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La Sofferenza del Corpo – La Distruzione e la Costruzione del Mondo

La Sofferenza del Corpo – La Distruzione e la Costruzione del Mondo

Titolo originale: The Body in Pain

Autore/i: Scarry Elaine

Editore: Società Editrice Il Mulino

traduzione di Giovanna Bettini, collana: Le occasioni.

pp. 526, Bologna

«Il dolore fisico non resiste semplicemente al linguaggio, ma lo distrugge attivamente»; procedendo dalla constatazione della difficoltà di esprimere il dolore fisico, l’autrice affronta, da un lato, l’attività di disfare la corporeità, dall’altro quella del farla e riprodurla, attraverso l’immaginazione, la costruzione di artefatti, fino alla creazione stessa. L’analisi è svolta su più piani intersecanti: la prospettiva individuale si fonde con quella sociale e politica, traducendosi quindi nello studio della natura umana. Il concetto di dolore personale rinvia all’idea di punizione inflitta al prigioniero e al nemico, con l’intento di distruggere e disarticolare il suo corpo ed il suo mondo, i suoi sistemi di riferimento culturale ed i suoi valori. In questo senso, sia la tortura, che la guerra sono tese alla «decostruzione», all’«alterazione dei tessuti corporei», alla trasformazione del corpo in voce, in segno o in silenzio, sottolineando la presenza del corpo proprio nel momento della sua mutilazione o annichilimento, fino ad innalzare le «insegne del potere». Ma la civiltà, al contrario del dolore, privo di contenuti referenziali e tendenzialmente muto, è capacità di costruzione e di ricostruzione del mondo, e avanza attraverso la capacità di vincere e di contrastare le tendenze ai disfacimento. L’approfondita analisi della cultura occidentale. caratterizzata, secondo l’autrice, da un contesto di credenze religiose giudeo-cristiane e dall’impulso ad esprimere se stessa materialmente in beni ed oggetti, ricca di originali intuizioni, offre gli strumenti idonei a cogliere alcuni aspetti cruciali del mondo in cui viviamo.

Eiaine Scarry è docente di letteratura inglese e americana nella Harvard University. Oltre a questo volume ha pubblicato due raccolte di saggi: «Literature and thè Body: Selected Essays» (1988) e «Resisting Representation» (1990).

Il Diritto all’Odio – Dentro, Fuori, ai Bordi dell’Area dell’Autonomia

Il Diritto all’Odio – Dentro, Fuori, ai Bordi dell’Area dell’Autonomia

In appendice Convegno dei Circoli del Proletariato Giovanile (Milano, dicembre 1976)

Autore/i: Martignoni Gabriele; Morandini Sergio

Editore: Giorgio Bertani Editore

unica edizione, collana: Manifesti della lotta di classe.

pp. 434, Verona

Riprendere in mano i fili della lotta di classe nel momento storico che ci appartiene, riprendere in mano i profili storici dei soggetti reali che si apprestano a distruggere la sceneggiatura del dominio vuol dire, più che contarsi, fare i conti col denominatore minimo, col soggetto nascosto che va configurandosi come detonatore dello scontro.
Nelle minime tracce più avanti presentate, nelle analisi e nei documenti a prima vista stonati tra loro, abbiamo cercato di esprimere, in una scelta tutt’altro che casuale, un tentativo che riesca a sintetizzare il ventaglio reale su cui il movimento realizzerà, nel breve tempo a venire, il nuovo attacco al dominio.
La traccia che questi appunti lasciano complessivamente sul materiale, riguarda alcune precisazioni indispensabili sulla conoscenza, sulla scienza, sul quotidiano, sulla tendenza e sulla scomposizione/ricomposizione di classe; il filo eversivo che lega invece i documenti di ogni sezione e le sezioni tra di loro, percorre i luoghi in cui le discriminanti di classe si fanno intransigenti.
Il soggetto storico che ovunque scompare e sul quale la classe dovrà prima o poi confrontarsi è il proletariato giovanile, la cui figura sociale accede alla storia estraniata dalla produzione, dalla militanza, dalle lotte del ’68, dalla dinamica dei gruppi e, quel che più conta, frustrato nei bisogni e nei desideri reali soffocati quotidianamente attraverso l’emarginazione, la disoccupazione e la criminalizzazione.
Deve essere chiaro, comunque, che il nostro lavoro non ha voluto raccogliere enciclopedicamente tutte le testimonianze sviluppate dentro, fuori e ai bordi dell’area dell’autonomia, ma rivelare i percorsi e dispiegare la sostanza dell’area attraverso una scelta di utilità che percorresse al massimo il gergo complessivo del nuovo attacco al potere.
A questo gergo, al nuovo modo d’essere del coro/classe appartiene il desiderio di giustiziare i luoghi comuni, gli aristocraticismi settari, il nodo fittizio in cui si ammazza (scontandolo e ignorandolo) il filo rosso dell’insurrezione che sputa sul ghigno di ogni penitenziario sociale e ai ogni ideologia penitenziaria, il suo diritto all’odio.

Adamo e la Sua Discendenza – La Concezione della Personalità Corporativa nella Dialettica Biblica dell’Individuale e del Collettivo

Adamo e la Sua Discendenza – La Concezione della Personalità Corporativa nella Dialettica Biblica dell’Individuale e del Collettivo

Titolo originale: Adam et son Lignage – Études sur la Notion de «Personnalité Corporative» dans la Bible

Autore/i: De Fraine Jean

Editore: Città Nuova Editrice

unica edizione, prefazione dell’autore, traduzione di Giancarlo Bernabei.

pp. 368, Roma

Individuale e collettivo sono i termini di un dualismo dialettico alla cui composizione tende da sempre il pensiero umano. Filosofia e sociologia, etnologia e svariate altre scienze scandagliano di continuo il problema, per nulla astratto, anzi concretissimo, ché attiene al mistero dell’uomo, della sua realtà totale. Peraltro, opzioni insufficienti o aberranti hanno avuto enorme influenza sui destini umani.
Su tale sfondo ampio e universale si colloca l’indagine del De Fraine. Anche la Bibbia, documento storico di un popolo, ma soprattutto Parola di Dio, contiene questa dialettica. E l’autore vuole interpretarla senz’al-cuna pregiudiziale, non con la nostra mentalità occidentale «patita d’individualismo», bensì con la mentalità stessa semitica che l’ha espressa. L’analisi accurata dei testi, inquadrata in uno schema di lavoro assai limpido, rivela una metafisica biblica perfettamente coerente con i più recenti approdi filosofici e psicologici. Anziché termini di un’opposizione irriducibile, singolo e collettività ci appaiono elementi di un tutto più complesso, e, al tempo stesso, dotati di reciproca fungibilità. L’individuo tende a diventare il gruppo e il gruppo tende a identificarsi con l’individuo «rappresentativo», – donde «personalità corporativa». E ciò perché alla base c’è una nozione di «essere» assolutamente dinamica e non statica.
Una prospettiva audace, senza dubbio, e tuttavia radicata nei documenti e capace di spiegare fuori d’ogni categoria estrinseca, ma in profondità, l’estendersi oltre i confini del singolo delle più intime realtà umane – bene e male – per investire un’intera collettività. Le applicazioni più convincenti riguardano ovviamente Adamo, il progenitore, e Cristo, capo dei redenti, ricapitolatore universale. Nuova luce quindi sulla colpa di origine, poiché «Adamo, è lui e la sua discendenza» e sul mistero del corpo mistico «voi siete corpo di Cristo».
Con quest’opera, di notevole impegno scientifico, il De Fraine, professore della Facoltà di Teologia nell’Università di Lovanio e valente biblista, porta un contributo non soltanto alla teologia ma anche alla filosofia e alla esplorazione dell’uomo. Il suo studio, conosciuto in tutto il mondo, pur di oggi, è già un classico insieme a quelli del Robinson, del Cerfaux, del Mühlen.

Il Tao per un Anno – 365 Meditazioni – Le Risposte di un’Antica Saggezza ai Grandi Quesiti di Sempre e alle Domande di Ogni Giorno

Il Tao per un Anno – 365 Meditazioni – Le Risposte di un’Antica Saggezza ai Grandi Quesiti di Sempre e alle Domande di Ogni Giorno

Titolo originale: «365 TAO: Daily Meditations»

Autore/i: Deng Ming-Dao

Editore: Mandala

introduzione dell’autore, traduzione di Anna Rusconi.

pp. 400, Milano

Sorto in Cina circa 2500 anni fa, il Tao conserva ancora oggi, in un mondo profondamente differente, la sua forza magnetica: è una fonte di saggezza cui sempre più persone, quale che sia la loro formazione religiosa o filosofica, si rivolgono per raggiungere la tranquillità interiore e la piena consapevolezza.
Con questo libro, cha ha riscosso un grande successo internazionale, Deng Ming-Dao rende accessibili i preziosi insegnamenti del Tao e mostra come essi possano essi possano arricchire la vita di tutti i giorni.

Lo Sviluppo Mentale del Bambino e Altri Studi di Psicologia

Lo Sviluppo Mentale del Bambino e Altri Studi di Psicologia

Titolo originale: Six Études de Psycologie

Autore/i: Piaget Jean

Editore: Giulio Einaudi Editore

traduzione di Elena Zamorani.

pp. 184, Torino

Piaget affronta in questo breve volume, che costituisce un’esauriente introduzione alla sua vasta opera, l’organizzarsi dell’attività mentale nel bambino, considerandola nel suo aspetto motorio e intellettuale da un lato, e affettivo dall’altro. Dalla nascita all’adolescenza egli distingue sei stadi o periodi di sviluppo: lo stadio dei ridessi o meccanismi ereditari, delle prime tendenze istintive e delle prime emozioni; lo stadio delle prime abitudini motorie, delle prime percezioni e dei primi sentimenti; lo stadio dell’intelligenza pratica, anteriore al linguaggio; lo stadio dell’intelligenza intuitiva, dei sentimenti interpersonali spontanei e dei rapporti sociali di subordinazione all’adulto; lo stadio delle operazioni intellettuali concrete (inizio della logica) e dei sentimenti morali e sociali di cooperazione; lo stadio infine delle operazioni intellettuali astratte, della formazione della personalità e dell’inserimento affettivo e intellettuale nel mondo degli adulti. Nella seconda parte del libro Piaget affronta questioni di metodo e si sofferma su temi come il pensiero del bambino piccolo, il linguaggio e il pensiero dal punto di vista genetico, la genesi e la struttura, in psicologia, dell’intelligenza, al fine di stabilire le leggi di una teoria della conoscenza.

Di Jean Piaget (1896-1980) Einaudi ha pubblicato Saggezza e illusioni della filosofia. Caratteri e limiti del conoscere filosofico, La psicologia del bambino (con B. Inhelder) e, in collaborazione con Paul Fraisse nella «Nuova Biblioteca Scientifica Einaudi », Trattato di psicologia sperimentale in nove volumi:

  • I. – P. Fraisse, J. Piaget e M. Reuchlin, Storia e metodo.
  • II. – H. Piéron, R. Chocholle e J. Leplat, Sensazione e motilità.
  • III. – J. Paillard, V. Bloch e H. Piéron, Psicofisiologia del comportamento.
  • IV. – J.-F. Le Ny, G. de Montpellier, G. Oléron e C. Florès, Apprendimento e memoria.
  • V. – J. Nuttin, P. Fraisse e R. Meili, Motivazione, emozione e personalità.
  • VI. – J. Piaget, P. Fraisse, E. Vurpillot e R. Francès, La percezione.
  • VII. – P. Oléron, J. Piaget, B. Inhelder e P. Gréco, L’intelligenza.
  • VIII. – F. Bresson, F. Jodelet e G. Mialaret, Linguaggio, comunicazione e decisione.
  • IX. – G. de Montmollin, R. Lambert, R. Pagès, C. Flament e J. Maisonneuve, Psicologia sociale.

Quando la Paura Diventa Malattia – Come Riconoscere e Curare le Fobie

Quando la Paura Diventa Malattia – Come Riconoscere e Curare le Fobie

Autore/i: Lorenzini Roberto; Sassaroli Sandra

Editore: Edizioni Paoline

seconda edizione, introduzione degli autori.

pp. 120, Cinisello Balsamo

Il presente manualetto intende affrontare un disturbo psichiatrico molto diffuso: ne sono affetti il 6% degli uomini e delle donne dei paesi industrializzati! Benché lieve, esso è molto affliggente per le persone che ne soffrono.
Il libro risponde alle domande: Cos’è una fobia? Quali disturbi fisici può causare? Come distinguerla da una normale paura? Come si arriva ad ammalarsi e quali precauzioni educative è opportuno prendere onde prevenirla? Cosa fare quando se ne è colpiti, o quando a soffrirne è una persona cara? Come si può tentare di uscirne da soli e a chi rivolgersi se non ci si riesce? A cosa servono i farmaci e la psicoterapia?
Con un linguaggio semplice e chiaro e con molti esempi clinici, gli autori – psicoterapeuti sperimentati che già sono intervenuti sul tema con un’opera di carattere specialistico – offrono ai pazienti e ai loro familiari uno strumento per orientarsi in questa strana malattia, che sembra inspiegabile a chi ne è affetto o la osserva, ma che coarta la capacità di vivere liberamente e attanaglia i soggetti in una paura senza fondamenti.

Roberto Lorenzini è aiuto psichiatra, psicoterapeuta, docente nei corsi di sessuologia clinica del Centro italiano di sessuologia, membro del Consiglio direttivo del medesimo. Si occupa di problemi pedagogici e adolescenziali con diverse pubblicazioni sul tema.

Sandra Sassaroli, specialista in psichiatria, psicoterapeuta, insegna presso la Società italiana di terapia cognitivo-comportamentale. Ha pubblicato molti testi sulla teoria delle nevrosi.

Insieme, i due autori sono soci fondatori dell’Associazione italiana per la psicologia dei costrutti personali. Da anni svolgono ricerche sul tema dell’attaccamento.

I Disegni dell’Inconscio – Come Interpretare gli Scarabocchi degli Adulti

I Disegni dell’Inconscio – Come Interpretare gli Scarabocchi degli Adulti

Autore/i: Crotti Evi; Magni Alberto

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

introduzione degli autori, collezione: Oscar guide.

pp. 120, numerose illustrazioni b/n, Milano

Tutti noi, ormai grandi, continuiamo a fare scarabocchi. Sul notes mentre siamo al telefono in attesa di risposta; a margine di una relazione mentre ascoltiamo una noiosa conferenza; sul quaderno degli appunti mentre parla il professore… Tratteggi, spirali, campiture dei quadretti, fiorellini, stelle, piccoli paesaggi, disegni minuti o immagini ampie, che si espandono a coprire l’intera pagina, appena abbozzati o rifiniti nei dettagli… ognuno ha il suo “stile” di scarabocchio. Perché gli scarabocchi sono, come i disegni dei bambini, come la grafia, assolutamente personali e raccontano tante cose di noi. Ripercorrono la strada dell’inconscio e lasciano sul foglio le sensazioni, gli stati d’animo, le ossessioni, la gioia, l’animosità del momento. Riportano a galla la nostra parte più intima ed emotiva, quella che sempre più spesso nel nostro mondo non trova lo spazio necessario per esprimersi, generando così disagi e disarmonie. In questo libro due esperti psicologi e grafologi ci spiegano cosa si può leggere negli scarabocchi degli adulti e come interpretarli. Una piccola mappa di psicologia quotidiana per capirci meglio, esplorando paure e insicurezze e scoprendo i nostri punti di forza.

Evi Crotti, psicopedagogista, giornalista ed esperta della comunicazione non verbale, ha fondato nel 1975 a Milano, e tuttora dirige, la prima scuola di grafologia morettiana. È consulente per le aziende nella selezione e formazione del personale. Si occupa in particolare di psicologia di scrittura e disegni nell’età evolutiva, seguendo la formazione degli insegnanti dell’asilo nido, della scuola materna, elementare e media. Ha pubblicato numerosi saggi inerenti lo studio psicologico dell’età evolutiva.

Alberto Magni, medico chirurgo, ematologo clinico e psicoterapeuta, si occupa di medicina psicosomatica e dei rischi legati allo stress nella scuola e nell’azienda. Collabora con giudici e avvocati eseguendo perizie grafologiche e grafotecniche.

Insieme hanno pubblicato, presso gli Oscar Mondadori, Non sono scarabocchi. Come interpretare i disegni dei bambini.

La Grande Onda – Storia di un Record e di Altre Regate Oceaniche

La Grande Onda – Storia di un Record e di Altre Regate Oceaniche

Autore/i: Malingri Vittorio

Editore: Longanesi & C.

unica edizione, prologo dell’autore, collana: I libri del mare.

pp. 256, 8 tavole b/n f.t., Milano

Cosa spinge un uomo ad attraversare l’Atlantico da solo, su un’imbarcazione senza coperta di appena sei metri? Nel marzo 2008, Vittorio Malingri – Ugo per gli amici -, dopo un lungo viaggio in macchina attraverso l’Africa occidentale, giunge in Senegal con al traino un catamarano costruito insieme ai migliori progettisti, interamente in carbonio: Royal Oak. Con esso sfiderà gli alisei dalle spiagge di Dakar fino a Guadalupa: due punti da unire sulla carta geografica, senza altre barche né avversari, solo il rumore dell’oceano intorno e la lotta contro il tempo. La sua è una magnifica planata con lo spinnaker nel vento. E quando, dopo quasi due settimane in solitudine «sospeso tra cielo e mare» realizza di aver battuto il record, decide di raccontare come in presa diretta il senso della propria avventura. Il libro alterna alla cronaca dell’impresa – dal progetto di Royal Oak in Italia all’arrivo notturno a Guadalupa – capitoli che raccontano a ritroso una vita in barca a vela: traguardi amicizie amori, ma anche sconfitte delusioni naufragi. La Grande Onda è non soltanto la testimonianza di un navigatore in solitario, ma la storia del suo giro del mondo iniziato da piccolo, leggendo Salgari, Verne, Dumas, e non ancora finito.

Vittorio Malingri, nato a Milano nel 1961, fa parte della tribù dei velisti oceanici azzurri. Figlio di Franco e nipote di Doi, è figlio d’arte e naviga da quando aveva sette anni. È stato il primo italiano a partecipare nel 1993 al Vendée Globe, il giro del mondo in solitario senza assistenza e senza scalo. Ha pubblicato Planando con gli albatros (1994).

Uso Pratico dei Fiori di Bach – Tutte le Risposte sulla Floriterapia

Uso Pratico dei Fiori di Bach – Tutte le Risposte sulla Floriterapia

Titolo originale: Die Praktische Anwendung der Original Bach-Blutentherapie

Autore/i: Scheffer Mechthild

Editore: TEA – Tascabili degli Editori Associati

con la collaborazione di Irina Mamula, premessa dell’autore, traduzione di Lidia Perria.

pp. 224, Milano

Scritto dalla massima esperta della floriterapia di Bach, e frutto della sua vastissima esperienza pratica, questo è il primo manuale che risponde, in modo semplice, chiaro e pratico, a tutti i dubbi su questo particolare metodo terapeutico. Un eccezionale vademecum che raccoglie tutto l’essenziale per capire e per curarsi secondo il metodo originale di Bach.

Mechthild Scheffer ha aperto la strada alla diffusione della terapia originale con i fiori di Bach. Da venticinque anni porta avanti il lavoro di Edward Bach nei paesi di lingua tedesca, promuovendone lo sviluppo in modo sistematico. Dal 1981 è rappresentante ufficiale e responsabile del Dr. Edward Bach Centre per la Germania, l’Austria e la Svizzera.

Le Voci dei Viventi di Ieri

Le Voci dei Viventi di Ieri

Autore/i: Alvisi Gabriella

Editore: Edizione CDE

prefazione e introduzione dell’autrice.

pp. 290, 1 illustrazione b/n f.t., Milano

La morte non è che un fragile diaframma, al di là del quale I «viventi di Ieri» continuano a vivere in un mondo spirituale del tutto simile al nostro materiale, conservando Intatta la loro personalità?
Comunicare con «loro» é possibile?
L’Autrice sostiene, ed offre la prova di ben seimila ore di registrazione, che non sono necessari poteri straordinari per ascoltare le «voci» («voci di Raudive»): bastano una radio per captarle e un registratore per riascoltarle. La descrizione e la discussione di questo fenomeno, umanissime nella loro carica persuasiva, tradiscono un’ansia latente di prolungare tema e discorso nell’Interesse di altri, soprattutto di coloro che più sono scettici sulla origine reale delle «voci» e, pertanto, sulla validità della loro testimonianza circa la sopravvivenza dell’Io Individuale al disfacimento del corpo.
Il fenomeno ha certo precedenti illustri, e tuttavia nuovo è Il fatto che si tratti di uno studio condotto in Italia, e che tanto abbondante sia il materiale messo a disposizione.

Gabriella Alvisi ha scritto numerosissiml articoli e riceve migliaia di lettere di persone desiderose di riudire, almeno per qualche attimo, le «voci» di coloro che si credevano perduti per sempre.
«Appunto per rispondere a tutti ho scritto questo libro – dice l’Autrice.
La libera e facile comunicazione con l’aldilà cancellerà Il timore della morte, contribuirà a dare coraggio all’umanità sofferente, lenirà tanti dolori, creerà nuove speranze».
Gabriella Alvisi è nata a Monza nei 1920 e vive a Mariano Comense. Dopo la tragica morte della figlia ventenne Roberta, ha Iniziato le sue ricerche In campo parapsicologico. Ha collaborato e collabora a riviste specializzate. Inoltre ha partecipato alla trasmissione condotta da Maurizio Costanzo, «Bontà loro». In quell’occasione milioni di teleutenti ascoltarono alcuni esempi di voci registrate, attribuite Inequivocabilmente a trapassati.

Il Primo Legame – Genitori, Figli e il Dramma del Primo Attaccamento

Il Primo Legame – Genitori, Figli e il Dramma del Primo Attaccamento

Titolo originale: The Earliest Relationship

Autore/i: Brazelton T. Berry; Cramer Bertrand G.

Editore: Edizioni Frassinelli

traduzione di Sergio Mancini.

pp. XIV-298, Milano

«Per tutti i futuri genitori al momento della nascita sono tre i neonati che vengono alla luce. Il bambino immaginario dei loro sogni e delle loro fantasie e il feto invisibile ma reale – che da parecchi mesi ha manifestato con vigore sempre maggiore suoi ritmi peculiari e la sua personalità – si confondono con il neonato vero e proprio che può essere visto, udito e infine cullato. L’attaccamento verso un neonato si fonda sulla precedente relazione con un bambino immaginario e con il feto in via di sviluppo che ha fatto parte del mondo dei genitori per nove mesi.
Allo scopo di capire i primi legami fra i genitori e i bambini, dobbiamo fare un piccolo passo indietro ed esaminare queste precedenti relazioni. Le forze biologiche e ambientali che inducono le donne e gli uomini a desiderare un bambino – e le fantasie scaturite da questi desideri – possono essere considerate come la preistoria dell’attaccamento.
»

Sintesi di una lunga e feconda esperienza nel campo della pediatria, per quanto concerne il contributo del dottor Brazelton, e della psichiatria infantile, nel caso del dottor Cramer, questo libro è un’intelligente e accurata analisi dell’evoluzione del rapporto tra madre, padre e bambino fin dal. giorno del concepimento. Un rapporto meraviglioso e delicatissimo, che richiede un enorme coinvolgimento e che, se vissuto nel modo sbagliato, può influire drammaticamente sulla formazione del carattere del neonato, che fin dai primi attimi di vita cerca di esprimere la propria personalità. Al centro della riflessione degli autori si colloca la convinzione che il binomio genitori-bambino dev’essere necessariamente trattato alla stregua di un tutto unico: il neonato non va quindi studiato come un soggetto a sé stante ma in quanto parte di una relazione. Di conseguenza, se è sensibile all’ambiente che lo circonda, bisogna trattare i suoi problemi collegandoli alle emozioni e alle fantasie dei genitori e, contemporaneamente, rendersi conto che egli ha un potenziale di energia in grado, a sua volta, di influenzare i genitori stessi. Partendo da tale presupposto, Brazelton e Cramer conducono uno studio approfondito in cui non dimenticano nulla: dalle paure della donna in attesa ai sogni dei genitori di un figlio perfetto; dall’emozione del primo scalciare del bambino alla gelosia del marito. Il tutto corredato da nove illuminanti case histories – su problemi e situazioni comuni a tanti bambini quali il pianto, la depressione, l’insonnia – che costituiscono un reale ausilio non solo per mamme e papà in crisi, ma anche per pediatri, nurse e assistenti sociali. Accolto negli Stati Uniti come il nuovo Spock, Il primo legame è un’opera eccezionale non solo per il suo valore educativo e la rigorosa scientificità, ma soprattutto per il contenuto rassicurante nei confronti dei neogenitori.

T. Berry Brazelton è un pediatra di fama mondiale, specialista dello sviluppo del neonato e autore di numerosi testi ormai classici in questo settore come Ascoltate il vostro bambino. Bertrand G. Cramer, un pioniere della psichiatria infantile, insegna all’Università di Ginevra.

La Libertà è Terapeutica? – L’Esperienza Psichiatrica di Trieste

La Libertà è Terapeutica? – L’Esperienza Psichiatrica di Trieste

Autore/i: Gallio Giovanna; Giannichedda Maria Grazia; De Leonardis Ota; Mauri Diana

Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore

unica edizione, a cura di Diana Mauri, prefazione di Franco Rotelli, collana: I fatti e le idee, in prima di copertina: Particolare di Bedlam, da The Rakes Progress.

pp. 296, Milano

L’esperienza psichiatrica di Trieste, avviata da Basaglia all’inizio degli anni 70, ha rappresentato e tuttora rappresenta – in Italia e in Europa – il punto di riferimento più significativo per operatori, responsabili politici e movimenti, attivi nel campo psichiatrico e sanitario.
Questo libro (frutto di un lungo lavoro di ricerca condotto nell’ambito del Progetto finalizzato CNR sull’applicazione della legge di riforma psichiatrica) presenta il primo quadro organico di quell’esperienza: “un’avventura paziente e collettiva, elementarmente pratica e perciò quasi impraticabile, impaziente e ossessiva, specifica e globale”, che – scrive Franco Roteili nella prefazione – “non si lascia raccontare: qui si comincia a elencare numeri e parole con un tono e un metodo disciplinari per pudore. Le parole si accavallano a cercare di spiegare ciò che la pratica ha modificato, sconvolto e ricreato, i significati che in questo cammino si sono prodotti come effetti di conoscenza“.
Il libro, dunque, non interessa soltanto gli addetti al lavoro del settore. Lo stretto intreccio che ha sempre legato il campo psichiatrico a istanze e processi di trasformazione emancipativa e di riforma sociale, continua a fare di esso un osservatorio centrale dei nodi che quelle istanze incontrano nell’attuale contesto di crisi economica e di normalizzazione sociale e politica.
Dopo la stagione dell’Istituzione Negata la domanda sottesa a questo libro e all’esperienza di Trieste – La libertà è terapeutica? – rappresenta un quesito di fondo che percorre, ben oltre la psichiatria, tutta l’impalcatura dello stato sociale e la sua crisi. Nell’esperienza di Trieste si esprime una pluralità ricca e dinamica di risposte a quella domanda.
Il libro le propone, attento – anche nella struttura non sistematica a più voci – a evitare di tradurle in un modello normativo, come tale incompatibile con la domanda stessa sulla libertà: “Cominciare ogni volta ad affrontare la complessità è il compito del sapere e della politica. Ne è committente una vita diversa. Abbiamo agito come se fossero possibili solidarietà, sapere, affettività, lotta, piacere, attraverso l’istituzione che si è, nel suo modificarsi. Se non ci fossimo un po’ riusciti, potremmo ancora essere qui a sopportare il rischio?

Le autrici, sociologhe, sono state ricercatrici all’interno del Progetto finalizzato CNR sulla Prevenzione delle malattie mentali svoltosi tra il 1976 e l’82. G. Gallio e M.G. Giannichedda sono sociologhe al Centro Studi dei Servizi Psichiatrici di Trieste e consulenti di ricerca dell’USL triestina; O. De Leonardis insegna Storia della sociologia all’Università di Salerno; D. Mauri è ricercatrice dell’Unità operativa del CNR all’Istituto di sociologia dell’Università di Milano.

Il Bambino che Visse Due Volte – I Ricordi Infantili e il Mistero di Vite Precedenti

Il Bambino che Visse Due Volte – I Ricordi Infantili e il Mistero di Vite Precedenti

Titolo originale: Life Before Life

Autore/i: Tucker Jim B.

Editore: Sperling & Kupfer Editori

unica edizione, prefazione di Ian Stevenson, introduzione dell’autore, traduzione di Marilisa Santarone.

pp. XIV-242, Milano

Da quarant’anni i dottori del Medicai Center della University of Virginia conducono ricerche su bambini che ricordano vite passate. Ian Stevenson, il pioniere di questi studi, si è sempre rivolto a un pubblico di scienziati. Ora, in quest’opera provocatoria e sorprendente, Jim B. Tucker, psichiatra infantile attualmente a capo delle ricerche, illustra i risultati delle sue indagini al grande pubblico. Il bambino che visse due volte rappresenta una pietra miliare grazie alla sua capacità di porre in discussione e cambiare la nostra conoscenza della vita e della morte. I bambini che ricordano un’esistenza passata in genere cominciano a parlarne spontaneamente all’età di due o tre anni. Alcuni descrivono nei dettagli la vita di un famigliare defunto, altri quella di uno sconosciuto. Possono nominare i membri della loro «vecchia» famiglia, raccontare episodi legati all’infanzia già vissuta, o addirittura risalire al momento della loro morte. Spesso mostrano un grande coinvolgimento emotivo quando riportano alla luce questi ricordi, al punto da implorare, fra le lacrime, di essere ricondotti dai parenti di un tempo. In numerosi casi i genitori li accompagnano nei luoghi descritti: qui i piccoli, messi alla prova dai testimoni, dimostrano di riconoscere gli oggetti, i famigliari e gli amici dell’individuo che affermano di essere stati. Molti presentano anche «segni di nascita»: difetti fisici corrispondenti alle ferite riportate dalla persona defunta. Tucker racconta i risultati di un’indagine condotta – in tutto il mondo – su 2500 di questi bambini «speciali». Una mole impressionante di dati e testimonianze diventa una lettura affascinante che mantiene l’obiettività dell’analisi scientifica lasciando al lettore il compito di trarre le proprie conclusioni su un fenomeno apparentemente incomprensibile. Conclusioni che per molti saranno sconvolgenti.

Jim B. Tucker è psichiatra infantile presso la University of Virginia, dove coordina la ricerca sui racconti dei bambini che ricordano vite passate presso la Division of Personality Studies. Lavora anche come dirigente medico alla Child & Family Psychiatry Clinic.

Padre Nostro …

Padre Nostro …

Autore/i: Molinaroli Fausta

Editore: Città Nuova Editrice

pp. 96, Roma

Il “Padre nostro” è certamente la preghiera per eccellenza, la più antica, la più nota e recitata di tutte. Eppure non la si conosce mai abbastanza in tutta la sua ricchezza: in queste pagine intendiamo presentare una rilettura della “preghiera delle preghiere” fresca e semplice, per riscoprirla nella sua essenziale straordinarietà.

Fausta Molinaroli ha pubblicato: Vocazione e preghiera (Ancora); Fare catechismo pregando. Per imparare I adorazione davanti all’Eucaristia (Piemme); Mangiare con gli occhi. La sosta eucaristica orante oggi (Berti).
La comunità Associazione “Doce nos orare” ha pubblicato: La presenza di Dio nell’Antico e nel Nuovo Testamento, Berti; Fede Speranza Carità. Tanto per cominciare, Berti; Bisognava far festa (Le 15, 32). Il sacramento del perdono, Berti; D. Zorzi, Madeleine Delbrêl. Una donna “teologale” nella città marxista, Berti; D. Zorzi, Alberto Marvelli: pienezza di vita civile e cristiana. Proposta per la nuova generazione di cristiani, Il Ponte.

Messaggi dall’Altro Mondo

Messaggi dall’Altro Mondo

Titolo originale: Nachricht aus dem Jenseits

Autore/i: Voggenhuber Pascal

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

unica edizione, premessa di Sabine Giger, traduzione di Lucia Taddeo.

pp. 174, Milano

Giovane e già famosissimo in patria e in molti paesi europei, il medium svizzero Pascal Voggenhuber è una delle personalità più dotate in grado di comunicare con l’Altro Mondo, noto per la precisione delle testimonianze dei defunti che riesce a riportare. In questo libro parla delle sue esperienze e della pratica quotidiana del suo lavoro: spiega come funzionano i contatti con l’Aldilà, come gli spiriti dei defunti gli appaiano e come entri in comunicazione con il mondo spirituale, raccontando molti casi concreti. Il suo toccante messaggio trasmette una testimonianza emozionante e commovente, parole intense che donano consolazione e forza per superare il dolore della perdita di una persona cara, mostrando chiaramente come la morte non sia la fine della vita e come le persone che abbiamo amato e che ci hanno amato rimangano sempre accanto a noi.

Pascal Voggenhuber (Basilea 1980) si è formato come medium compiendo gli studi in Svizzera e in Inghilterra. Nel 2007 è uscita la sua biografia, Leben in zwei Welten, che è diventata immediatamente un bestseller. Pascal Voggenhuber tiene conferenze e seminari in tutto il mondo.

Nella Terra del Mito – Viaggiare in Grecia con Dei, Eroi e Poeti

Nella Terra del Mito – Viaggiare in Grecia con Dei, Eroi e Poeti

Autore/i: Del Corno Dario; Del Corno Lia

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prima edizione, prefazione degli autori.

pp. 368, Milano

«Viaggiare per la Grecia senza conoscere i miti e collocarli ciascuno nel proprio luogo, fra “quelle” vallate o in riva a “quel” tratto di mare, è un assurdo – come se si pretendesse di ammirare un quadro non illuminato.»

L’oro di Micene, le dee di Eleusi, il cinghiale dell’Etolia, la maga di Corinto, il leone di Nemea, il platano di Cos: un filo lega indissolubilmente i grandi miti greci ai luoghi che li hanno generati, teatro di affascinanti tradizioni, di eventi straordinari, di memorabili battaglie e grandi passioni umane. Non soltanto l’arte e la poesia, ma anche lo scorrere dei fiumi, il soffio del vento, la luce ruvida delle pietre, il profilo dei monti danno al mito un significato più vivo e autentico. Questo libro è il compagno ideale di chiunque viaggi in Grecia, regione per regione, città per città. Non un manuale turistico e neppure archeologico, ma una guida insolita e particolare ai principali luoghi del mito e della storia dell’antica Grecia – Delfi, Atene, Deio, Maratona, Sparta e molti altri ugualmente suggestivi – presentati al visitatore, o anche a colui che viaggia solo con l’immaginazione, come li videro e li rappresentarono i poeti greci e gli inventori delle innumerevoli leggende legate a quel paese. Insomma una guida poetica e letteraria che restituisce a ogni luogo la sua dimensione fantastica e che arricchisce una visita reale o virtuale con un racconto dell’affascinante mitologia classica.
E qualunque sia l’uso che vorrà farne il lettore, Nella terra del mito gli procurerà il piacere di un’esperienza del tutto nuova: viaggiare per la strada del mito, entrare in questo mondo prodigioso lungo le tappe che videro la sua nascita. A guidarlo non sarà soltanto la voce dei due autori, ma anche la testimonianza dei poeti e narratori greci che elaborarono in un’arte sublime la memoria ancestrale del loro popolo.

Dario Del Como insegna Letteratura greca all’Università degli Studi di Milano. È autore di edizioni, traduzioni e studi critici, in particolare riguardanti il dramma antico. Trai suoi libri, ricordiamo: Letteratura greca (Principato 1988), Antologia della Letteratura greca (Principato 1991) e I narcisi di Colono. Drammaturgia del mito nella tragedia greca (Cortina 1998). Per il teatro ha allestito traduzioni e adattamenti scenici dai tragici greci, e da Shakespeare, Molière e Goethe. È coautore del testo dell’azione musicale Outis di Luciano Ber io. Collabora al Supplemento culturale del «Sole-24 Ore».

Lia Del Corno ha avvicinato la mitologia attraverso gli studi classici, la traduzione di libri di Karl Kerényi, e il teatro. Ha collaborato con il Piccolo Teatro, il Teatro Popolare di Roma e il Teatro Franco Parenti e ha curato la promozione di lezioni-spettacolo sulla tragedia greca. Attualmente continua l’attività di traduttrice, e opera anche come scenografa e costumista. Questo è il suo primo libro scritto a due mani con il marito.

Il Cammino Immortale – La Strada per Santiago • Compostela Mio Malgrado

Il Cammino Immortale – La Strada per Santiago • Compostela Mio Malgrado

«Quando sono partito per Santiago non cercavo niente, e l’ho trovato». (Jean-Christophe Rufin)

Autore/i: Rufin Jean-Christophe

Editore: Ponte alle Grazie

traduzione di Francesco Bruno, titolo originale: «Immortelle Randonnée. Compostelle Malgré Moi».

pp. 208, Milano

Il Cammino è un’alchimia del tempo sull’anima. È un processo che non può essere immediato e nemmeno veloce. Il pellegrino che assomma le giornate a piedi lo sperimenta.
Al di là dell’orgoglio un po’ puerile che può provare per aver compiuto uno sforzo notevole rispetto a coloro che si accontentano di camminare otto giorni, egli percepisce una verità più umile e più profonda: non basta una breve marcia per venire a capo delle proprie abitudini.
Essa non trasforma radicalmente la persona. La pietra resta rozza perché, per foggiarla, occorre uno sforzo maggiore, occorrono più freddo e più fango, più fame e meno riposo.

Con oltre un milione di visitatori dal 2005 ad oggi, Santiago di Compostela è senza ombra di dubbio una delle mete di pellegrinaggio più gettonate dei nostri tempi. Tra viandanti, mistici, coppiette in scarpe da ginnastica e turisti seduti sui sedili di comodi pullman, il medico e autore di best seller Jean-Christophe Rufin affronta il suo personale “apprendistato del vuoto”. Ottocento chilometri da Hendaye, all’estremo sud-ovest della Francia, fino alla maestosa Cattedrale di San Giacomo. Tra dettagli concreti, riflessioni storiche e religiose e il desiderio di smascherare gli impostori degli ultimi chilometri, l’autore restituisce al Cammino per antonomasia la sua verità. Si tratta di una verità fatta di organizzazione capillare ed esasperante improvvisazione; di fango, case sbilenche e meravigliose coste battute dalle onde; di pellegrini solitari ingabbiati in una lunga sequenza di mode e tic alla ricerca di se stessi. È un percorso che può cominciare ovunque, e finire nella piazza dell’Obradoiro o tra le pagine di un libro. Perché anche se la caratteristica del Cammino è far dimenticare in fretta le ragioni per cui si è partiti, la strada continua ad agire su chi l’ha percorsa. Un’”alchimia dell’anima” che non necessita di spiegazioni. Basta partire, lungo i sentieri o sulla carta poco importa. Come Rufin ben sa, il Cammino immortale è fatto per chi va alla ricerca di niente. Tranne la voglia di continuare ad andare.

Camminare in compagnia del Pellegrino Rufin da Hendaye a Compostela è un incanto. Non un secondo di noia lungo gli 800 chilometri e le 200 pagine, in cui assistiamo alla metamorfosi da scrittore-ambasciatore in pellegrino celeste. (L’Express)

L’itinerario è soprattutto umano.
La dimensione spirituale e religiosa esiste, sia chiaro, ma quella pratica prende il sopravvento: quando e dove mangiare, dove trovare dell’acqua, come curare le vesciche, come riuscire a dormire. Si fa il Cammino per pensare, e ne si esce completamente vuoti. L’autore lo riassume in una bella formula: “Il Cammino è un’iniziazione fatta attraverso il corpo”. (Le Figaro)

Un formidabile divertissement filosofico. (Le Nouvel Observateur)

Jean-Christophe Rufin, medico e scrittore, premio Goncourt nel 2001, membro dell’Académie française e vincitore del Premio Nomad’s. È stato ambasciatore in Senegal dal 2007 al 2010. I suoi romanzi sono tradotti in tutto il mondo.

Le Montagne di Tuchulcha

Le Montagne di Tuchulcha

Viaggio nel Lazio primitivo alla scoperta del territorio e dei popoli che lo abitarono attraverso un’indagine storico-topografica che si estende fino alle origini di Roma, con guide, profili storici ed accurati panorami topografici e toponomastici dei territori particolarmente più significativi del Lazio antico.

Autore/i: Gentili Fernando

Editore: E.I.L.E.S – Edizioni Internazionali di Letteratura e Scienze

unica edizione.

pp. 368, numerose illustrazioni e cartine b/n, Roma

«Ricostruire il più fedelmente possibile la storia de! Lazio antico in tutto l’arco della sua originaria esistenza è sempre, a dir poco, un lavoro molto impegnativo.
La complessa problematica delle varie cause che vi concorrono a determinare lo svolgimento dei fatti che si sono susseguiti nel corso dei secoli spesso non consente di stabilire con certezza il periodo durante il quale vissero e operarono i nostri antenati. Abbiamo notizie attendibili ma solo fino ai limiti che gli storici hanno raggiunto nel risalire alle origini; non sappiamo più di tanto, né mai potremmo sperare di saperne se altre rivelazioni, tempo per tempo, non ci facessero cambiare opinione, e così sempre, forse all’infinito nei secoli, perché diverse e infinite, ipotizzabili e a volte precluse, le possibilità di conoscere, senza incertezza, le origini di tutte le etnìe di questo nostro microcosmo chiamato pianeta Terra.
Spesso nella ricostruzione dei fatti ci sono state difficoltà oggettive aumentate man mano che lo sviluppo della topografia originaria dei singoli territori ha richiesto un esame più approfondito per raggiungere verità attendibili che sono poi, in particolare, quelle meno isolate dal contesto storico che ha dato vita a supposizioni e a leggende, tra discordanze di vedute e di valutazioni a tutt’oggi non ancora composte a causa della scarsa conoscenza della Filologia Sperimentale. Materia, questa, che ha soppiantato la tutt’altro che convincente filologia statica tradizionale o classica che dirsi voglia, grazie alla interpretazione autentica della lingua latina, e non solo di questa, con l’ausilio del rhematogramma dell’insigne studioso Davide Nardoni che col suo rivoluzionario metodo di ricerca segue i mutamenti della parola e, attraverso questi, risale alle più remote origini della storia della società che la stessa parola “inventava, usava e disusava nel tempo L’Autore di quest’opera, attratto dalla validità di detto metodo, ne ha seguito i suggerimenti con la massima attenzione per integrare il suo lavoro storiografico con nuove e più aperte conoscenze, superando difficoltà di connessione tra i diversi periodi in cui si verificarono i fatti e i coinvolgimenti delle numerose prime fazioni in lotta nel territorio laziale e riuscendo a delineare con chiarezza e dovizia di particolari, una panoramica topografica e toponomastica ricca di preziosi contenuti snelli e accessibili a tutti i lettori, siano di modesta o di elevata cultura.
Nel solco delle più accreditate fonti storiche, Fernando Gentili cala il lettore in quel fervido mondo che fu in massima parte di Roma e della Romanità con inequivocabile partecipazione etrusca, e attraverso una originale interpretazione lo fa spettatore attento di straordinari eventi, ricordandogli che la Città dei Cesari ebbe preminenza su tutti i popoli, compiendo la sua missione col trasmettere concetti superiori ad altre genti, nel disegno di aggregazione e di finalità ecumeniche, precorrendo, di migliaia di anni, disegni di moderna concezione.» (Donato Accodo)

Guarire con i Numeri – Dalla Mistica Numerica ai Sistemi dei Codici Spirituali : Efficaci e Straordinari Metodi di Guarigione

Guarire con i Numeri – Dalla Mistica Numerica ai Sistemi dei Codici Spirituali : Efficaci e Straordinari Metodi di Guarigione

Efficaci e Straordinari Metodi di Guarigione: da Fibonacci a Grabovoi

Autore/i: Neumayer Petra

Editore: Macro Edizioni

prima edizione, prefazione e introduzione dell’autrice, traduzione di Simona Empoli, revisione di Mario Manzana, titolo originale: Heilen mit Zahlen.

pp. 152, Cesena (FC)

Semplice da utilizzare, efficace e senza effetti collaterali, la guarigione attraverso i numeri rappresenta una straordinaria opportunità per ritrovare il proprio benessere psicofisico!

Un libro imperdibile che ti fornirà un panorama completo delle tecniche di guarigione fondate sulla numerologia, con numerosi esempi che ti consentiranno un pratico e veloce utilizzo delle tecniche.

Quasi tutti abbiamo un numero fortunato, numeri speciali che giochiamo alla lotteria o collegati alla superstizione, pensa al fatidico “Venerdì 17”. Perché ai numeri assegniamo un significato che va oltre il mero significato numerico?

I numeri e le serie di cifre hanno un valore qualitativo oltre che quantitativo, contengono un’ informazione. Questa informazione è come il linguaggio dell’universo, crea la materia e la organizza.

Con questa guida puoi imparare facilmente il modo di lavorare con i numeri per la guarigione e il benessere.

Nella parte iniziale del libro Petra Neumayer ti introdurrà nell’universo dei numeri aiutandoti a scoprire le loro proprietà magiche:

  • il significato dei numeri da 1 a 9
  • il mistero della nostra data di nascita
  • la geometria sacra
  • i corpi platonici
  • la serie di Fibonacci
  • la sezione aurea ecc.

Proseguendo la lettura ti presenterà diverse tecniche di guarigione basate proprio sui numeri:

  • il metodo di Fibonacci di Kahi-Healing
  • il sistema di GrigoriGrabovoi
  • i numeri sacri dei Sufz
  • il metodo di Zhi Gang Shah ecc.

Imparerai velocemente, con numerosi esempi a:

  • trovare da soli il proprio numero per guarire
  • lavorare con i numeri attraverso la meditazione, la visualizzazione, lo scrivere, cantare, disegnare o pronunciare numeri, la guarigione quantica.

Il libro termina con un’imperdibile appendice dove troverai:

  • 100 sequenze numeriche di Grigori Grabovoi, che possono essere usate per guarire tutta una serie di malattie che vengono elencate in ordine alfabetico
  • liste dei numeri del sufismo e del dr. Athavale.

“Quando sentii parlare per la prima volta di guarigione con le frequenze numeriche ho visto subito davanti al mio occhio interno un ponte fra la nuova omeopatia e la numerologia, fra Erich Körbler e Pitagora: che si tratti di guarire con dei segni, dei colori o dei suoni, il minimo comun denominatore è che tutte le forme o le frequenze sono penetrate da numeri che alla fine rappresentano l’ordine interiore di tutto il creato. Perché quindi non lavorare in via diretta con le frequenze dei numeri?”.

La grande conoscitrice di medicina naturale Petra Neumayer ti offre una visione completa dei metodi per guarire con l’utilizzo delle sequenze numeriche. Noi possiamo rigenerare il nostro corpo attraverso le informazioni e le frequenze contenute all’interno di ogni numero. Come afferma Bruce Lipton non sono, infatti, i geni a determinare il nostro destino e la nostra salute, ma piuttosto noi possiamo influire su di essi con le giuste informazioni così come con pensieri e credenze positive nei confronti della vita. I numeri sono, dunque, degli incredibili sistemi informativi e utilizzandoli correttamente puoi superare ogni malattia e problema fisico. Ma come usarli esattamente?

Petra Neumayer ci spiega in maniera pratica, chiara e esaustiva come guarire utilizzando i numeri: dal metodo Fibonacci alle potenti sequenze numeriche di Grigori Grabovoi, dalla numerologia iniziatica ai codici finalizzati alla guarigione. L’autrice ti apre le porte a questo affascinante mondo. Per entrarci haibisogno solo della forza dei tuoi pensieri, un foglio di carta e una penna. Non ti resta che provare!

Petra Neumayer, esperta di medicina alternativa e naturopatia, ha già pubblicato diversi libri su questi argomenti nei quali ha sempre messo in primo piano gli utilizzi pratici per il lettore. Come giornalista medica collabora da tanti anni con diverse riviste e case editrici. In Germania è molto conosciuta grazie al libro “Guarire con i Numeri” (Heilen mit Zahlen) che è diventato subito un bestseller.

The Archaeology of Nuragic Sardinia

The Archaeology of Nuragic Sardinia

Autore/i: Webster Gary

Editore: Equinox Publishing Ltd

pp. xvii-254, 85 figures including 8 colour, Sheffield (United Kingdom)

The Archaeology of Nuragic Sardinia is a comprehensive synthesis of evidence bearing on current understandings of Sardinian prehistory from the 23rd through the 8th centuries BC. It is a study of the material traces left by those insular societies known famously for their unique megalithic “Giants” tombs and intricate water-temples, as well as for the remarkable cyclopean edifices or nuraghi for which this singular “civilization” takes its name. Following introductory discussions of the history of Nuragic research up to the present, as well as the island’s natural setting, individual chapters are given over to detailed examinations of findings on chronology, settlement, subsistence, industries, trade, external relations and cult practices for successive chronological periods from the Early Bronze Age through the Early Iron Age. For each period, issues of interpretation are addressed with regard to what might be reasonably inferred about Nuragic social institutions, normative codes, cognitive orientations, identity formations, cultural hybridity and entanglements, and the role of indigenous and exogenous factors in cultural continuity and discontinuity. While the focus throughout is on the Sardinian record, due consideration is also paid to potentially related developments on the neighboring island of Corsica. A postscript features a glimpse of life at the great Iron Age sanctuary of Santa Vittoria di Serri as imagined by the late “father of Sardinian archaeology” Giovanni Lilliu.

Webster has capably brought together a mass of different data to provide a convincing narrative of the Nuragic period in Sardinia. At the same time he has updated the content and moved away from the classificatory slant of the first edition to bring it more in line with recent approaches to archaeological theory, making it a unique comprehensive guide to this fascinating period. This book will serve an English-speaking world very well. (Bryn Mawr Classical Review)

A meticulous overview of the totality of Nuragic cultural developments from the Early Bronze Age to Iron Age I… this book is a must for Sardinian archaeologists in that it provides a long-overdue synthesis of Nuragic archaeology in the tradition of Giovanni Lilliu, often considered the father of modern Sardinian archaeology. Perhaps the book’s most enduring contribution is that it showcases the richness of Nuragic society in a manner that is accessible to a diverse scholarly audience. (American Journal of Archaeology)

Gary Webster is former Associate Professor of Anthropology and currently Docent in Archaeology at Umeå University. Between 1985 and 2000 as Director of Pennsylvania State University’s Sardinia Research Program he led excavations at several Bronze Age sites. He has published widely on social archaeology, cultural history and the archaeology of Sardinia.