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Libri dalla categoria Shiatsu

Il Meccanico delle Rose

Il Meccanico delle Rose

Una saga diversa da tutte le altre, un universo di storie intrecciate come i fili di un tappeto persiano.

Autore/i: Ziarati Hamid

Editore: Giulio Einaudi Editore

pp. 282, Torino

Noi siamo bambole e il Cielo è una bambina,
per vero questo lo dico e non per allegoria,
abbiamo giocato qui in mezzo per un po’,
poi siamo finite, una dopo l’altra, nella cesta dell’oblio.

Omar Khayyâm

Se è vero che «noi siamo bambole e il Cielo è una bambina», come recita una quartina di Omar Khayyâm, forse la vita di ognuno di noi – come quella del protagonista di questo romanzo – può essere raccontata attraverso le storie di chi ci ha sfiorati. È questa la scommessa struggente del Meccanico delle rose.

«Dice che solo lui conosce i ghiribizzi delle sue rose, solo lui capisce, dal colore dei petali, di quale attenzione hanno bisogno. Le annaffia ogni giorno, e tiene più puliti quei cespugli che le sue unghie, sempre sporche di grasso. Usa un oliatore a becco lungo per concimarle alla base e una pistola per la verniciatura contro i parassiti. Quel giardino è il suo paese dei balocchi, dove tornare a essere un bambino che gioca a fare il meccanico delle rose».

Il protagonista di questo libro si nasconde letteralmente tra le righe. Abita non più di una frase del primo capitolo, e negli altri fa la sua comparsa a tempo debito. Eppure al centro del romanzo c’è lui: il protagonista assente, che proprio restando ai margini delle vite degli altri acquista una paradossale centralità.
La sua storia è raccontata attraverso le storie delle persone che sono state importanti per lui, nell’Iran dagli anni Venti ai giorni nostri: il padre, il cugino, la moglie, la figlia, una donna amata.
Chinandosi su ognuno di questi personaggi, e narrando le loro vicende come se fosse sulla loro spalla, l’autore riesce a farci entrare in profondità nelle tante vite che formano una vita, e un mondo.
Akbar – che vive in un paese ai bordi del deserto dove si estrae la migliore essenza delle rose di Persia – è un capofamiglia religioso e rispettato e trova un modo tutto suo per rimediare ai torti del destino che gli ha rubato un figlio.
Khodadad è appena un ragazzino quando fugge di casa in cerca di se stesso, nei giorni dell’anniversario del martirio dell’Imam Hossein e dei suoi settantadue seguaci.
Donya ha conosciuto la felicità e la disperazione, prima di andare in sposa a un uomo che ha il doppio dei suoi anni.
Mahtab stava per laurearsi in medicina e iniziare una nuova vita, quando è incappata nei Guardiani della Rivoluzione.
Laleh ha il nome d’un fiore – quello del martirio – e forse è una «pazza d’amore»: è lei, dal letto di un ospedale, in un lucido delirio, a tirare inconsapevolmente i fili di tutte le storie, e a restituire il volto contraddittorio del suo amato, il meccanico delle rose.
Il quadro dunque è compiuto. Ma chi è al centro di quel quadro? L’uomo che dà il titolo al libro ha creduto – come tutti – di essere protagonista della sua vita, ed è stato una comparsa in quella degli altri.
Quel che è certo è che sullo sfondo, dietro le tante figure, resta un Paese riconoscibilissimo ma mai nominato, per rispetto di chi – vivendo nei suoi confini – non può nominarlo.

Hamid Ziarati è nato a Teheran nel 1966 e vive a Torino. È un ingegnere. Scrive in italiano. Per Einaudi ha pubblicato Salam, maman (2006, 2010 e 2019, vincitore dei premi Giuseppe Berto, Marisa Rusconi, Fortunato Seminara e Rhegium Julii), Il meccanico delle rose (2009, premi Alziator e Paralup della Fondazione Nuto Revelli) ) e Quasi due (2012).

Colpo di Stato

Colpo di Stato

Storia vera di una inchiesta censurata. Il racconto del golpe Borghese, il caso Mattei e la morte di De Mauro.

Autore/i: Arcuri Camillo

Editore: Rizzoli

pp. 158, Milano

“Nell’Italia revisionista che cancella il meglio e riabilita il peggio del nostro passato, ecco un libro di storia vera: l’eterna storia del “doppio Stato”, delle istituzioni che cospirano contro se stesse, delle guardie che diventano ladri, delle menzogne promosse a verità e dell’informazione piegata a censura.” (Marco Travaglio)

Tutto in una notte, quella dell’8 dicembre del 1970. I piani erano pronti: l’Italia doveva cadere sotto una dittatura fascista e gli oppositori dovevano essere uccisi o deportati in Sardegna. Poi accadde qualcosa. E così il golpe dell’ex comandante repubblicano, Valerio Borghese, saltò. Questa storia, Camillo Arcuri avrebbe potuto denunciarla già nel 1969, ma qualcuno glielo impedì. Contemporaneamente Mauro De Mauro stava arrivando alle stesse conclusioni. Ma la mafia lo uccise. A distanza di molti anni, Arcuri ricostruisce una trama complessa che mette insieme la P2, la mafia, l’esercito, i carabinieri, alte cariche dello Stato. Fatti gravissimi, dimenticati, trascurati, censurati. E ora rimontati come in un thriller, ma con personaggi veri e fatti realmente accaduti.

Camillo Arcuri, genovese, giornalista, ha lavorato come inviato speciale del “Giorno” e in seguito al “Corriere della Sera”. È stato collaboratore de “L’Espresso”.

Il Maestro – Romanzo

Il Maestro – Romanzo

Titolo originale: Der Meister – Die Suche nach dem Schatz des Lebens

Autore/i: Chao-Hsiu Chen

Editore: Editrice Pisani

traduzione dal tedesco di Natascia Pennacchietti.

pp. 136, Isola del Liri (FR)

«Ogni uomo porta dentro di sé una grande saggezza, e tuttavia nessuno riesce a scovare questo antichissimo tesoro… Ma quando le nebbie si diradano, alla luce dell’eterno sole, le lacrime congelate della vita si sciolgono e saggezza e serenità si risvegliano». (Chao-Hsiu Chen)

Dopo Il Profeta di Gibran e L’Alchimista di Coelho, un romanzo avvincente e pieno di fascino che è al tempo stesso fonte inesauribile di saggezza, ispirazione e puro intrattenimento letterario.

Un vecchio saggio percorre le strade della Cina antica. Al suo fianco un giovane discepolo determinato a scoprire il segreto della vita. I due compiranno insieme un viaggio di iniziazione sfidando gli elementi della natura, le avversità e il pericolo, per raggiungere la vera conoscenza e la vera felicità. È così che il discepolo, e con lui il lettore, scoprirà a ogni passo la ricchezza delle “piccole cose” di cui è fatta questa strana e meravigliosa avventura che altro non è che la nostra vita su questa terra.

Un romanzo di crescita spirituale, ispirato ai precetti delle antiche dottrine del Buddhismo e del Taoismo, che è al tempo stesso un seducente viaggio alla scoperta dell’animo umano e della Cina più remota.

Psicologia e Pedagogia della Fede

Psicologia e Pedagogia della Fede

Titolo originale: Psicologia y Pedegogia de la Fe

Autore/i: Nicolau Miguel

Editore: Edizioni Paoline

presentazione e introduzione dell’autore, traduzione di Agostino Miggiano.

pp. 504, Roma

«Affrontare la problematica della fede sotto una prospettiva psicologica, come fa l’A. in questo volume, significa presentarla sotto l’aspetto più accessibile e interessante per il pubblico contemporaneo. Orbene, un tale vantaggio giustifica il fatto di collocare su un piano di maggior rilievo ciò che, in realtà, ha soltanto un valore secondario, vale a dire la collaborazione dell’uomo nel processo soprannaturale della fede. Per un’altra ragione ancora risulta altamente valida la messa a fuoco dell’argomento che l’A. dimostra di preferire, dato che per l’uomo riveste un maggior valore pratico conoscere la parte che gli compete in tale processo, che non quella che è esclusiva di Dio, sebbene questa sia, in sé, d’una trascendenza incomparabilmente più grande. La legittimità e l’opportunità del criterio seguito acquistano un’ulteriore conferma dalla maniera con la quale l’A. sviluppa il tema proposto. Anzitutto, il volume ha inizio con l’analisi della categoria di atti psicologici ai quali appartiene la fede e la sua relazione con la libertà umana. Dopo questa messa a punto preliminare, si passa all’esposizione dei motivi che portano l’uomo a dare l’assenso intellettuale alla dottrina proposta come rivelazione divina e al fatto stesso di simile rivelazione. Le modalità psicologiche di questo assenso, quali la sua fermezza e certezza, il modo come questa venga raggiunta dai bambini e dagli uomini incolti, gli ostacoli che si frappongono, costituiscono altrettante questioni che vengono analizzate nel presente volume: il che giustifica e legittima pienamente il titolo apposto al libro. Infine – ed era impossibile trascurarla – viene trattata la parte che ha Dio nell’infusione della fede, il cui carattere soprannaturale si manifesta – finalmente! – in tutta la sua sublime e meravigliosa trascendenza!» (Broferia, 1961, n. 4).

Dio ha Rivelato il Suo Cuore

Dio ha Rivelato il Suo Cuore

Autore/i: Frère Richard di Taizé

Editore: Editrice Elle Di Ci

unica edizione, prefazione di S. Lyonnet.

pp. 120, Leumann (Torino)

Questo libro è nato dall’incontro di un giovane fratello di Taizé con un anziano gesuita, grande biblista e testimone dell’entusiasmo della fede. Padre Stani-slas Lyonnet, professore al pontificio istituto biblico a Roma, ha incoraggiato l’autore a seguire attraverso i libri biblici la realizzazione della Nuova Alleanza annunciata dai profeti Geremia ed Ezechiele. Dio scrive la sua legge nei nostri cuori, con il suo Spirito Santo unisce la nostra volontà e la nostra azione alla sua. Per raggiungere i nostri cuori, ha rivelato il suo.

De Magistro

De Magistro

Autore/i: San Tommaso D’Aquino

Editore: Armando Armando Editore

traduzione, introduzione e commento di Tullio Gregory.

pp. 192, Roma

Sommario:

Introduzione
Testi

Quaestio disputata XI: De magistro

  • I. Si vuol sapere se l’uomo, o soltanto Dio, possa insegnare e dirsi maestro
  • II. Si vuol sapere se uno possa dirsi maestro di se stesso
  • III. Si vuol sapere se l’uomo possa venire ammaestrato da un angelo
  • IV. Si vuol sapere se l’insegnare sia un atto di vita oppure contemplativa

Summa theologica, I, quaestio 117, art. 1

  • Se un uomo possa insegnare ad un altro

Commento
Nota bibliografica

Didattica e Filosofie dell’Esistenza

Didattica e Filosofie dell’Esistenza

Autore/i: Neri Roberto

Editore: Armando Armando Editore

terza edizione interamente riveduta e ampliata.

pp. 248, Roma

«[…] Di qui il senso del presente saggio, onde si ritrovano nelle verità dell’esistenzialismo, della fenomenologia e dello strutturalismo le ragioni per una riaffermazione dell’esistenza di leggi mentali universali, operanti nel bambino come nell’adulto, nel mito e nella musica come nella matematica e nelle scienze, nella cultura come nelle strutture inconsce della famiglia e della società.
Nelle precedenti edizioni figuravano temi quali la problematicità della comunicazione e del dialogo, il superamento dell’equazione crociana intuizione-espressione per la sovrabbondanza che assume il significante nella linguistica odierna, la possibilità di una strutturazione pre-oggettiva della materia storica e scientifica nella scuola di base.[…]»

È Passato Quaggiù

È Passato Quaggiù

Titolo originale: In het Voorbijgaan

Autore/i: Oosterhuis Huub

Editore: Cittadella Editrice

unica edizione, traduzione di Virginia Pagani.

pp. 220, Assisi

Pregare ha il suo posto nel naturale, nel quotidiano: questo vuole affermare il presente libro d, preghiere di Huub Oosterhuis (che è la continuazione del volume Tu sei un difficile amico, giudicato il più bel libro di preghiere esistente e tradotto in 8 lingue. Anche la traduzione italiana è giunta alla sua terza edizione, ricevendo grandi elogi dalla critica). Per l’A. la liturgia è un aiuto agli uomini che vogliono credere. Essi si riuniscono per annunciare la Parola, per compiere la liturgia della Parola e per spezzare il pane come segno di comunione.
In un tempo nel quale si dice che non vi è sensibilità per le forme, i simboli, l’interiorità e la solennità, questo libro è uno stimolo e una scuola per dimostrare come si può raggiungere Dio attraverso le sue orme: nella preghiera personale, nella liturgia comunitaria, nella celebrazione dm sacramenti, nella riflessione su se stessi, sul mondo e su Dio, nella ripetizione e nel canto della Parola della Bibbia e della grande preghiera eucaristica.

Note di un Metodo

Note di un Metodo

Autore/i: Zambrano María

Editore: Filema Edizioni

a cura di Stefania Tarantino.

pp. 152, Napoli

Per la prima volta pubblicato in Italia, Note di un metodo appartiene agli scritti dell’ultimo periodo della vita della pensatrice spagnola, che ruotano intorno al problema della ragione poetica. Sono “note” proprio perché si allude al carattere frammentario, musicale del pensiero piuttosto che a quello logico-razionale. Un metodo da intendersi come ciò che apre il cammino all’esperienza umana e non semplicemente come ciò che struttura un ordine, una “forma mentis”. Una conoscenza che per Maria Zambrano deve avere le sue radici nella viva esperienza ma, allo stesso tempo, deve sapersi innalzare a quelle sfere in cui i desideri e i sogni fanno da materia alla nostra vita. In questo saggio troviamo, oltre a una critica dell’utilizzo del metodo propriamente occidentale, una critica alla riduzione del soggetto a mera coscienza e la rivalutazione della memoria come quella facoltà umana capace di sostenere l’andare e venire del pensiero nella sua discesa fin negli inferi dell’anima umana per recuperare la libertà perduta.

Maria Zambrano nata a Vélez Màlaga nel 1904 è stata una delle allieve del filosofo spagnolo Ortega y Gasset all’Università di Madrid. Pensatrice singolare e appassionata, divenne sin da subito impegnata sostenitrice della nascente repubblica spagnola. Costretta all’esilio per 45 anni, si fermò in Italia dal 1954 al 1964. Nel 1988, ormai ritornata a Madrid, le fu conferito il Premio Cervantes. Morirà a Madrid nel 1991. Tra le sue opere tradotte in italiano, ricordiamo: I beati (Feltrinelli, 1992); La tomba di Antigone (La Tartaruga, 1995); Verso un sapere dell’anima (Cortina, 1996); La confessione come genere letterario (Bruno Mondatori, 1997); All’ombra del dio sconosciuto (Pratiche Editrice, 1997); Seneca (Bruno Mondatori, 1998); Filosofia e poesia (Pendragon, 1998); L’agonia dell’Europa (Marsilio, 1999); Delirio e Destino (Cortina, 2000); Persona e democrazia (Bruno Mondatori, 2000); Dell’aurora (Marietti, 2000).

Il Segreto della Pietra di Luce – Claire

Il Segreto della Pietra di Luce – Claire

La pietra è ricchezza, potere, è la chiave dell’eternità. La pietra è il segreto.

Autore/i: Jacq Christian

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prima edizione, traduzione di Mario Morelli, titolo originale: La Femme Sage.

pp. 480, 2 cartine b/n f.t., Milano

Ramses è morto, dopo sessantasette anni di regno. Gli artigiani del Luogo della Verità hanno perso un re generoso, vicino alla loro difficile impresa di costruttori e decoratori, e ora temono per la sorte della confraternita. Ma l’incertezza del futuro non è l’unica preoccupazione di Nefer, il responsabile degli artigiani. Crudeli nemici sono decisi ad annientare la comunità per impadronirsi della Pietra di Luce, l’oggetto magico dai prodigiosi poteri. Contro i pericoli che minacciano il Luogo della Verità gli artigiani fanno scudo intorno al loro capo, e primo fra tutti è Paneb l’Ardente, con il suo coraggio e le sue doti eccezionali.
Dall’alto della sua saggezza che si eleva sul fluire delle cose, la bella Claire tutto osserva con il suo sguardo forte e dolce, capace di cogliere ogni sfumatura, ogni richiesta di aiuto.
Le intense emozioni e l’eterna lotta degli uomini, il fascino intatto di una natura così difficile da conquistare animano una storia semplice ed epica. E, per questo motivo, non più dimenticabile.

Il Segreto della Pietra di Luce – Nefer

Il Segreto della Pietra di Luce – Nefer

La pietra è ricchezza, potere, è la chiave dell’eternità. La pietra è il segreto.

Autore/i: Jacq Christian

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prima edizione, prefazione e prologo dell’autore, traduzione di Laura Serra, titolo originale: Néfer le Silencieux.

pp. 432, 2 cartine b/n f.t., Milano

Un sole infuocato arroventa le case di un inaccessibile villaggio dell’Alto Egitto.
Là, una confraternita di artisti e artigiani opera da generazioni per la gloria dei regnanti. Questi uomini soffrono per posare ogni pietra, per scolpire ogni statua. La loro esistenza è consacrata a preparare la dimora eterna di Ramses il Grande.
Luogo della Verità è il nome del villaggio. Nessuno deve violarne le alte mura, oltre le quali è custodito il segreto della Pietra di Luce, fondamento del potere supremo.
Nefer il Silenzioso, erede di una famiglia di scultori, non è ancora degno di appartenere alla confraternita. Soltanto dopo la chiamata della dea Maat avrà l’onore di lavorare alle tombe dei faraoni nella Valle dei Re. Potrà l’amicizia di Paneb l’Ardente, che brama di apprendere l’arte del disegno e della pittura, sostenerlo nel suo cammino verso la rivelazione divina? E potrà l’amore della bellissima Claire aiutarlo ad affrontare le prove più dure, quando tempi oscuri si annunciano per l’Egitto?
Nefer e Paneb e Claire e i nobili abitanti del villaggio non sono stati dimenticati.
Dopo millenni di oblio, nel Luogo della Verità è tornata la vita.

Dio non Gioca a Dadi

Dio non Gioca a Dadi

Titolo originale: Dieu ne Joue Pas Aux Dés

Autore/i: Laborit Henri

Editore: Elèuthera Editore

prefazione e introduzione dell’autore, traduzione dal francese di Filippo Trasatti, in copertina: Ferro Piludu, «Segno grafico», 1989.

pp. 180, illustrazioni b/n, Milano

Laborit ha esposto, libro dopo libro ed in particolare in Elogio della fuga e La colomba assassinata, le sue scoperte in campo biologico e le sue tesi di biologia comportamentale. Con Dio non gioca a dadi, Laborit, insaziabile curioso e straordinario divulgatore, tenta un’impresa altrettanto straordinaria: riunire le fila apparentemente separate delle tre grandi scienze di questa fine del ventesimo secolo, l’astrofisica, la fisica delle particelle e la biologia. Come passare dal big bang allo sviluppo cellulare? Che cos’è che collega il vuoto quantico ed i buchi neri? Che legame c’è tra gli elettroni e l’angoscia? Laborit ci invita ad un viaggio affascinante che porta il lettore dalla nascita dell’universo alla reazione aggressiva di un topo in gabbia, dagli «omini verdi» (che peraltro, ci dice, non esistono) alla bellezza ed alla complessità d’un corpo umano. Muovendosi tra la necessità ed il caso, tra il determinato e l’indeterminato, lungo i diversi «livelli d’organizzazione» dell’esistente, Laborit ci conduce infine al riconoscimento dell’inutilità, anzi della pericolosità della gerarchia e del dominio nell’ambito umano.

Henri Laborit, 74 anni, medico e biologo, è stato l’inventore dei primi e fondamentali neurolettici. Autore o co-autore di quasi trenta libri a carattere sia specialistico sia metodologico e/o divulgativo (tra questi ultimi, ad esempio: La Nouvelle Grille, 1974 e Copernic n’y a pas changé grandchose, 1980), è conosciuto in Italia per: Intervista sulle strutture della vita (Laterza 1979), Elogio della fuga (Mondadori 1982) e La colomba assassinata (Mondadori 1985).

Olimpia e i Suoi Sponsor – Sport, Denaro e Politica nell’Antichità

Olimpia e i Suoi Sponsor – Sport, Denaro e Politica nell’Antichità

Titolo originale: Die Unheiligen Spiele – Das Antike Olympia Zwischen Legende und Wirklichkeit

Autore/i: Weeber Karl-Wilhelm

Editore: Garzanti Editore

prima edizione, prefazione dell’autore, traduzione dal tedesco di Gianni Pilone Colombo.

pp. 190, numerose tavole b/n f.t., Milano

Un’immagine vascolare del vi secolo a.C. ci mostra il grande Eracle che afferra il suo avversario Anteo per la barba e gli ficca un dito nell’occhio: una mossa irregolare, bandita dal regolamento delle antiche Olimpiadi, e tuttavia tanto comune da essere immortalata sulla terracotta.
Quale fu la realtà dei Giochi Olimpici? Una storiografia troppo umanistica e agiografica ha creato intorno a Olimpia un mito di nobiltà e disinteresse, purezza e sacralità, che gli studi più recenti hanno progressivamente eroso. Accanto a un aspetto cultuale, i Giochi di Olimpia rivelano infatti passioni assai più terrene: lo sport dimenticava spesso la religione per stringere alleanze con la politica e il denaro, mentre la correttezza e il disinteresse lasciavano spesso spazio alla violenza e alla frode.
Una documentazione storica passata al vaglio della più recente antichistica permette a Karl-Wilhelm Weeber di restituirci un quadro più plausibile dei Giochi Olimpici greci. Non solo la storia greca viene ripercorsa attraverso una delle sue istituzioni più importanti e caratteristiche, ma la nostra civiltà, le nostre Olimpiadi ci appaiono sotto una luce diversa: un caso come quello di Ben Johnson, suggerisce l’autore, non è esclusivamente moderno; gli interessi politici non sono un esempio di «inquinamento» riservato ai nostri tempi. Forse la «pace olimpica» non è mai esistita.

Di Karl-Wilhelm Weeber, studioso di storia e filologia classica, docente all’Università di Bochum, Garzanti ha pubblicato in questa collana Smog sull’Attica.

Il Delfino – I Sentieri del Sogno Portano alla Verità

Il Delfino – I Sentieri del Sogno Portano alla Verità

Romanzo

Autore/i: Bambarén Sergio

Editore: Sperling & Kupfer Editori

traduzione di Anna Pastore, illustrazioni di Óscar Astromujoff, titolo originale: The Dolphin.

pp. 288, illustrazioni b/n, Milano

Nelle acque blu dell’oceano un branco di delfini si prepara alla pesca quotidiana. Uno di loro si allontana per giocare con le onde della barriera corallina. È Daniel Alexander Dolphin, il grande sognatore. «Sei un perdigiorno», gli rinfacciano i suoi compagni. «Sei un sognatore», lo incoraggia il mare. Tuffo dopo tuffo, Daniel Alexander Dolphin impara ad ascoltare quella voce che solo lui sente e quando arriva il momento, il suo momento, non ha dubbi. Qualcosa al di là della barriera corallina – il limite delle acque sicure per tutti i delfini del suo atollo – lo attende invitandolo al salto che cambierà per sempre la sua vita. Preso il largo con slancio, scoprirà cose che non si vedono con gli occhi, ma con il cuore. Quale sorpresa quando scopre di non essere solo! Creature sconosciute, messaggere di sublime saggezza, lo guideranno all’appuntamento con l’onda perfetta. Dall’autore-rivelazione australiano una storia di coraggio, solidarietà e speranza, una perla strappata ai segreti del mare, un dono che lo scrittore intende fare a coloro che sanno esplorare con il cuore la magia che si cela dietro l’apparenza delle cose. Lasciamoci dunque trasportare in questo viaggio d’iniziazione seguendo i sentieri del sogno che portano alla verità.

Sergio Bambarén, è un autore australiano, nato in Perù e vissuto molti anni negli Stati Uniti. Esperto surfista, sensibile alle battaglie ecologiste per la salvaguardia dei mari, ha scritto libri di grande successo, il primo dei quali, Il Delfino, è diventato un piccolo classico. La conoscenza dell’ambiente marino e la volontà di salvaguardare i cetacei hanno reso Sergio Bambarén vicepresidente dell’Organizzazione Ecologica Mundo Azul (Blue World), e lo hanno spinto a viaggiare continuamente, nello sforzo costante di preservare gli oceani e le creature che li abitano.

Extraterrestri – Il Mito delle Creature Venute dalle Stelle

Extraterrestri – Il Mito delle Creature Venute dalle Stelle

Autore/i: Lethbridge Thomas C.

Editore: Stampa Alternativa – Nuovi Equilibri

presentazione di Giovanni Feo, introduzione dell’autore, traduzione di Roberto Fedeli.

pp. 112, illustrazioni b/n, Viterbo

Nella Genesi biblica vi sono precisi riferimenti ai Figli di Dio che si unirono con le figlie degli uomini dopo una tragica guerra nel cielo. Chi furono questi esseri mitici e divini?
In uno scenario di remota guerra planetaria, l’autore affronta il problema extraterrestre arrivando a concepire che esseri di un altro mondo abbiano, in passato, colonizzato la terra.

T. C. Lethbridge (1901-1971) è stato per trenta anni archeologo alla Cambridge Antiquarian Society per poi specializzarsi come ricercatore psichico, rabdomante ed esploratore.
Colin Wilson lo ha definito una delle menti più importanti e originali in parapsicologia.

Storia del Cinema Mondiale – 2 Volumi

Storia del Cinema Mondiale – 2 Volumi

Volume I: Dalle origini alla fine della II Guerra Mondiale – Volume II: Dalla fine della II Guerra Mondiale ai giorni nostri • Titolo originale: Histoire du Cinéma Mondial des Origines à nos Jours

Autore/i: Sadoul Georges

Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore

prefazione dell’autore, nota dell’editore, aggiornato al 1972 sotto la direzione di Goffredo Fofi, traduzione dalla settima edizione francese di Mariella Mammalella, revisione filmografica a cura di Ettore Capriolo.

vol. 1 pp. XIII-374, vol. 2 pp. X-375-988, numerose tavole b/n f.t., Milano

Volume I: Dalle origini alla fine della II Guerra Mondiale

In lunghi anni di pazienti ricerche, verifiche, approfondimenti, correzioni, aggiornamenti, Georges Sadoul, il più famoso storico del cinema, è giunto a compilare questa monumentale Storia del cinema, che per ricchezza e precisione d’informazione può essere considerata l’unica del suo genere e il primo serio tentativo di storiografia cinematografica. Al primo volume, che va da Plateau e Lumière alla fine della II guerra mondiale, segue questo secondo aggiornato al 1972, in fondo al quale si trova una serie di indici – dei registi, degli attori, delle filmografie nazionali, dei termini tecnici, dei titoli originali e italiani dei film – che permetteranno al lettore di informarsi con estrema rapidità su persone, opere, scuole, orientamenti ecc. In tal modo questo libro può essere utilizzato come un manuale, indispensabile per i critici professionisti, gli studenti e per gli amatori di cinema.

Volume II: Dalla fine della II Guerra Mondiale ai giorni nostri

In lunghi anni di pazienti ricerche, verifiche, approfondimenti, correzioni, aggiornamenti, Georges Sadoul, il più famoso storico del cinema, è giunto a compilare questa monumentale Storia del cinema, che per ricchezza e precisione d’informazione può essere considerata l’unica del suo genere e il primo serio tentativo di storiografia cinematografica. A questo primo volume, che va da Plateau e Lumière alla fine della II guerra mondiale, ne seguirà un secondo aggiornato al 1972. Alla fine dell’opera si troverà una serie di indici – dei registi, delle case di produzione, delle filmografie nazionali, dei termini tecnici, dei titoli originali e italiani dei film – che permetteranno al lettore di informarsi con estrema rapidità su registi, opere, scuole, orientamenti ecc. In tal modo questo libro può essere utilizzato come un manuale, indispensabile per i critici professionisti, gli studenti e per tutti gli amatori di cinema.

Grazie Mac

Grazie Mac

La guerra, la musica, la vita e tutto il resto

Autore/i: Crepax Franco

Editore: Ponte alle Grazie

unica edizione, in copertina: l’autore a sedici anni, in un fotoritratto con la camicia russa di Virgilio Scattola.

pp. 160, Milano

E ora, mio caro Mac, affido al tuo cuore di silicio il mio primo e forse unico segreto. Una sera, vinto dalla passione, scrissi su un pezzetto di carta le parole «ti amo», che per vergogna non firmai. Di soppiatto, dopo cena, mi avvicinai tremebondo alla sua balaustra e gettai il biglietto oltre la siepe, poi fuggii. Forse è ancora là perché in più di sessant’anni non c’è stato nessun riscontro.

«”Allora lo buttiamo?””Che cosa?” “Il portatile. È un pezzo di ferro. Non serve più a niente. Non si può nemmeno darlo ai bambini per giocare”. L’avevo messo sulla scrivania, cadavere pesante e inerte. Senza speranza avevo infilato per l’ultima volta la spina nella presa di corrente. Come un uccello, dopo una notte di sonno, scosse le piume ed emise un canto arrochito. Si accesero le luci e sullo schermo apparvero in fila tutte le icone. Per una decisione esterna, per un colpo di teatro del vecchio Mac, il Progetto, definitivamente abbandonato, ritornava di attualità.» Il Progetto di Crepax è scrivere un libro, cioè almeno una pagina al giorno per duecento giorni, per raccontare la sua storia: comincia poco prima della guerra, a Milano, continua a Venezia, dove la sua famiglia si trasferisce per paura dei bombardamenti, e riprende a Milano, la sua città, quella dove si è sposato, ha lavorato, ha vissuto, giocato, amato. Era la Milano del dopoguerra, dove alla fine degli anni Cinquanta scoppia il boom economico e non solo, anche quello della canzone italiana, colonna sonora indimenticabile dell’Italia unita dai 45 giri. Erano i tempi eroici dei primi cantautori, dei grandi successi del Cantagiro, l’epoca d’oro di Sanremo e Canzonissima. È il caso che porta Crepax a vivere e lavorare nel mondo del disco, a diventare l’artefice di tanti successi italiani, a sostenere, promuovere e credere in parole e musica che hanno accompagnato la seconda metà del Novecento. Poi, senza annunciarsi come sempre succede, il caso decide di cambiare le sue strade, di portare Crepax su altri percorsi, che lui accoglie, con il suo sguardo acuto e ironico, stupito sempre della meraviglia della vita, mai sazio né stanco, «furbo, libero e sorridente».

Franco Crepax (Milano, 1928) ha pubblicato quattro libri: Il corpo umano (Bompiani), Sottopadrone, I ricchi (Marsilio), Lanciere bianco (Biblioteca del Vascello). Per il resto ha passato la vita nel mondo della musica.

Per Adesso – Intervista con Carlo De Benedetti

Per Adesso – Intervista con Carlo De Benedetti

Autore/i: Rampini Federico

Editore: Longanesi & C.

unica edizione, premessa dell’autore.

pp. 272, Milano

«Mi vengono attribuiti meriti, demeriti e soprattutto disegni machiavellici. Allora mi viene bene di rispondere in assoluta libertà alle domande che lei vorrà farmi proseguendo su quella linea di indipendenza che io considero la mia caratteristica più marcata anche nei confronti di molti colleghi e che comunque è stato il vero grande lusso che mi sono concesso nella vita.»

Carlo De Benedetti si confessa. Protagonista emblematico e controverso del capitalismo italiano negli ultimi decenni, l’editore del gruppo Espresso-Repubblica ha accettato per la prima volta di mettersi a nudo. E lo ha fatto con la consueta franchezza. In questo dialogo con Federico Rampini, egli racconta se stesso, le proprie aspirazioni, i successi e le sconfitte, l’incontro-scontro con personaggi come Agnelli, Berlusconi, Cuccia o Romiti, i difficili rapporti con il potere politico, il ruolo della stampa in Italia. Dalla prima infanzia a Torino alla fuga con i genitori in Svizzera durante la guerra, dalle esperienze di lavoro maturate nell’azienda del padre al breve e tempestoso periodo trascorso ai vertici della fiat, dalla stagione di Mani Pulite fino all’uscita dall’Olivetti, passando per le battaglie sull’Ambrosiano, la Mondadori, la SME, la Société Générale de Belgique, questa intervista ricostruisce – attraverso la voce di uno dei protagonisti – un pezzo della storia politico-economica dei nostri tempi, offrendo uno sguardo anticonformista sul futuro che ci attende in Europa e nel mondo. Non mancano, oltre a un’analisi severa sui limiti del nuovo capitalismo e sui costi sociali della «dittatura» dei mercati finanziari, i giudizi spietati sugli avvenimenti più recenti: la Telecom, il terremoto nelle banche, il tramonto di certi poteri forti, la sfida dell’euro e i cambiamenti che essa impone, la colonizzazione dell’industria italiana da parte dei grandi gruppi stranieri, le incognite dell’economia globalizzata, i rischi delle Borse e il collasso del sistema pensionistico. Ma da queste pagine esce anche un ritratto umano inedito, che va al di là delle ragioni della pura economia. Tutto questo, per adesso: non un’autobiografia, né tanto meno un bilancio, ma qualcosa di più, e di diverso. In attesa, come sembra alludere il titolo, di altre puntate…

Federico Rampini, nato a Genova nel 1956, è European Editor di Repubblica, di cui ha diretto la redazione di Milano. È stato corrispondente a Parigi e vicedirettore del Sole-24 Ore, ha collaborato con Le Figaro e con la Fondation Nationale de Sciences Politiques. Ha pubblicato numerosi saggi, tra i quali Il crack delle nostre pensioni (1994), La germanizzazione dell’Italia (1996) e L’Italia in Europa. Intervista con Mario Monti (1998).

Carlo de benedetti, nato a Torino nel 1934, nel 1976 è stato amministratore delegato della fiat. Dal 1978 al 1996 è stato azionista, amministratore delegato e presidente della Olivetti. È presidente della CIR e principale azionista del gruppo Espresso-Repubblica. È membro del comitato esecutivo della European Round Table of Industrialists a Bruxelles. Nel 1998 ha creato la Fondazione Rodolfo Debenedetti per promuovere la riforma del welfare e le politiche sociali europee. È sposato in seconde nozze con Silvia Monti, ha tre figli (Rodolfo, Marco, Edoardo) e sei nipoti.

Cicerone e il Suo Dramma Politico

Cicerone e il Suo Dramma Politico

Autore/i: Maffii Maffio

Editore: Gherardo Casini Editore

prefazione dell’autore.

pp. XXXI-448, 24 illustrazioni b/n f.t., Milano

Dalla prefazione:
«Poche situazioni ci offre la storia così intimamente drammatiche come quella di Cicerone. Il destino sembrò affidargli un compito superiore alle forze d’un uomo di lettere, per quanto geniale. Figlio della borghesia, homo novus, tentò d’affermare le proprie idee – e quelle della minoranza intellettuale alla quale in una società dilaniata dall’urto di due potenze avverse: l’aristocrazia gelosa dei suoi privilegi tradizionali e i capi di masse o d’eserciti pronti a strapparle il potere appena desse segno di debolezza.
Cicerone sognava lo Stato romano superiore agl’interessi dei partiti e dei singoli cittadini, armonicamente congegnato secondo un tipo ideale di repubblica atta a reggere con salda giustizia il mondo. Si sforzò d’imporre quest’ideale d’organismo politico e di suprema giustizia alla realtà del suo tempo, ma non vi riuscì. Ne fu anzi travolto. Altri riprese con spirito pratico il suo programma e – con notevoli mutamenti nei particolari, ma secondo le stesse linee direttive – potè attuarlo. Quest’attuazione fu l’Impero d’Augusto.
Marco Tullio morì senza neppure intuire quello che di lì a poco avrebbe fatto sorgere il seme da lui gettato nel solco della storia. Per essere un realizzatore gli mancarono l’inflessibilità del carattere, l’energia rettilinea dell’azione, la valentìa dell’uomo d’arme nel saper piegare gli uomini al servizio d’un’idea. Vide chiaro, pensò diritto, ma non eseguì con fortuna. Si trovò a rappresentare la funzione tipica della classe motrice – la borghesia dell’intelligenza – non avendo altre forze a sua disposizione che quelle della parola illuminante e del pensiero ordinatore in un mondo refrattario a subire il prestigio d’un apostolato intellettuale.[…]»

La Voce del Re – Romanzo

La Voce del Re – Romanzo

L’avventura intensa, inquietante e magica di un ragazzo solo sugli altopiani dell’Africa centrale

Autore/i: Quintana Anton

Editore: Casa Editrice A. Salani

traduzione di Elisabetta Svaluto Moreolo, titolo originale: De Bavianenkoning.

pp. 192, Milano

Morengaru vive su un altopiano dell’Africa centrale, dove è nato “come a un essere umano non dovrebbe mai capitare di nascere”: figlio di un cacciatore masai e di una contadina kikuyu, due civiltà dalla natura inconciliabile. Rifiutato da entrambe le tribù, non sopportando le continue umiliazioni, decide di abbandonare il mondo degli uomini: come un Tarzan volontario inizia a vagare nella giungla, andando incontro a una morte quasi certa.
Morengaru cammina per giorni e giorni attraverso gli aspri paesaggi africani, seguendo le tracce di un’antilope con un corno solo. Ma un giorno, si trova a fare i conti con un branco di babbuini ed è costretto a battersi all’ultimo sangue con il loro re.
Prima di scrivere questo libro, Anton Quintana ha attraversato da solo e senza armi la giungla indonesiana, per vivere nel modo più radicale l’esperienza della solitudine e della lotta per la sopravvivenza.
Nella Voce del re emergono con forza i temi più cari all’autore: il conflitto con se stesso e con il mondo, la ricerca dell’Altro e della propria identità, la scoperta dei confini.
Una storia di alienazione e redenzione, in uno stile che privilegia i grandi contrasti e le figure forti e che possiede la brutale intensità dei paesaggi africani.

Anton Quintana, pseudonimo di Anton Adolf Kuyten, si è rivelato lui stesso personaggio da romanzo per i suoi travagli personali e le esperienze non comuni di viaggiatore romantico in paesi lontani. È il primo di due gemelli nati nel 1937 ad Amsterdam da madre basca e padre marinaio olandese. Dopo la morte della madre, cresce in orfanotrofio, ma non si adatta alla nuova esistenza, è ribelle, e a diciassette anni fugge in Spagna dove viene arrestato per vagabondaggio. In prigione comincia a scrivere nello stesso periodo in cui il gemello, Andre, in Olanda, comincia a comporre poesie. Da questo momento in poi i due fratelli si dedicheranno interamente alla scrittura. Anton Quintana ha vinto i maggiori premi letterari olandesi, tra cui, per questo libro, il premio della critica dei Paesi Bassi nel 1996 e il maggior riconoscimento belga “Gouden Uil” nel 1997.