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Libri dalla categoria Teosofia

Entronauti – Cercatori di Dio Faccia a Faccia

Entronauti – Cercatori di Dio Faccia a Faccia

Autore/i: Scanziani Piero

Editore: Elvetica Edizioni

prima edizione 1969, edizione definitiva 1983 riveduta e corretta, premio Maria Cristina 1970.

pp. 288, Morbio Inferiore (CH)

Gli entronauti sono uomini, isolati o in coppie o in gruppo, chiusi nel silenzio e nel segreto o aperti al frastuono delle città: essi dedicano la vita alla ricerca dei continenti interiori. Per trovare gli entronauti, per interrogarli e darcene testimonianza, l’autore è andato da Roma a Londra, da Parigi a New York, da Los Angeles alla Persia, Giappone, India, Hong Kong fino al Monte Athos. La verità che a poco a poco penetra nell’anima dello scrittore, riesce anche a penetrare nel lettore avvinto da questo imprevedibile giro del mondo.

Piero Scanziani, scrittore poliedrico, ama le grandi narrazioni e i racconti di viaggio. È nato nel 1908 nel Canton Ticino. Ha vissuto a Roma, Milano, Berna, ha vagabondato a lungo per l’Europa, l’America, l’Asia fino all’India e all’Estremo Oriente, con preferenza per le piccole isole: Tenerife, São Miguel, Capri. Tradotto in più lingue, ha ottenuto importanti premi letterari; nel 1988 si è svolto a Lugano un Convegno internazionale sulla sua opera; ha ricevuto dall’Università dell’Aquila la laurea in lettere ad honorem; nel 1986 e ’87 è stato finalista al Premio Nobel di letteratura. Nel 1997 ha ottenuto il prestigioso Premio Schiller per l’insieme della sua opera.

Opere di Piero Scanziani edite da Elvetica:
Entronauti, Avventura dell’uomo, La chiave del mondo – Mater Magna, I cinque continenti, Felix, Libro bianco, Aurobindo, Verso l’Oriente, Il fiume dalla foce alla fonte, Cristo (testimonianze dei primi cristiani), Buddha, L’uomo interiore, Amuleti e talismani,Il cane utile.

Il Complotto della Cappella Sistina

Il Complotto della Cappella Sistina

Titolo originale: Sixtinische Verschwörung

Autore/i: Vandenberg Philipp

Editore: SugarCo Edizioni

prima edizione, traduzione di Luisa Coeta.

pp. 290, Milano

Durante il restauro degli affreschi michelangioleschi nella cappella Sistina viene fatta una straordinaria scoperta: le singole sezioni dei dipinti sono contrassegnate con lettere misteriose che non hanno alcun senso apparente. Dapprima sono gli storici dell’arte a cercare di chiarire la cosa ma senza successo, poi gli archivisti del Vaticano, ma anche loro falliscono. Che cosa significano veramente questi strani segni? Un mistero inquietante proietta la sua ombra dai remoti recessi dei secoli passati sul presente e rischia di scuotere la Chiesa dalle fondamenta. Con una sapienza narrativa che sa dosare al millimetro i colpi di scena unita a una profonda conoscenza della storia Philipp Vandenberg ci conduce attraverso il labirinto di un intrigo tanto più inquietante quanto più riecheggia suggestioni di avvenimenti reali passati e recenti attraverso i complotti della curia e gli archivi segreti del Vaticano fino all’incredibile scoperta finale dell’angoscioso mistero che affonda le sue radici ben oltre l’epoca di Michelangelo fino alla Palestina dei Vangeli e della predicazione di Cristo.
Un giallo storico e un thriller politico, un mistero teologico e una storia sui segreti del Vaticano, un romanzo che incatena il lettore dalla prima pagina fino all’ultima.

Philipp Vandenberg è nato nel 1941 in Germania. Giornalista e studioso di storia dell’arte e di archeologia è famoso per i suoi libri sull’antico Egitto: La maledizione dei Faraoni, Nefertiti, Ramsete il Grande, Tutankhamen il faraone dimenticato, Avventure archeologiche, che sono stati tradotti in milioni di copie in venticinque lingue e in Italia dalla SugarCo, presso cui è uscito anche il suo primo romanzo: Lo schiavo di Pompei.

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I personaggi più importanti che intervengono nella vicenda
Il piacere dell’affabulazione

Il Libro di Geremia

  • Il giorno dell’Epifania
  • Il giorno dopo l’Epifania
  • Nel giorno di papa Marcello
  • Due giorni dopo
  • Tra la seconda e la terza domenica dopo l’Epifania
  • Conversione di san Paolo
  • Quarta domenica dopo l’Epifania
  • Ancora la quarta domenica dopo l’Epifania
  • Alla Candelora
  • Il lunedì dopo la Candelora
  • Presumibilmente la domenica prima delle Ceneri
  • Mercoledì delle Ceneri
  • Il giovedì successivo
  • Nella settimana che precede la prima domenica di Quaresima
  • Il lunedì dopo l’Invocavit
  • La notte successiva e il giorno dopo
  • Il giorno dell’apostolo Matteo
  • Seconda domenica di Quaresima
  • Il lunedì dopo la seconda domenica di Quaresima
  • Il martedì dopo la seconda domenica di Quaresima
  • Seconda settimana di Quaresima: mercoledì
  • Seconda settimana di Quaresima: lo stesso mercoledì
  • Seconda settimana di Quaresima: venerdì
  • Terza domenica di Quaresima
  • Durante la settimana dopo la Settuagesima
  • E il giorno seguente
  • San Giuseppe
  • Il lunedì successivo
  • L’annunciazione di Maria
  • Il lunedì della settimana santa
  • Settimana santa: martedì
  • Settimana santa: mercoledì
  • Il giovedì santo
  • Tra il venerdì santo e la domenica di Pasqua

Il Silenzio è Peccato

Tutte le Opere

Tutte le Opere

Gerarchia Celeste – Gerarchia Ecclesiastica – Nomi Divini – Teologia Mistica – Lettere

Autore/i: Dionigi Areopagita

Editore: Rusconi

prima edizione, introduzione, prefazioni, parafrasi, note e indici di Enzo Bellini, traduzione di Piero Scazzoso, opera curata dal Centro di Ricerche di Metafisica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

pp. 500, Milano

Il corpus dionisiano – composto da quattro trattati: Gerarchia celeste, Gerarchia ecclesiastica, Nomi divini, Teologia mistica, e da dieci Lettere – costituisce certamente uno dei monumenti più insigni del pensiero filosofico e teologico occidentale. Il suo autore, che dichiara di chiamarsi Dionigi, fu identificato per lungo tempo con il Dionigi, giudice dell’Areopago, convertito da san Paolo. Ma, al di là delle affermazioni e delle circostanze che poterono far cadere in questo equivoco, il contenuto filosofico mostra che questo Dionigi è uno scrittore ben posteriore. La filologia moderna ha dimostrato che si tratta di un autore vissuto alla fine del secolo V o agli inizi del secolo VI, il quale, tuttavia, non può essere ben identificato. Egli è un credente che ripensa il verbo cristiano in funzione delle categorie del tardo neoplatonismo.
L’identificazione dell’autore di questi scritti con Dionigi Areopagita assicurò ai medesimi una straordinaria fortuna nel corso del Medioevo; Si vide in lui un maestro di teologia mistica e di interpretazione anagogica delle Scritture e a lui si ricorse per descrivere le interiori esperienze della vita spirituale. Le sue riflessioni sulla tenebra divina furono lette in stretto collegamento con la «notte oscura» di san Giovanni della Croce. Alle Gerarchie si ricorse per conoscere l’ordinamento del mondo angelico ed il senso della liturgia. La stessa concezione gerarchica che si trova nel Paradiso di Dante ben difficilmente si comprenderebbe senza la concezione dionisiana di Dio come luce che si riflette nelle diverse gerarchie angeliche e nei cieli. Ma anche a prescindere dalla grande fortuna storica di questi libri, che hanno fatto veramente epoca e che, quindi, restano indispensabili per intendere la storia spirituale dell’Occidente, essi si impongono al lettore per il loro spessore teoretico davvero eccezionale. E fra le molte cose che colpiscono l’uomo moderno, alcune, in particolar modo, potrebbero essere di stimolo alla riflessione. La verità non si raggiunge per la via della polemica contro gli altri, ossia contro le non-verità o contro le pretese non verità, ma amandola e difendendola per se stessa. Più si sale verso le cose alte, e più i lunghi discorsi umani devono abbreviarsi, e il culmine dell’ascesa, l’incontro con la Causa prima, si celebra nel silenzio metafisico.
È la prima volta che queste opere vengono presentate, in un solo volume, unitariamente tradotte, introdotte in generale e in particolare, parafrasate capitolo per capitolo, annotate e corredate di tutti gli apparati occorrenti alla loro comprensione, e destinate non solo ad un pubblico di specialisti ma a tutte le persone di cultura. Piero Scazzoso, che le ha tradotte, vi ha lavorato per quindici anni, ed Enzo Bellini, cui sono dovuti tutti gli apparati, vi ha lavorato per un quinquennio. La presente edizione, nella forma in cui è stata concepita e realizzata, costituisce dunque una novità e un cospicuo contributo alla diffusione del corpus dionisiano nella cultura contemporanea.

Il Mondo Miceneo

Il Mondo Miceneo

Autore/i: Chadwick John

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prima edizione, prefazione dell’autore, traduzione di Cesare Saletti, in copertina «Tavoletta di Argilla con iscrizione in lineare B» proveniente da Cnosso, 1550 a.C. ca. – Hēràkleion, Museo Arheologico.

pp. 264, nn. fotografie, carte geografiche e illustrazioni b/n, Milano

Dopo tanti volumi sul mondo miceneo basati quasi esclusivamente sui dati offerti dall’archeologia, l’Autore propone in questo libro un vivido quadro della civiltà sviluppatasi in Grecia tra il XVI e il XIII secolo, ricostruito rigorosamente sulla base delle testimonianze scritte. Le piccole tavolette redatte in Lineare B, la cui esistenza era nota da tempo ma la cui interpretazione ha avuto inizio solo con il 1952, sono il fondamento metodologico di una analisi che consente una descrizione puntuale e suggestiva di quel mondo: dai confini territoriali al sistema amministrativo, dalla struttura sociale alla sfera religiosa, dall’organizzazione militare al commercio, dall’agricoltura all’artigianato, dall’edilizia all’arredamento. E la vita intera di una società remota – nelle sue espressioni più solenni e auliche e nei suoi pili minuti aspetti quotidiani – a rinascere davanti al lettore, in una esposizione che è sempre agile e vivace anche se resta solidamente ancorata alla documentazione che ci giunge direttamente, attraverso le tavolette, da quei protagonisti lontani.

John Chadwick insegna materie classiche all’Università di Cambridge dal 1952. Allo stesso anno risale la sua collaborazione con Michael Ventris per la decifrazione della Lineare B, decifrazione i cui perfezionamenti e sviluppi sono dovuti in buona parte alla sua profonda conoscenza degli antichi dialetti greci. Dal 1974  membro onorario della Società Archeologica di Atene. Ha scritto tra altro: «Documents in Mycenaean Greek» (con M. Ventris, 1956), «The Decipherment of Linear B» (1958; trad. it. «Lineare B – L’enigma della scrittura micenea», Einaudi, 1959), «The Mycenae Tablets III» (1963), «The Knossos Tablets IV» (1971).

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Prefazione

I. l’ellenizzazione della Grecia
II. La documentazione scritta
III. Geografia micenea
IV. Il popolo delle tavolette
V. La struttura sociale e il sistema umministrativo
VI. La religione
VII. L’agricoltura
VIII. Artigianato, industria e commercio
IX. Armi e guerra
X. Omero lo pseudostorico
XI. La fine del mondo miceneo

Bibliografia
Indice delle illustrazioni
Indice analitico

Le Parole vi Ingannano

Le Parole vi Ingannano

Un libro di lettura per le classi subalterne

Autore/i: Strindberg August

Editore: Guaraldi Editore

prima edizione, introduzione e cura di Jan Myrdal, nota dell’editore, traduzione di Andrea Martini.

pp. 204, Bologna

Ecco uno Strindberg sconosciuto: critico della società, socialista, rivoluzionario.
Chi ha presente la movimentata biografia del grande drammaturgo svedese, se del suo impegno politico: delle sue collaborazioni a giornali socialisti, delle sue prese di posizione a sostegno delle lotte operaie all’inizio del secolo, del suo schierarsi a fianco della «Gioventù rossa» contro la dirigenza del partito socialdemocratico svedese alla vigilia della prima guerra mondiale.
Ma è la prima volta, con questo volume, che vengono presentati i suoi scritti politici e di critica sociale.
Jan Myrdal, che li ha raccolti da giornali e riviste dell’epoca, ne sottolinea l’attualità e l’efficacia in questo: che la società che essi deridono e combattono è rimasta, in fondo, ancora la stessa.
Aspetti grotteschi e assurdi, pregiudizi, falsità, ingiustizie della società borghese sono ancora quelli che furono oggetto dei brucianti scritti di Strindberg.
Al centro di questa critica corrosiva sta il grande fantoccio della costruzione chiamata «cultura»: che è cultura di pochi e per pochi, mistificazione e illusione, e copre e giustifica gli infami rapporti di classe.
Gli accademici che hanno imbalsamato August Strindberg preferiscono parlare di anime tormentate, di divorzi, di malattie – magari di stravaganza o pazzia per gli atteggiamenti «eterodossi», compresi quelli politici.
In maniera ben diversa gli studenti in rivolta, assicura Myrdal, sono oggi tornati a leggere Strindberg.
Destinati a loro e alle classi sfruttate e ingannate, ci sono ora anche questi testi politici.

L’Estrema Funzione

L’Estrema Funzione

La letteratura degli anni settanta svela i propri segreti

Autore/i: Pedullà Walter

Editore: Marsilio Editori

prima edizione.

pp. 340, Venezia

«La rivoluzione della letteratura», come suonava il titolo del precedente testo di Pedullà, ha prodotto una sua «estrema funzione»: quella che lo scrittore d’avanguardia, lo scrittore cioè che ha compiuto la mossa successiva, si è ascritta: L’estrema funzione coincide, disperatamente, e assai allegramente, con un’estrema finzione: l’ultima impostura, quella perpetrata sul letto di morte.
Ancora una volta lo scrittore chiede di essere ascoltato: «si, lo so che quanto sto per raccontare è una balla, ma…». Il pubblico è catturato all’attenzione in un momento d’urgenza: alla fine della storia, quando tutte le «rivoluzioni» sono state fatte, si tornano a chiedere significati, se non «estreme verità», rivelazioni. Le forme che furono logorate dal troppo uso, dalle troppe «balle», occorre siano nuovamente riempite, è lo stesso comportamento a generare forma, è la forma a costituirsi ancora una volta in significato.
E cosi, sulla scorta di un’indicazione di Octave Mannoni si ristabilisce il; senso della mediazione, lo schema dialettico. Gli anni sessanta hanno visto il trionfo del significante, la tabula rasa dei «valori» che avevano ossessionato autori e lettori del dopoguerra; il sessantotto ha manifestato una nuova vittoria del realismo, una tendenza a far nuovamente coincidere parole e cose. Nello spazio del desiderio, in uno spazio tutto suo e ancora troppo segreto, la letteratura ritrova un volto, il proprio habitat «naturale»: nell’estrema «finzione» Lo scrittore ha convocato un pubblico al quale intende comunicare d’esser prossimo alla morte. Ogni magia sembrava eclissata.
Di una storia sembrava possibile dire null’altro se non come essa era fatta, costruita. Ma è proprio il pubblico, ora, con il suo comportamento, a far lievitare il desiderio, la forma. L’iniziato, lo stregone, rivelava troppi segreti: quei segreti che erano assorbiti solo intellettualmente. Essere giunti alla fine della strada obbliga di nuovo a credere. La letteratura non si accontenta più di discutere, in laboratorio, il suo ruolo; esige, fermamente, la «messa a morte» della stessa discussione, esige la strada: con calcolata «retorica» e in compagnia dei significati almeno per ora indispensabili.
Pedullà ricostituisce organicamente, attraverso un mobilissimo processo di metaforizzazione «globale», il tessuto (dialettico) tra parola e cosa, tra iniziato e iniziando. È lo stile, come in ogni Scrittura – sia che le cose (della letteratura) si affrontino indirettamente, mediante interrogazione sui temi del dibattito culturale dei nostri anni, sia che si affrontino direttamente, mediante articoli e saggi, le prove critiche apposte a fondo pagina è lo stile, dunque, come sempre, a fornire la spia ideologica del discorso.

Walter Pedullà è nato a Siderno, in Calabria, nel 1930. Si è laureato a Messina con una tesi sulla critica letteraria di Antonio Gramsci (relatore Giacomo Debenedetti, del quale poi è stato assistente universitario a Roma per nove anni). Ha insegnato Lingua e letteratura italiana nell’Istituto Universitario Orientale di Napoli. Dal 1971 insegna Storia della letteratura italiana moderna e contemporanea nell’Università di Roma. Critico letterario, prima di «Mondo Nuovo», dal 1959 al 1961, poi, dell’«Avanti!», dal 1961 a oggi. Ha pubblicato: I maestri del racconto italiano ( 1964, antologia in collaborazione con Elio Pagliarani), La letteratura del benessere (1968; nel 1973 in edizione accresciuta) e La rivoluzione della letteratura (1970).

Il Potere della Saggezza – Insegnamenti del Buddhismo Tibetano

Il Potere della Saggezza – Insegnamenti del Buddhismo Tibetano

Titolo originale: Wisdom Energy

Autore/i: Lama Thubten Yeshe; Lama Zopa Rinpoche

Editore: Moizzi Editore

introduzione di Jonathan Landaw e Alexander Berzin, traduzione di Paolo Griziotti a cura dell’Istituto Lama Tzong Khapa, in copertina: Lama Thubten Yeshe e Lama Zopa Rinpoche.

pp. 160, Milano

«Il Buddhismo è un modo di vita. Conoscere il Buddhismo significa conoscere la propria mente». Lama Thubten Yeshe e Lama Thubten Zopa Rinpoche sono stati tra i primi Lama tibetani a portare il messaggio del Dharma in occidente. Questo volume raccoglie una selezione dei discorsi che i Lama hanno tenuto in Università e centri di meditazione, durante il loro primo viaggio negli Stati Uniti. Mai prima dora il sentiero Mahayana, «il sentiero graduale verso l’Illuminazione…» è stato reso cosi accessibile. Questo libro offre la possibilità a un pubblico di cultura occidentale di penetrare in maniera semplice e profonda, il complesso universo degli insegnamenti del Buddhismo Tibetano.

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Introduzione

PARTE PRIMA – L’ingresso nel sentiero spirituale

I – Lo scopo della meditazione

II – Accostandosi allo studio del Dharma

III – Alla ricerca delle cause dell’infelicita

IV – Comprendere la sofferenza e controllare la mente

PARTE SECONDA – Un corso di meditazione

V – I tre aspetti principali del sentiero verso l’illuminazione

VI – La pratica del Dharma nella vita quotidiana

Appendice

Glossario

Bibliografia

Segrete Volte del Tempo

Segrete Volte del Tempo

Archeologia psichica e ricerca delle origini dell’uomo

Autore/i: Schwartz Stephan A.

Editore: Sperling & Kupfer Editori

prefazione dell’autore, traduzione dall’inglese di Elena Bona.

pp. 408, nn. ill. b/n, Milano

La mostra di Tutankhamon attira in tutto il mondo folle mai viste; i corsi di archeologia nelle università straripano di studenti; il nome di Margaret Mead è noto in tutto il mondo; Radici ha avuto un successo immediato. Sono tutte testimonianze di una profonda e acuta esigenza di conoscere il nostro passato, le civiltà che ci hanno formati, le culture create dai nostri antenati.
Fino a pochi anni fa l’archeologia era una scienza ancora inesatta e nella maggior parte dei casi dipendente da ritrovamenti fortuiti o basati su congetture. Si sta ora facendo strada la teoria che esistono altri strumenti, efficaci quanto la pala dell’archeologo, per metterci in grado di ricostruire il nostro passato. La scrittura automatica, le percezioni extrasensoriali, la bacchetta del rabdomante sono i nuovi strumenti di una scienza in via di sviluppo, l’archeologia parapsichica.
Lo scrittore Stephan Schwartz indaga con questo libro sulla storia dell’archeologia parapsichica, sui suoi nessi, sul suo contributo sia alla scienza dell’archeologia sia all’esplorazione della coscienza. Rivela casi affascinanti di ritrovamenti in Inghilterra, negli Stati Uniti, in Russia, in Francia, in Canada, in Scozia e in Polonia, tutti da attribuire direttamente a ricerche parapsichiche. Spiega perché non esistono per i sensitivi ostacoli fisici e insegna a scoprire la nostra potenziale capacità di fare dei rinvenimenti con questo metodo. L’autore dipinge inoltre ritratti affascinanti dei sensitivi e descrive le loro portentose scoperte, facendo di questo libro scorrevolissimo un testo indispensabile per chiunque si sia mai chiesto: «Chi sono e da dove vengo?» Stephan A. Schwartz è stato assistente speciale del capo delle Operazioni Navali per la ricerca e l’analisi; membro dell’Istituto di tecnologia del Massachusetts; segretario del Gruppo di discussione sulla difesa della innovazione, della tecnologia e della società; redattore del National Geographic Magazine e, prima ancora, redattore di Psychic Magazine e della rivista Sea Power. E stato inoltre ideatore e direttore dell’operazione DEEPQUEST, il primo esperimento di archeologia parapsichica nelle profondità del mare, e sta preparando una spedizione all’isola di Cozumel per cercare il tempio della principale divinità femminile dei maya, Iz Chel.

Ritorno alla Ragione

Ritorno alla Ragione

Il pensiero di Popper e l’amministrazione pubblica

Autore/i: James Roger

Editore: Rusconi

a cura di D. Antiseri, traduzione di M. Hagge.

pp. 256, Milano

Medico di base e consigliere comunale, Roger James rivela nel suo impegno civico come nell’attività professionale una non comune capacità di interrogarsi su ciò che fa e vede fare. E inevitabilmente – si tratti della scuola o della sanità, del fisco o della viabilità, delle commesse industriali o delle scelte urbanistiche non può non registrare i mille errori, le contraddizioni, le assurdità, le insensatezze che in Gran Bretagna, come in qualsiasi altro paese, troppo spesso contraddistinguono le scelte pubbliche. Che fare, allora? La soluzione, dice James, sta nel “ritorno alla ragione”, a una razionalità vera, profonda, saggia, con preciso riferimento alle idee di Karl Popper, di cui si dimostra profondo conoscitore e grande estimatore. E, sulla scorta di Popper, propone di adottare un metodo scientifico basato sull’informazione e sulla pubblica discussione, su una severa critica e un serio controllo. Egli segnala anche esperienze positive, suggerisce buoni esempi da adottare, offre consigli, dimostrando come la passione democratica possa benissimo combinarsi tanto con il rigore logico quanto con il comune buon senso.

Gerusalemme come la Vide Gesù

Gerusalemme come la Vide Gesù

L’affascinante riscoperta della città santa alle origini della predicazione cristiana

Autore/i: Wilkinson John

Editore: Newton Compton Editori

traduzione di Gigliola Giorgi, adattamenti e integrazioni di Anna Enrico.

pp. 176, nn. ill. b/n, nn. foto e tavv. b/n f.t., Roma

Questo singolare libro, unico nel suo genere, è una vera e propria guida dell’antica Gerusalemme e dei dintorni della città che possono essere legittimamente collegati a Gesù.
Vi sono descritte le località dove si svolse la vita del Redentore, con un’analisi dei motivi che determinarono gli eventi, in una ricerca che unisce la perfetta conoscenza delle scoperte archeologiche all’interpretazione dei Vangeli e delle altre fonti dell’antichità. L’autore offre un quadro esauriente della Galilea, soffermandosi sulla vita e sulle tradizioni dei villaggi di Nazareth e di Cafarnao, e considera il conflitto culturale in cui si dibattevano gli Ebrei della Giudea, come pure la situazione politica sotto il governatorato di Pilato.
Una pianta dell’antica Gerusalemme consente di avere un’immagine visiva della città di allora, mentre disegni e fotografie fissano le scene in cui avvennero gli episodi del Nuovo Testamento.

Dal Monte degli Ulivi al Getsemani, dal Golgota al Tempio: i luoghi della città santa in cui si svolsero i maggiori eventi della vita di Gesù.

John Wilkinson, Teologo inglese, è docente al St. George’s College di Oxford e presidente dell’Oxford University Art Club. E autore di approfonditi studi sui siti archeologici della Terra Santa e i primi pellegrini cristiani a Gerusalemme.

I Dieci Errori di Napoleone – Sconfitte, Cadute e Illusioni dell’Uomo che Voleva Cambiare la Storia

I Dieci Errori di Napoleone – Sconfitte, Cadute e Illusioni dell’Uomo che Voleva Cambiare la Storia

Autore/i: Valzania Sergio

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prima edizione, collana: Le Scie.

pp. 236, Milano

«Io non intendevo conquistare nulla: a me bastava la gloria di aver agito con rettitudine e la benedizione dell’avvenire. Chi poteva pensare che proprio lì avrei fallito e sarei andato incontro alla mia rovina?» (Napoleone a proposito della campagna di Russia)

«La storia ha una sua natura sfuggente ed elusiva, tende a non dichiarare le proprie leggi. Individuare i momenti nei quali Napoleone avrebbe potuto indirizzare in modo diverso la sua avventura, incanalandola verso un esito migliore, rischia di risultare arbitrario. Ma il tentativo non è inutile in vista della comprensione politica e umana di una delle vicende più affascinanti della storia moderna.»
Sergio Valzania ci invita a questo «azzardo storico» isolando dieci errori (ma il numero è evidentemente arbitrario e pretestuoso) commessi da Napoleone a partire dalla ripresa della guerra contro l’Inghilterra nel 1804, iniziale e rovinoso sbaglio della carriera politica e diplomatica dell’imperatore, fino alla battaglia di Waterloo, che mette la parola fine all’avventura bonapartista con una disfatta senza eguali. Napoleone fu sempre innanzitutto un militare: l’aver appreso alla perfezione il proprio mestiere, essere un valoroso soldato, gli procurò le maggiori soddisfazioni, ma lo portò anche a scegliere sempre le vie della guerra a scapito di una più promettente politica diplomatica. Le sue capacità di tattico sono fuori discussione: a determinare la sua sconfitta fu piuttosto l’incapacità di comprendere i fenomeni della geopolitica e della grande strategia, i rapporti di forza sottostanti ai conflitti maggiori, le tensioni prodotte «dalle impalpabili volontà dei popoli» che non la forza militare di un avversario più capace di lui sul suo terreno d’elezione.
Vissuto a ridosso di una censura storica decisiva, Napoleone si lasciò tentare da progetti e ambizioni eterogenee: da una parte l’inserimento personale e familiare nel sistema delle dinastie monarchiche europee, dall’altra le nuove istanze egualitarie portate dalla rivoluzione francese. Se fosse stato in grado di scegliere fra questi progetti inconciliabili probabilmente il suo destino sarebbe stato diverso. D’altronde senza gli sbagli e le cadute la sua figura non avrebbe esercitato sui posteri lo stesso fascino, e il mito di Napoleone, basato sull’idea dell’eroe in lotta contro forze superiori, non sarebbe così grande e vivo.

In copertina: François-Joseph Sandmann, Ritratto di Napoleone a Sant’Elena, sul dorso: Hippolyte Delaroche, Napoleone a Fontainbleau, il 31 marzo 1814, dopo la sua abdicazione (part.),  in quarta di copertina: Jean-Louis-Ernest Meissonier, Campagna di Francia, 1814.

Sergio Valzania (Firenze 1951), storico e studioso della comunicazione, autore radiofonico e televisivo, dal 2002 al 2009 ha diretto i programmi radiofonici della RAI. Dal 2001 insegna all’Università di Genova e dal 2010 alla LUISS di Roma. Ha scritto su «La Nazione», «Avvenire»,
«La Repubblica», «il Giornale», «L’Indipendente», «Liberal». Fra le sue opere di storia militare ricordiamo: Retorica della guerra (Salerno 2002), Jutland (Mondadori 2004), Austerlitz (Mondadori 2005), Sparta e Atene (Sellerio 2006), Le radici perdute dell’Europa (con Franco Cardini, Mondadori 2006), Wallenstein (Mondadori 2007) e U-Boot (Mondadori 2011).

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Introduzione

I – Waterloo
II – La pace sfugge di mano
III – Dieci anni di impero
IV – Trafalgar: il volto oscuro di Austerlitz
V – La perdita dell’iniziativa strategica
VI – L’errore spagnolo
VII – Una moglie austriaca
VIII – La guerra contro la Russia
IX – L’inutile vittoria della Moskova
X – 35 giorni a Mosca
XI – Un armistizio senza pace
XII – La vittoria fugge
XIII – Perdere l’ultima occasione
XIV – Ancora Waterloo

Nota bibliografica
Cronologia napoleonica
Indice dei nomi

Okinawa l’Isola dei Centenari – L’Alimentazione e lo Stile di Vita del Popolo più Longevo della Terra

Okinawa l’Isola dei Centenari – L’Alimentazione e lo Stile di Vita del Popolo più Longevo della Terra

All’interno il programma antiaging e antistress per mantenersi in salute

Autore/i: Willcox J. Bradley; Willcox Craig D.; Suzuki Makoto

Editore: Sperling & Kupfer Editori

prima edizione, ringraziamenti degli autori, presentazione di Andrew Weil, prefazione all’edizione italiana di Giovanni Scapagnini, traduzione di Ricca Roberta, collana: Equilibri, titolo originale: The Okinawa Program.

pp. 490, illustrazioni b/n, Milano

Una vita senza tumori, morbo di Alzheimer, diabete e obesità? Restare in forma e sani, automi e capaci di dedicarsi ai propri interessi con la lucidità della giovinezza fino a cent’anni? Non sono solo sogni. Esiste un luogo dove vivono le persone più longeve del mondo: l’isola giapponese di Okinawa vanta la più alta concentrazione di ultracentenari del pianeta e questo libro svela i segreti della loro straordinaria “anomalia”. Un rigoroso studio scientifico condotto nell’arco di venticinque anni dal professor Makoto Suzuki, coadiuvato da due eminenti scienziati, i fratelli Bradley e Craig Willcox, ha analizzato lo stile di vita degli anziani dell’isola – una sorta di laboratorio naturale antiaging – , traendone indicazioni fondamentali per le frontiere di una salute perenne, qui illustrate in un facile programma in quattro settimane. Al di là del corredo genetico, la tipologia di dieta, l’apporto calorico, la qualità dei nutrienti, l’attività fisica, la gestione dello stress e le interazioni sociali si sono rivelati i cardini per una sana longevità. Ricco di affascinanti racconti su uno stile di vita che riporta l’uomo al centro della propria esistenza, che fa del rispetto e dell’autostima un aiuto fondamentale per la serenità, questo volume parla anche di antiossidanti naturali, di alimenti integrali, di flavonoidi, fornendo cento semplici ricette dai preziosi ingredienti e mille suggerimenti distillati dall’esperienza di Okinawa.

Da Okinawa i segreti di una salute perenne celati in un’alimentazione anticancro, in una calibrata gestione dello stress, in uno stile di vita che contrasta i radicali liberi:

  • 16 modi per eliminare le calorie in eccesso
  • 4 settimane per una salute di ferro
  • 7 consigli per la vita spirituale
  • 15 strategie antistress
  • 10 alimenti e spezie salutari: dal pesce alla frutta, dal tè verde alla curcumina
  • 100 ricette facili e appetitose, con un originale tocco orientale per un benessere di lunga durata

Bradley J. Willcox, internista e geriatra, è un esperto di fama internazionale sui problemi dell’invecchiamento. Membro dell’US National Institute of Aging, è ricercatore per il Pacific Health Research Institute e professore di geriatria presso la University of Hawaii.

D. Craig Willcox è antropologo e gerontologo. Esperto di livello internazionale in antropologia nutrizionale, si occupa di tematiche relative all’invecchiamento e alla salute. Insegna alla Okinawa Prefectural University-College of Nursing.

Makoto Suzuki, cardiologo e geriatra, è esperto internazionale di salute e invecchiamento. Professore emerito alla University of the Ryukyus a Okinawa, dirige l’Okinawa Gerontology Research Center presso la Okinawa International University. E’ ideatore, direttore e principale ricercatore dell’Okinawa Centenarian Study insieme ai fratelli Bradley e Craic Willcox.

Medico neuroscienziato, Giovanni Scapagnini è esperto di meccanismi biologici dell’invecchiamento, soprattutto cerebrale. Ha insegnato nei più prestigiosi istituti e università degli Stati Uniti. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche e divulgative, è attualmente professore associato di Biochimica Clinica presso la Facoltà di Medicina dell’Università degli Studi del Molise. Per Sperling & Kupfer ha scritto Un oceano di salute (2007).

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Prefazione all’edizione italiana di Giovanni Scapagnini

Ringraziamenti

Presentazione di Andrew Weil

  1. Okinawa il vero “Shangri-La”
  2. Venticinque anni di ricerche
  3. L’alimentazione più sana del mondo
  4. Lo stile alimentare degli abitanti di Okinawa
  5. Le erbe e gli alimenti salutari di Okinawa
  6. Snelli e in forma
  7. L’anima che guarisce
  8. Il tempo di Okinawa: i ritmi della vita, lo stress e la vecchiaia
  9. Reti terapeutiche
  10. Quattro settimane per una salute di ferro
  11. La salute perenne è a portata di mano
  12. Ricette del Programma Okinawa

Appendice all’edizione italiana. Tè verde e curcumina, dalla tradizione ai supplementi a cura di Giovanni Scapagnini
Appendice A. Informazioni integrative
Appendice B. Risorse
Note
Indice delle ricette del Programma Okinawa

Il Codice Perduto di Archimede – La Storia di un Libro Ritrovato e dei Suoi Segreti Matematici

Il Codice Perduto di Archimede – La Storia di un Libro Ritrovato e dei Suoi Segreti Matematici

Titolo originale: The Archimedes Codex

Autore/i: Netz Reviel; Noel William

Editore: Rizzoli

prima edizione, prefazione di William Noel, traduzione di Carlo Capararo, la traduzione del capitolo 11 e dell’Epilogo di Daniele Didero, in copertina: pagine del codice di Archimede alla luce ultravioletta.

pp. 432, nn. illustrazioni b/n, Milano

In un oscuro manoscritto medioevale si cela il genio matematica di Archimede da Siracusa, parole e diagrammi finora sconosciuti consentono di riscrivere l’intera storia della scienza occidentale. Una vicenda degna di un thriller storico.

GERUSALEMME 1229: mentre Federico II di Svevia scaccia i musulmani dalla città, un amanuense sta completando un libro di preghiere destinato al monastero di San Saba, nel deserto del Sinai. Scrive su vecchie pergamene riciclate, fogli di codici bizantini in cui si conservavano le copie di antichi testi greci.

NEW YORK 1998: un anonimo miliardario si aggiudica all’asta quel libro per due milioni di dollari. Che cosa può rendere tanto preziosi quei vecchi fogli divorati dalla muffa? Al loro interno, cancellati e ricoperti dalle preghiere medievali, si nascondono le parole e i disegni di Archimede di Siracusa, il grande matematico greco: brani inediti, destinati a rivoluzionare la storia della scienza occidentale, e diagrammi identici a quelli che Archimede tracciava sulle sabbie siciliane nel III secolo a.C. Riportarli faticosamente alla luce sarà la missione di un team di scienziati e accademici cui il facoltoso acquirente ha affidato il libro. Sono questi i due piani narrativi su cui si sviluppa II codice perduto di Archimede.

Da un lato l’incredibile storia del manoscritto ritrovato e dei testi che contiene, una storia che attraversa oltre due millenni, dalla Siracusa alleata di Annibale contro i Romani alle biblioteche dei papi e degli umanisti del Rinascimento, dalla sfarzosa Costantinopoli del X secolo alla tetra Parigi occupata dai nazisti. Dall’altro, l’avvincente avventura intellettuale e tecnologica che sta facendo resuscitare quei testi, uno sforzo interdisciplinare che coinvolge esperti di elaborazione di immagini digitali e paleografi, storici della scienza e conservatori di manoscritti antichi.

Al centro di tutto svetta la figura di Archimede, il cui genio matematico emerge ancora più imponente da ciò che si è scoperto nel codice: un uso del concetto di infinito che precorre l’invenzione del calcolo infinitesimale nel XVII secolo e la formalizzazione della teoria degli insiemi all’inizio del XX. In un momento in cui il termine “codice” ha assunto, anche in letteratura, le valenze più diverse, Il codice perduto di Archimede dimostra che la verità storica e scientifica nascosta in un manoscritto antico può essere molto più affascinante di qualsiasi fantasia.

William Noel è il curatore della sezione Manoscritti presso il museo Walters di Baltimora.
Coordina il team di scienziati, paleografi e storici della matematica che stanno svelando i segreti del codice di Archimede.

Reviel Netz, professore di Lettere classiche alla Stanford University, è uno dei massimi esperti di matematica greca e in particolare delle opere di Archimede, di cui sta curando una nuova edizione critica per la Cambridge University Press.

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Prefazione

  1. Archimede in America
  2. Archimede a Siracusa
  3. La grande corsa, parte I: Prima del palinsesto
  4. Scienza visiva
  5. La grande corsa, parte II: La storia del palinsesto
  6. Il Metodo di Archimede, 1999, ovvero La costruzione della scienza
  7. Il percorso critico
  8. Il Metodo di Archimede, 2001, ovvero L’Infinito svelato
  9. Il palinsesto digitale
  10. Lo Stomachion, 2003, ovvero Archimede che gioca

Piccolo Trattato di Manipolazione ad Uso degli Onesti

Piccolo Trattato di Manipolazione ad Uso degli Onesti

Titolo originale: Petit Traité de Manipulation à l’Usage des Honnêtes Gens

Autore/i: Joule Robert-Vincent; Beauvois Jean-Léon

Editore: Rizzoli

prima edizione, presentazione della Signora O., avvertenza e introduzione degli autori, traduzione di Cristiana Latini, Maresa Vallone.

pp. 320, Milano

Chi non si è mai trovato con le spalle al muro scoprendosi a compiere impensati atti di solidarietà o a comprare qualcosa che non gli serve? La risposta, a questo come a interrogativi ben più impegnativi, sono contenute in questo libro che è stato in Francia un autentico caso editoriale (ed è tuttora un sorprendente bestseller). Il Piccolo trattato mette infatti tutti in condizione di riconoscere, eludere o applicare le più raffinate tecniche di manipolazione di cui venditori, pubblicitari, politici e truffatori di vario genere si servono quotidianamente per perseguire i loro obiettivi. Ma da manipolati si diventa spesso anche insospettabili manipolatori. Pensiamo alle astuzie con cui chiediamo un favore: forse tenteremo un atto preparatorio che disponga favorevolmente la vittima (la tecnica del cosiddetto piede-nella-porta); oppure cercheremo subdolamente un rifiuto a una richiesta esorbitante sperando sia seguito dal consenso a un favore più accettabile (secondo il metodo della porta-in-faccia). Ma i casi e i modelli esaminati nel libro – grazie in particolare al racconto delle peripezie occorse alla Signora O. nella fantomatica, quanto realistica, terra di Dolmazia – sono molti e riguardano ambiti assai diversi tra loro, dall’ambiente di lavoro a quello familiare, dalla politica all’educazione dei figli. Vero e proprio “manifesto” e “vademecum di sopravvivenza”, il Piccolo trattato è uno strumento indispensabile per conoscersi meglio e agire con consapevolezza. Anche se naturalmente siete-sempre-liberi-di non servirvene!

“Grazie a queste pagine ho imparato a sopravvivere ai professionisti della manipolazione che vogliono indurci a fare o comprare qualunque cosa…” (Signora O.)

“Come spingere gli altri a fare ciò che vorremmo che facessero? La risposta si trova in questo libro.” (Le Monde)

Robert-Vincent Joule e Jean-Léon Beauvois insegnano psicologia sociale alle università. di Aix-en-Provence e Nizza. Hanno pubblicato numerosi saggi scientifici e curato importanti volumi sul fenomeno della sottomissione esercitata da sette religiose e ideologiche. Il Piccolo trattato di manipolazione a uso degli onesti ha venduto in Francia oltre 200.000 copie raggiungendo la dodicesima edizione.

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Perché questo libro può esservi utile

Avvertenza
Introduzione

  1. Le insidie della decisione
  2. L’adescamento: le vittime e i seduttori
  3. Un po’ di teoria: impegno e libertà
  4. La tecnica del piede-nella-porta
  5. La tecnica della porta-in-faccia
  6. Dal piede-in-bocca al piede-nella-memoria
  7. Manipolazioni sempre più complesse
  8. Nella vita quotidiana: amici e venditori
  9. Nella vita quotidiana: capi e pedagoghi

Piccolo glossario italiano-inglese
Note
Bibliografia

Mind Hunter – La Storia Vera del Primo Cacciatore di Serial Killer Americano

Mind Hunter – La Storia Vera del Primo Cacciatore di Serial Killer Americano

Titolo originale: Mindhunter

Autore/i: Douglas John; Olshaker Mark

Editore: Rizzoli

prima edizione, nota e prologo dell’autore, traduzione di Barbara Piccioli.

pp. 336, Milano

Ci sono storie vere più avvincenti di un romanzo. Ci sono persone che non solo oltrepassano nella loro esistenza i confini dell’immaginabile, ma che diventano modelli per i personaggi dei romanzi. È il caso dell’autore di questo libro, John Douglas, l’agente speciale dell’FBI che ha ispirato il personaggio dell’agente Jack Crawford dei thriller di Thomas Harris e ha fatto da consulente durante la lavorazione del film tratto dal Silenzio degli innocenti. Perché è John Douglas il “Mindhunter” del titolo, il “cacciatore di menti”, e la mente a cui per quindici anni Douglas ha dato la caccia è quella dei criminali che non agiscono in base a un “movente”, e che proprio per questo ci appaiono come la più mostruosa, crudele, inquietante manifestazione del Male assoluto: i serial killer. Per scoprire i serial Killer, Douglas ha sviluppato la tecnica investigativa del “profilo psicologico”: ogni indizio, ogni tratto che rivela un’abitudine, ogni costante nella scelta delle vittime o nelle modalità dell’omicidio serve, in mano a Douglas e agli altri agenti della “Sezione Ricerche Comportamentali” dell’FBI, a disegnare quell’identikit psicologico che rappresenta l’arma più efficace per snidare criminali diabolicamente astuti e accorti. Ma per tracciare un profilo psicologico, l’investigatore deve essere disposto ad addentrarsi ogni giorno in un vivente museo degli orrori, a sprofondare nell’abisso del dolore senza ragione e senza rimedio, ad affrontare insomma il cuore di tenebra in cui ogni esploratore, per quanto intrepido, può perdere la vita o l’anima. E le tappe di questo viaggio nell’incubo sono le indagini per scoprire gli autori di spaventosi delitti in serie, o i colloqui nei penitenziari con assassini come Charles Manson, per comprendere i processi più segreti di una mente criminale. Per questo l’autobiografia di John Douglas racchiude in sé le trame di decine di thriller, e per questo Mindhunter è un libro che allo stesso tempo riuscirà a spaventare e ad avvincere il lettore: perché nelle storie che racconta hanno uguale diritto di cittadinanza l’onore e la paura che suscita l’efferatezza dei delitti, e la speranza che il Male che si nasconde e si camuffa anche negli individui più insospettabili possa essere sconfitto.

“Questo libro è un viaggio avventuroso dentro la mente dei serial killer.” (Vittorino Andreoli)

“John Douglas e un uomo brillante. Nessuno al mondo conosce come lui l’universo dei serial killer. Ed è un tipo in gamba, molto espressivo, molto dolce. Volevo scritturarlo per la parte dell’agente Jack Crawford.” (Jonathan Demme, regista del film Il silenzio degli innocenti)

“Nella cronaca della sua straordinaria e agghiacciante carriera, John Douglas consente a tutti noi di accompagnarlo in luoghi impensabilmente oscuri (…) Con lui esploriamo le ragioni dell’esistenza dei mostri.” (Patricia Cornwell)

“Mindhunter (…) è certamente un’autobiografia, una cronaca, un racconto, ma è soprattutto il grido di un uomo che non ne può più del Male.” (Vittorio Zucconi, La Stampa)

John Douglas ha lasciato dopo venticinque anni il servizio attivo nell’FBI, ma continua la sua opera come consulente. È laureato in psicologia ed è divenuto il maggiore esperto mondiale di analisi della mente criminale. È coautore di alcuni fondamentali testi di criminologia sugli omicidi a sfondo sessuale e sulla classificazione dei delitti.

Mark Olshaker è scrittore di thriller e autore di film e di documentari. Prima di collaborare con John Douglas alla stesura di questo libro, ha scritto e prodotto un documentario televisivo intitolato La mente di un serial killer e ha passato più di un anno insieme agli agenti speciali dell’FBI impegnati in questo genere di indagini.

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Nota dell’autore

Prologo

  1. Nella mente di un assassino
  2. Il cognome di mia madre era Holmes
  3. Si scommette sulla pioggia
  4. Fra due mondi
  5. Scienza comportamentale o SC?
  6. Dalla teoria alla pratica
  7. Il cuore della tenebra
  8. Il killer presenta un disturbo del linguaggio
  9. Nei panni altrui
  10. Tutti hanno un sasso
  11. Atlanta
  12. Uno di noi
  13. La preda più pericolosa
  14. Chi ha ucciso il prototipo della ragazza americana?
  15. Quando si colpiscono quelli che si amano
  16. «Dio vuole che tu raggiunga Shari Faye»
  17. Chiunque può diventare una vittima
  18. La battaglia degli strizzacervelli
  19. A volte il drago vince

Oltre la Soglia – Una Vita nell’Opus Dei

Oltre la Soglia – Una Vita nell’Opus Dei

Titolo originale: «Tras el umbral. Una vida en el Opus Dei»

Autore/i: del Carmen Tapia María

Editore: Baldini&Castoldi

prologo, prefazione e introduzione dell’autrice, traduzione dallo spagnolo di Gianni Guadalupi, in copertina: illustrazione di Mark Ryden, particolare.

pp. 536, nn. illustrazioni b/n, Milano

«Sono entrata nell’Opus Dei piena di fede e di entusiasmo, e lì ho bruciato diciotto anni della mia vita. Abbiamo sentito ripetere molto spesso che l’Opus Dei è formato da Uomini e donne di ogni classe sociale, che “si santificano attraverso il lavoro quotidiano”. Ma Chi ci ha detto concretamente che cosa accade davvero nelle case femminili di questa associazione?»

Una massoneria bianca. Un’associazione dai fini non meglio precisati. Un covo di cospiratori. Dell’Opus Dei si è detto di tutto. Ma cosa succede in realtà dietro il portone ermeticamente chiuso della sede di Villa Sacchetti 36, a Roma? Maria del Carmen Tapia ha varcato quella soglia ed è rimasta dall’altra parte per diciotto anni. E quando ne è uscita ha deciso di sfidare le ritorsioni, le campagne di diffamazione, le minacce, per rivelare per la prima volta la verità.
L’Opus Dei non è infatti un’associazione per testimoniare il Vangelo nella vita di tutti i giorni, ma una congregazione in cui le persone, isolate dalla realtà esterna, vengono indottrinate, costrette a gravi sacrifici economici e trasformate in docili e fanatici burattini nelle mani dei superiori. Una congregazione in cui il culto del fondatore viene prima di qualunque altro dogma cattolico. E un universo dominato dal sospetto e dalla delazione, simile a un incubo kafkiano governato con i metodi delle polizie segrete. Dove si insegna a non pensare e a sacrificare i propri talenti migliori in nome dell’”unità” e del “buono spirito”. Quella di Maria del Carmen Tapia è una testimonianza scrupolosamente documentata, impressionante e coraggiosa. Eppure non vi ritroviamo quel rancore e quel manicheismo così tipico dello spirito dell’Opera. Quando ne uscì, un sacerdote chiese all’autrice perché, malgrado tutto, continuasse ad essere una buona cattolica. «Perché Dio non ha niente a che vedere con l’Opus Dei».

Maria del Carmen Tapia è nata a Cartagena, in Spagna, nel 1925. Nel 1960 ha ottenuto la nazionalità venezuelana, che conserva tuttora. È cresciuta e ha studiato a Madrid. Entrata nell’Opus Dei come associata numeraria nel 1948, ha vissuto nelle case dell’Opera in Spagna fino al 1952, quando è stata chiamata a Roma per lavorare a diretto contatto col fondatore. Nel 1953 viene nominata superiora dell’Assessorato centrale della sezione femminile.
Destinata nel 1956 in Venezuela come direttrice regionale della sezione femminile, vive a Caracas fino al 1965.
Dall’anno successivo non appartiene più all’Opus Dei. Oggi risiede negli Stati Uniti e lavora alla University of California, Santa Barbara.

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Prologo – Epilogo a mo’ di prologo
Prefazione all’edizione italiana

  1. Introduzione
  2. Il mio incontro con l’Opus Dei
  3. Crisi vocazionale
  4. Come si giunge al fanatismo
  5. Viaggio a Roma
  6. Roma I: la gabbia d’oro
  7. Venezuela
  8. Roma II: ritorno all’ignoto
  9. Ritorno in Spagna
  10. Rappresaglie
  11. Ritratti
  12. I silenzi

Ringraziamenti
Bibliografia sull’Opus Dei
Bibliografia generale
Documenti
Illustrazioni

Universo Fagico

Universo Fagico

Testi e Saggi

Autore/i: Cogni Giulio

Editore: Editrice Ciranna

unica edizione, introduzione dell’autore, in sovraccoperta tavola con 28 voci, cinque delle quali (Giovanni Verga, Gino Raya, Luigi Volpicelli, Giulio Cogni, Domenico Ciccio) su firma autografa.

pp. 180, Roma

Universo Fagico raccoglie voci antichissime e moderne, dai Veda e dai Vangeli al Feuerbach e al Turrò, le quali annunziano, e insomma giustificano storicamente, la Odierna problematica del famismo. A questa è dedicata la seconda metà del volume, con scritti e saggi del Raya, del Klages, del Papini, di Maryse Choisy ed altri.

Dall’introduzione:
« Il famismo come dottrina spiegata ha una data di nascita recente, perchè fa capo al libro di Gino Raya: La fame, filosofia senza maiuscole, che è del 1961, Ma già nel 1963 Domenico Ciccid pubblicava una Prestoria del famismo, con mia introduzione, allo scopo di frugare i precedenti prossimi e remoti della teoria, da lui pienamente condivisa. Quale, ora, il nostro compito?
a) Curare una antologia, perchè gli autori ricordati dal Ciccid, ed altri, esprimano con parole proprie i loro sentimenti o presentimenti famisti; in qualche caso (Nietzsche, Verga, Vittorio G. Rossi), sono stati sostituiti alle citazioni testuali, che sarebbero risultate troppo frammentarie, ricostruzioni e giudizi altrui. La responsabilità della scelta dei testi e saggi contemporanei italiani e dell’amico Ciccio.
b) Intervenire liberamente in un discorso plurimillenario, sviluppando tesi da noi avanzate fin dal 1933, e in sostanza riavvalorando certe istanze metafisiche e religiose, che il Raya respinge come estranee a quella sua scienza, che in un primo momento ha definito negativamente (filosofia senza maiuscole), e in un secondo momento ha definito positivamente, come biologia culturale.
Vi sono nel mondo due specie di dignità: una dignità personale particolare, e una dignità impersonale universale. Chi crede nella prima, fonda la sua fede nell’identificazione della propria esistenza con il suo corpo e la sua anima particolare. Per questi ogni sacrificio ad altri, divenire schiavo e vittima di altri, subire violenza e distruzione, è debolezza, e non può essere se non sconfitta, L’amore stesso, quando si spinga all’abnegazione e al dono di sè, apparirà solo una morbosità. Cosi in realtà pensa la maggior parte degli uomini. Ogni diminuzione dell’io e una diminuzione dell’esistenza: quindi una sconfitta, che compromette gravemente la dignità della persona.
Chi crede nella seconda dignità, cioè nella superiorità della dignità impersonale universale, identifica la propria esistenza con cid che a tutti è comune e da cui tutti sorgono, lui compreso, come persone particolari per l’effimera esistenza sempre rinascente nel mare degli evi. Gode perciò di essere schiavo, se occorre, per il bene altrui, vittima e agnello di sacrificio, perchè il sacrificio, la riduzione a cibo e mezzo della vita altrui, è il tramite attraverso cui, ponendo in dono la propria persona e travasandola volentieri negli altri, realizza effettivamente, se di ciò gode e non paventa, l’identificazione con la vita universale, di cui ognuno non è che episodio fuggevole sempre morente e sempre rinascente. Il servire agli altri è atto sereno e solenne di dignità universale, assai più vasta e divina della ristretta, orgogliosa e timorosa dignità personale, che nel suo limite non può non temere dal tempo e dallo spazio la sua distruzione.[…] »

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Introduzione

I. Taittirya Upanishad – Tutto è cibo

II. Buddismo – Budda si fa lepre per essere mangiato

III. I Vangeli – Prendete e mangiate: questo è il mio corpo

IV. Leonardo da Vinci – Pensieri

V. Hans Staden – Un rito exibaties nell’Arneries del Sud

VI. Tommaso Campanella – Palingenesi

VII. Novalis – Inno alla comunione – Frammenti

VIII. Ludwig Feuerbach – L’uomo è ciò che mangia

IX. F. G. Nietzsche – P. Licciadello, Nietzsche profeta del corpo

X. Shri Ramakrishna – Il martirio dell’agnello

XL. Giovanni Verga – E G. Raya, Verga profeta del famismo

XII. Gabriele D’Annunzio – Nella saliva il sapore del sangue

XIII. Ramon Turrò – De Unamuno, Edo ergo sum – L’esperienza trofica

XIV. Gino Ferretti – Ogni ispirazione è dal ventre

XV. Ludwig Kiages – Eros fagico

XVI. Giovanni Papini – Pensieri

XVIL. Giulio Cogni

  • Eros e fagia
  • Il famista
  • Cos’è il paradiso
  • Canto dell’unita
  • L’amante si dona in pasto all’amata

XVIIL Maryse Choisy – Cet amour oral – Devenir l’autre

XIX. Gemma Licini – La tarantola – Computer

XX. Gino Raya

  • L. Volpicelli, Tesi che scottano e sconvolgono
  • Fame e movimento
  • L’omicidio
  • Vicisti, Galilaee?
  • Senato accademico

XXL. Lionello Fiumi – Il manifesto fisiologico

XXII. Massimo Grillandi – Appunti per una economia della fame

XXIIL. Vittorio G. Rossi

  • G. Raya, Ragionare con la bocca
  • D. Cicciò, Rec. al Silenzio di Cassiopea

XXIV. Pasquale Licciardello

  • Che cosa sono le maiuscole

XXV. Ottava siciliana – La Fami

Nomi
Indice

Il Canto delle Lucciole – Viaggio in Nuova Guinea tra Cannibali e Adoratori di Spiriti

Il Canto delle Lucciole – Viaggio in Nuova Guinea tra Cannibali e Adoratori di Spiriti

Un viaggio nella preistoria di oggi di un uomo occidentale, con i suoi dubbi e timori.

Autore/i: Ruggeri Corrado

Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore

prima edizione, in copertina foto di Malcom Kirk.

pp. 216, 1 cartina geografica b/n f.t., Milano

Ed è un guerriero che mi si avvicina, con la barba nera e una sigaretta infilata nell’orecchio, con il lobo bucato: nella mano ha due pozzanghere di colori, rosso e giallo, e mi infiamma gli occhi con una cornice di fuoco, poi mi pittura il naso e danza con me e io con lui, mentre tutto scompare. Sento soltanto i tamburi lontani e un canto che sale dentro di me, dolce e impetuoso, un coro muto che Daniel mi aveva annunciato: “Quando si fanno vedere”, mi aveva detto quella notte sul fiume, “gli spiriti possono anche parlare”. Le riconosco, adesso, queste voci delicate e potenti, riconosco la loro armonia: quello che sento è il canto delle lucciole.

E ancora l’alba dell’uomo in Nuova Guinea. Gli ultimi cavernicoli sono usciti pochi anni fa dalle grotte in cui vivevano, lungo il fiume Karawari, e famiglie di cannibali si sono convertite recentemente alla fede cristiana e a diete senza proteine umane. Le feroci tradizioni tribali non sono ancora scomparse e nell’isola si combatte per un maiale ucciso, una donna non sposata, un confine non rispettato. Ma questa è anche la terra dell’Uccello del Paradiso, delle farfalle giganti e delle lucciole che gli indigeni considerano cocchiere degli spiriti Masala, le anime del bene. Il viaggio solitario di Corrado Ruggeri è una testimonianza rara di questa terra selvaggia: una guerra a lanci di frecce e colpi di ascia, vissuta in diretta, tra seimila marines della preistoria; l’incontro con gli spiriti, le passeggiate nel giardino degli antenati tra scheletri e teschi dipinti; gli Uomini Parrucca che fanno strage di capelli in tutta la famiglia per realizzare sontuosi copricapi. E le storie parallele di due giovani, Daniel, figlio di un cannibale che fa la guida e vive tra gli occidentali ma vuole diventare Bigman, capo del suo villaggio, e Frankie che ha deciso di togliere l’astuccio penico con cui era cresciuto, e di lottare con il destino per riuscire a ottenere un lavoro, una casa in muratura, un’automobile.

Corrado Ruggeri vive e lavora a Roma dove è nato nel 1957 Giornalista del “Corriere della Sera”, viaggiatore per lavoro e passione, ha scritto reportage da tutto il mondo. Con Feltrinelli/Traveller ha pubblicato Farfalle sul Mekong. Tra Thailandia e Vietnam (1994, due edizioni in due mesi).

Dibattito sulla Razza

Dibattito sulla Razza

Titolo originale: A Rap on Race

Autore/i: Mead Margaret; Baldwin James

Editore: Rizzoli

nota degli autori, traduzione di Vincenzo Mantovani.

pp. 240, Milano

Nel «dibattito sulla razza» che vede a confronto l’antropologa bianca Margaret Mead e lo scrittore negro James Baldwin, la problematica sociale, morale e politica americana viene messa a fuoco in modo inquietante e drammatico. Qual è e dove risiede l’origine delle contraddizioni della società opulenta che assieme alla ricchezza ha prodotto e portato all’esasperazione la violenza nei ghetti, la contestazione giovanile, il consumo della droga, l’inquinamento ambientale, la radicalizzazione della lotta politica?
Identificato il malessere della società americana come un fatto di insicurezza (o non piuttosto senso di colpa, come dice Baldwin?), la Mead ne indica le Cause in un logorio delle istituzioni, ormai vecchie di tre secoli, in un deteriorarsi di quello spirito di religiosità che animo i padri fondatori.
Per Baldwin invece, in bilico tra l’istanza evangelica di M.L. King e l’orgoglio intellettuale, occorre confrontarsi con il passato in vista di una lezione storica, dove per storia si intende azione immediata di intervento risanatore. Entrambi si trovano d’accordo nel considerare particolarmente traumatica la condizione del negro americano, in apparenza favorito dall’inserimento nella più ricca ed evoluta delle società, ma, in realtà, emarginato da una complessa trama di subdole ostruzioni dal godimento egalitario dei diritti e beni Civili.
Ma proprio perchè protagonista del dialogo è il dramma razziale e il suo riverbero sulla tormentata coscienza americana, il fatto che esso sia affrontato da due nomi di cosi grande rilievo finisce per dare a questa «registragione» il sapore di una eccezionale testimonianza, di un dibattito a fondo su problemi che ci coinvolgono tutti.

Margaret Mead è nata a Filadelfia nel 1901. I suoi studi sul comportamento degli adolescenti nelle isole Samoa, e sui rapporti tra evoluzione degli individui e formazione delle culture fanno di lei, da oltre un trentennio, una delle più autorevoli personalità dell’antropologia culturale. Numerose le sue pubblicazioni. Tra le più importanti tradotte in italiano: L’adolescente in una società primitiva, Crescita di una comunità primitiva e Generazioni in conflitto, edito da Rizzoli nel 1972.

James Baldwin cinquantenne (Harlem, New York City), narratore e saggista di fama mondiale. Di lui Rizzoli ha già pubblicato Mio padre doveva essere bellissimo (1964) Gridalo forte (1966) e Stamattina stasera troppo presto (1967).

Senza Rancori, Rimpianti e Rimorsi – Riflessioni per «Vivere il Morire»

Senza Rancori, Rimpianti e Rimorsi – Riflessioni per «Vivere il Morire»

Autore/i: Autori vari

Editore: Effatà Editrice

prima edizione, cura e prefazione di Sergio Messina.

pp. 320, nn. illustrazione b/n, Torino

La realtà dell’esistenza non smette di ricordarci continuamente che siamo creature radicalmente fragili e a termine.
Il riconoscimento del nostro limite creaturale è la chiave che ci apre la porta al «benessere» in questo mondo. Proprio perchè non sappiamo quanto vivremo è indispensabile che riempiamo di amore alla vita il segmento di esistenza che ci è concesso di sperimentare. Vivere oggi, «vivere il morire» significa essere più svegli alla nostra vita concreta senza pregiudizi e senza scusanti.

Sergio Messina ha lavorato fino al 2002 come cappellano ospedaliero a Torino. Attualmente segue alcune R.S.A. (Residenze Sanitarie Assistenziali) e si dedica all’associazione «L’Accoglienza» che segue i malati terminali. Da anni tiene corsi e dibattiti sul tema «Vivere il morire», suscitando ovunque interesse e coinvolgimento. Presso la nostra casa editrice ha già pubblicato Vivere il morire.

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Prefazione

VIVERE IL MORIRE (Sergio Messiniat)
Etica

  • Il conflitto di valori
  • La vita
  • Etica delle virtù ed etica dei diritti
  • I possibili conflitti etici
  • Punti Fermi
  • «Che fare, allora? Come operare?»

I pregiudizi etici (Cosa non è l’etica)

  • La tradizione
  • Il consenso
  • La doppia morale
  • Ii principio di autorità

I tre criteri etici (Cosa è l’etica)

  • I criteri etici
  • Criterio soggettivo
  • Excursus biblico, riferimento teologico, esempio storico
  • Criterio sociale
  • L’obiezione di coscienza
  • Criterio universale
  • Appello all’humanitas

Gli stadi di giudizio morale secondo Kohlberg

  • Livello pre-convenzionale
  • Livello convenzionale
  • Livello post-convenzionale, autonomo o di principio
  • Caratteristiche degli stadi morali

Le realtà del soffrire e del morire

La sofferenza: provocazione per la fede eper la vita

Le più comuni risposte al tema della sofferenza

  • Retribuzionismo
  • Dualisimo
  • Fatalismo
  • Pessimismo radicale
  • Colpevolismo
  • Mentalità sacrificale
  • Giobbe: il dolore del mondo è «mistero»
  • Il servo sofferente
  • Il dolorismo
  • Tentativo di risposta: la condizione umana non può fare a meno del dolore
  • Decalogo sul dolore

Morire oggi

La morte e la religione

Eutanasia, accanimento terapeutico, suicidio assistito

  • La Carta dei diritti dei morenti
  • Riflessioni

La verità al malato

  • «La morte non vuole gli stupidi»
  • Per concludere

La spiritualità delle cure palliative

  • Ma cosa è la spiritualità
  • La spiritualità in rapporto all’etica e alla coscienza
  • Spiritualità del vivere e spiritualità del morire
  • Davanti alla morte
  • I bisogni spirituali
  • Qualche consiglio pratico
  • Test Finale
  • Conclusione

I maestri della spiritualità del morire

  • Il dolore mi obbliga ad imparare e l’amore a crescere» (Isabel Allende)
  • «Sto traslocando» (Martino Morganti)
  • «Il Padre vostro darà lo Spirito a quelli che glielo domandano» (Gesù)
  • «Di continuo Dio vuole farsi conoscere, lo Spirito vuole sfociare nella carne» (Herman Hesse)
  • Il sacramento dei malati
  • Ars Moriendi
  • Marie de Hennezel
  • Elisabeth Kübler-Ross
  • Stephen Levine
  • Il libro tibetano del vivere e del morire
  • Dignità nel morire, dignità del morire

LA MORTE NEI SUOI VARI RISVOLTI
(Enzo Tonin, Donatella Bernardi, Vilma Gabutti, Pierluigi Cocco, Andrea Bovero)

La morte nel mondo occidentale (Enzo Tonin)

  • Premessa
  • Quadro generale di riferimento
  • La morte addomesticata
  • Tutti moriremo
  • Il cimitero medioevale
  • La propria morte
  • Assicurazioni per laldilà
  • Figure giacenti, oranti, anime
  • Il Cimitero all’aperto
  • La morte selvaggia
  • La morte lunga e vicina
  • La morte dell’altro
  • La morte Capovolta
  • Bibliografia

Storia dell’assistenza ai morenti. Le cure palliative (Donatella Bernardi, Vilma Gabutti)

  • La cura dei morenti da parte dei popoli primitivi
  • La cura dei morenti nell’antica Mesopotamia
  • La cura dei morenti nell’antico Egitto
  • L’assistenza ai morenti nel mondo ebraico, greco e romano
  • L’assistenza ai morenti in epoca cristiana
  • La nascita del «movimento hospice»
  • I principi delle cure palliative

Le fasi del morire (Pierluigi Cocco)

  • Il cammino del malato inguaribile e di chi lo accompagna
  • Le fasi del morire secondo Elisabeth Kiibler-Ross
  • Come vivremo le fasi del nostro morire?
  • Bibliografia

Il lutto nelle cure palliative (Andrea Bovero)

  • Considerazioni generali sul lutto
  • Reazioni a livello fisico
  • Reazioni a livello sociale
  • Reazioni a livello emotivo
  • Reazioni a livello mentale
  • Reazioni a livello spirituale
  • Fasi del lutto
  • Lutto anticipato
  • Lutto complicato
  • Lutto nei bambini
  • Decalogo per chi è in lutto
  • Decalogo per chi aiuta
  • Intervento sul lutto nei parenti del paziente oncologico
  • Il lutto negli operatori

Appendice
Resoconto di sette anni di esperienza
dei corsi «Vivere il morire»