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Libri dalla categoria Costellazioni Familiari

Il Mondo Incantato

Il Mondo Incantato

Uso, importanza e significati psicoanalitici delle fiabe

Autore/i: Bettelheim Bruno

Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore

introduzione dell’autore, traduzione dall’americano di Andrea D’Anna.

pp. 312, Milano

Nella letteratura psicanalitica quest’opera di Bruno Bettelheim, universalmente riconosciuto come uno dei massimi esperti di psicologia infantile, s’impone per la sua eccezionale ricchezza d’intuizioni e di suggestioni. Il tema – le fiabe, quelle tradizionali – potrebbe sembrare desueto, superato. Ma con questo libro affascinante Bettelheim ci avverte che proprio questo genere di narrativa, in contrasto con certa letteratura moderna per l’infanzia, si adegua in modo ideale alla mentalità del bambino, rimasta immutata attraverso i secoli col suo tumultuoso contenuto di confuse aspirazioni, angosce, frustrazioni.
Le fiabe del repertorio tradizionale, prezioso materiale fantastico distillato dalla saggezza e dall’inventiva dei popoli, non possono e non devono essere considerate sorpassate, o addirittura giudicate diseducative e come tali proscritte. Bettelheim raccomanda anzi una loro rivalutazione. Bisogna che genitori ed educatori tornino a raccontare a viva voce ai bambini le stesse storie che durante la loro infanzia alimentarono la loro sensibilità estetica e morale.
L’atemporalità delle fiabe è uno dei loro massimi pregi: il loro situarsi nel “paese delle fate”, in una dimensione trasfigurata dove pericoli spaventevoli minacciano l’eroe ma le difficoltà vengono superate, dove il male viene sempre punito e la virtù riceve la sua ricompensa. I personaggi che si muovono in questi scenari fantastici sono figure archetipiche che incarnano le contraddittorie tendenze del bambino, i membri della sua cerchia familiare nei loro opposti aspetti, gli adulti del “mondo esterno”. Le situazioni delle fiabe, nel rispecchiare la visione magica e “animistica” che il bambino ha delle cose, i suoi stupori, i suoi terrori, i suoi desideri impossibili, esorcizzano incubi sepolti nell’inconscio, placano inquietudini, aiutano a superare incertezze e crisi esistenziali, ad accettare responsabilità, a dare un senso alla propria vita. Mettono il bambino di fronte alle reali difficoltà dell’esistenza con un linguaggio non realistico, che è l’unico da lui pienamente recepibile a livello profondo.
La trattazione si articola agevolmente attraverso acute e suggestive analisi di numerose fiabe fra le più note e amate, da Cappuccetto Rosso a Cenerentola a Barbablù, sollecitando interessi nel campo della letteratura e della mitologia, della psicologia infantile, della psicanalisi e della educazione.

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Ringraziamenti

Introduzione. La faticosa ricerca del significato

Parte prima
Un pizzico di magia

La vita divinata dall’intimo
“Il pescatore e il genio”. Fiaba e favola a confronto
Fiaba e mito. Ottimismo contro pessimismo
“I tre porcellini”. Il principio di piacere contro il principio di realtà
Il bisogno di magia del bambino
Soddisfazione indiretta e riconoscimento cosciente
L’importanza dell’esteriorizzazione. Personaggi ed eventi fantastici
Le trasformazioni. La fantasia della matrigna cattiva
La sostituzione dell’ordine al caos
“L’ape regina”. La conquista dell’integrazione
“Fratello e sorella”. L’unificazione della nostra duplice natura
“Sindibad il marinaio e Sindibad il facchino”. Fantasia contro realtà
La storia cardinale delle “Mille e una notte”
Storia di due fratelli
“I tre linguaggi”. Il conseguimento dell’integrazione
“Le tre piume”. Il figlio minore come sempliciotto
Conflitti edipici e risoluzioni. Il cavaliere dalla splendente armatura e la damigella in pericolo
Paura della fantasia. Perché le fiabe sono state messe al bando?
Il superamento dell’infanzia con l’aiuto della fantasia
La Guardiana delle oche. La conquista dell’autonomia
Fantasia, recupero, fuga e consolazione
Come raccontare le fiabe

Parte seconda
Nel regno delle fiabe

“Hänsel e Gretel”
“Cappuccetto Rosso”
“Jack e il fagiolo magico”
La regina gelosa in “Biancaneve” e il mito di Edipo
“Biancaneve”
“Boccoli d’Oro e i tre orsi”
“La Bella Addormentata nel bosco”
“Cenerentola”
Il ciclo fiabesco dello sposo-animale. La lotta per la maturità

Note
Bibliografia

Bhagavad Gītā

Bhagavad Gītā

Autore/i: Anonimo

Editore: Ubaldini Editore

testo sanscrito, con saggio introduttivo, note e commento di Sarvepalli Radhakrishnan, traduzione con note, introduzione e commentario di Icilio Vecchiotti.

pp. 468, Roma

La Bhagavad Gītā, o Canto del beato, costituisce con le Upanishad e il Brahma Sutra il cosiddetto triplice canone dell’ortodossia hindu. È un’opera in versi – di alto valore letterario e filosofico – inserita, in un’epoca imprecisata, nel grande poema epico indiano Mahābhārata (“La grande storia dei Bharatidi”). Pur appartenendo al poema, ha una sua propria storia, in quanto è dovuta, con molta probabilità, ad autore o autori diversi, di cui si ignora l’identità. Incerta è anche l’epoca in cui l’opera fu composta, anche se si tende a stabilire la data di composizione del nucleo originario intorno al V secolo a. C. L’importanza di quest’opera è duplice: poetica e speculativa. Da questo punto di vista la Gita rappresenta il punto d’incontro di diverse correnti filosofiche ed è stata perciò interpretata assai variamente dai filosofi indiani che l’hanno studiata e dai critici occidentali.

A Piedi Nudi

A Piedi Nudi

Tutte le buone ragioni per liberarsi delle scarpe

Autore/i: Howell Daniel

Editore: Orme Editori

prefazione di Ray McClanahan, introduzione dell’autore, traduzione dall’inglese di Federica Frasca.

pp. 192, ill. b/n, Roma

Compriamo le scarpe ai nostri figli quando non hanno ancora imparato a camminare.
Le indossiamo tutto il giorno, in ufficio, in automobile, durante il tempo libero e spesso anche all’interno delle nostre confortevoli mura domestiche.
Compriamo le scarpe per ogni occasione, di diversi colori, materiali e prezzo. Seguiamo la moda e le indossiamo perché è ciò che fanno tutti.
E se scoprissimo che avvolgere i nostri piedi con del cuoio o della gomma è come andare in giro con un cotton fioc in un orecchio? Ci sentiamo lo stesso, ma le voci e i suoni arrivano al nostro cervello flebili e distorti, ed è esattamente ciò che avviene con i nostri piedi.
Daniel Howell, professore di anatomia e fisiologia, illustra tutti gli aspetti medici, anatomici e psicologici che coinvolgono ognuno di noi quando indossiamo le scarpe, ma soprattutto quando ce le togliamo. Se è noto a tutti gli ortopedici il risultato clinico che deriva dall’uso costante delle scarpe – i tacchi sempre più alti, lo spazio dita sempre più piccolo, le ginocchia obbligate ad assorbire tutti gli shock del corpo – poco noto è che i piedi, oltre a essere una zona erogena vitale per le nostre emozioni, sono fondamentali per l’equilibrio del nostro corpo.
Ma non solo: camminare a piedi nudi favorisce la circolazione del sangue nelle nostre gambe, la flessibilità delle nostra ossa, ristabilisce la giusta posizione della colonna vertebrale e, provare per credere, combatte la depressione.

Il Kamasutra Illustrato

Il Kamasutra Illustrato

Ananga Ranga – Il Giardino Profumato

Autore/i: Autori vari

Editore: Edizione CDE

traduzione di Virginia Teodori.

pp. 156, interamente illustrato con un ricchissimo apparato di tavole a colori, Milano

Di origine diversa – indiani i primi due, arabo il terzo – e parimenti diversificati nelle intenzioni come nel linguaggio, i testi raccolti in questo volume sono posti sotto il comune denominatore dell’amore e della sessualità e rappresentano forse quanto di meglio la letteratura orientale abbia dedicato all’argomento.
Frutto di una cultura e di una tradizione tanto diverse dalle nostre, queste opere trascendono la loro pur preponderante caratteristica di letteratura erotica per costituire un’illuminante testimonianza di valori culturali e civili, e di società, filosofie e modi di vita molto lontani da quelli occidentali.
Del Kamasutra – certamente il più celebre e diffuso trattato di arte amatoria mai pubblicato – è stata qui privilegiata la parte che contiene l’essenza stessa del testo, e cioè la piena, completa fruizione della sessualità (kama), considerata dagli indiani uno dei tre fini dell’esistenza dell’uomo, accanto al dovere religioso e morale e alle attività della vita pratica.
Sostanzialmente simili le motivazioni dell’Aranga-Ranga, originariamente concepito come un vero e proprio manuale per la felicità coniugale, per la conoscenza da parte della coppia di tutte le possibili tecniche erotiche, strettamente codificate e spinte sino alla soglia di un’autentica “sapienza del corpo”, intesa come condizione indispensabile per la buona riuscita del matrimonio.
Il terzo testo, Il Giardino Profumato, che proviene dalla cultura araba dell’Africa del Nord, può invece essere considerato come un vero e proprio testo erotico, di cui ha la poesia e, a tratti, l’esuberanza” che forse difetta ai più “tecnici” manuali moderni di ars amandi. Scritta non più per coppie di amanti (come il Kamasutra) o sposi (come l’Aranga-Ranga), ma destinata ai soli uomini, l’opera dello sceicco Nefzawi certamente non sfigura se paragonata ai migliori esempi di letteratura erotica di cui è ricca anche la cultura occidentale.
Basati sulle edizioni inglesi curate nell’Ottocento da Sir Richard Burton – scrittore, esploratore e awenturiero britannico che praticamente li rivelò all’Occidente con le sue celeberrime traduzioni – questi testi vengono qui offerti al lettore italiano arricchiti da una cornice iconografica di particolare rilievo, costituita da raffinate, preziose miniature antiche, decorazioni templari, intagli e avori provenienti dalle più importanti collezioni internazionali.

La Repubblica del Leone

La Repubblica del Leone

Storia di Venezia

Autore/i: Zorzi Alvise

Editore: Rusconi

pp. 760, nn. cartine e tavv. a colori f.t., Milano

Scandita in quattordici maestosi capitoli, questa ricchissima e sinuosa “sinfonia adriatica” è la più completa e organica “storia di Venezia” che sia mai stata pubblicata. Prende le mosse da lontano: da quando, secondo il racconto di Tito Livio, Venezia era solo un «paese d’acque, di stagni, di bassifondi e di terre anfibie»; segue via via nei secoli le vicende del piccolo popolo delle lagune e dei canneti, protagonista di una leggendaria avventura costituzionale, commerciale, diplomatica, marinara e militare; ricostruisce il fasto di una ricchissima città-stato diventata una potenza territoriale europea e un’entità economica e politica di portata mondiale.
La monografia di Alvise Zorzi è un’avvincente narrazione, basata su dati rigorosamente scientifici e documentati, che si apre con la spedizione nella laguna di Cleonimo di Sparta nel 302 a.C. e si chiude sul drammatico attuale dibattito relativo alla conservazione dell’habitat veneziano: ma non è solo un’opera storica, è anche un’affascinante rievocazione di costumi e cultura, un minuzioso affresco di vita sociale ed artistica.
La storia di Venezia è anche la vicenda di un alternarsi di grandezza e decadenza di grandi famiglie (di 285 casati): e Zorzi descrive, studiando persino documenti catastali ed estimi patrimoniali, le peripezie degli Orseolo, dei Dolfin, dei Mocenigo, dei Pisani, dei Venier, degli Zorzi, dei Vendramin e dei Foscari. La storia di Venezia è anche la storia degli itinerari dei grandi mercanti come Giovanni Loredan, Romano Mairano e Marco Polo: Alvise Zorzi ripercorre dunque le grandi rotte dei commerci della Repubblica del Leone fino a Southampton e a Bruges, ad Alessandria d’Egitto, a Soldaia, a Trebisonda, ad Azov sul mar Nero, a Organdi sul lago d’Aral, ad Amman in Giordania, fino all’India e al Catai.
La storia di Venezia è pure storia di fondazione di chiese, di gestione della giustizia, di invenzione di strutture legislative, di fantasiosi mecenatismi, di immaginazione urbanistica, di utopie democratiche. La Repubblica del Leone è perciò l’epica rievocazione di un miracolo di civiltà durato più di un millennio.

Oggetto di ricerca appassionata e di studio in Italia e fuori d’Italia, la storia di Venezia continua a essere ignorata dalla gran massa del pubblico italiano, a rimanere riserva di caccia per gli “addetti ai lavori”. Per tutti gli altri, essa rimane, più o meno, fissa agli schemi tenebrosi e denigratori diffusi soprattutto dalla propaganda francese dopo spacciata l’antica Repubblica (un’opera sistematica di diffamazione che doveva costituire un alibi in più per la sopraffazione compiuta, una giustificazione alla quale si associava anche l’Austria che ne aveva tratto i migliori risultati). Alla denigrazione, poi, si è aggiunta una disinformazione sistematica, alla quale l’Italia postrisorgimentale non ha saputo né voluto opporsi, non rendendosi conto del vantaggio che certamente sarebbe derivato allo sviluppo del senso civico e della maturità politica nello Stato unitario da tanti esempi offerti dalla Serenissima in tanti momenti della sua travagliatissima storia. Anzi, anche la storiografia postrisorgimentale “seria” ha spesso preferito attingere, se mai, ai giudizi negativi espressi a suo tempo dagli storici fiorentini e specialmente da Machiavelli, per liquidare disinvoltamente gli oltre mille anni di storia veneziana con affermazioni che, certe volte, hanno rappresentato “cantonate” veramente madornali.
Anche “a grane faraonizzate nell’eternità”, per dirla con Carlo Emilio Gadda, Venezia e la sua storia suscitano dunque ancora reazioni passionali, anche nell’austero mondo degli studiosi. È sempre stato così. Ed è una testimonianza di più, se ce ne fosse bisogno, della grandezza di Venezia. Ammirazione sconfinata e odio mortale erano stati, da sempre, il retaggio della Serenissima quand’era viva: il retaggio dei forti.

Nato a Venezia da antica famiglia, Alvise Zorzi ha trovato, per così dire, in casa la passione per gli studi veneziani e ha frequen’ tato a Padova i corsi di Roberto Cessi, Aldo Ferrabino, Ezio Franceschini, Giuseppe Fiocco e di altri maestri di fama. Il suo lavoro di responsabile dei programmi culturali della Televisione italiana dal 1953 al 1961, poi di coordinatore dei rapporti internazionali nel campo della Radio e della Televisione, non gli ha impedito di svolgere un’attività pubblicistica, nonché una serie di ricerche sistematiche su alcuni aspetti della storia e della civiltà veneziane. Oltre ad altri lavori, ha pubblicato nel 1972 l’opera in due volumi Venezia scomparsa, che è tuttora l’unico studio sistematico e documentato sulle vicende del patrimonio storico-artistico veneziano dalla caduta della Repubblica veneta ai nostri giorni. Alvise Zorzi fa parte, con Bruno Visentini, Carlos Chagas, René Huyghe, Sir John Pope-Hennessy ed altre personalità della cultura, del Comitato Internazionale per Venezia dell’Unesco.

Profumi per Te

Profumi per Te

Una passeggiata fragrante nel giardino dei profumi – Raccontata con charme e molto humor da una famosa scrittrice e da un grande giornalista

Autore/i: Sagan Françoise; Hanoteau Guillaume

Editore: Rizzoli

unica edizione, traduzioni e note di Augusto Donaudy.

pp. 328, nn. ill. b/n, Milano

Divertente ed esauriente, documentato e spregiudicato, «Profumi per te» è la storia non soltanto dei profumi – di tutti i profumi: dall’incenso e dalla mirra dell’antichità orientale all’Eau de Cologne di Jean-Marie Farina, a Femme di Rochas, a Signoricci di Ricci e via dicendo – ma anche del senso degli odori, «il più inoffensivo dei piaceri». Si rivela così, e non è uno dei pregi minori di questo libro, il divenire dell’olfatto (involuzione, secondo alcuni autorevoli pareri), strettamente legato alle esigenze di vita, ai fattori ambientali, economici o sociali che siano. Per i nostri più remoti antenati la preda era una belva, per Edoardo VII d’Inghilterra una qualche grande cocotte della Belle époque. Ma una storia dei profumi, s’intende, non può prescindere dalla storia dei profumieri-sarti o sarti-profumieri, e basterebbe per tutti l’esempio di Coco Chanel, celebre forse più per il suo N° 5 che per la sua “linea magra”, i cui grandi “nasi”, questi spesso così ignoti “maestri-compositori”, han dato e continuano a dar vita a una delle più fiorenti industrie di Francia (e non soltanto di Francia). Ecco, pertanto, una galleria di ritratti magistralmente tracciati in punta di penna da Guillaume Hanoteau, storico e giornalista; ed ecco così le considerazioni pensose e argute, briose e talora amare, di Françoise Sagan, incomparabile nell’esprimerci, con la sottigliezza e la levità che le sono proprie, il significato di un profumo o, meglio, dramma o gioia, della memoria di un profumo: da quello d’un fuoco di legna a quello racchiuso in un flacone di Guerlain o di Coty, di Patou o di Lanvin. Ma non è tutto: di molte altre sorprese e rivelazioni è ricco questo libro serio e avvincente, inebriante come un campo di gelsomini (il più caro dei fiori, lo sapevate?) all’alba.

La Cattedrale della Paura

La Cattedrale della Paura

Due secoli di racconti polizieschi

Autore/i: Autori vari

Editore: Editori Riuniti

prima edizione. a cura di Jorge Luis Borges e Adolfo Bioy Casares.

pp. 288, Roma

“La cattedrale della paura” è la prima delle due antologie dedicate ai migliori racconti delle letteratura poliziesca, curate da Jorge Luis Borges e Adolfo Bioy Casares, pubblicata in origine nel 1943 col titolo Los mejores cuentos policiales.

  • Nathaniel Hawthorne, Il caso del Signor Higginbotham
  • Edgar Allan Poe, La lettera rubata
  • Robert Louis Stevenson, La porta e il pino
  • Arthur Conan Doyle, La lega dei capelli rossi
  • Jack London, Le morti concentriche
  • Gilbert K. Chesterton, L’onore di Israele Gow
  • Eden Phillpotts, L’ananas di ferro
  • Ryunosuke Akutagawa, In un boschetto
  • Anthony Berkeley, L’avvelenatore di Sir William
  • Milward Kennedy, La fine di un giudice
  • Ellery Queen, Il francobollo nero
  • Jorge Luis Borges, La morte e la bussola
  • Manuel Peyrou, La spada addormentata
  • Silvina Ocampo, Lettera sotto il letto
  • Adolfo L. Pérez Zelaschi, I segnali

I Cervelli Artificiali

I Cervelli Artificiali

Autore/i: Quiniou J. C.; Verroust G. V.; Philippe J. M.; Font J. M.; Marenco C.

Editore: Sansoni Editore

traduzione di Paolo Valli.

pp. 352, ill. b/n, Firenze

Il lettore italiano comincia solo ora a familiarizzarsi con il termine «informatica» e con la scienza che questo termine vorrebbe definire. Curiosamente l’informatica può definirsi , una scienza francese, così come la cibernetica può chiamarsi scienza anglosassone, e sebbene sembri più difficile concederle senz’altro, perlomeno perora, la dignità di scienza, è senza dubbio «una via per il futuro», destinata ad imponenti quanto inattesi sviluppi.
Forse più esattamente potrebbe definirsi una tecnica nello stesso modo della medicina: una tecnica cioè che si avvale del contributo integrato di varie scienze.
In modo assai schematico, potremmo definire l’informatica come l’uso e l’applicazione degli elaboratori elettronici alle varie branche dell’attività umana. Un campo di impressionante vastità. Proprio per darne una visione, se non completa perlomeno organica, un gruppo di esperti ha collaborato alla redazione di questo volume. In un linguaggio accessibile anche se scrupolosamente esatto, si è cercato di dar forma ad ,una materia ostica e difficile, abbracciando campi in cui, come quello dell’arte, l’uso dell’elaboratore sembra del tutto contraddittorio. L’insieme può definirsi un’introduzione all’elaboratore elettronico, al cervello non umano, cioè all’informatica, nel tentativo forse ambizioso ma fondamentale, di darne una definizione più vasta: come modo di pensare e soprattutto di risolvere i problemi che purtroppo il nostro imperfetto adattamento alla vita sociale ci pone ogni giorno con estrema urgenza.

La Cerchia Antica

La Cerchia Antica

Romanzo storico

Autore/i: Mazziotti di Celso Anna Maria

Editore: Cappelli Editore

unica edizione.

pp. 280, Bologna

Anno 1490: in una Firenze pervasa da aspirazioni intellettuali e da lotte di potere, da inquietudini spirituali e da timori apocalittici, si svolge la storia di Guido da San Romano, un tipico rappresentante della «gente nova» fiorentina, che brucia la propria esistenza nella ricerca del sapere e nell’inseguimento di un amore impossibile e assurdo. All’inizio c’è un delitto, oscuro e apparentemente perfetto; esso è destinato a sconvolgere la vita di numerose persone: il giovane erede di una antica famiglia fiorentina, che vive nella propria sorte il tragico fato degli avi: una figura di avventuriero senza nome e senza passato la cui presenza ha sul destino degli altri un inquietante influsso; e alcune donne: una affascinante ed enigmaticamente imprevedibile, l’altra ricca di abbandono e di dedizione, la terza, infine, troppo dolce e cristallina per non nascondere un segreto. Le loro vicende trasportano il lettore, in un intreccio di contrasti e di passioni, dallo splendore delle sale rinascimentali all’ombra dei conventi fiorentini, dalla pace delle ville fiesolane alla sinistra dimora di Forte Scura, del palazzo di via Larga, dove si riuniscono i circoli neoplatonici, alle segrete del Bargello, dove uomini senza scrupoli decidono del futuro e della vita dei cittadini.
Non vi sarà del resto bisogno dei filtri di Guccio da Todi o dei sortilegi di madonna Lagia perché la verità venga alla luce; sarà la notte di San Giovanni, notte di prodigi e di malia, a determinare, mediante un fatto inatteso, il Corso degli eventi, che aprirà a ciascun personaggio nuovi imprevedibili orizzonti.
Una città intera partecipa alla vicenda: dotti come Julo Arese e borghesi come il notaro Beccari: uomini di Chiesa come Alberigo dei Brunelleschi e uomini di potere come messer Ludovico d’Arcieri; al di sopra di tutti gli intrighi e sempre lui, Lorenzo, il Magnifico, il gentile Signore, raffinato ma capace di ogni violenza, amante della bellezza ma più ancora del potere, acuto e imperturbabile spettatore degli uomini e degli eventi.

Anna Maria Mazziotti di Celso è nota al pubblico soprattutto per i suoi scritti storico-critici di letteratura italiana e comparata. Della sua conoscenza per l’antica Firenze e del suo interesse per gli aspetti meno noti della civiltà dell’umanesimo fiorentino ’è frutto il romanzo La Cerchia Antica; le vicende di questo libro, in gran parte immaginarie, si ispirano infatti a temi e personaggi realmente presenti in documenti e testimonianze che risalgono al Quattrocento fiorentino.

I Romanzi della Tavola Rotonda – 3 Volumi

I Romanzi della Tavola Rotonda – 3 Volumi

Volume primo: Infanzia di Lancillotto del Lago – Merlino l’incantatore – Gli amori di Lancillotto del Lago • Volume secondo: Galeotto signore delle Isole Lontane – Il Cavaliere della Carretta – Il castello avventuroso • Volume terzo: Ricerca del Santo Graal – La morte di Artù

Autore/i: Autori vari

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

a cura di Jacques Boulenger, edizione italiana a cura di Gabriella Agrati, Maria Letizia Magini.

vol. 1 pp. 224, vol. 2 pp. 224, vol. 3 pp. 160, Milano

Volume primo:
I romanzi della Tavola Rotonda ripropongono il mito del Graal e le mirabili avventure di Artù e dei suoi cavalieri. Questa narrazione si ispira fedelmente ai testi originali in francese antico del ciclo bretone, del XII e XIII secolo, soprattutto alla vasta compilazione in prosa Lancelot-Graal. Nell’”Infanzia di Lancillotto del Lago” il piccolo Lancillotto, figlio di re Ban e della regina Elena, è rapito dalla Dama del Lago e allevato nel castello della fata con i cugini Lionello e Bohor, e i tre fanciulli sono istruiti ai precetti della cavalleria. “Merlino l’incantatore” è il mago artefice della grandezza di Artù. Alla sua storia e ai prodigi da lui compiuti si intrecciano le vicende della giovinezza di re Artù, del suo amore per Ginevra, delle sue vittoriose imprese, con l’istituzione della Tavola Rotonda e il racconto delle origini del Santo Graal. Negli “Amori di Lancillotto del Lago” assistiamo all’investiture e alle prime avventure del giovane cavaliere. Grazie alla mediazione di Galeotto, che egli è riuscito a riconciliare con Artù, Lancillotto incontra in segreto la regina Ginevra e conosce le dolci gioie dell’amore corrisposto.

Volume secondo:
Galeotto signore delle isole Lontane racconta molte valorose gesta dei cavalieri della Tavola Rotonda, i malefici di Morgana, l’episodio della falsa Ginevra, e soprattutto evoca la tenera amicizia che lega Lancillotto a Galeotto, il quale giungerà a lasciarsi morire di dolore, credendo morto l’amico. Nel Cavaliere della carretta continua la narrazione delle mirabili imprese di Artù e dei suoi compagni, specialmente di Lancillotto, che affronta più volte Meleagant il Fellone e alla fine lo uccide. Il castello Avventuroso è la roccaforte in cui è custodito il Graal. Lancillotto riesce a entrarvi e con l’inganno è indotto a giacere con le figlia di re Pelles: in tale modo è concepito Galaad, che sarà l’eroe della conquista del santo vaso. Alla corte di Artù giunge intanto Perceval, che, fatto cavaliere, sarà un altro protagonista della più nobile delle avventure.

Volume terzo:
Nella Ricerca del Santo Graal i cavalieri della Tavola Rotonda partono alla conquista della verità, ma solo il purissimo Galaad e i casti Bohor e Perceval sono degni di sedere alla tavola d’argento e di portarla, col prezioso vaso, nella città di Sarras. E, unico fra tutti i cavalieri, Galaad può guardare nel Santo Graal e conoscere il principio e la causa delle cose. Ringraziando il Signore che l’ha esaudito, chiede di trapassare dalla vita terrena a quella celeste, e non appena è spirato, una mano che spande un chiarore meraviglioso rapisce in cielo, per sempre, il Santo Graal. La morte di Artù chiude il ciclo dei romanzi della Tavola Rotonda col racconto della rivelazione dell’adulterio di Ginevra e Lancillotto e delle discordie che ne seguono, lacerando la corte di Artù e causando la morte dei cavalieri in una lotta fratricida, in cui soccombe l’incomparabile Artù. Lancillotto vendica il suo signore, che pure ha tradito ma non ha mai cessato di ammirare e amare, e infine muore in odore di santità.

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Indice volume primo:
pag. 5 Introduzione
16 Bibliografia della materia di Bretagna
22 Jacques Boulenger e i romanzi della Tavola Rotonda

INFANZIA DI LANCILLOTTO DEL LAGO
25 I. Fuga di re Ban
27 II. Presa di Trebe
29 III. Il re che morì di cordoglio
30 IV. La regina dai grandi dolori
32 V. I figli di re Bohor
34 VI. Claudas, re della Terra Deserta
35 VII. La Dama del Lago e Lancillotto
37 VIII. Il dono del cavallo
39 IX. Il dono della cacciagione
40 X. Lancillotto e il maestro
42 XI. La pulzella Saraide
43 XII. Lionello
45 XIII. I levrieri incantati
47 XIV. Liberazione dei fanciulli
48 XV. Sconfitta di Claudas
52 XVI. Farien e Lambegue al Lago
54 XVII. I cugini
56 XVIII. Le madri
56 XIX. La cavalleria

MERLINO L’INCANTATORE
63 I. Parlamento dei nemici
64 II. La pulzella ingannata dal diavolo
65 III. Infanzia di Merlino: il neonato che parla
68 IV. Infanzia di Merlino: la torre che crollava
70 V. Infanzia di Merlino: Vortigern e i draghi
71 VI. Infanzia di Merlino: giochi di Merlino
73 VII. La duchessa di Tintagel
75 VIII. Nascita di Artù
77 IX. La pietra meravigliosa
80 X. I baroni ribelli
83 XI. Partenza per la Carmelide
84 XII. Merlino in Romania
89 XIII. Invasione dei Sassoni
89 XIV. Galessin
90 XV. I figli di re Lot
92 XVI. La disputa
95 XVII. La regina d’Orcanie e il fanciullo Mordret
97 XVIII. Battaglia di Carohaise
102 XIX. Ginevra di Carmelide
104 XX. Viviana
106 XXI. Fidanzamento di Artù
107 XXII. Il bacio
108 XXIII. Artù e i donzelli
109 XXIV. Storia del Santo Graal: Giuseppe d’Arimatea
113 XXV. Storia del Santo Graal: liberazione di Giuseppe
115 XXVI. Storia del Santo Graal: Sarras
117 XXVII. Storia del Santo Graal: l’Isola Vorticosa e la nave
118 XXVIII. Storia del Santo Graal: l’albero della vita
120 XXIX. Storia del Santo Graal: la spada dalle strane cinghie
122 XXX. Storia del Santo Graal: il lignaggio di Nascien
123 XXXI. Storia del Santo Graal: il Re Magagnato
125 XXXII. Storia del Santo Graal: il seggio periglioso
127 XXXIII. Storia del Santo Graal: Simeone, Chanaan, Galaad
129 XXXIV. Storia del Santo Graal: i Ricchi Re Pescatori
130 XXXV. Merlino e Viviana
132 XXXVI. La guerra ai Sassoni
134 XXXVII. Sagremor, il morto di fame
136 XXXVIII. Matrimonio di Artù
137 XXXIX. Il Castello delle Paludi
141 XL. Il Lago di Diana
144 XLI. Re Rion
148 XLII. Istituzione della Tavola Rotonda
150 XLIII. Morgana
152 XLIV. Fine di re Rion
152 XLV. La damigella e il nano
153 XLVI. Il gigante del Mont-Saint-Michel
155 XLVII. Ricerca di Merlino
156 XLVIII. Valentia del nano
158 XLIX. Punizione di Galvano
159 L. La prigione d’aria
160 LI. Guarigione di Galvano

GLI AMORI DI LANCILOTTO DEL LAGO
165 I. Nel regno di Logres
166 II. Il bianco corteo
168 III. Gli addii
169 IV. Il bel donzello
170 V. Il giorno di San Giovanni
172 VI. “Addio, bello e dolce amico!”
173 VII. La dama di Nohant e il cavaliere dalla veste bianca
176 VIII. Liberazione di Nohant
179 IX. Il guado della regina e le uccellette
180 X. I tre scudi della pulzella Saraide
182 XI. Presa della Dolorosa Guardia
184 XII. La tomba di Lancillotto
185 XIII. Cuore leale non mente
186 XIV. Lancillotto in estasi. Partenza dalla Dolorosa Guardia
187 XV. Keu beffato
191 XVI. Ritorno alla Dolorosa Guardia
193 XVII. Le chiavi degli incantamenti. La Gioiosa Guardia
194 XVIII. Il cavaliere pensoso e Daugenet il Buffone
197 XIX. Il caprifoglio
200 XX. Lancillotto al Poggio di Malehaut
200 XXI. La rampogna al re
203 XXII. La dama di Malehaut: Lancillotto in prigione
204 XXIII. Il torneo di Galore: il cavaliere vermiglio
205 XXIV. La dama di Malehaut: il bacio
207 XXV. Liberazione di Lancillotto
208 XXVI. Il torneo di Galore: il cavaliere nero
210 XXVII. La promessa di Galeotto
211 XXVIII. La sottomissione di Galeotto
213 XXIX. La mediazione di Galeotto
214 XXX. Il prato degli arboscelli
219 XXXI. “Bella è la compagnia a quattro!”
220 XXXII. Galeotto e la dama di Malehaut

Indice volume secondo:
GALEOTTO SIGNORE DELLE ISOLE LONTANE
pag. 7 I. La vita bella
9 II. Ricerca di Lancillotto
10 III. La damigella di Norgalles
13 IV. Sagremor ha una nuova amica
15 V. Incontro felice. Canzoni
17 VI. Il cavaliere che piange e ride
19 VII. Segurade, il Cavaliere fatato
20 VIII. La dama di Roestoc
21 IX. La nipote del nano Groadain
23 X. Lo scudo spaccato
24 XI. La Marca Stretta
26 XII. Marganor
29 XIII. Floriana
30 XIV. In Sorelois
31 XV. Lionello e i ladroni
32 XVI. Il cavaliere e lo scudiero
34 XVII. Il ponte di Norgalles
36 XVIII. Assedio della Rocca dei Sassoni
37 XIX. Lo scudo saldato
39 XX. Il forsennato
41 XXI. Presa della Rocca dei Sassoni
43 XXII. Il sogno di Galeotto
46 XXIII. Le due Ginevre
50 XXIV. L’amicizia di Galeotto
51 XXV. Il significato del sogno
55 XXVI. La terra in balia
56 XXVII. Meleagant l’Orgoglioso
58 XXVIII. Fellonia di Meleagant
59 XXIX. La vana caccia
61 XXX. La falsa Ginevra
63 XXXI. La regina a giudizio
64 XXXII. Il giudizio invalidato
66 XXXIII. Il combattimento di giustizia
68 XXXIV. Morte della falsa Ginevra
69 XXXV. Ritorno della regina
71 XXXVI. Rapimento di Galvano
72 XXXVII. La damigella dalle trecce tagliate
73 XXXVIII. Gli schermidori di Pintadol
74 XXXIX. Escalon il Tenebroso
75 XL. La Valle senza Ritorno
77 XLI. La Torre Dolorosa
80 XLII. Lionello dal cuore senza freni
81 XLIII. Sdegno della regina
82 XLIV. Escalon l’Affrancato
83 XLV. La Valle dei Falsi Amanti
85 XLVI. L’anello di Morgana
85 XLVII. Gli amanti in fondo all’acqua
86 XLVIII. Keu d’Estraux
88 XLIX. Morte di Caradoc il Grande
89 L. Morgana la Sleale
92 LI. Pazzia di Lancillotto
93 LII. Morte di Galeotto
IL CAVALIERE DELLA CARRETTA
97 I. Sfida di Meleagant
100 II. La regina rapita
101 III. Il nano carrettiere
102 IV. Il cavaliere della carretta
105 V. Guarigione di Lancillotto
105 VI. I due ponti
106 VII. Il letto periglioso
108 VIII. Il pettine con i capelli d’oro
109 IX. La tomba di Galaad il Forte
112 X. Il Ponte della Spada
113 XI. Il buon re Baudemagu
115 XII. Primo combattimento per la regina
117 XIII. Tali sono i guiderdoni delle donne
119 XIV. Appuntamento d’amore
121 XV. Il letto macchiato
122 XVI. La falsa lettera
124 XVII. Bohor l’Esiliato
128 XVIII. Lancilìotto liberato per amore
129 XIX. Il torneo di Pomeglay
132 XX. Lancillotto nella torre
134 XXI. Morte di Meleagant

IL CASTELLO AVVENTUROSO
139 I. Bohor dal cuore vigoroso
141 II. Il Bel Cattivo e la figlia di re Brangore
144 III. I voti presuntuosi
145 IV. Il peccato di Bohor
147 V. La vecchia dal diadema d’oro
150 VI. La Croce Nera
151 VII. La spada spezzata
154 VIII. La dama pagana
156 IX. Galvano nel Castello Avventuroso
161 X. I fratelli di Galvano
162 XI. Le dame alla fontana
164 XII. La damigella richiesta d’amore
167 XIII. Il signore scortese
169 XIV. Le armi rubate
170 XV. La fontana avvelenata
172 XVI. La damigella vergine per amore
176 XVII. Lancillotto al Castello Avventuroso: il Ricco Re Pescatore
178 XVIII. Lancillotto al Castello Avventuroso: concepimento di Galaad
180 XIX. Lancillotto al Castello Avventuroso: partenza
181 XX. Le tre dame respinte da Lancillotto
182 XXI. Le immagini imprudenti
184 XXII. La rosa
185 XXIII. Gli incantamenti di Guinebaldo
187 XXIV. Dolore della regina
190 XXV. Il cervo bianco e i quattro leoni
191 XXVI. Gelosia dei compagni della Tavola Rotonda
194 XXVII. La vergine innamorata
195 XXVIII. Sconfitta dei compagni della Tavola Rotonda
196 XXIX. Lancillotto e il suo peccato
197 XXX. Infanzia di Perceval il Gallese: la Guasta Foresta
199 XXXI. Infanzia di Perceval il Gallese: i cavalieri
201 XXXII. Infanzia di Perceval il Gallese: partenza
202 XXXIII. Infanzia di Perceval il Gallese: il bacio e l’anello
204 XXXIV. Infedeltà involontaria. Lancillotto scacciato
206 XXXV. Infanzia di Perceval il Gallese: la damigella in cenci
208 XXXVI. Infanzia di Perceval il Gallese: le armi e la pelle
209 XXXVII. Infanzia di Perceval il Gallese: l’educazione
211 XXXVIII. La Pulzella-che-mai-non-mentì
212 XXXIX. Il cavaliere incatenato
213 XL. Frenesia di Lancillotto
215 XLI. Il folle del Castello Avventuroso. Guarigione
216 XLII. Lancillotto e Perceval. Ritorno a corte

Indice del volume terzo:
RICERCA DEL SANTO GRAAL
pag. 7 I. Arrivo di Galaad
10 II. Galaad e la regina
11 III. Partenza dei compagni della Tavola Rotonda
12 IV. Ricerca di Galaad: lo scudo di Mordrain
14 V. Ricerca di Galaad: il Castello delle Pulzelle
16 VI. Ricerca di Perceval: il destriero nero
18 VII. Ricerca di Perceval: la reclusa
20 VIII. Ricerca di Perceval: la tentazione
21 IX. Ricerca di Lancillotto: la corona d’orgoglio
23 X. Ricerca di Lancillotto: la confessione
27 XI. Ricerca di Lancillotto: l’acqua invalicabile
28 XII. Ricerca di Galvano: morte di Ivano il Grande
31 XIII. Ricerca di Bohor: la confessione
32 XIV. Ricerca di Bohor: il falso religioso
34 XV. Ricerca di Bohor: la tentazione
36 XVI. Ricerca di Bohor: la mortificazione
37 XVII. Ricerca di Bohor: Lionello furioso
40 XVIII. Ricerca di Galaad: Galvano abbattuto
41 XIX. La nave di Salomone
44 XX. La spada dalle strane cinghie
45 XXI. Il cervo bianco e i leoni
46 XXII. La dama lebbrosa e la Pulzella-che-mai-non-mentì
48 XXIII. Lancillotto e Galaad
49 XXIV. Lancillotto al castello del Graal
51 XXV. Estor al castello del Graal
52 XXVI. Galvano omicida
53 XXVII. Galaad, Perceval e Bohor al castello del Graal
56 XXVIII. Il Graal nel Palazzo Spirituale
57 XXIX. Morte di Galaad. Sparizione del Santo Graal

LA MORTE DI ARTÙ
61 I. Primo sospetto del re
62 II. Il dono alla damigella di Escalot
64 III. Il torneo di Winchester
66 IV. Galvano e la damigella d’Escalot
68 V. Il re rassicurato
69 VI. La regina gelosa
71 VII. Passarosa innamorata
72 VIII. Lancillotto e il suo lignaggio
74 IX. Il castello di Morgana: la camera delle immagini
77 X. Crudeltà della regina
79 XI. Il frutto avvelenato
80 XII. La regina accusata di tradimento
82 XIII. La navicella della pulzella morta
83 XIV. La regina senza campione
84 XV. La regina salvata
86 XVI. Gli amanti denunciati
88 XVII. Gli amanti sorpresi
89 XVIII. Giudizio e liberazione della regina
92 XIX. Dolore del re e di monsignor Galvano
94 XX. Parlamento
96 XXI. I nuovi compagni della Tavola Rotonda
96 XXII. Assedio della Gioiosa Guardia: messaggio di Lancillotto
97 XXIII. Assedio della Gioiosa Guardia: prima battaglia
99 XXIV. Assedio della Gioiosa Guardia: seconda battaglia
100 XXV. La pace tra il re e la regina
101 XXVI. Durezza di monsignor Galvano
103 XXVII. Sbarco in Gallia
104 XXVIII. Assedio di Cannes. Lancillotto sfidato
107 XXIX. Il tradimento di Mordret
108 XXX. La regina nella torre
109 XXXI. Il combattimento di Lancillotto e Galvano
112 XXXII. Partenza per la Grande Bretagna. Morte di Galvano
115 XXXIII. Mordret contro re Artù
116 XXXIV. La regina nell’abbazia
117 XXXV. Sepoltura di Galvano. La dama di Beloé
119 XXXVI. Sogni del re e presagi
120 XXXVII. Battaglia di Salisbury: la carneficina
123 XXXVIII. Battaglia di Salisbury: il figlio ucciso dal padre
124 XXXIX. Morte di Lucano. Fine di Artù. Morte di Giflet
127 XL. Battaglia di Winchester: morte dei figli di Mordret e di Lionello. Conversione di Lancillotto
129 XLI. Morte di Estor e di Lancillotto
130 XLII. Commiato

Kitawa

Kitawa

Il suono e il colore della memoria – L’etnografia visiva di un’isola dei mari del Sud

Autore/i: Scoditti Giancarlo M. G.

Editore: Bollati Boringhieri Editore

prima edizione, fotografie e disegni dai taccuini di viaggio dell’autore

pp. 248, riccamente illustrato a colori e b/n, Torino

Le fotografie scelte per questa raccolta sono state scattate a partire dal 1973-74 a Kitawa, la prima isola delle Marshall Bennetts a est di Kiriwina, Trobriand, nella Milne Bay Province (Papua-New Guinea). Sono passati trent’anni e la ricerca di Scoditti, già nota al lettore italiano grazie a La memoria dell’isola (2001), ancora continua, raro caso di una ricerca sul terreno che ha portato l’autore a diventare il depositario, oltre che l’interprete, della cultura dell’isola. Introdotto da importanti considerazioni sulla etnografia visiva, il libro presenta le immagini secondo Scoditti legate nel modo più forte e immediato al tema costante della sua ricerca a Kitawa: la possibilità di individuare testi (testi verbali, come una formula poetica, e non verbali, come una tavola policroma per canoa cerimoniale) all’interno di una cultura orale che non usa alcuna forma di supporto scritto o grafico, come il disegno, per comporli, memorizzarli, eseguirli e trasmetterli. I capitoli che le accompagnano esprimono le reazioni che l’autore prova oggi riguardando quelle fotografie, considerate come una traccia mnemonica a cui agganciare il ricordo di un atteggiamento, oppure l’espressione di un volto, dipanandolo in una miriade di sensazioni tattili, suoni, percezioni sottili dell’animo e odori che possono essere solo nella mente di chi le ha scattate. Rivivono così, tra il testo e le immagini, la memoria sonora e la memoria visiva di una cultura rimasta fino ad anni recenti al riparo della modernizzazione.

Giancarlo M. G. Scoditti è professore di Etnologia presso l’Istituto di Archeologia classica e Storia dell’arte antica dell’Università di Urbino. Dottore dell’Università di Londra in lingue austronesiane, si è formato al Darwin College di Cambridge. Già Senior A. Mellon Fellow al Metropolitan Museum of Art (Dept. of the Arts of Africa, (leeania and theAmericas) è nel 1998 Senior Research Fellow presso il Dept. of Archaeology and Art History della Columbia University, New York. Ha pubblicato tra l’altro: Kitawa. A Linguistic and Aesthetic Analysis of Visual Art in Melanesia, con prefazione di Ernst H. Gombrich (Berlin e New York 1990) e Kitawa Oral Poetry. An Example from Melanesia (Canberra 1996).
In italiano: Black & White. Il problema della «forma» dall’arte tribale a Picasso (Tre Lune Edizioni, Mantova 2000), e La memoria dell’isola (Bollati Boringhieri, Torino 2001).

Sesso, Diavolo e Santità

Sesso, Diavolo e Santità

Santi, demoni ed esorcismi di un falso cristianesimo

Autore/i: Pierri Renato

Editore: Coniglio Editore

prima edizione.

pp. 160, Roma

Questo libro racconta le innumerevoli e inaudite distorsioni del messaggio evangelico operate nel corso dei secoli da alcune tra le più note e venerate figure del cattolicesimo italiano. L’autore si sofferma in particolare sulle relazioni che questi illustri santi, nell’illusione di mettere correttamente in pratica la parola di Dio, hanno intrattenuto con uno degli aspetti fondamentali della vita umana, la sessualità, considerata il principale e più temibile strumento di diabolica corruzione. Basandosi su documenti originali, Renato Pierri propone al lettore un campionario di nevrosi e comportamenti devianti, sempre originati dal fraintendimento della parola di Cristo nonché da un rapporto morboso – e profondamente ambiguo – con il corpo: da San Francesco d’Assisi (che si fustigava per non cadere in tentazione ed era persuaso che i malanni che lo affliggevano fossero doni di Dio) a Santa Chiara (che desiderava fare del suo corpo un tempio per Dio e imprimeva baci sotto la pianta dei piedi delle inservienti), da Santa Caterina da Siena (che immergeva il volto nelle ferite purulente dei malati cui prestava assistenza, bevendone il siero) a Santa Gemma Galgani (che immaginava di “venire penetrata” dall’immenso amore di un Gesù sanguinante). Il libro si chiude con un attacco frontale all’esorcista don Gabriele Amorth e a tutti coloro che seguitano a considerare un frutto dell’azione demoniaca quelli che in realtà sono puri e semplici sintomi di disagi mentali e turbe psichiche.

Renato Pierri è nato a Genova nel 1936 e vive a Roma. Studioso di scienze religiose, per diciotto anni ha insegnato religione cattolica nelle scuole medie superiori. Con Kaos Edizioni ha pubblicato i libri La sposa di Gesù crocifisso (2001) e il quarto segreto di Fatima (2003).

Psicofunghi Italiani

Psicofunghi Italiani

Autore/i: Camilla Gilberto

Editore: Stampa Alternativa – Nuovi Equilibri

introduzione dell’autore.

pp. 88, nn. tavv. a colori f.t., Viterbo

Non è indispensabile andare in Messico, in Siberia o in altri luoghi lontani, per trovare i funghi “magici” delle antiche culture sciamaniche, riscoperti dagli europei soprattutto per le loro proprietà allucinogene. Anche in Italia se ne trovano: dai famosi “funghetti” alla famigerata Amanita muscaria, al costo d’una passeggiata nei prati o in montagna. Tuttavia, solo chi li conosce bene può approfittarne.
Con schede descrittive, illustrazioni, consigli e dosaggi per un uso consapevole, questo libro è la prima guida ai funghi psicoattivi italiani, che crescono e si riproducono naturalmente in totale autonomia, sfuggendo i tentacoli del mercato e dell’ottuso proibizionismo.

Gilberto Camilla, torinese, psicoanalista, è direttore scientifico della rivista Altrove e vice presidente della Società Italiana per lo Studio degli Stati di Coscienza.

Percezioni di Realtà

Percezioni di Realtà

Seguito da: I Misteri di Eleusi – In appendice: LSD, bambino difficile e droga meravigliosa – I cento anni del Dr. Hofmann festeggiati nel Simposio Internazionale di Basilea.

Autore/i: Hofmann Albert

Editore: Stampa Alternativa – Nuovi Equilibri

pp. 128, Viterbo

Una visione del mondo e del percorso per la consapevolezza e la felicità.
Dallo scopritore della sostanza che ha rivoluzionato la seconda metà del secolo scorso, almeno per quanto riguarda l’esplorazione della psiche.
Dice il dottor Hofmann: “Per muoversi nel mondo, per rispettarlo e amarlo, per sentirsi coinvolti pienamente in esso, è necessario vedere la profondità delle cose, usufruire di uno sguardo stereoscopico… Conoscere i meccanismi della creazione è per me un atto spirituale, non esiste separazione tra materia e spirito, questo è uno dei falsi problemi dell’uomo”.

Manoscritti Segreti

Manoscritti Segreti

Dai Misteri del Mar Morto alle Profezie di Nostradamus – Siamo davvero certi di aver ricostruito esattamente l’albero genealogico della conoscenza umana?

Autore/i: Cortesi Paolo

Editore: Newton Compton Editori

pp. 256, nn. ill. b/n, Roma

Esistono libri completamente diversi da ogni altro e anche dal concetto stesso di libro non comunicano né informano, ma occultano, sviano, confondono e suscitano inquietanti interrogativi.
Libri dal contenuto oscuro, libri dal messaggio enigmatico,libri scritti in alfabeti ignoti o dimenticati, libri scritti da autori inafferrabili… Questi sono gli scritti del mistero di cui tratta questo saggio, proponendo al lettore una straordinaria carrellata unica, nel panorama culturale italiano.
Attraverso le più svariate epoche, dagli sconcertanti Manoscritti di Qumran all’incredibile enigma shakeasperiano, dalle perdute conoscenze di antiche civiltà alle folgoranti anticipazioni del futuro di uno scrittore del XVIII secolo, il lettore è guidato in un viaggio che, per quanto possa apparire frutto di fantasia, è rigorosamente autentico e documentato.
Davanti all’incalzare di tanti enigmi, si insinua il dubbio che incrina tutta la consueta concezione della cultura e dello sviluppo della civiltà umana: siamo davvero certi di aver ricostruito esattamente l’albero genealogico della conoscenza umana?

Paolo Cortesi è scrittore e saggista, con decine di volumi e centinaia di articoli al suo attivo. Si occupa in particolare di storia delle fenomenologie culturali occidentali e di storia moderna e contemporanea. Tra le sue ultime pubblicazioni: Manoscritti segreti, Il libro nero del Medioevo (entrambi editi da Newton & Compton) e il romanzo storico Il fuoco, la carne (Premio Todaro Faranda 2003, Perdisa editore).

L’Amore e la Sessualità

L’Amore e la Sessualità

Autore/i: Autori vari

Editore: Edizione CDE

a cura di Georges Duby, nota all’edizione italiana di Raffaele Licinio, traduzione di Raffaele Licinio e Corrado Petrocelli.

pp. 416, 90 tavole a colori e b/n, Milano

Le relazioni familiari, il rapporto uomo-donna, il sesso hanno conosciuto dalla preistoria ad oggi una indubbia evoluzione, una vera e propria mutazione che, alla vigilia del terzo millennio, si può considerare forse l’elemento di maggior novità nel costume dell’uomo contemporaneo.
Per questo, da qualche tempo, gli storici indirizzano le loro ricerche su questi argomenti. Ma lo spazio inesplorato nel quale si avventurano riserva sorprese inesauribili: innanzi tutto una forte reticenza delle società del passato a lasciare testimonianze sull’amore e sul sesso, tanto che forse converrebbe mettere mano ad una storia del pudore più che del sesso.
E poi le fonti – dalla Bibbia ai poemi medievali, fino alla letteratura dell’adulterio e della contraccezione – si presentano sempre come materiale da decifrare.
Questo volume, frutto dei contributi dei più prestigiosi storici francesi, traccia le tappe più significative dell’evoluzione dei costumi sessuali da Babilonia ad oggi. E si configura, quindi, come un suggestivo, raffinato excursus lungo le trasformazioni che, nei secoli, ha subito l’arte d‘amare.

L’Impero degli Incas

L’Impero degli Incas

Autore/i: von Hagen Victor W.

Editore: Fratelli Melita Editori

traduzione di Pietro Negri, illustrazioni di Alberto Beltrán.

pp. 224, 26 tavv. b/n f.t., nn. ill. b/n, La Spezia

La storia estremamente ricca di interrogativi e problemi degli Incas è qui affrontata nelle sue enigmatiche sfaccettature archeologiche da uno dei maggiori esploratori dell’antico mondo latino—americano. Il fatto che non si abbiano tracce storiche delle culture pre-incaiche, oltre a quelle recentemente svelate dall’archeologia stratigrafica, va infatti attribuito agli stessi Incas, che nel corso delle loro conquiste manipolarono selettivamente ogni traccia dei Chavin, dei Mochica, dei Paracas, dei Nazca, dei Tiahuanaco, dei Chimù, riorganizzando non soltanto la terra e le popolazioni ma persino le «memorie». Di qui il duplice fascino di questa ricerca che procede nell’esplorazione del territorio andino sui due binari della ricostruzione e della documentazione, poiché è ormai certo che duemila anni prima degli Incas v’era già nel Perù un articolato sviluppo culturale.

Una delle maggiori civiltà precolombiane rievocata nei suoi momenti più emozionanti di guerra e di pace, nello spaccato della sua attività quotidiana e della sua dinamica sociale, dalla precaria esistenza dei contadini delle Ande alla magnificenza ieratica dei grandi signori Inca.

Victor W. von Hagen, nato a St. Louis nel 1908, esploratore, etnografo, archeologo, naturalista, scrittore, è già popolare in Italia per le sue opere in cui confluiscono tutti i suoi molteplici e poliedrici interessi. Presso la Newton Compton sono usciti: «Il mondo dei Maya», «Civiltà e splendore degli Aztechi», «Gli imperi del deserto nel Perù precolombiano» e «Le grandi strade di Roma nel mondo».

Scopri il Segreto della Guarigione

Scopri il Segreto della Guarigione

Antiche e nuove conoscenze per ritrovare la salute

Autore/i: Faulstich Joachim

Editore: Macro Edizioni

prefazione dell’autore, traduzione di Silvia Nerini e Paola Barberis.

pp. 352, Cesena (FC)

La medicina si trova ad un punto di svolta?
Metodi ancora ignorati fino a pochi anni fa, perché ritenuti non scientifici, vengono per la prima volta apprezzati, per il semplice fatto che sembrano funzionare.
Cliniche universitarie collaborano con guaritori, studenti di medicina imparano l’arte di imporre le mani, oncologi sostengono i loro pazienti guidandoli in viaggi di coscienza verso antichissime immagini interiori, medici mandano in trance i loro pazienti per scoprire le cause delle malattie croniche nascoste nel profondo.
Come si spiega tutto ciò?
Joachim Faulstich dimostra che l’antico sapere e la scienza moderna non sono più in contraddizione fra loro.
Le scoperte fatte negli ultimi anni dai neurobiologi e dai neurofisiologi confermano le tradizioni millenarie: corpo, mente e anima sono collegati fra loro in una grande rete. In questa rete si cela il segreto della guarigione di cui da sempre l’uomo è alla ricerca.
L’autore ci guida in un entusiasmante viaggio di esplorazione: dalle toccanti storie dei pazienti, dalle esperienze personali e dagli incontri con scienziati, medici, terapeuti e guaritori emerge un’incoraggiante trasformazione che solo fino a pochi anni fa sembrava inconcepibile.

Negli ultimi anni medici e naturopati, psicoterapeuti e guaritori, specialisti e gente comune hanno cominciato a porre fine al dualismo tra medicina ufficiale e medicina non convenzionale.
Per il momento è una minoranza, ma ormai ci sono i presupposti per cambiare la concezione medica del mondo e riportare nella medicina quell’umanità di cui così tanti pazienti lamentano la scomparsa.
In ogni parte del mondo questi pionieri di una medicina più completa cercano le radici sepolte di un arte terapeutica in cui corpo e anima siano legati in maniera inscindibile. Vanno a scuola dagli sciamani, imparano dai medici cinesi, fanno esperimenti con trance terapeutica. Gli ospedali cominciano a formare gli infermieri nell’arte dell’imposizione delle mani, e sono sempre più numerosi gli ambulatori in cui i guaritori lavorano insieme ai medici tradizionali.
Non ci si accontenta più di eliminare i sintomi, ma si cerca la guarigione completa, il recupero di uno stato di equilibrio di corpo, mente e anima.

Fiabe Bergamasche

Fiabe Bergamasche

Mondo popolare in Lombardia 11

Autore/i: Anesa Marino; Rondi Mario

Editore: Silvana Editoriale

premessa di Alberto Galli, prefazione di Roberto Leydi.

pp. 528, Milano

La serie è curata dal Servizio per la cultura del mondo popolare della Regione Lombardia e intende offrire, attraverso volumi dedicati ai nove territori provinciali della Lombardia e ad alcuni temi e problemi particolari (volumi monografici), uno strumento primario per la conoscenza della cultura del mondo popolare lombardo e un punto di riferimento, repertoriale e metodologico, per ulteriori ricerche.
I materiali che compongono i volumi sono il risultato di inchieste dirette «sul campo», realizzate dal Servizio regionale e da vari ricercatori e studiosi. Questo lavoro di ricerca ha messo in luce, contro molte opinioni correnti, l’esistenza di un forte tessuto di cultura popolare in tutto il territorio regionale.
In una regione, come la Lombardia, così trascurata finora dall’attenzione demologica, questi volumi costituiscono il primo impegno di comporre un «corpus» delle manifestazioni di cultura tradizionale del territorio, nei suoi differenti aspetti geografici, sociologici, storici ed economici (montagna, collina, pianura / città e campagna /immigrati / contadini, pastori, operai ecc.). Accanto ai risultati delle nuove ricerche, i volumi ripropongono materiali già editi in passato in varie sedi (per lo più di difficile reperimento) e inediti importanti, da vari archivi pubblici e privati. La collana rappresenta il più organico tentativo in atto oggi in Italia per raggiungere una rappresentazione critica e di prima mano della realtà culturale popolare di un territorio regionale.

Aura

Aura

La fotografia Kirlian

Autore/i: Snellgrove Brian

Editore: Tecniche Nuove

introduzione dell’autore.

pp. 136, nn. ill. b/n, Milano

Molti pensano all’aura come a una specie di alone luminoso che circonda la testa dei santi. L’aura serve a due scopi principali: creare uno schermo protettivo intorno a noi e fungere da stazione ricevente e trasmittente per i pensieri e le emozioni. I pensieri sono forme viventi irradiate da noi 24 ore su 24. La fotografia Kirlian è un nuovo strumento affascinante che ci permette di vedere, in forma grafica, come questo misterioso schermo elettrico varia da una persona all’altra. Il libro termina con alcuni esperimenti pratici che chiunque può eseguire per dimostrare la realtà di questo antico e solo in parte conosciuto, fenomeno.

Brian Snellgrove ha un’esperienza di venticinque anni come guaritore, ricercatore e sensitivo.