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Dialoghi con l’Aldilà

Dialoghi con l’Aldilà

Autore/i: Jürgenson Friedrich

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

premessa di Hans Geisler, prefazione dell’autore, traduzione di Paola Giovetti.

pp. 302, Milano

Anni fa Friedrich Jürgenson si è imbattuto nel fenomeno delle “voci dell’aldilà”. L’avvenimento non è stato casuale: i “defunti”, desiderosi di creare un ponte fra la loro dimensione e la nostra, hanno deciso di avvalersi dei mezzi offerti dalla moderna tecnologia. E cosa poteva essere più adatto di un registratore, di un apparecchio radio?
Jürgenson, dapprima incredulo, ha avanzato diverse ipotesi che gli consentissero un’interpretazione razionale dei fatti, ma poi, di fronte all’evidenza di prove sempre più numerose e decisive, ha maturato la certezza dell’esistenza di un’altra dimensione.
Quali sono i requisiti indispensabili per realizzare il contatto con i defunti? Occorrono anzitutto grande pazienza, disponibilità interiore e capacità di ascolto; gli “amici” dell’aldilà disdegnano chi va in cerca di fama o di denaro, ma chiunque sia mosso dall’amore, dal desiderio di scoprire la sorte delle persone care scomparse non rimarrà deluso.

L’Arte d’Amare

L’Arte d’Amare

È possibile l’amore nella civiltà repressiva?

Autore/i: Fromm Erich

Editore: Il Saggiatore

prefazione dell’autore, traduzione di Marilena Damiani.

pp. 168, Milano

L’amore, nella sua forma matura, implica fede, attività, umiltà, coraggio, ed è l’unica risposta veramente sana alle contraddizioni dell’esistenza umana. In questo volumetto, Erich Fromm, forse il massimo esponente del post-freudiani, illustra, nella teoria e nella pratica, un’arte dell’amore, il modo in cui si può apprendere tale arte, l’infinita pazienza e l’incessante pratica attiva che, come tutte le altre arti, esige che l’amore non sia frainteso e scambiato per qualche oggetto da barattarsi al supermercato delle merci o dei simboli di prestigio della nostra civiltà, la quale, del resto, non potrebbe sopravvivere un giorno di più senza l’amore.

Apparizioni delle Fate

Apparizioni delle Fate

Fotografie originali autentiche di Fate

Autore/i: Gardner Edward L.

Editore: Editrice Libraria Sirio

introduzione di E. B., prefazione dell’autore, traduzione dall’inglese di Aurelio Scrimali sulla seconda edizione originale.

pp. 54, 5 foto b/n f.t., Trieste

Dall’introduzione di E. B.:
«Le tradizioni popolari di tutto il mondo affermano l’esistenza degli spiriti di natura che occasionalmente vengono veduti dagli uomini e vi sono migliaia di persone che sarebbero disposte a giurare d’aver veduto con i propri occhi spiriti di varia forma e natura. Tali tradizioni parlano di fate, gnomi, silfi, salamandre, ondine, elfi, coboldi, sirene, geni, nani, deva, ecc. benevoli alcuni ed altri ostili all’uomo.
Le pagine seguenti costituiscono una documentazione fotografica definitiva sull’esistenza di tali ordini di spiriti di natura, che in condizioni normali non sono percepiti dall’uomo.
La realizzazione di queste riprese si deve alla fortunata presenza di due ragazzine inglesi veggenti, in un’amena valletta dello Yorkshire (Cottingley-Bradford) con l’aiuto di una macchina fotografica (Midg.) e la oculata vigilanza del celebre scrittore Sir Arthur Conan Doyle e di Edward L. Gardner, affiancati dal perito fotografico Snelling e dai periti della «Kodak», che garantiscono per l’autenticità delle riprese.
La letteratura è zeppa di accenni precisi sull’esistenza degli spiriti di natura. Tutti ricordano la graziosa descrizione datane dal medico svedese dott. Axel Munthe nel suo libro autobiografico» «San Michele», là dove parla del suo incontro con uno gnomo durante una gita in Lapponia. Il vescovo Mons. C. W. Leadbeater dedica un lungo capitolo della sua monumentale opera agli spiriti di natura (cfr. «Lato nascosto delle cose», parte 1, cap. V). Egli precisa che di spiriti di natura, di evoluzione parallela a quella umana, ve ne sono innumerevoli razze, tipiche per ogni regione e per ogni elemento in cui vivono, le quali esercitano un’influenza notevole sugli altri regni della natura. Trattasi per lo più di organismi fisici di varia grandezza, che va da pochi millimetri alla grandezza della statura umana, con funzioni biologiche. Anche la loro intelligenza varia da quella degli animali a quella superumana.
L’uomo può, affinando i suoi sensi e le sue emozioni, entrare in comunicazione con loro ed ottenere dei servigi, ma può anche restarne succubo per le malìe che possono esercitare.
H. P. Blavatsky, particolarmente nell’«Iside Svelata» (Vol. I., cap. VII) ne parla diffusamente e spiega come i maghi ed i fachiri operano i loro prodigi con l’aiuto di questi spiriti che la religione scambia per angeli o diavoli a seconda dei loro sentimenti verso l’uomo.
Le apparizioni degli spiriti di natura avvengono più facilmente ai bambini e alle persone che hanno conservato una certa comunicativa sentimentale con la natura.[…]»

Agricoltura Biodinamica

Agricoltura Biodinamica

Autore/i: Koepf Herbert H.; Pettersson B. D.; Schaumann Wolfgang

Editore: Editrice Antroposofica

traduzione di Enrica Mamoli dalla seconda edizione tedesca del 1976.

pp. 320, tavv. b/n f.t., ill. b/n, Milano

Di fronte ai problemi ecologici, dell’inquinamento e dell’alimentazione che oggi interessano e angustiano un gran numero di persone, l’agricoltura biodinamica, avviata da Rudolf Steiner nel 1924, propone soluzioni che si vanno sempre più rivelando valide e attuali per tutti i continenti e per tutti i climi.
Il libro di Koepf, Schaumann e Pettersson, già alla sua terza edizione in tedesco e pubblicato anche in inglese, dà un quadro completo dei metodi di applicazione e dei risultati che si possono ottenere con questo sistema di coltivazione, esponendone anche basi e giustificazioni scientifiche.
Di fronte ai comprovati danni provocati da uno sfruttamento insensato delle risorse agricole, in questo libro si mostra come l’azienda agricola mista, che tenga anche conto dell’ecosistema nel quale è inserita, costituisca un’unità organicamente sana che a parità di rese garantisce l’autorinnovamento della fertilità del suolo.
Le numerose aziende agricole che seguono da anni il metodo di conduzione biodinamico, derivato da un’impostazione di pensiero in accordo con le forze della natura, dimostrano come possano scomparire gli aspetti negativi della concimazione chimica e dell’agricoltura oggi dominante: cessano i danni ambientali, migliora la qualità dei prodotti, i cicli biologici sono più efficienti, le comunità di piante e animali diventano più stabilì, la potenzialità produttiva è usata più razionalmente, le materie prime e l’energia non vengono più sciupate, ma anzi risparmiate.

Il “Peccato” in Cina

Il “Peccato” in Cina

Bene e male nel neoconfucianesimo dalla metà del XIV alla metà del XIX secolo

Autore/i: Santangelo Paolo

Editore: Editori Laterza

unica edizione.

pp. 316, Bari

Nella storia dell’umanità l’idea di peccato è relativamente moderna, e varia a seconda dei contesti sociali. Peccato non è certo sinonimo di colpa, ma, da quando l’uomo esiste, il commettere qualcosa contro la norma corrente ha sempre determinato, nell’individuo che tale infrazione faceva, il sorgere di un senso di disagio interiore, che poteva, successivamente, essere annullato da un qualsiasi tipo di autogiustificazione.
Il caso della Cina solleva numerosi problemi, non soltanto per la nota contrapposizione fra il «senso di colpa» e il «senso di vergogna», ma per la complessità e peculiarità dei suoi sviluppi ideologici, dalle antiche concezioni autoctone al confucianesimo, al taoismo, al buddhismo, sino al sincretismo filosofico del neoconfucianesimo ed a quello religioso della vita popolare.
Esiste in Cina il concetto di «peccato»? Qual è il ruolo della responsabilità umana nella concezione cinese? In che misura possiamo parlare di prevalenza del senso di vergogna su quello di colpa? Se sono relativamente note le virtù confuciane, quali vizi sono invece considerati i peggiori? L’autore, attraverso un confronto con le idee occidentali ed alcuni riferimenti alla situazione attuale, nonché ai presupposti ideologici più antichi, fornisce una ricca documentazione ed una serie di strumenti interpretativi inediti, che permettono la comprensione di uno degli aspetti più interessanti di una civiltà diversa da quella europea. (Lionello Lanciotti)

Il Corvo Bianco

Il Corvo Bianco

Miti e leggende degli Eschimesi

Autore/i: Autori vari

Editore: Herodote Edizioni

unica edizione, a cura di Silvio Zavatti.

pp. 218, nn. ill. b/n, Genova

Miti, racconti, leggende degli Eschimesi ci rivelano un mondo nuovo, da noi ancora in parte sconosciuto e banalizzato.
Ai margini dell’Occidente vive una civiltà ricca e affascinante, che lo sguardo dei fotografi non ci ha mai potuto rappresentare.
Silvio Zavatti, che ha organizzato e guidato cinque spedizioni scientifiche nell’Artide Canadese, in Groenlandia e in Lapponia, è vissuto a lungo tra gli Eschimesi e ne ha raccolto e tradotto queste “storie”.

Dalle leggende di questo popolo “emerge – come scrive Jean Malaurie ne Gli ultimi Re di Thule – la profondità dei tempi, quando gli uomini e gli animali si parlavano”.

Silvio Zavatti (Forli, 1917) ha fondato e dirige attualmente l’istituto Geografico Polare. Autore di numerosi volumi scientifici e divulgativi sui territori polari, ha pubblicato fra l’altro: L’esplorazione dell’Antartide (1953), Il misterioso popolo dei ghiacci (1977), I Poli (1963), L’Italia e le regioni polari (1981).

L’Ermeneutica

L’Ermeneutica

Come metodica generale delle scienze dello spirito

Autore/i: Betti Emilio

Editore: Città Nuova Editrice

saggio introduttivo, scelta antologica e bibliografia a cura di Gaspare Mura, traduzione dal tedesco di Gaspare Mura, Ornella Nobile Ventura, Giuliano Crifò.

pp. 216, Roma

Betti, pur essendo il massimo teorizzatore dell’« interpretazione » nel nostro Paese, ebbe la profonda amarezza, non rara per i nostri autori, di sentirsi «straniero in Patria».
Ciò spiega l’originaria pubblicazione in tedesco di quest’opera. L’Ermeneutica come metodica generale delle scienze dello spirito, che viene qui presentata per la prima volta in versione integrale, corredata da un’ampia scelta di testi tratta dall’opera maggiore Teoria generale della interpretazione.
La collocazione ermeneutica di Betti nasce dalla consapevolezza che il problema dell’interpretare è legato al problema del comprendere, ossia al rapporto dell’interprete con il mondo interiore di un’altra soggettività umana, quella dell’autore.
Betti, erede consapevole del realismo storico vichiano, polemizza con Heidegger, con Bultmann e con Gadamer perché intende tale rapporto non fondato sulla soggettiva ed esistenziale «attribuzione di significato», ma su canoni e principi che salvaguardino il reale messaggio dell’autore. Da ciò la nota preoccupazione «metodologica» di Betti, che lavora per elaborare una «teoria ermeneutica» riguardante il vasto campo delle scienze dello spirito, dalla storiografia alla filosofia, alla psicologia, alla letteratura, alla giurisprudenza, alla teologia.
L’«ermeneutica filosofica» di Heidegger, di Bultmann e di Gadamer, e la «teoria ermeneutico-esegetica» di Betti, rappresentano. Oggi le due principali, diverse e pure complementari impostazioni del problema ermeneutico. Da qui l’interesse e l’attualità delle tematiche presenti in quest’opera, che permettono di entrare nel cuore stesso del dibattito ermeneutico contemporaneo.

Emilio Betti (Camerino 20.8.1890 – Camorciano 11.8.1968) è stato professore di Istituzioni di Diritto romano, di Filosofia del diritto, di Diritto comparato e di Teoria generale della interpretazione presso le Università di Firenze. Milano. Roma (dal 1947); in qualità di visiting professor ha svolto numerosi corsi presso Università tedesche e americane. Nel 1955 ha fondato l’Istituto di teoria generale della interpretazione presso l’Università di Roma.

Gaspare Mura è professore di Ermeneutica presso le Pontificie Università Lateranense e Urbaniana di Roma.

Il Roveto Ardente

Il Roveto Ardente

Aspetti della venerazione ortodossa della Madre di Dio

Autore/i: Bulgakov Sergej Nikolaevič

Editore: Edizioni San Paolo

nota dell’autore, presentazione e traduzione dal francese di Renato D’Antiga, postfazione di Stefano De Fiores.

pp. 264, Cinisello Balsamo (Milano)

«Il presente saggio sulla venerazione della Madre di Dio nella Chiesa ortodossa inizialmente si prefiggeva solo un’analisi critica del dogma cattolico dell’Immacolata Concezione. Strada facendo è emerso che la critica non doveva rimanere esclusivamente negativa e che conveniva accompagnarla con alcuni elementi positivi, alla luce della dottrina che la Chiesa ortodossa custodisce e che la venerazione della santissima Vergine Maria fa risaltare sotto diversi aspetti» (dalla Premessa dell’autore).

Ma «il libro non parla solo della Theofokos; si estende a questioni talvolta sottili dell’antropologia cristiana… Una cinquantina di pagine sono dedicate a tre Excursus, dove Bulgakov discorre della gloria di Dio e della Sapienza nell’Antico Testamento e nei Padri, mantenendo però un costante riferimento alla Vergine Madre. Proprio nel primo Excursus egli introduce il tema del roveto ardente, che costituisce il titolo del libro: il roveto in fiamme che non si consuma è la Theofokos visitata dallo Spirito.
Il punto focale del libro rimane la Madre di Dio “senza peccato”, ma questa prospettiva si dirama verso tutti i campi della teologia: dalla protologia all’ecclesiologia, dalla cristologia all’escatologia. Ciò mostra come il dialogo ecumenico con l’Ortodossia, quando in particolare verte su Maria, non può giungere a intese e conclusioni comuni se non a patto di trovare l’accordo sulle questioni più fondamentali, con le quali la Theotokos è intimamente connessa» (dalla Postfazione di S. De Fiores).

«Il presente saggio – dichiara apertamente l’illustre autore all’inizio – si propone di chiarire soprattutto un aspetto dottrinale: la Madre di Dio è “senza peccato”».

Sergej Nikolaevič Bulgakov (1871-1944), avendo aderito in un primo tempo al marxismo, si dedicò a studi di carattere economico per poi passare a una visione del mondo idealistico-religiosa (Dal marxismo all’idealismo, 1904). Nel 1911, con altri intellettuali, rientrò in seno alla Chiesa ortodossa e nel 1918 fu ordinato sacerdote. In seguito agli eventi rivoluzionari, nel 1923 venne esiliato e si trasferì a Parigi, dove fondò con altri intellettuali russi della diaspora l’istituto teologico San Sergio. Fra le numerose opere segnaliamo: L’Agnello di Dio (1933); Il Paraclito (1936) e La Sposa dell’Agnello (1945).

Renato D’Antiga, ortodosso, è autore di scritti riguardanti la spiritualità cristiana orientale (Gregorio Palamas e l’esicasmo, Cinisello B. 1992; L’esicasmo russo, Cinisello B. 1996), collabora con diverse riviste a carattere scientifico e culturale ed ‘e membro della Commissione per i rapporti ecumenici dell’Archidiocesi greco-ortodossa d’Italia (Patriarcato ecumenico di Costantinopoli). Per il presente volume ha scritto la Presentazione e ha curato la traduzione italiana.

Stefano De Fiores, sacerdote montortano, dottore in teologia spirituale, insegna mariologia sistematica e spiritualità mariana nella Pontificia Università Gregoriana e nella Pontificia Accademia Mariana Internazionale ed è socio fondatore e presidente dell’Associazione mariologica interdisciplinare italiana (AMI). Ha diretto il Nuovo dizionario di spiritualità, Cinisello B. 19946; il Nuovo dizionario di mariologia, Cinisello B. 19883; tra le altre sue pubblicazioni: Maria presenza viva nel popolo di Dio, Roma 1980; Maria nella teologia contemporanea, Roma 19913; Maria Madre di Gesù.
Sintesi storico-salvifica, Bologna 19932. Ha scritto la Postfazione al presente volume.

Dolomiti e Magia

Dolomiti e Magia

Storie, leggende, relazioni di eventi miracolosi accaduti sulle montagne del Cadore e dell’Ampezzano e nelle vallate bellunesi, agordine e dell’Alpago

Autore/i: Belli Mario Ferruccio

Editore: Edizioni Dolomiti Cortina

prima edizione, illustrazioni di Mario Ulliana.

pp. 184, nn. ill. b/n, Cortina d’Ampezzo (Belluno)

Un giorno di qualche anno fa Dino Buzzati mi disse le seguenti parole: «Queste storie tu le devi scrivere, altrimenti, col passare del tempo, nessuno più ci crederà…». Con Dino facevamo lunghe camminate sulle montagne di Cortina; gli raccontavo certi fatti strani di cui ero a conoscenza, eventi a prima vista quasi miracolosi, vicende di personaggi vissuti in altre stagioni nelle nostre vallate dolomitiche. Egli ne era affascinato, anzi realmente interessato. Ecco come e perché sono nati questi lavori – alcuni già apparsi sulla terza pagina de «Il Gazzettino» di Venezia – ed il libro dove li ho riuniti per comodità del lettore.
Dovevano essere (anzi lo erano già!) trenta: il tre ripetuto dieci volte mi sembra una cabala apprezzabile. Se non che, un sabato sull’imbrunire, scendendo tutto solo da Màndres ho incontrato una signora. Non credo di averla mai vista prima di allora, anche se taluni tratti mi parvero familiari. Non ci furono convenevoli.
Disse: «Quelle tre storie che sai non è ancora il momento…».
Sembrava conoscere tante cose. Aveva capelli biondi sotto la veletta, il corpo sinuoso come un andante di Mozart e lunghi guanti di raso nero. Non potevo contraddirla.
Sono certo che Dino Buzzati approverebbe queste storie, anche se sono «soltanto» ventisette. (m.f.b.)

Mario Ferruccio Belli, l’autore di questi racconti, vive a Cortina d’Ampezzo.
Ha già scritto qualche pagina su argomenti locali: la «Storia di Cortina» (terza edizione in corso) è tuttora richiesta; il saggio sulla invasione tedesca in val Boite è stato molto apprezzato dalle persone anziane che purtroppo ricordano; ed infine la monografia sulla guida alpina Luigi Cesaletti, conquistatore della Torre dei Sabbioni.
Belli conosce come pochi le vallate bellunesi dove lo porta il lavoro ed il suo spirito curioso. Egli coltiva in tal modo una doppia immagine di sé: frivolo quando scrive di cronaca sui quotidiani ai quali collabora, serio quando si tratta del mondo magico delle Dolomiti.

Mario Ulliana, che ha curato le illustrazioni, e di Vittorio Veneto.
Insegnante di lettere, si è dedicato per molti anni all’urbanistica regionale.
In mezzo agli impegni politici e amministrativi ha creduto salutare per il proprio spirito tenersi da canto una piccola dose di umorismo, disegnando ogni tanto qualche vignetta. Ha due grandi amori: la montagna e le tradizioni della sua terra.

I Sette Salmi Penitenziali

I Sette Salmi Penitenziali

Il bel «Confitemini»

Autore/i: Martin Lutero

Editore: Rizzoli

testo tedesco a fronte, introduzione, traduzione e note di Franco Buzzi, illustrazioni di Paolo Molesti.

pp. 464, Milano

I «Salmi» costituiscono il patrimonio forse più splendido della religiosità ebraico-cristiana.
Per interi millenni innumerevoli generazioni di credenti hanno attinto dal «Salterio» l’energia vitale per mantenersi fedeli a Dio nelle vicende liete e avverse della vita. Anche Lutero non smise mai di ricorrere ai canti spirituali di Sion. In essi trovò ristoro e li offrì, arricchiti dei suoi commenti, alla spiritualità dell’intero popolo cristiano. E significativo che il primo libro in assoluto da lui scritto in lingua tedesca sia proprio dedicato ai «Sette salmi penitenziali» che qui, per la prima volta, vengono offerti in lingua italiana seguendo il testo più essenziale della seconda edizione (1525). Questo scritto non è soltanto un libro di pietà: esso esprime in forma facile tutta la profondità del suo pensiero teologico. Chi lo legge si sente condotto come per mano da un grande maestro; apre gli occhi sui mali che da sempre insidiano l’umanità ed è sollecitato a spalancare il cuore all’invocazione che salva. L’incontro gioioso con il Dio della salvezza introdurrà il lettore alla conoscenza vera di sé, rendendolo partecipe delle più autentiche e segrete aspirazioni dell’uomo. Nel commento al Salmo 117, «Il bel Confitemini» (1530), qui pure presentato per la prima volta in traduzione italiana, Lutero ci rende confidenzialmente partecipi della sua intensissima vicenda spirituale in uno dei momenti più decisivi per la Riforma. Lasciato solo a lottare contro tutti, il Riformatore ci rivela come la fede sia anzitutto un atteggiamento di ostinata fiducia in Colui che tutto può e trionfa vincitore sub contrario.
Chiunque sia interessato a sorprendere la lingua tedesca nella sua affascinante evoluzione dal tardo medioevo all’epoca moderna, attraverso la prosa magistrale di Lutero, o voglia immergersi nel vivo delle vicende storiche e culturali che accompagnarono la nascita del Protestantesimo e il suo primo affermarsi, troverà in questo libro preziose sollecitazioni culturali.

Follia e Società Segregativa

Follia e Società Segregativa

Atti del Convegno di studi tenuto a Milano il 13-16 dicembre 1973

Autore/i: Autori vari

Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore

unica edizione, a cura di Armando Verdiglione.

pp. 312, Milano

“Una politica senza psicanalisi o una psicanalisi senza politica è oggi, nei paesi capitalistici industrializzati, il rischio stesso del fascismo.” Questa frase di Sollers si riferisce alla pratica e alla teoria rivoluzionaria di Jacques Lacan e alla dialettica materialistica.
Il rapporto tra psicanalisi e politica non introduce in questo volume le premesse di una doppia competenza, ma tenta la dissoluzione radicale della ideologia della competenza, in un approfondimento critico rispetto alla problematica affrontata. Vi è, a più livelli, una messa in questione di quella psicanalisi ufficiale, ridotta a “scienza umana,” a visione del mondo, a variante psichiatrica, a sostegno dell’ideologia dominante e del capitalismo, ad aggiornamento della logica dell’altruismo e della promessa, nel tentativo di operare una vasta segregazione dalla fabbrica all’ospedale psichiatrico, un’espulsione della materia, e di garantire la disposizione a obbedire come nevrosi benefica della società.
Vi sono contributi sulla dialettica, sulla micropolitica del desiderio, sulla psicoterapia istituzionale, sulla funzione dell’esecrazione, sulla simbolizzazione capitalistica e psichiatrica. Esponenti della École freudienne di Parigi, del gruppo “Tel Quel,” di Psichiatria democratica, della pratica di La Borda e di Gorizia, dell’antipsicanalisi francese, studiosi di marxismo, di linguistica, di semiotica, di filosofia, di psicanalisi, di psichiatria e militanti si sono riuniti per la prima volta mettendo in atto non un semplice confronto culturale, o un puro incontro interdisciplinare, ma una pratica dialettica al di fuori delle cappelle universitarie, corporative, istituzionali.

Armando Verdiglione ha studiato a Milano e a Parigi. Psicanalista, si è formato con Jacques Lacan e dirige, a Milano, il collettivo “Semiotica e psicanalisi,” per la cui iniziativa è sorto il Convegno di studi tenuto a Milano il 13-16 dicembre 1973, di cui sono riprodotti qui alcuni testi.

La Filosofia della Libertà

La Filosofia della Libertà

Linee fondamentali di una moderna concezione del mondo – Risultati di osservazione animica secondo il metodo scientifico

Autore/i: Steiner Rudolf

Editore: Editrice Antroposofica

prefazione dell’autore, traduzione di Iberto Bavastro.

pp. 224, Milano

Nel più completo scritto filosofico di Rudolf Steiner viene proposto un modo di conoscenza e un modo di acquisire impulsi all’azione, modi che entrambi mostrano la possibilità della libertà umana.

Visualizza indice

La scienza della libertà
I – L’agire umano cosciente
II – L’impulso fondamentale alla scienza
III – Il pensare al servizio della comprensione del mondo
IV – Il mondo come percezione
V – La conoscenza del mondo
VI- L’individualità umana
VII – Vi sono limiti alla conoscenza?

La realtà della libertà
VIII – I fattori della vita
IX- L’idea della libertà
X- Filosofia della libertà e monismo
XI – Scopo del mondo e scopo della vita
XII – La fantasia morale
XIII – Il valore della vita
XIV – Individualità e specie

Gli ultimi problemi
Le conseguenze del monismo.
Prima appendice alla seconda edizione del 1918
Seconda appendice
Indice degli autori citati nel testo
Vita e opere di Rudolf Steiner

Mesmer o l’Estasi Magnetica

Mesmer o l’Estasi Magnetica

Autore/i: Thuillier Jean

Editore: Rizzoli

prefazione dell’autore, traduzione di Maria Grazia Meriggi.

pp. 420, Milano

È il 1778: Franz Anton Mesmer, dottore in medicina dell’Università di Vienna, arriva a Parigi, preceduto da una duplice fama: di genio e di mistificatore. La sua straordinaria personalità, il bell’aspetto, la voce calda e profonda, le innegabili doti di musicista gli conquistano in brevissimo tempo l’ingresso nei più prestigiosi salotti mondani della città. Le guarigioni da lui operate sono strane, alcune inspiegabili, ma numerose e inequivocabili: il mesmerismo, cioè la teoria secondo la quale le malattie nervose possono essere curate con un fluido magnetico, è ormai in gran voga. La regina Maria Antonietta, la Du Barry, la principessa de Lamballe, La Fayette, Brissot, Bergasse, tutti i più celebri esponenti della nobiltà e della vita politica parigina, sfilano davanti alle tinozze magnetiche di Mesmer, studiate per provocare salutari convulsioni. Il medico ha un unico difetto: un orgoglio smisurato, che lo espone anche a brucianti sconfitte e lo porta a guastarsi con l’Università e con la commissione reale, fino al volontario esilio a Meersburg, dove morirà. Il riconoscimento accademico giungerà tardivo dall’Università di Berlino, che nel 1811 istituirà in suo onore una cattedra di magnetismo animale. L’autore di questa biografia cerca di svelare il mistero di un uomo e di un fenomeno che ha sorprendentemente anticipato la moderna psicoterapia. Nello stesso tempo riesce a tracciare un indimenticabile affresco sociale, culturale e mondano della Francia prerivoluzionaria, colta nel suo aspetto più contraddittorio: nella sua ansia di certezze scientifiche e nella sua propensione alla suggestione.

Jean Thuillier, medico, neuropsichiatra, ricercatore e storico, ha pubblicato: «Les dix ans qui ont changé la folie» e «Semmelweis, le paria du Danube».

I Catari

I Catari

Eresia, crociata, Inquisizione dall’XI al XIV secolo

Autore/i: Roquebert Michel

Editore: Edizioni San Paolo

premessa di Francesco Zambon, introduzione dell’autore, traduzione dal francese di Enrica Zaira Merlo.

pp. XI-654, ill. b/n, Cinisello Balsamo (Milano)

Dal 1970 al 1998, in cinque volumi e circa 3000 pagine, Michel Roquebert ha ricostruito con una minuziosità senza pari, nella sua Epopée cathare, la società catara dell’Occitania, la sua storia e quella della sua repressione, basandosi sulle fonti del tempo: trattati e rituali catari, cronache, interrogatori e sentenze dell’Inquisizione, corrispondenza di papi e re, documenti conciliari, atti pubblici e privati di ogni genere. Questo lavoro trentennale è all’origine della presente opera, che copre oltre tre secoli di storia medievale. I temi che affronta sono: l’eresia catara, la sua natura, la sua diffusione in Europa e le ragioni del suo particolare sviluppo nei paesi di lingua d’oc; la crociata contro gli albigesi (i catari del sud-ovest francese) lanciata nel 1209 dal papa Innocenzo III e trasformatasi ben presto in una guerra di conquista della nobiltà francese settentrionale ai danni dei grandi feudatari meridionali; l’origine e lo sviluppo dell’Inquisizione, che si riprometteva di sradicare definitivamente il cristianesimo dissidente. Un gigantesco affresco storico che ha il respiro dell’epopea, un racconto straordinariamente avvincente che si legge come un romanzo e che ricorda le chansons de geste.

Michel Roquebert, vincitore del Grand Prix d’Histoire dell’Académie Franoaise e premiato dall’Académie des Jeux Floraux e dall’Académie du Languedoc, è uno dei più noti studiosi di storia del catarismo. La sua opera maggiore, frutto di una ricerca trentennale sulle fonti, è L’épopée cathare, in 5 volumi: l. L’invasion (1198-1212), Privat, Tolosa 1970; II. Muret ou la dépossession (1213-1216), Privat, Tolosa 1977; III. Le Lys et la Croix (1216-1299), Privat, Tolosa 1986; IV. Mourir à Montségur (1229-1244), Privat, Tolosa 1989; V. Les cathares, de la chute de Montségur aux derniers bùchers (1244-1329), Perrin, Parigi 1998.
Ha inoltre pubblicato: Citadelles du vertige, fotografie di Ch. Soula, Privat, Tolosa 1972; Récits et Iégendes de l34ntiquité toulousaine, Loubatières, Tolosa 1986; Rues tolosanes, fotografie di J.-C. Meauxsòone, Privat, Tolosa 1987; Montségur, les cendres de la liberté, Privat, Tolosa 1992; Ombre et lumière en pays cathare, fotografie di C. Bibollet, Privat, Tolosa 1992; Les cathares et le Graal, Privat, Tolosa 1994; Cathares: la terre et les hommes, fotografie di G. Sioen, Place des Victoires, Parigi 2001; La religion cathare. Le Bien, le Mal et le Salut dans l’hére’sie médiévale, Perrin, Parigi 2001.

Roma – L’Arte Romana nel Centro del Potere

Roma – L’Arte Romana nel Centro del Potere

Dalle origini alla fine del II secolo d. C.

Autore/i: Bianchi Bandinelli Ranuccio

Editore: Rizzoli

premessa dell’autore.

pp. 450, interamente e riccamente illustrato in b/n, Milano

Sull’arte romana gravano ancora taluni pregiudizi che hanno ritardato una soddisfacente definizione dei suoi caratteri specifici, subordinandone la nascita e gli sviluppi all’egemonia della cultura figurativa greca; di fatto, se nelle sue origini l’arte di Roma antica risulta inscindibilmente legata a quella greca, è pur vero che in seguito questa eredità andò soggetta a una profonda e complessa trasformazione, adeguandosi alle esigenze di una società radicalmente diversa. Proprio per meglio comprendere gli aspetti e le condizioni di questa evoluzione, del tutto eccezionale nel suo corso storico, l’autore ha circoscritto l’esame dell’arte romana al luogo in cui questa si è formata, ossia Roma stessa, centro di quel potere politico cui ogni espressione artistica è rimasta per secoli strettamente connessa. In questo studio, recente ma già «classico», forme e significato dell’arte romana vengono seguiti e analizzati dalla loro nascita, laboriosa e tardiva, sino all’epoca di Commodo, alla fine del Il secolo dopo Cristo; sino al momento, cioè, in cui nella lunga supremazia del naturalismo ellenistico si manifestano i primi sintomi di quella crisi che sfocerà, due secoli dopo, nel nuovo linguaggio figurativo dell’Europa medioevale.

Ranuccio Bianchi Bandinelli (Siena 1900 – Roma 1975). Archeologo di fama internazionale, è stato professore di storia dell’arte greca e romana presso le università di Cagliari, Gröningen, Pisa, Firenze e Roma. Direttore generale delle Antichità e Belle Arti dal 1945 al 1948, riorganizzò i musei italiani e curò il restauro dei monumenti danneggiati dalla guerra. insigne studioso dell’arte etrusca, greca, romana e proto-bizantina, si è interessato soprattutto ai caratteri delle forme plastiche, toccando anche taluni aspetti dell’arte contemporanea. Dal 1958 al 1967 è stato redattore capo dell’Enciclopedia dell’arte classica e orientale.

Scritti Artistici e Tecnici

Scritti Artistici e Tecnici

Autore/i: Leonardo Da Vinci

Editore: Rizzoli

a cura di Barbara Agosti.

pp. 352, Milano

«Un altro de’ primi pittori del mondo sprezza quell’arte dove è rarissimo ed essi posto ad imparar filosofia, nella quale ha così strani concetti e nove chimere, che esso con tutta la sua pittura non sapria depingerle»: così scriveva di Leonardo da Vinci, alludendo ai suoi sconfinati, inquieti interessi di ricerca, Baldassarre Castiglione.
Gli scritti del maestro testimoniano l’ampiezza e l’accanimento del suo impegno teorico e costituiscono uno strumento davvero fondamentale per la comprensione della sua personalità e della sua molteplice attività di pittore, scultore, artista e tecnico di corte.
Sono qui raccolte alcune tra le più importanti pagine di Leonardo dedicate alle sue incessanti ricerche sui fenomeni naturali e la loro rappresentazione, alle interferenze tra l’immagine e chi la guarda, agli studi prospettici, alla pittura, alla scultura, e a vari ambiti della tecnica.
Allo scadere dell’età umanistica, la lunga e complessa elaborazione vinciana della pittura come scienza segna una grandiosa presa di posizione, contro il primato delle lettere, in favore delle arti visive.
Il volume comprende inoltre una significativa selezione di passi tratti dai maggiori studiosi e storici dell’opera di Leonardo, dai suoi contemporanei ai giorni nostri, che gettano luce sul contesto, la fama e la fortuna critica del grande maestro.

Il Bimbo e lo Scorpione

Il Bimbo e lo Scorpione

101 storie Sufi

Autore/i: Arena Leonardo Vittorio

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

premessa dell’autore.

pp. 160, Milano

«Nel rapportarvi agli uomini, imitate il sole, e donate la vostra luce al mondo intero, senza preferenze!»

Il Sufismo islamico è una forma di misticismo molto particolare: non si rivolge a chi vive fuori dal mondo bensì a chi, disdegnandone le lusinghe, rimane nel mondo. In ogni epoca e latitudine i maestri Sufi, avvalendosi di allusioni e metafore, hanno trasmesso i loro insegnamenti a tutta l’umanità. Ciascuno può infatti capirli in base alla propria consapevolezza e maturazione spirituale. Le storie Sufi qui raccolte, attinte da fonti varie e autorevoli, sono state adattate da Leonardo Arena per renderle ancor più vicine al nostro mondo.

Leonardo Vittorio Arena insegna Teoria e storia della storiografia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Urbino. Studioso di filosofie e religioni orientali, ha pubblicato negli Oscar Mondadori: Storia del Buddhismo Ch’an (1992), Il canto del derviscio (1993), Antologia del Buddhismo Ch’an (1994), I Maestri (1995), Vivere il Taoismo (1996), Il Sufismo (1996).

La Dieta Macrobiotica

La Dieta Macrobiotica

O l’Arte del Ringiovanimento e della Longevità

Autore/i: Ohsawa Georges

Editore: Casa Editrice Astrolabio

prefazione di Cauvet-Duhamel, prologo dell’autore, traduzione di Franca Scarpellini.

pp. 176, Roma

Se le cognizioni principali della Macrobiotica (che significa «grande vitalità») fossero state note all’Occidente come potevano esserlo dai tempi di Marco Polo, la nostra medicina allopatica forse non sarebbe esistita, e la terapeutica avrebbe cercato di agire nelle cause delle malattie non sugli effetti.
In questo trattatello il professar Ohsawa, ispirandosi alle implicazioni biologiche che comporta la pratica dello Zen, espone il fondamentale principio della Macrobiotica, fondata nel concetto che i mondo è sottomesso a due forze antagoniste e complementari Yin (la forza centrifuga) e Yang (la forza centripeta) Colui che le conosce può equilibrarle e ricondurre se stesso ali equilibrio naturale che sarebbe proprio dell’uomo.

Georges Ohsawa (Nyoiti Sakurazawa) nacque a Kyoto nel 1893. Medico e filosofo, fu il fondatore della Macrobiotica e il suo insegnamento fu accolto in tutto il mondo con consensi incondizionati Egli stesso fondò centri e scuole di Macrobiotica negli Stati Uniti in Belgio, in Francia, che fu la sua seconda patria, e in molti altri Paesi Morì in un incidente a Tokyo nel 1966, ali età di 74 anni e nel pieno vigore fisico e mentale.

Contraddizioni nell’Evoluzione dell’Umanità

Contraddizioni nell’Evoluzione dell’Umanità

Occidente e Oriente – Materialismo e Misticismo – Conoscenza e Fede – Undici conferenze, tenute a Stoccarda tra il 5 marzo e il 22 novembre 1920

Autore/i: Steiner Rudolf

Editore: Editrice Antroposofica

prima edizione, traduzione di Piero Cammerinesi.

pp. 240, Milano

«Oggi va ripetuto che avere una sana indignazione nei confronti di ciò che è malsano deve costituire la base di partenza per far nascere l’entusiasmo verso le nuove indispensabili verità. Attualmente infiammare di energia il sistema nervoso in letargo è persino più necessario del comunicare le verità agli uomini. Energia ardente, questo serve agli uomini d’oggi, non sonnecchiare mistico. Non anelito verso la quiete mistica, ma servire lo spirituale, questo serve oggi. La connessione con il divino deve essere ricercata nell’azione, non nella pigrizia mistica e nella comodità.» (Rudolf Steiner)

Rudolf Steiner, fondatore dell’antroposofia, nacque in Austria nel 1861, e si mise in luce ancora studente curando la pubblicazione degli Scritti scientifici di Goethe. Dal 1890 al ‘97 collaborò all’Archivio di Goethe e Schiller a Weimar. Dal 1902 ebbe una più intensa attività come scrittore e conferenziere, prima nell’ambito della Società Teosofica e poi di quella Antroposofica, fondata nel 1913. Oltre a una trentina di opere scritte di carattere filosofico e antroposofico, sono rimasti i testi stenografati di quasi 6000 conferenze sui più diversi rami del sapere. Gli impulsi da lui dati nell’arte, nella scienza, nella medicina, nella pedagogia e nell’agricoltura portarono a movimenti oggi sempre più diffusi nel mondo. Morì nel 1925 a Dornach (Svizzera) dove aveva edificato in legno il primo Goetheanum, un centro di attività scientifiche e artistiche fondate sull’antroposofia, distrutto da un incendio nel 1922 e poi ricostruito in cemento dopo la sua morte.

Da Gesù a Cristo

Da Gesù a Cristo

Dieci conferenze, precedute da una conferenza pubblica, tenute a Karlsruhe dal 4 al 14 ottobre 1911

Autore/i: Steiner Rudolf

Editore: Editrice Antroposofica

traduzione di Emmelina De Renzis, riveduta sull’ultima edizione tedesca del 1985, disegni nel testo di Assia Turgenieff.

pp. 240, ill. b/n, Milano

«L’antroposofia è una via della conoscenza che vorrebbe condurre lo spirituale che è nell’uomo allo spirituale che è nell’universo.» (Rudolf Steiner)

Rudolf Steiner, fondatore dell’antroposofia, nacque in Austria nel 1861, e si mise in luce ancora studente curando’la pubblicazione degli Scritti scientifici di Goethe. Dal 1890 al ’97 collaborò all’Archivio di Goethe e Schiller a Weimar. Dal 1902 ebbe una più intensa attività come scrittore e conferenziere, prima» nell’ambito della Società Teosofica e poi di quella Antroposofica, da lui fondata nel 1913. Oltre a una trentina di opere scritte di carattere filosofico e antroposofico, sono rimasti i testi stenografati di quasi 6000 conferenze sui più diversi rami del sapere. Gli impulsi da lui dati nell’arte, nella scienza, nella medicina, nella pedagogia e nell’agricoltura portarono a movimenti oggi sempre più diffusi nel mondo. Morì nel 1925 a Dornach (Svizzera) dove aveva, edificato in legno il primo Goetheanum, un centro di attività scientifiche e artistiche fondate sull’antroposofia,distrutto da un incendio nel 1922 e, poi ricostruito in cemento dopo la sua morte.