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Libri dalla categoria Culti

Il Dolore Meraviglioso

Il Dolore Meraviglioso

Diventare adulti sereni superando i traumi dell’infanzia

Autore/i: Cyrulnik Boris

Editore: Edizioni Frassinelli

introduzione dell’autore, traduzione di Eliane Nortey.

pp. 242, Milano

«Ci si appassiona al libro e alle idee che vi sono esposte. Una lettura per la quale val la pena far tardi.»
(Le Figaro Littéraire)

«Un autentico colpo di spugna inferto al determinismo biologico.»
(Le Nouvel Observateur)

«L’autore, egli stesso ex bambino dall’infanzia difficile, cita esempi noti, lancia messaggi di speranza e mette al bando tanti pregiudizi.»
(Le Temps)

«Immersa nella “vittimologia” e nel determinismo biologico, la nostra epoca ha la tendenza a credere che il dolore sia un destino ereditario. Boris Cyrulnik sostiene invece che un dramma può essere superato […] e ha saputo scegliere, a scopo dimostrativo, alcune storie singolari dal valore universale attinte dai racconti delle grandi vittime del Novecento.»
(Le Monde)

È possibile ribaltare il nostro modo di considerare una parola tabù, la sofferenza? È da pazzi sostenere che il dolore può essere meraviglioso? È possibile affermarsi nella vita – diventando per esempio grandi campioni sportivi, scrittori, artisti, nonostante il destino ci abbia giocato qualche brutto scherzo? Sì, la tesi sostenuta in questo libro ci dice che Tarzan, bimbo indifeso in una giungla ostile, finisce per essere un capo amatissimo anche dagli animali più feroci. Un Saggio provocatorio, best-seller in Francia, che, analizzando la natura e le conseguenze di grossi traumi psicologici dall’esperienza della guerra agli abusi, all’abbandono -, va «oltre» la «ferita nell’anima» per esaminarne le conseguenze positive, sottolineando come, attraverso i complessi meccanismi della psiche, un’occasione negativa si possa tradurre in una crescita. Tutto dipende dalla capacità individuale di opporre resistenza ai colpi subiti. Questo concetto viene chiamato dall’autore «resilienza» e illustrato con una splendida immagine: l’ostrica che, disturbata da un granellino di sabbia, per reazione produce qualcosa di infinitamente più bello e resistente: la perla. Con la precisione e l’esaustività di un esperto in materia ma con la semplicità e la pacatezza di un divulgatore, Boris Cyrulnik affronta questo tema cruciale, offrendone una lettura illuminante e sfaccettata. Citando, fra l’altro, i risultati di studi che hanno seguito i soggetti per anni, l’autore sviscera in profondità le tipologie, spiegando come, a seconda delle caratteristiche individuali e dell’età, una stessa aggressione produce un’incredibile varietà di risposte; l’importante è che la persona non venga ingabbiata dalla società in un cliché – quello della vittima – senza la possibilità di evaderne. Una trattazione affascinante, dalla forza dirompente, che dimostra come nessun trauma rappresenti in assoluto una condanna, bensì possa essere un trampolino di lancio verso la piena di sé.

Boris Cyrulnik, di origini rumene, è figlio di deportati ad Auschwitz. Fuggì da un treno diretto al campo di concentramento di Drancy e fu raccolto da una donna ebrea. Oggi, affermato etologo, psichiatra e psicoterapeuta, collabora con svariate riviste francesi ed è autore di diversi saggi di argomento scientifico che hanno riscosso un enorme successo.

Tarocco Indovino – Tarocchi

Tarocco Indovino – Tarocchi

Mazzo composto da 22 Arcani Maggiori e 56 Arcani Minori

Autore/i: Ruffolo Sergio

Editore: Teodomiro Dal Negro

78 Carte, contiene note esplicative, Treviso

Questo mazzo di carte dell’indovino è stato disegnato nel 1979 da Sergio Ruffolo (Capricorno) per la Fabbrica di Carte da Gioco Teodomiro Dal Negro – Treviso.

Vinci lo Stress e Trasformalo in Energia Vitale

Vinci lo Stress e Trasformalo in Energia Vitale

Autore/i: Porto Nuccia

Editore: Edizioni Acanthus

introduzione dell’autrice.

pp. 160, ill. b/n, Milano

È ormai certo che se da un lato la tensione può portare a indebolire l’organismo fino a farlo ammalare, dall’altro, se ben incanalata, può acutizzare le potenzialità di ogni individuo permettendogli di affrontare con sicurezza anche le esperienze più negative.
L’argomento stress affrontato “al positivo” è la novità di questo testo, che vuol essere guida e aiuto per tutti.
Il libro è arricchito da parecchi test che costituiranno un ausilio prezioso per giungere ad un’autoanalisi del proprio stato di stress al fine di prevenirlo, controllarlo, combatterla e poi vincerlo. Per evitare di entrare nell’orbita dello stress – e questo volume ci offre indicazioni precise – occorre seguire una dieta equilibrata, praticare degli sport, imparare a respirare, a muoversi, a rilassarsi. Questi sono solo alcuni suggerimenti preziosi seguendo i quali si riuscirà a ritrovare energia, forza, voglia di vivere.

Nuccia Porto, laureata in Lettere, per un certo periodo della sua vita si è dedicata all’insegnamento. Studiosa di psicosomatica e specialista in musicoterapia, ha anche pubblicato testi su detti argomenti e alcuni racconti. Per la stesura di questo libro si è avvalsa della consulenza della dottoressa Lucia Naldi, psicomotricista

Welcome to the NHK

Welcome to the NHK

Romanzo

Autore/i: Takimoto Tatsuhiko

Editore: J-POP – Edizioni BD

traduzione di Daniela Guarino.

pp. 264, Milano

“Hikikomori. Il più scottante fenomeno sociale del momento. Ecco, quello sono io.”

Satō è uno hikikomori: da quattro anni non esce di casa, se non una volta alla settimana per fare la spesa. Vive tra televisione, videogiochi, manga e tanta solitudine. L’unico amico di Satō è Yamazaki, suo vicino di casa: un giovane otaku ambizioso e sull’orlo della schizofrenia. Poi c’è Misaki, una misteriosa ragazza desiderosa di aiutare Sato a liberarsi dai propri complessi attraverso una sorta di psicoanalisi improvvisata. Le storie di questi personaggi si intrecciano a Tōkyō, il cuore pulsante della società giapponese, ricca di sottoculture, di luci, di negozi, di persone, di solitudini…

Taisuhiko Takimoto (20 settembre 1978) è uno degli scrittori giapponesi più apprezzati dell’era post Murakami, conosciuto soprattutto per Negative Happy Chainsaw Edge e Welcome to the NHK.
Pubblicato in Giappone nel gennaio del 2002 con la collaborazione deil’illustratore yoshitoshi ABe (serial experiments lain, Hoibane Renmei), Welcome to the NHK è stato adattato per la serializzazione di un manga disegnato da Kendi Ōiwa e sceneggiato dallo stesso Takimoto nel 2005. L’anno successivo, il romanzo ha ispirato anche una serie televisiva in ventiquattro episodi.

Secondo alcune dichiarazioni rilasciate do Takimoto, le vicende di Welcome to the NHK sono di matrice autobiografico, poiché l’autore ho vissuto in prima persona l’esperienza della reclusione e la solitudine da hikikomori. Il manga di Welcome to the NHK, raccolto in otto volumi, è stato pubblicato in Italia sempre da J-POP.

Il Faggio e Altri Racconti • La Voce del Fiume • Le Storie di Rigoso

Il Faggio e Altri Racconti • La Voce del Fiume • Le Storie di Rigoso

Autore/i: Quaretti Lea

Editore: Neri Pozza Editore

introduzione di Geno Pampaloni.

pp. 256, Vicenza

Nata a Rigoso di Monchio delle Corti (Parma) il 3 agosto 1912, Lea Quaretti, presentata da Aldo Camerino, ha esordito a Venezia nel 1946 con Il faggio e altri racconti, che attirarono subito l’attenzione di Enrico Falqui. Il critico ne scrisse un lungo elzeviro sulla «Fiera letteraria», subito seguito da un «taglio» di Sergio Romagnoli su «Università», che puntualizzava le doti narrative della nuova scrittrice.
Temperamento inquieto e ricco di curiosità psicologiche, pubblica nel 1947 La voce del fiume, che Emilio Cecchi ha definito «favola in forma di romanzo… trattato in una scrittura energica, carnosa e a un tempo trasognata». A Una donna sbagliata, del 1951, segue L’estate di Anna, 1953, che vale all’artista la recensione di montale sul «Corriere della sera».
Le storie di Rigoso, pubblicate su «La Stampa» e «Il Gazzettino», sono raccolte in volume per la prima volta.
Lea Quadretti è deceduta a Vicenza il 9 febbraio 1981.

Il Roseto

Il Roseto

(Golestān)

Autore/i: Sa’dī

Editore: Bollati Boringhieri Editore

introduzione e traduzione di Pio Filippani-Ronconi.

pp. 372, Torino

Il roseto costituisce una delle più alte espressioni, letterarie della civiltà islamica non araba. Epigono più che caposcuola, Sa’di seppe adattare il suo registro poetico a un’etica accomodante, figlia dell’osservazione e di una vita di curioso e infaticabile viaggiatore. «Un’etica – scrive nell’Introduzione Filippani-Ronconi – venata di ironia e di gaiezza, ma anche pervasa qua e là da un afflato mistico, che non ha però molto a che fare con le regole intransigenti della religione ufficiale».
Rapido e conciso, in equilibrio – sempre felice – tra narrativa e didattica, prosa e poesia, Il roseto non vuole ammaestrare ma fornire le regole di una morale assennata ed empirica. Dai vantaggi del silenzio all’educazione, dall’amore al comportamento dell’uomo di mondo: Sa’di ci parla dei re e dei fatti più banali della vita quotidiana come un amico più vecchio che racconta la sua esperienza del mondo, e con il risultato di offrire al lettore di oggi una sorta di enciclopedia della grande civiltà persiana.

Sa’di (1184-1291) studiò a Bagdad, dove si accostò alla mistica sufi. Compì lunghi viaggi, anche fuori delle terre islamiche (fu in Etiopia e in India). Morì a Sizaz, la città natale, all’età di 107 anni.

Coscienza Sogno Memoria

Coscienza Sogno Memoria

Riflessioni epistemologiche di un fisiologo analista

Autore/i: Mancia Mauro

Editore: Borla

introduzione dell’autore, in copertina: Giorgio De Chirico, Mistero e malinconia di una strada, 1914.

pp. 176, illustrazioni b/n, Roma

La sfida delle Neuroscienze è quella di dare una spiegazione che riguardi il cervello e il suo rapporto con la mente. Tuttavia la mente come realtà complessa e plurifunzionale, pur essendo in stretta relazione con il cervello, si pone ad un livello epistemologico diverso rispetto alle Neuroscienze e richiede per il suo studio altre discipline con predicati operativi diversi come la Psicologia e la Psicoanalisi. Nei vari capitoli, l’Autore affronta il vecchio problema della relazione tra mente e cervello e della formazione della coscienza nel corso della evoluzione sostenendo il principio che ad un darwinismo neurale non può corrispondere un darwinismo mentale in quanto la mente umana ha subito una accelerazione evolutiva che è spiegabile più in termini lamarkiani che darwiniani. Lo studio del sonno e del sogno permette all’Autore di differenziare quanto appartiene alle Neuroscienze e quanto alla psicanalisi e così lo studio delle diverse dimensioni della memoria. Queste riflessioni desiderano portare un contributo chiarificatore alla confusione epistemologica che domina la cultura scientifica occidentale e, in particolare, offrire agli studenti di discipline mediche, biologiche e scientifiche in senso lato un materiale di riflessione epistemologica che permetta loro di entrare senza “pregiudizi” nell’affascinante problema della relazione tra mente e cervello.

Ringraziamenti: Vorrei ringraziare il Prof. Luigi Longhin per aver letto con spirito critico il mio scritto, averne discusso con me vari aspetti e avermi dato preziosi consigli. Un ringraziamento particolare alla Signora Laura Matteini per avermi aiutato nella stesura del manoscritto e nella compilazione della bibliografia.

Mauro Mancia, direttore dell’Istituto di Fisiologia Umana II, Università degli Studi di Milano, e membro didatta della Società Psicoanalitica Italiana.
Come neurofisiologo si è occupato dei meccanismi del sonno-veglia, degli stati di coscienza e del controllo della sensorialità e del dolore. Ha pubblicato circa 250 lavori di neurofisiologia nelle più prestigiose riviste internazionali e diversi libri. Come psicoanalista si è occupato dei problemi teorico-clinici connessi al narcisismo e al sogno. Ha pubblicato circa 70 lavori di psicoanalisi e vari volumi.

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Introduzione dell’Autore

Capitolo Primo: La relazione tra mente e cervello: un vecchio problema che gode ancora di buona salute

Capitolo secondo: Evoluzione del cervello e formazione della coscienza

Capitolo terzo: Le neuroscienze affrontano la mente

Capitolo quarto: L’errore di Damasio

Capitolo quinto: Sulla diversa natura del sonno e del sogno

Capitolo sesto: Sulle molte dimensioni della memoria

Capitolo settimo: La natura della mente

Appendice

° Il modello mente-cervello di Sigmund Freud: il progetto di una psicologia del 1895

Bibliografia

Teatro

Teatro

Titoli originali: Le Malentendu – Caligula – L’etat de Siege – Les Justes – Librairie Gallimard

Autore/i: Camus Albert

Editore: Bompiani

prima edizione, traduzioni dal francese di Vito Pandolfi: «Il Malinteso» – Cesare Vico Lodovici «Caligola», «Lo stato d’assedio» – Françoise Ousset «I Giusti», illustrazione della sopracoperta: Picasso «Ceramica».

pp. 330, Milano

Sempre, nel delitto di Martha che uccide il figlio nel Malinteso, come in Caligola che muore riconoscendo la sua disfatta e i suoi errori, come in Kaliayev che non concepisce la rivoluzione senza onore, Camus ha mostrato il rovescio e il diritto della vita.
Più d’ogni altro ha saputo portare sulle scene nei suoi drammi, che hanno commosso le platee di tutto il mondo per la loro forza d’urto, l’assurda situazione dell’uomo d’oggi che ha in sé la forza critica per riconoscere il suo male e il suo vuoto, ma non sa trovare all’infuori di sé le ragioni per opporsi all’esistenza.
Tragica coscienza della vacuità dell’uomo, questa assenza agghiacciante di ideali è in sostanza una delle idee di fondo del nostro tempo.
Camus – qui è il suo merito e per questo è stato un maestro – ha saputo farne un’idea-forza, un mito: il mito dell’uomo che nella solidarietà con i suoi simili, nel rispetto della ragione e quindi della propria libertà individuale, sa opporsi alla abdicazione totale.

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  • Il Malinteso
  • Caligola
  • I Giusti
  • Lo Stato d’Assedio

L’Academiuta Friulana e le Sue Riviste

L’Academiuta Friulana e le Sue Riviste

Autore/i: Pasolini Pier Paolo

Editore: Neri Pozza Editore

introduzione e cura di Nico Naldini, nota di Gianfranco Folena.

pp. 252, illustrazioni b/n, Vicenza

Le riviste friulane – linguisticamente rappresentative del Friuli «di cà da laga», cioè a occidente del Tagliamento -, pubblicate a Casarsa da Pier Paolo Pasolini in anni difficili fra l’aprile 1944 e il giugno 1947, nell’ultimo anno di guerra e di lotta partigiana, con la tragedia della morte del fratello Guido, e nei primi due della ricostruzione, costituiscono oggi rarità bibliografiche, e pochissime sono le raccolte complete esistenti presso biblioteche o privati.

Nel loro insieme questi fascicoli offrono testimonianze preziose della poesia e del pensiero di Pasolini e della nascita del neofelibrismo friulano, così legato ad altre esperienze romanze particolarmente di lingue minoritarie, e costituiscono una delle prime, più serie e generose riflessioni sul destino di una cultura regionale dentro un quadro italiano e romanzo e sul senso di un’azione autonomistica.
(Dalla Nota di Gianfranco Palma)

Questa nuova riproduzione anastatica (dopo quella a cura di Folena e del «Circolo filologico linguistico padovano» del 1983) è preceduta da una densa prefazione di Nico Naldini, cugino di Pier Paolo che con lui visse l’esperienza dell’Academiuta e degli «Stroligut». Lo scritto di Naldini rievoca l’ambiente che suscitò «l’energia amorosa, i canti e i cori leopardiani» della loro gioventù che ispirano quelle riviste: la terra delle risorgive al di qua del Tagliamento con «l’odore del fumo dei focolari, le campane, i temporali, le primule di febbraio». Traccia la biografia del gruppo di amici e sodali che dal ’44 si strinsero attorno a Pasolini assecondando il suo tentativo di usare il dialetto casarsese come lingua per esprimere affetti e sentimenti al limite dell’inesprimibile, e per prendere coscienza della tradizione e della storia della Patria del Friuli Ricostruisce dall’interno la nascita, nel ’45, dell’Academiuta, l’evolversi della sua poetica, con i tentativi di dar vita a generi poetici nuovi, fino alla ricerca di consonanza con i poeti di altre lingue romanze moderne attraverso l’esperimento delle traduzioni.
Ma lo scritto di Naldini è prezioso soprattutto per le informazioni che ci offre sui testi pasoliniani, indicandoci i rimaneggiamenti e le ristampe cui furono sottoposti dopo essere comparsi negli «Stroligut», e fornendoci per la prima volta la traduzione interlineare di quelli che non sono mai stati ripubblicati in raccolte successive.

Domenico (Nico) Naldini è nato a Casarsa in Friuli nel 1929 da Antonio e Enrichetta Colussi sorella di Susanna, madre di Pier Paolo Pasolini. Ha lavorato nell’editoria, nel giornalismo e nel cinema, a Milano e a Roma. Ora vive a Solighetto (Treviso). Alla figura e all’opera di Pasolini ha dedicato le seguenti pubblicazioni: Nei campi del Friuli. La giovinezza di Pasolini, 1984; i due volumi dell’Epistolario, 1986-88; Pasolini, una vita, 1989; Un paese di temporali e di primule, 1993.

Chirologia – Scienza delle Linee della Mano

Chirologia – Scienza delle Linee della Mano

Lo studio scientifico delle linee della mano

Autore/i: Aimi Mario

Editore: Editore Ulrico Hoepli

prefazione dell’autore, con un’appendice di Chiromanzia e uno studio sul «Caso di Collegno»

pp. XV-220, 161 illustrazioni originali, Milano

Dalla prefazione dell’autore Johnson da Fidenza:
«Non ambizione d’onori mi ha spinto a scrivere il presente libro, ma unicamente il desiderio di colmare una lacuna che esisteva nello studio della mano e per dare ad esso maggior rilievo. Certo l’importanza d’un lavoro si manifesta esclusivamente quando alle ragioni scientifiche si uniscono ragioni di pratica utilità.
Lo studio della mano è antichissimo, come vedremo nei cenni storici. Presentemente, a parte la chiromanzia bistrattata da mestieranti, si può dire un campo abbandonato. La vera chirologia è sconosciuta. Ora il compito che mi sono prefisso è appunto quello di spiegare il significato di tali studi e la loro portata pratica.
Si tratta di esaminare attraverso le varie strutture, forme e segni della mano, un rapporto psicologico, onde poter definire il carattere d’una persona, la sua forza fisica, e soprattutto i caratteri eredo-somatici, così importanti per l’identificazione. Per cui ho creduto opportuno raccogliere quanto di più importante e di conclusivo è stato fino ad oggi scritto sulla mano dal punto della medicina legale, della medicina generale, della psichiatria e della morfologia, aggiungendo in fine una breve appendice di chiromanzia.
Ho inoltre esposto alcune nuove leggi sulle proporzioni delle varie parti componenti la mano, frutto di mie osservazioni personali durante anni ed anni.[…]»

Quando la Natura fa Centro

Quando la Natura fa Centro

Bambini con talenti eccezionali

Autore/i: Feldman David H.

Editore: Giunti

presentazione di Ornella Andreani Dentici, traduzione di Gabriele Noferi e con la partecipazione ed il contributo di Lynn T. Goldsmith ed Elisabeth Hall.

pp. 338, Firenze

«Se Einstein fosse nato ai tempi di Galileo o se fosse nato donna non avrebbe potuto dare il suo rivoluzionario contributo alla fisica moderna. Non basta il corredo biologico a creare un bambino prodigio: quello che conta è la fortunata “co-incidenza” tra speciali attitudini innate, una famiglia sensibile e ricettiva, e un’epoca storica culturalmente propizia.»

Benché le doti dei bambini prodigio siano impressionanti e rarissime, tuttavia i «processi» attraverso cui crescono e fioriscono sono simili a quelli di ogni crescita intellettuale. Sicché capire meglio lo sviluppo di particolari abilità prodigiose ci dirà qualcosa di prezioso e fondamentale anche sullo sviluppo delle abilità in generale.

È un libro leggibilissimo ma anche scientificamente rigoroso e ben documentato. In particolare, di grande interesse è l’analisi delle discipline in cui si può rivelare un  prodigio», delle condizioni culturali favorevoli, dei compiti della famiglia, della risposte della società, delle possibili disarmonie evolutive e infine delle differenze fra «prodigio», «superdotato» e «genio».
(Guido Patiti, Università di Padova)

Questo libro è un viaggio nel mondo affascinante dei bambini  prodigio: bambini dotati di un talento particolare per i numeri, per gli scacchi, per la musica, per la scrittura. Addentrandosi nella lettura si scopre che è dalla fortunata coincidenza di alcune condizioni che il talento eccezionale riesce ad esprimersi e a svilupparsi. Sono importanti il «campo d’azione», la cultura, la presenza di adulti in grado di rispondere in modo adeguato alle esigenze del bambino: un cocktail essenziale anche per i talenti «normali».
(Anna Oliviero Ferraris, Università di Roma)

David Henry Feldman è professore di psicologia dell’età evolutiva all’Eliot-Pearson Department of Child Study della Tufts University. Da molti anni si occupa di bambini con talenti eccezionali. Lo studio longitudinale su un gruppo di bambini prodigio con varie specialità (scacchi, composizione musicale, narrativa), descritto in questo libro, ha rivelato importanti elementi per una comprensione scientifica del fenomeno dei prodigio, affrancandolo da quell’alone di esoterismo che tradizionalmente lo circonda.
Lynn T. Goldsmith è ricercatrice al Massachusetts Institute of Thecnology, Career Development Project.

Arricchirsi Dormendo

Arricchirsi Dormendo

Denaro, potere, amore, rispetto o ammirazione. Qualsiasi cosa desideriate dalla vita, questo libro vi aiuterà ad ottenerla.

Autore/i: Sweetland Ben

Editore: Armenia Editore

unica edizione, introduzione dell’autore, traduzione di Adriana Crespi Bortolini.

pp. 224, Milano

Qualsiasi cosa desideriate dalla vita, questo libro vi aiuterà ad ottenerla. Sia essa denaro, influenza, amore, rispetto o ammirazione, sarà vostra.
Questo metodo per arricchirsi è universale; ha reso ricchi parecchi uomini che si dedicano ad ogni tipo di lavoro in diverse parti del mondo e non ha nulla a che vedere con l’istruzione, l’ambiente dal quale provenite o la fortuna ma dipende essenzialmente da voi, dalla profondità del vostro pensiero.
Guardatevi intorno, vi renderete conto di quanti pochi uomini sanno realmente ciò che vogliono. Privi di un obiettivo, non possono comprendere qual è la differenza tra ciò che è vantaggioso e ciò che non lo è.
Se fate parte di questa categoria,non preoccupatevi: questo libro vi trasformerà. Prima che abbiate finito di leggere saprete:

  • come riconoscere i veri obiettivi della vita;
  • come conoscere il vero “io”, le reali capacità, i talenti nascosti;
  • come acquistare una profonda fiducia in sé stessi, energia e volontà, cosi che gli altri siano disposti ad aiutarvi ad ottenere ciò che desiderate.

Storia della Filosofia Indiana

Storia della Filosofia Indiana

Autore/i: Tucci Giuseppe

Editore: Editori Laterza

prima edizione, introduzione e premesse generali dell’autore.

pp. 452, Roma

«La speculazione indiana, salvo poche correnti che stanno quasi a sé, non ha avuto fine in se stessa, non propone una spiegazione scientifica del mondo, non ha preso le mosse da un disinteressato desiderio di conoscere il mistero dell’Essere e della vita, non è stata guidata da puri motivi teoretici; ha cercato di conoscere che cosa sia l’io o di chiarire il rapporto fra quell’io e il supremo principio delle cose, di accertare se i due non siano la medesima cosa, e di preparare il terreno perché l’uomo, conoscendo, si salvi. In altre parole la speculazione si è data ad indagare come è causata e come si svolge la limitazione del tempo e dello spazio in cui siamo decaduti e a determinare quindi il modo o i modi di uscirne. La migliore introduzione al pensiero indiano, insuperata per chiarezza e per rigore, ma anche per una lingua colta ed elegante, a opera del più grande orientalista italiano.»

Giuseppe Tucci (1894-1984), uno dei massimi orientalisti del Novecento, ha insegnato Religioni e Filosofia dell’India e dell’Estremo Oriente all’Università di Roma La Sapienza. Appassionato viaggiatore oltre che insigne studioso, ha guidato dal 1928 numerose spedizioni scientifiche nel Tibet centrale e occidentale, regioni allora quasi inesplorate. È autore di opere fondamentali dedicate alla filosofia cinese antica, al Tibet e alla cultura indo-tibetana, fra cui il famoso Teoria e pratica del mandala.

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Introduzione
Premesse generali
Preoccupazione soteriologia della speculazione indiana
Classificazione tradizionale dei sistemi
Sviluppo e mutazioni dei sistemi
Varietà delle scuole
Dualismo
Data della codificazione dei sistemi
Culture che hanno concorso a questa speculazione
Motivi psicologici di questa speculazione

Parte Prima
La letteratura e i caratteri generali delle scuole principali

Capitolo 1. Brahmana e Upanisad
Brahmana
Le Upanisad
Essere o non essere era al principio
Atman e Brahmana

Capitolo 2. Il Jainismo
Il Jing
Le opere principali
La dottrina

Capitolo 3. Il Buddhismo
Il Buddha
La letteratura canonica
I due veicoli
La dottrina dell’antico Buddhismo e del Piccolo Veicolo
Le scuole del Grande Veicolo

Capitolo 4. Le scuole materialistiche
Vari indirizzi
Alcuni maestri

Capitolo 5. Il Sankhya e lo Yoga
Origine dei sistemi
I testi Sankhya e Yoga
La dottrina Sankhya
Dottrine particolari dello Yoga

Capitolo 6. Nyaya e Vaisesika
Origine dei sistemi
La letteratura
La dottrina Nyaya

Capitolo 7. La Mimamsa
Origini e letteratura
La dottrina

Capitolo 8. Il Vedanta
Origini e letteratura del Vedanta monistico
Il Vedanta di Sankara
Le scuole di Ramanuja e Bhaskara
Altri indirizzi vedantici

Capitolo 9. Le scuole scivaite
Schema delle 36 categorie (tattva) secondo le scole schiviate

Parte seconda
I problemi

Capitolo 1. Il problema della conoscenza
Premessa
Sankhyae Nyaya-Vaisesika
Conoscenza valida e conoscenza fallace
Autoluminosità della conoscenza
Il problema della conoscenza nel Buddhismo
Altre scuole. Jaina, Vedanta
Conoscenza vera
L’errore
Ricordo e sogno

Capitolo 2. Mezzi di conoscenza
Pramana: loro definizione
Classificazione dei mezzi di conoscenza
La percezione
La inferenza
Gli errori logici
Il ragionamento inferenziale secondo i Buddhisti
Il sillogismo
Analogia
La scrittura, l’evidenza, la non percezione

Capitolo 3. Dio
Dei e Dio
Brahman
L’Essere supremo Dio creatore e personale
Le scuole devozioni
Ramanuja
I negatori di Dio

Capitolo 4. L’io
Che cosa è l’io?
Anime infinite
L’anima secondo il Nyaya-Vaisesika
L’io secondo la Mimamsa
Il Vedanta
L’io secondo Ramanuja
I Buddhisti

Capitolo 5. Realismo e idealismo
Le categorie Idealisti contro realisti
Il tutto e le parti
L’oggetto esterno non è conoscibile
Risposte delle scuole realiste Sankhja, Yoga e Nyaya-Vaisesika
I Mimamsaka
Le scuole vedantiche

Capitolo 6. La fisica e la teoria atomica
Gli elementi
Gli atomi nel Vaisesika
L’aggregato

Capitolo 7. Legge di casualità
Varie teorie sul concetto di causa
Satkarya
Asatkarya
La causa nella dommatica buddistica
Le critiche del Buddhismo al concetto di causa

Capitolo 8. Gli universali
Gli universali secondo il Nyaya-Vaisesika
Gli universali secondo la Mimamsa
Jaina e Vedanta
Le critiche delle scuole buddhistiche

Capitolo 9. Tempo e Spazio
Le origini del concetto di tempo e il Kalavada
Spazio e tempo nelle scuole logiche
La confutazione dei Buddhisti

Capitolo 10. Il problema etico: carta, determinismo e grazia
Correnti deterministiche
Il carma
Libero arbitrio
La grazia
La gnosi superiore all’opera
La morale buddhistica
La morale ascetica
Azione e rinuncia

Capitolo 11. Il relativismo jaina
Impossibilità  di u giudizio assiomatico
I sette naya
La sapta bhangì

Capitolo 12. La parola
Suono e parola
Che cosa esprime la parola
La frase
La teoria buddistica dell’apoha

Capitolo 13. L’estetica indiana e il concetto del «bello»
Le teorie estetiche e l’arte drammatica
Che cosa è il godimento estetico
La teoria del divani

Bibliografia principale
Indice dei nomi e delle materie

Il Nuovo Mondo è Tuo

Il Nuovo Mondo è Tuo

Arte del Successo in Tutte le Manifestazioni della Vita

Autore/i: Morn Ellick

Editore: S. Lattes & C. Editori

unica edizione, prefazione degli editori, traduzione dall’inglese.

pp. XVI-336, Torino

Sommario:

Prefazione degli Editori

Libro primo
L’Assalto al Nuovo Mondo
Capitolo I – Uomo nuovo, il nuovo Mondo è tuo!
Capitolo II – L’arrivismo illuminato
Capitolo III – Dominare od esser dominati!

Libro secondo
I nuovi strumenti del successo
Capitolo I – Il Taylorismo personale
Capitolo II – Conosci il prossimo tuo!
Capitolo III – La Magia della parola
Capitolo IV – Oratori si diventa
Capitolo V – Memoria e Successo
Capitolo VI – L’educazione del buon umore

Libro terzo
Il Nuovo Mondo della politica
Capitolo I – Come si riesce in politica
Capitolo II – Il creatore dell’opinione pubblica

Libro quarto
Il Nuovo Mondo dell’Arte
Capitolo I – Il dominio delle platee
Capitolo II – Il Cinematografo, strumento di suggestione mondiale
Capitolo III – Come si diventa scrittori di cinedrammi

Libro quinto
Il Nuovo Mondo degli affari
Capitolo I – Il successo negli affari
Capitolo II – La vendita scientifica

Autostima e Accettazione dell’Ombra

Autostima e Accettazione dell’Ombra

Come ritrovare la fiducia in se stessi

Autore/i: Grün Anselm

Editore: Edizioni San Paolo

nuova edizione, traduzione di Barbara Zadra.

pp. 136, Milano

Il senso di autostima non gonfia; è piuttosto il senso del proprio valore in tutte le sue debolezza e i suoi limiti.

Dal testo:
«Gli uomini che incontro in qualità di pastore ruotano spesso attorno a questi due poli: mancanza di autostima e senso di incapacità. Non si tratta solo di giovani che soffrono di mancanza di fiducia in se stessi e che per questo anelano a sviluppare un forte senso di autostima, ma anche di persone che si trovano a metà della propria vita e che provano spesso un senso di sofferenza dovuto alla mancanza di stima di sé. Non hanno il coraggio di difendere la propria opinione se incontrano altre persone sicure di sé; non si credono capaci di nulla; pensano che gli altri sappiano fare meglio. Soprattutto mamme, i cui figli sono da poco usciti di casa, si accorgono all’improvviso di come la loro fiducia in se stesse, così faticosamente costruita, crolli. Esse hanno trovato appagamento nella vita dei propri figli e ora che si devono confrontare con se stesse hanno la sensazione di non valere più nulla. Anche persone di una certa età affermano spesso di avere un’opinione assai modesta di sé: in vecchiaia si ricordano di non essere state prese sul serio da bambini, e come non fosse mai chiesta la loro opinione. Ora che non possono più vantarsi di alcun rendimento, si sentono privi di valore.» […]

Massaggio Zonale della Mano

Massaggio Zonale della Mano

Nelle zone della mano si riflettono le funzioni dell’intero organismo. Una terapia facile e piacevole, efficace per se stessi e per gli altri.

Autore/i: Erede Clara Bianca

Editore: Red Edizioni

prima edizione.

pp. 128, nn. illustrazioni b/n, Como

Fra le molteplici e straordinarie funzioni della mano umana una, forse, non è nota come meriterebbe: la mano strumento di benessere e di salute.
Si è infatti potuto verificare che nella mano (analogamente ad altre parti del corpo: l’occhio, l’orecchio, la lingua, il piede…) trovano corrispondenza organi, apparati e funzioni dell’intero organismo, secondo i principi e le modalità studiate dalla riflessologia.
Non solo: le zone riflesse registrano l’attività fisiologica “vivente”, le sue variazioni, gli squilibri, i disturbi…
Su questa straordinaria scoperta è basato il massaggio zonale della mano, che questo libro insegna concretamente a praticare sugli altri e particolarmente su se stessi.
Per aiutarvi a individuare le zone riflesse, il libro offre un ampio corredo di mappe; per consentirvi di farne un uso terapeutico, vi dice come e dove bisogna intervenire.
Come dire che forse la salute e il benessere sono per voi… a portata di mano!

La Vita e le Opere di Albrecht Dürer

La Vita e le Opere di Albrecht Dürer

Importante opera monografica sul pittore, incisore, matematico e trattatista tedesco d’origine ungherese Albrecht Dürer (Norimberga, 21 maggio 1471 – Norimberga, 6 aprile 1528).

Autore/i: Panofsky Erwin

Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore

prima edizione, traduzione dall’inglese di Carlo Basso, collana: I fatti e le idee Saggi e Biografie 161, titolo dell’opera originale: The Life and Art of Albrecht Dürer – Princeton University Press, 1955.

pp. 570, 326 illustrazioni in b/n, Milano

Si potrebbe paragonare lo svolgimento dell’arte in Europa occidentale dal pieno medieovo in poi ad una grande fuga, il cui cui tema principale sia stato ripreso e variato dai diversi paesi.
In questa grande fuga manca la voce della Germania, la quale non ha mai espresso nessuno degli stili universalmente accettati nella suddivisione in capitoli della storia dell’arte. I tedeschi, così facilmente disciplinati nella vita politica e militare, furono inclini a un estremo soggettivismo e individualismo nel dominio della religione, del pensiero metafisico e, soprattutto, dell’arte.
A causa di tale individualismo l’arte tedesca non è mai riuscita a raggiungere quell’uniformità di livello, o sintesi armoniosa di elementi contrastanti, che è il requisito essenziale di tutti gli stili universalmente riconosciuti. Ma grazie a questa stessa qualità la Germania ha potuto esercitare un’influenza internazionale producendo singole opere d’arte e tipi iconografici specifici che furono accettati e imitati, non come esemplari di uno stile collettivo, ma come invenzioni personali.
Sono, per esempio, creazioni tedesche molti degli Andachtsbilder (immagini di devozione), che si sarebbero in seguito diffusi per tutta Europa. Destinati al culto privato, essi consistono di singole figure che esercitano un forte richiamo sui sentimenti dell’osservatore. Fu ancora in Germania che, nel Quattrocento, l’invenzione della stampa, dell’incisione e della xilografia fornì al singolo la possibilità di diffondere le proprie idee in tutto il mondo.
Proprio mediante le arti grafiche la Germania assurse al ruolo di grande potenza nel campo artistico, grazie principalmente all’attività di un artista che, benché famoso come pittore, divenne una figura internazionale solo per le sue doti di incisore e xilografo: Albrecht Dürer.
Le sue stampe per più di un secolo costituirono il canone della perfezione grafica e servirono da modelli per infinite altre stampe, come pure per dipinti, sculture, smalti, arazzi, placche e porcellane, non solo in Germania, ma anche in Italia, in Francia, nei Pesi Bassi, in Russia, in Spagna e, indirettamente, persino in Persia.
Questa pagina con cui si apre il presente volume, dà subito l’idea di quanto estesa e complessa sia la trama del libro, che è molto più della semplice biografia di un grande artista. o forse è il modello perfetto di come si dovrebbe scrivere qualsiasi vita, equilibrando sapientemente la meticolosa ricostruzione delle vicende biografiche del personaggio (condotta attraverso una lucida lettura dei dati e dei documenti) con ampi squarci storici, e reintegrando di continuo in un unico tessuto vivente il particolare nel generale, l’apprezzamento estetico nel giudizio culturale, la singola opera nella catena degli eventi artistici di un’intera epoca.
Erwin Panofsky ha potuto costruire questa mirabile biografia di Dürer, non solo in grazia di una originale concezione della storia dell’arte, ma anche per la lunga ininterrotta famigliarità con l’argomento: non va dimenticato infatti che dal 1915 in poi egli non ha mai cessato di occuparsi del grande incisore tedesco, come attestano fra l’altro i tre saggi: Dürers Kunstheorie, vornehmlich in ihrem Verhältnis zu der Italiener che gli diede notorietà (Berlino 1915), Dürers Stellung zur Antike (Vienna 1922, tradotto in Il significato nelle arti visive, Torino 1962), e Dürers Melencolia I (Lipsia-Berlino 1923 in collaborazione con F. Saxl).
Questi studi particolari portarono poi alla pubblicazione nel 1943 dell’opera capitale Albrecht Dürer (Princeton) riedita nel 1955 col titolo The Life and Art of A. D. (da cui è stata tratta la presente versione).

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Introduzione

  • Apprendistato e anni giovanili di viaggio, 1484-1495
  • Cinque anni di intensa produttività, 1495-1500
  • Cinque anni di sintesi razionale, 1500-1505
  • Il secondo viaggio in Italia e l’apice della pittura, 1500-1510/11
  • riorientamento nelle arti grafiche; culmine dell’incisione, 1507/11-1514
  • L’attività di Dürer per Massimiliano I; lo “Stile decorativo” 1512/13-1518/19
  • La crisi del 1519; il viaggio nei Paesi Bassi, 1520-1521; le ultime opere, 1521-1528
  • Dürer, teorico dell’arte

Bibliografia essenziale
Tavole
Nota del Traduttore
Elenco delle illustrazioni

La Pattuglia dello Spazio

La Pattuglia dello Spazio

Titolo originale Revolt on Alpha C

Autore/i: Silverberg Robert

Editore: Editrice AMZ

seconda edizione, collana: I Libri Del Duemila a cura di Laura Grimaldi, traduzione Alfredo Pomarici, illustrazioni Renato Silvi.

pp. 162, Milano

I cadetti dell’Accademia dello Spazio partono per la loro prima crociera interstellare, imbarcati sull’astronave Carden. Il giovane Larry Stark scopre mondi nuovi, meravigliosi, e affronta pericoli terribili. Quando arriva sul pianeta Alpha IV, però, si trova coinvolto in un avvenimento che lo costringe a prendere una decisione grave: disertare la Pattuglia dello Spazio! Ma dal suo coraggio nasce un nuovo mondo e la Terra, ancora una volta, può essere orgogliosa dei suoi cadetti.

I Libri del Duemila a cura di Laura Grimaldi.
La nostra collezione, oltre alla nuovissima veste tipografica, vuole offrire ai suoi giovani lettori quanto di meglio è stato pubblicato all’estero nel campo della fantascienza. Attraverso un’accurata selezione i “Libri del Duemila” hanno scelto dei romanzi che, tra scienza e fantascienza, rappresentano non solo una piacevole lettura, ma soprattutto permettono di far spaziare lo sguardo in un futuro che ormai non è più tanto lontano. E ogni libro, per un lettore attento, avrà anche un significato più profondo: nella lotta tra il Bene e il Male, molte sono le forze che si combattono, ma alla fine sarà sempre il bene a trionfare.

Nella stessa collezione:

  • L’Astronave Corsara di James Elton
  • Il Razzo Fantasma di P.L. Manning
  • Il Mondo dell’ Impossibile di John Ott
  • Il Mistero dei Planetoidi di W.W. Broll
  • Olimpiadi tra le Stelle di Milton Lesser
  • S.O.S. Galassia di Johnny Bree
  • La Tuta Spaziale di Robert A. Heinlein
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1. I cadetti dello spazio

2. L’irlandese dai capelli rossi

3. Sospesi nel vuoto

4. L’eroismo del cadetto Stark

5. Atterraggio sull’Alpha C

6. Il nuovo pianeta

7. Alla scoperta di un mondo nuovo

8. Ragazzi nella giungla

9. Il disertore

10. Escursione in campo nemico

11. L’attacco del dinosauro

12. Prigionieri del nemico

13. L’evasione

14. Rivoluzione sull’Alpha C

15. Ordine di distruzione

16. In marcia verso gli invasori

17. La carica dei dinosauri

Mishima o la Visione del Vuoto

Mishima o la Visione del Vuoto

Titolo originale: Mishima ou la vision du vide

Autore/i: Yourcenar Marguerite

Editore: Bompiani

prima edizione italiana, traduzione dal francese di Laura Guarino, in copertina: Yukio Mishima in una foto di Eiko Hosoe.

pp. 112, Milano

Se mai un uomo portò in sé i germi del suo tragico destino, questi fu Yukio Mishima. Si tolse la vita a 45 anni, il giorno in cui terminò l’ultimo romanzo della tetralogia II mare della fertilità, capolavoro e testamento di un’opera letteraria vasta, policroma, spesso sconvolgente, che gli aveva meritato una fama mondiale. Ed era lo stesso giorno in cui, 23 anni prima, aveva iniziato le Confessioni di una maschera, sorprendente racconto autobiografico dell’angoscia e insieme dell’atonia. Il 25 novembre 1970, dopo aver Sequestrato un generale e tentato di arringare le truppe, lo scrittore si aprì il ventre con un colpo di spada e quindi si fece decapitare da un discepolo.
Morte terribile, che punto per punto eseguiva il seppuku, il suicidio rituale della tradizione: ad essa Mishima s’era preparato per anni, l’aveva prefigurata nelle fini di molti protagonisti dei suoi romanzi, l’aveva mimata lui stesso come interprete di film. Ma morte appagante: tramite essa i “quattro fiumi” della sua esistenza – la scrittura, il teatro, il corpo, l’azione – rifluivano insieme in quel “vuoto metafisico” che da sempre lo attraeva. All’atto supremo del suicidio si riferisce Marguerite Yourcenar per rivelare il senso dell’avventura umana di Mishima. E come la sua creazione letteraria le appare tutta votata alla morte, così quella morte volontaria le appare l’ultima delle sue opere: l’atto che soddisfava la sua ansia crudele di assomigliare ad esse annullandovisi, l’estremo e paradossale tentativo di unire arte e vita. In questo saggio esemplare che intreccia di continuo letteratura e biografia, una grande scrittrice d’Occidente smonta i meccanismi della psicologia di un grande scrittore d’Oriente, illuminandone le ambizioni, i trionfi, le debolezze, i disastri interiori e infine il disperato coraggio. Mishima vi e restituito al proprio enigma, a una complessità sconcertante troppo spesso appiattita e fraintesa da un’ottica “occidentale”. Così il suo richiamo ossessivo ai valori dell’etica samuraica non si lascia ricondurre – come si è preteso – al fanatismo politico di un nostalgico del Giappone feudale e militarista. Il nazionalismo di Mishima esprime piuttosto il rifiuto della decadenza morale e civile di un Paese che si è affidato alla modernizzazione e alle sue promesse di prosperità materiale tradendo il retaggio spirituale della tradizione. E al fondo esprime un esacerbante senso del Sacro: Mishima pensava che in un mondo privo di fede era diventato impossibile l’amore stesso, e per sé disperava di poter ricomporre, in esso, la propria sofferta dicotomia di anima e corpo, maschile e femminile. La lucida intelligenza che in queste pagine Marguerite Yourcenar congiunge con un’umana pietà, esaudisce nel solo modo possibile l’ultimo desiderio che Mishima affidò a un foglietto prima di darsi la morte, e che è caratteristico delle creature tanto ardenti da essere insaziabili: “La vita umana è breve, ma io vorrei vivere per sempre.”

Nata a Bruxelles nel 1903 da padre francese e madre belga, Marguerite Yourcenar fu allevata nel nord della Francia e a Parigi. Ha poi vissuto all’estero la maggior parte della sua esistenza, soggiornando in Italia, in Svizzera, in Grecia e negli Stati Uniti, dove ha insegnato letteratura a due riprese, negli anni 1942-50 e 1952-53.
Vive attualmente nell’isola di Mount Desert, sulla costa atlantica nordamericana. È stata la prima donna ad essere eletta, nel 1980, all’Académie Francaise. Della sua vasta opera letteraria ricordiamo i romanzi Alexis o il trattato della lotta vana (1929, Feltrinelli 1962), Le denier du rêve (1934), Il colpo di grazia (1939, Feltrinelli 1962), Memorie di Adriano (1951, Einaudi 1963), L’opera al nero (1968, Feltrinelli 1969), Anna, soror… (1981), e gli affreschi storico-narrativi sulla propria famiglia Care memorie (1974, Einaudi 1981) e Archives du Nord (1977).
È inoltre autrice di poemi in prosa, raccolte di versi, saggi, lavori teatrali, traduzioni. Bompiani sta preparando l’edizione italiana della sua autobiografia Les yeux ouverts. Entretiens avec Matthieu Galey (1980).
Il saggio che presentiamo è l’approdo di un’esplorazione della letteratura e della spiritualità giapponese che Marguerite Yourcenar conduce da quando, ventenne, lesse la Storia di Genji di Murasaki Shikibu e ne restò affascinata (molti anni dopo, nel 1938, in una delle sue più belle Nouvelles orientales immaginerà un ultimo amore del principe Genji prima della morte).

La Via del Samurai

La Via del Samurai

Titolo originale: Yukio Mishima on Hagakure – The Samurai Ethic and Modern Japan

Autore/i: Mishima Yukio

Editore: Bompiani

prima edizione italiana, prefazione di Francesco Saba Sardi, traduzione dall’inglese di Pier Francesco Paolini .

pp. 208, Milano

Yukio Mishima ha scritto questo libro nel 1967, tre anni prima del suo drammatico e spettacolare suicidio al Comando generale delle Jietai, le Forze di autodifesa del Giappone. È la sua interpretazione di un classico dell’etica del samurai, lo Hagakure (letteralmente, “nascosto tra le foglie”), in origine consistente di undici volumi compilati da Tsuramoto Tashiro che vi ha raccolto gli insegnamenti di Jōchō Yamamoto, un samurai vissuto verso la fine del XVII secolo e fattosi eremita dopo la morte del suo daimyo, il signore feudale. L’opera venne gelosamente custodita fino alla restaurazione Meji (1868) come un testo sapienziale della Casata Nebeshima e dei pochi samurai appartenenti all’Ordine di Saga nell’isola di Kyushu. Verso il 1930, in un clima di acceso nazionalismo, lo Hagakure venne riesumato e trasformato, alterandone completamente lo spirito, in una sorta di Bibbia del “Nuovo Giappone”.
Una celebre frase in esso contenuta, “Ho scoperto che la Via del samurai è la morte”, fu ridotta a parola d’ordine usata per incitare i kamikaze all’estremo sacrificio. Dopo la seconda guerra mondiale e la. sconfitta, l’opera venne messa al bando come sovversiva, non rispondente allo spirito del “Giappone moderno”. Commentando lo Hagakure, Mishima applica alla società nipponica del suo tempo le critiche che l’antico samurai rivolgeva ai suoi contemporanei, dimentichi delle antiche virtù, dediti solo ai piaceri. minuti. Il Giappone moderno, sostiene Mishima, ha “completamente rimosso l’impulso alla morte”, tradendo i suoi severi ideali. E questo il centro del discorso di Mishima. Perché in effetti, come fa osservare Francesco Saba Sardi nella sua prefazione, lo Hagakure di Yamamoto-Tashiro e quello di Mishima sono una “meditazione sulla morte” che si rifà ai principi dello Zen, l’interpretazione giapponese del buddismo. Sarebbe dunque errato leggere questo libro in chiave “politica”, contingente: esso va invece collocato in un’ottica assai più ampia, quale un’esortazione al Sein zum Tode, all’“essere per la morte” heideggeriano in versione estremorientale. Un’opera di valore universale, estremamente ambigua e contraddittoria, come del resto l’“etica del samurai”, sempre sospesa sul crinale tra regola ed eccesso, amore per la vita e fascino per l’oscuro, il tenebroso, l’indicibile. Nel suo commento, poi, lo scrittore suicida rivela quanto precaria e indelimitabile sia la zona grigia che separa e congiunge vita carte. Un messaggio enigmatico, dunque, che non si può ridurre a slogan senza che si perda l’alone e la risonanza; un messaggio sul quale converrà riflettere a lungo, come sul seppuku del suo autore. Il mistero (non la religione) della morte è il suo tema, e Mishima qui si rivela, una volta di più, quel maestro di “oscura chiarezza” che la sua opera di narratore ha splendidamente rivelato ai lettori di tutto il mondo.

Nato a Tokyo nel 1925, Yukio Mishima è considerato in tutto il mondo uno dei più grandi scrittori contemporanei. La sua opera, vasta e policroma, gli ha meritato i massimi riconoscimenti letterari giapponesi e per ben tre volte la, candidatura al Nobel. Il 25 novembre 1970, terminato l’ultimo romanzo della tetralogia Il mare della fertilità (il primo, Neve di primavera, è apparso presso Bompiani), si è suicidato secondo l’antico rituale del seppuku. Dei suoi romanzi sono stati tradotti in italiano Confessioni di una maschera, La voce delle onde, Il padiglione d’oro, Dopo il banchetto, Sole e acciaio.
Su questo autore, e in questa stessa collana, è stato pubblicato nel 1982 un lucido saggio di Marguerite Yourcenar che intreccia vita e Opera letteraria, Mishima o La visione del vuoto.