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Libri dalla categoria Koan

Bentornati Carismi – Attualita Ecclesiale dei Carismi dello Spirito Santo

Bentornati Carismi – Attualita Ecclesiale dei Carismi dello Spirito Santo

Autore/i: Zerboni Marino

Editore: Edizioni Segno

unica edizione, prefazione dell’autore.

pp. 264, Tavagnacco (UD)

Dopo “Chiamati dallo Spirito” e “Lo Spirito Santo e i suoi con la presente opera Marino Zerboni entra nel vivo del dinamismo operativo dei carismi.
La trattazione si sviluppa attraverso un solido fondamento teologico sul quale emerge, ricco e prezioso, il contributo di esperienza diretta che l’autore può offrire al terna, anche quale frutto della sua pluridecennale appartenenza al Rinnovamento carismatico cattolico.
L’evento carismatico, che imprime una caratterizzazione specifica e peculiare all’attuale epoca della Chiesa, è illustrato partendo dall’insegnamento del Concilio Ecumenico Vaticano II e viene approfondito attraverso un’esposizione che si sostanzia di un’ampia documentazione scritturistica, patristica e magisteriale.
Un intero capitolo è dedicato ai discorsi che Paolo VI e Giovanni Paolo II, in diverse occasioni, hanno rivolto ai rappresentanti ed ai membri del Rinnovamento carismatico cattolico.
Di particolare interesse, è la Parte IV del libro nella quale l’autore illustra i fondamenti teologici, nonché l’attualità di un certo numero di carismi richiamati da San Paolo nella sua prima lettera ai Corinzi.
“Bentornati carismi” si presenta come un libro utile per chi fa parte del Rinnovamento carismatico ed anche per chi desidera avere una visione generale su questa realtà ecclesiali.

Marino Zerboni è nato e vive a Trieste. Laureato in ingegneria, ha ricoperto importanti incarichi direttivi presso aziende pubbliche. È diplomato in Scienze Teologiche ed ha ricoperto la carica di Presidente della Consulta delle Aggregazioni laicali della Diocesi di Trieste. Fa parte, dal 1979, del Rinnovamento nello Spirito Santo nel cui ambito è stato coiniziatore del Gruppo “Maria” di Trieste e membro del Comitato regionale del Friuli-Venezia Giulia. Per la emittente diocesana, Radio Nuova Trieste, conduce una rubrica settimanale su temi di attualità religiosa.
Numerose sono le sue pubblicazioni di carattere scientifico e teologico. Nel 1993, ha pubblicato “Chiamati dallo Spirito, attualità ecclesiale del Rinnovamento carismatico cattolico” (Ed. Dehoniane – Roma), con prefazione dell’allora vescovo di Trieste, mons. Lorenzo Bellomi. Nel 1998, con Edizioni Segno, la presente opera e una seconda dal titolo “Lo Spirito Santo e i suoi doni”.

Il Training Autogeno in Quattro Stadi – L’Appuntamento con Se Stessi

Il Training Autogeno in Quattro Stadi – L’Appuntamento con Se Stessi

Autore/i: Gastaldo Giovanni; Ottobre Miranda

Editore: Armando Editore

presentazione di Heinrich Wollnöfer, prefazione e premessa degli autori.

pp. 168, illustrazioni b/n, Roma

Il Training Autogeno in quattro stadi sconvolge radicalmente i più scontati luoghi comuni sul Training Autogeno responsabili del suo declassamento a tecnica di serie B, ausiliaria di altri Sistemi Terapeutici.
La maggior parte dei terapeuti dettano direttamente, o indirettamente attraverso cassette, le formule del Training Autogeno ai pazienti violando una precisa indicazione dell’autore del metodo; ciò porta il Training ad essere Eterogeno anziché Autogeno.
Approfondendo invece al massimo il concetto di “Autogonon” ed altre intuizioni di Schultz, spesso dimenticate, si possono raggiungere profondità insospettate e ritrovare quell’asse che fa, della Psicoterapia Autogena, un grande, duttile, esteso, complesso, completo coerente Sistema Terapeutico.
Nel libro si trova un’esposizione approfondita del pensiero psicologico e psicoterapeutico che costituisce quest’asse del quale l’iter autogeno in quattro stadi, descritto dagli Autori, ne è una concreta realizzazione.

Giovanni Gastaldo laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Padova, specialista in medicina scolastica, neurologia e psichiatria. Attualmente svolge la professione di psicoterapeuta e didatta di psicoterapia autogena. È cofondatore ed attuale presidente dell’I.C.S.A.T. (Italian Committee for the study of Autogenic Training), didatta dell’E.C.A.A.T., cofondatore e vice presidente della F.I.S.P.I.R. (Federazione Italiana Scuole di Psicoterapia ad Indirizzo Reintegrativo).

Miranda Ottobre laureata in Psicologia Clinica all’Università di Padova. È psicologa, psicoterapeuta, didatta di psicoterapia autogena e didatta dell’E.C.A.A.T ( European Committee Analitic Autogenic Training).

La Civilizzazione Video-Cristiana

La Civilizzazione Video-Cristiana

Titolo originale: La Civilisation Vidéo-Chrétienne

Autore/i: de Kerckhove Derrick

Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore

unica edizione, introduzione dell’autore, traduzione di Claire Peltier.

pp. 232, Milano

Nel dibattito attuale sul ruolo della televisione, un’importante linea di pensiero la interpreta, a torto o a ragione, come “lo” strumento che ha determinato profondi e duraturi cambiamenti nelle attitudini psicologiche, soprattutto delle più giovani generazioni. In realtà secondo de Kerckhove, il più interessante tra gli allievi di McLuhan, la televisione deve essere intesa come uno tra i tanti media che, nel corso della civilizzazione europea, ha significativamente contribuito a comporre la psiche dell’uomo occidentale.
Tre sono le cesure storiche individuate. In primo luogo la grande fase della cultura e del teatro greco: grazie all’alfabeto fonetico si dà inizio allo spazio mentale occidentale e alla nascita del concetto di soggetto. Seconda frattura è quella determinata dall’invenzione dei caratteri mobili di Gutenberg, che porterà con sé la lettura individuale delle sacre scritture, la Riforma protestante e il sorgere del razionalismo seicentesco. Terzo grande momento è dato dall’introduzione sempre più pervasiva dell’elettricità in ogni aspetto della vita quotidiana. In quest’ultimo secolo si sono quindi avvicendati, in rapida successione, telegrafo, radio, televisione e, negli ultimi anni, computer, realtà virtuali e reti informatiche.
Ma ogni media introdotto ha sempre determinato importanti conseguenze di carattere neurofisiologico, per quanto riguarda le modalità dell’attenzione e dell’ascolto e in relazione agli atteggiamenti di comprensione ’politica’ del mondo: dalla bomba atomica al pontificato di Giovanni Paolo II, dai tele-evangelisti ai fenomeni economici di globalizzazione.
E, in linea con la filosofia di McLuhan, le “macchine” del nostro tempo vengono reinterpretate come molto simili al nostro sistema nervoso, tendenti alla creazione di una rete di sensibilità planetaria. Addio era dell’informazione, benevenuti, finalmente, nell’era della comunicazione.

Derrick de Kerckhove, per lungo tempo assistente di Marshall McLuhan, insegna all’Università di Toronto (Canada), dove dirige il programma McLuhan sulle nuove tecnologie. Si è specializzato sulle ricadute neurosociali e le modificazioni antropologiche determinate dall’introduzione delle tecnologie. Tra i suoi lavori Brainframes (Bologna 1993), alcuni testi sullo stesso McLuhan e numerosi interventi apparsi su riviste specializzate estere.

La Risposta Riflesso Ipotesi di Sviluppo delle Intuizioni di Carl Ransom Rogers

La Risposta Riflesso Ipotesi di Sviluppo delle Intuizioni di Carl Ransom Rogers

Autore/i: Libertazzi Roberto; Quintieri Mario

Editore: LIFEditore

unica edizione, premessa degli autori.

pp. 160, illustrazioni b/n, Roma

Sommario:

PREMESSA
A. – Educazione e psicoterapia
B. – L’oggetto della psicoterapia
C. – L’approccio centrato sulla persona

PARTE I – La persona nella psicologia umanistico-esistenziale

1. – Energia organismica
2. – La percezione
3. – Emozioni e cognizioni
4. – Nozione di esperienza
5. – Concetto e formazione della personalità
6. – Definizione del Sé
7. – Bisogno di considerazione positiva
8. – Libertà esperienziale e congruenza

PARTE – II – L’incongruenza
1. – Il processo di difesa
2. – La psicopatologia nell’ottica dell’A.C.P.
3. – Lo stress

PARTE – III – Il processo terapeutico
1. – Condizioni per il processo terapeutico
2. – L’ascolto empatico
3. – La riformulazione empatica
4. – Comportamenti difensivi
5. – Il transfert
6. – Fasi del processo terapeutico

CONCLUSIONI
A. – Psicoterapia Uninomica
B. – Intervista a Rogers

APPENDICE
A. – Scheda biografica di C. R. Rogers
B. – Tavole sinottiche

BIBLIOGRAFIA

INDICI
A. – Indice generale
B. – Indice analitico
C. – Indice delle illustrazioni

Roberto Libertazzi
Dirigente medico coordinatore sanitario della U.S.L. RM4.
Medico psicoterapeuta.
Docente nella scuola di formazione per psicoterapeuti ad Approccio centrato sulla Persona del Centro Italiano di Psicologia Clinica.

Mario Quintieri
Psicologo clinico.
Laureato anche in Filosofia e in Sociologia.
Specialista in Psicoanalisi, Psicoterapia cognitiva e Psicoterapia Umanistico-Esistenziale.
Docente abilitato in Psicologia Sociale.

L’Atomo Sociale – Il Comportamento Umano e le Leggi della Fisica

L’Atomo Sociale – Il Comportamento Umano e le Leggi della Fisica

Titolo originale: The Social Atom

Autore/i: Buchanan Mark

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prima edizione, prefazione dell’autore, traduzione di Massimo Parizzi, collana: Saggi.

pp. 234, 1 illustrazione b/n, Milano

Imprevedibile, casuale, libero: il comportamento degli uomini sembra impossibile da imbrigliare in regole ferree, come si fa con le dinamiche della natura, le forze fisiche, le astrazioni numeriche. Ognuno di noi sceglie la propria linea d’azione a seconda dell’umore, delle abitudini, delle convinzioni e delle emozioni del momento. Ognuno di noi è convinto di agire in base al proprio libero arbitrio. L’insieme dei comportamenti individuali non sembra poter essere altro che un caotico pullulare di movimenti incoerenti: e se invece fosse possibile scorgere regolarità, strutture e addirittura leggi nel risultato di migliaia di singole decisioni, prese autonomamente e in piena libertà?
Una «rivoluzione quantistica» sta sconvolgendo le scienze sociali: la sua idea di fondo è che come il caos subatomico produce la cronometrica precisione delle leggi della termodinamica o il perfetto sincronismo del moto planetario, così la variegata complessità delle nostre azioni individuali dà luogo a disegni coerenti e prevedibili a livello sociale. Mark Buchanan ci guida alla scoperta di questa originalissima scienza fisica della società, che applica all’uomo, considerato come «atomo sociale», i modelli matematici e le intuizioni sulle dinamiche degli atomi e delle molecole usati dalla fisica classica.
«In ambito sociale stiamo cominciando a intravedere questi principi di organizzazione e a cogliere le strutture e le forze che fanno del nostro mondo quello che è. Le scoperte degli ultimi vent’anni segnano un cambiamento di prospettiva che avrà enormi ripercussioni a lungo termine. Comprendiamo sempre meglio le forze organizzative che stanno dietro, per esempio, a repentine fluttuazioni dei mercati azionari, alla segregazione sociale o all’odio etnico, e possiamo quindi iniziare a comportarci di conseguenza e a essere almeno un po’ preveggenti nel nostro operato.»
L’atomo sociale ci racconta come man mano la «fisica sociale» stia scoprendo le leggi che governano il comportamento dei gruppi umani e spiegano ogni sorta di fenomeno politico, economico e di costume. Una nuova consapevolezza che, forse, permetterà di affrontare con maggiore efficacia anche i problemi più urgenti della nostra epoca: il riscaldamento globale, il degrado ambientale o il nuovo proliferare delle armi nucleari.

Mark Buchanan, fisico teorico, è stato redattore di «Nature» e del «New Scientist», e scrive per vari quotidiani e riviste negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. Tiene una rubrica di fisica su «Nature Physics» ed è condirettore della rivista di biocomplessità «Complexus». Da Mondadori ha pubblicato: Ubiquità. Dai terremoti al crollo dei mercati, dai trend della moda alle crisi militari: la nuova legge universale del cambiamento (2001) e Nexus. Perché la natura, la società, l’economia, la comunicazione funzionano allo stesso modo (2003).

Come Loro nel Cuore delle Masse – Vita e Spiritualità dei Piccoli Fratelli di Gesù

Come Loro nel Cuore delle Masse – Vita e Spiritualità dei Piccoli Fratelli di Gesù

Titolo originale: Au coeur des masses. La vie religieuse des Petits Frères du Père de Foucauld

Autore/i: Voillaume René

Editore: Edizioni San Paolo

prefazione di Charles de Provenchères, traduzione di Vanna Casara, collana: Spiritualità/Maestri – prima serie.

pp. 440, Cinisello Balsamo

«Questo libro, non lanciato né diffuso dal clamore della propaganda, è giunto in pochi anni ad avere un’eccezionale diffusione non solo in Europa ma in tutti i continenti. Il fatto si rivela ancora più singolare quando si rifletta che queste pagine di ascetica non sono state scritte in vista del pubblico. Si tratta di lettere che fratei René Voillaume ha indirizzato ai suoi confratelli sparsi in tutto il mondo. Sono riflessioni e considerazioni sui motivi fondamentali della spiritualità cristiana e sulla possibilità pratica di vivere questa spiritualità nel mondo d’oggi. Queste lettere, indirizzate ai Piccoli Fratelli di Gesù, si sono diffuse tra i laici e ne hanno incontrato il favore. Un favore che non è gratuito affatto: se è nato così spontaneo e silenzioso, vuol dire che il libro risponde a un’esigenza precisa di quei laici che ne parlano, lo cercano e lo leggono. In questo mondo, che sempre più si materializza, anche il mondo che vuol dirsi cristiano, è ancora possibile vivere in concreto il messaggio del Cristo? Il libro risponde a questa esigenza» (Jesus caritas, ott. 1971). «Il libro, pur presentando lo stile di vita e la spiritualità dei Piccoli Fratelli di Gesù, è pervaso da una carica spirituale che oltrepassa i limiti di una qualunque istituzione religiosa» (Vita Pastorale, dic. 1979).
Gli scritti che compongono questo libro, venuti alla luce prima del ’50, hanno riscontrato un continuo e vasto successo. Tutto lascia supporre che sia ben lungi dall’esaurirsi il messaggio, semplice ma profondo, che essi
esprimono.

René Voillaume nacque il 19 luglio 1905 a Versailles (Francia) in una famiglia numerosa e profondamente credente. Attratto in un primo tempo dai Padri Bianchi, dopo la lettura della biografia di Padre de Foucauld, scritta da Hervé Bazin, si sente chiamato a un altro percorso. Dopo un periodo d’incertezze e difficoltà, nel 1933 fonda, insieme con alcuni discepoli, la prima comunità  dei Piccoli Fratelli di Gesù, a El-Abiodh-Sidi-Cheikh, nel Sahara. Per anni collabora con la Piccola sorella Magdeleine, fondatrice delle Piccole Sorelle di Gesù. Nel 1956 fonda i Piccoli Fratelli del Vangelo e nel 1963 le Piccole Sorelle del Vangelo. In quanto fondatore, viaggia molto, scrive, contribuisce alla formazione delle religiose e dei religiosi e predica numerosi ritiri. Nel 1968 papa Paolo VI lo invita a predicare in Vaticano. Nell’ottobre 2001 si ritira nella fraternità  delle Piccole Sorelle di Gesù di Aix-en-Provence. Muore il 13 maggio 2003.

Storia di Roma Arcaica – (Le Antichità Romane)

Storia di Roma Arcaica – (Le Antichità Romane)

Titolo originale: Antiquitates Romanae

Autore/i: Dionisio di Alicarnasso

Editore: Rusconi

prima edizione, introduzione e cura di Floriana Cantarelli, cartine di Riccardo Orsolano, indici a cura di Elisa Esposito.

pp. 1136, numerose tavole b/n f.t., numerose cartine b/n, Milano

Di Dionisio di Alicarnasso conosciamo pochissimi dati biografici certi, tutti desunti da riferimenti contenuti nelle sue opere. Sia la data della nascita che quella della morte sono sconosciute e possono solo essere supposte con un certo margine di probabilità: tra il 60 ed il 55 a.C. per la nascita e probabilmente poco dopo l’8 a.C. per la morte, data della pubblicazione della sua opera storica. I dati salienti riguardano il suo trasferimento a Roma e la sua permanenza. La ragione primaria del trasferimento a Roma nel 30 a.C. fu la sua intenzione di occuparsi delle origini e della storia più antica di Roma, che erano poco note ai Greci. A Roma, Dionisio fu professore di retorica e di critica letteraria, ebbe modo di frequentare l’ambiente dell’aristocrazia senatoria e di avere a disposizione memorie e materiali documentari conservati dalle principali famiglie, che costituirono, accanto all’annalistica ufficiale, la base essenziale per la stesura dell’opera storica. La sua ulteriore produzione letteraria superstite è costituita da una serie di saggi, lettere, brevi trattati di retorica o di critica letteraria, riuniti sotto il nome di Opuscoli retorici, di notevolissima importanza per le nostre conoscenze sulla storiografia e l’oratoria antica e per il loro contributo all’analisi stilistica come mezzo per l’attribuzione di un’opera a un autore.

«L’opportunità di una nuova traduzione italiana della Storia di Roma arcaica emerge direttamente dai limiti oggettivi della preesistente traduzione dell’abate M. Mastrofini (Le antichità romane di Dionigi d’Alicarnasso, Milano 1823); essa infatti dipende molto più dalla versione latina che dall’originale greco (e si noti che anche le contemporanee versioni nelle altre lingue sono sostanzialmente rifacimenti delle versioni preesistenti, a loro volta basate sulle versioni latine circolanti dal Rinascimento); inoltre la lingua italiana dell’inizio del XIX secolo non è certamente più adeguata e lo stile prescelto appare solenne e aulico anche là dove l’Autore si esprime nel modo più chiaro e immediato. Per quanto concerne questa versione, l’aspetto letterario dell’opera può risultare nel complesso più o meno sminuito; si è tuttavia cercato di rendere conto delle scelte stilistiche operate da Dionisio per attuare le sue finalità psicologiche e drammatiche particolarmente nei dialoghi e nei discorsi. Negli apparati è parso prioritario dare uno spazio massimo a quegli strumenti (introduzione, bibliografia, sommari, indici) che possano facilitare l’orientamento del lettore di fronte ad un testo d’eccezionale complessità. Nelle note ci si è limitati pertanto, in linea di massima, a fornire, oltre ai rimandi interni e alle indicazioni dei passi paralleli di Livio (già elaborati nelle edizioni esistenti), il significato dei termini e degli attributi che nel testo compaiono nella forma greca e Ì dati essenziali circa gli Autori via via menzionati o citati da Dionisio.» (F.C.)

In copertina: «La lupa con Romolo e Remo». A sinistra si intravede Faustolo; sullo sfondo il fico ruminale; a destra le iniziali del nome del magistrato monetale Sex(tus) Po[mpeius Fostlus] (ca. 124 a.C.). Nell’esergo Roma (Rovescio di denario: G.G. Belloni, Le Monete Romane dell’Età Repubblicana. Catalogo delle Raccolte numismatiche del Civico Museo Archeologico di Milano, Milano 1960, n. 532, p. 55).

I Gesuiti – 2 Volumi

I Gesuiti – 2 Volumi

Volume 1: La Conquista (1540 – 1773) – Volume 2: Il Ritorno (1773 – 1993)

Autore/i: Lacouture Jean

Editore: Edizioni Piemme

prima edizione, introduzioni all’edizione italiana di Franco Cardini, premesse dell’autore, traduzione dal francese a cura di Michele Corrieri, titoli originali: Jésuites. Une multibiographie – 1. Les conquérants • 2. Les revenants.

vol. 1: pp. XXI-594, vol. 2: pp. XVII-662, nn tavole b/n f.t., Casale Monferrato (AL)

Volume 1:
Dal giuramento di Ignazio a Montmartre nel 1534 fino alla soppressione della Compagnia di Gesù nel 1773 ad opera di papa Clemente XVII, la storia dei gesuiti è una serie ininterrotta di incredibili e intriganti avventure: riformatori sospettati dall’Inquisizione, intellettuali alla corte dell’imperatore in Cina, evangelizzatori del Giappone e del Vietnam, sostenitori dell’utopia nelle reductiones del Paraguay, agenti universali del papismo, confessori dei principi e nemici dei giansenisti, esploratori in Congo, in Angola e in Mozambico…
I gesuiti hanno incarnato nei secoli un cristianesimo che si radica nel mondo, aperto alla scienza profana, audacemente coinvolto, nel bene e nel male, nelle tormentose vicende politiche di tutta la storia moderna.
Ma dietro lo stereotipo del gesuita ipocrita che si aggira circospetto all’ombra dei troni e degli altari, che sussurra i suoi consigli alle orecchie dei re ed é pronto ad assolvere con benevolenza le loro confessioni, una chiave invisibile rende la flessibilità gesuitica dura e tagliente come l’acciaio: una fede invincibile nel Vangelo di Gesù e la fedeltà assoluta alla Chiesa e al pontefice.

Volume 2:
Nel 1773 la Compagnia di Gesù viene soppressa da papa Clemente XIV per le pressioni della corte spagnola; quarant’anni più tardi, nel 1814, in un’Europa sconvolta dalla Rivoluzione Francese, attraversata dalla meteora di Napoleone, ormai segnata dal trionfo dei Lumi e del razionalismo scientista, i gesuiti rinascono e si riorganizzano.
Con la loro usuale determinazione si gettano nella mischia della storia: dichiarano guerra aperta contro la massoneria e il laicismo degli Stati liberali, riscoprono il tomismo, pongono le basi della dottrina sociale, riorganizzano le missioni parrocchiali; poi viene il coinvolgimento nel caso Dreyfus, il sostegno ai falangisti nella guerra civile di Spagna, la resistenza al nazismo, l’impegno nel rinnovamento della Chiesa durante il Concilio, l’opzione per i poveri, le incomprensioni di Pedro Arrupe con papa Giovanni Paolo II…
L’intera storia dei gesuiti è una serie ininterrotta di vicende controverse e intriganti come un romanzo. Ovunque, nel bene e nel male, essi sono presenti in prima fila.
Ma dietro le scelte storiche apparentemente contraddittorie un unico filo rosso guida la Compagnia nella fedeltà allo spirito di Sant’Ignazio: una fede invincibile al Vangelo di Gesù e l’obbedienza assoluta alla Chiesa e al pontefice.

Jean Lacouture, dopo aver studiato in un collegio di gesuiti, ha seguito gli studi storici presso l’università di Parigi. Autore di numerose biografie dedicate a grandi personaggi politici (De Gaulle, Ho Chi Mitili, Nasser…), ha condotto importanti inchieste storiche e giornalistiche sui maggiori avvenimenti chiave della storia contemporanea (La fine di una guerra, Il peso del Terzo Mondo, Il Vietnam tra due paci) diventando celebre a livello internazionale.

Il Circolo dei Contastorie – Storie, Storielle e Leggende Filosofiche del Mondo Intero

Il Circolo dei Contastorie – Storie, Storielle e Leggende Filosofiche del Mondo Intero

Titolo originale: Le Cercle des Menteurs

Autore/i: Carrière Jean-Claude

Editore: Garzanti Editore

prima edizione, traduzione dal francese di Cosimo Ortesta.

pp. 468, Milano

Nel corso dei suoi viaggi in tutti i continenti, scegliendo il meglio dalle sue sterminate letture, attingendo alle tradizioni dei popoli del mondo intero, Jean-Claude Carrière ha collezionato un incredibile quantità di storie.
Le più belle e affascinanti sono raccolte in questo Circolo dei contastorie: storielle ebraiche ed enigmi zen, illuminazioni sufi e apologhi indiani, leggende africane e fiabe irlandesi… A volte sono divertenti, a volte sono serissime, in genere sono l’una e l’altra cosa insieme. Spesso appaiono ambigue e inquietanti. Anche perché ci assomigliano, e rendono omaggio a una delle più antiche e importanti attività umane: raccontare, per capire sé stessi e il mondo.
Raccogliendo e ordinando queste storie preziose Carrière ha compilato un vero e proprio manuale di filosofia in forma narrativa: un cammino verso la saggezza sorprendente e piacevole. Perché queste storie che hanno attraversato il tempo per giungere fino a noi si occupano delle grandi domande che da sempre impegnano l’uomo: raccontano la vita e la morte, la giustizia e la logica, la follia e il sogno, il riso e il potere… E alla fine ci trasmettono la verità più segreta: quella che conoscono solo i grandi bugiardi.

Jean-Claude Carrière, francese, 66 anni, è sceneggiatore e regista, romanziere e drammaturgo, stato per 19 anni il collaboratore più stretto di Luis Buñuel, da 24 lavora con Peter Brook, per il quale ha tradotto Shakespeare e adattato la Carmen e il Mahabarata. È lo sceneggiatore prediletto da Forman, Wajda e Ferreri. Più recente la sua collaborazione con Costa-Gavras. In Italia ha pubblicato il testo teatrale Il catalogo (Gremese) e il saggio La compassione e la purezza (Rizzoli).

Yoga in Gravidanza

Yoga in Gravidanza

Titolo originale: Yoga for Pregnancy

Autore/i: Widdowson Rosalind

Editore: Idea Libri

prima edizione, introduzione dell’autrice, traduzione di Valeria Lungo.

pp. 128, riccamente illustrato a colori, Rimini

Lo yoga è l’esercizio ideale durante la gravidanza: privo di rischi, è altamente raccomandato dai medici e dagli esperti della salute come un ottimo metodo per mantenersi in forma, prevenire un aumento di peso eccessivo, calmare la mente e prepararsi alla nascita del bambino. I risultati sono talmente soddisfacenti che inducono molte donne a continuare la pratica dello yoga anche dopo il parto.

  • Il libro è adatto alle principali e alle donne che già praticano lo yoga, ma desiderano adattare i normali esercizi alla gravidanza
  • Illustra posizioni e tecniche di respirazione per ogni fase della gravidanza
  • Fornisce consigli su come alleviare i disagi minori legati alla gravidanza
  • Include esercizi da 15, 20 e 30 minuti
  • Le tecniche sono illustrate con fotografie a colori

L’autrice
Da oltre trentanni Rosalind Widdowson insegna e pratica le arti della danza classica e moderna, lo yoga, il rilassamento, la meditazione, il massaggio e le terapie naturali. Dopo il successo del suo primo best seller; Yoga Mode Easy, ha scritto diversi libri sui rimedi naturali per la salute.

La consulente
Carole Pannell, esperta e insegnante di esercizi preparto, è anche insegnante superiore e assistente presso il National Childbirth Trust britannico.

Il Cuore e le Passioni – Psicologia del Sufismo

Il Cuore e le Passioni – Psicologia del Sufismo

Titolo originale: Del-va nafs

Autore/i: Nurbakhsh Javad

Editore: Edizioni NUR

unica edizione, introduzione dell’autore, traduzione dal persiano di Maria Tripoli, Parinaz Shojai, in copertina: Rita Gallè, Il Cuore e le Passioni.

pp. 204, Milano

Rivolto a chiunque si interessi della psicologia umana, questo libro fornisce una visione olistica dell’uomo, inscindibile insieme di materia e energia in senso lato. Corpo fisico, corpo astrale e intelletto sono le componenti caratteristiche del più alto livello evoluzionale: l’uomo. Il cuore, sede di ogni pulsione (manifestazione dell’astralità o psiche), non deve avere una posizione intermedia ma di assoluta centralità e, pertanto, referenziale per le altre componenti.

L’autore, Dr. Javad Nurbakhsh, da quarant’anni Maestro dell’Ordine Sufi Nematollahi, con le sue opere, è riuscito a far conoscere in Occidente il Sufismo (Tasavvof) nella sua vera ed unica essenza di Cammino Spirituale (Tarighat) verso l’Unità-Realtà (Vadat-e-vojud) attraverso la sottomissione alla Volontà Divina (Islam). Egli ne chiarisce, inoltre, la pratica che, prescindendo da ogni barriera ideologica o credo religioso, consente all’individuo di liberarsi dalle peculiarità terrene, attraverso una tensione costante verso l’Amato e il desiderio di servirlo, sacrificando a Lui il proprio “ego”.

Il Medium è il Massaggio

Il Medium è il Massaggio

Titolo originale: The Medium is the Massage

Autore/i: McLuhan Marshall; Fiore Quentin

Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore

seconda edizione, testi di Mcluhan e grafica di Quentin Fiore, traduzione di Raffaele Petrillo, coordinazione di Jerome Agel.

pp. 160, riccamente illustrato b/n, Milano

Negli anni Sessanta le teorie di Marshall McLuhan sui media apportano un nuovo modo di analizzare il sistema delle comunicazioni di massa nell’era del “villaggio planetario”: per la prima volta, in modo pur provocatorio, si valuta la portata che nella società odierna hanno assunto gli strumenti di comunicazione nell’orientare le abitudini, i gusti, i consumi, il modo di vivere e di pensare… L’onnipotenza dei media nell’universo elettronico prefigura secondo McLuhan una trasformazione addirittura antropologica determinata non tanto dai contenuti che i media propinano bensì dalle modalità tecniche dei mezzi adoperati. “Il successo di McLuhan come teorico dei mezzi di massa,” scrive Umberto Eco,” non è stato dovuto al fatto che egli, come Adorno, o come certi sociologi liberali, ne compisse una critica in profondo. È che tra il 1962 e il 1964, cioè tra La Galassia Gutenberg e Gli strumenti del comunicare, egli ha elaborato una serie di idee globali che miravano a rappresentare e riconoscere il mondo delle comunicazioni di massa non come fosse il mondo di prima, semplicemente invaso da alcuni strumenti e da alcune tendenze di mercato… Egli annunciava un’epoca diversa, segnata da una trasformazione antropologica simile a quella che aveva visto il passaggio dalle scimmie aH’homo sapiens.” Uno degli assunti teorici divenuto poi slogan è quello che dà il titolo a questo libro: il medium è infatti il messaggio o il massaggio: messaggio “perché modella e controlla la portata e la forma dell’associazione e dell’azione umana”; massaggio “perché lavora su di noi grosso modo alla maniera di un fisioterapista o di un massaggiatore. In effetti ci lavora da tutte le parti.” Recentemente le teorie di McLuhan sono state riprese a proposito del dibattito tuttora in corso sui rapporti tra terrorismo e mezzi di comunicazione.

Marshall McLuhan (1911-1980), professore di lingua inglese all’Università di Toronto, fondatore e direttore fino al 1979 del Center for Culture and Technology della stessa Università. Ricordiamo fra i suoi numerosi testi: La sposa meccanica. Il folklore dell’uomo industriale; La Galassia Gutenberg. Nascita dell’uomo tipografico (Armando, 1976); Gli strumenti del comunicare (Il Saggiatore, 1967); Guerra e pace nel villaggio planetario.

Quentin Fiore, grafico e designer, collaboratore di alcuni importanti istituti, case editrici e associazioni.

Nel Cerchio della Prigione

Nel Cerchio della Prigione

Autore/i: Braghetti Laura; Mambro Francesca

Editore: Sperling & Kupfer Editori

prima edizione, prefazione di Clara Sereni, nota delle autrici.

pp. XX-290, Milano

«Spesso mi interrogo sul rimProvo rimorso? No, più semplicemente provo solo dolore. Sono qui che vivo e altri, molti altri sono morti, sia coloro che andavano sotto la voce ’amici’ sia coloro che inserivo sotto quella ’nemici’ E l’essere viva a volte mi sembra un vantaggio fuori misura che ad altri non ho consentito. Il vero esercizio di memoria è quello di ricordarmi del Caino che è in me. Ho questo vantaggio su molte altre persone: conosco il carnefice che ha mosso le mie idee e armato la mia mano e lo tengo sotto controllo.» (Laura Braghetti)

«[…] Per alcune persone la vita non può essere altro che un giro della prigione. Non necessariamente un penitenziario di stato, anzi, probabilmente una prigione molto grande, elegante, pulita… sferica come il mondo intero o infinita come Vuniverso. Una prigione di cui fare il giro piccolo da dentro o il giro grande da fuori, è indifferente. Sono i nostri occhi i veri rieri: abbiamo visto. La sofferenza, il dolore, l’ingiustizia nostra e degli altri, e dovunque andremo, se ci andremo, non riusciremo a sentirci libere.» (Francesca Mambro)

Laura Braghetti, ex brigatista, arrestata nel maggio del 1980, ha una condanna all’ergastolo per aver partecipato al rapimento e all’uccisione di Aldo Moro e all’attentato a Vittorio Bachelet. Francesca Mambro, ex terrorista dei Nar, arrestata nel marzo del 1982 dopo essere stata ferita gravemente durante una rapina, ha da scontare diverse condanne all’ergastolo, l’ultima delle quali per la strage alla stazione di Bologna, delitto di cui si è sempre protestata innocente. Nel 1988 si incontrano nei momenti di vita comune concessi in carcere: la ginnastica, l’ora d’aria. Sono due nemiche, che hanno combattuto, e si sono combattute, su fronti opposti. I primi contatti sono segnati dalla diffidenza, soprattutto da parte di Laura, che ancora pensa all’altra come
alla «fascista». Ma presto inizia un confronto che si rivela importante per entrambe. Le resistenze, le difese reciproche, le differenze del carattere e delle scelte politiche sono grossi ostacoli. Però c’è un bagaglio identico di dolore per i danni commessi – irreparabili -, lo stesso rifiuto del pentitismo, il medesimo bisogno di capire e accettare il lato oscuro di sé, quello che ha avuto la meglio nel prendere la strada della distruzione e della violenza: una realtà che esse non possono semplicemente dimenticare o disconoscere, se vogliono tentare di ricostituirsi un’identità senza i puntelli dell’ideologia. Gradualmente, Laura e Francesca riescono a darsi, come scrive Clara Sereni nella prefazione, «il coraggio necessario per abbandonare il lido sicuro delle loro appartenenze contrapposte per affidarsi al mare aperto dello scambio». Questo scambio si approfondisce, diventa vita comune, nella cella che hanno condiviso per cinque anni, e poi legame intenso di amicizia e affetto. Insieme affrontano un percorso faticoso – ricostruito in questo libro — attraverso i momenti critici e gli eventi più dolorosi della loro esistenza, ma trovano anche la possibilità di dissotterrare i ricordi infantili, i sogni, le speranze e di dare espressione alla sofferenza. E così quella prigione, luogo di segregazione ed estraniazione, diventa palestra di vita e di conoscenza. Oggi ci sono una nuova Laura e una nuova Francesca, che dipendono per tanti aspetti Luna dall’altra, anche se la contiguità fisica non è più possibile. Francesca infatti è ancora in cella, mentre l’amica lavora in una struttura di volontariato e torna in carcere solo per dormire, nella sezione semilibere. Il libro è stato per qualche tempo un modo per mantenere stretto il loro rapporto, e anche lo strumento per stabilire un contatto con il mondo esterno e chiedere di cercare la verità sulla strage bolognese. Il lettore vi troverà una ricerca appassionata e intransigente delle ragioni e dei motivi che hanno condotto una generazione di giovani alla lotta armata, durante gli anni di piombo, e una testimonianza, impressionante per la carica emotiva e la lucidità, dello scavo interiore che ha permesso alle due donne di recuperare dentro di sé e nel loro straordinario rapporto lo spazio, gli affetti e le esperienze che non potevano ottenere dalla vita.

Il Vuoto alle Spalle – Storia di Ettore Castiglioni

Il Vuoto alle Spalle – Storia di Ettore Castiglioni

Autore/i: Ferrari Marco A.

Editore: Edizioni Corbaccio

prima edizione, prologo dell’autore, in copertina: Ettore Castiglioni.

pp. 224, Milano

«Ettore Castiglioni morì quando il suo cuore si era consumato, in un’alba buia e piena di vento, proprio come aveva previsto e scritto nel suo diario, tanti, tanti anni prima. Credo fu soprattutto per questo, e dopo aver osservato le immagini raccolte in una serie di fotografie, che mi misi sulle sue tracce. Iniziai a sentire il racconto di alcune decine di testimoni, figli e nipoti di chi lo aveva conosciuto da vicino. Poi ascoltai la voce stanca di un’anziana regina che oggi vive nella stessa terra d’esilio di quei mesi tra quarantatré e il quarantacinque. Cercavo un indizio, un segno sulle fotografie, e così poco a poco l’ho visto liberarsi nel gioco di certi movimenti lenti, di certi modi gentili che tutti mi avevano descritto. Ettore Castiglioni era un uomo di trentacinque anni, alto e atletico. Aveva il viso scavato, magro, i baffi curati, gli occhi dolci e neri, e passava notti intere al suo pianoforte a mezza coda sulle note di Ce qu’a vu le vent d’ouest di Claude Debussy. Anche per questo immagino le sue mani da pianista e non da rocciatore, nonostante alla montagna egli avesse dato il meglio della vita.»

«Finiva l’estate, e un vento crudo accompagnava lo sguardo nello spazio divenuto trasparente. Tutt’intorno all’alpeggio del Berlo si accumulava il solito disordine di cime, di pareti, di creste mentre il mondo e la sua storia carica di lutti se ne stavano là in basso, invisibili, infondo alla lunga strada sterrata.»

Ettore Castiglioni morì nel marzo del 1944, a trentacinque anni, esattamente come aveva previsto e annotato nel suo diario tanto tempo prima. Figura emblematica dell’alpinismo fra le due guerre fu esploratore solitario, scrittore, straniero in ogni luogo tranne che sulle montagne. Ne Il vuoto alle spalle Marco A. Ferrari ci presenta, però, un Castiglioni inedito dove l’alpinista si fonde con l’intellettuale e con il partigiano. L’uomo che, rifugiatosi con i compagni in una baita in alta Vagelline dopo l’8 settembre, guida attraverso le montagne profughi in fuga dal fascismo. Giorno dopo giorno, mettendo a repentaglio la vita tra scalate e lunghe marce in alta quota, la sua missione pare possa continuare indisturbata fino a quando, in un clima di crescente eccitazione, qualcosa va storto. Dopo un primo periodo di prigionia in Svizzera, Ettore Castiglioni viene catturato nuovamente oltre il confine: senza pantaloni, senza scarponi, con i ramponi legati ai piedi nudi, fugge nella notte. Lo troveranno alcuni mesi dopo sul ghiacciaio del Forno, a un passo dalla salvezza, morto congelato. Castiglioni ci viene raccontato sia attraverso brani del suo diario sia attraverso le testimonianze dei suoi compagni e amici. Ma è soprattutto attraverso la ricostruzione che Ferrari fa non tanto degli avvenimenti, quanto delle motivazioni che spinsero l’alpinista verso morte certa, che Castiglioni emerge nella sua interezza e nella sua complessità di uomo. Ed insieme a lui uno spaccato della nostra storia così recente eppure così poco conosciuta.

Marco A. Ferrari è nato a Milano nel 1965. Oggi vive a Torino dove dirige il mensile Alp e collabora con la casa editrice Einaudi. Scrive su diversi settimanali italiani e stranieri. Nel 1993 ha curato i diari di Ettore Castiglioni usciti con il titolo Il giorno delle Mésules e nel 1996 ha pubblicato con notevole successo di critica e di pubblico Freney 1961, un viaggio senza fine.

Silenzio – Romanzo

Silenzio – Romanzo

Titolo originale: Chinmoku (Silence)

Autore/i: Endo Shusaku

Editore: Edizioni Corbaccio

traduzione dall’inglese di Lydia lax.

pp. 224, Milano

Nagasaki, 1633: l’indomito padre gesuita Cristóvão Ferreira, che da anni si batte in Giappone per diffondere il cristianesimo, ha rinnegato la vera fede ed è diventato un apostata: questa è la notizia sconvolgente che giunge a Roma. La Compagnia del Gesù decide allora di inviare in Oriente due giovani fratelli, Sebastião Rodrigues e Francisco Garrpe per compiere un’indagine all’interno della chiesa locale. I due gesuiti però, partiti pieni di ideali e di entusiasmo, si scontrano ben presto con la dura realtà del Giappone dei Tokugawa e delle persecuzioni. I sospetti cristiani vengono costretti dalle autorità giapponesi a calpestare immagini sacre: chi si rifiuta viene torturato e ucciso, mentre chi accetta viene deriso e costretto a vivere ai margini della società, rifiutato tanto dalla comunità cristiana quanto dai giapponesi. La vita in Giappone si fa sempre più difficile per Rodrigues che ora vive in prima persona le persecuzioni e che finisce, evangelicamente, per essere tradito dall’amico Kichijiro, il suo «Giuda», mentre implora Dio di rompere il suo «silenzio».

La Memoria delle Ossa

La Memoria delle Ossa

Titolo originale: The Bone Woman

Autore/i: Koff Clea

Editore: Sperling & Kupfer Editori

prima edizione, traduzione di Loretta Colosio.

pp. 344, numerose tavole a colori f.t., Milano

1994. In Ruanda si scatena una delle più spaventose guerre civili che hanno insanguinato la fine del XX secolo. Due anni più tardi, Clea Koff, ventitreenne antropologa forense, impegnata nello studio di scheletri preistorici presso l’Università della California, viene inviata sul posto, con un gruppo di esperti, per conto del Tribunale internazionale dell’ONU. La sua missione è far parlare i morti. Attraverso l’analisi minuziosa dei corpi trovati nelle fosse comuni deve accertare l’identità delle vittime, l’età, il sesso, la razza e stabilire se si trattava di civili o di combattenti. Il suo lavoro non solo permetterà di raccogliere le prove occultate dalla propaganda governativa per incriminare i responsabili dell’atroce genocidio, perpetrato soprattutto contro donne e bambini. Ma restituirà anche ai famigliari sopravvissuti un nome su cui piangere, talvolta il semplice brandello di un vestito, per chiudere il cerchio della memoria e del dolore. Tradotto in otto lingue e vincitore di numerosi premi, il diario intimo e implacabile dell’esperienza in Ruanda e poi in Bosnia, Croazia e Kosovo, diventa una lettura avvincente e traboccante di umanità, che è al contempo reportage, romanzo, thriller, analisi scientifica e saggio di appassionata denuncia. Dalle ceneri dei conflitti più cruenti, una rara e intensa canzone di speranza e di giustizia.

Clea koff è nata in Inghilterra nel 1972, da padre americano e madre tanzaniana. Dopo aver studiato antropologia e medicina legale a Berkeley, è stata scelta dall’ONU per fare parte della task force incaricata di trovare le prove per inchiodare i responsabili dei terribili genocidi degli ultimi anni. Quando non è in missione, vive tra Los Angeles e Melbourne.

Spazio Urbano e Potere – Politica e Ideologia della Citta, Crisi Urbana e Decentramento Infracomunale

Spazio Urbano e Potere – Politica e Ideologia della Citta, Crisi Urbana e Decentramento Infracomunale

Autore/i: Bolognini Maurizio

Editore: Franco Angeli Editore

unica edizione, «Città-Merce e Città-Potere» di Francesco Indovina, premessa dell’autore.

pp. 120, Milano

L’analisi economica e strutturale dei processi territoriali ne ha fornito un’interpretazione organica in rapporto alla valorizzazione del capitale e all’organizzazione del processo lavorativo.
Per rendere conto tuttavia di un insieme di trasformazioni che investe la natura funzionale del sistema territoriale – la “crisi” dello spazio urbano e la marcata specificità delle lotte sociali a base territoriale – diventa necessario estendere l’interpretazione a considerazioni sulla natura “sovrastrutturale” del territorio organizzato e, particolarmente, della città.
Lungo questa prospettiva emerge una definizione dello spazio urbano come “spazio ideologico politico, luogo e ’materia’ del conflitto sociale” e della sua mediazione, in cui assumono forte rilievo interpretativo le tendenze di legittimazione e di normalizzazione. La contraddizione tra forma di “merce” della città e forma (legittimante) di “servizio”. La natura della rappresentazione di essa come spazio esterno alla contraddizione lavoro-capitale. La valenza delle politiche di riassetto istituzionale, con la formazione dei quartieri amministrativi e di canali di “partecipazione” formale. Il controllo (spaziale) dei gruppi sociali insediati nei settori e nelle cinture urbane. L’esito normalizzante dell’esasperata specializzazione funzionale degli spazi.
Si tratta di aspetti solo in apparenza eterogenei, che definiscono tuttavia un’interpretazione unitaria dello spazio urbano rispetto alla regolazione della dinamica sociale e all’organizzazione del consenso. In ultima analisi, rispetto al “potere”, come rapporto sociale e come fattore riproduttivo.

Maurizio Bolognini, nato nel 1952, è laureato in urbanistica a Venezia. Svolge attività di ricerca presso enti pubblici.

Zebra e Altri Racconti

Zebra e Altri Racconti

Titolo originale: Zebra and Other Stories

Autore/i: Potok Chaim

Editore: Garzanti Editore

prima edizione, traduzione dall’inglese di Laura Noulian.

pp. 168, Milano

La chiamano l’«età difficile»: è quella in cui i genitori e i figli non riescono più a parlarsi e a capirsi. Segna un passaggio d’età, una strettoia nel difficile mestiere di diventare adulti.
In Zebra Chaim Potok racconta l’«età difficile» di sei adolescenti, tre ragazzi e tre ragazze, colti in un momento di crisi. Incontriamo un ragazzo che per un incidente ha perso l’uso di una mano, un altro che vede il padre abbandonare la casa mentre la mamma dà alla luce il fratellino, un terzo che è invidioso del fratellino adottivo appena arrivato dal Pakistan. E poi una ragazza tormentata da una gang e un’altra che vede la madre vedova risposarsi…
Potok racconta momenti di difficoltà, ma descrive anche il modo in cui è possibile superarle: perché ogni volta il giovane protagonista trova un amico, magari un anziano Navajo o una sorella maggiore, che l’aiutano a crescere e a superare il disagio.

Chaim Potok è nato a New York nel 1929 e si è laureato allo Jewish Theological Seminary. Dopo essere stato ordinato rabbino, ha servito come cappellano militare durante la guerra di Corea, e per molti anni è stato il redattore capo della Jewish Publication Society of America. Vive in Pennsylvania con la moglie e tre figli.
È autore di numerosi romanzi tra cui, pubblicati da Garzanti, Danny l’eletto (1983), La scelta di Reuven (1987), Il mio nome è Asher Lev (1991 ), Il dono di Asher Lev (1992), lo sono l’argilla (1993), Il maestro della guerra (1996) e Novembre alle porte (1999).

L’Ultimo Gattopardo – Vita di Giuseppe Tomasi di Lampedusa

L’Ultimo Gattopardo – Vita di Giuseppe Tomasi di Lampedusa

Titolo originale: «The Last Leopard: a Life of Giuseppe di Lampedusa»

Autore/i: Gilmour David

Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore

prima edizione, prefazione dell’autore, traduzione di Franca Cavagnoli, in copertina: Giuseppe Tomasi di Lampedusa e la moglie a Stomersee.

pp. 240, Milano

Giuseppe Tomasi, principe di Lampedusa, è morto nel 1957, ultimo discendente di un grande casato siciliano i cui antenati risalgono agli inizi dell’impero bizantino. Lampedusa è morto senza figli, in povertà e sconosciuto, lasciando il manoscritto di un romanzo e di alcuni racconti. L’anno seguente il romanzo dal titolo Il Gattopardo fu pubblicato e accolto con grandissimo favore sia in Italia sia all’estero, ed è tuttora considerato uno dei maggiori romanzi del Novecento. David Gilmour ha avuto modo di lavorare nell’ultima casa palermitana di Lampedusa e negli archivi di famiglia ha scoperto documenti per lungo tempo negati agli studiosi dalla vedova. Tra i materiali studiati vi sono molte lettere, diari, quaderni e fotografie che gli hanno consentito di ricostruire la biografia del principe. Dall’infanzia palermitana al tempo della Belle Epoque, dai lunghi viaggi nel periodo tra le due guerre al matrimonio con una baronessa baltica, fino al lavoro di scrittore e alla morte per un tumore ai polmoni all’età di sessant’anni: David Gilmour, con lucidità e originalità, tratteggia la fisionomia dell’ultimo Gattopardo.

David Gilmour è nato nel 1952, ha compiuto i propri studi a Eton e presso il Balliol College di Oxford, dove ha studiato Storia moderna. Tra le sue opere ricordiamo: Libano: un paese in frantumi (1983), The Transformation of Spain: From Franco to the Constitutional Monarchy (1985), Curzon (1995), The Long Recessional: the Imperial Life of Rudyard Kipling (2002). I suoi articoli sulla Sicilia e Lampedusa sono apparsi su giornali e riviste tra cui la “London Review of Books” e il “Corriere della Sera”. Con Feltrinelli ha pubblicato L’ultimo Gattopardo nel 1989.

La Ricerca di Sé – Dialogo sul Soggetto

La Ricerca di Sé – Dialogo sul Soggetto

Titolo originale: La Recherche de Soi

Autore/i: Touraine Alain; Khosrokhavar Farhad

Editore: Il Saggiatore

prima edizione, invito di Alain Touraine, introduzione di Farhad Khosrokhavar, traduzione di Cristina Rognoni.

pp. 288, Milano

In pochi anni la forza inarrestabile della globalizzazione e l’emergere di nuove forme del lavoro hanno cambiato radicalmente le società occidentali. Le tradizionali divisioni di classe sono diventate obsolete e gli stili di vita dipendono in misura sempre maggiore dai gusti e dalle sensibilità individuali. Alain Touraine, uno degli interpreti più acuti dei movimenti sociali e culturali degli ultimi trent’anni, è convinto che questa affermazione della soggettività sia il fenomeno più significativo del nostro tempo, un fenomeno che si esprime in nuove forme di impegno e di aggregazione, in una coscienza più matura della differenza tra i sessi e nel crescente interesse per la cultura e le arti. L’autore non ignora che un diffuso individualismo può portare a due rischi opposti ma altrettanto gravi per l’integrità sociale: da un lato la tentazione di chiudersi in una vita privata rassicurante ma vuota, dall’altro la possibile rinascita di uno spirito comunitario che in realtà nasconde la paura del diverso. Ma “La ricerca di sé” vuole essere soprattutto un invito ad avere fiducia nel presente. Oggi, infatti, il soggetto sperimenta una libertà e un’autonomia impensabili fino a tempi molto recenti. È libero di scegliere tra identità sociali diverse – cittadino, lavoratore, genitore – senza che nessuna prenda il sopravvento sulle altre e lo imprigioni in un ruolo definitivo. Ma un soggetto forte e autonomo non è soltanto la migliore garanzia per il rispetto delle aspirazioni e dei bisogni individuali. È soprattutto l’unica difesa di cui la società disponga per non soccombere all’invadenza della politica, dell’economia e dello stato, per trovare in se stessa i propri fini e i mezzi per realizzarli.

Alain Touraine (Hermanville-sur-Mer, 1925), sociologo e teorico della società postindustriale, è Directeur d’études all’École des Hautes études en sciences sociales. Il Saggiatore ha pubblicato: Critica della modernità (1997), Come liberarsi del liberismo (2000), Libertà, uguaglianza, diversità (2002), La ricerca di sé (2003), La globalizzazione e la fine del sociale (2008).

Farhad Khosrokhavar, esperto islamista, è docente all’École des hautes études en sciences sociales e ricercatore presso il Centre d’analyse et d’intervention sociologiques.