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Il Giovane Machiavelli Banchiere con Berto Berti a Roma

Il Giovane Machiavelli Banchiere con Berto Berti a Roma

Autore/i: Maffei Domenico

Editore: Giunti Barbèra

la presente edizione è stata impressa in 3500 esemplari per la Banca Toscana di Firenze, nostro esemplare numero 1750, prefazione dell’autore.

pp. 194, nn. tavv. b/n, Firenze

Questo lavoro colma la lacuna più grave nelle nostre conoscenze della vita di Niccolò Machiavelli e svela il mistero della sua giovinezza. Se infatti i Ricordi paterni ci dicono qualcosa di lui sino al 1487, quando diciottenne era ancora con la famiglia a Firenze, dopo quell’anno – prima della presente ricerca – si perdeva ogni sua traccia. Il pensatore fiorentino riemergeva alla storia solo poco avanti la sua elezione a capo della seconda cancelleria nel 1498. Non a caso è stato detto che, in età di ventinove anni, egli «usciva, come in un mito, già adulto ed armato dal grembo della sua gente».
È ora riuscito al Maffei di squarciare le tenebre che, secondo il Villari, avrebbero forse avvolto per sempre la giovinezza del sommo fiorentino. Uno scavo sistematico condotto in numerosi archivi italiani, in quello pressoché sconosciuto dell’Arciconfraternita di San Giovanni dei Fiorentini di Roma e in fondi fra i più inesplorati dell’Archivio Segreto Vaticano e dell’Archivio di Stato di Firenze, uno spoglio completo della letteratura storiografica su Roma e Firenze fra Quattro e Cinquecento, l’eccezionale dominio di materiali d’indagine poco o punto utilizzati quali i documenti della pratica forense di quell’epoca, hanno consentito all’autore di cogliere faticosamente le sparse testimonianze della vita giovanile del Machiavelli e di ritessere l’intera trama della sua formazione.
Il tirocinio di Niccolò non fu certo di tipo accademico o letterario. Come tanti giovani fiorentini di qualità egli tentò invece le strade della mercanzia. E come tanti fiorentini del tempo fu attratto dal mondo, splendido per arti e per traffici, della Roma papale. Entrato intorno al 1489 al servizio di Berto Berti, grande banchiere «Romanam Curiam sequens», egli restò a Roma anche dopo la morte di questi, certo sino all’inizio del 1498. Le testimonianze della sua presenza nell’ambito della ricca e influente colonia fiorentina dell’Urbe sono troppo precise per temere smentite. Negli anni che più incidono sulla personalità, egli si trovò così ad operare nella Roma di Innocenzo VIII ed Alessandro VI. Il tempo e l’ambiente evocano grandi nomi e grandi eventi, esplorazioni culturali stimolanti, possibilità di osservare i corsi della politica papale italiana ed europea dal centro e quasi dall’interno. Queste pagine del Maffei presentano, dunque, un Machiavelli assolutamente inedito, un’autentica scoperta che d’ora in poi costituirà il punto di partenza obbligato non solo per gli studi sulla vita, ma per nuove interpretazioni del pensiero del Segretario Fiorentino.

Domenico Maffei è nato nel 1925 ad Altamura, ove ha compiuto gli studi primari e secondari. Dal 1943 al 1945 è stato interprete addetto ad unità dell’8ᵃ armata.
Laureato in giurisprudenza a Siena nel 1947, nominato subito dopo assistente volontario, ha trascorso l’anno 1948-1949 a Napoli come borsista dell’Istituto Italiano per gli Studi Storici. Successivamente ha lavorato a Firenze per la Banca Toscana. Nel 1951-1952 ha effettuato ricerche di diritto bancario comparato negli Stati Uniti presso la Harvard Law School, conseguendo il titolo di Master of Laws. Al ritorno in Italia è stato redattore, a Roma, della rivista «Banca Borsa e Titoli di Credito». Nominato nel 1953 assistente ordinario di Storia del diritto italiano nell’Università di Bari, ha conseguito nel 1955 la libera docenza, nel 1958 la cattedra della stessa disciplina nell’Università di Macerata. Dal 1961 è professore ordinario nell’Università di Siena. Insegna altresì Storia della letteratura giuridica presso il Centro dell’Università di Bologna per la ricerca e lo studio di testi civilistici medievali.
Membro nel 1963 dell’Institute for Advanced Study di Princeton, fa parte dal 1965 del Consiglio Scientifico del Max-Planck-Institut fùr Europàische Rechtsgeschichte di Francoforte sul Meno, dal 1968 della Commissione dell’Accademia dei Lincei per la Glossa accursiana e dal 1970 dell’Advisory Board dell’Institute of Medieval Canon Law di Berkeley, California. È Presidente dell’Accademia degli Intronati e socio di altre accademie e istituzioni culturali.
È stato più volte invitato a tenere corsi d’insegnamento e conferenze nelle maggiori Università europee e americane.
Dirige la rivista «Studi Senesi». Nel 1957 gli è stato conferito un Premio nazionale Napoli per la storia, nel 1969 è stato insignito della Medaglia d’oro dei benemeriti della scuola, della cultura e dell’arte e nel 1972 di un’alta onorificenza della Repubblica. Di recente è stato eletto Overseas Visiting Scholar del St John’s College di Cambridge.
Fra le sue pubblicazioni si ricordano: A Comparative Comment on the Uniform Customs for Documentary Credits, 1953; Note sui prestiti pubblici; Libertà contrattuale e monopolio dei cambi, 1954; Gli inizi dell’Umanesimo giuridico ; Alessandro d’Alessandro giureconsulto umanista, 1956; Caso fortuito e responsabilità contrattuale nell’età dei Glossatori, 1957; La «Lectura super Digesto Veteri» di Cino da Pistoia, 1963; La Donazione di Costantino nei giuristi medievali, 1964; Il «Tractatus percussionum» pseudobartoliano, 1966; Il giudice testimone; Un magistrato del Quattrocento, 1967; Sulle scuole di Orléans, Tolosa e Montpellier, 1968; Alcuni trattati cinque-seicenteschi in tema di cambi, 1970; La biblioteca di Gimignano Inghirami; Alberico di Metz, 1971; Dottori e studenti nel pensiero di Simone da Borsano, 1972. Ha curato il volume miscellaneo Enea Silvio Piccolomini papa Pio II edito nel 1968.
Ha coordinato la ricerca e collaborato alla redazione del catalogo dei manoscritti del Collegio di Spagna di Bologna, di prossima pubblicazione.

Magia Naturale

Magia Naturale

Autore/i: Valiente Doreen

Editore: Brigantia Editrice

prefazione dell’autrice, traduzione di Valeria Trisoglio.

pp. 144, Carini (PA)

La magia è tutto intorno a noi, tutto ciò di cui abbiamo bisogno è l’abilità di vederla, di capirla e applicarla.
Questo libro spiega come praticare l’antica magia bianca che le sagge donne dei villaggi hanno utilizzato per secoli. Si tratta di una magia che usa erbe e fiori, i quattro elementi, numeri e colori, amuleti, talismani e molto altro.
Alcuni capitoli sono incentrati sui segreti della magia del sesso, e sull’utilizzo degli incantesimi razionali.
Magia Naturale è un trattato pratico la cui intenzione è mostrare come la magia possa esistere per ognuno, e come è sempre stata intrinseca nella vita dell’uomo e nella natura. Un libro incantevole ed educativo per l’uso della magia pratica nella vita di tutti i giorni, sia per i novizi, che per coloro i quali hanno più esperienza alle spalle.

«Se volete imparare a far sparire le verruche, a lanciare un incantesimo d’amore o a piantare un giardino magico, questo libro vi dirà come fare.» (Doreen Valiente)

Doreen Valiente, una dei fondatori della Wicca, è stata iniziata in quattro diversi rami della Vecchia Religione, in Gran Bretagna. Ha studiato l’occulto per più di trentanni ed è una delle figure più note della stregoneria moderna. Nel corso degli anni è intervenuta in numerose trasmissioni televisive e radiofoniche, parlando di stregoneria e folklore e mostrando articoli tratti dalla sua collezione di oggetti e strumenti stregoneschi. Tra le sue opere ricordiamo: Naturai Magic (Magia Naturale Brigantia Editrice 2014), An ABC of Witchcraft: Past and Present, The Rebirth of Witchcraft e Witchcraft: A Tradition Renewed (in collaborazione con Evan John Jones). E deceduta nel 1999.

Nirvana Ultimo Incubo

Nirvana Ultimo Incubo

Autore/i: Osho Rajneesh

Editore: Manilo Basaia Editore

edizione italiana a cura e prefazione di Swami Anand Videha.

pp. 256, Roma

Bhagwan Shree Raineesh è nato in India, nella regione del Madhya Pradesh nel 1931. La sua infanzia e stata ricca di esperienze spirituali, e al tempo Stesso segnata da una profonda ribellione a qualsiasi forma di religione tradizionalista. Da circa trent’anni si dedica completamente al compito di aiutare le altre persone a conseguire la stessa esperienza. Il Suo richiamo e stato sentito nel mondo intero ed ha prodotto scalpori e controversie. Intorno a Lui, è sorta una Comunità di discepoli, che ha diramazioni internazionali ed è conosciuta come «Buddhafield»; un campo di energia spirituale.
Bhagwan si è trasferito negli Stati Uniti nel 1981 e nel mese di febbraio del 1984 è stato riconosciuto quale Leader spirituale e religioso dalle autorità americane che gli hanno concesso il visto di residenza negli U.S.A. L’uso che Bhagwan fa delle parole e funzionale ad una dimensione al di la della mente: «Ciò che cerco di comunicarvi è una musica che ho udito, ma non verbalmente: è il suono dell’acqua che scorre, è il vento che fruscia tra i pini, è il canto degli uccelli, è il silenzio dell’oscurità, si nasconde nella danza dei raggi del sole.
È dovunque. Ma è una musica, e se non siete in grado di percepirla, non sarete in grado di comprendere me».

«Nirvana è vivere la vita ordinaria in modo cosi attento, così pieno di consapevolezza, così pieno di luce, che tutto diventa luminoso. Non rincorrere l’ego. Ama la vita, e la vitati darà tutto quello di cui hai bisogno. La vita diventerà per te un’estasi».
«So che continui a fraintendere perchè continui a interpretare. Qualsiasi cosa io dica, la interpreti a seconda dei tuoi condizionamenti, dei tuoi pensieri, della tua ideologia, e quindi distruggi tutto. «Ciò che sto facendo qui non è in realtà dire qualcosa. Piuttosto, sto giocando con l’essenza più profonda del tuo essere. Le parole sono soltanto pretesti, servono solo a tenerti occupato.
Le parole creano semplicemente un’atmosfera che mi permette di penetrare in te profondamente e di raggiungere la tua essenza più profonda. Non ho nulla da comunicare. Non ho nessun messaggio. Ricordami come un cantore, un poeta, un danzatore – sarà più vero». Con forza devastante, Bhagwan smantella la miriade. di problemi prodotti dalla mente umana e giunge ad illuminare una strada di profondo rilassamento in cui il potenziale presente in ogni individuo raggiunge la suprema fioritura: è ciò che in Oriente è conosciuto come Nirvana. Qualsiasi altra formula o metodo di ricerca trasformerebbe il Nirvana in un incubo: «…il Nirvana è l’ultimo incubo ed è l’incubo supremo. Se vi mettete a cercarlo, non accade mai».

Psiche e Techne

Psiche e Techne

L’uomo nell’età della tecnica

Autore/i: Galimberti Umberto

Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore

introduzione dell’autore.

pp. 816, Milano

Questo libro si propone di evidenziare la trasformazione che l’uomo subisce nell’età della tecnica. Noi continuiamo a pensare la tecnica come uno strumento a nostra disposizione, mentre la tecnica è diventata l’ambiente che ci circonda e ci costituisce secondo quelle regole di razionalità che, misurandosi sui soli criteri della funzionalità e dell’efficienza, non esitano a subordinare le esigenze dell’uomo alle esigenze dell’apparato tecnico. Inconsapevoli, ci muoviamo ancora con i tratti tipici dell’uomo pre-tecnologico che agiva in vista di scopi iscritti in un orizzonte di senso, con un bagaglio di idee e un corredo di sentimenti in cui si riconosceva. Ma la tecnica non tende a uno scopo, non promuove un senso, non apre scenari di salvezza, non redime, non svela verità: la tecnica funziona. E poiché il suo funzionamento diventa planetario, questo libro si propone di rivedere i concetti di individuo, identità, libertà, salvezza, verità, senso, scopo, ma anche quelli di natura, etica, politica, religione, storia, di cui si nutriva l’età umanistica e che ora, nell’età della tecnica, dovranno essere riconsiderati, dismessi o rifondati alle radici.
Per questa rifondazione, occorre abbandonare le psicologie del soggetto, che sono poi tutte le psicologie, costruite su quello sfondo “umanistico” che prevede l’uomo come soggetto e la tecnica come strumento, e fondare una nuova psicologia, qui denominata psicologia dell’azione, capace di riconoscere nella tecnica l’essenza dell’uomo e di individuare nella sua attuale estensione, che oggi appare senza limiti, quegli strumenti psichici che, se ancora non consentono all’uomo di dominare la tecnica, possano almeno evitare che la tecnica, da condizione essenziale all’esistenza umana, si trasformi in causa dell’insignificanza del suo stesso esistere. La tecnica infatti può segnare quel punto assolutamente nuovo nella storia, e forse irreversibile, dove la domanda non è più: “che cosa possiamo fare noi con la tecnica”, ma “che cosa la tecnica può fare di noi”.

Umberto Galimberti insegna Filosofia della storia all’Università di Venezia. Con Feltrinelli ha pubblicato: Psichiatria e fenomenologia (1979), Il corpo (1983), La terra senza il male (1984), Gli equivoci dell’anima (1987), Il gioco delle opinioni (1989), Idee: il catalogo è questo (1992, UE 1999) e Parole nomadi (1994). Nel 1992 ha pubblicato con Utet un Dizionario di psicologia di oltre quattromila voci.

Oltremare Sud

Oltremare Sud

La fuga in sommergibile di più di cinquanta gerarchi nazisti • L’ultima e più spericolata operazione segreta del Terzo Reich • Documenti inediti

Autore/i: Salinas Juan; De Napoli Carlos

Editore: Marco Tropea Editore

prologo degli autori, traduzione di Luisa Cortese.

pp. 496, nn. foto e tavv. b/n f.t., Milano

Estate 1945. La Germania ha firmato la resa da oltre due mesi e l’Occidente è già proiettato verso la Guerra fredda, quando sui mari dell’America Latina appare un misterioso convoglio di sommergibili tedeschi. A breve distanza l’uno dall’altro, l’U-53O e l’U-977 emergono a sorpresa dalle acque di Mar del Plata e si consegnano alle autorità locali. Nel frattempo nella zona si susseguono altri avvistamenti. L’Armada argentina fa perlustrare la costa, ma, nonostante ripetuti inseguimenti e scontri armati con imbarcazioni non identificate, i pattugliamenti vengono inspiegabilmente interrotti. Le contraddittorie testimonianze degli equipaggi arrestati rivelano la partecipazione degli U-Boot fuggiaschi ad azioni militari nell’Atlantico e dimostrano il loro coinvolgimento in scontri bellici avvenuti al largo della costa statunitense e brasiliana. Tuttavia, contro ogni prova, l’affondamento della corvetta USS Eagle 56 e la sciagura dell’incrociatore brasiliano Bahia verranno archiviati come “accidentali”, lasciando impuniti i responsabili di oltre quattrocento morti.
Attraverso un’indagine storica rigorosa e dettagliata, suffragata da documenti inediti e rimasti “top secret” fino a oggi, Juan Salinas e Carlos De Napoli squarciano il velo calato sull’ultima operazione segreta del Terzo Reich, gettando luce sulle manovre di quei sommergibili e sulla possibile presenza a bordo di importanti gerarchi nazisti alla ricerca di una nuova patria. Emergono cosi i motivi della clamorosa complicità della marina argentina, dell’ammiragliato britannico e di quello degli Stati Uniti, che, in virtù di una “superiore” ragion di stato, coprirono la missione tedesca, falsificando gli interrogatori dei marinai arrestati e sigillando i documenti di quell’inchiesta con il segreto militare.

Juan Salinas ha iniziato la sua carriera giornalistica nel 1978 in Spagna, dove è stato caporedattore del Diario de Barcelona. A Buenos Aires e stato redattore del quotidiano Nuevo Sur, inviato per La Capital e direttore di El Ciudadano di Rosario e di Uno di Mendoza. Ha pubblicato i saggi AMIA, el atentado. Quiénes son los culpables y por qué no estan presos (1997) e Narcos, banqueros & criminales. Armas, drogas y politica en America Latina a partir del Irangate (2005).

Carlos De Napoli è nato a Buenos Aires nel 1950 e ha vissuto in Europa fra il 1977 e il 1989. Giornalista, ha collaborato con diverse testate argentine e ha pubblicato i libri Urbis 3000 (1981), Evita. El misterio del cadaver se resuleve (2003) e Nazis en el Sur (2005). Ha realizzato sceneggiature per il cinema e per documentari televisivi.

Le Donne e Dio

Le Donne e Dio

Testimonianze di donne dell’occidente e dell’oriente

Autore/i: Hebrard Monique

Editore: Cittadella Editrice

prefazione dell’autrice, traduzione di Valeria Bajo.

pp. 372, Assisi

Le donne e Dio! Un titolo provocatorio?
No, piuttosto il desiderio di sollecitare al massimo domande ricorrenti nelle comunità dei credenti.
Monique Hébrard ha ascoltato con attenzione profonda quello che le donne dicono delle loro esperienze, sofferenze e attese nel campo del religioso.
Sono cristiane che parlano, ma anche ebree, musulmane… e non credenti, che hanno comunque, anche esse, delle intuizioni a proposito di Dio.
«Uomo e donna egli li creò», dice la Bibbia.
Diversi dunque, ci si affretta ad aggiungere.
Ma per le grandi religioni solo la donna è diversa, di una diversità che le comporta inferiorità e disprezzo. Che significato ha il destino che le religioni riservano alle donne? In altre parole: questa misoginia esprime esattamente il progetto di Dio nei confronti dell’umanità o costituisce un fallimento maggiore dell’avventura umana?
Monique Hébrard non resta una spettatrice neutra.
Con coraggio si pone anche lei nel movimento della liberazione delle donne e del nuovo ritorno del femminile; un movimento dalle ripercussioni forse ancora inimmaginabili.
Siamo all’inizio di un’epoca nuova per le religioni e in particolare per il cristianesimo. Questo libro, frutto di una ricerca interiore, ne è la dimostrazione.

Dimenticare Darwin

Dimenticare Darwin

Ombre sull’evoluzione

Autore/i: Sermonti Giuseppe

Editore: Rusconi

prima edizione, prologo dell’autore.

pp. 160, Milano

Una capinera migra nella notte seguendo le costellazioni; come la vita che si sviluppa seguendo eterni archetipi.
Dimentichiamo le tristi storie del Caso e della Necessità, che affidavano al nulla il destino e al nonsenso la vita e noi stessi. Dimentichiamo il Darwin di “mutazione e selezione” e l’Orologiaio cieco che ci avrebbe costruiti per sbaglio. Lo spazio contiene le forme inespresse che attirano a sé la vita, e una mente la sviluppa verso esiti innumerevoli e prescritti. Le fogge, i colori e i canti del mondo sono il risultato, festoso, di un’intima necessità di espressione, che prorompe nella sovrabbondante varietà dei viventi. La furba logica dell’adattamento ci deve ancora spiegare perché l’insetto-foglia volasse milioni d’anni prima delle foglie e perché il gene che sovraintende al tondo occhio celeste del gatto conosca lo sfaccettato occhio rosso del moscerino dell’aceto. Ci deve spiegare come l’uomo, la forma animale più aurorale, possa essere apparso per ultimo, prima dello scimmione curvo, specializzato e senile. La mente (l’anima) precede – e continua – il corpo che la contiene e le forze che generano le membra si sviluppano in articoli di pensiero.

Guseppe Sermonti nasce a Roma. Compie importanti ricerche di genetica di microorganismi. Tiene la cattedra di genetica a Palermo e a Perugia. Dal 1980 inizia la critica al Darwinismo (Dopo Darwin, con R. Fondi, Rusconi 1980) e nel 1986 costituisce, insieme a biologi, fisici e matematici di vari paesi, l’«Osaka Group for the Study of Dynamic Structure». Dal 1979 è direttore della Rivista di Biologia – «Biology Forum» (Tilgher, Genova). Ha pubblicato opere sull’esegesi naturalistica delle fiabe di magia (Rusconi, 1986-1992).

La Mano di Heidegger

La Mano di Heidegger

Autore/i: Derrida Jacques

Editore: Editori Laterza

a cura di Maurizio Ferraris, traduzioni di Giovanni Scibilia e Gaetano Chiurazzi.

pp. 182, Bari

È possibile ricostruire il volto e il corpo di un pensiero a partire da una mano o da un orecchio? da quello che Heidegger ha detto della mano dell’uomo, o della voce dell’amico che ogni Dasein reca con sé? addirittura da quello che non ha detto, con un silenzio eloquente, della differenza sessuale?
In questo libro, curato e introdotto da Maurizio Ferraris, Derrida organizza una impressionante sfida ermeneutica dove la trama del testo heideggeriano, da «Essere e tempo» sino agli ultimi scritti, rivela le luci e le ombre di un cuore che proprio nella pretesa di autenticità può cedere alla metafisica, al nazionalismo e al totalitarismo.

Jacques Derrida (El Biar, Algeri, 1930) insegna nella Ecole des hautes études en sciences sociales (Parigi) e nella University of California at Irvine. Ad Heidegger ha dedicato saggi che hanno fatto scuola e il volume «De l’esprit» (1987).

Zarathustra il Profeta che Ride

Zarathustra il Profeta che Ride

23 discorsi sul «Così Parlò Zarathustra» di Friedrich Nietzsche – Volume secondo

Autore/i: Osho Rajneesh

Editore: ECIG – Edizioni Culturali Internazionali Genova

introduzione di Swami Anand Videha, traduzione di Swami Chidananda e Ma Deva Sonya.

pp. 432, Genova

«Anche la verità ha un suo potere. Si può crocifiggere, si può assassinare un uomo, ma non si potrà mai assassinare la sua verità…
per esperienza, mi sono reso conto che perfino un singolo individuo, se è sincero e fedele alla verità, può combattere contro il mondo intero. E la verità è che voi continuate a farvi influenzare dal passato; voi siete sempre dominati dai morti.
Vorrei che, per lo meno la mia gente, si ribellasse contro tutto ciò che è vecchio e fatiscente. Devi imparare a vivere in funzione di ciò che è nuovo, a seguire la vita, non di mala voglia, ma con gioia, a passo di danza… questa terra è nostra: appartiene a chi ama la vita, a chi canta le sue canzoni, a chi è disposto a danzare e a celebrare la vita.
Per sapere cosa sia il sacro, tieni presente un criterio molto semplice: profano è tutto ciò che nega la vita; sacro è tutto ciò che la sostiene, che l’afferma, che la rende più amabile, più bella, più divertente. E sacro tutto ciò che esalta la vita e la sua dignità. Sacra è una vita vissuta totalmente.
E se vuoi conoscere la vita, vai oltre tutti i tuoi dubbi, i tuoi interrogativi. Entra nell’oscurità, nell’ignoto e nel mistero, con un sì profondo, nel cuore: questo è il solo modo per conoscere se stessi, ed è il solo sentiero per conoscere la misteriosa bellezza della vita e dell’esistenza» (Così Parlò Zarathustra)

«Il contributo di Rajneesh alla consapevolezza umana è immenso.
Egli ha reso attuale qualcosa che altrimenti, per noi, sarebbe inconcepibile: il lungo viaggio della coscienza, meta di ogni essere umano, e al tempo stesso il reale senso del nostro esistere… quando cerco di comprendere i grandi mistici del passato, di viverne la presenza, ci riesco solo grazie alle parole di Rajneesh, che sembra aver decodificato la dimensione in cui essi vivevano, tenendo presente il contesto in cui vive l’uomo contemporaneo: grazie a lui, esperienze grandiose non vanno perdute e, soprattutto, le anime nobili del passato tornano a parlarci». (Amrita Pritam, poetessa indiana)

Zarathustra un Dio che Danza

Zarathustra un Dio che Danza

23 discorsi sul «Così Parlò Zarathustra» di Friedrich Nietzsche – Volume primo

Autore/i: Osho Rajneesh

Editore: ECIG – Edizioni Culturali Internazionali Genova

introduzione di Swami Prem Nirvano e Swami Anand Videha, traduzione di Swami Chidananda.

pp. 424, Genova

«Queste parole si scontreranno con i tuoi pregiudizi. Cerca di capirle prima che i tuoi pregiudizi le falsino».
«Individui come Zarathustra, con ognuna delle loro parole ti regalano gemme. Ma tutto dipende dalla tua capacità di comprensione, dalla tua intelligenza, dalla tua attenzione. Quando è un individuo come Zarathustra a parlare, le parole acquistano un valore inestimabile, perchè l’individuo che sta dietro alla parola è il significato della parola stessa: la sua esperienza è il contenuto della parola».
«Zarathustra non vuole la tua fede, ma una vera rivoluzione del tuo essere. Se lo hai capito, non crederai in lui. Andrai alla ricerca della verità; cercherai dentro te stesso la fonte della vita e dell’amore. Se hai amato Zarathustra, devi rendere il suo sogno una realtà… e ricorda: se la luce non nasce dentro di te, non ti servirà a nulla; rimarrai inevitabilmente schiavo. E il prezzo che dovrai pagare sarà la tua stessa anima».
«L’unica cosa di cui hai bisogno è trovare un cammino verso la libertà totale, libertà da qualsiasi genere di schiavitù psicologica e spirituale. Allora diventerai il redentore di te stesso e sarai un individuo di gran lunga superiore a tutti i tuoi redentori».
«Nei primi sei giorni Dio non creò Zarathustra, Gautama il Buddha, Gesù Cristo: essi rappresentano un gradino superiore dell’evoluzione. Tu non sei un essere, ma un semplice divenire. Ciò che è perfetto, muore».
«Se è un reato aiutare le persone a diventare leoni invece che pecore, in tal caso io sono un criminale. Se è un reato aiutare le persone a essere semplicemente esseri umani – non cristiani, non ebrei, non hindu – in tal caso io sono un criminale internazionale. E tutte le religioni sono d’accordo, perché nessuno vuole che le proprie pecore vengano portate via dal gregge. Io sono un predone». (Così Parlò Zarathustra)

Chiavi Maggiori e Clavicole di Salomone

Chiavi Maggiori e Clavicole di Salomone

Autore/i: Elifas Levi

Editore: Editrice Atanòr

traduzione di Claudio Alari.

pp. 104, nn. ill. b/n, Roma

Quest’opera illustrata da più di 100 disegni di pentacoli e di figure magiche composte dal celebre occultista, è la riproduzione esatta del manoscritto eseguito nel 1861 da Eliphas Levi per il suo discepolo il Barone Spedalieri.

Visualizza indice
  • Lo Schema-Hamphorasch
  • [ trentasei talismani
  • Le lettere sacre o le chiavi maggiori
  • Gli Spiriti e gli scongiuri
  • Sulla composizione e sull’uso di queste clavicole

La Via della Volontà Solare

La Via della Volontà Solare

Fenomenologia dell’uomo interiore

Autore/i: Scaligero Massimo

Editore: Edizioni Tilopa

pp. 344, Teramo

«Le forze solari fluiscono inconosciute e perciò non attuate, o alterate; ma possono esprimere il loro puro essere nel momento dinamico del pensiero indipendente dalla natura. E si convertono in pura forza individuale se possono essere recate incontro all’esperienza del mondo fisico, a resuscitarvi l’elemento solare sopito nel sensibile: nella natura, nelle sensazioni, nel calore degli istinti. Si tratta, tuttavia, di un’operazione simultanea: l’elemento solare del volere si attua in quanto, mediante la “percezione pura”, si identifica con l’elemento solare dell’esperienza sensoria.

L’ascesi sovrasensibile non consiste nell’aprirsi come automi a forze spirituali che operino gratuitamente, e che in tal senso non opereranno mai, soprattutto perché non saranno esse ciò che si crede di evocare, ma nell’accogliere tali forze, per recarle incontro al sensibile, che è parimenti immergerle in quella zona del proprio essere in cui domina la polarità terrestre, ossia il flusso degli istinti e delle passioni. Viene così percepito obiettivamente il contenuto di tale polarità: che si purifica e rinasce nell’anima come “pensiero cosmico”».

Cifre della Trascendenza

Cifre della Trascendenza

Autore/i: Jaspers Karl

Editore: Casa Editrice Marietti

traduzione e cura di Giorgio Penzo.

pp. 128, Genova

Karl Jaspers ha segnato profondamente la ricerca filosofica di questo secolo. La probità del suo filosofare, la costante attenzione al travaglio della vicenda umana hanno fatto delle sue proposte un punto di riferimento che supera le variazioni delle mode passeggere.
Il debito contratto con il suo pensiero non è secondario e questo suo pensiero ancora ci indica temi su cui tornare e da cui ripartire.
Otto lezioni al termine della carriera universitaria: quasi una sintesi di lunghe e proficue meditazioni su una tematica che Jaspers riprende da una tradizione classica e che rinnova con acutezza ed essenzialità.
L’atteggiamento più ricco e serio che l’uomo dovrebbe tenere dinanzi all’enigma della propria esistenza; l’esistenza toccata e segnata dalla furia del negativo; i luoghi del rivelarsi di un dio; la tradizione cristiana e il senso fondamentale della vita sono alcuni dei temi che rendono sempre attuale questo volume.
In più l’essenzialità e l’esemplare chiarezza espositiva avvalorano questo testo chela Casa Editrice Marietti ripropone, certa di dare un utile servizio al dibattito culturale.

Il Tao della Filosofia

Il Tao della Filosofia

Corrispondenze tra pensieri d’Oriente e d’Occidente

Autore/i: Pasqualotto Giangiorgio

Editore: Il Saggiatore

pp. 176, illustrazioni b/n, Milano

Contro il feticismo delle parole, dei concetti, dei valori e dei prodotti, ossia in breve, contro il feticismo della tecnica, sia Heidegger che lo zen si incontrano in una promessa di un orizzonte più grande e più libero, dove il lavoro della coscienza viene ridimensionato: «La meditazione è qualcosa di più. Essa è il tranquillo abbandono a ciò che è degno di essere domandato».

Giangiorgio Pasqualotto insegna Storia della filosofia ed Estetica all’Università di Padova.
Fra le sue opere si ricordano Storia e critica dell’ideologia (1978), Pensiero negativo e civiltà borghese (1981), Saggi su Nietzsche (1988), Estetica del vuoto. Arte e meditazione nelle culture d’Oriente (1992). In Il Tao della filosofia, corrispondenze tra pensieri d’Oriente e d’Occidente, Pasqualotto suggerisce una pratica di pensiero, inscenando un dialogo immaginario con i filosofi Lao Tzu, Heidegger, Spinoza, Eraclito, Chuang Tzu, Leibniz, Nietzsche.

Come si può Essere Pagani?

Come si può Essere Pagani?

Autore/i: De Benoist Alain

Editore: Manilo Basaia Editore

prefazione dell’autore, traduzione di Antonino Anzaldi.

pp. 232, Roma

I popoli si sono sempre dati degli déi conformi alle loro più profonde aspirazioni e, come testimonia l’attuale ritorno alla spiritualità, due secoli di ateismo forsennato non hanno per nulla cambiato questo insopprimibile bisogno. Il monoteismo cristiano si trova pertanto singolarmente strapazzato in questo libro, il cui autore ha suscitato negli anni recenti controversie memorabili lanciando le idee della «nuova cultura» nel dibattito intellettuale francese ed europeo. Per Alain de Benoist, il cristianesimo costituisce, più ancora che un insulto alla ragione, una deviazione rispetto alla spiritualità e al sacro. Amputando, in larga misura, i popoli europei delle loro tradizioni religiose più antiche, del loro paganesimo originale, il monoteismo cristiano ha sortito l’effetto di allontanare Dio dagli uomini e di esiliarlo fuori del mondo. Ma non è a un ritorno indietro che ci invita Alain de Benoist, e nemmeno ad una «nuova religione». Ciò che ci propone, più semplicemente, attraverso una domanda di fondo sul senso che riveste oggi la parola «pagano», è la riappropriazione di una parte di noi stessi. È ad un autentico re-inizio che egli ci invita con questa sua prima opera organica, la quale, nel fondo di una riflessione filosofica personale, sprigiona un’emozione poetica che sorprenderà forse coloro che non avevano visto altro che un freddo teorico nel de Benoist delle opere precedenti.

Alain de Benoist è nato a Parigi nel 1943. Iniziata l’attività giornalistica da giovanissimo, ha conseguito tre lauree e parla correntemente quattro lingue. Fondatore della nuova corrente di pensiero che fa capo al «Groupement de Recherche et d’Etudes sur la Civilisation Europenne», è il principale animatore della rivista «Nouvelle Ecole». Premiato nel 1978 dall’Académie Française con il Prix de l’Esa i, è attualmente redattore del «Figaro Magazine». In Italia sono uscite in volumi raccolte dei suoi saggi: «Visto da destra», «Il nemico principale», «Le idee a posto», «Il male americano», «Moellervan den Bruck», «Intervista con Lorenz sull’etologia», «Nietzsche, morale e grande politica».

Atharvaveda

Atharvaveda

Il veda delle formule magiche

Autore/i: Anonimo

Editore: Mimesis Edizioni

premessa e cura di Paola Rossi.

pp. 224, Milano

L’Atharvaveda è il “quarto Veda”, ossia il quarto testo sapienziale della cultura indiana più antica. Vi sono racchiusi i germi del pensiero filosofico e religioso delle Upaniṣad fondamentali non solo per la cultura indiana, ma anche per quella occidentale. Così, nell’Atharvaveda si intrecciano formule magico-rituali e principi cosmogonici in una metafora continua tra micro e macrocosmo, tra molteplice e unità: è il mondo magico degli specchi, il riflesso dell’alterità indefinibile.

Dante Fedele d’Amore

Dante Fedele d’Amore

Autore/i: Alessandrini Mario

Editore: Editrice Atanòr

premessa dell’autore.

pp. 200, Roma

Dalla premessa dell’autore:
«In un precedente volume (Cecco d’Ascoli, M. Alessandrini, Roma 1955), abbiamo cercato di esporre in termini molto succinti i punti fondamentali della complessa questione dei Fedeli d’Amore, che coinvolge, come è noto, una nuova interpretazione di tanta parte dalla poesia di Dante e del dolce stil nuovo. Tornando a parlarne in questa nuova serie di scritti, vorremmo evitare di ripetere cose già dette, ma non potendo d’altra parte attenderci che tutti i lettori conoscano i termini della questione – se ne parla il meno possibile e la maggior parte delle opere che ne trattano, sono da tempo esaurite e non più ristampate – non possiamo esimerci dal far precedere questi nostri studi da qualche cenno riassuntivo, che serva di guida al lettore meno informato.
Nessuna storia della letteratura italiana ne tratta di proposito e nessun dizionario enciclopedico ha una voce per i Fedeli di Amore, pur avendoli Dante più volte ed esplicitamente nominati. Insomma un avverso destino (se pure si può chiamare cosi il deliberato proposito di non parlarne) pare che contribuisca a rendere sempre più inafferrabile il significato di quella poesia d’amore, che ha trovato in Dante il suo più alto interprete.[…]»

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  • Premessa
  • Carboneria medioevale
  • Le parole del gergo
  • Amor mi spira
  • I comandamenti d’Amore
  • Beata Beatrix
  • La nemica del canto
  • La canzone della liberalità
  • Lisetta
  • Matelda
  • Maria e Lucia
  • Dante a Porciano
  • Manichiamo introcque
  • La natura asinina
  • Dante e la proprietà
  • Falsi Fedeli d’Amore
  • Transfughi d’Amore
  • I cavalli di messer Francesco
  • Pier della Vigna
  • Cunizza
  • Il gran rifiuto

Appendice
Le canzoni pietrose

Teosofia

Teosofia

Introduzione alla conoscenza soprasensibile del mondo e del destino

Autore/i: Steiner Rudolf

Editore: Editrice Antroposofica

prefazioni dell’autore, traduzione di Ida Levi Bachi.

pp. 168, Milano

Linee fondamentali di una moderna concezione del mondo. Risultati di osservazione animica secondo il metodo scientifico. Nel più completo scritto filosofico di Rudolf Steiner viene proposto un modo di conoscenza e un modo di acquisire impulsi all’azione, modi che entrambi mostrano la possibilità della libertà umana.

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INTRODUZIONE
LA NATURA DELL’UOMO
– L’entità corporea dell’uomo
– L’entità animica dell’uomo
– L’entità spirituale dell’uomo
– Corpo, anima e spirito

REINCARNAZIONE DELLO SPIRITO E DESTINO (KARMA)
I TRE MONDI
– Il mondo animico
– L’anima nel mondo animico dopo la morte
– Il mondo spirituale
– Lo spirito nel mondo spirituale dopo la morte
– Il mondo fisico e il suo collegamento col mondo animico e col mondo spirituale
– Le forme-pensiero e l’aura umana

IL SENTIERO DELLA CONOSCENZA
SINGOLI AMPLIAMENTI E AGGIUNTE

Il Pimandro

Il Pimandro

Ossia l’intelligenza suprema che si rivela e parla ed altri scritti ermetici

Autore/i: Ermete Trismegisto

Editore: Editrice Atanòr

introduzione e traduzione dal greco e di Giovanni Bonanni.

pp. 128, Roma

Sommario:

Introduzione
Nota

I. – Pimandro
II. – Discorso universale di Ermete Trimegisto ad Asclepio
III. – Discorso sacro di Ermete Trimegisto
IV. – Ermete Trimegisto a suo figlio Tat: discorso del Cratere e della Monade
V. – Ermete Trimegisto a suo figlio Tat: il Dio invisibile è visibilissimo
VI. – Il bene è solo in Dio e non altrove
VII. – Il più gran male per gli uomini è la ignoranza di Dio
VIII. – Nulla muore: ma i cangiamenti sono, erroneamente, chiamati morte e dissoluzione
IX. – Pensiero e sensazione. Il bello e il bene sono In Dio e non altrove
X. – Ermete Trimegisto a suo figlio Tat: la Chiave
XI. – L’Intelligenza a Ermete
XII. – Ermete Trimegisto a Tat: dell’intelligenza comune
XIII. – Ermete Trimegisto a suo figlio Tat: discorso segreto sulla montagna della rinascita e dell’ordine del silenzio
XIV. – Ermete Trimegisto ad Asclepio: della saggezza

Manuale Completo di Chiromanzia

Manuale Completo di Chiromanzia

Autore/i: Muchery Georges

Editore: Fratelli Melita Editori

pp. 344, nn. ill. b/n, Genova

Dal capitolo «Chiromanzia deduttiva e sperimentale – note preliminari»:
“Osservando le mani di due persone, chiunque, anche il meno pratico di chiromanzia può accorgersi delle sensibili differenze che queste mani offrono; una persona avrà le mani piccole, l’altra le avrà grandi, una le avrà larghe, corte, spesse, dure, asciutte, rigide, quelle dell’altra saranno strette, lunghe, sottili, molli, umide, flessibili; è appunto da queste differenze che potremo accorgerci delle diversità di carattere.
Una mano è piccola o grande non rispetto a quella di un’altra persona, ma in rapporto all’individuo stesso.
Così per es. se uno sarà alto m. 1,60 e avrà delle mani lunghe 17 cm. diremo che ha le mani grandi, se sarà alto invece m. 1,70 con delle mani di 18 cm. diremo che ha le mani piccole. Si tratta naturalmente di colpo d’occhio. Lo stesso potremo dire della larghezza e dello spessore, che vengono sempre considerati in rapporto all’individuo.[…]”