Libreria Editrice OssidianeLibreria Editrice Ossidiane

Lettere – David Hume

Lettere – David Hume

Autore/i: Hume David

Editore: Franco Angeli Editore

introduzione, nota e cura di Marcello Del Vecchio.

pp. 320, Milano

La pubblicazione dell’Epistolario di un filosofo ha questo di specifico, di infrangere la rigorosità del suo discorrere sulla problematicità dei vari aspetti della vita e di scoprirlo nella misura semplice e immediata del suo rapporto con questi aspetti. Questo vale soprattutto per D. Hume, se si tiene presente che la sua filosofia costituisce, forse più di ogni altra sistemazione teorica, lo scopo di una riflessione puntuale della vita quotidiana, in quanto “le deliberazioni che si prendono in filosofia non sono che le riflessioni della vita di ogni giorno rese metodiche e più accurate”.
Il criterio seguito nella scelta delle lettere è di carattere strettamente qualitativo nell’orientamento di segnalare i punti essenziali del discorso homeano che, procedendo in una tematicità varia e molteplice di elementi, consente di sistemare l’immagine del filosofo a livelli diversi. Al fine di fornire una semplificazione di approccio a questa eterogeneità del contenuto epistolare, si potrebbe suggerire al lettore il tentativo di una schematizzazione provvisoria delle lettere in una triplice schedatura. Un primo titolo si potrebbe indicare nelle lettere che raccolgono scritti attinenti allo Hume più strettamente teorico o filosofo, allo Hume cioè sistematico del Treatise e del suo destino teorico-storico; e senz’altro queste lettere individuano l’immagine più “oggettiva” del filosofo nel senso di un pensatore che, nell’ambito della storia della filosofia, ha portato la ricerca teorica a un incrocio problematico. Un diverso gruppo andrebbe segnalato nelle riflessioni, a volte sistematiche, a volte occasionali, sul concetto di storia in generale mediato dall’amore dell’esperienza, accolta non nella sua arbitraria immediatezza, ma sempre rivissuta con cautela in una diversificazione di approcci sociali, politici ed economici; è un Hume questo, forse, meno esplorato, ma certamente più vivo e attuale per la rilevanza che occupa in lui il tessuto “quotidiano”. Per ultimo si potrebbe inserire una serie di scritti non riconducibili a una tipicità unitaria del genere filosofico o etico-politico, ma che costruiscono una specificità, per così dire, esterna del pensatore, quella dell’atteggiamento dell’uomo che si situa, volta a volta, di fronte al casi della vita privata e pubblica manifestando tendenze e sentimenti che proprio nella loro provvisorietà di punti apparentemente staccati e giustapposti suggeriscono anche al lettore meno attrezzato, il fondo di una sostanzialità riflessiva che rimanda sempre all’immagine del saggio e del filosofo.
In questa sistemazione l’epistolario di Hume rafforza ulteriormente lo spirito di una linea metodologica coerente e costante nel senso appunto di una combaciatura indissolubile tra vita e pensiero, esperienza e filosofia, diversificata solo nella scrittura ora tecnica dello spirito filosofico, ora occasionale dell’uomo conversevole.

David Hume nacque ad Edimburgo il 26 aprile 1771. Dal 1734 al 1737 si trasferì in Francia ove attese alla stesura del Treatise; nel 1752 fu nominato bibliotecario della Facoltà degli Avvocati dell’Università di Edimburgo; dal 1763 agli inizi del 1766 fu segretario d’Ambasciata a Parigi, ove ebbe continui incontri con i massimi esponenti della cultura illuministica. Per ben due volte nella sua vita cercò di ottenere un insegnamento universitario, dapprima ad Edimburgo, nel 1745, con la cattedra di etica e psicologia; e poi a Glasgow, nel 1751, con la cattedra di logica lasciata libera da Adam Smith, ma in entrambi i casi si trovò contro la forte opposizione dei ministri presbiteriani.
Tra le sue opere principali: Treatise of Human Nature 1739-40; Inquiry concerning Human Understanding 1748; lnquiry concerning the Principies of Merals 1751; Political Discourses 1752: History of England 1754-61; Dialogues concerning Natural Religion 1779.

Visualizza indice

Introduzione
Nota
Lettere

La mia vita

  • A Michael Ramsay, 4 luglio 1727
  • Al dottor George Cheyne, marzo-aprile 1734
  • A Henry Home, 2 dicembre 1737
  • A Henry Home, 13 febbraio 1739
  • A Pierre Desmaizeaux, 6 aprile 1739
  • A Henry Home, I giugno 1739
  • A Francis Hutcheson, 17 settembre 1739
  • A Francis Hutcheson, 4 marzo 1740
  • A Francis Hutcheson, 16 marzo 1740
  • A Henry Home, 13 giugno 1742
  • A Francis, Hutcheson, 10 gennaio 1743
  • A William Mure di Caldwell, 30 giugno 1743
  • A William Mure di Caldwell, 4 agosto 1744
  • A Matthew Sharpe di Hoddam, 25 aprile 1745
  • A Henry Home, 13-15 giugno 1745
  • A Henry Home, maggio o giugno 1746
  • A Henry Home, 9 febbraio 1748
  • A Charles Erskine, Lord Tinwald, 13 febbraio 1748
  • Al Presidente di Montesquieu, 10 aprile 1749
  • A James Oswald di Dunnikier, 1 novembre 1750
  • A Gilbert Elliot di Minto, 10 febbraio 1751
  • A Gilbert Elliot di Minto, 18 febbraio 1751
  • A Gilbert Elliot di Minto, 10 marzo 1751
  • A Gilbert Elliot di Minto, marzo-aprile 1751
  • A Robert Wallace, 22 settembre 1751
  • A Robert Wallace, 29 settembre 1751
  • A John Clephane, 4 febbraio 1752
  • Ad Adam Smith, 24 settembre 1752
  • A John Clephane, 5 gennaio 175,3
  • All’autore de The Delineation of the Nature and Obligation of Morality, 15 marzo 1753
  • A Sir David Dalrymple, 3 maggio 1753
  • All’abate Le Blanc, 12 settembre 1754
  • AI conte di Balearres, 17 dicembre 1754
  • Ad Andrew Millar, 12 aprile 1755
  • A William Strahan, 3 maggio 1755
  • Ad Andrew MiIlar, 12 giugno 1755
  • Ad Allan Ramsay, giugno 1755
  • A John Clephane, 1756
  • A William Strahan, I febbraio 1757
  • A William Mure di Caldwell, febbraio 1757
  • Ad Adam Smith, febbraio o marzo 1757
  • (… ), 3 maggio 1757
  • A William Strahan, 25 maggio 17,57
  • Ad Andrew Millar, 3 settembre 1757
  • A Henry Home, Lord Kames, 4 marzo 1758
  • A Horace Walpole, 2 agosto 1758
  • A William Robertson, 8 febbraio 17,59
  • Ad Adam Smith, 12 aprile 1759
  • Ad Adam Smith, 28 luglio 1759
  • A Sir David Dalrymple di Newhailes, 16 agosto 1760
  • A Sir Alexander Dick, 26 agosto 1760
  • Alla contessa di Boufflers, 15 maggio 1761
  • Al Reverendo Hugh Blair, autunno 1761
  • Ad Andrew Millar, 15 marzo 1762
  • Al Reverendo George Campbell, 7 giugno 1762
  • A Jean-Jacques Rousseau, 2 luglio 1762
  • A Thomas Reid, 25 febbraio 1763
  • A Gilbert Elliet di Minto, 12 marzo 1763
  • Al Reverendo Hugh Blair, 19 settembre 1763
  • A William Robertson, 1 dicembre 1763
  • A Catherine Macaulay, 29 marzo 1764
  • Al colonnello James Edmonstoune, aprile 1764
  • Ad Andrew Millar, 23 maggio 1764
  • Al conte di Hardwicke, 23 luglio 1764
  • Alla contessa di Boufflers, 29 luglio 1764
  • Alla contessa di Boufflers, 3, 4 o 5 agosto 1764
  • Al conte di Hardwicke, 8 agosto 1764
  • Ad Andrew Millar, 14 gennaio 1765
  • A Sua Eccellenza, Segretario di Stato, 12 agosto 1765
  • Ad Adam Smith, 5 novembre 17,65
  • A Jean-Jacques Rousseau, 22 ottobre 1765
  • Al conte di Hertford, 27 febbraio 1766
  • A Jean-Jacques Rousseau, 3 maggio 1766
  • Al conte di Hertford, 8 maggio 1766
  • A Jean-Jacques Rousseau, 26 giugno 1766
  • A Richard Davenport, 8 luglio 1766
  • A Jean Le Rond D’Alembert, 15 luglio 1766
  • Al Reverendo Hugh Blair, 15 luglio 1766
  • A Jean-Jacques Rousseau, 22 luglio 1766
  • A Jean Le Rond D’Alembert, 25 luglio 1766
  • A Horace Walpole, 26 luglio 1766
  • Ad Anne-Robert-Jacques Turgot, fine settembre 1766
  • A William Strahan, ottobre 1766
  • Alla contessa di Boufflers, 1 marzo 1767
  • Alla contessa di Boufflers, 17 marzo 1767
  • Alla contessa di Boufflers, 22 maggio 1767
  • A John Home di Ninewells, 6 ottobre 1767
  • Ad Andrew Millar, 19 ottobre 1767
  • Alla contessa Boufflers, 27 novembre 1767
  • Ad Anne-Robert-Jacques Turgot, 16 giugno 1768
  • Al Barone Mure di Caldwell, 18 ottobre 1768
  • A William Robertson, 27 novembre 1768
  • All’abate Morellet, 10 luglio 1769
  • A William Strahan, 16 ottobre 1769
  • A William Strahan, 25 ottobre 1769
  • A Sir Gilbert Elliot di Minto, 21 febbraio 1770
  • A William Strahan, 5 giugno 1770
  • Al Reverendo John Douglas, 16 giugno 1770
  • Al Reverendo John Douglas, 5 luglio 1770
  • A William Strahan, 11 marzo 1771
  • A William Strahan, 25 marzo 1771
  • A William Strahan, 25 giugno 1771
  • A William Strahan, 22 luglio 1771
  • A William Strahan, 19 agosto 1771
  • A William Strahan, 25 gennaio 1772
  • Alla contessa di Boufflers, 25 gennaio 1772
  • A Benjamin Franklin, 7 febbraio 1772
  • Al Reverendo Thomas Percy, 16 gennaio 1773
  • A William Strahan, 30 gennaio 1773
  • A William Strahan, 22 febbraio 1773
  • A William Strahan, 15 marzo 1773
  • A William Strahan, 24 marzo 1773
  • A John Home, 20 settembre 1775
  • A William Strahan, 26 ottobre 1755
  • A William Strahan, 13 novembre 1775
  • A David Hume, il giovane, 8 dicembre 1775
  • Ad Adam Smith, 8 febbraio 1776
  • A William Strahan, 11 febbraio 177,6
  • Ad Edward Gibbon, 18 marzo 1776
  • Ad Adam Smith, 1 aprile 1776
  • Ad Adam Smith, 3 maggio 1776
  • Ad Adam Smith, 3 maggio 1776
  • A William Strahan, 8 giugno 177,6
  • A John Home di Ninewells, 10 giugno 1776
  • A William Strahan, 27 luglio 1776
  • A William Strahan, 30 luglio 1776
  • A William Strahan, 12 agosto 1776
  • A Sir John Pringle, 13 agosto 1776
  • Ad Adam Smith, 15 agosto 177,6
  • Alla contessa di Boufflers, 20 agosto 1776
  • Ad Adam Smith, 23 agosto 1776

La Medicina dei Greci e dei Romani – Volume Primo : Letteratura, Lingua

La Medicina dei Greci e dei Romani – Volume Primo : Letteratura, Lingua

Autore/i: Mazzini Innocenzo

Editore: Jouvence Società Editoriale

pp. 176, Roma

Pensata per studenti e studiosi del mondo antico e in particolare per gli storici della medicina, quest’opera esauriente e accurata è di sicuro interesse anche per chiunque voglia avvicinarsi alla storia della scienza medica ai suoi inizi. L’autore ripercorre l’evoluzione delle conoscenze e della tecnica nel campo medico, che ha da sempre un ruolo fondamentale nella storia di ogni civiltà.

In questo volume l’autore fornisce, in riassunto e/o in traduzione, la letteratura antica essenziale alla conoscenza della medicina dei greci e dei romani. Le opere mediche sono valutate anche in quanto vere opere di letteratura e la lingua medica esplorata come lingua propria di un’arte.

Innocenzo Mazzini è ordinario di Storia della lingua latina presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Macerata. Ha compiuto i suoi studi e insegnato presso le Facoltà di Lettere delle Università di Urbino, Firenze e Macerata e negli Istituti di Storia della medicina delle Università di Monaco, Kiel, Berlino e Londra. Sulle tematiche storico-mediche ha già pubblicato vari libri: De conceptu. Estratti di un’antica traduzione latina del Perì gynaikeion pseudoippocratico l.I, Bologna 1983; De Observantia ciborum. Traduzione tardo-antica del Perì diaites ps. ippocratico, Roma 1984; Introduzione alla terminologia medica. Decodificazione dei composti e derivati di origine greca e latina, Bologna 1989, e numerosissimi articoli in riviste e Atti di Convegni nazionali e internazionali.

Brodo Caldo per l’Anima – Pensa Positivo

Brodo Caldo per l’Anima – Pensa Positivo

101 storie vere che dimostrano come il pensiero positivo migliori la vita delle persone

Autore/i: Canfield Jack; Hansen Mark Victor; Newmark Ann

Editore: Armenia Editore

premessa di Deborah Norville, traduzione di Roberta Zuppet, collana: Lo scrigno, titolo originale: «Chicken Soup for the Soul: Think Positive – 101 Stories about Counting Your Blessing and Having a Positive Attitude».

pp. 384, Milano

«Andate a caccia di possibilità. Non importa quanto cupe appaiano o siano realmente le cose: alzate lo sguardo e cercate le possibilità. Cercatele sempre, perché esistono sempre.» (Norman Vincent Peale)

Attraverso 101 commoventi e intense storie impregnate di ottimismo, fede e vitalità, questo libro incoraggia alla positività anche durante i periodi di crisi e di cambiamento, poiché un atteggiamento positivo nei confronti della vita non può che essere costruttivo.
Chiunque, leggendo queste pagine, potrà lasciarsi ispirare e consolare dalle storie vere di gente comune che ha scelto di reagire con un sorriso di fronte alle avversità, ricordando quanto si debba essere riconoscenti del dono della vita.
Come tutti i precedenti volumi della serie Brodo caldo per l’anima, anche questo nuovo libro raccoglie storie di speranza e di fede che ci fanno capire che ogni giorno c’è qualcosa di cui essere grati.

Jack Canfield e Mark Victor Hansen sono gli ideatori dei bestseller internazionali Brodo caldo per l’anima, di cui sono state vendute milioni di copie in tutto il mondo.

Amy Newmark è autrice, analista e consulente finanziario, con oltre una trentina di pubblicazioni al suo attivo.

La Saggezza Ebraica

La Saggezza Ebraica

Titolo originale: Jüdische Weisheiten

Autore/i: Autori vari

Editore: TEA – Tascabili degli Editori Associati

a cura di Manfred Kluge, introduzione di Paolo De Benedetti, traduzione di Franco Bassani, in copertina: miniatura del sec. XV.

pp. 112, Milano

«Possiedi tutto, se hai il sapere, ma se non hai il sapere ti manca tutto.» (Talmùd)

Riprendere i Sensi – Guarire Se Stessi e il Mondo Attraverso la Consapevolezza

Riprendere i Sensi – Guarire Se Stessi e il Mondo Attraverso la Consapevolezza

Titolo originale: Coming to Our Senses

Autore/i: Kabat-Zinn Jon

Editore: TEA – Tascabili degli Editori Associati

cura e traduzione dall’originale americano di Diana Petech, introduzione dell’autore.

pp. 624, Milano

Dieci anni fa Jon Kabat-Zinn cambiò il nostro modo di pensare alla pratica di consapevolezza nella vita quotidiana con Dovunque tu vada, ci sei già, ormai un classico. Ora, con Riprendere i sensi ci fornisce il testo di riferimento, nella nostra epoca, sulla relazione fra consapevolezza e benessere fisico e spirituale.
Con rigore scientifico, doti poetiche e pregnanti narrazioni personali il dottor Kabat-Zinn prende in esame i misteri e le meraviglie della nostra mente e del nostro corpo e descrive modi semplici e intuitivi per arrivare, tramite i sensi, a una comprensione più profonda della nostra bellezza, del nostro genio e del percorso che scegliamo per la nostra vita in un mondo complicato, dominato dalla paura e in rapido mutamento.

Jon Kabat-Zinn, medico statunitense, è fondatore e direttore della Clinica per la riduzione dello stress presso l’Università del Massachusetts e professore nel dipartimento di Medicina preventiva e comportamentale.

Stupro – Storia della Violenza Sessuale dal 1860 a Oggi

Stupro – Storia della Violenza Sessuale dal 1860 a Oggi

Titolo originale: Rape. A History from 1860 to the Present Day

Autore/i: Bourke Joanna

Editore: Editori Laterza

prefazione dell’autore, traduzione di Maria Giuseppina Cavallo, Lara Fantoni, Paolo Falcone, in copertina: Egon Schiele, Nudo accovacciato visto da dietro (part.), 1917, Collezione privata.

pp. VI-602, Bari

’Gli uomini’ non sono stupratori, alcuni uomini lo sono, alcune donne lo sono. Stupratori non si nasce, si diventa, e lo stupro non è un ’virus sociale’ inevitabile ma un’azione umana, frutto di contesti e di volontà. Perché essere crudeli è una scelta: chi sono i violentatori e qual è la storia di chi decide di umiliare e torturare sessualmente.

Uno stupratore non usa semplice violenza contro un altro essere umano: lo invade, lo marchia, imprime ferite che diventeranno fonte di angoscia permanente. Lo stupro è un flagello che attraversa la storia, sfugge alle notazioni statistiche, si maschera dietro pregiudizi e fraintendimenti, si trasforma insieme alla società. Ma, dice Joanna Bourke, non è un male endemico dell’umanità. La violenza sessuale può essere combattuta e vinta. Al centro di questo libro non troverete le vittime di stupro, ma gli stupratori. Attingendo agli studi di criminologi, giuristi, psicologi e sociologi, servendosi delle narrazioni di violenza rilasciate da vittime e aggressori dalla metà dell’Ottocento a oggi, e di come quei racconti sono cambiati nel tempo, combattendo con la definizione di stupro e stupratore, di consenso e coercizione, Joanna Bourke scava nelle ’motivazioni’ che portano un individuo a scegliere la violenza. E dimostra quanto in profondità lo stupro sia il prodotto dell’età storica e della società in cui viene perpetrato. Cadono così una volta per tutte le menzogne e i falsi miti che sono stati edificati intorno al suo impronunciabile tabù.

Dell’edizione inglese di questo libro hanno scritto: Quest’indagine a vasto raggio sulla criminalità sessuale negli ultimi 150 anni è l’analisi approfondita, intelligente, equilibrata di un reato in continua ascesa. (Financial Times)

Scientificamente rigoroso, elegante, ben scritto, avvincente. (The Observer)

In questa esplorazione provocatoria e ben argomentata, la Bourke costruisce una teoria della violenza sessuale con un’enfasi sull’integrità fisica femminile, e senza cadere nelle facili categorizzazioni di genere così come nella facile accusa contro i maschi. (Publishers Weekly)

Dettagliato, agghiacciante, decisivo. (The Guardian)

Un libro che fa riflettere a ogni pagina. (The Independent)

Joanna Bourke è docente di Storia al Birkbeck College di Londra. Ha pubblicato per alcune delle più importanti testate inglesi ed è autrice di libri di successo. In italiano sono stati tradotti Le seduzioni della guerra (Roma 2001) e La seconda guerra mondiale (Bologna 2005).

Visualizza indice

Prefazione – Parte prima: Introduzione 1. Corpi sessuati – Parte seconda: Menzogne 2. Miti di stupro – 3. «No» vuol dire «sì» – Parte terza: Identità 4. Corpi rapaci – 5. Ambienti che abbrutiscono – 6. Il bisturi (e altre terapie invasive) – 7. Il lettino (e altre terapie interiori) – Parte quarta: Casistica 8. Donne che violentano e maschi vittime – 9. Esibizionisti – 10. Psicopatici sessuali – Parte quinta: Istituzioni violente 11. L’ambiente familiare – 12. La prigione – 13. L’esercito – Parte sesta: La legge 14. Farla franca allo stupro – Parte settima: Resistenza 15. Violenza, politica, erotismo – Note – Indice analitico

Guarigioni Straordinarie – Quando il Corpo Guarisce Se Stesso

Guarigioni Straordinarie – Quando il Corpo Guarisce Se Stesso

Titolo originale: Remarkable Recovery

Autore/i: Hirshberg Caryle; Barasch Marc Ian

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prefazione di Larry Dossey, traduzione di Orsola Fenghi.

pp. 368, Milano

Uno dei grandi segreti della vita è nascosto dentro di noi: il potere di autoguarigione.

Le guarigioni straordinarie da malattie ritenute dai medici «incurabili» non sono un evento raro. Questo libro sorprendente documenta per la prima volta, con assoluta evidenza statistica, un fenomeno che la medicina ha sempre preferito ignorare, e che si spiega solo con gli innati poteri di autoterapia di cui tutti noi disponiamo.
I casi descritti in Guarigioni straordinarie sono sconcertanti. Molti iniziano allo stesso modo: con una diagnosi che non lascia speranze. Eppure… qualcosa a un certo punto si inceppa nel prevedibile decorso della malattia, e i medici constatano un’inspiegabile remissione dei sintomi. Che cos’è successo? Sembra un «miracolo», ma per la scienza è semplicemente un caso «imbarazzante», non spiegabile scientificamente e come tale da archiviare.
Caryle Hirshberg – una biochimica americana che a queste guarigioni straordinarie ha dedicato anni di studi approfonditi – e Marc Ian Barasch, un giornalista guarito dal cancro, hanno affrontato questi «miracoli» dal punto di vista scientifico.
Dopo aver raccolto centinaia di casi hanno cercato di decifrarne il mistero, di scoprire il «segreto» che li accomuna, allo scopo di trarne indicazioni utili a tutti noi.
Qual era Stata la «cura» miracolosa che aveva salvato queste persone? La risposta finalmente si è fatta strada con assoluta evidenza, ed è l’oggetto di questo libro: la «cura» era in loro stessi, e il medico che ha fatto il miracolo era… il loro corpo.
Guarigioni straordinarie è il primo libro che documenti con tanta efficacia l’esistenza di un innato potere di autoterapia. Un potere che, coinvolgendo il nostro sistema corpo-mente-spirito, è in grado di rispondere in modo strabiliante all’attacco della malattia.
Gli autori insegnano come individuarlo e come utilizzarlo, proponendo una nuova medicina basata sulla nostra capacità di autoguarigione. Questo libro non è solo un dossier di casi clinici appassionante come una detective story: è una straordinaria avventura della mente e del cuore, un’audace «chiamata alle armi» e insieme una provocazione scientifica. Un coro di voci che ci descrive gli straordinari poteri, che tutti noi abbiamo, di vincere ciò che la medicina ha sempre ritenuto invincibile.

Caryle Hirshberg si è laureata in chimica e matematica nel 1968. Nel 1969 ha conseguito il Master in ricerca biochimica all’Università dell’Indiana. Dal 1985 dirige il «Remission Project» dell’Istituto di Scienze Noetiche di Sausalito, California. In dieci anni di ricerche ha studiato migliaia di casi di guarigione o sopravvivenza al cancro e ad altre malattie gravi. Ha tenuto numerose conferenze sul tema della guarigione spontanea e della sopravvivenza prolungata. Vive in California.

Marc Ian Barasch, laureato alla Yale University, è giornalista e collabora a «Psychology Today». Ha pubblicato cinque libri, l’ultimo dei quali (The Healing Path: A Soul Approach to Healing) è stato definito «il più importante libro sul legame mente-corpo». Vive in Colorado. È guarito dal cancro.

Addio Terra, Ultimo Pianeta – Quale Sorte è Riservata all’Umanità

Addio Terra, Ultimo Pianeta – Quale Sorte è Riservata all’Umanità

Titolo originale: The Late Great Planet Earth

Autore/i: Lindsey Hal

Editore: Casa Editrice Battista

con la partecipazione di C. C. Carlson, introduzione di Hal Lindsey, traduzione dall’inglese di Angelo Chiarelli.

pp. 226, Roma

Nel tentativo di soddisfare l’antico desiderio dell’uomo di conoscere il futuro, astrologi e “profeti” moderni godono oggi di una vasta popolarità, la più grande dai tempi di Babilonia.
Fra le tante voci “profetiche” che insistono per essere ascoltate, ci sono voci autentiche che sono spesso trascurate dal sofisticato uomo moderno… le voci degli antichi profeti d’Israele.
Tremila anni di storia dimostrano la veracità della loro testimonianza. Se l’umanità continua ad ignorare le loro straordinarie profezie sul destino dell’uomo e gli avvenimenti che interesseranno quanto prima il pianeta Terra, potrebbe essere la più grande follia di questa generazione. Il libro dimostra che la profezia biblica ha un messaggio rilevante per il mondo di oggi.
Noi viviamo in uno dei momenti più significativi della storia umana, ma perfino la chiesa sembra non rendersene conto. Il libro di Hal Lindsey, dimostrando che i vecchi profeti d’Israele prevedono ed interpretano avvenimenti del presente e dell’imminente futuro, dovrebbe finalmente svegliare il nostro interesse alla profezia biblica.

Hal Lindsey, che ha compiuto i suoi studi teologici al Dallas Theological Seminary, è un esperto di profezia biblica, sul quale argomento viene invitato a parlare in ogni parte degli Stati Uniti, del Canada e del Messico. Il libro raccoglie il frutto delle sue ricerche e delle sue meditazioni.

Carole C. Carlson è una brillante giornalista che scrive su riviste e giornali americani. Ha collaborato per dare al libro una forma moderna e spigliata.

Rivelazioni Private e Apparizioni

Rivelazioni Private e Apparizioni

Autore/i: Mucci Giandomenico

Editore: Editrice Elle Di Ci

presentazione di G. D. M., in copertina: Santa Maria in Trastevere, Natività (particolare).

pp. 192, Leumann (Torino)

L’esperienza mostra che i pastori d’anime, anche quelli più inclini allo studio, raramente trovano il tempo di affrontare un tema come quello delle rivelazioni private e delle apparizioni, dai forti e misteriosi caratteri dell’ultrasensibile, racchiuso per di più in volumi non facilmente accessibili intellettualmente anche da coloro che hanno studiato teologia. Il volume perciò cerca di sintetizzare la materia, sfrondandola delle sue esemplificazioni, insistendo sui fondamenti teologici classici, rifacendosi ai grandi autori e a sicuri interpreti contemporanei, con un linguaggio non tecnico se non in quei luoghi nei quali le espressioni tecniche sono garanzia di chiarezza.
La dottrina teologico-spirituale qui esposta è quella dei mistici cattolici, illuminata dalla sapienza della Chiesa e approvata dal suo Magistero. Il fine dell’esposizione è pastorale ed esclude quindi sia le dotte discussioni degli specialisti sia la completezza della bibliografia. Si ribadisce però in più punti la necessità di essere cauti nel discernimento dei fenomeni esaminati, che esigono una mai troppo lodata prudenza nei padri spirituali, sia per il bene delle anime che essi guidano, sia per l’immagine che i facili e acritici entusiasmi danno della Chiesa nella società attuale.

Rivelazione Pubblica e Rivelazioni Private
Si intende per «Rivelazione pubblica» la parola di Dio contenuta nella Sacra Scrittura, trasmessa dalla Tradizione divino-apostolica, proposta e interpretata dal Magistero della Chiesa per tutti gli uomini di tutti i tempi. Cristo è il suo centro. Ed è ritenuta conclusa con la morte dell’ultimo Apostolo.
«Private», «speciali» o «particolari» si chiamano tutte le rivelazioni opposte a quella pubblica. Nelle rivelazioni private non esiste certezza sulla loro origine divina, e il loro fine non è la salvezza dell’uomo come tale.
Alla Rivelazione pubblica è dovuta l’obbedienza della fede; alle rivelazioni private va concessa l’adesione dipendente dalle prove arrecate e dall’esercizio del proprio senso critico.

Apparizioni
È sostenibile la tesi dell’identità tra il meccanismo psicologico delle apparizioni e il meccanismo dell’allucinazione? Non c’è dubbio che esistano somiglianze tali da suggerire alla mentalità positivistica una facile identificazione tra la fenomenologia mistica e quella patologica. Ma, essendo ogni evento mistico un fatto che s’inserisce nel naturale dinamismo psicofisico della persona, restandone da esso in qualche misura condizionato, è importante lo studio dei fattori umani, temperamentali, religiosi e culturali, che condizionano le apparizioni. Non va dimenticato tuttavia che la «verità» della persona mistica, con i suoi vissuti e i suoi fenomeni, sopravanza le possibilità della psicologia e della psichiatria, poiché il fatto mistico sfugge, nella sua essenza, alle metodologie delle scienze empiriche.

Giandomenico Mucci, gesuita, è stato professore di Ecclesiologia e di Spiritualità a Benevento, Napoli e Roma. Oggi si occupa, come redattore della Civiltà Cattolica, delle relazioni della Chiesa con la cultura contemporanea e, ancora, di spiritualità. Ha pubblicato vari studi tra libri e articoli su riviste specializzate. Esercita intensamente il ministero pastorale.

Gesù di Nazaret, Storia di Dio, Dio della Storia – Saggio di una Cristologia come Storia

Gesù di Nazaret, Storia di Dio, Dio della Storia – Saggio di una Cristologia come Storia

Autore/i: Forte Bruno

Editore: Edizioni Paoline

quinta edizione, introduzione dell’autore, collana: Prospettive teologiche.

pp. 356, Cinisello Balsamo

«È urgente che la teologia italiana, certo non assente dal dibattito teologico in corso, produca essa stessa delle “cristologie”» (La Scuola Cattolica, 1977/1-2, p. 3). Se non andiamo errati, l’appello della nota rivista teologica milanese non è stato ancora raccolto. È per questo che il Gesù di Nazaret, storia di Dio, Dio della storia di Bruno Forte si presenta come un’assoluta novità, né si sbaglierebbe a definirlo il primo tentativo di una cristologia pensata «in italiano», a partire cioè dalla tradizione storico-culturale del nostro popolo, in risposta alle istanze vive e spesso drammatiche del suo presente, come contributo alla gestazione di un diverso avvenire.

Alcuni giudizi sull’opera. Walter Kasper, Tubinga, membro della Commissione teologica internazionale: «La cristologia di Bruno Forte si distingue per un triplice aspetto: ecclesialità, scientificità e apertura ai problemi del tempo. Rappresenta un’autentica promessa ed è un contributo così notevole a una teologia italiana sgorgante dalla fede, che merita attenzione anche nella discussione teologica internazionale. Vanno rilevati soprattutto la profondità spirituale e l’afflato pastorale che emergono da ogni capitolo. Auspichiamo che questo saggio originale giunga al più presto sul tavolo di ogni studioso di teologia e operatore pastorale e nelle mani del più ampio numero di laici cristianamente impegnati». Frère Max Thurian, Taizé: «Siamo riconoscenti al giovane teologo partenopeo per averci regalato una cristologia che offre un considerevole interesse sistematico ed è fortemente in rapporto con la vita concreta della chiesa […]. È inoltre una cristologia veramente ecumenica, perché non si limita a prestare ascolto ai teologi appartenenti alle diverse chiese, ma fonda solidamente in Cristo, uomo e Dio, una riflessione sul suo Corpo ecclesiale, che è adatta a riconciliare le chiese ancora divise».

Nato nel 1949 a Napoli, ordinato sacerdote nel ’73, dottore in teologia nel ’74 e in filosofia nel ’77, Bruno Forte è professore di teologia dogmatica nella Facoltà teologica dell’Italia meridionale. Ha trascorso lunghi periodi di ricerca a Tubinga e a Parigi. È impegnato attivamente nella ricerca e nell’azione ecumenica. Principali pubblicazioni: La chiesa nell’eucaristia, Napoli 1975; Cristologie del Novecento, Brescia 1983; Corpus Christi, Napoli 1983; La chiesa icona della Trinità, Brescia 1984; Trinità come storia, Edizioni Paoline 1985.

Guarire dal Dolore

Guarire dal Dolore

Autore/i: Tiengo Mario; Zoppi Massimo

Editore: Rizzoli

unica edizione, introduzione degli autori, disegni di Paola Stanca.

pp. 384, illustrazioni b/n, Milano

Come si può curare il dolore? È possibile guarire definitivamente? Quali dolori sono i più difficili da trattare e quali sono i più facili da eliminare? Perché un dolore ritorna? Perché un dolore diventa cronico? Sentiamo tutti il dolore allo stesso modo? Perché il dolore lo soffriamo più di notte che di giorno? Esiste il dolore immaginario? Nella terapia del dolore che ruolo hanno i trattamenti psicologici? Cos ò il placebo?
Da quando l’uomo è apparso sulla Terra il dolore è stato oggetto di paura, di terrore, di superstizione, ma anche di interesse, di studio, di ricerca. La «prova del dolore» ha rivestito, e riveste ancora, un ruolo centrale nei rituali religiosi di purificazione e nelle prove magiche di iniziazione: è infatti considerata la massima prova di fortezza d’animo e di coraggio. Tuttavia, anche il suo opposto, come si legge nell’introduzione del libro, ossia l’«impossibilità fisica» ad aver dolore, può rappresentare un evento gravissimo. Per il medico il dolore è un sintomo prezioso, rivelatore e localizzatore di malattie. Talvolta, però, il dolore, come un mostro impazzito, sfugge alla sua fisiologica funzione di segnale e diviene esso stesso patologia, ossia morbo terribile che dev’essere curato e tolto ad ogni costo.

In copertina: «Raffaello: Tre grazie. Chantilly, Museo Condé.» Nelle tre figure sono indicate alcune delle aree più rilevanti che, se stimolate meccanicamente (agopuntura, vibrazioni), chimicamente (infiltrazioni) o elettricamente (TENS), producono analgesia.

Mario Tiengo è nato ad Adria (Rovigo) nel 1922. Nel 1947 ha conseguito, con il massimo dei voti, la laurea in medicina e chirurgia, discutendo una tesi di neurofisiologia. Nel 1967 è diventato primario di anestesia e rianimazione negli Istituti Clinici di Milano. Dal 1969 ricopre la cattedra di anestesia e terapia del dolore al-’Università di Milano. Autore di oltre 350 pubblicazioni scientifiche, tra cui un trattato e varie monografie, membro di accademie italiane ed estere, relatore invitato in numerosi congressi, invitato da università estere a tenere seminari e corsi di aggiornamento, direttore scientifico di riviste scientifiche, insignito di alte onorificenze al merito scientifico, è stato decorato di medaglia d’oro per meriti eccezionali dalla propria città natale. È il solo italiano ad essere insignito della «Honorary Member» della Associazione Internazionale per gli Studi sul Dolore (IASP).

Massimo Zoppi è nato a Firenze nel 1942 e si è laureato in medicina e chirurgia nel 1968. Ha iniziato le sue esperienze e i suoi studi sul dolore e sulle malattie reumatiche in diversi centri internazionali. È specialista in malattie cardiovascolari e reumatiche. Dal 1984 è professore di reumatologia presso l’Università degli Studi di Firenze e dal 1979 è responsabile del Servizio di Algologia e Reumatologia presso la Fondazione Pro Juventute di Firenze. È autore di oltre 300 pubblicazioni, la maggior parte delle quali su riviste internazionali concernenti la fisiopatologia, la clinica e la terapia delle malattie reumatiche. È editore scientifico, autore o coautore di numerosi libri tra cui ricordiamo i più recenti: «Il dolore in reumatologia» (1991), «Capire e trattare il dolore» (1991), «The Pain Clinic» (1992), «Pain versus man» (1992), «New trends in referred pain and hyperalgesia» (1993), «Textbook of pain» (1994). Dal 1994 è presidente della Società Mondiale dei Clinici del Dolore.

Tabù – La Vera Storia dei Sopravvissuti delle Ande

Tabù – La Vera Storia dei Sopravvissuti delle Ande

Titolo originale: «Alive: the Story of the Andes Survivors»

Autore/i: Read Piers Paul

Editore: Club Italiano dei Lettori

ringraziamenti e premessa dell’autore, traduzione di Bruno Oddera.

pp. 360, Milano

Questa è la vera storia di una delle tragedie più allucinanti dei nostri tempi, una storia disperata che ha turbato il mondo come poche altre, la storia agghiacciante dei passeggeri di un aereo che per non morire mangiano i compagni morti. I sopravvissuti delle Ande hanno finalmente deciso di parlare, di raccontare la loro terribile verità, e hanno scelto uno dei migliori scrittori inglesi per scrivere in esclusiva la loro storia: Piers Paul Read è così l’unico ad aver raccolto il resoconto completo degli avvenimenti descritti in questo libro. Sperduti negli immensi deserti nevosi delle Ande… tutte le ricerche ufficiali abbandonate… senza cibo… con indumenti inadatti a temperature polari… senza medicinali per alleviare le sofferenze dei morenti. Così ha inizio la terribile avventura di un gruppo di un gruppo di ragazzi che con parenti, amici, amiche era partito dall’Uruguay per andare a giocare alcune partite di rugby in Cile. L’aeroplano che avevano noleggiato, felici, era entrato in un banco di nubi, aveva perso quota in una serie di paurosi vuoti d’aria e si era infine schiantato contro la parete di una montagna. Il fairchild trasportava cinque uomini d’equipaggio e quaranta passeggeri. Alcuni muoiono all’istante; quelli che sopravvivono si aggrappano alla vita con straordinaria tenacia e ingenuità. Formano una società ordinata, distribuiscono i compiti secondo le capacità e le condizioni fisiche di ciascuno: emergono, naturalmente, doti di campo in alcuni che capi non erano mai stati. Rendendosi conto che l’unica possibilità di sopravvivere è solo nelle loro mani, studiamo un piano di salvezza. E per non morire di fame, diventano cannibali. Una decisione traumatizzante che altre, impreviste, terribili prove rendono più atroce. Poi, improvvisa, una nuova tragedia, che quasi li annienta di disperazione. Ma rifiutano di arrendersi e decidono di organizzare delle spedizioni: scelgono fra loro i più forti, fisicamente e moralmente; per loro cuciono un sacco a pelo, per loro ricavano scarpe da neve dai sedili dell’aereo, per loro fanno occhiali da sole dai portadocumenti in plastica dei piloti morti. Settanta giorni dopo l’incidente, due dei ragazzi raggiungono la salvezza: con un viaggio massacrante di dieci giorni attraverso la maestosa, ostile Cordigliera delle Ande (un’impresa quasi impossibile persino per un esperto alpinista) riescono a dare l’allarme, salvando così la vita agli altri quattordici amici. Pieno di candore, di suspense, pieno di Dio, questo libro descrive nei drammatici particolari la lotta condotta dai ragazzi giorno dopo giorno per sopravvivere e i tentativi dei loro genitori per trovarli anche dopo che ogni ragionevole speranza era persa. Tabù è un’opera commovente e ispirata che ricrea una delle più grandi storie di sopravvivenza dei nostri tempi: la critica mondiale l’ha definito «un capolavoro della narrativa».

La Rivelazione dei Templari – I Custodi Segreti della Vera Identità di Cristo

La Rivelazione dei Templari – I Custodi Segreti della Vera Identità di Cristo

Gesù Cristo fu solo profeta? • Il codice segreto di Leonardo da Vinci • Una setta esoterica dalle origini perse nel tempo • I misteri del culto di Iside – Solo i Templari sanno la verità

Autore/i: Picknett Lynn; Prince Clive

Editore: Sperling & Kupfer Editori

traduzione a cura di Cristina Speciani, titolo origionale: The Templar Revelation.

pp. XII-316, numerose tavole in bianco e nero f.t., Milano

Nazionale, intrigante, un libro di carattere storico che si trasforma in un giallo avvincente, ricco di suspense e di colpi di scena. L’argomento – la vera identità di Cristo – è un segreto taciuto per secoli e di cui i Templari furono custodi gelosissimi e fedeli. Tutto ha inizio quando Lynn Picknett e Clive Prince decidono di impegnarsi in un lavoro di approfondimento sul mistero della Sacra Sindone conservata a Torino. Esaminando quella che nella loro opinione sarebbe un’abilissima contraffazione operata da Leonardo da Vinci, s’imbattono in alcuni interessanti indizi che sembrano fare riferimento a una religione segreta. Incuriositi e stimolati da questi sviluppi, gli autori s’immergono in una ricerca di ampio respiro che, attraverso lo spazio e il tempo, li conduce fino al cuore dell’occultismo europeo e nelle vicende di Massoni, Catari e Templari, con la loro oscura nomea e l’indubbia connessione al misticismo mediorientale. La pista guida a idee e credenze del I secolo a.C. e a un nuovo, sconcertante ritratto di Cristo, visto come rivale di Giovanni Battista, marito di Maria Maddalena e padre di un bimbo. Agganciandosi a movimenti occultisti ed esoterici, alle molteplici eresie circolanti all’interno del cristianesimo, ai Vangeli gnostici e a culti ufficialmente banditi e perseguitati, nonché decifrando i messaggi conservati nelle opere d’arte e nelle cattedrali gotiche, Picknett e Prince compongono un eccezionale mosaico, denso di inedite rivelazioni ma anche di inquietanti interrogativi. Esteso, documentato, arricchito da un inserto illustrato, un volume che riserva sorprendenti emozioni.

Lynn Picknett e Clive Prince, scrittori e ricercatori, si occupano di paranormale, occulto e di misteri storici e religiosi. Nel 1989 hanno pubblicato un libro sull’enigma della Sindone. Vivono a Londra.

Il Segreto dell’Ordine del Tempio – Alla Ricerca delle Verità Nascoste Dietro il Misterioso Culto della Testa di Dio

Il Segreto dell’Ordine del Tempio – Alla Ricerca delle Verità Nascoste Dietro il Misterioso Culto della Testa di Dio

Titolo originale: The Head of God

Autore/i: Laidler Keith

Editore: Sperling & Kupfer Editori

traduzione di Bruno Amato.

pp. IX-242, Milano

Il 13 ottobre 1307 i soldati di Filippo il Bello irrompono contemporaneamente in tutte le sedi francesi dei Templari, con la niissio ne di catturare o uccidere ogni membro dell’Ordine. Ufficialmente per combattere l’eresia, in realtà per appropriarsi delle immense ricchezze che si favoleggiava i monaci guerrieri avessero portato in Europa dalla Terrasanta. Eppure, a parte le proprietà terriere, i Cavalieri del tempio di Salomone sembrano non possedere alcun tesoro. Probabilmente qualcuno di loro è fuggito per tempo, portando con sé i beni più preziosi. Ma di che cosa si tratterebbe? Forse la chiave di tutto è un culto misterioso che ruota intorno a una testa umana, il Baphomet. Nasce da qui Yipotesi che i Templari francesi avessero sposato una visione gnostica di Gesù come santo re-sacerdote, sulla scia del culto monoteista introdotto da Akhenaton alcuni millenni prima e riscoperto durante le crociate nel Mediterraneo orientale. Il problema è che la figura di questo sovrano ribelle, che pare sparito nel nulla, si intreccia con quella del contemporaneo Mosè, dall’ambigua identità ebraico-egizia. Attingendo da centinaia di fonti, e in primo luogo dalle testimonianze bibliche, Keith Laidler dipana un sottile filo rosso che lo conduce attraverso l’Egitto dei faraoni, l’Israele di Salomone e Gesù, l’Europa dei Rosacroce, dei Templari e dei massoni, tra i riti druidici e l’eresia catara, tino a raggiungere una conclusione che può sbalordire o scandalizzare, ma sicuramente affascina chi lo ha seguito nel suo colto e sorprendente percorso. Arricchito da un suggestivo inserto illustrato, un libro che unisce la tensione della detective story al rigore della documentazione scientifica.

Keith Laidler, esperto di occultismo mistico e membro dei Rosacroce, è un ex ricercatore universitario diventato scrittore di saggi e regista di documentari. Ha lavorato per la BBC e il National Geographic TV, collaborando anche con David Attenborough.

Poesia d’Amore Indiana – Nuvolo Messaggero, Centuria d’Amore, le Stanze dell’Amor Furtivo

Poesia d’Amore Indiana – Nuvolo Messaggero, Centuria d’Amore, le Stanze dell’Amor Furtivo

Autore/i: Kālidāsa; Amaruka; Bilhaṇa

Editore: Marsilio Editori

a cura di Giuliano Boccali, traduzioni dal sanscrito e commenti di Giuliano Boccali e Daniela Rossella, collana: Letteratura universale / IL GANGE, in copertina: Khajuraho, tempio di Pārśvanātha, coppia di sposi divini (Lakṣmī e Viṣṇu), particolare.

pp. 232, Venezia

«Oggi ancora, lei, sciolti i nodi della chioma intrecciata, ricaduta la ghirlanda, le labbra dolci d’un riso celeste… nel segreto, eccitati gli sguardi, ricordo»

Per la prima volta in una lingua occidentale sono riuniti in questo volume i tre capolavori della poesia d’amore indiana classica, non meno coinvolgenti e raffinati delle coppie di amanti divini che abitano i templi dell’India:
Nuvolo messaggero di Kālidāsa, lungo canto di struggente nostalgia. Il canto dell’esule sopraffatto dalla solitudine che osa affidare a una nube il messaggio per la sposa irraggiungibile e adorata.
Centuria d’amore di Amaruka, raccolta di strofe indipendenti e con protagonisti diversi, dove la sensibilità squisita del poeta è rivolta soprattutto alle emozioni dei personaggi femminili.
Le stanze dell’amor furtivo attribuite a Bilhan.a e indissolubilmente legate a una felice leggenda. In segreto, il poeta ama ricambiato la figlia del re, ma è scoperto e condannato a morte. Prima dell’esecuzione gli è concesso parlare: improvvisa allora le «stanze» che gli salvano la vita e gli valgono le nozze con la principessa amata. E questo è forse il messaggio che, con toni diversi, unisce le tre opere: amare, e rievocare poeticamente il proprio amore, è l’unica via che permette di «salvarsi» la vita e di realizzare interamente il proprio destino.

Kālidāsa (IV-V secolo d.C.) vive probabilmente a Ujjain alla corte degli imperatori Gupta, nel periodo d oro dell’arte e della cultura indiana antica. Di Amaruka (forse vii sec.) invece nulla sappiamo, mentre Bilhana (XI-XII sec.) dal natio Kashmir raggiunge l’India del Sud dove è protetto dal potente sovrano Cālukya che regna sul Deccan.
Ma se le notizie obiettive sui tre autori – quando vi sono – restano esigue, come sovente accade in India, e di fatto ricavate dagli scritti, inconfondibile e inimitabile è il timbro delle loro opere. Pur diversissime l’una dall’altra, ciascuna sa infatti evocare ogni aspetto dell’esperienza d’amore: l’incanto del sentimento che nasce, la festa del sesso, il desiderio nostalgico, la gelosia o la perfidia del tradimento, la confidenza dei gesti teneri d’ogni giorno.

Giuliano Boccali ha insegnato per oltre quarant’anni indologia e sanscrito all’Università degli Studi di Milano e a Ca’ Foscari Venezia. Autore di saggi critici e di traduzioni dei maggiori poeti indiani antichi dal ii al xii secolo d.C., studia in particolare la formazione della letteratura d’arte, la poesia, l’estetica dell’India classica e medievale. Per Marsilio ha curato Poesia indiana classica (con Siegfried Lienhard) e Poesia d’amore indiana. È presidente onorario dell’Associazione italiana di studi sanscriti (aiss) e collaboratore del supplemento domenicale del «Sole 24 Ore».

Daniela Rossella milanese di studi e dottore di ricerca presso l’Università di Roma «La Sapienza», insegna Indologia e Storia delle Religioni all’Università di Potenza. Studia da oltre vent’anni la letteratura classica dell’India, in particolare la poesia, la trattatistica retorica e teatrale e alcuni aspetti della religione devozionale. Le si devono numerosi saggi in proposito, oltre a traduzioni dal sanscrito di celebri opere come – in questa stessa collana – l’episodio di Shakuntalā dal Mahābhārata.

Mosè Maimonide – Il Pensiero Filosofico

Mosè Maimonide – Il Pensiero Filosofico

Autore/i: Laras Giuseppe

Editore: Morcelliana

prima edizione, introduzione dell’autore, collana: Maestri del pensiero.

pp. 256, Brescia

Mosè Maimonide (1138-1204) è stato il primo, tra i pensatori ebrei, ad essere accolto nel canone della filosofia occidentale. Con le sue opere dogmatico-religiose e filosofiche teologiche, ha rappresentato un audace e rigoroso tentativo di pensare insieme il Logos della filosofia greca e la Rivelazione che ha nella Torà il suo libro.
Nell’opera teoreticamente più importante, la Guida dei Perplessi, Maimonide cerca di mostrare, scrive Laras, «che tra la verità emergente dall’indagine filosofica e la verità offerta dalla Rivelazione non v’è contrasto di sostanza, entrambe derivando da una medesima fonte … L’originalità della Guida consiste nell’aver ridotto la complessa dottrina dell’ebraismo in una concezione filosofica da contrapporre al sistema filosofico aristotelico, al fine di mostrarne la superiorità».
Laras – in questa che si configura come la prima introduzione italiana al pensiero di Maimonide, con scelta antologica – conduce il lettore lungo i sorprendenti sentieri teologico-filosofici tracciati da Maimonide: Dio, il mondo, l’uomo, l’anima, la profezia… Sentieri i cui effetti, e le cui tracce, hanno, sia pur sotterranea-mente, attraversato l’intera storia della filosofia moderna e contemporanea: basti pensare a due nomi, Spinoza e Rosenzweig.

Giuseppe Laras, nato a Torino nel 1935, è professore di Storia della Filosofia Ebraica presso la Facoltà di Lettere dell’Università Statale di Milano. Studioso del pensiero ebraico medievale, ha dedicato le sue ricerche, in particolare, al pensiero di Mosè Maimonide, fra cui Gli otto capitoli – La dottrina etica (Roma 1983). Dal 1980 è Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Milano.

I Dervisci – Santi ed Eretici dell’Islam

I Dervisci – Santi ed Eretici dell’Islam

Titolo originale: Die Derwische – Heilige und Ketzer des Islam

Autore/i: Schweizer Gerhard

Editore: SugarCo Edizioni

prefazione dell’autore, traduzione dal tedesco di Adriano Caiani.

pp. 344, numerose tavole b/n f.t., Milano

Teologi, filosofi é poeti di prim’ordine, i dervisci hanno esercitato nel corso dei secoli, e sino ai nostri giorni, un ruolo determinante nella storia dell’islam, influendo anche sul pensiero europeo.

L’ordine monastico dei dervisci fornì per secoli al mondo islamico teologi, filosofi, poeti, e non di rado scienziati, di grande levatura. Innovatori e rivoluzionari infaticabili dell’islam, critici impavidi di monarchi e di studiosi del Corano, nemici irriducibili del dogmatismo assoluto e della religione professata per semplice abitudine, molti di essi subirono accuse di eresia, alcuni furono giustiziati, ma parecchi assursero al rango di grandi maestri e santi. La loro opera non si limitò a produrre effetti determinanti sulla formazione del pensiero islamico, ma si ripercosse sul cristianesimo dell’Europa medievale e influenzò la concezione del mondo rinascimentale. E ancor oggi, in un momento di ridefinizione globale dei valori spirituali dell’Occidente, i dervisci e la loro dottrina del «sentiero mistico», come già la filosofia induista e buddista, sono oggetto di rinnovato interesse da parte della nostra civiltà.
Nel corso della loro lunga storia, gli ordini dei dervisci, che furono all’incirca novanta, si differenziarono l’uno dall’altro in misura maggiore rispetto agli ordini monastici del cattolicesimo: l’islam, infatti, non riconosce un capo religioso investito di autorità dogmatica paragonabile al papa. Così, alcuni dervisci condannarono la sessualità mentre altri si sposarono e composero per le loro spose inni d’amore pervasi di misticismo; vi fu chi predicò il totale distacco dal mondo e chi regnò su Stati e condusse «guerre sante»; vi furono dervisci conservatori, sostenitori leali di sultani e califfi, e ve ne furono di rivoluzionari nel nome di Allah che proclamarono l’abolizione della proprietà privata esortando a distribuire le ricchezze ai poveri. La storia dei dervisci è varia e contraddittoria quanto l’evoluzione della religione musulmana stessa.
Gli effetti che produsse furono sempre e sono tuttora strettamente connessi ai trionfi e alle crisi dell’islam. Per comprendere a fondo le tensioni spirituali che il mondo musulmano sta attualmente vivendo, è necessario conoscere la storia dei dervisci.
Questo libro non tratta unicamente un periodo della storia delle religioni, ma pone in risalto i presupposti sociali e politici che consentirono l’ascesa dei dervisci: lo scisma che provocò la divisione in sunniti e sciiti, la tragedia dei califfati di Damasco, Baghdad, Il Cairo e Cordova, l’ascesa e il crollo dell’impero dello scià di Persia, la conquista del potere da parte dei selgiucidi e degli ottomani e la loro decadenza, l’era del colonialismo europeo nei paesi islamici. Dalla comparsa de} profeta Maometto alla «rivoluzione islamica» proclamata da Khomeini e da Gheddafi, l’autore traccia un quadro completo, vivace e al tempo stesso critico, basato su un’ampia e in parte inedita documentazione.

Nato a Stoccarda nel 1940, Gerhard Schweizer si è laureato all’università di Tubinga in Scienze delle civiltà. Numerosi viaggi compiuti in Medio Oriente, nell’Africa del nord, in India, nell’Asia meridionale e in Estremo Oriente gli hanno consentito di acquisire una conoscenza diretta delle civiltà islamica, induista
e buddista.

Visualizza indice

Prefazione

  • I – Cominciò alla Mecca e a Medina
  • II – Favole e realtà da Mille e una notte
  • III – L’epoca dei grandi maestri
  • IV – I dervisci della spada
  • V – Verso l’incertezza

Cronologia
Glossario
Bibliografia essenziale

La Massoneria, la Verità, la Via

La Massoneria, la Verità, la Via

Haller – Hat – Nach

Autore/i: Drhona – Hiram

Editore: Casa Editrice Ciurca

presentazione dell’editore Leonardo Ciurca, prefazione dell’autore.

pp. 296, illustrazioni b/n, Catania

Dalla prefazione dell’autore:
“Il presente libro è il «diario» di un quarto di secolo di vita Massonica.
Il suo contenuto rappresenta i lavori svolti nelle varie tornate di Loggia Simbolica, Camere Capitolari e Areopagho.
L’architrave portante, l’Ideale Massonico; il suo evolversi, la ricerca della Verità; il fine, la via per raggiungere la conoscenza.
Riuscirà nell’intento?
La buona volontà di sollecitare l’attenzione del mondo massonico e profano non è mancata.
Il tessuto connettivo dei lavori aveva lo scopo di assommare le capacità intellettive degli adepti e di proporre le discussioni sui problemi che circondano, sollecitano, ed evolvono, le esigenze dell’Umanità, cui la Scienza, nella sua moderna evoluzione, impone una nuova civiltà, nascente dalla tecnica scientifica; tecnica la quale, sollecita il progresso al limite di rottura dell’equilibrio dell’esistenza dell’umanità medesima.
Il «diario», per gradi, evidenzia l’esame di struttura della Virtù, insita nei vari gradi della Massoneria, le sue ansie e gli antichi segreti iniziatici, avvalorati dai risultati della nuova ricerca scientifica e, nell’insieme, promuove un connettivismo il quale ha lo scopo di coordinare gli elementi di un ramo della conoscenza con quelli di altri rami, connetterli fra loro e fare scaturire la sintesi che allarghi e approfondisca la conoscenza medesima, onde rilanciare l’ideale Massonico e, spingerlo al fine ultimo della fratellanza che, purtroppo, si presenta come una utopia irraggiungibile per l’indirizzo dell’attuale umanità.[…]”

Evocación – La Mia Vita a Fianco del Che

Evocación – La Mia Vita a Fianco del Che

Autore/i: March Aleida

Editore: Bompiani

traduzione di Daniela Carpani, collana: Bompiani Overlook.

pp. 224, numerose fotografie a colori e b/n f.t., Milano

«Solo alcuni anni dopo seppi come il Che aveva vissuto il nostro primo incontro.
Fu in una lettera dal Congo, nel 1965: “quando sfiorai il segno lasciato sulla tua pelle da una benda, si scatenò in me una lotta fra il rivoluzionario irreprensibile e l’altro, il vero Che”.» (Aleida March)

Così, semplicemente, entrai nella lotta armata. Davanti ai miei occhi prendeva forma un mondo nuovo, inimmaginabile, che significò per me una seconda nascita.
Ad esso mi sono consegnata con una dedizione e uno spirito di sacrificio totali, offrendo tutta me stessa, con i miei principi, le mie aspirazioni. Quella fu, a ripensarci, una delle stagioni più piene e felici della mia vita. Nasceva così la combattente.

Aleida March: una ragazza cubana di umili origini. L’infanzia, il golpe di Batista del 1952, l’assalto alla caserma Moncada di Santiago, il definirsi di una crescente consapevolezza rivoluzionaria. E infine l’incontro d’amore con Ernesto “Che” Guevara nella Sierra Escambray.
Da questo momento, la vita di Aleida si confonde con la straordinaria avventura umana e politica del Che. Risoluta, instancabile nel saper conciliare gli obblighi famigliari (i quattro figli avuti dal Che) e le responsabilità politiche, Aleida, dopo il matrimonio del 1959, sarà sempre al fianco del marito, in un rocambolesco intreccio di battaglie, azioni politiche, viaggi clandestini. Immune dall’enfasi bellica che spesso contraddistingue le memorie dei capi rivoluzionari, il racconto autobiografico di questa tenace eppur dolcissima donna, in cui le armi e gli amori paiono armonizzarsi in un profilo più alto, è innanzi tutto una testimonianza di vita. Una vita pericolosa, vissuta con estremo coraggio, anche dopo la scomparsa tragica del Che, nel 1967.
A quarant’anni di distanza, questo libro ci consente di penetrare nell’intimo di un cuore autenticamente ribelle e di conoscere particolari inediti dell’esistenza privata e pubblica del Comandante, di Fidel e del loro mondo.
È la storia di un mito e di un amore assoluto.
Il libro include una galleria di immagini fotografiche tratte dall’archivio personale di Aleida March e alcuni scatti, sin qui inediti, dello stesso Che Guevara.

Aleida March, capace di una risoluta scelta per la militanza, instancabile nel saper conciliare gli obblighi famigliari (cui Ernesto non manca peraltro di richiamarla insistentemente) e le responsabilità politiche, è costantemente in prima linea nell’attivismo politico. Dal Che, Aleida ha avuto quattro figli: Aleidita, Camilo, Celia, Ernesto.

Babette’s Feast di Karen Blixen nella Traduzione di Karen Blixen – Babettes Gaestebud – Il Pranzo di Babette

Babette’s Feast di Karen Blixen nella Traduzione di Karen Blixen – Babettes Gaestebud – Il Pranzo di Babette

Autore/i: Blixen Karen

Editore: Giulio Einaudi Editore

a cura di Anna Maria Segala, traduzione danese di Karen Blixen, versione italiana di Paola Ojetti, collana: Scrittori tradotti da scrittori.

pp. 188, Torino

Nata a Copenhagen nel 1885, cresciuta in un ambiente intellettuale, e con una nonna materna di parziale origine anglo-sassone, Karen Blixen compose la maggior parte dei suoi racconti in inglese, per poi tradurli nella propria madrelingua, ossia il danese. Quasi tutti i suoi testi vivranno dunque di una doppia vita, nell’impatto con due diverse aree culturali. Esempio tra i più chiari di tale procedimento metamorfico è appunto uno dei suoi capolavori, Il pranzo di Babette, che nelle sue due versioni testimonia di un problematico pendolarismo stilistico e letterario.
Già Beckett aveva parlato in termini sofferti degli spazi desolati e inospitali dell’auto traduzione. Segnata a sua volta dal bisogno di spogliarsi della primitiva identità linguistica per liberarsi da costrizioni profonde, la Blixen si trova a condividere con lo scrittore irlandese una sorta di coazione a tradurre le proprie opere vita natural durante. Oscillerà anche lei tra due lingue, spiega Anna Maria Segala nel saggio che accompagna questo volume, «come a dover pagare un esoso pedaggio per rientrare ad occhi aperti in una zona da cui era uscita bendata».