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Dharma Bell and Dhāraṇī Pillar : Li Po’s Buddhist inscriptions

Dharma Bell and Dhāraṇī Pillar : Li Po’s Buddhist inscriptions

Epigraphical Series 3

Autore/i: Kroll Paul W.

Editore: Istituto Italiano di Cultura, Scuola di Studi sull’Asia Orientale – Italian School of East Asian Studies

unica edizione, printed in five hundred copies.

pp. 100, 1 tavola b/n f.t., Kyoto

Table of Contents

Preface
Chapter One: Li Po’s Buddhist Writings
Chapter Two: Dharma Bell
Chapter Three: Dhāraṇī Pillar

Appendix: The Voice of Tu-ku Chi’s Bell

Bibliography
General Index

La Toscana nel Tardo Medioevo

La Toscana nel Tardo Medioevo

Ambiente, economia rurale, società

Autore/i: Pinto Giuliano

Editore: Sansoni Editore

unica edizione, premessa dell’autore.

pp. VI-504, illustrazioni e carte geografiche b/n, Firenze

Il volume, suddiviso in nove capitoli, in parte del tutto nuovi, in parte ripresa o rielaborazione di contributi già editi, mette a fuoco alcuni aspetti fondamentali delle strutture agrarie della Toscana dei secoli XIII, XIV e XV: l’ambiente naturale e l’utilizzazione del suolo; la proprietà della terra, i contratti agrari e lo sviluppo dell’appoderamento e della mezzadria; la “crisi” del Trecento e i nuovi rapporti che si instaurano tra città e campagna.
Ne viene fuori un quadro articolato – il primo, forse, che abbracci l’intera Toscana tardomedievale – che fa luce sulle diverse basi di partenza e sui diversi punti di arrivo delle varie parti della ragione. Da un lato la Toscana della mezzadria poderale, dove la presenza dei capitoli cittadini e lo sviluppo della coltura promiscua dava vita  a quel paesaggio profondamente umanizzato, che un grande storico contemporaneo  ha definito «il più commovente che esista»: dall’altro, la montagna, le zone costiere, la Maremma, che mantenevano strutture più arcaiche  e rapporti di produzione “traduzioni”, ma dove le masse contadine riuscivano a conservare la proprietà della terra e l’indipendenza economica.
La crisi demografica della seconda metà del Trecento e dei primi decenni del Quattrocento incide in misura diversa da un’area all’altra, e contribuisce allo sviluppo delle nuove strutture economiche e sociali.

Giuliano Pinto (Firenze, 1943) si è laureato in Lettere, a Firenze, con Erneste Sestan. Dopo aver insegnato per alcuni anni nelle scuole medie, ha svolto attività didattica e di ricerca nell’Università di Firenze. Dal 1976 insegna Storia agraria medievale nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Siena. È autore del volume Il Libro del Biadaiolo, Olschki, Firenze 1968, nonché di una serie di saggi dedicati al mondo del lavoro nell’Italia medievale.

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Premessa

Parte I. L’AMBIENTE NATURALE E L’UTILIZZAZIONE DEL SUOLO
I. Le strutture ambientali e le basi dell’economia rurale
1. Poggi, monti, peduli
2. Tre diverse Toscane
3. L’evoluzione fra Trecento e Quattrocento

II. Le colture cerealicole
1. La presenza e la distribuzione delle colture
2. Le rotazioni e i rendimenti della terra
3. Gli usi alimentari e le richieste del mercato
4. La produzione cerealicola

III. Ordinamento delle colture e proprietà fondiaria cittadina
1. L’evoluzione della proprietà fondiaria
2. L’affermazione del frumento
3. La viticoltura
4. L’olivo e le altre colture arboree
5. Le trasformazioni dell’economia rurale

Parte II. LA PROPRIETÀ DELLA TERRA E I RAPPORTI DI PRODUZIONE
IV. Aspetti dell’indebitamento e della crisi della proprietà contadina
V. La mezzadria delle origini: dimore contadine e infrastrutture agricole
VI. Forme di conduzione e rendita fondiaria nel contado fiorentino: le terre dell’ospedale di San Gallo
1. Le fonti
2. Il patrimonio fondiario
3. Le forme di conduzione
4. Un’evoluzione della rendita fondiaria

Parte III. CITTÀ E CAMPAGNA DURANTE LA «CRISI»
VII. Firenze e la carestia del 1346-1347
1. La città di fronte alla crisi
2. Il problema delle carestie alla metà del Trecento
Appendice documentaria

VIII. Vagabondaggio e criminalità nelle campagne: il caso di Sandro di Vanni detto Pescione
Il Documento

IX. L’immigrazione di manodopera nel territorio senese alla metà del Quattrocento
1. I movimenti migratori
2. La manodopera forestiera negli anni 1462-1464
3. Economia e popolamento dello stato senese nel corso del XV secolo

Bibliografia

Indice dei nomi

I Cosiddetti Sani

I Cosiddetti Sani

La patologia della normalità

Autore/i: Fromm Erich

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

cura e prefeazione di Rainer Funk, traduzione di Marina Bistolfi.

pp. XII-180, Milano

«Oggi viviamo nell’abbondanza ma viviamo senza gioia e serenità, e siamo schiavi dell’abbondanza che noi stessi abbiamo creato»
Erich Fromm

È convinzione diffusa che un individuo «normale», sicuro di sé, soddisfatto della propria vita e ben adattato alla società sia anche una persona sana, immune da depressione o da nevrosi. Ma che cos’è la normalità? Che rapporto ha con la salute dell’individuo? E davvero un baluardo contro la malattia psichica? Nel corso degli anni, Erich Fromm si è interrogato a lungo su questo problema: la miseria e la sofferenza umana lo hanno infine convinto che il rapporto tra individuo e società non è così semplice come vogliono far credere i tutori dell’ordine esistente, e che spesso l’uomo sacrifica alla soddisfazione delle necessità materiali la propria integrità personale. Esiste quindi anche una «patologia della normalità», una disposizione alla malattia che nasce dal conformismo e dalla sottomissione alla struttura mercantile delle moderne società occidentali.
Due sono i meccanismi perversi individuati da Fromm, sulla scia di Marx e di Freud, quali possibili cause di malattia psichica: da una parte l’alienazione, che pervade tutti i campi dell’esistenza – dal lavoro ai rapporti interpersonali, dal pensiero al sentimento – e che inevitabilmente porta all’asservimento e all’apatia; dall’altra il narcisismo, individuale o collettivo, che spinge l’uomo a calpesta- re la dignità dei suoi simili e lo induce gradualmente alla «necrofilia», al rifiuto della vita.
Fromm non si limita, però, a una critica della società contemporanea, né a tristi riflessioni sul carattere perverso della natura umana. Attraverso un’analisi impietosa del consumismo e della crisi di valori che scuote la civiltà occidentale, egli rileva come l’uomo abbia finito per riporre tutte le sue speranze nella scienza, ammaliato da un’idea mitica di progresso che lo ha convinto dell’esistenza di un’oggettiva e inarrestabile evoluzione verso il meglio e, al tempo stesso, dell’inutilità di ogni tentativo di risolvere razionalmente e tempestivamente le questioni sociali e politiche più scottanti.

È proprio in questa indolenza, in questa passività, che Fromm suggerisce di cercare le radici della depressione, ormai diventata una sorta di malattia «professionale» dell’uomo contemporaneo. Ma, a differenza di quanto molti sembrano ritenere, indolenza e passività non sono astratte caratteristiche psicologiche o morali dell’individuo odierno, né tantomeno vizi d’origine dell’essere umano, bensì il frutto molto concreto delle condizioni socio-economiche «disumane» in cui ciascuno di noi si trova a vivere.
Solo prendendo coscienza di tale nesso, si potrà pensare di superare il vuoto concetto di «normalità», sempre più spesso sinonimo di omologazione, e di costruire una rinnovata «scienza umanistica» che, forte del bisogno di utopia, ovvero della tensione? verso la verità e la giustizia, si ponga l’obiettivo di far scoprire – o riscoprire – all’uomo il piacere dell’azione libera e consapevole e l’amore per la vita.
Erich Fromm (Francoforte 1900 – Locarno 1980) ha studiato alle Università di Heidelberg e di Monaco, e all’Istituto di psicoanalisi di Berlino. Con Adorno, Horkheimer, Marcuse ed altri ha lavorato nell’ambito del celebre Institut für Sozialforschung di Francoforte. Nel 1934 si è trasferito negli Stati Uniti e ha insegnato al Bennington College, alle università Columbia, del Michigan e di Yale, e all’Universidad Nacional de Mexico. Fra le sue opere più famose, in edizione Mondadori: La crisi della psicoanalisi (1971), Anatomia della distruttività umana (1975), Avere o essere? (1977), Grandezza e limiti del pensiero di Freud (1979), La disobbedienza e altri saggi (1982), L’amore per la vita (1984), L’arte di amare (1986), Fuga dalla libertà (1992), Anima e società (1994) e L’arte di ascoltare (1995).

A Tavola con la Storia

A Tavola con la Storia

Chi eravamo, come mangiavamo, venti secoli di varia umanità al filtro della gastronomia.

Autore/i: Minarelli Maria Luisa

Editore: Sansoni Editore

premessa dell’editrice, in sovraccoperta «Le Nozze di Cena» Veronese, Parigi Musée du Louvre.

pp. 296, Firenze

A tavola con la Storia segue il percorso, fragrante e affascinante, dell’evoluzione del gusto, dal lontano passato al confluire di esotiche esperienze nel grande crogiuolo occidentale attuale. Alimentazione e gastronomia a un attento osservatore appaiono gradini successivi di una medesima scala: figlia della necessità la prima, opera del pensiero e della creatività l’altra, che esige cognizioni scientifiche, abitudine alla ricerca e la cornice di una società evoluta che permetta scambi di prodotti ed esperienze.
Le tappe della gastronomia appaiono quindi come un sistema di comunicazione, una griglia di lettura delle società, e la storia della tavola appartiene al dominio della Storia; Braudel, Le Goff, Lévi-Strauss, Barthes hanno aperto la strada.
Tra la molteplicità di chiavi di indagine che l’argomento cibo richiede per non essere appiattito, l’autrice ha scelto cinque percorsi di ricerca che ha completato con storie, aneddoti, passi di costume recuperati sui documenti. Al primo capitolo, che percorre le vicissitudini dell’alimentazione in Occidente, fa seguito la rievocazione del pranzo storico di Canossa e dei banchettoni del Rinascimento, l’excursus tra i takeaway e gli afrodisiaci d’epoca, gli inconvenienti dei cibi sofisticati e delle eterne quaresime, fino ai pantagruelici pranzi della Bastiglia.
Il viaggio tra i cibi e i mercati esotici include le follie dei Romani per il pesce, le feste al Topkapi e i menu dell’al di là secondo diverse religioni.
La tavola come luogo di introspezione si specchia, al terzo capitolo, nelle abitudini di celebri personaggi, da Cristo a Carlo Magno, da Napoleone a Carlo Marx, a Garibaldi, a Proust, per finire con Pinocchio.
Il quarto è il percorso dei legami tra il cibo e l’arte, dalla storia del cibo in pittura alla nascita dell’arte della gastronomia che coincide con quella dei ristoranti.
Infine, tra i miti e le follie degli ultimi cento anni, compaiono i pranzi interminabili dei transatlantici e dell’Orient-Express, i delitti dei gangster in trattoria, i brindisi di Yalta e l’ultima festa dello scià, quella di Persepoli, che nel 1971 ha chiuso un’epoca.
In questo vasto affresco, che scoperchia le pentole di bettole e grandi alberghi, di palazzi e fast food, resta al lettore la scelta tra una lettura sistematica o una degustazione in pillole. Sempre comunque con la sicurezza di una ricerca approfondita e il piacere di uno stile brillante, talvolta perfino caustico, talaltra commosso, che rievoca mondi e tempi affascinanti appagando molte curiosità, rispondendo a molti interrogativi, aprendone altri.

Maria Luisa Minarelli, storica e giornalista, è nata e ha compiuto gli studi a Bologna. Vive a Milano dove collabora come free lance a varie testate tra cui «Historia». Nel 1989 ha pubblicato il saggio Donne di denari per le Edizioni Olivares.

Rajneesh Neo-tarot – Tarocchi

Rajneesh Neo-tarot – Tarocchi

Autore/i: Autori vari

Editore: Rajneesh Foundation International

60 cards, print in the U.S.A.

“Fall in tune with the energy of the person… fall in tune so deeply that his unconscious her unconscious, starts stirring your unconscious, and in your unconscious, things start arising – visualizations.
Those visualizations will be meaningful… but remember you are not predicting the future.
So you can use this for making people more alert and more meditative more responsible for their lives…”
(Bhagwan Shree Rajneesh – The Further Shore)

A totally new concept in Tarot – 60 luminous cards inspired by the living Master, Bhagwan Shree Rajneesh.

Each card represents one of life’s major lessons. Based on stories from Zen, Sufi, Christian, Hindu. Tibetan Buddhist, Tantric, Hassidic and Greek religious traditions, giving new meaning by the clarity and wisdom of Bhagwan Shree Rajneesh.

A booklet of instructions and stories giving the key to the meaning of each card is included.

I Tarocchi di Marsiglia

I Tarocchi di Marsiglia

Titolo originale: Le Tarot de Marseille

Autore/i: Marteau Paul

Editore: Gremese Editore

prefazione di Eugène Caslant, introduzione dell’autore, traduzione di Sofia Medin.

pp. 256, interamente e riccamente illustrato a colori, Roma

«Il modello più geniale e completo di Tarocchi, i più classici ed affascinanti, di certo quelli maggiormente usati a scopo divinatorio nell’interpretazione inedita dell’ultimo grande erede della tradizione dei cartai di Francia.»

Misteriosi e di origine incerta, i Tarocchi di Marsiglia rappresentano, tra i molti mazzi di Tarocchi esistenti, antichi e meno antichi, i più classici ed affascinanti, e di certo quelli maggiormente usati a scopo divinatorio.
Nati agli inizi del XV sec. come strumento di gioco nelle corti italiane, i Tarocchi si diffusero nei secoli successivi in tutta Europa; e mentre i preziosi mazzi miniati usati a corte lasciavano il posto a più “rozzi” ed economici mazzi stampati, la fantasia dei diversi incisori, forse anche sotto l’influsso di tradizioni locali, produceva serie di carte spesso molto differenti le une dalle altre. Contemporaneamente i Tarocchi perdevano la loro caratteristica di strumenti usati per giocare, conquistandosi la fama di mezzo impareggiabile per interrogare il futuro.
I Tarocchi di Marsiglia si sono affermati nel tempo come il modello più geniale e completo di Tarocchi stampati, tanto da poter essere considerati ormai come i Tarocchi per eccellenza. Essi ebbero una prima codificazione nel 1713 ad opera del mastro cartaio di Avignone Jean-Pierre Payen, che si rifece certamente a modelli più antichi e difficilmente identificabili. Il mazzo “marsigliese” fu poi ulteriormente perfezionato da Nicolas Conver nel 1761 ed è rimasto da allora sostanzialmente inalterato. E questo mazzo – enigmatico, seducente e coloratissimo – che i cartomanti ancor oggi preferiscono usare: tale predilezione si giustifica certamente con il particolare simbolismo “fissato” nelle carte marsigliesi, un simbolismo molto complesso e tuttavia immediato, che sembra parlare direttamente all’inconscio dell’operatore e del consulente.
In quest’opera Paul Marteau, ultimo erede della grande tradizione dei cartai francesi, studia approfonditamente le 78 carte dei Tarocchi di Marsiglia, una per una, interpretando in chiave mantica le più infinitesimali sfumature delle immagini, coordinandole in un unicum coerente e razionale. Dalla foresta di significati simbolici che ogni carta reca con sé, l’autore seleziona ed estrae soprattutto quegli elementi che si prestano a fornire all’immagine un significato divinatorio generale. Colui che ancora oggi, così com’è avvenuto per secoli, cerchi nella “lettura” dei Tarocchi risposte e consigli per la propria esistenza, non può perciò prescindere da quest’analisi acuta e affascinante di Marteau, che per di più è condotta sull’intero gruppo di 78 carte e non soltanto sui 22 Arcani Maggiori.
La straordinaria ricchezza di interpretazioni e deduzioni che caratterizza questo studio, lo rende infatti il testo più completo mai scritto sull’argomento.
Non a caso i Tarocchi di Marsiglia, stampato perla prima volta a Parigi nel 1949, gode ormai di una solidissima fama internazionale e costituisce l’opera di riferimento ogni qualvolta si discuta dei significati mantici dei Tarocchi. Nonostante il suo valore, attestato da continue ristampe e da edizioni in tutte le maggiori lingue, il libro non era stato ancora tradotto in Italia. Questa edizione intende ora colmare tale lacuna ed offrire anche agli studiosi e agli appassionati italiani un prezioso, indispensabile strumento di lavoro e di consultazione.

Paul Marteau, scomparso nel 1966, è stato un personaggio fondamentale nella storia delle carte da gioco francesi. Alle sue donazioni, tra l’altro, si deve parte della magnifica collezione di carte della Bibliothèque Nationale di Parigi. Erede di Baptiste-Paul Grimaud, proprietario di una grande casa produttrice di giochi di carte, ha diretto la fabbrica Grimaud fino al 1963.
La sua attenzione di studioso si è soffermata particolarmente sul “Tarocchi di Marsiglia”, nel proposito di ristabilire il canone di questo mazzo tradizionale, fissandolo fin nei particolari più minuti e nella tipologia dei colori. Nell’ambito di tale ricerca ha curato la riedizione dei “Tarocchi di Marsiglia” di Nicolas Conver, fra i più antichi esistenti (1761).

La Mia Voce per la Libertà

La Mia Voce per la Libertà

Da bambina senza futuro a star internazionale: la commovente storia vera di una monaca buddista

Autore/i: Ani Chöying Drolma

Editore: Sperling & Kupfer Editori

prefazione di Matthieu Ricard, prologo dell’autrice, traduzione di Anna Pardo.

pp. IX-230, Milano

«Non ho alcun rimpianto. Anzi, credo di avere più di quanto ogni donna possa desiderare. Sono libera. Di dormire tutta la notte, se voglio, e anche tutto il giorno, di viaggiare, di parlare a chi voglio, per tutto il tempo che mi dice il cuore. Vado dove voglio, quando voglio. E questo, per me, è impagabile. Con un uomo, anche se ne fossi innamorata, questo stato di cose cambierebbe, per forza. Oggi sono libera. Completamente libera, fisicamente, economicamente, mentalmente. Posso aiutare gli altri, e questo basta alla mia felicità. Sinceramente, non saprei che cosa un uomo potrebbe darmi di più… a parte delle seccature! Tanto vale mettermi in prigione».

«In questo racconto autobiografico, Ani Chöying Drolma ci mostra come, dopo essere stata fisicamente e moralmente ferita da un padre violento, ha saputo passare dall’odio alla compassione, dalla schiavitù alla libertà e dalla sofferenza alla pace interiore.» (Dalla Prefazione di Matthieu Ricard)

Alla piccola Pomo è stata rubata l’infanzia: costretta fin dalla più tenera età a subire la violenza arbitraria del padre e ad assistere a quella sull’adorata madre, si difende indurendo il proprio cuore, per cercare di renderlo impermeabile alla sofferenza. Diviene una sorta di maschiaccio, che menando le mani si fa rispettare in tutto il quartiere della sua Katmandu. L’odio monta dentro di lei e l’unica cosa di cui è certa è di non volere mai, in futuro, vivere come la madre, schiava di un uomo. Decide allora, ancora bambina, di diventare monaca. Entrata nel monastero buddista di Nagi Gompa con il nome di Ani (sorella) Chöying Drolma, sotto la guida del maestro Tulku Urgyen Rinpoché riesce ad abbandonare l’odio, il disprezzo e il rancore e ad aprirsi alla compassione e all’amore per gli altri. La nuova serenità richiede un impegno costante, che Chöying esprime con la sua bellissima voce, cantando i mantra della tradizione contemplativa buddista. Ben presto, Chöying uscirà dai confini del suo rifugio e del Paese, e metterà il proprio talento al servizio di un sogno: la costruzione di una scuola per giovani monache. La sua determinazione e l’aiuto di un musicista statunitense, ospite del monastero, fanno il resto: Chöying diventa una star internazionale della musica, che usa la voce per la libertà delle donne. Con le continue tournée in Europa, Asia e Stati Uniti raccoglierà fondi per dare un futuro alle bambine di strada del Nepal, grazie all’attività della Arya Tara School.

Pedofilia Rosa

Pedofilia Rosa

Il crollo dell’ultimo tabù

Autore/i: Petrone Loredana; Lamberti Eliana

Editore: Edizioni Scientifiche Ma.Gi.

introduzione di Michele Elliott.

pp. 200, Roma

Pensare che una donna possa mettere in atto atteggiamenti erotici di fronte a un bambino è impensabile, inaccettabile, inammissibile. Ma l’abuso di questo genere è una cruda realtà. E la pedofilia rosa non è un male moderno, basti ricordare Fedra… Le autrici tracciano la storia dell’abuso sessuale femminile, i vari identikit delle donne abusanti ed enucleano le caratteristiche dell’abuso sessuale, soffermandosi in particolar modo sulle motivazioni profonde che sono alla base di questa devianza e dedicando ampio spazio al trattamento psicoterapeutico della donna abusante. Chi è la vittima della violenza perpetrata da donne? Quali sono gli effetti degli abusi sulle vittime? Cosa comporta l’essere abusati dalla propria madre? Quali strategie difensive utilizza il bambino abusato per “sopravvivere”? È la prima volta che vengono passate in rassegna le conoscenze di tutto il mondo scientifico relative all’abuso sessuale femminile a danno dei minori, compreso un agghiacciante repertorio dei casi della cronaca italiana e mondiale, nonché i risvolti sociali del fenomeno: il turismo sessuale e la pedofilia femminile online.

Loredana Petrone, psicologa, psicoterapeuta, professore a contratto presso la Facoltà di Psicologia all’Università «G. d’Annunzio» di Chieti, è autrice e coautrice di libri e articoli sulla prevenzione dei comportamenti violenti. Per i tipi delle Edizioni Magi ricordiamo i Quaderni di Axi (2000, 2003) dedicati ai bambini e aventi per tema la prevenzione della pedofilia e del bullismo e il volume Dalla violenza virtuale alle nuove forme di bullismo (2008).

Eliana Lamberti, psicologa clinica, NLP licensed Trainer, da anni lavora nel campo della prevenzione del disagio e della promozione dell’espressione creativa della personalità con adulti, adolescenti e bambini. E consulente presso il C.M.M. (Centro Medico Metelliano) di Cava dei Tirreni (SA).

Osservazioni Sopra i Fondamenti della Matematica

Osservazioni Sopra i Fondamenti della Matematica

Autore/i: Wittgenstein Ludwig

Editore: Giulio Einaudi Editore

introduzione e traduzione di Mario Trinchero.

pp. XXXV-268, nn. illustrazioni a colori e b/n, Torino

Che cos’è la matematica? Lo sviluppo di una logica assoluta o un prodotto dell’intuizione? Un puro «giuoco di segni» sulla carta o un’astrazione sui dati dell’esperienza sensibile?
Caduto il «mito» di un significato unico che sottostà a una pretesa «forma generale» della proposizione, la matematica appare a Wittgenstein come un «miscuglio variopinto di tecniche», un insieme di strumenti eterogenei creati per scopi diversissimi e facenti parte di un sistema, complesso e molteplice, di «forme di vita». La matematica condivide cosi la molteplicità e l’eterogeneità dei linguaggi naturali, in cui non è possibile reperire nessuna necessità logica, nessuna struttura a priori: le «regole del giuoco» matematico non sono altro che consuetudini assimilate col linguaggio, convenzioni di cui è intessuto il nostro agire quotidiano.
Tuttavia, la matematica gode, nei confronti delle altre forme di sapere, di una posizione privilegiata, «inattaccabile e solitaria». Le sue conclusioni, la correttezza dei suoi calcoli, la stabilità e la forza costrittiva delle sue regole, non sono il frutto di una costrizione psicologica, non possono essere rafforzate o smentite dall’esperienza. E d’altra parte il matematico non «scopre», ma «inventa», non contempla forme a priori, ma le «crea»; non descrive un mondo spettrale di «oggetti logici», ma si inserisce nel bel mezzo della «storia naturale» dell’uomo e delle sue istituzioni. Ciò accade, dice Wittgenstein, perché le «regole dei giuochi» matematici Si situano al livello primitivo della grammatica dei linguaggi: sono convenzioni che «esprimono l’essenza» del linguaggio umano, «paradigmi» grammaticali «assunti una volta per tutte tra gli strumenti del nostro linguaggio». La forza costrittiva delle prove, il carattere necessitante delle regole, l’«inesorabilità» dei calcoli sono perciò legati alla stabilità delle istituzioni umane in quello che esse hanno di «profondo» e di «essenziale».

Di L. Wittgenstein nelle edizioni Einaudi si vedano: Ricerche filosofiche e Tractatus logico-philosophicus («Reprints»), Osservazioni filosofiche («Biblioteca di cultura filosofica») e Della Certezza («Paperbacks»).

La Donna della Parola

La Donna della Parola

Vita di Maria De Mattias

Autore/i: Spinelli Mario

Editore: Città Nuova Editrice

presentazione di Ferruccio Ulivi, prefazione di Giuseppina Fragasso (ASC Superiora generale), in copertina: Benoist – Sabatier, San Giovanni in Laterano (Roma), Litografia del 1869 (fig. di Bayot), grafica di Gyorgy Szokoly.

pp. 264, Roma

Questo libro è dedicato a tutte le donne perchè in qualunque condizione vivano – mogli o vergini consacrate suore o madri di famiglia laiche o credenti sante o peccatrici serene o angosciate – possano scoprire in Maria De Matteis un punto di riferimento valido, un modello credibile, una fonte di stimoli positivi per dare senso e valore alla loro esistenza.

Attraverso una faticosa ricerca – per buona parte della vita accompagnata e sostenuta da don Giovanni Merlini, Missionario del Preziosissimo Sangue – Maria De Mattias scopre il “tesoro nascosto” nel suo campo, l’”Amore Crocifisso Gesù”, e per Lui vende tutto.
E Maria va infuocando del suo ardore altre giovani – che diventeranno le prime Adoratrici del Sangue di Cristo – e mette a disposizione di tutti, in particolare di donne e ragazze, il carisma dell’insegnamento, della parola, dell’annuncio, affrontando fatiche, disagi, povertà, strapazzi, tensioni e problemi che le vengono da ogni parte, fino a quando, prossima alla morte, potrà dire: “Tutto è compiuto, con la Tua grazia”. Donna della parola nella contemplazione silenziosa del mistero del Sangue di Cristo, donna della ricerca sofferta, della vita conquistata mai a buon mercato, tra le pieghe di una storia non facile e contaddittoria. Tra limiti di ogni sorta, non si perde d’animo, dando alle sue scelte una dimensione ecclesiale, aperta soprattutto ai poveri, ai dimenticati e ai più lontani.

Mario Spinelli si interessa di patristica, medievistica, storia della Chiesa, spiritualità, agiografia e letteratura moderna d’ispirazione cristiana. Ha curato numerosi lavori (saggi, traduzioni, edizioni) per Città Nuova e altri editori. Come biografo ha già pubblicato Senza voltarsi indietro, Vita di Gaspare del Bufalo (1° ed. Città Nuova 1994; 2° ed. Congr. Miss. Prez.mo Sanhue, 1996). È docente nei licei classici e nel Pontificio istituto patristico “Augustinianum” di Roma. Giornalista pubblicista, ha collaborato con vari quotidiani, periodici, emittenti e agenzie di stampa.

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Presentazione
Prefazione

Parte prima: Il seminatore uscì a seminare…

1) Un viaggio, una meta

2) L’infanzia negata

3) Conquiste sofferte

Parte seconda: …E il seme che cadde sulla terra buona…

4) Non solo maestra

5) A macchia d’olio

6) Innamorata dell’amore

7) Due codici per le donne nuove

8) Tutte alunne del maestro

Parte terza: …Fruttò il cento per uno

9) Sulla “dura croce”

10) Europee, come il…’48

11) Sempre più Roma

12) Quando la notte splende

13) Si scrive Maria, si legge coraggio

14) Sconfitte e rivincite

15) Felice e basta

Nota storica
Nota bibliografica

Introduzione alla Cultura Giapponese

Introduzione alla Cultura Giapponese

Saggio di antropologia reciproca

Autore/i: Nakagawa Hisayasu

Editore: Bruno Mondadori Editori

traduzione dal francese di Francesco Saba Sardi.

pp. 122, Milano

Il pieno e il vuoto. La diversa concezione della soggettività e il suo rapporto, tenue in Occidente, strettissimo in Giappone, con il contesto locale. L’appartenenza religiosa non esclusiva, motivo per cui un giapponese può essere senza difficoltà buddhista e scintoista. La diversa concezione della contemplazione e dell’attività, che per un giapponese non sono così separate come possono esserlo per un occidentale. La diversa idea dell’arte. Fino alla diversa idea del nudo dal punto di vista estetico e filosofico – il nudo esposto e il nudo nascosto. Infine, una diversa idea della verità: vero per l’occidentale è ciò che è svelato, mentre è così importante per il giapponese l’invisibile – si pensi in pittura all’importanza della nebbia o della pioggia dietro le quali si coglie la presenza della montagna, o dei tessuti sotto i quali si amano i corpi.
Un approccio originale alla cultura giapponese, che al lettore occidentale si propone di mostrare il Giappone come una civiltà diversa dalla sua e non soltanto come un paese dai costumi esotici e alieni.

Studioso e conoscitore profondo della cultura occidentale? in particolare dell’Illuminismo francese, Hisayasu Nakagawa, dopo aver insegnato all’università ed essere stato direttore generale del Museo nazionale di Kyoto, e attualmente professore emerito all’Università di Kyoto, vicedirettore dell’Istituto di studi superiori di Kyoto e membro dell’Accademia del Giappone.

Il Libro della Meditazione

Il Libro della Meditazione

La via per contemplare il mistero della Sapienza divina che si palesa attraverso l’armonia che regge il mondo e soggiace nascosta in ogni cosa

Autore/i: Al-Ghazālī

Editore: Edizioni Il leone verde

introduzione e cura di Giuseppe Celentano, premessa di Paolo Urizzi.

pp. 112, Torino

Forma di orazione mentale, in cui l’anima attraverso l’attenta considerazione di tutto quanto possa muovere la volontà al bene e al fervore della vita spirituale, la meditazione, come è noto, è pratica comune a tutte le religioni.
In questo piccolo trattato, ricco di poesia e di devozione religiosa, al-Ghazâlî indica e chiarisce con mano sicura i passi per avviarsi in quel cammino spirituale e di conoscenza di cui egli fu tale maestro da meritarsi l’appellativo onorifico di “prova dell’Islam”.

Psicologia e Salute

Psicologia e Salute

Autore/i: Atkinson William Walker

Editore: Napoleone Editore

prefazione di I. V.

pp. 176, Roma

La fede, la fiducia e la forza di volontà hanno il grande potere terapeutico per curare tutti quei mali che pare siano il retaggio più proprio della società contemporanea; ma per poter comprendere il principio che regola l’influsso della mente sul corpo e l’effetto che hanno gli stati mentali sulle condizioni fisiche dell’uomo, l’autore di questo trattato invita innanzitutto a considerare quella meravigliosa sfera di attività mentali che viene chiamata: «Mente subcosciente».

Sotto il Segno del Bagatto – L’Oroscopo con i Tarocchi

Sotto il Segno del Bagatto – L’Oroscopo con i Tarocchi

Le illustrazioni a colori riproducono gli arcani maggiori dei «Crowley Thoth Tarot».

Autore/i: D’Elia Alessandra

Editore: Xenia Edizioni

prefazione dell’autrice.

pp. 204, nn. tavole a colori, nn. illustrazioni b/n, Milano

Le due più famose e affascinanti chiavi di lettura del mistero, l’astrologia e l’interpretazione con i tarocchi, compaiono congiunte in un nuovo metodo che facilita la comprensione del tema natale, favorendo la decodificazione dei messaggi a volte oscuri che ci vengono dal nostro oroscopo. Per servirsi di questo metodo bisogna disporre del proprio tema natale, delle Effemeridi dell’anno in corso e di un mazzo di tarocchi. Basta estrarre alcune carte: i tarocchi chiariranno il significato di situazioni astrologiche intricate sorte dalla congiunzione tra pianeti incompatibili. Nell’interpretazione congiunta di astrologia e tarocchi l’importante è accogliere le prime impressioni avute dalle carte scelte e… lasciar parlare il cuore. La verità esoterica è un flusso energetico che si respira a occhi chiusi.

Alessandra D’Elia, giornalista e scrittrice, è caporedattore della rivista «Psicodinamica» e appassionata studiosa di esoterismo. Autrice di I Tarocchi e Gli Astri e noi, ha anche ideato e condotto una serie di trasmissioni televisive dal titolo «La salute psicosomatica».

L’Uomo e gli Animali dall’Età della Pietra a Oggi

L’Uomo e gli Animali dall’Età della Pietra a Oggi

Autore/i: Delort Robert

Editore: Editori Laterza

premessa e introduzione dell’autore, traduzione di Fausta Villari, in sovracoperta: B. Gozzoli, Il corteo dei Re Magi, part., Firenze, cappella de’ Medici.

pp. VIII-432, Bari

Per un buon miliardo di anni, le bestie hanno fatto a meno dell’uomo.
In compenso, dopo la sua comparsa sulla Terra, l’uomo non ha mai potuto vivere senza le bestie anche se inizialmente egli ne fu vittima: dal pidocchio alle bestie selvagge, che lo attaccavano.
In questo libro la storia degli animali si snoda dalle sue forme più semplici sino all’avventura spaziale che mette in orbita cani, scimmie, api e topi. La trattazione è ricca di dati storici, ma anche di particolari curiosi, provocatorii, familiari, assolutamente inattesi. Numerosissimi i riferimenti alle scienze esatte come pure ai testi sacri, alla letteratura, ai racconti epici del periodo feudale, ai trattati di caccia, ai manuali di veterinaria, alla storia dell’arte, al folclore, alla pubblicità, ai fumetti.
Robert Delort traccia un quadro esaustivo che trabocca di osservazioni curiose e inattese, anche sugli animali a noi più familiari. Abbandonando ogni noiosa e scontata classificazione, egli narra la storia di alcune specie particolarmente significative: dalla zanzara alla cavalletta e l’ape, al lupo, all’elefante per giungere fino al coniglio, al gatto, al cane.

Robert Delort (1932), membro dell’École francaise di Roma, insegna Storia medievale all’università Paris VIIIᵉ Oltre che di storia economica e sociale del Medioevo, si occupa in particolare di storia dell’ambiente ed ecostoria. Tra le sue pubblicazioni, fondamentale Le commerce des fourrures en Occident à la fin du moyen âge, 2 voll., Roma 1978.

L’Origine delle Cose

L’Origine delle Cose

Autore/i: Lips Julius E.

Editore: Sansoni Editore

prefazione dell’autore, traduzione di L. Luzzatto.

pp. 544, XVI tavole b/n f.t., illustrazioni b/n, Firenze

Questa chiarissima e sintetica esposizione è il prodotto di molti anni di ricerche di J. E. Lips, uno tra i maggiori antropologi d’oggi.
In queste pagine l’Autore ha tracciato l’origine e lo sviluppo di tutti i più notevoli aspetti della civiltà moderna, dimostrando come molto spesso i fondamentali princìpi che guidano la civiltà contemporanea non siano che inadeguate imitazioni di sistemi similari stabiliti dall’umanità da oltre un millennio. Tra l’altro l’Autore ci mostra come i nostri progenitori risolvessero i loro problemi casalinghi, quando e come coltivassero i frutti della terra, come abbiano dato inizio ai primi svaghi e divertimenti, quali fossero i primi accorgimenti femminili (dalla pettinatura al cosmetico), infine quali siano state le origini della educazione, della religione, della politica e dell’arte.
Dal continuo raffronto tra i nostri progenitori e le popolazioni primitive del mondo contemporaneo, nasce una storia unica nel suo genere; veniamo a conoscere l’origine segreta degli oggetti di tutti i giorni, il significato di tante cose che abbiamo adoperato senza saperne il primo uso, le ragioni della loro scoperta.
L’Autore, profondo conoscitore degli eschimesi, dei cacciatori di teste della Nuova Guinea e dei boscimani africani, ha potuto infondere a queste pagine il calore e il sentimento che derivano unicamente dalla visione diretta e dal contatto immediato.

La Determinazione del Sesso

La Determinazione del Sesso

Come predire il sesso del bambino non ancora nato? E possibile determinare volontariamente il sesso del nascituro?

Autore/i: Riad Nagib

Editore: Editore Ulrico Hoepli

unica edizione, prefazioni di Rene Koenig, Jacques Pirenne, introduzione dell’autore, traduzione italiana del prof. Pericle Patocchi.

pp. 108, 6 tavole b/n f.t., Milano

Sommario:

Introduzione

Parte prima: Come predire il sesso del bambino non ancora nato?

  • Tecnica della reazione
  • Studio dell’azione dell’orina o del siero della donna gravida sui testicoli del coniglio
  • Le nostre esperienze
  • Risultati
  • Meccanismo della reazione
  • Altri metodi per la diagnosi precoce del sesso del nascituro

Parte seconda: È possibile determinare volontariamente il sesso del nascituro?

  • In qual momento si determina il sesso?
  • I fattori progamici (prima del concepimento)
  • I fattori singamici (durante il procedimento)
  • I fattori epigamici (depo il concepimento)
  • Il concepimento preordinato
  • Le nostre osservazioni

Conclusioni

L’Inferno e le sue Pene

L’Inferno e le sue Pene

Un viaggio senza ritorno tra demoni e dannati

Autore/i: Arrighini A.

Editore: Fratelli Melita Editori

prefazione dell’autore.

pp. 288, illustrazioni b/n, Genova

L’esistenza dell’Inferno, da sempre negata e al contempo acclamata, viene esaminata in questo volume attraverso le più autorevoli fonti antiche sull’aldilà e in particolare sull’Inferno.
La sua conformazione, gli esseri che lo popolano e le pene che in eterno vengono inflitte ai dannati, sono solo una parte della dimensione infernale, che da sempre intimorisce e affascina l’animo umano.

Trasformarsi e Guarire – Il Sutra sui Quattro Fondamenti della Consapevolezza

Trasformarsi e Guarire – Il Sutra sui Quattro Fondamenti della Consapevolezza

Titolo originale dell’opera: Transformation & Healing – Sutra on the Four Establishments of Mindfulness

Autore/i: Thich Nhat Hanh

Editore: Ubaldini Editore

traduzione di Sandra Parolin.

pp. 136, Roma

Questo libro presenta le traduzioni dei tre testi del Sutra sui quattro fondamenti della consapevolezza, insieme al profondo commento del maestro Thich Nhat Hanh e a venti esercizi pratici di contemplazione, volti a trasformare e risanare la propria vita per renderla più piena e felice.
La presenza mentale è il cuore della pratica buddhista, una pratica che non si limita alla meditazione seduta, ma coinvolge ogni istante della vita quotidiana, aiutandoci prima di tutto a conoscerci meglio e poi ad agire sulla rabbia e la gelosia che spesso infettano i nostri rapporti con gli altri.
Tale insegnamento è il tema di uno dei discorsi più famosi del Buddha, il Satipatthana Sutta, di cui rimangono oggi tre versioni, una preservata nel Canone Pali e le altre due nel Canone Cinese.

Thich Nhat Hanh, nato nel 1926 in Vietnam, è monaco zen da più di sessant’anni. Nel 1967 è stato proposto da Martin Luther King per il Nobel per la pace. Attualmente vive in una piccola comunità, il Plum Village, nel sud-ovest della Francia, dove insegna, scrive, e si adopera in favore dei profughi di tutto il mondo. Viaggia regolarmente in America e in Europa per insegnare e per guidare ritiri sull’arte di “vivere consapevolmente”, e spesso si è recato anche in Italia.

I Giochi a Roma di Strada e d’Osteria

I Giochi a Roma di Strada e d’Osteria

Dalla «Passerella» alla «Morra», dalla «Ruzzica» alla «Zecchinetta», più di 400 modi per divertirsi ricostruiscono il vivace e popolare spaccato della Roma d’una volta

Autore/i: Roberti Giorgio

Editore: Newton Compton Editori

premessa dell’autore.

pp. 448, nn. illustrazioni b/n, Roma

Dalla «Passatella» alla «Morra», dalla «Ruzzica» alla «Zecchinetta», dal «Rubbacantoni» al «Tre-tre-giù-giù», dal «Sartalaquaja a camminà» a «Zipidì, zipidè», da «Chi tocca pe’ primo er gangheno» a «Topa-topa», da «Pilaccia in canoffiena» a «Madama Dorè», più di quattrocento giochi, creati originariamente dagli adulti e divenuti solo in seguito patrimonio dei ragazzi, tornano in questo libro a rammentarci il volto popolare della Roma di ieri. Giochi poveri, ma fantasiosi, che si è soliti ricordare come «i giochi del nonno» e che ricompongono un suggestivo spaccato di una Roma che non è più. Ai bambini e ai ragazzi di oggi, costretti a convivere in angusti spazi con i loro giocattoli che nulla più lasciano all’immaginazione e obbediscono solo alle leggi inique del mercato, è dedicato questo libro che – attraverso la ricostruzione puntuale delle autentiche voci gergali che definivano comportamenti e regole del gioco – fa rivivere invece il fascino antico, la vivacità popolaresca, l’ingenua riproposizione di antichi miti e riti di quei divertimenti di strada e di quei passatempi d’osteria che anche i più grandi solevano concedersi con allegria e che pure ci aiutano a ricomporre il mosaico della vita quotidiana della Città Eterna.

Giorgio Roberti, romano, scrittore e folclorista, presiede da anni il Centro Romanesco Trilussa, adoperandosi per una più approfondita conoscenza della letteratura dialettale e del linguaggio di Roma. Come giornalista ha diretto il mensile Meo Patacca, ha condotto una nota rubrica televisiva ispirata a Roma, dirige attualmente il periodico dialettale Romanità e collabora con il quotidiano Il Tempo, firmando una rubrica intitolata «Il sonetto». Gli sono stati attribuiti numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Tevere per la saggistica, il Premio Roma per la poesia e il Premio Internazionale Astra per la satira. Tra le sue molte pubblicazioni ricordiamo: Er Vangelo saronno San Marco per la prosa; ’Na zeppa all’occhio, Roma in timbri, Giuda per la poesia. Per il Centro Romanesco Trilussa ha curato diverse raccolte antologiche.