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La Civilizzazione Video-Cristiana

La Civilizzazione Video-Cristiana

Titolo originale: La Civilisation Vidéo-Chrétienne

Autore/i: de Kerckhove Derrick

Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore

unica edizione, introduzione dell’autore, traduzione di Claire Peltier.

pp. 232, Milano

Nel dibattito attuale sul ruolo della televisione, un’importante linea di pensiero la interpreta, a torto o a ragione, come “lo” strumento che ha determinato profondi e duraturi cambiamenti nelle attitudini psicologiche, soprattutto delle più giovani generazioni. In realtà secondo de Kerckhove, il più interessante tra gli allievi di McLuhan, la televisione deve essere intesa come uno tra i tanti media che, nel corso della civilizzazione europea, ha significativamente contribuito a comporre la psiche dell’uomo occidentale.
Tre sono le cesure storiche individuate. In primo luogo la grande fase della cultura e del teatro greco: grazie all’alfabeto fonetico si dà inizio allo spazio mentale occidentale e alla nascita del concetto di soggetto. Seconda frattura è quella determinata dall’invenzione dei caratteri mobili di Gutenberg, che porterà con sé la lettura individuale delle sacre scritture, la Riforma protestante e il sorgere del razionalismo seicentesco. Terzo grande momento è dato dall’introduzione sempre più pervasiva dell’elettricità in ogni aspetto della vita quotidiana. In quest’ultimo secolo si sono quindi avvicendati, in rapida successione, telegrafo, radio, televisione e, negli ultimi anni, computer, realtà virtuali e reti informatiche.
Ma ogni media introdotto ha sempre determinato importanti conseguenze di carattere neurofisiologico, per quanto riguarda le modalità dell’attenzione e dell’ascolto e in relazione agli atteggiamenti di comprensione ’politica’ del mondo: dalla bomba atomica al pontificato di Giovanni Paolo II, dai tele-evangelisti ai fenomeni economici di globalizzazione.
E, in linea con la filosofia di McLuhan, le “macchine” del nostro tempo vengono reinterpretate come molto simili al nostro sistema nervoso, tendenti alla creazione di una rete di sensibilità planetaria. Addio era dell’informazione, benevenuti, finalmente, nell’era della comunicazione.

Derrick de Kerckhove, per lungo tempo assistente di Marshall McLuhan, insegna all’Università di Toronto (Canada), dove dirige il programma McLuhan sulle nuove tecnologie. Si è specializzato sulle ricadute neurosociali e le modificazioni antropologiche determinate dall’introduzione delle tecnologie. Tra i suoi lavori Brainframes (Bologna 1993), alcuni testi sullo stesso McLuhan e numerosi interventi apparsi su riviste specializzate estere.

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