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La Guerra dei Sei Giorni – Giugno 1967 : Alle Origini del Conflitto Arabo-Israeliano

La Guerra dei Sei Giorni – Giugno 1967 : Alle Origini del Conflitto Arabo-Israeliano

Titolo originale: Six Days of War

Autore/i: Oren Michael B.

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prima edizione, prefazione dell’autore, traduzione di Massimo Parizzi, collana: Le scie.

pp. 554, numerose tavole b/n f.t., cartine b/n, Milano

La guerra dei Sei giorni (5-10 giugno 1967), in cui le forze armate israeliane sgominarono gli eserciti di Egitto, Giordania e Siria, fu uno dei conflitti più brevi e circoscritti della storia, eppure sta al l’origine della maggior parte degli eventi che si sono succeduti in Medio Oriente negli ultimi tre decenni: le guerre dello Yom Kippur e del Libano, Settembre Nero e la controversia sugli insediamenti ebraici e il futuro di Gerusalemme, gli accordi di Camp David e la nuova intifada, sino all’odierna, ininterrotta catena di sanguinosi scontri fra israeliani e palestinesi.
Michael B. Oren analizza, alla luce di centinaia di documenti finora coperti da segreto militare, ogni aspetto del conflitto arabo-israeliano: il contesto storico e quello politico, i disperati tentativi condotti dalle Nazioni Unite per scongiurare la crisi, i dubbi e i timori che accompagnarono la decisione di Tel Aviv di entrare in guerra, e l’inarrestabile escalation – giorno per giorno, ora per ora – delle operazioni belliche. Il risultato è il più completo e dettagliato resoconto di quel conflitto dai tempi drammaticamente serrati, in cui vengono rievocate, grazie alle interviste a diplomatici, politici e ufficiali di Washington, Mosca, Gerusalemme, Il Cairo, Amman e Damasco, non solo le mire e le strategie ma anche le paure e le speranze dei protagonisti. Personaggi come Moshe Dayan e Gamal Abdel Nasser, re Hussein di Giordania e Yitzhak Rabin, Lyndon B. Johnson e Aleksej Kosygin emergono da queste pagine nella loro umana vulnerabilità, spogliati dal velo che per decenni ne ha coperto le mosse più discusse e discutibili.
Ricostruire lo scenario di quella tragica settimana di giugno che ha rischiato di trasformarsi nella terza guerra mondiale – con l’involontario affondamento della nave statunitense Liberty a opera degli israeliani e la sfiorata collisione con la flotta sovietica nelle acque del Mediterraneo – può aiutarci a comprendere perché quelli che tanto gli arabi quanto gli israeliani chiamano «Luoghi Santi» siano oggi uno dei più cruenti teatri di guerra.

Michael B. Oren, direttore del Dipartimento per gli affari interreligiosi nel governo di Yitzhak Rabin e consulente della delegazione israeliana alle Nazioni Unite, attualmente è Senior Fellow allo Shalem Center di Gerusalemme. È autore di The Origins of the Second Arab-Israeli War (1992), oltre che di saggi e articoli sulla storia del Medio Oriente.

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