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Seppellite il Mio Cuore a Wounded Knee

Seppellite il Mio Cuore a Wounded Knee

Autore/i: Brown Dee

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

traduzione di Furio Belfiore.

pp. 480, Milano

1860-1890: é il trentennio della “soluzione finale” per il problema indiano, che approda alla distruzione della cultura e della civiltà dei pellerossa. In questo periodo nascono tutti i grandi miti del West, un’epopea a esclusivo beneficio degli uomini bianchi. I racconti dei commercianti di pellicce, dei missionari, dei cercatori d’oro, delle Giacche Blu, degli avventurieri, dei costruttori di ferrovie e di città stendono una fitta coltre che nasconde la versione indiana sulla conquista del West. I pellerossa costituivano l’antistoria, l’ostacolo al trionfo della nuova civiltà; per di più non sapevano scrivere nella lingua dei bianchi. Eppure la loro fievole voce non é andata perduta del tutto: alcuni ricordi hanno resistito al tempo in virtù della tradizione orale o per mezzo delle pittografie; dai verbali degli incontri ufficiali é possibile desumere illuminanti testimonianze; nelle rarissime interviste raccolte da giornalisti sono reperibili suggestive ricostruzioni di celebri e sanguinosi avvenimenti; e da sperdute pubblicazioni dell’epoca l’opinione dei pellerossa è potuta giungere fino a noi. Dee Brown ha fatto solo la sua parte di storico: la raccolta delle fonti, l’esame critico, la stesura della narrazione. Per la prima volta a parlare sono i pellerossa, dai grandi capi agli oscuri guerrieri; narrano come venne distrutto un popolo e il mondo in cui viveva.

Foglie Cadute

Foglie Cadute

Autore/i: Yen Mah Adeline

Editore: Longanesi & C.

nota dell’autrice, traduzione dall’inglese di Elena Campominosi.

pp. 324, 12 foto b/n f.t., Milano

’Wu mei’, cioè ’quinta figlia minore’: fredda, quasi spietata, la definizione cinese del ’rango’ che Adeline Yen Mah occupa all’interno della propria famiglia traccia il suo destino fin dall’infanzia. Nel 1937, a Tianjin, in Cina, essere una ’wu mei’ significa anzitutto sottomissione assoluta alla volontà dei genitori e dei fratelli maggiori e annullamento di qualsiasi interesse personale. Ma non solo: poichè la madre di Adeline è morta dandola alla luce, è alla seconda moglie del padre, la bellissima franco-cinese Jeanne, che Adeline deve rispetto e obbedienza, ricevendone in cambio un trattamento tanto crudele quanto ingiustificato. Così mentre il padre (un uomo d’affari così ricco da essersi guadagnato la fama di riuscire a “tramutare il ferro in oro”) e l’affascinante matrigna vivono nel lusso, tra feste e ricevimenti mondani, Adeline viene esclusa da qualsiasi attività familiare, incessantemente rimproverata e punita, costretta a subire continue umiliazioni. Nella solitudine del secondo piano della sua casa di Shanghai, quello destinato agli ’inquilini di seconda classe’, l’unico conforto della ragazzina sono l’affetto della dolcissima zia Baba, le parole del saggio nonno Ye Ye e l’ardente desiderio di sfuggire a quella prigione, di andare a studiare in Gran Bretagna o negli Stati Uniti, là dove soffia il vento della libertà. Ed è proprio sulle ali di quel desiderio che Adeline, dopo anni di sofferenze e di lotte, dopo aver conosciuto addirittura l’abbandono in un orfanotrofio ed essere stata testimone, con profondo sconcerto, delle metamorfosi del proprio Paese, riesce faticosamente a raggiungere l’indipendenza. Il suo viaggio, però, è ben lungi dall’essersi concluso: la forza dei legami familiari, la speranza di ricevere almeno un piccolo segno di quell’amore tante volte invocato e mai ottenuto la trascineranno ancora verso il padre e i fratelli e persino verso l’implacabile matrigna.

La Sacra Bibbia

La Sacra Bibbia

3 Volumi

Autore/i: Anonimo

Editore: Casa Editrice Marietti

tradotto dai testi originali e commentato, introduzione e cura di Salvatore Garofalo, premessa degli editori.

vol. 1 pp. 1232, vol. 2 pp. 1308, vol. 3 pp. 872, ricco apparato di numerose tavv. a colori f.t., Torino

Dalla premessa degli editori:
Le versioni della Bibbia dagli originali da parte della Scuola Biblica di Gerusalemme e di E. Dhorme costituiscono i primi tentativi di presentare al pubblico colto, in uno o pochi volumi, il testo sacro in lingua moderna senza l’ingombro degli apparati critici e con un commento, anche se limitato, che dia la possibilità di capire e di gustare il messaggio di Dio all’umanità.
Anche l’Italia si è voluta inserire in questo ordine di idee: la traduzione che viene offerta in questi tre volumi è il frutto della collaborazione di molti Autori e ha richiesto un lungo lavoro da parte della Direzione per dare una certa uniformità a tante penne e a tante voci che hanno tentato di interpretare la parola divina. Lo scopo di questi volumi è stato quello di rendere in italiano anche il sapore della lingua originale: si è cercato – per quanto è stato possibile – di essere fedeli non soltanto alle parole, ma anche al periodo e allo spirito. Anche i nomi di persone e di luoghi – meno i casi che sono ormai passati nell’uso comune italiano – non sono stati resi secondo la versione greca o quella latina, ma secondo l’originale. Purtroppo la lingua italiana ignora certi suoni: poichè nel programma sono banditi i segni diacritici si è cercato di sostituirli con forme equivalenti, che sono ormai comuni nel mondo biblico internazionale.

Yoga Pratici

Yoga Pratici

Karma-yoga, Bhakti-yoga, Raja-yoga

Autore/i: Swami Vivekananda

Editore: Ubaldini Editore

prefazione all’edizione italiana di Swâmi Nityabhodananda, traduzione integrale autorizzata di Augusta Mattioli e Giulio Cogni.

pp. 240, Roma

Swami Vivekananda, il grande e nobile spirito, amato in Oriente e in Occidente come colui che ha ringiovanito l’Induismo e predicato le sue eterne verità, nacque il 12 gennaio 1863 da famiglia aristocratica di casta Kshatriya. Il suo nome era Narendranath (Narendra), e Datta il nome della famiglia, nota a Calcutta per la ricchezza, lo slancio filantropico, la cultura e l’indipendenza di spirito.
Negli anni della prima giovinezza, Narendra si compiacque di manifestare un certo materialismo, e parve più incline a coltivare il vigore fisico che la meditazione. Ma l’incontro con Ramakrishna fu la sua «via di Damasco ». Dalle ceneri del giovane Narendra nasceva rigenerato il profeta Vivekananda che in una breve e folgorante esistenza compiva un’opera imperitura. A 39 anni, il 4 luglio 1902, Vivekananda muore in un’intensa meditazione.
In quest’anno in cui ricorre il centenario della nascita, le opere del Maestro vengono per la prima volta presentate in Italia in una degna edizione, e i suoi fecondi insegnamenti sono raccolti con organico criterio nei due libri: «Jnana Yoga» (lo Yoga della conoscenza) e «Gli Yoga pratici» (Bhakti-Yoga, Karma-Yoga, RajaYoga).
L’approccio a queste opere recherà grande sorpresa a più di un lettore, fuorviato finora dalle reiterate manomissioni a cui è stata sottoposta una dottrina che si è creduto di poter apprendere e divulgare in modo approssimativo e facilone.
Sentiamo ciò che dice in proposito Romain Rolland, che di Vivekananda e Ramakrishna è il miglior biografo: «Il nome Yoga e stato compromesso in Occidente da tutti i ciarlatani e imbroglioni che ne hanno fatto un uso degradante. Poiché questi metodi mentali, fondati su una geniale psico-fisiologia, la cui sperimentazione è stata proseguita per secoli, assicurano a colui che li assimila una padronanza spirituale che necessariamente gli comunica (senza nulla di misterioso) potenti mezzi di azione (uno spirito sano e pieno è la leva di Archimede: trovategli il punto di appoggio e solleverà il mondo), è proprio su quei mezzi – reali o supposti – che si è logorato il pragmatismo interessato di migliaia di gonzi.
«I veri yoga vedantici, come li espone nei suoi trattati Vivekananda, sono una disciplina dello spirito così come l’hanno ricercata i nostri filosofi occidentali, al fine di incamminarsi, per la via diretta,,verso la verità. E questa via diretta, esattamente come in Occidente, è quella della esperienza e della ragione». (Romain Rolland.)

«Il nome “Yoga” è stato compromesso in Occidente da tutti i ciarlatani e imbroglioni che ne hanno fatto un uso degradante. I veri “yoga-vedantici”, come li espone nei suoi trattati Vivekananda, sono una disciplina dello spirito, così come l’hanno ricercata i nostri filosofi occidentali, al fine di incamminarsi, per la via diretta, verso la verità. E questa via diretta, esattamente come in Occidente, è quella della esperienza e della ragione». Romain Rolland.

Biocentrismo

Biocentrismo

L’universo, la coscienza. La nuova teoria del tutto

Autore/i: Lanza Robert; Berman Bob

Editore: Il Saggiatore

nota e introduzione degli autori, traduzione di Valentina Schettini.

pp. 224, ill. b/n, Milano

Il Novecento è stato il secolo della fisica. Le scoperte sull’atomo, le sue particelle e l’architettura del cosmo hanno prodotto la nostra concezione di universo e tutta la tecnologia che plasma la vita quotidiana. Eppure, proprio la fisica non è stata capace, e non lo è ancora, di rispondere alle antichissime domande dell’uomo, invocando come risolutiva quella teoria del tutto che ha a lungo inseguito e mai raggiunto. Che cosa c’era prima del Big Bang? Perché l’universo sembra costruito perfettamente su misura per l’uomo? E se chiudiamo gli occhi, l’universo esiste ancora? Esistono lo spazio e il tempo? Che cosa succede dopo la morte? Biocentrismo accoglie queste domande in una prospettiva inedita e affida alla biologia l’onere di far progredire le risposte: ciò che percepiamo come realtà non è che un prodotto della coscienza, scoperte scientifiche incluse. È la creatura biologica a modellare il racconto. Soltanto quando la materia diviene cosciente di sé e comincia a osservare l’esistente, l’universo intero muta la propria natura dallo stato indeterminato di probabilità – così come definito dalla teoria quantistica – a quello di misteriosa, concreta presenza: a partire dal fotone, dal petalo di una margherita, dal vento, per arrivare alle nebulose più remote. Robert Lanza – uno dei maggiori scienziati viventi, noto per le sue ricerche sulle cellule staminali – allestisce un’originale trattazione scientifica che ha la luce della semplicità e formula una teoria che colma un vuoto, oltraggiosa sia nei confronti della religione che della scienza. Una teoria che ha la necessaria e smisurata ambizione di porre la domanda: che cosa è l’universo?

Robert Lanza è professore presso la Wake Forest School of Medicine (North Carolina) e direttore scientifico della Ocata Therapeutics, dove si occupa di cellule staminali e clonazione. Ha all’attivo centinaia di pubblicazioni e di brevetti, ed è autore di una ventina di libri scientifici, tra cui Principles of Tissue Engineering e Handbook of Stem Cells. Nel 2005 ha ricevuto il Rave Award per la medicina da Wired, e nel 2014 è stato incluso fra le «100 persone più influenti del mondo» da Time.

Robert «Bob» Berman, astronomo e divulgatore scientifico, è autore di più di mille articoli, apparsi su riviste come Discover e Astronomy, di cui è anche editorialista fisso, ed è a capo della redazione di astronomia di The Old Farmer’s Almanac. È professore di astronomia al Marymount Manhattan College.

La Gabbia d’Oro

La Gabbia d’Oro

L’enigma dell’anoressia mentale

Autore/i: Bruch Hilde

Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore

prefazione dell’autore, traduzione dall’americano di Lotte Dann Treves.

pp. 168, Milano

La manifestazione principale della malattia è sconvolgente: l’inedia volontaria che conduce a perdite ponderali catastrofiche; la terapia difficile, la guarigione incerta; i meccanismi patogenetici della malattia non ancora definiti. Eppure, l’anoressia mentale – una malattia che in passato era assai rara – oggi affligge un numero sempre crescente di adolescenti.

Le vittime dell’anoressia sono, perlopiù, ragazze adolescenti o preadolescenti, figlie modello di “buona famiglia” che si sentono spesso imprigionate da mete irraggiungibili e aspettative irrealizzabili. Sembrano chiuse in una “gabbia d’oro” di privilegi nella quale sentono di non essere al proprio posto e di non poter sopravvivere. La manifestazione principale della malattia è sconvolgente e comporta perdite di peso catastrofiche; la terapia è difficile e la guarigione incerta; i meccanismi di formazione della patologia non sono ancora definiti. Eppure l’anoressia mentale, che in passato era assai rara, affligge un gran numero di adolescenti. Non si tratta semplicemente di perdita dell’appetito: la malattia consiste, piuttosto, nell’implacabile ricerca di una magrezza estrema, nonostante la fame, i dolori e le conseguenze a volta letali. Hilde Bruch, utilizzando numerosi esempi della propria casistica, disegna un quadro lucido delle cause, degli effetti e della possibile terapia che, per essere efficace, necessita di una diagnosi precoce. Il suo libro si rivolge a medici, psicologi, insegnanti e genitori, a tutti coloro che hanno la possibilità di osservare i soggetti adolescenti e di riconoscere i sintomi prima che le manifestazioni cliniche si consolidino.

Hilde Bruch (1904-1984), medico, professoressa emerita di psichiatria al Baylor College of Medicine di Houston, è considerata una delle massime autorità in campo mondiale negli studi sull’anoressia mentale. Ha scritto numerosissime pubblicazioni sulle anomalie del comportamento alimentare e alcune monografie sul tema. Tra le sue opere tradotte in italiano ricordiamo: Apprendere la psicoterapia (Boringhieri, 1979), La gabbia d’oro (Feltrinelli, 1983; UE, 2003), Anoressia: casi clinici (Cortina, 1988), Patologia del comportamento alimentare. Obesità, anoressia mentale e personalità (Feltrinelli, 1989).

Il Telaio Incantato

Il Telaio Incantato

…e l’Evoluzione creò l’Intelligenza

Autore/i: Jastrow Robert

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prima edizione, prefazione dell’autore, traduzione di Tullio Chersi e Lucia Maldacea.

pp. 192, nn. ill. b/n, Milano

IL TELAIO INCANTATO riunisce due temi centrali dell’attuale ricerca nel campo delle scienze della vita: la teoria dell’evoluzione e la neurofisiologia.
Dopo un’iniziale descrizione dello scenario cosmico, l’autore segue infatti il corso delle forze evoluzionistiche che hanno modellate l’uomo e le precedenti forme di vita in centinaia di milioni di anni: la conquista della terraferma da parte di pesci dotati di polmoni e tozze pinne, i crossotterigi; la straordinaria avventura dei dinosauri, interrottasi in mode brusco e misterioso; il destino inopinatamente glorioso di un vivace animaletto notturno a sangue caldo, il mammifero ancestrale; il passe decisivo che ha favorite i primi arboricoli, le scimmie antropomorfe, gli australopitecini e, per finire, il genere Homo.
Fulcro dell’esposizione e le sviluppo dell’encefalo, da quello dei pesci e dei rettili a quelle dei mammiferi, su su fine al cervello delle scimmie e dell’uomo. In un capitolo centrale dedicato al funzionamento del cervello, Jastrow riporta una lucida descrizione degli esperimenti sui meccanismi corticali della visione nella scimmia, che hanno meritato il premio Nobel 1981 per la medicina e la fisiologia a David Hubel e Torsten Wiesel, insieme con Roger W. Sperry. Egli può cosi dimostrare che quanto più si approfondisce la conoscenza del cervello biologico, dei suoi meccanismi di memoria e di trasmissione dei messaggi, tante più stringenti e suggestive si fanne le affinità fra cervello biologico e calcolatore. L’uomo egli conclude non costituirà l’ultima parola nelle sviluppo dell’intelligenza, ma solo un gradino sulla scala che porta a nuove e ancor più intelligenti forme di vita.
Nell’evoluzione dell’intelligenza, Jastrow vede il susseguirsi sistematico di nuove porzioni dell’encefalo che soppiantano, senza tuttavia sostituirvisi del tutto, porzioni più antiche e meno versatili.
Gradualmente la capacità di memoria si amplia la flessibilità aumenta, la creatività e l’intelligenza progrediscono. E tuttavia possibile che gli esseri umani abbiano raggiunto i limiti biologici alle dimensioni dell’encefalo e che,di conseguenza, i nostri discendenti non avranno semplicemente cervelli più voluminosi. Nel futuro una forma elettronica di intelligenza si fonderà con il cervello umano per creare un’intelligenza superi_ore a qualsiasi altra apparsa sulla Terra.
Già gli attuali calcolatori, del resto, ci danno un’anticipazione di come sarà il futuro dell’intelligenza: esse è fatta di plastica, metallo e piastrine di silicio, anziché di come, vasi sanguigni e neuroni, e tuttavia e in grado di pensare, ricordare apprendere sulla scorta dell’esperienza e rispondere a stimoli; e inoltre si evolve con una rapidità straordinaria generazioni e generazioni di calcolatori nell’arco di una vita umana.
L’era dell’intelligenza basata sulla chimica del carbonio è prossima a concludersi sulla Terra. E ormai imminente un’era di intelligenza al silicio indistruttibile, ampliabile, creative e immortale con la quale il cervello umano si troverà un giorno a fare tutt’uno.

Robert Jastrow, scienziato e scrittore di fama internazionale, è il fondatore dell’Istituto Goddard della NASA per le ricerche spaziali, professore di astronomie e geologia alla Columbia University e professore di scienze della Terra al Dartmouth College. E stato sin dall’inizio una figura di primo piano nel programma spaziale americano e ha presieduto la Commissione della NASA per l’esplorazione lunare. E uno dei maggiori divulgatori scientifici di lingua inglese. Fra i suoi principali successi si ricordano Red giants and white dwarfs (Giganti rosse e nane bianche) e Unul the Sun dies (Finché il Sole muore), che costituiscono le prime due tappe di una storia dell’universo e della vita, di cui il presente volume rappresenta l’ideale conclusione. Ha ricevuto, fra l’altro, la Medaglia per eccezionali meriti scientifici della NASA.

Manifesto dei Conservatori

Manifesto dei Conservatori

Autore/i: Prezzolini Giuseppe

Editore: Rusconi

prefazione dell’autore.

pp. 168, Milano

Giuseppe Prezzolini continua a stupire per la sua lucidità e intelligenza. Giunto a novant’anni, ha scritto un libro anticonformista e felicemente libero, offrendo ai suoi lettori i principii fondamentali di un moderno pensiero conservatore, cioè di una politica realistica, attenta al bene comune e alle tradizioni nazionali un Manifesto per quella maggioranza finora rimasta troppo silenziosa, ma non più disposta a sopportare l’anarchia, il disordine e l’illegalità elevati a sistema. Il libro si compone di due parti nella prima si espongono i principii teorici del pensiero conservatore, che susciteranno non poche discussioni e polemiche. Nella seconda Prezzolini presenta una sua autobiografia spirituale, Come diventai conservatore (Confessioni di un figlio del secolo), in cui narra il suo itinerario politico, dai primi entusiasmi anarchici dell’adolescenza alla scoperta di Taine, dal «Leonardo» a «La Voce», dal soggiorno a Parigi nel primo dopoguerra all’esilio volontario in America fino al ritorno in Italia nell’ultimo dopoguerra e alla recente emigrazione in Svizzera. In queste pagine, che si leggono come un romanzo, Prezzolini rievoca i suoi amici, da Papini a Corradini, da Amendola a Gobetti, e traccia a grandi linee la storia di una delle stagioni più vive della cultura italiana. Libro ricco di umori, di rivelazioni inedite, di intuizioni profonde, è la summa di tutte le sue opere precedenti, del suo pensiero oggi più attuale che mai. «Un conservatore», scrive in un brano che diventerà giustamente celebre, «preferisce alle rivoluzioni gli adattamenti, le modificazioni, le evoluzioni, gli assaggi, i ritocchi, almeno nei punti essenziali della coesistenza sociale. Il rispetto delle consuetudini non nasce nella mente del conservatore dal pensare che esse siano perfette; tutt’altro: nasce dal fatto che le considera come meno imperfette, poiché esistono, di quelle che ancora non esistono; per far esistere le quali ci vorrebbe uno sforzo che sarebbe più opportuno applicare a far funzionare meglio quelle esistenti».

Kamasutra

Kamasutra

Autore/i: Vatsyayana Mallanaga

Editore: Sonzogno

presentazione di Francesco Saba Sardi, traduzione di Antonio Velini.

pp. 192, Milano

Manuale di galateo, ma soprattutto classico delle posizioni dell’amore, Kamasutra è un’opera scientifica nel senso che al termine veniva attribuito nell’antichità classica: conoscenza insegnabile, trasmissibile, avvio alla sapienza cioè alla rivelazione cui si perviene attraverso la contemplazione.
Prima di giungere alla fase della vita in cui dovrà rinunciare ai piaceri mondani, il cittadino può e deve dedicarsi al pieno e legittimo godimento dell’Artha (raggiungimento di ricchezze e di beni) e del Kama (amore, piacere) conducendo una vita che secondo i criteri occidentali verrebbe definita a dir poco lussuriosa. Non solo, ma ciò che soprattutto può rivelarsi conturbante per la nostra coscienza è la pretesa di identificare sessualità e sacralità, il principio secondo cui il godimento sessuale ha carattere sacro: il libro infatti è stato composto da Vatsyayana “secondo i precetti della Sacra Scrittura a beneficio del mondo intero, nel periodo in cui si dedicava alla contemplazione della Divinità”.

Rivelato all’occidente alla fine del secolo scorso dall’indianista inglese Sir Richard Burton, che lo ritenne composto tra il I e il VI secolo della nostra era, Kamasutra è quasi certamente un testo composito dovuto a più autori. Mallanaga Vatsyayana fu probabilmente il copista e il sistematore di una tradizione antichissima.

La Filosofia Yoga di Patanjali

La Filosofia Yoga di Patanjali

Introduzione alla filosofia Yoga con i 195 aforismi di Patanjali tradotti e spiegati

Autore/i: Elenjimittam Anthony

Editore: U. Mursia Editore

traduzione dall’inglese di Marielena Zemo.

pp. 180, Milano

Lo Yoga (dalla radice sanscrita Jug-yog, che significa unione) è, nella tradizione spirituale indiana, una delle sei «visioni essenziali della Realtà» o Darshan. Di origine antichissima (le «scoperte archeologiche nelle valli dell’Indo, a Mohe-njo-daro e ad Harappa.
hanno confermato che pratiche Yoga erano già diffuse nella civiltà preariana del III-II millennio a.C.), la filosofia Yoga venne trattata per la prima volta in un’opera che costituisce tutt’ora il testo fondamentale della dottrina: gli Yogasutra di Patanjali.
Patanjali («il genio guida e il maestro del Raiayoga. o Yoga basato sulla psicologia scientifica», come dice Anthony Elenjimittam, autore del presente volume) è una delle più grandi figure della storia della filosofia indiana: vissuto, sembra, nella seconda metà del Il secolo a.C., oltre che dei 195 brevi aforismi degli Yogasutra, sarebbe anche stato autore di un’opera sulla grammatica e di una sulla medicina.
Nella sua filosofia egli sostiene «l’emancipazione dell’anima dai contagi e dalle infezioni dell’esistenza «mondana dai desideri e dal benessere, dai piaceri e dal lusso, dalla nascita e dalla morte»: è dunque questa emancipazione che è «la vera redenzione, la vera salvezza». Questo concetto, nobile e purissimo, ha colpito particolarmente Elenjimittam, che in quest’opera esamina gli aforismi di Patanjali in una visione sincretistica, studiandone e mettendone in rilievo soprattutto gli influssi sulla spiritualità occidentale e i punti di contatto con essa. in particolare con il cristianesimo.

Anthony Elenjimittam, allievo del Mahatma Gandhi e padre domenicano, ha fondato nel 1957 la Welfare Society For Destitute Children al fine di aiutare i bambini emarginati di Bombay. E anche il fondatore e il direttore della casa editrice Aquinas Publications di Bombay. Oltre al presente volume. ha pubblicato varie opere di argomento filosofico-religioso, tra le quali ricordiamo St Francis of Assisi.
the Bhakti Yogin; Monasticism, Christian and Hindu-Buddhist; e Buddha’s Teachings the Dhammapaada.

Il Codice dei Sogni

Il Codice dei Sogni

Una guida affascinante per interpretare i messaggi dell’inconscio

Autore/i: Maillant Charles

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

introduzione dell’autore, traduzione di Paola Forti.

pp. 352, Milano

Fin dai tempi remoti gli uomini hanno cercato di dare un significato ai sogni, di interpretarne la simbologia: una ricerca appassionante che anche oggi conserva tutto il suo interesse e il suo fascino. Quest’opera risponde alle domande che ognuno si pone, e soprattutto permette al lettore di trovare da sé la chiave dei propri sogni. Raggruppando le immagini oniriche secondo precise linee conduttrici: il corpo umano, gli animali, i viaggi, ecc., l’autore mette a confronto le differenti interpretazioni secondo la tradizione antica, le credenze popolari, le teorie psicoanalitiche classiche e moderne, in una sintesi che se da una parte esprime certezze fondate su numerosi esperimenti, dall’altra, ove non si abbia ancora un dato scientificamente dimostrato, offre le ipotesi più verosimili.

Astrologia, Magia, Alchimia

Astrologia, Magia, Alchimia

Un dizionario dell’arte dedicato a chiunque sia interessato alla rappresentazione visiva delle scienze occulte

Autore/i: Battistini Matilde

Editore: Electa

introduzione dell’autrice.

pp. 384, interamente e riccamente illustrato a colori, Milano

Non poteva mancare, nella fortunata collana dedicata ai significati simbolici delle opere d’arte, un volume che indaga l’affascinante universo simbolico delle scienze occulte. Di antichissima origine, presenti nell’arte fin dagli inizi del Medioevo, alchimia, magia e astrologia suscitarono il massimo interesse di artisti e committenti soprattutto tra la fine del Medioevo e il Cinquecento, quando la cultura dell’umanesimo portò alla riscoperta dei grandi temi dell’antichità.
Il presente Dizionario dell’Arte riunisce quanto di più meraviglioso ha prodotto l’arte su temi quali lo zodiaco, i pianeti, gli elementi, la pietra filosofale o l’uovo filosofico, la cabala, magia bianca e magia nera, pozioni e veleni.
Non solo per i cultori d’arte ma per chiunque, e sono moltissimi, sia interessato alla rappresentazione visiva delle scienze occulte.

Matilde Battistini, critico d’arte, si occupa dei rapporti tra la filosofia e le arti nel Novecento.
Ha pubblicato Picasso. L’opera di un genio (Mondadori 2001), Capolavori della mente, con Stefano Zuffi (Electa 2002). Ha collaborato con riviste specializzate come “ArteEstetica”, “Informazione filosofica”, “De Musica” e con periodici di informazione e approfondimento culturale tra i quali “Time Out Milano”, “Count Down” e “Diario”.
Ha curato diverse pubblicazioni come Characteristica sensibilis: l’estetica del XVIII secolo e le sue conseguenze (Cuem, 1997), l’edizione italiana di E.H. Gombrich Sentieri verso l’arte (Leonardo Arte, 1997) e Magritte (Quadrifolio/Electa, 2000).

La Pietra Filosofale

La Pietra Filosofale

Autore/i: Ranque Georges

Editore: Edizioni Mediterranee

introduzione di Jorg Sabellicus, prefazione dell’autore, traduzione di Vincenzo Montenegro.

pp. 368, nn. ill. b/n, Roma

L’autore, noto studioso di fisica e scopritore del cosiddetto «effetto Ranque», oltreché autore di numerose invenzioni, ha sempre nutrito, accanto ai suoi studi, un profondo interesse per l’alchimia. In questo libro, egli fornisce, per la prima volta, la prova decisiva che la Pietra Filosofale è esistita e può essere prodotta. Essa non è frutto di fantasia, ma è scientificamente possibile e storicamente provata. Basandosi sulle sue profonde conoscenze nel campo della scienza e della tecnica, l’autore ha cosi sciolto i misteri della Grande Opera alla luce della scienza. Il volume è completato dalla esposizione accurata dei più importanti testi alchemici nei quali è contenuto il grande segreto.

Georges Ranque è nato nel febbraio del 1898 ad Ambérieu-en-Bugey. Dopo aver seguito gli studi secondari a Chambéry, Digione e Parigi, frequenta il Politecnico, dove si diploma nel 1918. Al Conservatorio delle Arti e Mestieri si dedica a ricerche nel campo della fisica che più tardi, nel 1928, si risolvono nell’invenzione di quello che nei testi di fisica è chiamato «l’effetto Ranque». Entra nell’industria siderurgica nel 1923; prosegue le sue ricerche e le sue invenzioni, mette a punto un metodo completamente razionale per l’elaborazione dell’acciaio.
Contemporaneamente Georges Ranque non ha smesso, dopo la giovinezza, di interessarsi alle scienze occulte e di coltivare lo studio degli autori ermetici. Nel 1970, approfittando di un periodo di forzato riposo, tenta di applicare le attuali conoscenza nucleari al calcolo delle trasmutazioni ipotetiche realizzate con la Pietra Filosofale; giunge alla conclusione che, scientificamente, tenuto conto delle attuali conoscenze, la Pietra Filosofale è possibile.

Normalità e Patologia del Bambino

Normalità e Patologia del Bambino

Valutazione dello sviluppo

Autore/i: Freud Anna

Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore

traduzione dall’inglese di Laura Schwarz.

pp. 226, Milano

La psicoanalisi, nata in origine come metodo terapeutico dei disturbi psichici, solo in seguito è divenuta, gradualmente, una scienza generale della psiche umana.
I fenomeni patologici sono comunque rimasti per lungo tempo al centro dell’interesse nella letteratura specialistica, anche per quel che riguarda il campo della psicoanalisi infantile. Man mano però che questa nuova branca si andava sviluppando e acquistava una propria autonomia nell’ambito della psicoanalisi, si evidenziò sempre più l’esigenza di servirsene non solo a fini terapeutici, ma anche in senso profilattico: genitori, insegnanti, educatori, si rivolgevano agli esperti per la soluzione di quesiti pratici connessi ai loro compiti pedagogici e per essere illuminati ed aiutati a evitare atteggiamenti potenzialmente traumatici o nocivi a un sano sviluppo psichico. Da qui l’esigenza di delineare i confini tra normalità e patologia, cosa particolarmente difficile nell’infanzia, data l’estrema fluidità e mobilità della struttura psichica del bambino.
In questo libro l’autrice delinea il graduale sviluppo della psicoanalisi infantile, differenziatasi da quella per gli adulti, al cui sviluppo poté in seguito notevolmente contribuire. Viene poi illustrato uno schema dello sviluppo normale di tutte le funzioni psichiche e della loro interazione, schema che permette di valutare la patologia del bambino non tanto in funzione dei sintomi, come avveniva nella psichiatria classica, ma dei fattori interni ed esterni che ostacolano un normale sviluppo e dell’interazione dinamica fra le varie istanze psichiche.
Questo punto di vista evolutivo è sviluppato particolarmente a proposito di alcune entità cliniche, come la delinquenza e l’omosessualità, di cui l’autrice esamina la dinamica sottostante e il possibile significato prognostico.
Scritta in uno stile assai semplice e piano, eppure concettualmente assai ricca e profonda, quest’opera costituisce uno strumento indispensabile per chi si occupa di psicodiagnostica infantile, ma può essere anche di valido aiuto a tutti coloro che, nei contatti professionali o familiari con i bambini, siano interessati a comprenderne l’evoluzione psichica.

Anna Freud (1895-1982), l’unica dei figli di Sigmund Freud a seguire gli interessi e le orme del padre, fondò e diresse per lungo tempo la Hampstead Child Therapy Clinic a Londra. È stata una delle prime cultrici di psicoanalisi infantile, alla quale ha dedicato la sua attività pratica e numerosi studi teorici. Feltrinelli ha pubblicato Normalità e patologia del bambino (1969, 2003).

Rivista di Archeologia Cristiana – LXXV 1999 1-2 – Vol. 75

Rivista di Archeologia Cristiana – LXXV 1999 1-2 – Vol. 75

Autore/i: Autori vari

Editore: Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana

a cura della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, premessa di Philippe Pergola.

pp. 780, nn. foto e ill. b/n, 3nn. tavv. ripiegate b/n f.t., Città del Vaticano

Sommario:

Premessa (PH. PERGOLA)

I. ATTI DELLA PONTIFICIA COMMISSIONE DI ARCHEOLOGIA SACRA

Via Latina 135: cronaca di un intervento di urgenza. Un’area catacombale recuperata al II miglio della via Latina . (F. BISCONTI – M. P. DEL MORO)

Recenti indagini nella catacomba della ex vigna Chiaraviglio sulla via Appia antica. Relazione delle campagne di scavo nella regione E (1994-1996) (R. GIULIANI – F. M. TOMMASI)

Il cubicolo dell’Annunciazione nelle catacombe di Priscilla . (B. MAZZEI)

L’arcosolio dell’Hermes-psicopompo nel cimitero di S. Sebastiano: qualche riflessione alla luce dei recenti restauri (J. YAMADA)

II.

STUDI Francesco Tolotti (1906-1998) (J. GUYON)

La scultura altomedievale a Terni: nuove acquisizioni, analisi d’insieme ed implicazioni topografiche (C. ANGELELLI)

Michele Stefano de Rossi, geologo, vulcanologo e studioso delle catacombe romane, nel centenario della morte dell’illustre scienziato (1898-1998) (A. BARUFFA)

La frammentazione liturgica nella chiesa romana del primo medioevo (F. A. BAUER) – Ansa di lucerna con cavalli vittoriosi (E. CHALKIA)

Le “statue” del Buon Pastore nei Musei Vaticani. Rilettura e additamenta alla luce di alcuni documenti del Settecento (C. GENNACCARI)

Ephesos und Chersonesos in Spätantike und frühbyzantinischer Zeit. Eine vergleichende topographische Studie (E. JASTRZEBOWSKA)

Dalle aedes Laterani al patriarchio lateranense (P. LIVERANI)

Nuove scoperte sulla medaglia di Sucessa vivas nella collezione Durazzo (N. MAFFIOLI)

Riflessioni sulle attività produttive nell’età tardoantica ed altomedievale: esiste un artigianato “ecclesiastico”? (R. MARTORELLI)

Le iscrizioni della catacomba di Calepodio (D. MAZZOLENI ET ALII)

Riflessioni sul luogo di culto cristiano precostantiniano (A. NESTORI)

Alcune considerazioni sugli epigrammi cristiani di Roma in lingua greca (A. M. PANATTONI)

La Seconda Vita di Majorana

La Seconda Vita di Majorana

Autore/i: Borello Giuseppe; Giroffi Lorenzo; Sceresini Andrea

Editore: Chiarelettere Editore

prefazione di Salvatore Majorana.

pp. X-194, 24 tavv. a colori e b/n f.t., Milano

Collaboratore del Terzo Reich, in fuga con Eichmann in Argentina, finto frate in un convento, libero cittadino in Italia. Uno dei grandi misteri della storia italiana. Un giallo affascinante, ora, a centodieci anni dalla nascita, finalmente risolto. Con un importante inserto fotografico e documentario.

“Al mondo ci sono varie categorie di scienziati… Ma poi ci sono i geni, come Galileo e Newton. Ebbene, Ettore Majorana era uno di questi.” (Enrico Fermi)

“Chi ha visto Majorana?” A rispondere ci hanno provato in tanti, Mussolini pretese subito la verità senza ottenere soddisfazione, Sciascia vi dedicò uno dei suoi libri più importanti (La scomparsa di Majorana), Gianni Amelio lo raccontò nel film I ragazzi di via Panisperna, Paolo Borsellino aprì un’inchiesta sul caso. Film e indagini giornalistiche si sono susseguiti nel tempo ma la verità su Ettore Majorana (Catania 1906-?), geniale fisico italiano, non è mai venuta fuori: tante ipotesi, le più svariate, dal suicidio alla fuga in altri paesi, al ritiro in un convento. Questo libro ci offre una nuova verità. Gli autori si sono mossi sulle tracce del ricercatore, hanno viaggiato in Sud America, incontrato i figli e i nipoti degli ultimi testimoni che hanno visto Majorana ancora in vita dopo la fuga, e hanno finalmente ricostruito i misteri di una scomparsa legata a molti e inquietanti motivi. Un vero scoop internazionale dopo che nel 2015 la magistratura, sulla base di una nuova testimonianza, aveva accertato la permanenza del grande scienziato italiano in Venezuela. Non restava che andare laggiù e indagare, ed è quello che gli autori hanno fatto. Un racconto agile, ricco di colpi di scena, un reportage unico, tra attualità, storia e verità giudiziarie, con un ricco inserto fotografico e documentario in parte inedito. A centodieci anni dalla nascita.

Lorenzo Giroffi (Casagiove, 1986), giornalista freelance, ha vinto con i suoi reportage il premio “Reporter contro l’usura”, il premio di giornalismo internazionale “Maria Grazia Cutuli” e quello dedicato a Ivan Bonfanti. Ha realizzato inchieste sulle rivoluzioni in Tunisia ed Egitto, sugli affari della camorra, sulle periferie londinesi, sul conflitto nel Donbass, sul golpe in Burkina Faso, sul mercato africano dell’oro clandestino e sulla crisi venezuelana. Tra i suoi libri: Visioni Meccaniche (2011), Il mio nome è Kurdistan (2014) e Ucraina. La guerra che non c’è (con Andrea Sceresini, 2015).

Andrea Sceresini (Sondrio, 1983), giornalista freelance, lavora attualmente per La7. È autore di molte inchieste e reportage di guerra per “La Stampa”, “Il Foglio”, “il Fatto Quotidiano” e “l’Espresso”. Ha vinto i premi “Igor Man” e “Ivan Bonfanti” per le sue corrispondenze dall’Ucraina. Per Chiarelettere ha curato il libro di Vittorio Dotti “L’avvocato del diavolo” (2014) e “Mai avere paura” (2016), storia del legionario Danilo Pagliaro. Sempre per Chiarelettere ha scritto “La seconda vita di Majorana”, con Giuseppe Borello e Lorenzo Giroffi (2016).

Storia d’Israele

Storia d’Israele

Dalla nascita dello Stato all’assassinio di Rabin

Autore/i: Barnavi Eli

Editore: Bompiani

prefazione dell’autore, traduzione di Vito Calabretta e Paola Varani.

pp. 324, cartine b/n, Milano

Un vecchio popolo disperso e decimato, sotto l’impulso di un’ideologia nuova radicata nella memoria antica, il sionismo, ritorna alla terra che lo ha visto nascere, strappa l’indipendenza a un ambiente ostile, si forgia in uno Stato-nazione moderno e lo foggia nelle fattezze insite nei costumi ancestrali della sua tradizione, lo ricuce con la lingua degli avi, conquista con una lotta aspra il diritto alla “normalità”, senza rinunciare perciò a rivendicare una radicale alterità, e si dota di una temibile potenza militare, che è prima il suo mezzo di sopravvivenza e diventa poi strumento di dominio fino alla modernizzazione sociale, al prezzo però anche della brutalizzazione, della violenza, della “latente guerra civile” che investe la società e poi tragicamente la politica; fino al 4 novembre 1995, quando un giovane fanatico assassina uno dei principali responsabili del processo di pace, Rabin, il Primo ministro di una Repubblica democratica ormai inserita a pieno titolo nel novero delle nazioni “moderne” e che vive oggi la propria “normalità” nelle sue manifestazioni più complesse e drammatiche.

Storico e politologo, Eli Barnavi insegna al Dipartimento di Storia dell’Università di Tel Aviv. Specialista del XVI secolo europeo e della storia contemporanea di Israele, ha curato la direzione scientifica dell’Atlante storico del popolo ebraico (1995). Ha tra l’altro pubblicato nel 1988 presso Flammarion Lettre d’un ami Israélien à l’ami Palestinien (Lettera di un amico Israeliano all’amico Palestinese).

Guida all’Omeopatia

Guida all’Omeopatia

Autore/i: Speciani Paolo

Editore: Xenia Edizioni

prefazione dell’autore.

pp. 188, Milano

L’omeopatia è una medicina alternativa che attualmente, a duecento anni dalla sua scoperta ad opera di Samuel Hahnemann, gode di sempre maggiore popolarità. Questo successo è dovuto soprattutto al fatto che l’omeopatia è una medicina senza effetti secondari, priva cioè di conseguenze tossiche a carico dell’organismo. Di omeopatia, insomma, si può soltanto guarire. Guida all’omeopatia è una introduzione completa sia ai principi e alle tecniche che sono patrimonio di quest’«arte del guarire», sia alle sue indicazioni, ma anche alla sua storia e alle sue diverse correnti.
Dal testo apprendiamo che cos’è e come si usa il rimedio omeopatico; che cosa significa «guarire» secondo l’omeopatia, come si possono prevenire le malattie croniche. L’opera è completata da un glossario dei termini più ricorrenti nell’ambito omeopatico e delle medicine dolci in genere.

Paolo Speciani, medico psicosomatico, membro di una famiglia di lunghe tradizioni cliniche e scientifiche, ha fondato con R. Morelli, G. L. Masaraki e L. O. Speciani la rivista «Riza Psicosomatica». E direttore dell’Istituto «L. O. Speciani» di Medicina Integrata.

Divulgazioni Massoniche

Divulgazioni Massoniche

Autore/i: Loggia René Guénon

Editore: Valter Casini Editore

nota dell’editore.

pp. X-354, Roma

A fianco di studi che cercavano di recuperare e fissare in nuove forme l’eredità dei secoli precedenti, la Massoneria ha conosciuto curiose modalità di diffusione del proprio pensiero. Alcuni noti come derisori dell’istituzione, altri come imbarazzanti rivelatori di presunti segreti, i testi che compongono questi libelli hanno la sapidità tipica degli scritti di denuncia. Portatori di visioni un po’ bizzarre ma anche di sottili allusioni, le divulgazioni massoniche possono contribuire a fornire utili strumenti per la comprensione delle radici della Massoneria attuale.

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CATECHISMI MASSONICI
I.
Il manoscritto degli Archivi di Edinburgh – 1696
Il manoscritto Chetwode Crawley – 1700 ca.
Il manoscritto Sloane n° 3329 – 1700 ca.
Il manoscritto Trinity College – 1711
Il manoscritto Kevan – 17 14-20 ca.
Il manoscritto Graham – 1726 Il manoscritto Wilkinson – 1727 ca.

II.
Il manoscritto Dumfries n° 4 – 1710 ca.
L’Istituzione completa della Massoneria – 1724
Istituzione dei Liberi Muratori – 1725 ca.
Le Istituzioni dei Liberi Muratori rivelate – 1725
Dialogo tra Simone e Filippo – 1740 ca.
Il manoscritto Essex – 1750 ca.
Nuovo Catechismo dei Liberi Muratori – 1780
Istruzione dei sette Gradi del Rito Francese – s.d.

RITUALI MASSONICI
I.
Guida dei Massoni Scozzesi – 1810 ca.

II.
Duca di Chartres – 1784

III.
Grado d’Apprendista delle Logge di Lione – 1772
Grado 1° d ’Apprendista del Rito Antico – 1804 ca.

IV.
Rituali di Berna – 1741 ca.
Rituali del Marchese di Gages – 1763

DIVULGAZIONI MASSONICHE
I.
La Massoneria notomizzata, di Samuel Prichard – 1730

II.
Il Sigillo spezzato – 1745
Il perfetto Massone – 1744
La Framassona – 1744

III.
I Tre Colpi distinti – 1760

IV.
Esame di un Massone – 1723
Il Gran Alistero dei Liberi Muratori svelato – 1724
Il Gran Mistero scoperto – 1726 Confessione di un Massone – 1727
Il Mistero della Libera Muratoria – 1730
Ammissione di un Libero Muratore, di René Hérault – 1737
Il manoscritto Chesham – 1740 ca.

Il Mistero di Sirio

Il Mistero di Sirio

Come è possibile che l’antico popolo africano dei Dogon conoscesse pianeti scoperti solo ora?

Autore/i: Temple Robert

Editore: Edizioni Piemme

prima edizione, nota dell’autore, traduzione di Daniele Ballarini.

pp. 478, nn. tavv. b/n f.t., nn. ill. b/n, Casale Monferrato (AL)

L’esistenza della civiltà sulla Terra è il risultato del contatto con gli abitanti di un pianeta della stella Sirio avvenuto prima del 3000 avanti Cristo? Nella cultura tribale africana dei Dogon le tradizioni sacre più segrete sono basate su questa teoria. Nella loro cosmologia ci sono conoscenze accuratissime e dettagliate riguardanti il sistema della stella Sirio, con particolari tanto specifici che solo pochi anni fa l’astronomia scientifica, con i potenti strumenti di osservazione e di calcolo, ha potuto scoprire e confermare.
Robert Temple rintraccia le origini di queste tradizioni Dogon mettendole in rapporto alle antiche civiltà mediterranee degli Egizi e dei Sumeri: tutte e tre queste civiltà antiche furono caratterizzate da conoscenze fisiche e astronomiche molto evolute portate, secondo loro, da Visitatori particolarmente evoluti provenienti da Sirio.
In anni recenti sono state formulate molte teorie relative ad un contatto con civiltà extraterrestri; oltre a presentare una teoria Temple fornisce fatti e prove documentali senza precedenti che rivoluzionano il nostro approccio con la storia.

«Il libro di Temple, sostenuto anche da una abbondante documentazione scientifica e storica, è assolutamente affascinante…» (The Guardian)

«Neppure il più duro degli scettici potrà negare che leggere questo libro di Temple è una grande esperienza! Va dalla matematica all’astronomia e ai reperti della storia antica…» (Indipendent on Sunday)

«Dopo oltre vent’anni di nuove ricerche, Temple ha pubblicato un libro brillante, intrigante, di grande suggestione…» (Colin Wilson, autore di Da Atlantide alla sfinge)

Robert Temple è nato negli Stati Uniti nel 1945. Ha frequentato l’Università della Pennsylvania a Filadelfia dove ha studiato a lungo lingue e letterature orientali e sanscrito. Membro della Royal Astronomical Society e collaboratore della BBC, Temple ha pubblicato molti articoli su «Time-Life», oltre a contributi scientifici su diverse riviste tra cui il prestigioso «The New Scientist».