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Terremoto e Società

Terremoto e Società

Dal terremoto come evento naturale alla storia sociale dei terremoti. – Il problema del rischio sismico e della sua mitigazione. – Il caso italiano.

Autore/i: Solbiati Romano; Marcellini Alberto

Editore: Garzanti Editore

unica edizione, presentazione di Vincenzo Petrini.

pp. 320, numerose illustrazioni b/n, Milano

Dal mito dì Atlantide agli scenari del terremoto «prossimo venturo», attraverso le più recenti acquisizioni della sismologia e della nuova «scienza dei disastri», questo libro abbraccia, in una visione panoramica e insieme prospettica, la complessa e purtroppo sovente ignorata tematica del rischio sismico nei suoi molteplici risvolti umani e sociali.
Che cosa è cambiato negli ultimi duemila anni nel modo di affrontare quest’improvvisa rottura dell’ordine quotidiano («disturbo della ragione», dicevano gli illuministi), che ancora un secolo fa era chiamata «flagello», «castigo di Dio»? Che ruolo hanno avuto i terremoti nella società passata e che ruolo hanno oggi? Quali possibilità vi sono di porre in qualche modo rimedio ai loro effetti disastrosi?
Nato dalla collaborazione tra uno storico e un sismologo, Terremoto e società è un lavoro insolito, che affronta «globalmente» i diversi aspetti di un evento naturale vissuto come una minaccia sociale, e insieme le tecniche, sperimentate e sperimentali, per farvi fronte. Ma il libro di Solbiati e Marcellini è anche un viaggio attraverso la storia di una «calamità senza storia», che ha prodotto e produce effetti differenziati secondo l’ambiente naturale e quello «artificiale», creato dall’uomo.

Romano Solbiati, storico, ha tenuto seminari su temi di storia economica e di politica internazionale presso l’Università Statale di Milano ed ha collaborato alla redazione dell’Enciclopedia Rizzoli Larousse e dell’Enciclopedia Europea Garzanti. Attualmente è consulente della Provincia di Milano.

Alberto Marcellini, sismologo, è ricercatore del CNR presso l’Istituto per la Geofisica della Litosfera. Ha lavorato nel Progetto Finalizzato Geodinamica, ed è attualmente responsabile, nel Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti, dell’unità di ricerca per la riclassificazione sismica del territorio nazionale e per l’elaborazione del «Terremoto di Progetto» in Garfagnana.

Vincenzo Petrini, che ha scritto la presentazione del volume, è straordinario di scienza delle costruzioni presso il Politecnico di Milano e direttore del Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti del CNR.

In una Aria Diversa – La Sapienza di Ildegarda di Bingen

In una Aria Diversa – La Sapienza di Ildegarda di Bingen

Filosofa e visionaria, naturalista e mistica, poetessa e musicista, ma soprattutto: sapiente. La più enigmatica e affascinante figura femminile dell’Occidente

Autore/i: Fumagalli Beonio Brocchieri Mariateresa

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

unica edizione, introduzione dell’autrice, in sopraccoperta e nei risguardi: Miniature tratte dal manoscritto Liber Scivias di Ildegarda di Bingen (1180 ca.).

pp. 202, Milano

«Per volontà divina il mio spirito nella visione sale in alto fino alle stelle in un’aria diversa, si dilata e si allarga sulle terre, alto sopra le differenti regioni, in luoghi lontani da dove resta il mio corpo. Nella visione vedo diversamente e guardo le vicende mutevoli delle nuvole e delle altre creature…» Con queste parole Ildegarda, badessa di Bingen nel secolo di Abelardo ed Eloisa, descrive al mondo il dono divino di cui è padrona e schiava allo stesso tempo: quelle «visioni» che fin dall’infanzia la indirizzano a una vita fuori dal comune, guidata da un contatto con Dio privilegiato e privo di mediazioni. Se per i suoi contemporanei la singolarità di Ildegarda sta soprattutto in questa capacità profetica, per il lettore del ventesimo secolo sono più d’una le ragioni d’interesse per un personaggio così ricco di motivi. Filosofa, poetessa e musicista, naturalista esperta di arti mediche, mistica e visionaria, scrittrice di grande forza espressiva, questo personaggio eccezionale si muove attraverso tutti i diversi «luoghi» del sapere del suo tempo con grande originalità. Donna, e sapiente, in un’epoca in cui la mente e l’anima femminili sono quasi prive di mezzi espressivi, chiuse nei muri delle case e dei monasteri, Ildegarda costruisce il proprio pensiero filosofico e inventa la propria forma espressiva al di fuori delle scuole e dei percorsi battuti dai suoi contemporanei, con una libertà e sensibilità che hanno fatto parlare di teologia o filosofia «al femminile». In una aria diversa ripropone, attraverso gli scritti e le vicende della sua vita, il fascino di un’intelligenza lucida e orgogliosa, e di una coraggiosa sfida intellettuale.

Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri è professore di Storia della filosofia medievale all’Università degli Studi di Milano. Fra i suoi interessi oggi il pensiero politico medievale e alcuni temi all’incrocio fra storia delle idee e letteratura nel Medioevo. È autore di: La Logica di Abelardo, La Nuova Italia, 19692; Introduzione a Abelardo, Laterza, 19692; Le enciclopedie del mondo premoderno, Loescher, 1976; La chiesa invisibile, Feltrinelli, 1978; Eloisa e Abelardo, Mondadori, 1984 (Oscar ed. 1990); Le bugie di Isotta, Laterza, 19872; Storia della filosofia medievale, Laterza, 1989; Medioevo al femminile, (coautore con F. Bertini, F. Cardini, C. Leonardi), Laterza, 1989; L’intellettuale, in AA.VV., L’uomo medievale, Laterza, 1991; Antiche Università d’Europa, (coautore F. Cardini), Giorgio Mondadori, 1991.

Racconti di Pellegrini – La Grande Avventura del Medioevo

Racconti di Pellegrini – La Grande Avventura del Medioevo

Titolo originale: Pilgrimage. The Great Adventure of the Middle Ages

Autore/i: Ure John

Editore: Edizioni San Paolo

prima edizione, traduzione dall’inglese di Bruno Amato.

pp. 264, numerose tavole a colori f.t., Cinisello Balsamo

Non era facile viaggiare nel Medioevo. Molti pellegrini perivano in viaggio e molti di più venivano aggrediti, rapinati, truffati. Questi rischi, tuttavia, non impedirono a schiere numerose di uomini e donne di mettersi in cammino. Il pellegrinaggio, in realtà, era la più grande avventura di tutta una vita. Si acquisivano conoscenze e meriti religiosi, ma soprattutto al ritorno si avevano storie da raccontare ad ascoltatori ammirati e mai stanchi.
Alcuni di questi racconti sono giunti fino a noi e a essi attinge l’Autore. Il lettore si trova così di fronte a una divertente passerella di personaggi curiosi: dal canonico milanese Casola che a Venezia guarda il seno scoperto delle fanciulle (ma solo per poterne riferire), all’impopolare pellegrina Margery Kempe allontanata dai compagni di viaggio perché troppo devota, al pellegrino allegro Andrew Boorde interessato più al vino e alla birra che alle reliquie.
Ricco di episodi e aneddoti gustosi, il volume racconta i viaggi e le avventure dei principali pellegrinaggi del Medioevo.

Sir John Ure ha iniziato la sua carriera diplomatica in Russia ed è stato successivamente ambasciatore inglese a Cuba, in Brasile e in Svezia. Ha scritto sei libri di viaggio e una biografia storica. Collabora regolarmente al Times Literary Supplement e al Sunday Telegraph.

Il Libro della Virtù e della Via – Il Te-Tao-Ching Secondo il Manoscitto di Ma-Wang-Tui

Il Libro della Virtù e della Via – Il Te-Tao-Ching Secondo il Manoscitto di Ma-Wang-Tui

Autore/i: Lao Tzu

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

postfazione e cura di Lionello Lanciotti, in sopraccoperta: Yu Tzu Ming, Fiori di loto e uccelli acquatici (part.), XIII sec., Kyoto, Chionin.

pp. 126, Milano

«Essere e non essere reciprocamente si generano; difficile e facile reciprocamente si completano… alto e basso reciprocamente si invertono… il prima e il poi reciprocamente si seguono; è costante.
Perciò il saggio rimane nell’atto di non agire, pratica l’insegnamento di non parlare.
»

La versione che qui presentiamo del più noto lesto taoista. Il libro della virtù e della via (Te-tao-ching) attribuito al mitico Lao-tzu, è compiuta sul più antico dei manoscritti ritrovati, quello rinvenuto nel 1973 nel corso degli scavi archeologici di Ma-wang-tui. Siamo dunque di fronte a una scoperta, più che a una rilettura, di quest’opera fondamentale che proietta intense suggestioni anche sul nostro mondo, e il cui significato può intuirsi solo nei percorsi del paradosso. Perché il Tao, il primo principio creatore dei diecimila esseri – tra cui l’uomo – che compongono l’universo, non può essere definito. In esso si armonizzano, come in una summa oppositorum, tutte le antinomie: principio maschile e femminile, luce e tenebre, forza e debolezza. Non lo si può raggiungere né con lo studio né con il ragionamento, tanto meno con l’azione. L’individuo con chi governa, distaccarsi dal contingente, rinunziare a ogni ambizione. Solo così potrà comprendere cos’è il Tao e raggiungere l’autentica immortalità.

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  • Il libro della virtù e della via
  • Il Te-Tao-Ching Secondo il Manoscitto di Ma-Wang-Tui

Postfazione di Lionello Lanciotti

Lo Spirito del Kyudo – The Spirit of Kyudo – Yumi no Kokoro

Lo Spirito del Kyudo – The Spirit of Kyudo – Yumi no Kokoro

Testi in italiano, inglese e giapponese

Autore/i: Inagaki Genshiro

Editore: Red Edizioni

pp. 130, 1 illustrazione b/n, Milano

Tratta dal:
Il pensiero ultimo su Yumi no Kokoro fissato per iscritto, anche in memoria di Luciano Pomati, da Genshiro Inagaki all’età di 82 anni, nel 1991

«Di solito non esiste un motivo o uno scopo specifico nell’intraprendere il Kyudo. Molti lo praticano per passione o per diporto.
Tuttavia, in Giappone il Kyudo è considerato un’Arte Marziale e viene praticato anche da persone che mirino al raggiungimento di un particolare stato d’animo, al dominio del corpo, a una disciplina del comportamento che poi pervadano il quotidiano per rifletterne la benefica influenza su tutta la vita.[…]»

Gesù Maestro di Nazareth – La Storia che Sfida il Tempo

Gesù Maestro di Nazareth – La Storia che Sfida il Tempo

Titolo originale: Syn Čelovečeskij

Autore/i: Menʹ Aleksandr

Editore: Città Nuova Editrice

introduzione, traduzione dal russo e cura di Giovanni Guaita, prologo dell’autore.

pp. 376, Roma

Il 9 settembre 1990, alle 5 del mattino, l’ascia di un ignoto assassino si abbatteva sul sacerdote ortodosso Aleksandr Men’ a Semchoz, un villaggio situato nella regione di Mosca. L’uomo-simbolo di una Chiesa che riemergeva, pronta al dialogo, dal sotterraneo in cui era stata relegata per oltre settant’anni, usciva così di scena nel bel mezzo di quell’epoca turbolenta che fu la perestroika.

Di padre ebreo e madre ortodossa, Aleksandr Men’ era divenuto prete dopo aver concluso gli studi superiori di biologia. Fin dai primi anni di sacerdozio aveva riunito intorno a sé un numero sempre crescente di intellettuali moscoviti: scrittori, musicisti, attori, poeti, filosofi, artisti. Un punto di riferimento per l’intellighenzia russa, «il missionario della tribù degli intellettuali» (S. Averincev).
Biblista di grande levatura e saggista dalla cultura vastissima, le sue opere erano circolate clandestinamente, manoscritte o dattiloscritte, prima di essere stampate (in russo) all’estero, e introdotte segretamente in URSS.
I suoi numerosi libri riguardano la storia delle religioni, il cammino spirituale dell’uomo, temi di filosofia, spiritualità cristiana e orientale, esegesi. Tra queste opere, un posto particolare merita Syn Čelovečeskij, di cui questo volume è la prima traduzione in italiano.
Si tratta del racconto su base storica delle vicende narrate dai Vangeli, integrate da notizie ricavate da studi storici, archeologici, epigrafici, ecc.
La prospettiva con cui viene guardata la vicenda e la personalità del maestro di Nazareth è aperta, e la valutazione del suo messaggio e dei fatti è lasciata all’accoglienza del lettore. Al tempo stesso, però, la dimensione di fede – imprescindibile dai testi evangelici – non è messa fra parentesi, ma rispettata e messa in luce anche nelle sue radici storico-bibliche.
Un libro che si legge come un romanzo e al tempo stesso come un saggio serio e ben fondato.

Tre Sutra Buddhisti – Inediti

Tre Sutra Buddhisti – Inediti

Titolo originale: The Sutra of 42 Sections and two other scriptures of the Mahayana School

Autore/i: Anonimo

Editore: Libreria Internazionale Buddhista

introduzione e traduzione dal cinese da John Blofeld (Chu Ch’an), prefazione dell’editore inglese alla seconda edizione, edizione a cura della Comunità Neodiana che dimora a Realpa.

pp. 86, Varese

Una scelta buddhista, un traduttore e curatore esperto, capace e conosciuto come John Blofeld: questo da solo è un ottimo biglietto da visita.
Questo volume comprende tre brevi “sutra” (canti, salmi, o passi – come si voglia intendere -) che riportano quello che si ritiene essere parte dell’insegnamento diretto venuto da Gautama Buddha.
Milioni di aderenti al Buddhismo hanno tratto insegnamento ed ispirazioni da tali scritti, in Cina, Giappone, Mongolia, Tibet, Corea, Vietnam, Siberia e pure altrove.

Compaiono dunque:

  • Il Sutra delle 42 Sezioni;
  • Il Sutra della Dottrina Propagata dal Buddha;
  • Il Sutra degli Otto Risvegli dei Grandi.

Compaiono pure scritti esplicativi. È un testo che viene tradizionalmente dato a chi inizia la via Buddhista, perciò è di estremo interesse per chi voglia averne una visuale pratica.

Piazze e Fontane di Napoli

Piazze e Fontane di Napoli

Autore/i: De Filippis Felice

Editore: Azienda Autonoma di Soggiorno Cura e Turismo

pp. 76, 26 tavole b/n f.t., Napoli

Come per i suoi giardini, Napoli fino al Settecento, era famosa per le sue cento fontane. Purtroppo di alcune resta solo il ricordo: distrutta la fontana degli Specchi dinnanzi a Castelnuovo «fatta in modo che l’acqua scendeva per cinque gradini in forma di cascata a guisa di specchi» ; distrutta la fontana della Scapillata, costruita da Giovanni da Nola nel 1541 «copiosa d’acque che entravano per più cannoni, con un meraviglioso scoglio che in mezzo si vedeva dal quale usciva in tanta abbondanza e con tanto artifizio l’acqua che formava come un grande padiglione» ; distrutte le fontane di S. Pietro Martire, delle Crocelle, della Loggia dei Genovesi, del Fondaco Stufa, della Conchiglia, dei Serpi e tante altre che testimoniavano la magnificenza secolare di una città il cui carattere non era dato soltanto dai lazzaroni e dai pezzenti che oziavano nelle strade, nei vicoli e nei fondaci senza sole e senz’aria. Queste antiche fontane oggi scomparse – come quelle, per fortuna, ancora vive – accompagnarono con le loro voci argentine e garrule le vicende ora liete ora tristi della vita di Napoli: cullarono i sogni ambiziosi e i clandestini amori di qualche terribile viceré; cantarono inni di vittoria e di ringraziamento sulla città seicentesca che i rapaci ufficiali del governo spagnuolo abbacinavano con lo sfarzo dei cortei e delle parate; mischiarono il loro gorgoglio leggero ed arguto alle mascherate, alle follie di carnevale di nobili e popolani come al grido sedizioso della plebe in rivolta che avanzava minacciosa sulle strade deserte della città impaurita; piansero durante il periodo terribile delle reazioni quando martiri e patrioti attraversavano le vie tra gli sgherri per salire sul patibolo o sulla nave che doveva condurli fra le mura di una tetra prigione; emisero l’ultimo lamento quando col primo colpo di piccone furono sacrificate alla Pubblica Utilità, regina dei nostri tempi.
Ricordarne alcune delle più celebri può forse essere un richiamo, un patetico risveglio dell’eco di un passato che pur venendo da cose morte ci giunge come la lontana e flebile voce di un disteso canto che è il canto più vero della città di Napoli.

I Francesi

I Francesi

Titolo originale: Des français

Autore/i: Peyrefitte Roger

Editore: Longanesi & C.

traduzione dal francese di Maria Vasta Dazzi.

pp. 368, Milano

La fama di Peyrefitte come scrittore scandalistico, dell’uomo cioè con le orecchie sempre tese a cogliere le indiscrezioni, i pettegolezzi e i segreti più gelosamente conservati, è, come ogni fama, piuttosto usurpata, se non in tutto, almeno in parte. Perché se è vero che quando, con Le ambasciate, il romanziere puro cominciò a intessere una trama che coinvolgeva personaggi veramente esistiti, colti nelle loro tendenze più intime e spesso più ridicole, è anche vero, e forse di più, che il suo intento non era tanto quello dello scandalo, quanto quello di tracciare una cronaca satirica di un certo ambiente e di una certa epoca. Ecco perché le sue opere successive, con poche eccezioni, seguono sempre questa vena, ben diversa da quella superficiale dei columnists americani alla ricerca del sensazionale, ma caratteristica del vero pamphlétiste tutti i tempi. E così, dopo essere passato attraverso gli ebrei e gli americani, eccolo prendere per mano i suoi compatrioti e presentarceli nel momento più adatto per sollecitare le loro più vistose debolezze: la mania di grandeur, lo sciovinismo, l’amore per la battuta facile e scabrosa, eccetera. Non poteva mancare nella vicenda il generale de Gaulle, e neppure tutti quei personaggi che sono passati alla cronaca per i loro intrighi o per i loro vizi. Nessuno si salva, perché Peyrefitte, come abbiamo già osservato, non ha uguali nel colpire con precisione il suo bersaglio; e non importa se deve farsi accompagnare da un banchiere, da uno studente contestatario, da una massaggiatrice o da un gentiluomo di campagna; trascinato dalla sua magica penna, il lettore avrà l’impressione di essere anch’egli, sia pure per pochi istanti, diventato invisibile, con la facoltà di osservare con tutto comodo, e di ascoltare discorsi veramente pronunciati da personaggi della finanza, della cultura, del Jockey Club e del governo. Anche l’Accademia di Francia, con questo lavoro di cesello, finisce col trovarsi sdraiata sul divano delle confessioni.

Maledetti da Dio

Maledetti da Dio

Titolo originale: The Legion of the Damned

Autore/i: Hassel Sven

Editore: Longanesi & C.

sesta edizione, traduzione dall’inglese di Luisa Theodoli.

pp. 400, Milano

Questo è il più feroce libro sulla guerra che sia mai stato scritto: l’autore, condannato per diserzione dalle SS, viene rinchiuso in un campo di concentramento che lascia soltanto una via di scampo: ricercare e fare saltare le mine nella terra di nessuno. Partono in trecento e dopo pochi giorni sono rimasti in sette che vengono arruolati nel battaglione di disciplina, i maledetti da Dio: passano per la Grecia e poi, imbarcati per l’Africa, vengono silurati, finiscono sul fronte russo, dove continuano a morire. Non c’è salvezza in questa guerra assurda e maledetta, nessun bagliore di umanità: gli uomini divorano se stessi come animali già stanchi di uccidere, ma che continuano a uccidere, così, per nulla.

Una Sedia per l’Anima

Una Sedia per l’Anima

«Un libro fondamentale.» Paulo Coelho

Autore/i: Zukav Gary

Editore: Edizioni Corbaccio

traduzione dall’americano di Lucia Corradini Caspani e Alessandra De Vizzi, prefazioni di Oprah Winfrey, Maya Angelou e dell’autore, titolo originale: The Seat of the Soul.

pp. 280, Milano

In questo libro affascinante e avvincente che è ormai divenuto un classico e un capostipite che ha ispirato libri come The Secret e autori come Paulo Coelho, Zukav ci offre una «sedia» sulla quale far compiere alla nostra anima un viaggio verso una nuova consapevolezza.
Con lucidità ed eleganza, in modo chiaro e approfondito ci spiega come ci stiamo evolvendo da specie che persegue il potere «esteriore» a specie che è in cerca di un potere «autentico», un potere basato sulle percezioni e i valori dello spirito. Con l’occhio dello scienziato e il cuore del filosofo, l’autore ci insegna che infondendo considerazione, tolleranza e fiducia nelle attività della vita, esse acquisiscono significato e finalità. Mette in evidenza come i valori dello spirito trasformano la convivenza in comunione spirituale, la psicologia in psicologia spirituale e modificano la nostra vita quotidiana. Una sedia per l’anima descrive il viaggio straordinario dello spirito che ciascuno di noi si trova ad affrontare. Una guida di facile consultazione, un dizionario della New Age, un libro per tutti coloro che desiderano capire se stessi, il mondo dell’anima e il futuro che ci attende, per avere a portata di mano le chiavi della nuova era.
Con una prefazione di Oprah Winfrey e una nuova prefazione dell’autore, questa nuova edizione celebrativa dei 25 anni dell’opera è anche corredata di una «guida allo studio» che permetterà di comprendere fino in fondo gli insegnamenti di Zukav e poterli così metter in pratica per un risveglio della propria spiritualità.

Gary Zukav, laureato a Harvard, è l’autore, oltre che di L’umano universale, della Danza dei maestri Wu Li, vincitore dell’American Book Award for Science, di Una sedia per l’anima, Storie dell’anima, Il cuore dell’anima, La mente dell’anima, Da anima ad anima e Il potere autentico delle relazioni, tutti editi in Italia da Corbaccio.
I suoi libri hanno venduto milioni di copie e sono stati tradotti in 30 lingue.

Perdere è una Questione di Metodo – Romanzo

Perdere è una Questione di Metodo – Romanzo

Titolo originale: Perder es Cuestión de Método

Autore/i: Gamboa Santiago

Editore: Ugo Guanda Editore

prefazione di Luis Sepúlveda, traduzione di Pino Cacucci, alla traduzione ha collaborato Gloria Corica.

pp. 288, Parma

Sulla riva di un lago nei pressi di Bogotà, viene rinvenuto un cadavere di uno sconosciuto orribilmente sconciato, in un macabro rituale che sembra rappresentare un avvertimento rivolto a ignoti. Victor Silampa si incarica di seguire il caso per il suo giornale, e lo fa nello stile che gli è proprio: a testa bassa contro i mulini a vento, indagando, interrogando, cacciandosi inesorabilmente in una grana troppo grossa per lui. Sinalpa sembrerebbe il prototipo di un bravo giornalista, peccato che per arrotondare si presti a fare l’investigatore a caccia di adulteri, che fotografa di sorpresa finendo per vendere i negativi agli stessi dietro lauta ricompensa. Nessuno è innocente e nel frattempo, Sinalpa trascura l’amore della sua vita: Monica, che, stanca di aspettare un uomo in eterno ritardo cede alle lusinghe del suo ex fidanzato. Il giornalista torna sul campo di battaglia e comincia a dipanare l’intricato groviglio che si cela dietro il delitto. Sinalpa è un perdente per destino, e forse per scelta morale, in un ambiente dove i vincitori sono i veri responsabili della putredine che contagia ogni cosa.

Santiago Gamboa, nato a Bogotà nel 1965, si è trasferito in Europa nel 1990. Santiago è giornalista. Dopo un periodo di alcuni anni a Parigi, ora vive tra Roma e il paese natale. Il suo primo romanzo, Paginas de vuelta, è uscito nel 1995.

Bilal – Il Mio Viaggio da Infiltrato nel Mercato dei Nuovi Schiavi

Bilal – Il Mio Viaggio da Infiltrato nel Mercato dei Nuovi Schiavi

Autore/i: Gatti Fabrizio

Editore: Rizzoli

prima edizione.

pp. 504, 1 cartina b/n, Milano

Tre schede telefoniche. Un nome falso. Gli euro avanzati e la capsula con i dollari. Il tubetto di colla per nascondere le impronte digitali. Il borsone nero. Il giubbotto salvagente. La camicia. Il pile. Le vecchie ciabatte. La bottiglia d’acqua da un litro e mezzo. Sei panini. Tre scatolette di sardine. È tutto quanto servirà a Fabrizio Gatti per trasformarsi in Bilal e raccontare il dramma sconvolgente di chi si mette in marcia dal Sud del mondo per conquistare una vita migliore al di là del Mediterraneo. Fabrizio Gatti ha attraversato il Sahara sugli stessi camion che trasportano clandestini. Ha incontrato affiliati di Al Qaeda e scafisti senza scrupoli. Ha superato indenne le frontiere. Si è infiltrato nelle organizzazioni criminali africane e nelle aziende europee che sfruttano la nuova tratta degli schiavi. Si è fatto arrestare come immigrato clandestino vivendo sulla propria pelle l’osceno trattamento riservato agli immigrati nei centri di permanenza temporanea. Ha scoperto i nomi, le alleanze e le complicità di alcuni governi che non fanno nulla contro il traffico di schiavi, anzi, ci guadagnano. “Bilal” è la cronaca della più grande avventura del Terzo Millennio vissuta in prima persona dall’autore. Un viaggio nell’impero di chi si arricchisce commerciando carne umana, raccontato con un linguaggio teso che avvince il lettore come in un thriller. Un resoconto lucido e spietato – perché “approdare vivi a Lampedusa è come sopravvivere a un incidente aereo” – che segna la scoperta di un nuovo talento letterario che sa parlare della realtà. Perché Bilal è una storia vera.

Arafat – Intervista al Presidente dello Stato Palestinese

Arafat – Intervista al Presidente dello Stato Palestinese

Autore/i: Capanna Mario

Editore: Rizzoli

introduzione e avvertenza dell’autore.

pp. 192, Milano

«Presidente, immagina per un attimo che seduto qui, al mio posto, ci sia Shamir: che cosa gli diresti?»

«Questa regione e i suoi popoli hanno bisogno di pace. Noi vi offriamo questa pace. E tocca a te decidere. Tocca a te decidere la pace per i vostri bambini, per le vostre generazioni future, per i nostri bambini e per le nostre generazioni future.»

«È facile amare se stessi. È facile amare i tuoi parenti, è facile amare anche i tuoi amici, ma è difficile amare i tuoi nemici, sentendoli parte dell’umanità.»

«La mia vera felicità, la felicità del mio popolo verrà quando finirà questa tragedia, il giorno in cui potremo vivere nel nostro Stato indipendente. La mia vera felicità è che io sia cittadino di uno Stato, abbia un’identità riconosciuta. È molto questo?»
Yasser Arafat

Omeopatia e Agopuntura

Omeopatia e Agopuntura

L’Associazione dei Due Cardini della Medicina Alternativa – Con Prontuario per Curarsi da Sé

Autore/i: Bolognesi Maurizio

Editore: Edizioni Savritti Devi

pp. 64, illustrazioni b/n, Roma

L’Omeopatia e l’Agopuntura cinese vengono sempre più spesso associate nella cura delle malattie acute e croniche con risultati lusinghieri. Il Dr. M. Bolognesi, che vive e lavora a Roma, condensa in queste pagine la sua profonda esperienza di ricercatore in Cina e in India e di medico omeopata e agopuntore ed esprime alcuni “punti fermi” per l’associazione delle due metodiche terapeutiche nella loro forma più pura. Con questo libro il Dr. M. Bolognesi dimostra tra l’altro che andare contro corrente non significa rinunciare alla Tradizione ma spesso anzi riscoprirne i tesori per il bene dell’umanità.

Agopuntura Cinese – Caleidoscopio Italiano, n° 123, Giugno 1998

Agopuntura Cinese – Caleidoscopio Italiano, n° 123, Giugno 1998

Autore/i: Giudice Gian Carlo

Editore: Medical System Editore

direttore responsabile Sergio Rassu, prefazione di Gianni Savron.

pp. 100, numerose illustrazioni b/n, Genova

Sommario:

Editoriale
Prefazione: cenni storici e filosofici
L’Agopuntura Cinese: lo Yang e lo Ynn

  • Le Energie

I Meridiani o Vettori Energetici e Scorrimento dell’Energia

  • I Meridiani Accoppiati
  • Orario di Massima Intensità Energetica
  • Rapporto Mezzogiorno/Mezzanotte
  • Organi e Visceri
  • Funzioni del Tripode del Calore
  • I Punti sui Meridiani
  • Misurazione delle Distanze fra i vari punti
  • Aghi Strumenti e Tecniche in Agopuntura
  • Sterilizzazione degli Aghi
  • Tonificazione, Dispersione, Accelerazione
  • I 5 Movimenti o Elementi Dinamici

Descrizione dei Meridiani Principali

  • Meridiano del Polmone
  • Meridiano del G.I.
  • Meridiano dello E.
  • Meridiano del R.P.
  • Meridiano del C.
  • Meridiano dello I.G.
  • Meridiano della V.
  • Meridiano della R.
  • Meridiano del M.C.
  • Meridiano del T.R.
  • Meridiano della V.B.
  • Meridiano del F.
  • Alcune Regole Terapeutiche
  • I Punti su o Punti Antichi

Meridiani Secondari

  • I Meridiani T.M.
  • Patologia di Natura Ynn e Terapia

Vasi o Meridiani Curiosi
Vasi o Meridiani Distinti
I Polsi Cinesi

  • I Punti MO e JU
  • I Punti Cosmici
  • Craniopuntura
  • Auricoloterapia
  • Psicologia

Controindicazioni
Conclusione
Bibliografia
Indice

Il Medioevo Cinese – Dalla Dinastia Sung alla Dinastia Yüan

Il Medioevo Cinese – Dalla Dinastia Sung alla Dinastia Yüan

Autore/i: Průšek Jaroslav; Palát Augustin

Editore: Utet

unica edizione, premessa degli autori, traduzione dall’inglese di Giannantonio Dal Pozzolo.

pp. XI-624, riccamente illustrato b/n, Torino

Dalla premessa degli autori:
«Quando si dice, e con ragione, che la civiltà europea affonda le sue radici nell’antichità classica, arricchita poi dal Rinascimento, stupisce il fatto che gli Europei tendano a pensare (e ad esserne inconsciamente convinti) che tutto ciò che si verificava al di la dei confini delimitati dall’esperienza europea, dai tempi più antichi sin quasi ai nostri giorni, avesse un’importanza puramente locale e periferica nella formazione e nello sviluppo della civiltà e della storia del mondo. Non sempre coloro che erano intenti a classificare e interpretare l’immensa ricchezza di materiale, buona parte del quale determinante, sotto molti aspetti, per il mondo attuale, si rendevano sufficientemente conto o si interessavano dei legami diretti esistenti fra il mondo dell’antichità classica e la cultura del Vicino Oriente e del Nordafrica, né dell’apporto dato dalla cultura araba alla fioritura del tardo Medioevo europeo. Tutto ciò che stava al di là dei punti estremi raggiunti dagli eserciti di Alessandro Magno, o dall’orizzonte dei navigatori delle caravelle medioevali, veniva quasi considerato come appartenente al mondo della fantasia e della leggenda e tenuto vivo dai rari resoconti – a ragione o a torto non sempre creduti – di alcuni pellegrini curiosi e in cerca di emozioni, di missionari e mercanti, di marinai e componenti di missioni ufficiali pacifiche o dichiaratamente aggressive.
Né i lunghi viaggi di esplorazione, considerati tradizionalmente dagli storici come segno della conclusione dell’età medievale, né i secoli che videro la fondazione degli imperi sui quali il sole davvero non tramontava mai, valsero ad accrescere la nostra conoscenza di questi Paesi: da un lato si diffondevano voci di favolose ricchezze e magnificenze, dall’altro si avevano notizie sulla debolezza militare e l’incapacità di quelle lontane contrade a tenere testa agli imperi straordinariamente efficienti ed aggressivi e alle civiltà dell’Europa. Rare furono le occasioni in cui l’Europa si soffermò ad ammirare i tesori culturali di quelle terre lontane; la sua ammirazione si tingeva allora di desiderio per l’esotico e di nostalgia per qualche perduto paradiso terrestre. Oggetto, poi, di questa ammirazione erano di solito gli aspetti più eccezionali, più lontani dal gusto e dalle tradizioni europee. E questo, inevitabilmente, li riduceva al rango di puri elementi decorativi, di effetto ma vuoti di significato, trasferiti in modo innaturale e incongruo nell’ambiente europeo e perciò incapaci di rivelare nulla delle ricchezze della civiltà da cui provenivano, della gloriosa ascesa e della successiva caduta di un potente impero lontano dall’Europa, ed ancor meno della vita quotidiana del suo popolo.
Tuttavia se mettiamo a confronto la durata di molti di questi Stati, la molteplicità, l’alto livello e grado di elaborazione dei loro sistemi filosofici e il complesso delle loro tradizioni culturali, non sempre l’Europa esce troppo bene dal paragone.[…]»

Il Tappeto da Preghiera di Carne

Il Tappeto da Preghiera di Carne

Titolo originale: Jou-Pu-Tuan

Autore/i: Li Yu

Editore: Sonzogno

traduzione di Anna Maria Greimel, in copertina: stampa erotica cinese del XVII secolo.

pp. 384, Milano

Immaginiamo un mondo senza Satana, senza angoscia del peccato della carne; un mondo dove passando per taoismo, buddhismo e confucianesimo e ignorando però il cristianesimo, si riesca ancora a rintracciare il legame più antico e profondo tra erotismo e magia.
Yin e yang, principio femminile e principio maschile, categorie dialettiche e complementari, regolano i modi e i tempi dell’unione sessuale, l’incatenamento alla ruota della fatalità buddhista dà dimensione tragica ad ogni accoppiamento. “Ricordati uomo che l’erotismo si paga in erotismo, ma centuplicato”.
Ogni scena erotica ne genera quindi altre cento, il lettore è incatenato come il protagonista di questa storia, che l’autore senza troppa convinzione vorrebbe far passare per “edificante” ma che è testimonianza della laicizzazione del sacro in una società dove yin e yang servono soltanto a designare gli organi sessuali. Il tappeto da preghiera di carne può essere quindi letto come puro erotismo esotico d’alta classe, ma si presta anche a una seconda lettura al di là delle tecniche della camera da letto. Ogni accoppiamento del Chierico della Prima Veglia presuppone infatti una diversa concezione della vita e del sesso che varrebbe la pena di prendere in considerazione.

Erbario Illustrato delle Piante Medicinali – Come Riconoscerle, Raccoglierle, Utilizzarle

Erbario Illustrato delle Piante Medicinali – Come Riconoscerle, Raccoglierle, Utilizzarle

Autore/i: Suor Bernardina

Editore: Edizioni Piemme

prima edizione, prefazione dell’autrice, convertdisegni di Renata Capra, Rossella Monfrino, Donato Nolè.

pp. 288, riccamente illustrato a colori, Casale Monferrato (AL)

Sommario:

Prefazione

RACCOLTA, ESSICCAZIONE CONSERVAZIONE

  • Saper riconoscere le piante
  • Le specie protette
  • La normativa della raccolta
  • L’epoca di raccolta
  • I luoghi di raccolta
  • Essiccazione
  • Conservazione

LE PIÙ COMUNI PREPARAZIONI DELLE ERBE MEDICINALI

  • L’infuso
  • Il decotto
  • La macerazione
  • Le tinture alcooliche
  • I succhi freschi
  • Altri procedimenti

I NOMI LOCALI

ERBARIO DELLE PIANTE MEDICINALI
ERBARIO DELLE PIANTE MEDICINALI VELENOSE

INDICI
Glossario dei termini botanici
Glossario dei termini farmacologici e medici
Le erbe salutari consigliate per…
Indice analitico

Oltre Raffaello – Aspetti della Cultura Figurativa del Cinquecento Romano

Oltre Raffaello – Aspetti della Cultura Figurativa del Cinquecento Romano

Raffaello 1483/1983

Autore/i: Autori vari

Editore: Multigrafica Editrice

pp. 256, riccamente illustrato b/n, Roma

Mostra tenuta a Roma in occasione del 5° centenario della nascita di Raffaello Sanzio, maggio – luglio 1984.

Catalogo a cura di: Luciana Cassanelli e Sergio Rossi.

Villa Giulia – Chiesa di S. Rita – Chiesa di S. Maria Assunta a Trevignano – Chiesa di S. Pietro in Montorio – Chiesa di S. Marcello al Corso – Oratorio del Gonfalone – Palazzo Firenze.