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Tamerlano

Tamerlano

La stirpe del Gran Mogol

Autore/i: Adravanti Franco

Editore: Rusconi

prima edizione.

pp. 340, nn. tavv. b/n f.t., ill. b/n, Milano

«Egli sarà superiore nel dominio, nella dignità e nell’autorità a qualsiasi predecessore. Egli unirà altri paesi al proprio dominio e sarà un paladino dell’Islam. Egli eleverà i suoi posteri alla più alta dignità.»

Dopo Gengiz-Khan, la fortunata opera dedicata al famoso conquistatore mongolo, con Tamerlano Franco Adravanti ripercorre le sconfinate pianure eurasiatiche per studiare da vicino la personalità del sovrano tartaro che, alla fine del XIV secolo, mise a ferro e fuoco «le quattro parti del mondo».
Un enigma umano: con queste parole è possibile compendiare la straordinaria e contraddittoria figura di Tamerlano. Mite e generoso, saggio legislatore, munifico protettore delle arti nella sua splendida Samarcanda, Tamerlano era al tempo stesso sanguinario, indicibilmente crudele, perfino sadico contro Ebrei e Cristiani.
Perseguì sempre un ideale: offrire al mondo «leggi così giuste» che nel suo regno nessuno osasse mai più tramare soprusi né tiranneggiare la popolazione.
Adravanti scopre, sulla base della documentazione accumulata nei secoli, un imprevedibile personaggio che seppe armonizzare il Corano di Maometto con il Codice di Gengiz-Khan. Anno dopo anno, Adravanti analizza le vicende di Tamerlano, dalla guerra contro i Geti fino alla mancata conquista della Cina. E intanto spalanca una finestra sull’Oriente medievale, un crocevia di razze e di culture che diede vita con Gengiz-Khan e Tamerlano ai più vasti e temibili imperi mai visti nella storia. Anche la stirpe dei Gran Mogol, che illuminò l’India fino al XVIII secolo, vanta come capostipite Tamerlano.
Timur-Lank, ovvero Timur-lo-zoppo, è ancora oggi un personaggio difficile da decifrare. Ma Franco Adravanti porta a compimento il prodigio di un’opera che, con appassionato splendore scientifico, rivela quasi in trasparenza ogni aspetto del più amato ed esecrato «fondatore di imperi», quel Tamerlano che venne giustamente definito Terror mundi.

Franco Adravanti è nato nel 1934 a Parma, dove vive e lavora come funzionario di un importante istituto di credito. Autodidatta, per anni si è dedicato a ricerche e studi approfonditi sulla storia dei Mongoli e dei Tartari. Presso Rusconi Libri ha pubblicato Gengiz-Khan (1984), tradotto anche in francese.

Accadde a Roswell

Accadde a Roswell

La storia completa e documentata, dell’atterraggio di un UFO nel Nuovo Messico

Autore/i: Berlitz Charles; Moore William L.

Editore: Sperling & Kupfer Editori

introduzione degli autori, traduzione di Rosanna Pelà.

pp. 224, nn. ill. b/n, Milano

La storia di un atterraggio UFO che ha fatto epoca per la sua straordinaria singolarità e per la censura governativa che ha accompagnato l’intera vicenda. Ciò che rende l’avvistamento di Roswell nel Nuovo Messico un «caso» di vivo interesse ancora oggi – nonostante siano passati parecchi anni da quel lontano luglio 1947 – è l’attendibile ricostruzione dell’accaduto sulla base di probanti testimonianze e dei rapporti ufficiali del tempo che documentano l’avvenuto contatto con gli extraterrestri. La CIA avrebbe trasportato in una zona di massima sicurezza l’astronave atterrata e il suo equipaggio di alieni tra cui potrebbe esserci stato un superstite… Occultamento di prove? Soppressione di notizie? O semplicemente «materiale Top Secret» diventato ora di dominio pubblico? Un’inchiesta appassionante e rigorosa che dischiude nuovi orizzonti di conoscenza.

Charles Berlitz, archeologo ed esploratore degli abissi, è conosciuto in tutto il mondo per le sue indagini sui misteri irrisolti del nostro pianeta. Ha pubblicato molti libri-inchiesta fra cui La nave perduta di Noè e Bermuda: il triangolo maledetto per Sperling & Kupfer.

William L. Moore è uno scrittore appassionato di fenomeni paranormali ed extraterrestri. Le sue ricerche lo hanno portato a faccia a faccia con tutti i protagonisti del «caso Roswell».

Movimenti Religiosi e Sette Ereticali

Movimenti Religiosi e Sette Ereticali

Nella società medievale italiana (secoli XI-XIV)

Autore/i: Volpe Gioacchino

Editore: Donzelli Editore

introduzione di Cinzio Violante.

pp. L-270, Roma

I saggi di Gioacchino Volpe, pubblicati per la prima volta tra il 1907 e il 1912, e poi raccolti dall’autore in volume nel 1922, rappresentano una pietra miliare negli studi sul medioevo italiano. Attraverso l’analisi dell’eresia dei patari, delle esperienze dei valdesi, del grande movimento francescano e di altri fenomeni religiosi che caratterizzano l’Italia tra l’inizio del secondo millennio e il Trecento, l’autore mette sotto osservazione le trasformazioni dell’intera società medievale. Si tratta di un cambiamento radicale di indirizzi sociali e politici, di uno straordinario scontro di poteri tra coloro che attraverso l’innovazione religiosa forzarono i termini dei vecchi assetti e rapporti di forza, e coloro che rappresentarono le istanze di controllo, di ordine, gerarchizzazione. Entro un simile scontro di poteri e di ispirazioni, che coinvolge la sfera religiosa così come l’ambito istituzionale e civile, si evidenziano «le sorgenti dello spirito individualistico che costituisce il segno distintivo dell’epoca nuova», quel «nuovo sentimento della natura e dell’uomo» che non solo conferisce un ritmo «più gagliardo» al sentimento religioso, ma intride di sé tutta la vita civile. La storia delle eresie attrae dunque lo studioso della società medievale per un complesso di motivazioni, che vanno ben oltre la specifica valenza religiosa: essa è, in realtà, storia di competizioni guelfe e ghibelline, storia di conflitti tra papi e imperatori, storia di modificazione della proprietà e del potere, storia di costituzione di Stati. Di là dalle valenze ideologiche che per un lungo periodo lo hanno velato, e a cui non è estranea la stessa interpretazione fornita dall’autore alla vigilia del fascismo, lo studio di Gioacchino Volpe rimane un grande classico in grado ancora oggi di porre allo storico religioso e civile interrogativi cruciali.

Gioacchino Volpe (1876-1971), professore di storia moderna dal 1906, nel dopoguerra aderì al fascismo e fu deputato al Parlamento. Ha diretto la sezione di storia medievale e moderna dell’Enciclopedia Treccani. Tra le sue opere: Movimenti religiosi e sette ereticali nella società medievale italiana (1907; Donzelli, 2010), Momenti di storia italiana (1925), Il Medio Evo (1927; Laterza, 1990), Francesco Crispi (1928), Guerra, dopoguerra, fascismo (1928).

Il Mio Libro Verde

Il Mio Libro Verde

Autore/i: de Saint Martin Louis Claude

Editore: Unione Martinista

testo scelto e pubblicato integralmente per la prima volta a cura di Robert Amadou, traduzione di Giuseppe Gallo.

pp. 256, Bergamo

«Louis Claude de Saint Martin, maestro di Teosofia, ha curato diverse raccolte di pensieri. Qui presentiamo quella titolata: “Il mio Libro Verde” dallo stesso Autore, della quale erano conosciuti solo alcuni frammenti; in qualche modo è diversa dalle altre. Le note autobiografiche e gli aforismi morali, ben illustrano la personalità coinvolgente del Filosofo Sconosciuto. In mille massime e confidenze, racchiude un vero trattato, non sistematico ma quasi completo, ed una dottrina di vita, nella forma più accessibile.
Gli ampi passi, le questioni m arginali, i m olti particolari e di commenti sulle idee ricorrenti in Francia poco prima del 1785, rendono indispensabile il “Libro Verde”, finalmente aggiornato, per comprendere e penetrare la “reintegrazione degli esseri” come l’ha concepita questo Grande Illuminato, autentico mistico e buon scrittore, avversario degli attuali sedicenti luminari, unici detentori del messaggio religioso.»

Atlante dei Luoghi Maledetti

Atlante dei Luoghi Maledetti

Autore/i: Le Carrer Olivier

Editore: Bompiani

prima edizione, traduzione di Mara Dompé, illustrazioni di Sibylle Le Carrer.

pp. 136, riccamente illustrato a colori e b/n, Milano

L’Atlante dei luoghi maledetti traccia un inventario inedito delle regioni meno raccomandabili del pianeta.

Dalla riserva naturale di Kasanka, nello Zambia, invasa da nugoli di pipistrelli, al tenebroso faro degli uomini scomparsi di Eilean Mor, perso nelle isole Flannan, passando per la sinistra foresta dei suicidi di Aokigabara, in Giappone, o per la diabolica casa coloniale che sorge al 112 di Ocean Avenue, a Amityville, ciascuno dei quaranta luoghi censiti racchiude una storia tanto tormentata quanto affascinante.

Questo atlante, vero e proprio manuale geografico dell’orrore, si sfoglia con mano febbrile, e con la paura addosso…

Effetto Kirlian e Aura Vivente

Effetto Kirlian e Aura Vivente

Esperimenti e ipotesi sulle fotografie Kirlian

Autore/i: Johnson Kendall

Editore: Armenia Editore

unica edizione, prefazione di Thelma Moss, introduzione dell’autore, traduzione di Giancarlo Tarozzi.

pp. 176, 112 ill. a colori e b/n, Milano

Circa quaranta anni fa, per caso, i coniugi Kirlian ottennero le prime, stupefacenti fotografie di oggetti circondati dall’«aura» (o campo bioplasmatico, secondo le moderne terminologie). Da allora, la «camera Kirlian» è diventata uno dei più discussi strumenti a disposizione dei parapsicologi: se, da una parte, è innegabile la veridicità dei risultati, dall’altra nessuno è ancora riuscito a stabilire con esattezza cosa rappresenti l’alone luminoso che emerge in queste fotografie.
Secondo alcuni studiosi, si tratterebbe semplicemente di un effetto elettrico determinato dalla natura stessa dello strumento; secondo altri, invece, ci troveremmo di fronte a campi di forza di natura ancora sconosciuta, ma strettamente legati all‘essenza intima di ciò che chiamiamo vita.
Kendall Johnson, affascinato dalle prospettive che l’indagine in questo campo gli proponeva, ha trasformato il garage di suo padre in un efficiente laboratorio; ed è diventato uno dei massimi specialisti americani di fotografie Kirlian. In questo libro, attraverso il testo e attraverso l‘abbondante materiale fotografico, egli ci propone le sue conclusioni, le sue ipotesi, chiedendoci solo di non partire da atteggiamenti viziati da preconcetti.

Satori

Satori

Dieci anni di esperienza con un maestro zen

Autore/i: Brosse Jacques

Editore: Edizioni Studio Tesi

prima edizione, traduzione di Emanuela Fubini.

pp. 312, Pordenone

Satori di Jacques Brosse è un libro non sullo zen ma dalla zen: nasce dalla pratica dello zazen, la meditazione nella posizione del loto, quella del Buddha allorché raggiunse l’illuminazione. Molteplici sono gli spunti di riflessione che il resoconto di tale esperienza, registrata in forma di diario, offre: una ricerca dei fondamenti della propria soggettività, un’interrogazione incessante sul proprio Io, una messa in questione dei modelli occidentali di percezione e interpretazione della realtà è quanto emerge da queste pagine. Si tratta di riflessioni mai astratte, neppure dove assumono uno spessore teoretico rilevante, ma che scaturiscono spontaneamente dall’esperienza concreta della pratica meditativa: si fa zazen innanzitutto con il corpo, è solamente così, grazie a un ritorno alle condizioni originarie di equilibrio, ossia alla riunificazione di piano organico e psichico, che si può tentare di scoprire ciò che si nasconde al fondo di noi stessi.

Jacques Brosse è nato a Parigi nel 1922. Dopo la formazione universitaria, in cui coesistono studi di storia, diritto e lingue orientali, si trasferisce negli Stati Uniti dove lavora per conto della Radio francese. Rientrato nella città natale, si dedica all’attività editoriale presso le edizioni Gallimard e Laffont. Sotto la sua direzione vengono pubblicate opere enciclopediche memorabili, tra cui Le Dictionnaire hiographique des auteurs (1958), Le Dictionnaire historique des saints (1964), Le Dictionnaire des Eglises de France (1971). Non manca di coltivare, nel corso degli anni, un’intensa passione per la scrittura, riversando nelle proprie pagine una vivacissima esperienza della natura, frutto di innumerevoli viaggi e di instancabili contemplazioni. Delle sue numerose opere, oltre a Satori. Dix ans d’expérience avec un Maître Zen (1976, 1984), ricordiamo: L’Ordre des choses, 1951 (trad. it. L’ordine delle cose, Edizioni Studio Tesi 1989); La Magie des plantes, 1979 (trad.
it. La magia delle piante, ivi 1992); Les Arhres de France. Histoire et légendes, 1987 (trad. it. Storie e leggende degli alberi, ivi 1989, 1991); Les grandes personnes, 1988; Mythologie cies arhres, 1989; Le Chant du loriot, ou l’Éternel istant, 1990; Les Hauts Lieux de la spiritualite’ en Europe, 1992; Zen et Occident, 1992; Autohiographie d’un enfant, 1993.

Il Tao del Sesso

Il Tao del Sesso

Ventottesima sezione del Libro delle Prescrizioni Mediche

Autore/i: Ishihara Akira; Levy Howard S.; Takata Shojiro

Editore: Casa Editrice Astrolabio

avvertenza di Howard S. Levy, prefazione, traduzione e commenti di Akira Ishihara e Howard S. Levy, disegni di Shojiro Takata, traduzione italiana di G. M. Nivi.

pp. 196, nn. ill. b/n, Roma

Il Libro delle prescrizioni mediche è la più antica opera medica del Giappone. Tamba Yasuyori (912995) compilò un trattato pratico di medicina, disponendo per categorie le informazioni contenute in più di duecento testi cinesi. Presentò nel 984 all’imperatore Enyu il trattato che per quasi mille anni da allora rimase nascosto nel palazzo e inaccessibile al pubblico. Quasi tutte le opere Han, Sui e T’ang citate nel Libro delle prescrizioni mediche sono andate perdute; la nostra fonte giapponese, tuttavia, le ha in parte recuperate dall’oblio. Questo fatto da solo basta a farne uno dei tesori delle letterature del mondo.
La ventottesima sezione, che è quella di cui si dà qui la traduzione, delle trenta di questa enciclopedia medica, contiene gli scritti essenziali degli antichi sessuologi. Tratta estesamente degli aspetti del sesso come era praticato dalle classi alte nelle epoche Han, Sui e T’ang, ed ha esercitato una grande influenza sulla corte Heian.
Questa ventottesima sezione sulle “Arti d’Alcova” costituisce la più importante bibbia del sesso dell’Asia orientale, e alcuni dei suoi insegnamenti sono ancora seguiti da cinesi e giapponesi. È più dettagliata e concreta di altre opere di questo genere, siano indiane, arabe o europee. In aggiunta alla traduzione figurano introduzioni generali all’antica sessuologia cinese, alla medicina cinese e all’agopuntura, nonché introduzioni a ciascuno dei trenta capitoli che costituiscono la ventottesima sezione dell’lshimpo.

Akira Ishihara, professore di storia della medicina nell’Università municipale di Yokohama, si è specializzato nella storia e nella pratica della medicina orientale. Di professione chirurgo, i suoi speciali interessi intellettuali lo hanno portato allo studio della medicina giapponese tradizionale e in particolare il significato terapeutico dell’agopuntura. Ha pubblicato molti libri sulla storia della medicina orientale e sulla medicina cinese, e possiede una delle più belle bibliografie di antiche opere orientali di tutto il Giappone. Ha studiato per più di trent’anni aspetti della sessuologia orientale, e ha pubblicato nei giornali giapponesi molti dotti articoli sul ’Libro delle prescrizioni mediche’.

Howard S. Levy dopo aver studiato al Brooklyn College e all’Università del Michigan, si è laureato in lingue e letterature orientali nell’Università di California. Nel 1961 è stato nominato direttore del Centro di Ricerca del Dipartimento di Stato sul Linguaggio Giapponese a Yokohama, posizione che ha occupato per molti anni. Prima di recarsi in Giappone è stato per quattro anni direttore di una scuola di lingua cinese per il Dipartimento di Stato a Taichung, Taiwan. Sono state pubblicate numerose sue traduzioni riguardanti principalmente la letteratura T’ang e la sessuologia cinese. La sua opera più nota è Chinese Footbinding, che il Time Magazine dei luglio 1966 definiva «un Rapporto Kinsey cinese».

Shojiro Takata, professore alla Tokyo National Art University, è soprattutto un disegnatore, rinomato anche per i suoi oli. Espone ogni anno a Tokyo. È nato nel distretto di Nihonbashi, in una vecchia casa che risale all’era Tokugawa. Ha studiato negli Stati Uniti e in Francia, lasciandovi molte opere d’arte. Ha pubblicato libri sul disegno dei caratteri. Ha disegnato la medaglia del premio Nobel ricevuta dallo scrittore giapponese Ya-sunari Kawabata. Le illustrazioni dei Tao del Sesso furono fatte da Takata in terracotta, ispirandosi a modelli dell’era T’ang.

Il Tao della Meditazione

Il Tao della Meditazione

La via dell’illuminazione

Autore/i: Jou Tsung Hwa

Editore: Ubaldini Editore

introduzione dell’autore, traduzione di Eduardo Hess e Maria Pia Rebecchi.

pp. 160, nn. ill. b/n, Roma

Una guida pratica per conseguire l’illuminazione, lo stato di trascendimento dei limiti della conoscenza umana e relativa, grazie alle tecniche meditative sviluppate dagli antichi monaci cinesi e confluite nell’arte del Tai-Chi Chuan.

L’arte cinese del Tai-Chi Chuan risale a migliaia di anni fa. I suoi movimenti lenti e aggraziati, che le hanno meritato il nome di ’meditazione in movimento’, non richiedono forza muscolare ma una grande consapevolezza interiore, frutto del controllo di mente e corpo.
Dopo il volume precedente, Il Tao del Tai-Chi Chuan, che ne spiega egregiamente le origini taoiste e la pratica, Jou Tsung Hwa, famosissimo maestro di questa disciplina, espone qui i principi filosofici e le tecniche meditative usate dai seguaci per raggiungere l’illuminazione.
Dopo aver discusso i concetti di spazio e tempo, dimostrando la relatività della nostra concezione del mondo e di noi stessi, l’autore descrive dettagliatamente i dodici esercizi di respirazione usati dai monaci taoisti per condurre e far circolare il Chi in ogni regione del corpo. Il controllo del Chi, l’energia che permea tutto l’universo pervadendo ogni cosa armoniosamente, si rivela indispensabile sia per gli studenti di arti marziali, sia per la salute e la longevità del corpo, sia per la propria evoluzione spirituale.
Infine Jou Tsung Hwa spiega come trasformare l’energia sessuale nell’energia psichica che, opportunamente usata e accumulata, porterà il praticante all’esperienza sublime del compimento.

Jou Tsung Hwa, nato nel 1917 a Chu Chi nel Chekiang, Cina, è stato docente di matematica e ha scritto circa trenta libri su questa materia finché nel 1964, all’età di quarantasette anni, gli fu diagnosticata una malattia inguaribile. Ciò lo spinse a provare il Tai-Chi Chuan e da allora, oltre a recuperare un perfetto stato dì salute, è divenuto un grande maestro di quest’arte diffondendone la pratica anche negli Stati Uniti.

L’Enigma degli Stigmatizzati

L’Enigma degli Stigmatizzati

Corpus & Anima – n. 6

Autore/i: Biot Renato

Editore: Edizioni Paoline

introduzione dell’autore, traduzione di Mario Benedetti.

pp. 208, Roma

Il nome di Biot e legato a numerosi studi di carattere medico-psicologico apparsi anche in Italia e stampati in numerose edizioni. In questo volume l’A. affronta il problema arduo e complesso della stigmatizzazione con la competenza e la maturità scientifica che gli e propria e soprattutto con quella libertà di spirito che soltanto la sua adesione esplicita alla dottrina cattolica può permettergli.
Il cattolico infatti non ha bisogno, per credere della «apologia» delle stigmate come non rifiuta a priori la possibilità della loro origine preternaturale: potrà valutare in ogni caso il peso delle testimonianze, potrà studiare le misteriose interdipendenze tra l’attività spirituale e gli stati psichici e fisiologici dell’individuo interessato al fenomeno. Non dirà quindi semplicemente: «ogni stigmatizzato è un nevrotico come non indulgerà ad una facile credulità. ammettendo senz’altro che ogni singolo fenomeno sia segnato del carattere soprannaturale. Forse in definitiva confesserà umilmente che esiste realmente un «enigma» degli stigmatizzati e questa. lungi dall’essere una conclusione scettica, a un atto di onestà intellettuale e uno sprone a studiare più a fondo il problema nei suoi molteplici aspetti per cercare una possibile soluzione definitiva. Fino a che punto questa «prudenza» è definibile «scientifica»? Fino a che punto essa… coincide con la «cautela» della Chiesa in questo campo? Altrettanti aspetti del problema che sottostanno all’indagine del Biot e che l’autore cerca implicitamente o esplicitamente di illuminare. Ma la sua opera ha soprattutto il valore di una testimonianza, la testimonianza dell’atteggiamento di uno scienziato e di un cattolico di fronte ad un problema, oggi vivo e attuale come non mai.
L’opera ha una struttura quanto mai lineare: nella prima parte l’autore fa una rapida esposizione dei fatti più clamorosi, basandosi su numerose testimonianze, frutto di un paziente lavoro di ricerca. Nella seconda tenta di dare una spiegazione del fenomeno, premettendo uno studio accurato sul metodo da seguire in questa indagine particolarissima.
Il volume sarà letto con particolare interesse da medici. sacerdoti, autori di psicologia; ma l’esposizione piana e semplice lo rende accessibile anche a persone di media cultura.

Magia Positiva

Magia Positiva

Tecniche e Strumenti per attivare e utilizzare il potere delle energie amiche

Autore/i: Telesco Patricia

Editore: Edizioni Il Punto d’Incontro

prefazione e introduzione dell’autrice, traduzione di Fedra Cocca.

pp. 248, ill. b/n, Vicenza

Conoscere le positive energie della natura e i loro meccanismi permette di interagire con gli elementi e di vivere in: Sintonia con l’ambiente che ci circonda. in questo manuale chiaro e completo, Patricia Telesco esamina tutti gli antichi sistemi sciamanici, adattati all’utilizzo nella vita di ogni giorno, e li mette a disposizione di quanti desiderano ritrovare armonia, pace, conoscenza e prosperità. Tecniche semplici ed efficaci, applicabili da chiunque in modo facile e sicuro, unite a utili strumenti di indagine e attivazione delle energie positive, offrono nuove prospettive per migliorare il nostro rapporto con gli altri e con gli eventi della vita:

  • Invocazioni, rituali, creazione di spazi sacri, conoscenza dei simboli magici
  • Preparazione di amuleti, impiego di erbe magiche
  • Meditazioni, visualizzazioni, posture, movimenti corporei, digiuni mirati
  • Interpretazione dei sogni, analisi dei presagi, divinazione

Dell’Intelletto Comune Sano e Malato

Dell’Intelletto Comune Sano e Malato

Autore/i: Rosenzweig Franz

Editore: Luigi Reverdito Editore

con contributi di Gianfranco Bonola e Nahum Norbert Glatzer, traduzione di Gianfranco Bonola.

pp. 208, 1 ill. b/n, Gardolo di Trento

Terminato nell’agosto 1921 e pubblicato postumo, Dell’Intelletto Comune Sano e Malato è un testo essenziale per una migliore comprensione dell’opera fondamentale di Franz Rosenzweig, La Stella della Redenzione.
Dell’intelletto è l’ultimo lavoro consistente approntato dal pensatore tedesco prima della malattia: oltre a rappresentare un tentativo di esposizione in forma semplificata della tesi fondamentale di Stella della Redenzione, al contempo costituisce una parte della biografia di Rosenzweig.
Il seguace del vecchio sistema filosofico speculativo e legato ai concetti viene trattato qui come un paziente afflitto da paralisi e bisognoso di assistenza, che viene risanato dal «Nuovo Pensiero». In Dell’intelletto Rosenzweig prende posizione contro l’idealismo tedesco che riconduce il mondo all’io percipiente. In contrasto con l’idealismo, per Rosenzweig le leggi del pensiero non si identificano con le leggi della realtà. Il pensante non è un essere astratto. L’atto del pensiero, il pensare, non riguarda solamente il suo spirito, ma possiede anche una connessione esistenziale. Rosenzweig insegna all’uomo a partecipare al dialogo con gli altri elementi di cui la realtà è costituita giacché la lingua per lui è un ponte fra Mondo, Dio e no.
Il volume è arricchito da due saggi, uno di Nahum Norbert Glatzer, l’altro di Gianfranco Bonola.

Franz Rosenzweig, nato a Kassel da una famiglia di ebrei assimilati, compie studi di storia a Berlino e Friburgo sotto la guida di F. Meinecke. Nel 1913, dopo esser stato vicino alla conversione al cristianesimo, decide di rimanere ebreo ed entra in contatto con H. Cohen, allora impegnato in una originale rimeditazione dell’ebraismo.
Al fronte, dal 1916, matura la sua maggiore opera teorica, La Stella della Redenzione, che uscirà nel 1921, di poco successiva alla pubblicazione di Hegel e lo Stato, la tesi di dottorato divenuta ben presto un classico dell’interpretazione dell’Hegel politico.
Rifiutando la carriera accademica, fonda e dirige un istituto superiore di studi giudaici: il Freies jüdisches Lehrhaus di Francoforte. Colpito da una malattia inguaribile e progressivamente immobilizzato ma intellettualmente lucido, intraprende con l’amico Martin Buber una nuova traduzione tedesca della Bibbia ebraica e scrive ancora numerosi saggi prima di spegnersi nel 1929.
Tradotti in lingua italiana sono Hegel e lo Stato (Bologna, 1976), Il Nuovo Pensiero (Venezia, 1983), e La Stella della Redenzione (Casale Monferrato, 1985).

Caos Apparente

Caos Apparente

Jung nell’Attualità

Autore/i: Autori vari

Editore: Casa Editrice Persiani

a cura di Madis Bordato e Irene Gambina.

pp. 226, nn. ill. b/n, Bologna

Un progetto, una trama, una vicenda, una prassi si è bruscamente interrotta a causa di una serie di eventi che cambiano il senso della storia, di una narrazione condivisa, di un’esistenza, di un paradigma, di una civiltà. Tutto cambia, si trasforma, muta. Il senso si interrompe e non si riconosce più il mondo e il tempo in cui si vive. Non ci si riconosce. Per analizzare e comprendere i sintomi di tale discontinuità, per individuare una cornice teorica che sia utile alla prassi analitica del XXI secolo, un gruppo di analisti junghiani si confronta sul tema del caos, intrecciando casi clinici, immagini, miti, pensieri, suggestioni letterarie…
Essi portano la testimonianza dei loro pazienti che – oltre l’evidente rottura rispetto alle grandi ideologie, l’evidente frammentazione delle tracce psichiche tradizionali, al di là degli arcaismi regressivi – continuano a sognare, ad associare, a cercare nuovi modi di essere: la rottura della crisi non provoca quindi soltanto ristagni ma è anche motivo di nuove prese di coscienza, di nuove responsabilizzazioni, di nuovi percorsi della singolarità che, gettata nel disordine del mondano, non si contenta di nicchie regressive, ma tenta di battersi in nuovi processi individuativi.

«Nulla vi potrà salvare dal disordine e dalla mancanza di senso, perchè essi costituiscono l’altra metà del mondo. […]
Sposate il caos con ciò che è ordinato e darete vita al bambino divino, al senso superiore che è al di là di senso e controsenso.» (dal Libro Rosso di C. G. Jung)

Io, in Russia e in Cina

Io, in Russia e in Cina

Autore/i: Malaparte Curzio

Editore: Vallecchi Editore

saggio introduttivo di Giancarlo Vigorelli.

pp. XXXII-352, nn. tavv. b/n f.t., Firenze

Il 19 luglio 1958 si compie un anno dalla morte di Curzio Malaparte. Nulla potrebbe meglio ricordarne la complessa umanità e l’autenticità di scrittore, come questo libro. È la prima opera postuma: incompiuta, vien pubblicata così com’è stata trovata fra le carte dell’Autore, il quale vi lavorò finché poté.
Sono i fogli, gli appunti – spesso immediati, di prima mano – del suo viaggio in Russia e in Cina, sullo scorcio del 1956: l’ultimo viaggio, proprio durante il quale si manifestò, irreparabile, la malattia. E i primi sintomi di questa, il presentimento della morte penetrano nelle pagine del libro che, alle ben note qualità di incomparabile viaggiatore e geniale narratore, proprie di Malaparte, aggiunge dunque un’importanza particolarissima: quella di rappresentare, in un certo modo, una sorta di testamento, di messaggio finale d’un’esistenza combattuta e drammatica. È l’ultimo libro di Malaparte ed è l’unico non condotto sul filo della bravura, fra il gioco e l’equivoco; per la prima volta l’io Malaparte non si pone al centro delle cose, esclusivo dominatore, ma accetta di guardare in se stesso: l’esperienza della nuova realtà umana della Cina gli diventa, non più un’avventura o un pretesto, ma un esame di coscienza. Si assiste così, in queste pagine, alla nascita di uno scrittore nuovo, più ancora di un uomo nuovo. Il titolo Io, in Russia e in Cina, scelto dall’editore, vuole alludere proprio a questo mutamento: andato in Russia e in Cina con quel suo vecchio maledetto io malapartesco, se ne era venuto via, con la verità della morte in corpo, con un io diverso, nuovo, capace di guardare finalmente gli altri, capace di pensare e di dire, come disse ad Arturo Tofanelli: «Se ce la farò, il resto dei miei giorni voglio dedicarlo agli altri: dobbiamo farci perdonare di aver vissuto soltanto per noi». Questo libro incompiuto compie dunque la figura di Malaparte nel suo itinerario spirituale: restituendocela priva di tutte le diverse maschere che via via egli stesso si pose sul volto: nella sua nuda verità, nel suo dramma sincero. Il saluto alla Cina che chiude il libro fu veramente un saluto alla vita, anche se pagato con la morte; come scrive Giancarlo Vigorelli nell’acuto saggio introduttivo che viene premesso al volume.

Gli Insegnamenti Segreti delle Sette Buddiste Tibetane

Gli Insegnamenti Segreti delle Sette Buddiste Tibetane

Autore/i: David-Neel Alexandra

Editore: Arcana Editrice

introduzione di Piero Verni, traduzione di Marisa Caramella.

pp. 160, Roma

Questo libro è un documento su quel corpo di Insegnamenti che i Tibetani chiamano «Sangs wai Dam ngags», vale a dire «Insegnamenti segreti», è il frutto di una ricerca durata una ventina d’anni nelle regioni del Tibet, una ricerca che non sarà più possibile ripetere.
I maestri spirituali di cui raccolsi gli Insegnamenti sono morti, ma ne sono nati degli altri ed esisteranno sempre uomini che si sforzeranno a scoprire quali sono gli impulsi che mettono in moto i fenomeni che costituiscono il mondo. Ogni lettore sarà libero di farsi un’opinione propria circa le teorie che incontrerà in questo libro. Vi rifletterà e vi mediterà sopra. In ogni campo il lavoro di un ricercatore consiste unicamente nell’offrire a coloro ai quali si rivolge una quantità di fatti tali da aumentare le loro conoscenze. (Alexandra David-Ned)

Parapsicologia ed Effetto Kirlian

Parapsicologia ed Effetto Kirlian

Dalla fotografia Kirlian della corona energetica al rilevamento degli organi interni dell’uomo

Autore/i: Autori vari

Editore: SugarCo Edizioni

introduzione e cura di Lelio Galateri di Genola, le traduzioni degli interventi sono di Maria Jatosti.

pp. 256, nn. ill. b/n, Milano

Esistono diete che influiscono sugli stimoli visivi? E le comunicazioni a distanza, le influenze che altre persone esercitano su di noi?
Qual è il metodo di registrazione che permette di stabilire che l’organismo umano produce una speciale forma di energia e che questa energia si propaga al di fuori dell’organismo?
Qual è il sistema di esplorazione dell’organismo umano veramente privo di rischi e che nello stesso tempo permette di ottenere immagini di tutte le regioni del corpo, dagli organi interni fino al sesso del nascituro? Quali sono le prospettive della medicina psicosomatica?
Oggi è possibile indagare gli organismi viventi, utilizzando i fenomeni di elettroluminescenza (corona Kirlian), con un nuovo metodo che consente il rilevamento diagnostico di organi interni, grazie alla elettronografia, tecnica d’avanguardia, che va destando un ben meritato interesse nel mondo scientifico contemporaneo. Le immagini – cosi riproducibili – hanno evidenziato la possibilità di studiare gli organismi umani che sono affetti da microbi, virus e anche da tumore, le cui cellule maligne presentano una luminescenza accresciuta nei confronti delle cellule normali. Vi sono poi i risultati degli esperimenti realizzati da otto professionisti (cinque uomini e tre donne) di yoga che si sono serviti di queste tecniche nel corso di esercizi di concentrazione non specifica e rilassamento, per registrare le modificazioni tra l’organismo umano e il suo ambiente.
In questo libro sono contenute le risposte a molti stimolanti interrogativi, cosi come sono state fornite nel corso del primo congresso mondiale di Parapsicologia, tenutosi a Sanremo nel 1976.

Lello Galateri, nato a Roma da madre sensitiva e padre studioso e ricercatore, ha promosso – con altri collaboratori – i primi convegni internazionali di Parapsicologia.
Promotore e fondatore dell’Associazione Italiana Studi del Paranormale (AISPa), presiede l’Organizzazione internazionale Congressi «PSI», In contatto con l’Associazione di Psicotronica che raggruppa i ricercatori e gli studiosi dei paesi dell’Est.

Gli Insetti Padroni della Terra?

Gli Insetti Padroni della Terra?

Dalla natura viva giunge l’estremo messaggio per l’uomo: sopravvivere è ancora possibile…

Autore/i: von Frisch Karl

Editore: SugarCo Edizioni

prefazione dell’autore, traduzione dal francese di Alessandra De Causis.

pp. 256, nn. ill. b/n, Milano

Il pianeta Terra – e con esso l’uomo – vive oggi una contraddizione fino ad ora mai sperimentata: nel momento in cui l’uomo è diventato padrone incontrastato non solo del suo pianeta ma anche, in parte, dello spazio, grazie alla scienza e alla tecnologia che hanno fatto passi da gigante nel XX secolo, egli si trova a vivere – contemporaneamente – in una posizione di estrema debolezza e impotenza a causa delle catastrofi ecologiche che minacciano la Terra e di cui egli è il principale responsabile.
A fronte degli insensati sprechi delle risorse naturali, dello sfruttamento inconsulto e ad oltranza perpetrato dall’uomo a danno della natura, si pongono inquietanti interrogativi: fino a quando la Terra e la specie umana sopravviveranno?
A quali squilibri irreparabili porteranno l’uso indiscriminato e l’abuso delle nostre risorse? Quale sarà il futuro di un pianeta che si avvia al sovvertimento delle più naturali leggi universali? Riusciremo a contenere gli effetti letali prodotti dagli eccessi tecnologici e scientifici a cui l’uomo si è spinto con sempre maggior presunzione e sempre minore spirito critico?
In questo libro, dedicato all’etologia, Karl Von Frisch – oltre a rivelarci le straordinarie e sorprendenti capacità sensoriali del mondo animale di cui offre un’ampia e affascinante casistica – ci avverte in modo drammatico che se l’uomo continuerà ad autodistruggersi, lungo una strada che sembra per ora irreversibile, gli insetti potrebbero, un giorno, diventare i padroni incontrastati della Terra grazie anche a due” assi vincenti” di cui dispongono: rapidissimo succedersi delle generazioni (elevatissima natalità) e selezione naturale impietosa che permette loro di adattarsi ad ogni tipo di evoluzione.
Le prime avvisaglie ci sono già state offerte: chi non ricorda le devastanti invasioni di locuste, il mostruoso avanzare delle lumache, l’irrefrenabile aumento di zanzare che hanno caratterizzato le ultime stagioni anche in Italia? Cosa può fare l’uomo se non fermarsi e incominciare a riflettere?

Karl Von Frisch, che ha conseguito nel 1963 il premio della fondazione Internazionale Balzan, e dieci anni più tardi il Nobel per la medicina, ha pubblicato questo volume, tra molti altri, in Austria, Germania e Francia. ottenendo un grosso successo di pubblico e di critica.

Magia della Terra

Magia della Terra

Il mistero dell’uomo megalitico e della sua civiltà perduta

Autore/i: Hitching Francis

Editore: Sonzogno

introduzione dell’autore, traduzione di Adriana dell’Orto.

pp. 240, tavv. a colori f.t., nn. ill. b/n, Milano

Il grandi «templi» di Stonehenge e di Avebury in inghilterra, i dolmen e i menhir della Bretagna e di tanti altri luoghi d’Europa, suscitano emozioni più profonde e interrogativi più inquietanti di qualsiasi altro resto archeologico. Questi sconcertanti monumenti di pietra ci riportano al passato perduto dell’uomo, a un’epoca anteriore alla scrittura, alla scoperta dei metalli e della ruota. Eppure la loro disposizione non è casuale: corrisponde a un ordine rigoroso, rivelatore di un alto livello di conoscenza matematica e astronomica; Siamo di fronte a un’antica civiltà megalitica, estesa dal golfo di Biscaglia all’oceano Artico, che trovò i numeri più interessanti della parola, oppure più semplicemente, a una  diffusione contemporanea, in tutti i continenti, di una particolare espressione culturale? Perché l’uomo megalitico eresse massicci di pietra così grandi? Perché costruì colline e terrapieni secondo linee e tracciati tanto precisi? Perché stabili collegamenti a distanza di centinaia di chilometri? E i menhir erano tombe o «segni» sacrificali, oppure centri di forze magnetiche? E i circoli di pietre come Stonehenge erano corti regali o luoghi rituali dei Druidi, oppure osservatori astronomici? E che significato avevano i misteriosi disegni geometrici incisi sulle pietre? A questi interrogativi l’autore – in questo libro che è il primo a essere pubblicato in Italia sull’argomento – cerca di dare risposta, valutando scoperte, teorie, ipotesi, dalle più ortodosse alle più spregiudicate, con un taglio storico e scientifico, e insieme di accattivante e suggestiva lettura.

Francis Hitching, inglese, è giornalista e autore di film televisivi. Ha potuto approfondire il suo interesse personale per i megaliti viaggiando come, inviato in vari Paesi d’Europa, Africa e America.

Da Dove Viene l’Umanità

Da Dove Viene l’Umanità

Autore/i: Albessard N.

Editore: Casa Editrice Meb

prefazione di Jacques Bergier, traduzione di Giovanni Rebaudengo.

pp. 268, Torino

Un milione di anni fa incominciarono ad apparire delle industrie della pietra. Esistevano già esseri con una forte capacità cranica. Si evolveranno fino a raggiungere nel Paleolitico superiore le caratteristiche di razze essenzialmente umane.
È partendo da tale epoca e risalendo verso il passato, verso la notte dei tempi, che è stato fatto lo studio di cui è oggetto questo libro. Alla ricerca dell’uomo primitivo, ed in particolare dei suoi riti magici e religiosi, per arrivare ad una definizione più fondamentale ed avvincente di quella dataci dall’esame degli utensili, dalla scoperta del fuoco o dagli usi agricoli: l’uomo è l’animale che ha scoperto la Magia.

Findhorn

Findhorn

La comunità ecologica – Nuovi percorsi ed esperienze per l’umanità del XXI secolo

Autore/i: Riddel Carol

Editore: Macro Edizioni

prefazione di Mary Inglis, introduzione dell’autore, traduzione di Elisa Grandis.

pp. 336, nn. ill. b/n, San Martino di Sarsina (Fo)

L’esperienza umana, sociale, economica, spirituale che emerge dalla descrizione delle comunità di Findhorn contiene una promessa bellissima per i prossimi anni.
La comprensione e valorizzazione delle caratteristiche spirituali dell’uomo e della natura, si fondono qui con il profondo rispetto per tutti e ogni cosa, mantenendo un raro senso della realtà non offuscato da scelte dogmatiche.
Leggendo si respira ad un tempo libertà, amore, ottimismo; ciò che colpisce è la profonda coscienza della condizione umana e Storica in cui viviamo.
La ricerca della pace interiore, dell’armonia con l’ambiente circostante viene vissuta nella consapevolezza della moltitudine di esseri umani, animali e cose che soffrono e si disperano per causa nostra.
La scelta di vivere semplicemente diventa conseguenza inevitabile di, un atteggiamento di amore verso il prossimo, vissuto concretamente e coerentemente.
Findhorn ci offre la dimostrazione concreta delle affascinanti prospettive che si aprono all’umanità del XXI secolo.