Charles Baudouin libri, bibliografia, biografia
Charles Baudouin (Nancy, 26 luglio 1893 – Plan-les-Ouates, 25 agosto 1963) è stato uno psicoanalista francese naturalizzato svizzero.
Dopo aver conseguito studi di letteratura proseguì nel corso di filosofia alla Sorbona, dove si interessò alle personalità di Pierre Janet e Henri Bergson.
Laureatosi in filosofia, nel 1913 si occupò del lavoro di Émile Coué, contribuendo a farlo diventare famoso.
Nel 1915, fu invitato da Pierre Bovet e Édouard Claparède ad unirsi a loro e entrò all’Istituto Jean-Jacques Rousseau, che i due avevano fondato nel 1912 e che sarebbe in seguito diventata la Facoltà di Psicologia dell’Università di Ginevra, dove Baudouin avrebbe ricevuto il titolo di professore.
Egli compì le sue prime analisi con il dottor Carl Picht, uno junghiano. Dopo aver incontrato Sigmund Freud a Vienna in 1926, proseguì dal 1926 al 1928 una seconda analisi “didattica” con il dottor Charles Odier, che all’epoca era un freudiano. Alcuni anni più tardi, ebbe un’esperienza analitica con Tina Keller.
Non tralasciò di studiare i fondamenti storici della psicoanalisi, in particolare la suggestione e l’ipnosi, nei suoi lavori compì una sintesi tra la psicoanalisi freudiana e quelle junghiana e Adleriana. Questa esperienza e tutte le pratiche terapeutiche, inclusa la terapia sui bambini e l’educazione, lo portarono a elaborare le sue teorie, conciliando i contributi sia di Freud che di Jung.
Nel 1924 fondò a Ginevra l'”Istituto Internazionale di Psicagogia e Psicoterapia” – coniando il termine “psicagogia”.
In seguito l’istituto cambiò denominazione in “Istituto Internazionale di Psicoanalisi e Psicoterapia Charles Baudouin” e attualmente ha sedi in Svizzera, Francia, Belgio e Italia.
Pubblicò il giornale pacifista Le Carmel – al quale contribuì con vari articoli tra il 1933 e 1935 – e, nel 1917, la rivista mensile Les Cahiers du Carmel. Quando questi giornali cessarono le publicazioni, Baudouin li sostituì con il Bulletin trimestriel de l’Institut international de psychagogie, che divenne nel 1931 la rivista Action et Pensée, ancora attiva e che attualmente pubblica due numeri all’anno.