DI QUINOA CON OLIVE
FOCACCIA DI GRANO SARACENO E CIPOLLE
FOCACCIA DI GRANO SARACENO CON SEMI
FOCACCIA DI LENTICCHIE
FOCACCINA DI PATATE E TONNO
PAN SOFFICE DI QUINOA
PAN SOFFICE DI QUINOA FARCITO
FETTE BISCOHATE DI QUINOA
CHAPATI DI QUINOA
TARALLI DI VELIA
PATATE DUCHESSA
TORTA SALATA CON VERDURE E UOVA
TORTA SALATA DI FAGIOLINI E PATATE
TORTA SALATA DI FAGIOLINI E RICOTTA
TORTA SALATA SCOPERTA ALLE VERDURE
TORTA SAIATA DI ZUCCA E FAGIOLINI
TORTA SAIATA SCOPERTA CON INDIVIA SCAROLA
TORTA SALATA DI ZUCCA E TOFU
TORTA SALATA DI QUINOA CON RAPA ROSSA
TORTINO DI PATATE
SCHIACCIATA DI ZUCCA
TORTA RIPIENA Di CIPOLLE, ACCIUGHE E OLIVE
PIZZA SEMPLICE DI QUINOA
PIZZA SEMPLICE DI QUINOA CON TONNO E PORRI
POLENTA DI MIGLIO
POLENTA SODA DI MAIS tostata al forno
PIZZA DI POLENTA
PASTICCIO DI POLENTA E TONNO
CHIPS DI POLENTA
CRÉPES DI GRANO SARACENO
CRÈPES DI RISO
CRÉPES DI CECI
CRÉPES DI QUINOA
CRÉPES DI MIGLIO
CRÉPES DI CASTAGNE
SALSA DI POMODORI SECCHI
CREMA DI FETA
CREMA DI RICOTTA E SEDANO
SPUMA DI TACCHINO
SALSA DI PREZZEMOLO
SPUMA DI PISELLI E TONNO
PASTIERA DI QUINOA

Non Sprecare questa Vita

Non Sprecare questa Vita

Autore/i: Dalai Lama

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

introduzione e cura di Massimo Jevolella.

pp. 106, Milano

Dal quattordicesimo Dalai Lama tibetano, la più importante figura del buddhismo contemporaneo, un’intensa riflessione sulla vita in forma di folgoranti aforismi. Insegnamenti di apparente semplicità che, come lampi di luce, illuminano la mente immergendola nella meditazione sui concetti più profondi. Un invito a non sprecare la propria vita, ma ad approfittarne, affrontando ogni giorno con consapevolezza e offrendo compassione, gentilezza, amore e rispetto a ogni essere vivente.

Dei e Diavoli nel Paganesimo Morente

Dei e Diavoli nel Paganesimo Morente

Autore/i: Pascal Carlo

Editore: Fratelli Melita Editori

prefazione dell’autore.

pp. 184, Genova

Sommario:

I. Dei e Diavoli.
II. L’ultimo canto romano e la fine del paganesimo.
III. La distruzione degli idoli in Roma.

Le Profezie di Dante e del Vangelo Eterno

Le Profezie di Dante e del Vangelo Eterno

Dante, angelo profetico – Le profezie minori – La fine dei tempi – La metamorfosi della bestia – Le profezie di San Malachia e del mandorlo fiorito – Le grandi profezie della commedia – L’apertura del sesto sigillo – La caduta dei giganti – La sequenza escatologica

Autore/i: Filipponi Osvaldo

Editore: Casa Editrice Meb

introduzione dell’autore.

pp. 220, Padova

Sebbene sia sempre riconosciuta – e da più parti – all’opera poetica del sommo Dante tutta una serie di altri significati reconditi e sottili – in specie esoterici, filosofici e misterici – l’approccio verso questi altri aspetti della sua opera e avvenuto raramente e le poche volte in cui si è verificato si è sempre trattato di brevi cenni, più o meno convincenti.
La grandezza del valore poetico della Commedia ha sempre soffocato ricerche interpretative d’altro tipo; alimentando una critica ed un’analisi del testo soltanto letterario, mai esoterico.
Questo libro e certamente fra i più completi e dotti mai scritti sull’aspetto “ignoto” e in special modo profetico della grande opera dantesco. Se si sollevano i “sottili veli” della metafora, dell’allusione, del riferimento mascherato e dell’allegoria, la Commedia assume un volto nuovo, fino ad oggi del tutto trascurato e sconosciuto: quello profetico.
Ponendosi come punto di sublime sintesi di eventi e di tempi, Dante traccia l’intero affresco del mondo, per giungere fino agli ultimi fatti. La geniale intuizione dell’Autore di correlare Commedia e Apocalisse si dimostra una chiave di lettura eccezionale ed infallibile, rivelando Dante nel suo vero aspetto, quello di Angelo apocalittico, autore sommo, ma fino ad oggi impenetrabile, del Vangelo eterno.

Lettere d’Amore a Giuseppina

Lettere d’Amore a Giuseppina

Autore/i: Napoleone

Editore: Rusconi

prima edizione integrale a cura di Chantal de Tourtier-Bonazzi, introduzione di Jean Toulard, traduzione dal francese di Lorenzo Pellizzari.

pp. 372, Milano

La prima edizione integrale, collazionata sugli originali, di 269 lettere indirizzate da Napoleone a Giuseppina (cioè di tutte le missive che ci sono state sicuramente tramandate) costituisce un avvenimento sia storico sia editoriale. Mai era stato raccolto un corpus così completo, mai era stata raggiunta una simile precisione nello stabilire la successione e la datazione delle lettere, né soprattutto erano state superate le censure volontarie o involontarie, riguardassero situazioni scabrose e termini crudi o si riferissero a trascrizioni mutile e frettolose. Insomma, Napoleone e Giuseppina nella loro integralità; il loro rapporto amoroso, coniugale e infine soltanto amichevole, sondato in ogni piega e in ogni riflesso; la storia – e quale storia! – che trascorre tra il 20 ottobre 1795 e il 16 aprile 1814, rivissuta sul versante «privato» ma con un occhio vigile e onnipresente sul risvolto «pubblico». Il fuoco della passione amorosa, una fiamma che ben presto vacilla e di cui alfine non restano che le ceneri, non impedisce infatti al generale Bonaparte, al Primo Console, all’Imperatore, al padrone dell’intera Europa, di occuparsi – anche in queste lettere – di guerre e di battaglie, di sovrani e di soldati, di politica e di diplomazia, nonché di parlare – sovente, sempre o soltanto -di se stesso e della propria sorte. Tra qualche infingimento e qualche guasconata, tra qualche autocommiserazione e qualche autocelebrazione, Napoleone è pur sempre un attendibile cronista e racconta alla sua interlocutrice una versione di prima mano delle proprie vittorie e delle proprie fortune.
La destinataria di queste lettere è muta (nel senso che non ci sono state conservate le sue risposte) ma non inespressiva: attraverso i riferimenti indiretti, le repliche, le polemiche, le registrazioni di umori e di intendimenti, Giuseppina di Beauharnais assume dal libro quello stesso peso e valore che rappresentò nella vita del Bonaparte, come artefice dei suoi primi successi, preziosa consigliera, benevola anche dopo l’abbandono e il sostanziale esilio.
Testimonianza di un rapporto a due, con infatuazioni e meschinità, slanci e trasgressioni, glorie e miserie, e insieme documento di vent’anni di storia che sconvolsero un intero continente, queste Lettere d’amore a Giuseppina appartengono alla rara categoria dei libri che servono la cultura senza negarsi al piacere della lettura e alla liberazione della fantasia.

«7 del mattino. Mi sveglio colmo di te. Il tuo ritratto e il ricordo dell’inebriante serata di ieri non hanno concesso riposo ai miei sensi. Dolce e incomparabile Giuseppina, che strano effetto voi fate sul mio cuore!
Siete adirata? Siete triste? L’animo mi si spezza dal dolore, e non v’è tregua per il vostro amico… Ma ve n’è ancor meno per me quando, consegnandovi al sentimento profondo che mi domina, attingo dalle vostre labbra, dal vostro cuore, la fiamma che mi arde. Questa notte ho capito pienamente che voi non siete il vostro ritratto! Tu parti a mezzogiorno, ti vedrò fra tre ore. Nell’attesa, mio dolce amor, accogli un migliaio di baci; ma non restituirmeli, poiché il mio sangue ne brucerebbe.»

Il Concilio e i Concili

Il Concilio e i Concili

Contributo alla storia dalla vita conciliare della Chiesa

Autore/i: Botte B.; Marot H.; Camelot P. Th.; Congar Y.; Alivisatos H.; Fransen G.; De Vooght P.; Gill J.; Dupront A.; Aubert R.

Editore: Edizioni Paoline

introduzione di Don O. Rousseau, traduzione di G. Auletta.

pp. 472, Cinisello Balsamo (Milano)

L’annuncio del Concilio di Giovanni XXIII ha suscitato un’eco e un interesse profondo in tutto il mondo cattolico e anche in altri settori non propriamente cattolici. Per molti, anzi, è stata un’autentica sorpresa, poiché da anni si andava diffondendo la tacita convinzione che il Concilio fosse un’istituzione definitivamente archiviata e sostituita dall’azione del Pontefice e delle Congregazioni Romane. Si deve senza dubbio anche a questa situazione e a questo stato d’animo l’attuale improvviso interesse, germinatore di studi e di pubblicazioni sull’argomento. Quello che presentiamo contiene uno dei tentativi più seri e meglio riusciti di teologia conciliare. Sviluppando il tema: l’ecclesiologia attraverso i concili, gli autori, noti specialisti delle epoche da loro esaminate, giungono a una visione approfondita e documentata della dottrina professata o implicita nelle grandi assemblee ecumeniche circa il valore, la posizione e la funzione del Concilio e conseguentemente dell’episcopato nel complesso della vita della Chiesa. Giustamente la Civiltà Cattolica (1961, 4 febb., p. 311) in una rassegna dedicata all’esame dei recenti studi sul Concilio, s’è pronunciata così al suo riguardo: «Quest’interessante lavoro, compiuto in collaborazione da studiosi cattolici e non cattolici, è uno dei migliori contributi apparsi finora intorno al Concilio. Esso si rivolge a studiosi e ad altre persone colte, particolarmente versate in materia, ed in grado di valutare i diversi punti di vista, Due argomenti… danno l’intonazione a tutta l’opera: quello della collegialità nella Chiesa e quello dell’episcopato nel mondo cristiano. Problemi il cui approfondimento potrà contribuire non poco a far progredire la causa dell’unità cristiana».

Fotografo Senza Obiettivo

Fotografo Senza Obiettivo

L’Enigma scientifico di Ted Serios, l’uomo che fotografa col cervello

Autore/i: Eisenbud Jule

Editore: Sugar Editore

prologo dell’autore, traduzione di Margherita Novelletto Cerletti.

pp. 408, 140 ill. b/n, Milano

Il Dr. Eisenbud, docente di psichiatria presso l’Università di Denver, nel Colorado, è venuto a conoscenza di una eccitante serie di esperimenti compiuti da un certo Ted Serios che possiede la abilità di proiettare le sue immagini mentali direttamente su una pellicola fotografica.
Sospettoso e scettico all’inizio, accetta di assistere insieme a testimoni vari, professori di medicina e di psichiatria, a un esperimento, a una «dimostrazione» del fenomeno cui dice di andare soggetto Ted Serios. Dopo essersi tolto di dosso ogni oggetto metallico (che potrebbe interferire nella proiezione dell’immagine) Ted Serios si mette a torso nudo e rivolge verso di sé l’obiettivo della Polaroid. Guarda intensamente l’obiettivo, si concentra fino ad estranearsi…
Immagini di castelli medioevali, di sculture Olmeche, di palazzi di Centrai City e di Londra impressionano di volta in volta le pellicole. Ipotesi di trance? Niente di tutto ciò durante le sedute con Ted. Frode di collusione o di plagio? L’autore, come clinico, lo esclude. Nella psicanalisi esiste il termine scientifico di «isolamento», il solo forse applicabile al «mondo di Ted Serios». Le forme e le ombre del pensiero dell’«io» primitivo manifeste in ognuno di noi, sono per Ted «manifeste» in maniera più tangibile.
La conclusione dell’autore è quella racchiusa nella frase di Einstein «Non c’è molta strada dal concepire tutto ciò come una apparizione elettronica e pensarlo come l’immagine materializzata del pensiero».
Questo libro rappresenta per la serietà della sua documentazione il più significativo contributo alla conoscenza dei processi mentali dall’inizio dello studio della psicanalisi ad oggi.
Scritto in uno stile semplice e chiaro, corredato di 140 illustrazioni, il libro risulta di eccezionale interesse e di facile lettura anche per il lettore profano.

Storie Vere di un Visionario

Storie Vere di un Visionario

Autore/i: De Quincey Thomas

Editore: Editori Riuniti

a cura di Ottavio Fatica.

pp. 316, Roma

Dell’assassinio considerato come una delle belle arti, Bussano alla porta in «Macbeth», Giovanna d’Arco, La rivolta dei tartari, Il postale inglese, Dialoghi di tre templari sull’economia politica: la più ricca antologia delle opere di Thomas De Quincey, grande oppiomane e «avventuriero passivo» dal talento estroso e sulfureo.

Il Sistema Mondiale della Droga

Il Sistema Mondiale della Droga

La tossicomania come prodotto del capitalismo internazionale

Autore/i: Lamour Catherine; Lamberti Michel R.

Editore: Giulio Einaudi Editore

traduzione di Roberto Long.

pp. 316, 1 cartina ripiegata in b/n, ill. b/n, Torino

La droga è un problema che non riguarda solo in intossicati e i trafficanti. Come il caffè, il rame, l’uranio o il petrolio, anche l’eroina fa parte degli interessi di stato: l’interesse degli stati «vittime» della tossicomania, in cui i problemi sono prevalentemente medici, polizieschi e giudiziari; ma anche l’interesse degli stati produttori di papavero, nei quali l’oppio rappresenta un mezzo di sussistenza fondamentale per larghi strati della popolazione contadina e una fonte di valuta pregiata per lo stato.
Oggi «le grandi manovre dell’oppio» – la prova di forza tra i paesi produttori e quelli consumatori di stupefacenti – si svolgono sui terreni più diversi: le cancellerie, i corridoi o le assemblee generali degli organismi internazionali, i villaggi della giungla, i postriboli, i palazzi delle grandi città. «Secondo le circostanze, – scrivono gli autori di questo libro -, assumono aspetti diplomatici, economici, polizieschi, militari, o la forma di scontri politici diretti. In questo libro, è nostra intenzione descriverle e cercare di valutarne le possibilità reali di frenare lo sviluppo della tossicomania nel mondo».
Il presente studio è il risultato di un’indagine condotta dagli autori in Laos, Tailandia, Birmania, Pakistan, Afghanistan, Turchia, Iran, Libano, Stati Uniti, e completata da informazioni attinte da diverse fonti: articoli di giornali, pubblicazioni delle Nazioni Unite, rapporti confidenziali di enti governativi, centrali di polizia o servizi segreti.

Catherine Lamour, giornalista, diplomata all’Institut des sciences politiques di Parigi, è stata corrispondente dall’estero del quotidiano «Le Monde», e responsabile della rubrica «Amérique latine» per il giornale «Politique-hebdo». È autrice di un libro, Le Pari chilien (1971), sull’esperienza politica di Allende.

Michel R. Lamberti, pseudonimo di un economista ricercatore all’Università di Parigi, è autore di parecchie opere sull’economia politica del Terzo Mondo, dove ha effettuato molte missioni per conto di organismi internazionali. Ha collaborato a numerosi giornali e riviste francesi e straniere.

La Fine del Mondo

La Fine del Mondo

Per opera della magia nera

Autore/i: Kraus Karl

Editore: Shakespeare and Company

introduzione e cura di Paola Sorge.

pp. 104, Firenze

“La vera fine del mondo è la distruzione dello spirito”: su questa concezione si fonda una delle più infuocate e celebri invettive di Karl Kraus contro la stampa, la magia nera che incarna i mali del nostro secolo.

Karl Kraus usa toni apocalittici (di incredibile violenza) che mettono a nudo, nei due saggi di questo libretto, dalla sconcertante attualità, i rapporti tra giornali e poteri, feuilletons e letteratura, redazione e pubblicità.

Gli Astri il Tempo il Mondo

Gli Astri il Tempo il Mondo

Viaggio nell’India segreta

Autore/i: Al-Bîrûnî

Editore: Xenia Edizioni

introduzione e cura di Giuseppe Bezza, traduzione di Giorgio De Martino, profilo bio-bibliografico di Joe Fallisi.

pp. 298, ill. b/n f.t., Milano

Gli astri il tempo il mondo – Viaggio nell’India segreta è una vasta opera in cui al-Bîrûnî esamina tutto l’universo delle credenze e dei costumi che al suo tempo erano patrimonio della civiltà indiana, descrivendo le diverse religioni dell’India e le loro scritture sacre, la struttura delle caste, l’astrologia, la concezione e la misurazione del tempo, le conoscenze in materia di geografia e di grammatica.
L’opera, ispirata a un profondo spirito scientifico, descrive con imparzialità le credenze hindu, riconoscendo in esse un contenuto filosofico che, trascendendo le confessioni religiose, si concilia con la verità della rivelazione.
Il testo riserva una particolare attenzione alla descrizione dei principi che sono alla base dell’astronomia e dell’astrologia indiana, una delle sei discipline tradizionali derivanti dall’antico corpus dei Veda. Al-Bîrûnî illustra le suddivisioni del tempo come vengono postulate dal calendario brahmanico: le grandi ere cosmiche, l’anno e i mesi, l’alternanza di giorno e notte, il ruolo dei pianeti e delle stazioni lunari, le eclissi di Sole e Luna, la funzione delle comete nella predizione. Al-Bîrûnî disegna un grandioso affresco non solo dell’astrologia indiana, ma di tutta una civiltà e delle sue concezioni filosofiche e cosmologiche.

Al-Bîrûnî (973-1048) fu avviato giovanissimo agli studi scientifici presso l’astronomo e matematico Abû Nasr Mansûr e svolse sotto diverse dinastie principesche la sua opera di erudito, astronomo, geografo, storico e matematico. A partire dal 1017 seguì il sultano ghaznavide Mahmûd nella sua lunga spedizione verso la valle dell’Indo, nel Panjab, fino ai confini del Kashmir. Grazie alla sua permanenza in India poté frequentare gli eruditi hindu e con il loro aiuto poté tradurre diverse opere dal sanscrito in arabo.
Scrisse una vasta serie di opere – circa a 146 testi – tra cui, oltre all’India qui tradotta, il Libro delle istruzioni sui principi dell’arte dell’astrologia (trad. it.: L’arte dell’astrologia, Milano 1997).

Il Palazzo degli Arcobaleni

Il Palazzo degli Arcobaleni

Testimonianza raccolta da Gilles Van Grasdorff

Autore/i: Tenzin Choedrak

Editore: Sperling & Kupfer Editori

prefazione del Dalai Lama, traduzione di Edi Vesco.

pp. XVIII-288, Milano

«Durante la sua detenzione, il dottor Tenzin Choedrak ha curato e guarito numerosi ufficiali cinesi, guadagnandosi nientemeno che l’ammirazione dei suoi nemici. […] Da notare, in lui come del resto in numerosi tibetani, la totale assenza di un qualsiasi sentimento di odio verso i suoi carcerieri e i suoi aguzzini. Né le torture né le terribili privazioni subite nei campi di lavoro e nelle prigioni cinesi l’hanno allontanato dagli insegnamenti buddisti ricevuti dai suoi maestri. Il dottor Choedrak considerava i suoi carnefici come esseri umani dotati della natura di Buddha ma sprofondati nel mondo delle illusioni e delle avversità. È stata questa convinzione a salvare la sua vita e la sua mente come quelle di tanti altri tibetani.» (Dalla prefazione del Dalai Lama)

L’eccezionale testimonianza, ricca di umanità e compassione, del medico personale del Dalai Lama: la storia commovente di un uomo e dell’antica scienza di cui è detentore. Tenzin Choedrak ripercorre in questo libro la sua esistenza: dai difficili anni dell’infanzia ai lunghi mesi di studio trascorsi in un monastero di Lhasa dove, sotto la guida di abili e severi insegnanti, apprende i segreti di una conoscenza unica e senza tempo, diventando cosi monaco e medico, fino ai durissimi, drammatici giorni dell’invasione cinese. Proprio questo momento storico, così terribile per tutto il popolo tibetano, segna l’inizio di un periodo cruciale nella sua vita: incarcerato e torturato dagli invasori, Tenzin accetta però di visitare e curare numerosi ufficiali cinesi. Una lezione di scienza, libertà e amore, un messaggio di pace in grado di sciogliere con semplicità quei nodi insolubili di rancore, odio e paura che da cinquant’anni dividono due popoli. Un emozionante racconto di sofferenze e speranza, raccolto con sensibilità da un grande conoscitore della cultura tibetana, in cui il coraggio e la pietà di un uomo straordinario si intrecciano alla descrizione di rimedi e cure prodigiose che affondano le loro radici nell’antica filosofia Orientale attingendo alla forza benefica della natura.

Tenzin Choedrak, uno dei piu eminenti depositari della cultura medica del Tibet, dopo oltre vent’anni di sofferenze patite nelle carceri cinesi, ha lasciato definitivamente il proprio paese nel 1980, quando ha raggiunto in India il Dalai Lama, di cui è medico personale. Vive a Dharamsala.

Gilles Van Grasdorff è un giornalista francese specializzato nelle questioni legate al Tibet, a cui ha dedicato numerosi saggi. Per Sperling & Kupfer ha pubblicato con successo La mia terra sul tetto del mondo, un’intervista al Dalai Lama, e Panchen Lama – Ostaggio di Pechino.

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Il medico e il poliziotto di Piero Verni
Prefazione del Dalai Lama
Ringraziamenti

PARTE PRIMA

Ritorno nel mondo degli umani
Un’infanzia da orfano
Primi passi al monastero
Giovane monaco a Shotè
Sarò medico
Mi inchino davanti a voi e a tutti i Buddha
Studente di medicina tibetana
La purificazione del mercurio e altre piante medicinali
Essere loro medico, loro rimedio e loro servitore

PARTE SECONDA
E diventai lhamenpa
Il giorno in cui tutto vacillò
Nell’inferno delle carceri cinesi
Drapchi, il campo della morte
Sopravvivere a Yititok

PARTE TERZA
Curare i propri nemici
Ventun anni dopo
Di nuovo accanto a Kundun
Alle soglie del grande viaggio
Supplica per la verità