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Libri dalla categoria Horror

Testi Inediti e Poco Noti sulla Caduta di Costantinopoli

Testi Inediti e Poco Noti sulla Caduta di Costantinopoli

Edizione postuma a cura di Antonio Carile

Autore/i: Pertusi Agostino

Editore: Pàtron editore

prima edizione, introduzione di Antonio Carile, collana: Il mondo medievale sezione di storia bizantina e slava n° 4.

pp. 388, Bologna

Sommario:

Introduzione di Antonio Carile

I testimoni oculari

1. Benvenuto, console degli Antonetani, Relazione sulla caduta di Costantinopoli

2. Ludovico (o Alvise) Diedo, Relazione “de clade Costantinopolitana” al Senato Veneziano (a Venezia, 4 luglio 1453)

3. Isidoro di Kiev, Litterae (da Candia, luglio 1453)
I. Al Cardinale Capranica
II. Littera Isidori cardinalis Rutinensis ad dominationem Florentinam

4. Frati dell’Osservanza di San Francesco, Relazione sulla presa di Costantinopoli (a Bologna, dopo la fine di novembre 1453)

5. Note in manoscritti greci sulla presa di Costantinopoli (chronica minora) I-VIII (c. 1453-1454)

Altri documenti e testi di persone direttamente informate

a) occidentali

6. Asanes di Corinto, Giovanni Spagnolo, Jacopo Loredan, Lettere sulla caduta di Costantinopoli al Senato di Venezia (da Negroponte, via Corfù, giunte a Venezia il 29 giugno 1453): testimonianze

7. Testimonianze

8. Peter Rot, Pellegrinaggio del 1453 (notizia della caduta di Costantinopoli nei pressi di Modone, 12 giugno 1453)

9. Cavalieri di Rodi, Epistola Johannitarum a Roddy missa ad Jerusalem ad marchionem de Wrannenberg (Federico II di Brandeburgo) (da Rodi, 30 giugno 1453)

10. Lettera al bailo e capitano di Negroponte (Paolo Loredan)

11. Nicolò Soderini, ambasciatore di Firenze a Genova, Lettera alla Signoria di Firenze sulla perdita di Pera e di Costantinopoli (da Genova, 8 luglio 1453)

12. Lauro Quirini, Epistola ad beatissimum Nicolarum V pontificem maximum (da Candia 15 luglio 1453)

13. Enea Silvio Piccolomini

14. Nicola Della Tuccia, Cronaca di Viterbo (Narrazione della caduta di Costantinopoli e delle ambascerie a Nicolò V del Gran Maestro dei Cavalieri di Rodi e del re di Cipro) (ottobre-novembre 1453)

15. Niccolò (Tignosi) da Foligno, Exspugnatio Constantinopolitana (allegata ad una lettera di uno sconosciuto ad uno sconosciuto) (avanti novembre 1453)

16. Raffaele da Pornassio, Tractatus…de flagellis Christianorum ad Fratres (Ord. Praed.) Orientales (entro la fine del 1453)

17. Filippo da Rimini, Epistola ad Franciscum Barbarum virum inclitum procuratorem Sancti Marci dignissimum (Excidium Constantinopolitanae urbis)
(da Corfù, fine 1453- inizio 1454)

18. Antonio Ivani da Sarzana, Expugnatio Constantinopolitana ad illustrem dominum Federicum Montisferetri Urbini ac Durantis comitem (da Sarzana?, autunno 1453- primavera 1454)

19. Giacomo Languschi, Excidio e presa di Cosostantinopoli nell’anno 1453 (dalla Cronica di Zorzi Dolfin) (Venezia?, dopo aprile 1454)

20. Enea Silvio piccolomini, c.s.. Oratio habita Ratisponae in conventu praesente Burgundiae duce (a Regensburg, tra il 25 aprile e il 18 maggio 1454)

21. Adamo di Montaldo, De Constantinopolitano excidio ad nobilissimum iuvenem Melladucam Cicadam (dopo il 1475)

Altri documenti e testi di persone direttamente informate

b) greci

22. Annotazioni in un manoscritto (Brit Mus. Add. 34060) sull’arrivo a Creta di navi scampate da Costantinopoli (Candia, 29 giugno 1453)

23. Leontios Machairas, Chronicon (insulae Cypri) (annotatore dell’anno 1458, a Cipro)

Altri documenti e testi di persone direttamente informate

c) slavi e turchi

24. Anonimo Serbo, Elogio funebre di Giorgio brankovic (1456) despoto della Serbia (c. 1456-1457)

25. Due note in manoscritti serbi sulla caduta di Costantinopoli (c. 1453-1454)

26. Jan Diugosz, Historiae polonicae: lib. XII (c. 1450-1480)

27. Asyq Pasa-zade, Storia della casa di Osman (avanti 1494)

Composizioni letterarie di contemporanei

a) umanistiche, in latino e in greco

28. Publio Gregorio Tifermate, Vaticinium cladis Italiae (c. 1453)

29. Due lamenti di umanisti tedeschi: Lamentatio de capta Constantinopoli (attribuita ad Hartmann Schedel); Carmen de desolacione civitatis Constantinopolitanae facta per Turcos anno Domini 1453 (c. 1453)

30. Leonardo di Piero Dati, Carmen ad pontificem maximum dominum Nicolaum papam V in Thurchum Mahomet (Roma, c. 1453-1455)

31. Francesco Filelfo, A Mehmed , gran signore e gran emiro dei turchi (Milano, 11 marzo 1454)

32. Nicola Loschi, Constantinus supplex (dedicato al papa Pio II, c. 1463)

33. Gianmario Filelfo, Amyris (I-II) (Ancona, c. 1471-1474/77)

Composizioni letterarie di contemporanei

b) Italiane

34. Fra Roberto (Caracciolo) da Lecce, Prediche (Roma, periodo della Pentecoste 1453)

35. Maffeo Pisano, Lamento di Costantinopoli (dopo 30 luglio 1453, a Siena?)

36. Michele della Vedova da Pola, Querimonia capture urbis Constantinopolitane (Pola, c. 1453)

37. Anonimo, Lamento di Costantinopoli (1453 o 1463?)

38. Balthasar Mandeldreiss, Grido contro i Turchi (c. 1453)

39. Manuele Cristonino, Monodia sulla presa di Costantinopoli e altra Monodia anonima in demotico (1453)

40. La presa di Costantinopoli (1455)

41. Arakel di Bales, Lamento per la capitale Stambul (c. 1453-1454)

42. I Canti Popolari Storici dei Tedeschi dal XIII al XVI secolo, raccolti e commentati da R.V. Liliencron, Lipsia 1865, n.109 Dei Turchi

43. I Canti Popolari Storici, n.100 Grida contro i Turchi

Indice dei nomi

Marco Fioramanti 1983-2003

Marco Fioramanti 1983-2003

Autore/i: Autori vari

Editore: Jouvence Società Editoriale

edizione bilingue italiana e inglese, presentazione di Pietro Montani, testo di Enrico Mascelloni, in copertina: Memoria del tempo, 1997 (part.) Litografia su carta stampata, in 4° di copertina: Manhattan Skyscrapers, 1989 Smalto e combustione su legno.

pp. 104, illustrazioni a colori, Roma

L’artista rivela la propria poetica attraverso una variegata produzione: le differenti tipologie espressive diventano possibili chiavi d’ingresso a un procedere circolare, a dimostrare che, di fatto, non ci sono porte. Fioramanti parte dal “tratto”, quasi come pre/testo, per sostenere un’intenzione e mantenere, tramite l’arte, l’unità con tutto. analizza i fenomeni percettivi – attraverso quello che lui definisce trans/vedere – intuizioni che trascendono ogni linguaggio, evidenziandone al tempo stesso forza e illusorietà.

The artist presents his poetics through a large production: different expressive forms become hypothetic keys to a circular path, to prove, in fact, that the door does not exist. Fioramanti starts from the “tratto” (stroke), which serves as a pretext to sustaining an intention through art and art’s continuity with the rest of things. He analyses perceptive phenomena (trans/vision) with intuition which rises above any language while making its force and illusion clear at the same time.

Marco Fioramanti (Roma 1954), pittore e performer, sperimenta differenti materiali verso un’idea totale dell’arte, mirando al recupero dei segni, dei comportamenti e dei riti di iniziazione delle culture extra-europee.

Marco Fioramanti (1954, born in Rome), painter and performer, experiments in different materials towards a global idea of art, exploring signs, behaviour and initiation rites of non-european cultures.

SCRITTI TESTI TESTIMONIANZE

Marco Fioramanti – L’invisibile (in tre parti)
Leonardo Chiatti – L’Opera e il Cosmo

Marco Fioramanti – La nuova Berlino dopo il Muro
Tanja Lelgemann – Roma/Berlino. In cerca delle tracce
Giancarlo Riccio – Video Clips
Bruno Zevi, Rudolf Springer, Gillo Dorfles – Lettere
Marco Fioramanti – Io, pittore di quel Muro
Filiberto Menna – Intervista
Eva Rachele Grassi – Il Tratto allo specchio
Klaus Nothnagel – Trattista AgeMalerei mit Mensch
Enrica Torelli Landini – I Trattisti nei luoghi di Balla
Carlo Belli – Lettera
Franca Calzavacca – Pittura e altro
Giorgio Di Genova – Circumnavigazione 5
Vittoria Biasi – Ogni pausa è oblio e volontà
Gastone Bonsembiante – È necessario essere coraggiosi
Simonetta Lux – Affinità nel sentire
Enrico Crispolti – La pittura in Italia. Il Novecento/3Le ultime ricerche
Gastone Bonsembiante – Fioramanti – Opere 1983-1993
Lidia Reghini di Pontremoli – Nome di Lancia
Guglielmo Gigliotti – Nome di Lancia/ Giardino Zen
Rafael F. Lobo – Trans/parencia
Martha Paine – Oltre Macondo
Renato Nicolini – Territori del tempo
Edoardo Di Mauro – Interni Italiani
Massimo Marani – Je m’en vais par rues serrèes
Cesare Milanese – Luce all’indifferenza del quotidiano
Lawrence Ferlinghetti – Lettera

« Le Carte Parlanti » della Sibilla – Tarocchi

« Le Carte Parlanti » della Sibilla – Tarocchi

Autore/i: Folchi Amerigo

Editore: ITALCARDS

disegni e testo di Amerigo Folchi.

52 Carte, contiene note esplicative in inglese, Bologna

Per mia scelta, in questi ultimi anni, ho disegnato diversi mazzi di tarocchi, nei quali ho preferito figurare, oltre agli arcani maggiori e le figure di corte, anche i numerali dei semi, che nei tarocchi tradizionali (ad eccezione del mazzo Rider) invece ne sono solitamente privi. A mio parere un tarocco di “facile lettura” e esteticamente “moderno” può in molti casi fare a meno dei simboli dei semi, i quali ormai codificati nel tempo nelle loro convenzioni divinatorie, spesso ingombrano e condizionano lo spazio grafico, riducendo in tal modo la spontaneità e l’inventiva del disegnatore. Quindi, oserei dire, anzi preferisco disegnare carte meno legate alla tradizione, con figurazioni allegoriche tali da stimolare più che altro le energie intuizionali del lettore, e oltretutto vanno anche a beneficio dell’estetica del mazzo. In questo gioco divinatorio di 52 carte, ho infatti tralasciato di disegnare i semi, e i personaggi occupano tutto lo spazio della carta. Ho diminuito il loro numero sintetizzando le varie simbologie dei 56 arcani minori e riproposte in numero di 30 + 22 trionfi. Per facilitare la lettura di ogni carta ho inserito al diritto e al rovescio gli attinenti significati esoterici, e all’interno delle figure dei trionfi ho inserito i rispettivi numeri cabalistici, lettere ebraiche, e il simbolo del riferimento astrologico. (Amerigo Folchi)

Il Tarocco Mitologico – Tarocchi

Il Tarocco Mitologico – Tarocchi

Edizione originale in 3.000 copie numerate – Nostro esemplare è il numero 1974

Autore/i: Folchi Amerigo; Gamboni Andrea

Editore: ITALCARDS

disegni di Amerigo Folchi, testo di Andrea Gamboni.

78 Carte, contiene note esplicative in italiano e inglese, Bologna

Ispirati ai miti dell’Antica Grecia.

Metapsichica e Letteratura in Pirandello

Metapsichica e Letteratura in Pirandello

Autore/i: Illiano Antonio

Editore: Vallecchi Editore

unica edizione, prefazione di Graziella Corsinovi, premessa dell’autore.

pp. VII-184, Firenze

Nel panorama del nostro novecento letterario l’opera di Pirandello si sottrae più di ogni altra ai ricorrenti tentativi di sistemazione. Da qui la necessita di sottoporre a puntuali revisioni e a nuove proposte di lettura le diverse interpretazioni della sua opera. In questa verifica prende un posto di rilievo, per rigore documentario e novità di risultati, questo studio di Antonio Illiano sulla tematica parapsicologica e teosofica nell’opera e nella concezione estetica di Pirandello. Dopo un esame delle teorie spiritiche e teosofiche fiorite tra fine ottocento e primi del novecento, Illiano esamina i modi con cui Pirandello assimilò questi apporti ai suoi fini artistici e ideologici. Soffermandosi sulle opere che da questo punto di vista appaiono fra le più significative – «Il fu Mattia Pascal», «La casa del Granella», «La tragedia di un personaggio», «I sei personaggi» – l’analisi di Illiano punta sulle finalità estetiche, a cui sono sottoposte le sollecitazioni metapsichiche e a cui risale la creazione del personaggio: una sorta di tensione dialettica che costituisce l’«elemento vivificante» anche dell’ultima grande opera incompiuta di Pirandello («I giganti della montagna») e un aspetto certamente non marginale del fascino dell’arte di Pirandello.

Antonio Illiano, autore di scritti e saggi di critica e storia letteraria. Ha insegnato in varie università; attualmente insegna letteratura italiana all’università della Carolina del Nord (Chapel Hill), negli Usa. Si occupa di letteratura moderna, storia della critica, letterature comparate. Tra le sue pubblicazioni, la versione inglese del saggio pirandelliano su «L’umorismo» e una «Introduzione alla critica pirandelliana».

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Prefazione di Graziella Corsinovi

Premessa

I. Spiritismo

  1. Cenni storici
  2. Eusapia al vaglio della scienza
  3. Spiritismo e letteratura
  4. Capuana e Pirandello
  5. Maestri e ispiratori di Zummo

II. Teosofia

  1. Differenza tra spiritismo e teosofia
  2. Cenni storici
  3. La divulgazione teosofica e la biblioteca di Anselmo Paleari
  4. Principi e postulati della teosofia moderna
  5. Quadro sinottico dei principi e piani
  6. Incidenza del piano astrale nell’opera pirandelliana
  7. Karma

III. «Il fu Mattia Pascal»

  1. Evolversi di Mattia-Adriano
  2. Chiaroveggenza
  3. Rifrazione dell’io narrante
  4. Tirocinio
  5. Origine e valore della «lanterninosofia»
  6. Funzione narrativa della seduta in casa Paleari
  7. Tra acquasantiera e portacenere

IV. Umorismo, psicologismo, polemica antiscientifica

  1. Primi impieghi della fenomenologia spiritica
  2. «La casa del Granella»
  3. «Dal naso al cielo»
  4. Metafisica dell’inconoscibile

V. Sussidi alla genesi del personaggio

  1. Prime intuizioni pirandelliane
  2. Richet, Capuana, Leadbeater
  3. La novella «Personaggi»
  4. Le “forme-pensiero”

VI. Da «La tragedia di un personaggio» ai «Colloqui coi personaggi»

  1. L’udienza-indagine
  2. Tipologia del personaggio
  3. Realizzabilità del personaggio
  4. La “tragedia” e il non-racconto
  5. Poiesi dell’umorista
  6. Sospensione delle udienze
  7. Il colloquio con la madre

VII. «All’uscita»

  1. Le apparenze
  2. Sorte aliena della Donna uccisa
  3. I massicci aspetti della vita
  4. Il filosofo e l’albero

VIII. «Sei personaggi»

  1. Il non-dramma
  2. I piani psicologici
  3. Madama Pace
  4. Luci e colori

IX. «I giganti della montagna»

  1. Complessità
  2. Fenomenologia metapsichica nella Scalogna
  3. Geografia mitico-utopica
  4. Categorie del mito
  5. Arte-magia, ludus, mitopoiesi
  6. Miti nel mito
  7. La “Favola” come mito mancato
  8. Hybris
  9. L’olivo saraceno

Note
I. Spiritismo
II. Teosofia
III. «Il fu Mattia Pascal»
IV. Umorismo, psicologismo, polemica antiscientifica
V. Sussidi alla genesi del personaggio
VI. Da «La tragedia di un personaggio» ai «Colloqui coi personaggi»
VII. «All’uscita»
VIII. «Sei personaggi»
IX. «I giganti della montagna»

La Psicologia dei Proverbi – Analisi dei Motti e Sentenze sulla Vita a Due e sui Rapporti con Se Stesi e gli Altri

La Psicologia dei Proverbi – Analisi dei Motti e Sentenze sulla Vita a Due e sui Rapporti con Se Stesi e gli Altri

Autore/i: Mastronardi Luigi

Editore: Edizioni Scientifiche Magi

introduzione dell’autore.

pp. 144, Roma

L’origine dei dotti popolari è legata alla stessa nascita dell’individuo: per questo racchiudono il senso di esperienze elementari, cercando di svelare così l’esistenza di meccanismi immodificabili dell’agire umano.
E si chiarisce quindi il motivo del nostro studio: spiegare e confermare il valore sia apodittico che anticipatorio di alcuni adagi e sottolineare anche la loro approssimazione, la simulazione della saggezza, la verità in pillole o l’use e l’abuso per un «tornaconto» dialettico. Perchè i detti, anche se non convincono, tentano di dare incisività e forza di persuasione al discorso, sempre che se ne faccia un uso moderato ed appropriato.
Il tentativo di spiegazione in chiave psicologica delle verità dei proverbi dimostra come talune considerazioni proprie della consulenza psicologica, magari più approfondite ed articolate, siano state già testimoniate dalla saggezza popolare che le aveva racchiuse appunto in formule brevi dalla rapida assimilazione, ma dalla identica sostanza.

Luigi Mastronardi, laureato in filosofia e psicologia; psicologo e psicoterapeuta. (Già direttore della rivista «Scienze Psicologiche». Studioso della somatopsicodiagnostica e del linguaggio del corpo. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche, tra cui il volume Le tecniche della Psicoterapia (Edizioni Kappa). Presidente dell’Associazione Italiana di Scienze Psicologiche (AISP) e consulente del Tribunale di Rome. Collaboratore di rubriche giornalistiche, radiofoniche e televisive nell’ambito della psicologia applicata. Vive e lavora a Roma.

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INTRODUZIONE
Sulla vita a due

Capitolo Primo
FRA MOGLIE E MARITO NON METTERE IL DITO

Capitolo Secondo
CHI SOFFRE PER AMOR NON SENTE PENA

Capitolo Terzo
LA MOGLIE ALTRUI È SEMPRE PIU BELLA

Capitolo Quarto
LA MOGLIE FA FARE GIUDIZIO

Capitolo Quinto
BELLA MOGLIE DOLCE VELENO

Capitolo Sesto
CHI LE PORTA È L’ULTIMO A SAPERLO

Capitolo Settimo
CHI DIVIDE IL LETTO DIVIDE L’AFFETTO

Capitolo Ottavo
MOGLIE E BUOI DEI PAESI TUOI

Capitolo Nono
SPOSATI IN FRETTA E PENTITI CON COMODO

Capitolo Decimo
CHI SI SPOSA PER LA DOTE, SPOSA GUAI E CONTINUA LITE

Capitolo Undicesimo
CONCLUSIONI

I RAPPORTI CON SE STESSI E CON GLI ALTRI

Capitolo Dodicesimo
MEGLIO SOLI CHE MALE ACCOMPAGNATI

Capitolo Tredicesimo
CHI TROVA UN AMICO TROVA UN TESORO

Capitolo Quattordicesimo
NON È BELLO CIO CHE È BELLO, MA È BELLO CIO CHE PIACE

Capitolo Quindicesimo
L’APPARENZA INGANNA

Capitolo Sedicesimo
AIUTATI CHE IL CIEL TI AIUTA

Capitolo Diciassettesimo
L’APPETITO VIEN MANGIANDO

Capitolo Diciottesimo
CONCLUSIONI

Capitolo Dicianmovesimo
ALTRI PROVERBI

Bibliografia

Studi su Trove e Trovatori della Prima Lirica Ispano – Portoghese

Studi su Trove e Trovatori della Prima Lirica Ispano – Portoghese

Autore/i: Pellegrini Silvio

Editore: Adriatica Editrice

seconda edizione riveduta e aumentata.

pp. 212, Bari

Dalla avvertenza:
«Nel 1937 mi parve utile riunire insieme la parte meno effimera di quanto ero venuto sparsamente stampando come contributo allo studio della lirica medievale della Penisola Iberica. Poichè il volumento è ormai esaurito, mentre la sua utilità, a mio parere, permane, ho accolto volentieri la proposta di allestirne una seconda edizione.Essa si presenta col medesimo titolo di allora, ma accresciuta di saggi affini pubblicati dopo quella data. E per essa non mi sono limitato a coordinare al corpo primitivo le unita posteriori, ma ho riveduto sia gli articoli nuovi sia i vecchi, correggendo alcuni dati di fatto, introducendo alcune aggiunte, qua e la operando tagli, qua e la rimaneggiando il testo. Pertanto, sebbene i mutamenti concernano non numerosi particolari e non incidano sulla sostanza dei giudizi espressi nella prima stesura, manifesto il desiderio che il mio lavoro venga letto piuttosto nella forma presente, se alcuno vorrà ricorrervi, Sottolineo pero che ho lasciato invariato il saggio iniziale, Intorno alle «cantigas d’amigo», più degli altri aipendente da una precisa situazione del clima critico, Pur mancandomi anche qui ogni motivo di radicali rettifiche, avrei potuto aggiornare lo scritto tenendo conto della letteratura sopravvenuta nel ventennio trascorso, in particolare adattandolo alla scoperta delle cosiddette cancioncillas de amigo mozdrabes; ma mi repugnava contaminare momenti diversi dello sviluppo degli studi; ho preferito perciò che l’articolo restasse senza ritocchi (ove si prescinda da qualche particolare grafico e da pochi ampliamenti bibliografici, in nota, messi tra parente quadre), e farlo invece seguire da una Postilla, in cui preso posizione nei rispetti delle karge mozarabe.
Mi permetto di porgere questo libretto a Ramón Menéndez Pidal, quale devoto omaggio; perché il dissenso che in qualche punto mi separa da lui non scalfisce la riverenza che nutro per la sua dottrina e il suo ingegno, entrambi mirabili.»

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Avvertenza
Elenco degli scritti «citati in forma abbreviata nel presente volume (1), e delle sigle usate per codici (2)

I. Intorno alle «cantigas d’amigo»

  • Postilla (1958)

II. Postilla alla «cantiga da guarvaya»

III. Ancora sul nome di Martin Codax

IV. Sancio I o Alfonso X?

V. Due poesie di Alfonso X

VI. Noterelle alfonsine

VII. Alfonso X (Rapido profilo)

VIII. Malmaritate inesistenti nel canzoniere di Joan Airas

IX. «(Chorava e estava cantando»

X. Appunti su una canzone di re Denis e sulla fortuna di occasio

XI. Don Denis

  • Nota bibliografica sul canzoniere di don Denis

XII. I «lais» portoghesi del codice vaticano 7182

Indice delle citazioni

Nero Napoletano – Viaggio tra i Misteri e le Leggende di Napoli

Nero Napoletano – Viaggio tra i Misteri e le Leggende di Napoli

La sirena Partenope, il sangue di san Gennaro, la devozione per le anime del Purgatorio, il gioco del lotto, il munaciello, lo iettatore…

Autore/i: D’Orta Marcello

Editore: Marsilio Editori

prima edizione, introduzione dell’autore, in copertina: Totò nelle vesti dello iettatore (fotogramma dall’episodio «La patente» di Luigi Zampa, nel film «Questa è la vita», 1954).

pp. 240, illustrazioni b/n, Venezia

Napoli non è soltanto la città che tutti conosciamo o crediamo di conoscere. È anche la città del mito e del sovrannaturale, dove la Morte, che ne ha segnato storia e leggende, è «di casa» quasi quanto la Vita, con la quale spesso si intreccia in modo indistinguibile e può essere terreno fertile per umorismo e ironia.
A modo suo, Napoli è una pagina di letteratura dickensiana, dove la maschera di Pulcinella va a braccetto con la figura dello schiattamuorto. Dalla leggenda della sirena Partenope al miracolo del sangue di san Gennaro, dal munaciello allo iettatore, dalle case infestate da fantasmi alle consorterie di massoni e templari, Napoli, di cose straordinarie ne ha davvero tante da raccontare. E lo ha fatto, naturalmente, talora affidandosi a penne illustri. Ma l’intento di D’Orta è diverso.
Nello spirito, ha voluto avvicinarsi a quelle pellicole di Stanlio e Ollio costruite su una trama horror-noir in cui l’umorismo diventa irresistibile proprio al culmino della tensione. Ha cercato di esorcizzare l’ansia e la paura dell’Ignoto attraverso la comicità e l’ironia, ma senza perdere di vista il suo vero scopo: intrattenere piacevolmente. «Se ci sono riuscito» sostiene l’autore, «significa che ho speso bene il mio tempo, se no, vorrete per questo negarmi un fiore sulla tomba?»

Marcello D’Orta (Napoli, 25 gennaio 1953 – Napoli, 19 novembre 2013). Oltre al suo celeberrimo Io speriamo che me la cavo, ha pubblicato anche: Dio ci ha creato gratis, Romeo e Giulietta si fidanzarono dal basso e Il maestro sgarrupato, tutte opere pubblicate con successo in moltissimi paesi.

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Introduzione

Litania I

  • Vico Limoncello
  • Anticaglia (Teatro di Nerone e Museo di Anatomia)

Litania II

  • Via Duomo (miracolo del sangue di san Gennaro)
  • Vicolo dei Mannesi (sesso e Inquisizione)

Litania III

  • Castel Capuano
  • Lazzaretto
  • Chiesa dei Gerolomini
  • Piazza San Gaetano (peste e trombe marine)
  • Cinema Arena San Gaetano
  • Chiesa delle Anime del Purgatorio (culto dei defunti)
  • Palazzo Spinelli
  • Libreria Colonnese (iettatura e superstizione)
  • Port’Alba (streghe e Inquisizione)

Litania IV

  • Ospedale dell’Annunziata (Ruota degli Esposti)
  • Via Grande Archivio (gioco del lotto)
  • Palazzo Sansevero (delitto d’Avalos)
  • Cappella Sansevero (principe Raimondo de Sangro)
  • Via Mezzocannone (Cola Pesce. Invenzione dei maccheroni)

Litania V

  • Vergini
  • Sanità (Cimitero delle Fontanelle)
  • Capodimonte (Catacombe di san Gennaro)

Litania VI

  • Via Toledo (Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe)
  • Vico Sant’Anna di Palazzo (sottosuolo di Napoli)
  • Piazza Municipio (Maschio Angioino)
  • Piazza del Plebiscito
  • Castel dell’Ovo (Virgilio mago)

Litania VII

  • Riviera di Chiaia
  • Mergellina
  • Piedigrotta (tombe di Leopardi e Virgilio)
  • Palazzo Donn’Anna
  • Marechiaro

Litania VIII

  • Corso Umberto (Chiesa di San Pietro ad Aram)
  • Piazza Mercato

Litania IX

  • Piazza Carlo III (Eusapia Palladino e lo spiritismo)
  • Capodichino (massoni e templari)

Litania X

  • Poggioreale
  • E oltre

Ho Vegliato le Notti Serene – Dai Libri di Lucrezio sulla Natura

Ho Vegliato le Notti Serene – Dai Libri di Lucrezio sulla Natura

Autore/i: Cetrangolo Enzio

Editore: All’Insegna del Pesce d’Oro – Vanni Scheiwiller

avvertenze a cura dell’autore, impresso in mille copie numerate da 1 a 1000, il nostro esemplare è la copia 280.

pp. 128, Milano

Dall’avvertenza:
«La prima parte di queste traduzioni dall’opera di Lucrezio – condotte sulle edizioni critiche del De rerum natura approntate dal Giussant, dal Ernout e dal Bailey – apparve nell’ottobre del 1947 sui mondadoriani «Quaderni internazionali di Poesia», diretti da Enrico Falqui, Ratornai a Lucrezio durante l’inverno dell’anno seguente e ne uscirono altre traduzioni, un saggio delle quali («Forse c’è contro di noi una forza») fu presentato dalla rivista Società (Firenze 1948), Il florilegio fu quindi riunito in volume e pubblicato dalla Casa Editrice G. C. Sansoni nel 1950, sotto il titolo Ho vegliato le notti serene, che permane tuttavia e che derivai, con una variazione modale di tempo, dai versi 140-142 del primo libro del poema, come a coglierne e a trasportarne il tema cosmico e insieme lirico, nell’atto prodigioso di una confessata suggestione autobiografica. Ulteriori versioni, da me compiute in varie e distanti riprese tra il 1955 e il 1957, intitolate « Supplemento lucreziano», comparvero – terza ed ultima parte della sopraddetta raccolta – nell’Approdo Letterario (N. 6 nuova serie, Anno v, Aprile-Giugno 1959). Ora il tutto, con altri inediti, trova posto qui in una nuova definitiva edizione, dovuta alle cure di Vanni Scheiwiller.

Assai più che non mi accadde forse per altri testi classici, la lettura di quello licreziano fu per me occasione e stimolo a una nuova poesia. Componendo la quale ho cercato di contenere le frequenti movenze didascaliche del poema tra i limiti di una sintassi estetica costituita di un linguaggio quasi elementare, che non poteva non comportare soluzioni sintetiche per un ritmo severo, ma pur discorsivo, poggiato sull’essenziale della parola come momento di tensione interiore. Fuori di ogni tradizione rettoricamente scolastica d’intendere i Classici, qui la misura è sospesa sopra una levita fragile di andamenti e tutta cadrebbe squallida e afona se un indugio intervenisse a turbarne l’equilibrio; e sorgeva essa medesima dalla materia poetica dove il concetto dava luogo all’immagine. Nessuna meraviglia pertanto se anche la struttura esterna del poema risulta qui diversa e mutata dall’ordinamento dell’originale quale ci è pervenuto. Come è di ogni cosa che genera un’altra vita e che pur vive in quella.»

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Avvertenza
Nota sulla poesia di Lucrezio

DAI LIBRI DI LUCREZIO SULLA NATURA

  • Nascita dell’Universo (V. 432-4468)
  • Venere (I. 2-20)
  • La luce (V. 281-305)
  • La terra (V. 243-259)
  • La morte (III. 828-840: 868-899)
  • Il mondo non è fatto per noi (V. 195-234)
  • Il tempo (V. 735-745: 306-310)
  • Le nubi UV. 129-140)
  • L’Umanità (V. 922-995: 1008-1016.)
  • Iftanassa (I. 82-100)
  • Come i corridori UI. 69-79)
  • I sogni (IV. 959-969: 983-994: 1000-1016)
  • L’amore (IV. 1033-1132)
  • Catastrofe della materia (I. 1102-1113)

Seconda parte

  • I movimento degli atomi (II. 95-122)
  • La gloria (I. 926-930)
  • Le trombe marine (VI. 426-442)
  • Il fuoco (V. 1090-1102) a
  • Forse c’é contro di noi una forza (V. 1181-12
  • La noia (III. 1053-1073) 3
  • L’infinito (II. 1044-1089)
  • Se la natura potesse parlare (III. 929-967)
  • Il dolore (II. 342-365)
  • La peste (VI. 1170-1212: 1252-1275)
  • L’eco (IV. 573-583)
  • Niente assomiglia a se stesso (V. 818-830)
  • Epicuro (I. 62-79)
  • L’etere (V. 457-470)
  • L’origine del privilegio e del potere (V. 1103-1126)
  • Le superstizioni (V. 1216-1230)
  • «Templa serena» (II. 1-16)
  • Fantasia della notte (V. 648-653)
  • La tempesta (VI. 108-115: 250-261)
  • Come i fanciulli gli uomini (II. 55-58)
  • I paesi nel sonno (IV. 453-461)
  • Lo specchio del futuro (III. 970-975)

Terza parte

  • Dedica (I. 140-145)
  • L’origine della musica (V. 1377-1409)
  • La civiltà (V. 1410-1433)
  • L’eta del ferro (V. 1281-1338)
  • La distruzione dei corpi (V. 92-109)
  • Gli dei (V. 1159-1180)
  • Uccelli (V. 1076-1084)
  • L’Iride (VI. 519-526)
  • La materia eterna (I. 248-264)
  • Il mattino (V. 654-666)
  • Il vento UI. 271-276)
  • Le miniere (VI. 806-815)
  • Moto e distanza (II. 317-332)
  • L’ombra (IV. 364-378)
  • I simulacri IV. 209-221)
  • Lo spazio (I. 998-1007)
  • La quiete del nulla (II. 1076-1094)
  • Fetonte (V. 380-415)
  • I vulcani (VI. 639-700)
  • La voragine (V. 338-344; 366-375)

ANNOTAZIONI

Reiki – L’Efficacia Curativa del Reiki e la Sua Pratica Associata ad Altre Terapie Naturali

Reiki – L’Efficacia Curativa del Reiki e la Sua Pratica Associata ad Altre Terapie Naturali

Titolo originale: Das Reiki Handbuch

Autore/i: Lübeck Walter

Editore: Armenia Editore

ringraziamenti, premessa ed introduzione dell’autore, traduzione di Maria Grones.

pp. 224, nn. illustrazioni b/n, Milano

Il Reiki è quell’energia vitale grazie alla quale ciascuno può stabilire l’armonia fra il proprio io interiore e gli agenti esterni.
Il manuale di Walter Lübeck, maestra Reiki, illustra con chiarezza le varie fasi del massaggio Reiki da associare a sedute di meditazione per curare i dolori fisici e le inquietudini dell’anima.
Lübeck insegna inoltre a integrare il Reiki con altre pratiche curative insolite quali la cristalloterapia e l’aromaterapia, offrendo così ai lettori un programma di guarigione naturale ed efficace, valida alternativa alle cure mediche tradizionali.

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Premessa
Introduzione

Capitolo 1
Il Reiki-Do: la via dell’amore curativo

Capitolo 2
Potenzialità e limiti dell’applicazione del Reiki

Capitolo 3
Il senso dei rituali nel trattamento completo Reiki

Capitolo 4
I vantaggi del trattamento completo Reiki

Capitolo 5
Le posizioni del trattamento completo Reiki e i loro effetti a livello organico e impalpabile

Capitolo 6
Applicazioni finalizzate del Reiki

Capitolo 7
I vari metodi per localizzare i disturbi nel sistema energetico impalpabile

Capitolo 8
Il lavoro sui chakra col Reiki

Capitolo 9
Il Reiki e i cristalli

Capitolo 10
Il Reiki e gli odori

Capitolo 11
Il Reiki e la meditazione

Capitolo 12
Il Reiki e i farmaci

Capitolo 13
Il Reiki su piante e animali

Capitolo 14
Le potenzialità del secondo grado Reiki e il terzo grado

Capitolo 15
Quesiti e risposte

Capitolo 16
Il mio incontro e il Reiki – una sorta di conclusione

Appendice
Indice terapeutico
Introduzione alle tavole del pendolo
La pulizia energetica degli ornamenti
Indirizzi importanti e fonti di riferimento
Biblografia ragionata del Manuale Reiki

L’Aldilà al Registratore – Come Registrare ed Ottenere il Contatto coi Defunti col Facilissimo Metodo del «Nastro Opposto»

L’Aldilà al Registratore – Come Registrare ed Ottenere il Contatto coi Defunti col Facilissimo Metodo del «Nastro Opposto»

Idoneo qualsiasi registratore a bobina o cassetta – Un «ponte» con l’altra dimensione – L’affascinante diario dei colloqui – Precognizioni che puntualmente si avverano

Autore/i: Barsotti Tullio

Editore: Calosci Editore

unica edizione, prefazione del sacerdote don Bruno Frescucci, in copertina: «Anime verso la Luce», pittura dell’artista cortonese Fabio Aretini.

pp. 160, Cortona

Sommario:

Prefazione

  • Cap. I – Introduzione all’esperienza «Psicofonica»
  • Cap. II – Il registratore a bobina. Come registrare ed ottenere il contatto col facilissimo metodo del «nastro opposto»
  • Cap. III – Il registratore a cassetta. Come registrare con questo ed ottenere i medesimi risultati
  • Cap. IV – Diario resoconto delle registrazioni
  • Cap. V – Considerazioni finali

Indice particolareggiato della data delle registrazioni

Tullio Barsotti, nato il 21 Agosto 1926 a Cavriglia nel Valdarno Aretino, si è occupato in gioventù di giornalismo divenendo valido collaboratore e corrispondente del «Giornale del Mattino» di Firenze.
Ha pubblicato articoli anche su riviste.
È passato poi alla professione forense che attualmente esercita.
Studioso di parapsicologia e dei fenomeni paranormali, ha partecipato con la moglie a dibattiti televisivi e radiofonici sulla «Psicofonia» presso varie emittenti private. Giornali hanno dato ampio risalto ai loro sperimenti.
Ha in corso, con la collaborazione paragnostica della consorte, approfonditi studi nell’ambito delle «voci».

Carla Locchi Barsotti, nata in provincia di Arezzo nell’etrusca Cortona, è oggi una fra le più note e qualificate sensitive.
Si interessa di etruscologia e di discipline esoteriche.
Con le sue capacità ha contribuito in maniera determinante al realizzarsi di queste esperienze «psicofoniche» dalle quali il marito Avv. Tullio ha poi tratto questo libro.

Psicologia – Scuole di Psicologia Moderna

Psicologia – Scuole di Psicologia Moderna

Autore/i: Zunini Giorgio

Editore: Morcelliana

nona edizione aggiornata e aumentata.

pp. 256, Brescia

«Per la psicologia, come del resto per tutte le scienze, si ha un continuo svolgersi di problemi e di prospettive, che arrischiano di non essere compresi nel loro giusto valore, se non sono situati nella mentalità in cui furono o sono concepiti. Un profano, che ingenuamente pensasse di assumere per definitive le conclusioni di una scienza, sarebbe esposto a facili disinganni e non riuscirebbe a rendersi conto come mai quella stessa scienza si sia precedentemente accanita nello studio di problemi che oggi hanno perso il loro interesse, mentre è effettivamente dallo studio di questi problemi, che si sono venute maturando le conclusioni, che giungono a lui come dei dati acquisiti. Tracciare quindi a grandi linee la storia della psicologia non è concedersi uno spasso da eruditi, ma è condizione indispensabile per rendersi conto, attraverso il suo sviluppo, dei suoi problemi attuali. […]» (Capitolo primo)

Giorgio Zunini (Spezia 1903 – Onno, Como, 1977). Dal 1933 assistente di psicologia e quindi professore all’Università Cattolica (fino al 1952), ha insegnato poi a Cagliari, Bari e infine (1966) nuovamente all’Università Cattolica di Milano. Si è occupato in particolar modo di ricerche riguardanti la psicologia animale, di psicologia generale e di storia della psicologia. Opere principali: Introduzione alla psicologia (1947, in collab. con A. Gemelli); Psicologia: scuole di psicologia moderna (1948); La psicologia degli animali (1957); Homo religiosus: capitoli di psicologia della religiosità (1966).

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Cap. I  La psicologia nella tradizione filosofica
Cap. II La psicologia nella tradizione fisiologica
Cap. III Gli inizi della psicologia sperimentale in Germania
Cap. IV Le correnti psicologiche tedesche
Cap. V  Reazione all’atomismo psicologico – Gestalt-psychologie e Strukturpsychologie
Cap. VI La psicologia in Inghilterra
Cap. VII La psicologia in Francia
Cap. VIII La psicologia in America
Cap. IX La psicologia nell’Unione Sovietica
Cap. X  La psicologia animale
Cap. XI Riflessi condizionati – Localizzazioni cerebrali – Neuropsicologia
Cap. XII La psicanalisi
Cap. XIII La caratterologia
Cap. XIV Tests o reattivi mentali
Cap. XV La psicotecnica
Cap. XVI La psicologia in Italia
Cap. XVII La psicologia e lo psicologo

Indice dei nomi

Arte e Percezione Visiva

Arte e Percezione Visiva

Titolo originale: Art and Visual Perception: a Psychology of the Creative Eye

Autore/i: Arnheim Rudolf

Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore

Nuova versione, prefazione di Gillo Dorfles, nota alla nuova versione, premessa alla nuova edizione e introduzione dell’autore, traduzione dall’inglese di Gillo Dorfles (per la nuova versione Margherita Leardi).

pp. 416, nn. illustrazioni b/n e 1 tavv. a colori e b/n f.t., Milano

“Vedere” è un atto creativo; e il giudizio visivo non è contributo dell’intelletto successivo alla percezione ma ingrediente essenziale dell’atto stesso del vedere. Quanti, tuttavia, sanno prendere coscienza del giudizio visivo, e tradurlo e formularlo? Sapere quali sono i principi psicologici che lo motivano e quali. sono le componenti del processo visivo che partecipa alla creazione come alla contemplazione dell’opera, significa sapere “che cosa”, in realtà, vediamo. Per “vedere” – in tal senso – l’opera d’arte, non occorre essere un artista o uno psicologo: ma niente può esser prezioso quanto l’avvertimento di uno psicologo che è anche finissimo critico d arte. Rudolf Arnheim, già discepolo di Max Wertheimer, a Berlino, ora docente di psicologia dell’arte presso l’università di Harvard, autore, fra l’altro, di uno dei più illuminanti saggi sulle tecniche filmiche, fonda la sua trattazione sui più recenti principi della psicologia della Gestalt. Egli tende ad opporsi al formalismo, riportando – con la costante esemplificazione di opere di pittura, scultura e architettura – la forma al significato e al contenuto, e suggerisce come se ne possano cogliere i più significativi moduli strutturali, approfondendo i problemi che si sono sempre proposti all’artista – equilibrio, forma, spazio, luce, colore, movimento – e analizzando le molteplici soluzioni dall’arte più remota a quella dei nostri giorni. “L’arte è la cosa più concreta che esista, e non c’è giustificazione alcuna per il fatto di confondere le menti di chi vorrebbe saperne di più attorno ad essa.” Sono parole dell’Arnheim: il rifiuto di un linguaggio tale da sfuggire al non iniziato, è – nel rigore dell’approfondimento scientifico – la prima preoccupazione di chi ha una parola nuova da dirci.

L’autore della presente opera è nato a Berlino nel 1904. All’universita di Berlino ha studiato filosofia e psicologia laureandosi in psicologia sperimentale. I suoi maestri furono i fondatori della scuola della Gestalt: Kohler, Wertheimer, Lewin. Dai suoi esperimenti sulla percezione dell’espressione nacque nel 1932 il libro Film as Art (trad. it. Film come arte, Milano 1960). Nel 1933 fu chiamato a Roma dall’Istituto nazionale per la Cinematografia Educativa, contribuendo ai lavori per un’Enciclopedia del cinema sospesi nel 1938. Per ragioni razziali nel 1939 emigro a Londra e nel 1940 negli Stati Uniti, dove dal 1943 ha tenuto la cattedra di psicologia dell’arte al Sarah Lawrence College di Bronxville (New York) e alla Graduate Faculty della New School di New York. Nel 1937 aveva pubblicato un secondo libro intitolato La radio cerca la sua forma, cui segui, nel 1954, questo Arte e percezione visiva (prima edizione a cura della University of California Press). E stato presidente della American Society for Aesthetics e della divisione Estetica della American Psychological Association. E ora cittadino americano e professore di psicologia dell’arte a Harvard. Fra le sue opere maggiori ricordiamo: Picasso’s Guernica, 1962 (trad. it. Guernica. Genesi di un dipinto, Milano 1964); Toward a Psychology of Art, 1966 (trad. it. Verso una psicologia dell’arte, Torino 1969); Visual Thinking, 1969 (trad. it. Il pensiero visivo, Torino 1974); Entropy and Art, 1971 (trad. it. Entropia e arte, Torino 1974).

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Prefazione di Gillo Dorfles
Nota alla nuova versione
Introduzione

Capitolo Primo
Equilibrio

Capitolo Secondo
Configurazione

Capitolo Terzo
Forma

Capitolo Quarto
Sviluppo

Capitolo Quinto
Spazio

Capitolo Sesto
Luce

Capitolo Settimo
Colore

Capitolo Ottavo
Movimento

Capitolo Nono
Dinamica

Capitolo Decimo
Espressione

Note
Bibliografia
Indice Analitico

Vangelo e Antivangelo – Volume I

Vangelo e Antivangelo – Volume I

Autore/i: Pantaleo Pasquale

Editore: Editori Laterza

prefazione di Riccardo Campa, introduzione dell’autore.

pp. 312, Bari

dall’introduzione:
«Il Vangelo, alta testimonianza del Logos, che si svolge attraverso il Discorso della Montagna e le Parabole del grande Maestro Nazareno, sembra subire, nella nostra epoca, non soltanto gli assalti degli indifferenti, ma di colore che oppongono ad opera di discutibili sette misteriosofiche (sono, infatti, le nuove componenti dei seguaci di Simon Mago) le loro costanti irrisioni alle autentiche esperienze cristiane. Sono codeste sette, fra tutti i detrattori propagatrici di scismi e perciò dell’Antivangelo, ed ho ritenuto pertanto, importante ribadire il valore di codesto messaggio, che costituisce l’esempio di alta spiritualità fondato sulla potenza rigeneratrice della Rivelazione, nei due volumi dal titolo “Vangelo ed Antivangelo“. Ho per tal modo realizzato la storia del Cristianesimo, attraverso i millenni della grande tradizione religiosa che parla alle genti e che celebra l’uomo nella sua forma più elevata, e mi sono accinto a codesta analisi nell’intendimento di riaffermare i principi universali annunciati dal grande maestro ai Nazareth, malgrado gli errori degli esseri umani che, spesso, anche all’interno della Chiesa, capolavoro del suo fondatore, hanno frainteso e travisato il suo messaggio generando confusioni, nei secoli, anche fra gli stessi fedeli. Tale è stata la posizione del potere temporale che ha assunto, per effetto di una sua concezione egemonica, posizioni antievangeliche. Certamente nell’ordinamento delle società contemporanee massificate e meccanicizzate, la posizione antievangelica si è accentuata al punto che iniziative e programmi di ogni specie proposti dalle televisioni e dagli strumenti di comunicazione, hanno perso il principio del limite tra lecito ed illecito ed hanno, attraverso immagini di evasione e di passatempi discutibili, falsato condizioni di un rapporto umano e celebrato una sorta di congiunzione tra l’antivangelo e l’ateismo con gravi danni alle concezioni della famiglia e della morale. Gli interessi economici, cosi, hanno alterato tutti i procedimenti naturali dell’esistenza umana.[…]»

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Prefazione
Introduzione

CAPITOLO I
Le beatitudini nella fase antica e nel medioevo

CAPITOLO II
Cristo nella consecutività del Verbo: antropologia e soteriologia di Esso

CAPITOLO III
Limpidezza delle Beatitudini Evangeliche
Aporie dell’Anrtivangelo

CAPITOLO IV
L’intensità del percorso evangelico nella sua fasce ascensiva e la perduranza negativa dell’esperienza antievangelica

CAPITOLO V
Antonio da Padova nella grandiosità del suo spirito religioso e del suo afflato mistico

CAPITOLO VI
La Buona Novella come costituzione della vita interiore e come sanzione del contenuto dell’anima

CAPITOLO VII
La teologia nell’interpretazione di Alberto Magno e Tommaso d’Aquino

CAPITOLO VIII
La vocazione scritturale nell’esperienza cristiana di Abelardo e la concezione evangelica di Sigieri di Brabante

CAPITOLO IX
Dante ed il suo mondo evangelico

CAPITOLO X
L’eta del sacro nelle arti figurative

CAPITOLO XI
La concezione evangelica nella pittura

CAPITOLO XII
La concezione poetica del Petrarca fra ricerca del piacere e pietà religiosa

CAPITOLO XIII
La posizione di Giovanni Boccaccio nella letteratura amorosa e nella concezione poetica del Trecento

CAPITOLO XIV
Le degenerazioni religiose nel Trecento

CAPITOLO XV
Caratteri del Quattrocento e propaggini evangeliche del Trecento nel nuovo secolo della civiltà

Bibliografia
Indice Analitico
Nota bibliografica

Lettere dal Medioevo – Quando c’era l’Europa

Lettere dal Medioevo – Quando c’era l’Europa

Autore/i: de Pedys Edoardo

Editore: MEF – Firenze Libri

a cura di Beatrice Fini, con un intervento di Giovanni Jannuzzi, in copertina: S. Matteo, dal Vangelo dell’Arcivescovo Ebbo di Reims (Hautvilliers, Reims, Francia) a. 825 circa.

pp. 288, 59 illustrazioni b/n, Firenze

È possibile affermare l’esistenza di una “comunità europea” alla fine del 1200? Questa ipotetica unione era un organismo attivo e funzionante? Il libro di de Pedys, inserendosi in un dibattito di estrema attualità, dimostra, attraverso un divertente epistolario di un giovane viaggiatore tedesco, questa rivoluzionaria e quanto mai affascinante tesi. E cosi che l’autore ci trasporta nell’Europa medioevale per assistere a fatti ed esperienze storico-culturali di interesse universale: l’assenza di frontiere per l’attività economica e finanziaria; l’unita del fare cultura attraverso autentici strumenti europei quali le università allora in piena espansione; l’esistenza di vere e proprie imprese multinazionali ove, per far carriera, era ininfluente il passaporto d’origine perché contava solo il merito; la politica estera di cui furono epitome le crociate; l’intenso scambio sociale dato da una folla immensa di viaggiatori che facevano quello che oggi si chiama turismo di massa e allora pellegrinaggio. E proprio durante il pellegrinaggio a S. Giacomo di Compostella, il giovane Hadubert e noi con lui, visitiamo luoghi e conosciamo personaggi che “fecero” la storia medioevale.

Edoardo de Pedys è nato a Olevano Romano nel 1931. Autore nel 1961 di un testo di politica economica, si occupa di poesia e di pittura. Collabora a giornali e riviste con articoli di materia economica.

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Al lettore

1. Lettera dalla Tiérache (Gennaio 1286)
Per colpa della zia Gudrun
Deutschland tiber alles
La svolta

2. Lettera da Reims (7 Febbraio 1286)
Una città s’addobba
Incoronazione (ma che significa?)
Incomprensibile lezione di finanza

3. Lettera da Parigi (21 Febbraio 1286 0 1285?)
Da un letto d’ospedale
Parigi o cara
A cena coi goliardi

4. Seconda lettera da Parigi (15 Marzo 1286)
Corporazione universitaria
Testi e programmi
Una tavola rotonda

5. Lettera da Vézelay (21 Marzo 1286)
Mille specie di pellegrini
Il mondo è grande e terribile
Bordone. bisaccia e… Ultreia!

6. Lettera da La Charité sur Loire (1 Aprile 1286)
La grande multinazionale
Il pappagallo
Il grande gioco politico
La decadenza

7. Lettera da Limoges (11 Aprile 1286)
Gli smalti e il commercio
Intermezzo poetico
Il grande banchiere

8. Lettera da Roncevaux (5 Maggio 1286)
I «Pupari»
Orlando il Paladino: tutte balle
Oh Messer Brunetto Latini!

9. Lettera da Burgos (25 Maggio 1286)
Ancora sulle multinazionali
La donna emancipata
Monaca controvoglia

10. Lettera da Montjoie (3 Giugno 1286)
Che peccato: siamo arrivati!
Lo straniero è sempre inferiore
I mille modi di fregare il turista
Quando il viaggio è una vita

Comentarius Redundans

Ricerche Sovietiche sul Problema del Cervello – Da I. P. Pavlon a T. N. Oniani

Ricerche Sovietiche sul Problema del Cervello – Da I. P. Pavlon a T. N. Oniani

Autore/i: Del Miglio Carlamaria; Fedeli Laura

Editore: Città Nuova Editrice

presentazione di Mario Bertini, introduzione delle autrici, traduzione dal russo di Eugene Stec.

pp. 268, Roma

L’indagine sperimentale sull’attività nervosa superiore, lungo la linea iniziata da I.P. Pavlov, consente di impostare in modo obiettivo lo studio del comportamento umano, svelando progressivamente i segreti di funzionamento di quella «scatola nera» che e la mente.
La fecondità dei risultati conseguiti mediante questo approccio scientifico al problema del cervello, in contrapposizione all’approccio di tipo epistemologico, emerge nelle più recenti ricerche sovietiche condotte nei laboratori della scuola di Tbilisi, sotto la direzione di T.N. Oniani. L’analisi elettrofisiologica e comportamentale del ciclo veglia-sonno ha, infatti, condotto questi ricercatori ad interessanti conclusioni sui processi dell’emozione-motivazione e informazionali, confermando la validità dell’impostazione pavioviana nel superamento di quella «tentazione metafisica» che ha costituito il più grosso ostacolo all’armonico sviluppo della psicologia occidentale.

Carlamaria Del Miglio
, professore incaricato di Psicologia Generale nel corso di laurea in Psicologia di Roma, si è laureata in Medicina e specializzata in Neurologia presso Università di Milano. Assistente di ruolo dal 1974, ha approfondito problemi di neuropsicologia e di tecnica diagnostica nei settori della percezione e della psicologia femminile.

Laura Fedeli
, dottore in Medicina e specialista in Endocrinologia, svolge in Roma intensa attività clinica. Collabora con la cattedra di Psicologia Generale, dedicandosi all’approfondimento dei problemi dell’equilibrio ormonale nella psicologia differenziale dei sessi.
Il problema epistemologico costituisce il punto nodale della ricerca in psicologia, investendo contemporaneamente, per l’inscindibilità dell’aspetto genetico in ogni questione metodologica relativa alla disciplina, oggetto e metodo della scienza medesima. Il superamento di questa difficolta può avvenire mediante una trasformazione in senso modellistico per cui compito della psicologia diviene la formulazione di modelli del funzionamento psichico sulla base della più estesa diversificazione e della massima integrazione metodologica. Al progresso in questa direzione intende contribuire la presente collana, accogliendo i contributi più recenti e vitali della ricerca psicologica sui versanti del metodo e dell’oggetto, nell’intento di favorire, mediante la diffusione dell’informazione, lo sviluppo scientifico e l’efficacia operativa di una disciplina di forte rilievo sociale.

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PRESENTAZIONE di Mario Bertini

INTRODUZIONE

PARTE PRIMA – L’ATTIVITÀ NERVOSA SUPERIORE

Capitolo 1 – Il problema del cervello come punto di confronto tra psicologia sovietica e psicologia occidentale

  1. Formulazione del problema
  2. Le due metafisiche
  3. Il rispecchiamento
  4. Per un cambiamento di prospettiva
    • Storia della logica come genesi del metodo scientifico
    • Il significato metafisico della dialettica
  5. La scienza psicologica
  6. Psicologia e biologia
  7. Il neurone e la monade

Capitolo 2 – Pavlov e la psicologia sovietica

  1. Psicologia e marxismo in Unione Sovietica
  2. Il monismo materialista
  3. La teoria dell’attività nervosa superiore
  4. Riflesso incondizionato e condizionato
  5. La prima psicologia sovietica
  6. Attualità della teoria dell’attività nervosa superiore
  7. Rapporti tra psicologia marxista e pavlovismo
  8. Metodologia della psicologia sovietica
  9. L’alternativa Pavlov-Lenin

Capitolo 3 – Pavlov e la teoria dell’attività nervosa superiore

  1. Pavlov scienziato
  2. Teorie psicologiche marxiste alternative al pavlovismo
  3. L’immunità della teoria pavloviana
  4. Pavlov e la sperimentazione
  5. Le leggi del condizionamento
  6. La dinamica corticale
  7. La tipologia neurodinamica
  8. Tipologia specificamente umana
  9. Paviov e la psichiatria
  10. Pavlov, il funzionale e l’organico
  11. La psicologia occidentale secondo Pavlov

Annotazioni conclusive

Capitolo 4 – La scuola pavloviana e le vicende del pavlovismo

  1. La scuola pavloviana durante e dopo Pavlov
  2. Pavlovismo post-pavloviano e psicologia marxista
  3. L’acme del pavlovismo in Unione Sovietica
  4. Il sociale nel biologico
  5. Pavlov e Lysenko
  6. La fisiopatologia cortico-viscerale
  7. Condizionamento e linguaggio
  8. Il parto indolore
  9. Il pavlovismo oggi

Capitolo 5 – Per una valutazione della teoria dell’attività nervosa superiore

  1. Collocazione della teoria pavloviana nell’ambito psicologico
  2. Pavlov e il comportamentismo
  3. L’interdisciplinarità della teoria
  4. Fattori che hanno influito sulla comprensione della teoria
  5. Pavlov primo psicofisiologo
  6. Il materialismo di Pavlov
  7. Il meccanicismo di Pavlov
  8. L’associazionismo di Pavlov
  9. I precedenti significativi di Pavlov
  10. Il riduzionismo di Pavlov
  11. Pavlov e Wundt

PARTE SECONDA – IL SONNO

Capitolo 1 – Pavlov, il sonno e la psicofisiologia

  1. Pavlov e il sonno
  2. Il sonno come processo attivo
  3. Il substrato strutturale del sonno
  4. Tipi di sonno
  5. Pavlov e la psicofisiologia
  6. La fisiologizzazione della psicologia
  7. Riferimenti teorici per la ricerca psicofisiologica
  8. Funzione critica della psicofisiologia

Capitolo 2 – Psicofisiologia del ciclo veglia-sonno

  1. Acquisizioni post-pavloviane sul ciclo veglia-sonno
  2. Aspetti elettrofisiologici e comportamentali del sonno
    • Sonno NREM o sonno ortodosso
    • Sonno REM o sonno «paradosso»
  3. Meccanismi del sonno
  4. Sintesi neurofisiologica sui meccanismi di regolazione del ciclo veglia-sonno
  5. L’attività del cervello durante il ciclo veglia-sonno

Capitolo 3 – Il sonno e la scuola di Tbilisi

  1. La scuola di Tbilisi
  2. Metodologia di ricerca della scuola di Tbilisi
  3. La scuola di Tbilisi e il sonno paradossale
  4. Meccanismi neurofisiologici della fase paradossale
  5. Formazione reticolare mesencefalica (FRM) e ciclo veglia-sonno
  6. Significato funzionale della fase paradossale del sonno

Capitolo 4 – Il ritmo theta ippocampale

  1. Struttura e significato funzionale dell’ippocampo
  2. Il ritmo theta ippocampale nell’uomo
  3. Significato funzionale del ritmo theta ippocampale

Capitolo 5 – L’attività nervosa superiore per la scuola di Tbilisi

  1. Sonno REM e processi dell’emozione-motivazione
  2. Tensione emotiva durante il ciclo veglia-sonno
  3. Processi informazionali durante le fasi del sonno

CONCLUSIONI

BIBLIOGRAFIA

APPENDICE I – Bibliografia citata da Oniani

APPENDICE II – a cura di Eugene Stec

Le ricerche sovietiche sul sonno dal 1970 al 1978

  • Ricerche sull’ontogenesi del sonno
  • Ricerche farmacologiche
  • Lavori sulla patologia del sonno e suoi rapporti con la psicopatologia
  • Emotività nel ciclo veglia-sonnoPsicopatologia

INDICE DEI NOMI

INDICE DEGLI ARGOMENTI

Scrivere per Ricordare – Come Prendere Appunti in Modo Intelligente

Scrivere per Ricordare – Come Prendere Appunti in Modo Intelligente

Titolo originale: La prise de notes intelligente.

Autore/i: Simonet Renée; Simonet Jean

Editore: FrancoAngeli

terza edizione, introduzione dell’autore, unica traduzione italiana autorizzata da Delfina Provenzali.

pp. 144, Milano

Tutti dobbiamo prendere appunti: gli studenti, i dirigenti, le segretarie, gli insegnanti, i ricercatori, i partecipanti a corsi d’aggiornamento, i tecnici… Le situazioni in cui dobbiamo farlo sono le più disparate e riguardano i momenti più diversi della vita quotidiana, professionale o privata: la lettura di un libro o d’una rivista, colloqui, riunioni, riflessioni o ricerche personali, ascolto di una relazione, preparazione di un lavoro o d’un intervento orale, ecc.
Ma se tutti prendiamo appunti, ben pochi hanno avuto una preparazione sistematica o si sono perfezionati in questo campo. Nei paesi latini, a differenza di quelli anglosassoni, la formazione in questa materia è pressoché inesistente.
Questa guida colma parzialmente questa lacuna, proponendo al lettore una riflessione personale dei processi di perfezionamento della Sua Capacita di prendere appunti. Costruita prendendo le mosse dalle differenti situazioni in cui si possono fare degli appunti (comunicazione verbale, studio di documenti, organizzazione personale, ricerca di nuove idee), propone dei metodi basati sui seguenti principi:

  1. non esistono ricette universali: il prendere appunti deve analizzare, rispettare e integrare le specificità delle singole situazioni;
  2. la qualità degli appunti redatti deve essere valutata rispetto all’impiego che se ne dovrà fare;
  3. prendere appunti è un compito che richiede intelligenza, che implica un reale valore aggiunto, e non un’attività meccanica.

Renèe Simonet, professoressa di grammatica, laureata in management, è maitre de confèrence all’Universitè de Paris-IX-Dauphine, dove insegna tecniche d’espressione e di comunicazione. Jean Simonet, HEC, laureato in sociologia, diplomato dell’Institut de formation des psychologues cliniciens, è direttore associato all IDRH (gruppo Charles Riley Consultants International).

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Introduzione

  1. Addestramento alla metodologia del prendere appunti: il ritardo latino
  2. Schema sistemico del prendere appunti
  3. Contenuto del volume

Come prendere appunti partendo da una situazione orale. Generalità

  • Difficoltà
  • Differenza fra il tempo necessario a captare la parola e quello indispensabile alla scrittura
  • Necessita d’integrare in uno stesso momento numerose operazioni mentali
  • Impossibilita d’applicare un metodo stereotipato o ricette pronte
  • Il contesto del prendere appunti
  • L’intervento di un oratore: corsi scolastici, relazioni, conferenze
  • Riunioni
  • Colloqui
  • Una metodologia comune
  • Prepararsi materialmente a prendere appunti
  • Prepararsi intellettualmente
  • Scegliere un posto adatto al prendere appunti
  • Determinare le proprie necessita
  • Allenarsi
  • Scrivere in maniera efficace
  • Come trarre profitto dagli appunti

Prendere appunti durante le lezioni, le conferenze, le relazioni

  • Adattarsi alle differenze fra gli oratori
  • Individuare gli elementi significativi del discorso
  • La struttura
  • Lo stile
  • Le parole e le frasi chiave
  • Che cosa annotare?
  • La scaletta
  • Le annotazioni selettive
  • Le annotazioni esaustive

Prendere appunti durante un colloquio

  • Individuare il contesto del colloquio
  • A quale tipo di colloquio ci si trova di fronte?
  • Come si svolge il colloquio?
  • A cosa serviranno gli appunti?
  • Il colloquio viene registrato?
  • Situazione di confronto
  • Il colloquio per raccogliere informazioni
  • Punti interessanti prestabiliti
  • Alla scoperta dell’altro
  • Il colloquio per risolvere problemi
  • Appunti per favorire lo svolgimento del colloquio
  • Appunti per ricordare gli scambi di idee
  • Appunti oggettivi o soggettivi?
  • Un caso particolare: il colloquio telefonico

Prendere appunti durante una riunione

  • Definire il proprio impegno nella riunione
  • L’animatore della riunione
  • Prendere appunti per uso personale
  • Prendere appunti per il gruppo
  • Il segretario della riunione
  • Il contesto della riunione
  • Appunti per informare
  • Quale verità ritenere?
  • Come seguire la rapidità delle discussioni?

Prendere appunti per preparare un intervento orale

  • Creare un supporto per l’espressione orale
  • Appunti per parlare, non per leggere
  • Annotazione di dati non memorizzabili
  • Utilizzazione operativa dello spazio
  • Preparare appunti in funzione del loro uso
  • Preparare appunti per una conferenza, una lezione, una relazione
  • Prendere appunti per preparare un colloquio o una riunione

Prendere appunti da testi scritti

  • Definire il contesto degli appunti
  • Appunti destinati a rimanere allo stato di appunti
  • Appunti per redigere un testo o preparare un intervento orale
  • Individuare l’essenziale di un testo
  • Definire l’essenziale
  • Impostare gli appunti su una buona conoscenza del testo
  • Prendere appunti: come?
  • Prevedere suppori
  • Che cosa annotare?
  • Alcuni consigli pratici
  • Situare lo scritto nel suo contesto
  • Utilizzare efficacemente l’intero foglio
  • Ricorrere alle abbreviazioni
  • Prendere appunti sul testo stesso
  • Un tipo particolare di appunti: la scheda di lettura

Prendere appunti per creare

  • La trappola per le idee
  • Gli appunti notturni
  • Il brainstorming individuale
  • Gli appunti visivi
  • Il diario
  • Il mostro
  • La lista positiva
  • Il rapporto di stupore
  • La previsione creativa
  • Gli appunti mentali

Prendere appunti per organizzarsi

  • L’elenco delle cose da fare
  • L’elenco degli obiettivi
  • L’elenco delle priorità
  • L’agenda
  • La pianificazione giornaliera
  • Il piano d’azione
  • Gli appunti sulle osservazioni dirette
  • Le schede
  • Il sistema d’organizzazione personale
  • La gestione degli appunti

Conclusione
1. Le forme sbagliate del prendere appunti
2. Strategie del prendere appunti

Appendice – Le abbreviazioni
Bibliografia

Tao-tê-ching – Il Libro della Via e della Virtù

Tao-tê-ching – Il Libro della Via e della Virtù

Titolo originale: Tao tö king – Le livre de la voie et de la vertu

Autore/i: Anonimo

Editore: Bompiani

edizione con il testo cinese tradizionale e testo cinese stabilito da J.J.L. Duyvendak, a cura di J.J.L. Duyvendak, traduzione di Anna Devoto, in copertina: dipinto cinese del sec. XVII.

pp. 274, Milano

Ritenuto comunemente la “Bibbia” del taoismo il Tao-tê-ching (Il libro della Via e della Virtù) fu scritto, secondo la tradizione cinese, nel VI sec. a.C. ed è attribuito a Lao-tzu, contemporaneo di Confucio. Il Tao, la “Via”, è l’idea dominante di tutta la filosofia cinese, fondamentale per l’antica concezione cinese del mondo. Si riteneva che l’uomo e il mondo formassero un’unità indissolubile e che si influenzassero vicendevolmente; il cielo ha un Tao che è il movimento del sole, della luna, dei pianeti: ad esso corrispondono il Tao della Terra ed anche il Tao dell’uomo. Se nella “Via” tutto si sviluppa spontaneamente, senza costrizione, allora il “Tè”, ossia la Virtù, la Forza spirituale di ogni parte del Tutto, potrà dispiegarsi completamente. Il Santo taoista ha come obiettivo principale il Tè, forza vitale e magica e per conseguirlo si identifica il più possibile con la Via: rimane passivo, si astiene da ogni sforzo adeguandosi all’alternanza della Via, all’Essere e al Non essere, al fiorire, all’appassire, al vivere, al morire. Testo di grande suggestione, di alto valore poetico ed anche di notevole cinismo, in grande contrasto con la mentalità occidentale, il Tao-tê-ching viene qui proposto secondo la ricostruzione critica di J.J.L. Duyvendak, grande sinologo olandese (1889-1954) rettore dell’Università di Leida.

La Porta della Speranza

La Porta della Speranza

Titolo originale: La puerta de la esperanza

Autore/i: Vallejo-Nágera Juan Antonio; Olaizola José Luis

Editore: Vita e Pensiero

sesta edizione, traduzione dallo spagnolo di Grazia e Luigi Ferreo de G. V., in copertina illustrazione di Alessandra Bacile di Castiglione.

pp. 232, nn. fotografie b/n f.t., Milano

Nel novembre 1989 viene diagnosticato un tumore a Vallejo-Nagera, psichiatra e frequentatore del jet- set spagnolo.
Olaizola, noto romanziere, raccoglie – a colloquio con lui – una testimonianza personale inconcepibilmente serena, vivacissima ed avvincente, nei suoi due ultimi mesi di vita.

Juan Antonio Vallejo-Nágera ebbe l’incarico delle cattedre di Psichiatria e di Psicopatologia presso l’Università Complutense e ottenne per concorso la direzione dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Terapeutica e del Centro di Ricerche Psichiatriche di Madrid. Le sue opere psichiatriche di carattere didattico sono assai note, in special modo Introduzione alla psichiatria, usata come testo in molte Università e tradotta in diverse lingue.
Oltre all’attività scientifica si dedicò alla letteratura, campo in cui raggiunse l’apice ottenendo il Premio Planeta nel 1985 con il romanzo storico Io, il re, opera cui fa seguito Io, l’intruso.
È autore anche di Pazzi egregi, Concerto per strumenti scordati, Mishima o il piacere di morire, Naïfs spagnoli contemporanei, Dinanzi alla depressione, Guida pratica per la Psicologia, Profili umani, Vallejo e io, Imparare a parlare in pubblico, oggi. Quest’ultimo libro ha ottenuto un successo senza precedenti in Spagna. In meno di due mesi è arrivato alle sei edizioni, con un numero di esemplari venduti superiore ai centomila.

José Luis Olaizola ha una ricca produzione come romanziere. Nel 1976 ottenne il Premio Ateneo di Sevilla con Planicio e, fatto veramente insolito nella storia della letteratura, nel medesimo concorso ottenne il secondo posto con il romanzo Lolo.
Nel 1976 vinse il Premio Planeta per il romanzo storico La guerra del general Escobar. Nel 1982 ottenne il Premio di Letteratura per bambini «Barco De Vapor» con il romanzo Cucho, di cui sono stati venduti duecento mila esemplari. Cucho è gia noto in Italia per la traduzione presso la nostra Editrice.
Nel 1988 la «Internationale Jugendbibliothek» di Monaco attribuì al romanzo di Olaizola, Micaela non sa giocare, la qualifica di «White Ravens» 1988. Nel 1989 il suo romanzo Mia sorella Gabriella venne incluso nell’Elenco d’Onore della CEI. Nel 1990 sono stati pubblicati i suoi due ultimi romanzi: La Cina se ne va in Bolivia e Hernan Cortès, cronaca dell’impossibile.

La Respirazione e la Salute

La Respirazione e la Salute

Autore/i: Yogi Ramacharaka

Editore: Napoleone Ers – Edizioni Riforma dello Stato

prefazione dell’autore.

pp. 158, nn. illustrazioni b/n, Roma

Per una vitalità perfetta e per essere immuni dalle malattie è necessaria una corretta respirazione il cui controllo intelligente prolunga la nostra vita e la nostra resistenza, mentre una respirazione disordinata riduce la nostra vitalità e favorisce tutti i fenomeni patologici.
Ecco il prezioso insegnamento di questo libro, nel quale sono chiaramente e semplicemente illustrate le tecniche della respirazione yoga, attraverso le quali si raggiunge il benessere fisico, la padronanza del proprio corpo, delle sue reazioni e dei suoi stimoli. Ma soprattutto si può conseguire quella libertà interiore di pensiero che permette uno svolgimento più sereno della propria vita, l’acquisizione di una visione più ampia dei problemi umani, la riscoperta di nuovi valori spirituali.

Dalla prefazione:
«La vita dipende esclusivamente dall’atto del respirare: la respirazione e quindi la più importante funzione del corpo, perchè da essa derivano tutte le altre.
Per una vitalità perfetta e per essere immuni dalle malattie è necessario quindi un corretto uso della respirazione: un controllo intelligente di essa prolunga la nostra vita e la nostra resistenza, mentre una respirazione disordinata riduce la nostra vitalità e favorisce tutti i processi infettivi.
Questo è il prezioso insegnamento del libro che vi presentiamo, nel quale sono chiaramente e semplicemente illustrate le tecniche della respirazione yoga, attraverso le quali si raggiunge non solo il perfetto benessere fisico, ma anche la padronanza del proprio corpo, delle sue reazioni e dei suoi stimoli. Ma soprattutto si può conseguire quella libertà interiore di pensiero che permette uno svolgimento più sereno della propria vita, l’acquisizione di una visione più ampia dei problemi esistenziali, la scoperta di nuovi valori spirituali. Nei primi sei capitoli del libro vengono spiegati i principi Yoga che regolano il corpo umano ed il suo sistema nervoso, le teorie della respirazione e l’alto significato Yoga del puro atto di respirare.[…]»

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Prefazione

CAPITOLO PRIMO
Salaam

CAPITOLO SECONDO
Respirare è vivere

CAPITOLO TERZO
Teoria exoterica della respirazione

CAPITOLO QUARTO
Teoria esoterica della respirazione

CAPITOLO QUINTO
Il sistema nervoso

CAPITOLO SESTO
Respirazione attraverso il naso e attraverso la bocca

CAPITOLO SETTIMO
Quattro metodi di respirazione

CAPITOLO OTTAVO
Come acquistare la completa respirazione yogi

CAPITOLO NONO
Effetti fisiologici della respirazione completa

CAPITOLO DECIMO
Tre forme di respirazione yogi

CAPITOLO UNDICESIMO
Sette esercizi per lo sviluppo del corpo

CAPITOLO DODICESIMO
Sette esercizi minori yogi

CAPITOLO TREDICESIMO
Vibrazione e respirazione ritmica yogi

CAPITOLO QUATTORDICESIMO
Respirazione psichica yogi e suoi fenomeni

CAPITOLO QUINDICESIMO
Respirazione ritmica yogi e suoi fenomeni

CAPITOLO SEDICESIMO
Respirazione spirituale yogi