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Il Segreto delle Donne – Viaggio nel Cuore del Piacere

Il Segreto delle Donne – Viaggio nel Cuore del Piacere

Titolo originale: Les Secret des Femmes. Voyage au Cœur du Plaisir et de la Jouissance

Autore/i: Brune Élisa; Ferroul Yves

Editore: Ponte alle Grazie

prefazione di Élisa Brune, introduzione degli autori, traduzione di Monica Fiorini, collana: Saggi.

pp. 352, illustrazioni b/n, Milano

Un punto cieco, un mito, un mistero, un problema. Un segreto. Ecco che cos’è, ancora oggi, l’orgasmo femminile. E non è bastata la rivoluzione sessuale, non sono stati sufficienti i passi avanti scientifici e sociali: il crollo dei tabù morali non ha spalancato le porte del piacere, e il divario tra godimento maschile e godimento femminile è ancora il segno di una differenza che è venuto il momento di colmare. Ma è difficile uscire dal labirinto quando non si conosce il disegno generale e non si osa chiedere informazioni. Élisa Brune e Yves Ferroul fanno proprio questo: attraverso un’accurata raccolta di tutte le conoscenze attuali, partendo dalla preistoria e arrivando ai giorni nostri, mescolando sapientemente ricerca, inchiesta e testimonianze, forniscono la mappatura per orientare l’universo femminile nelle anse dell’estasi, pongono le domande che nessuno osa fare, danno le risposte che tutti cercano. Il loro filo d’Arianna riporta la felicità dei corpi all’ordine del giorno, ridonando piacere al piacere e contribuendo a svelare una volta per tutte le fragili geometrie di quell’appagamento sessuale che sta al cuore del Segreto delle donne.

Il nostro proposito è mostrare che la sessualità non è né un fine né un mezzo, è un’avventura. Una terra incognita da esplorare con un compagno di viaggio. E come in tutti i viaggi, bisogna partire con un minimo di preparazione.

«Un excursus inedito in un continente sconosciuto. Una summa, un breviario, una raccolta di testimonianze. In altre parole: tutto quello che volevate sapere sull’orgasmo ma non avete mai osato chiedere». (Le Nouvel Observateur)

«Un fenomeno ancora oggi poco conosciuto e poco indagato, appesantito da strati di pregiudizi e luoghi comuni. Per questo Il segreto delle donne è un libro che farà epoca». (Sciences Humaines)

Élisa Brune è scrittrice e giornalista. Ha conseguito un dottorato in Economia ambientale, pubblicato romanzi e libri di divulgazione scientifica. Tra i suoi campi d’interesse ci sono l’astronomia, i vulcani, l’ipnosi e la sessualità femminile.

Yves Ferroul è sessuologo, docente di storia della medicina e della sessuologia, vicepresidente del Syndicat national des Médecins sexologues. Ha fondato il sito sexodoc.

I Cinque Tibetani – Applicazioni Pratiche del Manuale di Peter Kelder

I Cinque Tibetani – Applicazioni Pratiche del Manuale di Peter Kelder

Volume 2°

Autore/i: Kelder Peter

Editore: Edizioni Mediterranee

introduzione dell’editore, traduzione dall’inglese di Milvia Faccia.

pp. 264, 70 fotografie b/n, Roma

Dopo il successo mondiale de I Cinque Tibetani che ha rivelato il segreto della Fonte della Giovinezza attraverso la pratica dei cinque antichi riti tibetani, si è reso indispensabile un seguito per rispondere alle richieste di quei lettori che sentivano l’esigenza di notizie più dettagliate e di ragguagli circa i temi trattati solo di sfuggita da Peter Kelder.
In questo nuovo manuale, scritto a più mani da esperti di salute e benessere, da medici, giornalisti e ricercatori, troverete un gran numero di informazioni connesse alla dieta, alla respirazione, all’energetica della voce e molti altri argomenti che approfondiscono e completano i cinque semplici esercizi appresi in Tibet dal colonnello Bradford.
Conoscerete inoltre le edificanti esperienze delle persone che praticano i Cinque Riti, testimoni dell’efficacia di questa saggezza che potenzia, migliora la salute, accresce la gioia di vivere e prolunga l’esistenza.

Peter Kelder, cresciuto negli USA presso una famiglia adottiva olandese, andò via di casa ancora adolescente per affrontare le sfide della vita, raggiungendo, attraverso molteplici esperienze, una profonda saggezza. In seguito, come ufficiale della marina mercantile, ha vissuto in ogni angolo del mondo ed è divenuto un versatile conversatore in molte lingue, amante dei libri, delle biblioteche e della poesia.
Ha lavorato per un certo tempo come ricercatore presso i maggiori studi cinematografici di Hollywood e nel 1939, pubblicando I Cinque Tibetani, ha reso noto al mondo intero il segreto della giovinezza che un ufficiale inglese – la cui identità è celata dallo pseudonimo di «Bradford» – aveva appreso in Tibet. Il suo libro è diventato un best-seller ed è stato tradotto in una dozzina di lingue e perfino in braille.

L’Intelligenza del Cuore – Le Emozioni e lo Sviluppo della Mente

L’Intelligenza del Cuore – Le Emozioni e lo Sviluppo della Mente

«Le emozioni sono la chiave dello sviluppo mentale e, nel corso di tutta la vita, rendono possibile il pensiero creativo in ogni sua forma.»

Autore/i: Greenspan Stanley I.; Lieff Benderly Beryl

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prima edizione, traduzione di Annamaria Biavasco e Valentina Guani, collana: Saggi, titolo originale: The Growth of the Mind.

pp. 340, Milano

Una piccola grande rivoluzione è oggi in corso: la rivincita delle emozioni, degli affetti sull’aspetto razionale della nostra vita. E non solo perché la società contemporanea, con i suoi ritmi di lavoro esasperati, con l’erosione dei legami familiari e di amicizia, con l’imporsi dell’individualismo atomizzato, ci sta creando attorno una sorta di deserto, povero di relazioni affettive rilevanti. Ma anche perché i risultati di una serie di ricerche scientifiche sullo sviluppo dell’intelligenza nel bambino, oltre all’esperienza clinica con neonati, ragazzi e adulti, hanno iniziato a mettere in discussione il primato, da secoli indiscusso, dell’intelligenza razionale su quella emotiva.
Nell’Intelligenza del cuore Stanley I. Greenspan sovverte definitivamente quella teoria e afferma che, al contrario di quanto sostengono grandi studiosi come Piaget, alla base dello sviluppo dell’intelligenza ci sono proprio quelle interazioni emotive che il neonato prima e poi il ragazzo e l’adulto vivono con le persone che li circondano. Un ambiente ricco di affetti, insomma, non garantisce solo una crescita emotivamente equilibrata, ma anche una buona maturazione intellettiva.
Forte della sua vastissima esperienza di lavoro con bambini colpiti da problemi relazionali e con famiglie a rischio, l’autore lancia un grido di allarme: allevando i nostri figli in un mondo povero di sentimenti rischiamo di produrre nuove generazioni di uomini e donne che saranno carenti anche dal punto di vista intellettuale. Nella seconda parte del libro propone perciò a tutti noi, ai singoli, alle famiglie e alle istituzioni, come cambiare di segno i valori della società e dare alle esperienze emotive maggiore importanza nel progetto della nostra vita personale e collettiva. «L’attenzione all’esperienza soggettiva non è un esercizio puramente umanitario o estetico, ma è cruciale per la sopravvivenza umana.»

Stanley I. Greenspan, considerato oggi la massima autorità nel campo della psicologia evolutiva, insegna psichiatria, scienze comportamentali e pediatria alla George Washington University Medical School. Psichiatra e psicoanalista infantile al Psychoanalitic Institute di Washington, ha creato il National Center for Clinical Infant Programs, che ora dirige. Ha pubblicato numerose opere, tra cui Infancy and Early Childhood, Intelligence and Adaptation, The Development of the Ego, The Challenging Child.

Beryl Lieff Benderly, giornalista specializzata in psicologia, è autrice di vari libri, tra cui Dancing without Music: Deafness in America e The Myth of Two Minds: What Gender Means and Doesn’t Mean.

Luisa Bàccara – La Musicista che Visse per d’Annunzio e gli Sacrificò Tutto, anche l’Onore

Luisa Bàccara – La Musicista che Visse per d’Annunzio e gli Sacrificò Tutto, anche l’Onore

Autore/i: Federici Antonella

Editore: Neri Pozza Editore

unica edizione, con un testo di d’Annunzio, in copertina: xilografia di Adolfo de Carolis.

pp. 136, 24 illustrazioni b/n f.t., Vicenza

Smikrà, l’aveva soprannominata lui. Piccolo lo chiamava lei. Erano nomi di quelli che si danno nel mezzo di un’intimità e di una tenerezza che poi, quando sono passate, non fa più piacere ricordare, che ci fanno sentire deboli, e stupidi.
Poi le cose cambiano, con quello strazio che comportano, con il silenzio che subentra su quel versante e le poche cose che diventano, orribilmente, l’esistenza di ogni giorno, quella che Gabriele ha rifiutato fino alla morte, quella che lei cercava disperatamente.
Lui era fuori dai canoni, non voleva accettare convenzioni. Non gli è mai importato che una donna fosse già moglie o madre, gli importava di vivere nella vita quelle sensazioni che, quasi sempre, all’interno della coppia, si perdono appena subentra l’abitudine.
Luisa era una donna disposta a vivere per un uomo solo; fu una compagna che a costo di qualunque umiliazione rimase dove «credeva» che fosse il suo posto.
Lo sdoppiamento Luisa-Smikrà interessava solo d’Annunzio. Luisa era la donna che restava a casa, Smikrà era la realizzazione dei sensi di lui.
Smikrà non è mai stata interessante per nessuno, tanto che l’hanno dimenticata; lo è stata per lui fintanto che così l’ha chiamata. Ritrova adesso il suo posto in un libro che parla delle abitudini di ogni giorno e dei fatti che seguitarono il loro tormento al di là dell’amore e dei nomignoli.
Il ricordo di Luisa Bàccara, con l’inedito carteggio qui riportato, consente uno sguardo privato su d’Annunzio. Dai telegrammi di lui emerge tutta quella dolcezza che non gli si volle mai riconoscere; dagli scritti di lei un’indomabile gelosia, la disperazione per la paura di perdere lo scopo della vita.
Perché ho scritto questa storia? Perché io sto spudoratamente, malgrado tutto e anche in questa occasione, dalla parte di lui. E siccome questo pezzetto di storia mancava, ho preferito scriverlo ricordando quello che d’Annunzio ha creato. Volevo si capissero le ragioni di lei, ma anche quelle di lui, perché la ragione non sta mai da una parte sola. Chi non sa più di storie d’amore troverà in sé solo un po’ di commozione per questa storia di Luisa Bàccara, e forse irritazione per quei nomignoli; chi ancora crede nell’amore… Non lo so.
(A.FED.)

Antonella Federici nata a Brescia il 1952 risiede a Treviso. Giornalista professionista dal 1980, è stata cronista di nera e giudiziaria per 15 anni. Attualmente lavora per il Gazzettino alla redazione Cultura e spettacoli. Cura la pagina dei libri e si occupa anche di cinema, teatro, lirica e televisione.

Blu Profondo – L’ultima Immersione

Blu Profondo – L’ultima Immersione

Titolo originale: The Last Dive

Autore/i: Chowdhury Bernie

Editore: Sperling & Kupfer Editori

prefazione di Homer Hickam, traduzione di Marco Bosonetto.

pp. XI-358, numerose fotografie a colori f.t., Milano

In acqua tutto conta di più: la paura, il coraggio, l’esperienza e… il tempo. A ogni immersione con le bombole, il sub rinnova la sfida con se stesso ed esplora i propri limiti, confrontandosi con i rischi legati ai tempi della decompressione e a particolarissime condizioni fisiche. «Volevo capire quale sirena induceva me e migliaia di altri sub ad affrontare le acque profonde e assassine», ammette Bernie Chowdhury, esperto di speleologia subacquea, scampato – dopo molte escursioni fortunate e migliaia di ore di brevetto alla tragedia che nel 1992 spense la vita di Chris e Chrissy Rouse, padre e figlio con la passione del mare e solo diciassette anni di differenza. Sportivi abituati a missioni potenzialmente mortali e inguaribili sognatori, i Rouse e l’autore stesso formavano affiatati scuba-diving team sempre a caccia di relitti sommersi e grotte inesplorate. A un giorno e mezzo dal porto di New York un cimitero di U-boot della seconda guerra mondiale è un invito irresistibile a tuffarsi nelle acque gelide dell’Atlantico per realizzare la speranza di identificare l’ultimo sommergibile senza nome. Ma la pratica dell’immersione e la comunità dei sub hanno regole a cui è impossibile sfuggire… Una storia vera – arricchita da un suggestivo inserto fotografico a colori – in cui si intrecciano avventura e ossessione, l’ambizione e il fascino di scafi spettrali abitati da creature marine non sempre innocue, che appassiona per lo spessore umano dei protagonisti e gli aspetti estremi di un racconto che lascia letteralmente senza fiato.

«Finalmente un nuovo genere che mette in scena le paure legate agli abissi… Per scalare l’Everest ci vogliono giorni, mentre alla maggior parte dei subacquei d’immersione profonda bastano 40 minuti per scendere e ore per risalire con il malore da decompressione sempre in agguato… Indimenticabile storia fatale di due sub inseparabili fino all’ultima avventura.»
(New York Times Book Review)

«Come Bernie Chowdhury dimostra in questo racconto mozzafiato che svela i virtuosismi tecnici dei sub ’di lungo corso’, l’acqua può diventare territorio di ossessioni e di sfide fatali …»
(News day)

«Un libro che esplora da vicino i limiti tollerati dal corpo e dalla psiche umani alla prova degli abissi.»
(Sunday Express Magazine/London)

«Padre e figlio… nuotano per la pura gioia di esplorare, protagonisti di un’avventura da brivido pagata a carissimo prezzo.»
(Sherry Sontag, coautrice di Immersione rapida)

Bernie Chowdhury, statunitense, è istruttore di sub, esperto di immersioni in grotta e di esplorazione di relitti. Amico dei Rouse, con i quali ha condiviso molte imprese subacquee, è membro dell’Explorers Club, ha fondato la rivista specializzata Immersed e ha curato alcuni documentari sull’immersione estrema.

Il Bordello Galleggiante

Il Bordello Galleggiante

Titolo originale: The Floating Brothel

Autore/i: Rees Siân

Editore: Garzanti Editore

prima edizione, traduzione dall’inglese di Barbara Bagliano, collana: Memorie, documenti, biografie, in copertina: in alto, un militare sia avvia verso il porto del piacere, in basso, la Lady Julian nel 1782.

pp. 272, numerose tavole b/n f.t., Milano

Da Londra al Brasile, dal Sudafrica all’Australia, lo straordinario viaggio della Lady Julian e delle sue indimenticabili passeggere: 237 tra prostitute, vagabonde e borseggiatrici condannate all’esilio dai tribunali di Sua Maestà alla fine del Settecento.

Nel luglio del 1789 la Lady Julian, una nave che aveva imbarcato 237 tra prostitute, borseggiatrici, vagabonde e altre donne condannate all’esilio dai tribunali di Sua Maestà, lasciava il porto di Londra: era diretta verso Botany Bay e la futura Sydney, per offrire ai coloni servizi sessuali e assicurare una discendenza.
Fu un viaggio per certi aspetti memorabile: come ricorda una testimonianza dell’epoca, «le donne – molte della quali erano prostitute londinesi – avevano trasformato la nave in un bordello galleggiante».
Ma il viaggio della Lady Julian non è affascinante solo per le avventure sentimentali ed erotiche delle «mogli temporanee» del suo equipaggio. È anche un’avvincente discesa nei bassifondi della società inglese dell’epoca. È una imprevedibile crociera che attraversa tutti gli oceani, dalle Canarie al Brasile, dal Sudafrica all’Australia.
È l’approdo su una terra lontana e inospitale di un gruppo di donne destinate a diventare protagoniste di una pagina poco nota nella storia di un grande paese.

Siân Rees è nata in Cornovaglia da una famiglia di costruttori di navi ed è da sempre affascinata dal mare. Si è laureata in storia a Oxford e si è recata a Sydney per completare la ricerca sul viaggio della Lady Julian.

Prima della Bibbia – Sulle Tracce della Religione Arcaica del Proto-Israele

Prima della Bibbia – Sulle Tracce della Religione Arcaica del Proto-Israele

Autore/i: Baldacci Massimo

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

introduzione dell’autore, collana: Uomini e religioni, in sovraccoperta: Pieter Bruegel, La piccola torre di Babele, 1563 circa Rotterdam, Museum Boymans-van Beuningen.

pp. 304, tavole a colori f.t., Milano

Jhwh era Dio di Israele ma nessuno, prima di Osea o di Amos o del secondo Isaia, immaginava di essere nel peccato se coltivava la sua fede politeista o se annetteva alla figura di Jhwh simboli propri di El o di Baal, né se l’affiancava alla divinità femminile di Asherah, da sempre presente in ogni casa a protezione della famiglia.

È forse un caso che la solenne proclamazione di fede del Deuteronomio reciti “mio padre era un arameo errante”? o che il profeta Isaia indichi la lingua ebraica come “lingua di Canaan”? o che dei 1454 termini utilizzati nella letteratura di Ugarit per descrivere il mondo divino, ben 711 (quasi il 50%!) vengano reimpiegati dalla Bibbia ebraica? o che i testi più antichi della Bibbia presentino inequivocabili radici cananee?
Qualunque sia stata la nascita di Israele, questa avvenne in territorio cananeo, tra popolazioni cananee, in un periodo storico a cultura cananea e, probabilmente, da genti cananee. È la Bibbia stessa, del resto, a imporre di essere letta in relazione con i testi delle culture circostanti, perché in essa traspaiono con evidenza il colore dei miti delle origini, le antiche migrazioni delle singole tribù, le leggendarie storie degli eroi, i culti ancestrali della pietà popolare. La Bibbia della fede non può essere separata dalla Bibbia della storia. La comprensione è strettamente legata al contesto della sua nascita, fatto di tribù semitiche con dialetti diversi, di potenti città stato, di raffinata cultura letteraria e religiosa, di grandi dei. Chi viene prima, allora, Jhwh, oppure El, Baal, Shamash, Resep, Molok, o le dee Asherah e Anat? e la religione di Israele è sempre stata monoteista? oppure al monoteismo si arrivò gradualmente? e quando, e come?
Disponendoli secondo l’ordine del canone biblico, questo volume presenta i numerosi e a volte emblematici testi paralleli alla Bibbia ebraica presenti negli scritti dei popoli circostanti, dalle vicinissime città stato cananee di Ugarit e della Fenicia, ai regni siriani di Mari ed Ebla, alla potente realtà aramaica, alla cultura millenaria della Mesopotamia. Una grande rassegna per comprendere la Bibbia nel contesto socio-culturale da cui è sorta, un’opera unica nel panorama culturale italiano, e non solo italiano.

Massimo Baldacci (Università di L’Aquila; Visiting Professor in Germania), formatosi al Pontificio Istituto Biblico sotto la guida autorevole di Carlo Maria Martini, Luis Alonso Schökel e Mitchell Dahood, è uno dei più autorevoli esperti a livello mondiale della letteratura cananea. Tra le sue pubblicazioni recenti: La scoperta di Ugarit (Piemme, Casale Monferrato 1996); Il libro dei morti dell’antica Ugarit. Le più antiche testimonianze sull’Aldilà prima della Bibbia (Piemme, Casale Monferrato 1998) e nel 1999 presso Mondadori Il diluvio. Mito e realtà del più grande cataclisma di tutti i tempi.

Dopo la Bomba – Tutto quello che si Deve Sapere per Sopravvivere ad un Attacco Nucleare

Dopo la Bomba – Tutto quello che si Deve Sapere per Sopravvivere ad un Attacco Nucleare

Autore/i: Mazzini Francesco

Editore: EPC Editrice

unica edizione, prefazione dell’autore.

pp. 240, numerose illustrazioni b/n, Roma

Questo libro ti insegna cosa devi fare per sopravvivere tu, con la tua famiglia, ad un attacco nucleare, come ti devi proteggere in casa tua se non hai un rifugio migliore, quali aiuti puoi aspettarti dalle autorità e che cosa invece devi fare da solo.
Contiene utili consigli per proteggerti dalle radiazioni dovute al fall-out e ti dice come devi comportarti quando l’attacco è finito e l’aria, l’acqua e gli alimenti saranno contaminati ancora per molti anni.
Il libro contiene anche un regolo per il calcolo delle dosi da radiazioni, utili tabelle per controllare le diete alimentari, criteri per valutare il grado di protezione dei locali scelti come rifugio ed infine riporta la normativa tecnica della protezione civile svizzera per la costruzione dei rifugi privati.

L’ingegner Francesco Mazzini, direttore del Laboratorio di difesa atomica, è uno dei maggiori esperti italiani nel campo dei rischi nucleari, in pace e in guerra. Parallelamente all’attività svolta nel Centro studi ed esperienze del Corpo Nazionale Vigili del fuoco, l’autore del volume ha fatto parte di commissioni e gruppi di studio, in campo internazionale, sui problemi dell’emergenza nucleare. Ha dedicato all’argomento numerose memorie scientifiche.

La Tela del Ragno – Il Delitto Moro

La Tela del Ragno – Il Delitto Moro

Autore/i: Flamigni Sergio

Editore: Kaos Edizioni

premessa dell’autore.

pp. 450, Milano

La ricostruzione della strage di via Fani (Roma, 16 marzo 1978), dei successivi 55 giorni del sequestro Moro, e di tutti i misteri intorno al delitto che ha segnato mutandola la storia della Repubblica.

Gli affiliati alla Loggia segreta P2 insediati ai vertici dei Servizi e delle forze di sicurezza • Le indagini approssimative e omissorie, e i depistaggi delle ricerche della “prigione” brigatista • I reperti scomparsi e le ambiguità della magistratura romana • Le manovre occulte e le implicazioni internazionali • Gli infiltrati nelle Br, e l’enigmatico capo brigatista Mario Moretti • Le responsabilità e le reticenze del ministro dell’Interno Francesco Cossiga • Le lettere di Moro e i comunicati delle Brigate rosse • Dai servizi segreti alla tipografia romana delle Br • Il generale Carlo Alberto dalla Chiesa e i documenti del covo Br di via Monte Nevoso • Il presidente del Consiglio Giulio Andreotti, e il conflitto del clan andreottiano con Carmine Pecorelli • I silenzi e le bugie dei brigatisti dissociati.

Sergio Flamigni (Forli, 1925), parlamentare del Pci dal 1968 al 1987, ha fatto parte delle Commissioni parlamentari d’inchiesta sul caso Moro, sulla Loggia P2 e Antimafia. Ha scritto: Trame atlantiche. Storia della Loggia P2 (1996); «Il mio sangue ricadrà su di loro». Gli scritti di Aldo Moro prigioniero delle Br (1997); Convergenze parallele (1998); Il covo di Stato (1999); I fantasmi del passato (2001); La sfinge delle Brigate rosse (2004); Le Idi di marzo (2007); La prigione fantasma (2009).

Quando l’Europa è Diventata Cristiana (312-394) – Costantino, la Conversione, l’Impero

Quando l’Europa è Diventata Cristiana (312-394) – Costantino, la Conversione, l’Impero

Titolo originale: Quand notre monde est devenu chrétien (312-394)

Autore/i: Veyne Paul

Editore: Garzanti Editore

traduzione dal francese di Emanuele Lana, collana: Collezione storica, in sovraccoperta: Battesimo di Costantino, Roma, SS. Quattro Coronati, Cappella di San Silvestro.

pp. 208, Milano

La conversione di Costantino al cristianesimo è uno degli avvenimenti decisivi della storia mondiale. Poco prima, nel 309 e nel 311, due feroci persecuzioni avevano provocato migliaia di vittime tra i seguaci del nuovo culto. All’epoca solo una piccola percentuale degli abitanti dell’immenso impero era di religione cristiana. Ottant’anni dopo il paganesimo sarebbe stato vietato, scomparendo per sempre dalla storia.
Paul Veyne, uno dei massimi studiosi dell’antichità, individua le ragioni di quella svolta epocale: le cause storiche, che affondano le radici nella situazione politica dell’impero romano; ma anche le motivazioni personali, radicate nella psicologia di un sovrano che si riteneva il salvatore dell’umanità e che fu dunque in grado di compiere un gesto di straordinaria audacia.
Quando l’Europa è diventata cristiana ricostruisce la cornice di quella rivoluzione politica, culturale e religiosa, e ne analizza le conseguenze. La cristianizzazione dell’impero seguì un cammino tortuoso, che portò finalmente alla sintesi tra due sistemi di valori, cambiando profondamente sia la romanità sia la Chiesa, che convertì milioni di persone senza fare martiri. Ma quel processo lasciò anche cicatrici profonde: l’antisemitismo cristiano iniziò proprio allora a sedimentare i suoi veleni. Senza dimenticare che quegli eventi così lontani nel tempo riverberano ancora nel dibattito politico, come conferma la discussione sulle radici cristiane dell’Europa. Veyne ci offre così una riflessione documentata e a tratti provocatoria sul rapporto tra ideologia e religione, tra monoteismo e psicologia, tra storia e politica.

«Ho scritto questo libro contro me stesso. Sono totalmente miscredente e fra tutte le religioni quella che sopporto meno è proprio il cristianesimo. Ma da storico ho dovuto sforzarmi di non prendere partito né pro né contro. La cosa più difficile è stato capire cosa si ha nel cuore e nell’animo quando si è cristiani.» (Paul Veyne)

«Paul Veyne è un grande irregolare della storiografia francese, di quelli che scrivono divinamente… Il suo è un libro magnifico che si legge come un romanzo.» Marina Valensise, (Il Foglio)

«È un ritemprante percorso spirituale, anticonformista, appassionante, che rende il lettore più intelligente.» (Le Vif/L’Express)

«Il libro di Paul Veyne non è soltanto un libro di storia erudito e solido, è anche una miniera di profonde riflessioni sulla nostra civiltà.» (Le Figaro Littéraire)

Paul Veyne (Aix-en-Provence, 1930), storico e archeologo, è considerato il massimo esperto dell’antica Roma. Membro della École française de Rome, fino al 1998 ha ricoperto la cattedra di Storia romana al Collège de France, di cui attualmente è professore onorario. Vive a Bédoin, nella Valchiusa. Tra le sue numerose opere, le più recenti sono: La società romana (Laterza, 2004); I greci hanno creduto ai loro miti? (Il Mulino, 2005); La vita privata nell’impero romano (Laterza, 2006) e L’impero greco-romano. Le radici del mondo globale (Rizzoli, 2007).

Quando i Genitori si Separano

Quando i Genitori si Separano

Titolo originale: Quand les Parents se Séparent

Autore/i: Dolto Françoise

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

introduzione di Silvia Vegetti Finzi, presentazione dell’autrice, traduzione di Sergio Benvenuto.

pp. XIV-142, Milano

Un amore finito, un matrimonio in frantumi: con dolore e con innumerevoli difficoltà la coppia si separa, divorzia. Ma il dolore dei figli è quasi sempre più lacerante, le loro difficoltà sono maggiori, e spesso i genitori non sono in grado di offrire né consolazione né sicurezza. Per aiutare tanti bambini a superare senza traumi il momento della crisi, per evitare che diventino le vittime di contese giudiziarie o di ricatti affettivi, occorre qualcosa di più del buon senso e della buona volontà. In questo volume la grande psicoanalista francese Françoise Dolto, da sempre attenta esploratrice dell’universo infantile, affronta con lucidità e competenza il complesso rapporto tra genitori separati e figli, analizzandone le svariate problematiche: come gestire la custodia dei figli, quale relazione instaurare tra i bambini e la giustizia, la scuola, le famiglie dei genitori. Sulla base della sua ricca esperienza, la Dolto indica il non facile cammino che bisogna intraprendere per far sì che un evento potenzialmente doloroso e perturbatore, quello della separazione, possa diventare una tappa verso una più equilibrata assunzione di responsabilità da parte degli adulti e dei bambini.

Françoise Dolto (1908-1988), specialista in psicoanalisi infantile, è stata allieva di Jacques Lacan con il quale nel 1964 ha dato vita alla Scuola Freudiana di Parigi. Nota a livello mondiale per i suoi lavori scientifici, ha creato le Maisons Vertes, un esperimento pionieristico di iniziazione precoce del bambino alla vita sociale. Autrice di numerosi saggi e manuali, nella collezione Oscar ha pubblicato: Adolescenza, Il bambino e la città, Come allevare un bambino felice, Il desiderio femminile, I problemi dei bambini, Solitudine felice e, con Nazir Hamad, Quando i bambini hanno bisogno di noi.

Medicina Cinese – Fondamenti e Metodo • La Tela che non ha Tessitore

Medicina Cinese – Fondamenti e Metodo • La Tela che non ha Tessitore

Titolo originale: The Web that has no Weaver. Understanding Chinese Medicine

Autore/i: Kaptchuk Ted J.

Editore: Red Edizioni

quarta edizione, traduzone dall’inglese di Augusto Sabbadini (Shantena), collana: L’altra medicina Studio/21.

pp. 296, illustrazioni b/n, Como

Con grande unanimità di consensi, si riconosce a questo libro un’importanza fondamentale per la conoscenza della medicina cinese. ’La tela che non ha tessitore’ (questo il titolo originale) ne offre infatti una presentazione articolata ed esauriente, in cui hanno pari rilievo e si integrano reciprocamente tanto il contesto filosofico e culturale da cui essa trae origine, quanto le tecniche diagnostiche e il sistema terapeutico in cui si è organizzata.
Un’integrazione di questo tipo deve essere supposta per ogni scienza, ma è tanto più necessaria per la medicina cinese, che non è stata protagonista, come quella occidentale, di mutamenti o svolte clamorose nel tempo, di scontri con la tradizione, di specialistiche parcellizzazioni. Proprio sottolineando e approfondendo lo ’spirito filosofico’ della medicina cinese, l’autore procede nell’esposizione delle sue peculiari caratteristiche, a partire dal tema in essa centrale della malattia come ’quadro di disarmonia’.
Ma il pregio del libro non è solo la correttezza dell’approccio. Esponendo fondamenti e metodo della medicina cinese, che esiste concretamente e parallelamente a quella occidentale, l’autore in modo implicito propone un confronto: non per esprimere un verdetto sulla superiorità dell’una o dell’altra, ma perché di ognuna si possa assumere una visione critica costruttiva e un’aperta consapevolezza delle debolezze e dei punti di forza.

Ted J. Kaptchuk dirige la Pain and Stress Relief Clinic presso l’ospedale Lemuel Shattuck di Boston, un reparto cronicario d’avanguardia, in cui operano contemporaneamente specialisti dei diversi sistemi di medicina, occidentali e orientali, praticati nel mondo. Da questa straordinaria esperienza è nato un libro, scritto da Kaptchuk in collaborazione con Michael Croucher, Le arti del guarire, pubblicato da red edizioni.

Musica Distante – Meditazioni sulle Virtù

Musica Distante – Meditazioni sulle Virtù

Autore/i: Trevi Emanuele

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prima edizione, collana: Letteratura contemporanea, in sovraccoperta: Maestro del Libro di casa, Tre angeli in volo, Basilea, Kunstmuseum.

pp. 160, illustrazioni b/n, Milano

«Si tratta di incamminarsi in quella terra di nessuno nella quale il desiderio della bellezza e l’esigenza della giustizia inducono a ridefinire senza tregua i confini dell’identità, coinvolta in una interminabile migrazione attraverso tutte le forme possibili della vita, tutti i paesaggi contenuti nella vastità della terra che abitiamo, tutti i sogni che rimangono ancora da sognare.»

In compagnia dei libri e delle opere d’arte si spende il proprio tempo per i più diversi motivi. C’è chi legge un grande romanzo per trovare il sonno, e chi gli dedica infinite e minuziose ricerche erudite. C’è chi divora le pagine in preda al dèmone dell’identificazione, e chi lentamente ne assapora le astuzie dello stile. Esiste, fra le tante, anche la possibilità di interrogarlo per quanto esso ha da suggerire riguardo alle apparenze della vita, alla nostra perenne fatica di decifrarle. Attraverso la sua particolare bellezza, quel romanzo potrà allora riservare al suo lettore una chiave d’accesso a se stesso, o un tenue filo d’Arianna nel labirinto delle esperienze e dei desideri. Non si tratta allora di critica letteraria, almeno non nel senso dello spazio limitato e spesso futile che la riflessione sulla letteratura talvolta ha voluto ritagliarsi, ma di una preoccupazione di natura morale.
Servendosi del sistema delle virtù, uno dei più fortunati e duraturi edifici del pensiero morale cristiano, utilizzando le quattro virtù cardinali e le tre teologali come i cardini e i decumani di una città ideale, Emanuele Trevi ha costruito una pianta arbitraria eppure necessaria, labile eppure inevitabile, per leggere opere letterarie e figurative che vanno da Jacopone da Todi ad Alain-Fournier, da Leopardi a Kafka, da Simone Martini al Pisanello, avanti e indietro nel tempo, da Giotto a Vermeer e da Angela da Foligno a Walter Benjamin.
Nell’eleganza di queste pagine il lettore scoprirà il candore e l’azzardo di chi cerca di scoprire nei libri e nelle immagini dipinte un senso ultimo delle cose, un ammaestramento, però senza farsi prendere dalla tentazione universalizzante e senza mai nascondersi la natura parziale del proprio ragionare, ovvero senza mai perdere la consapevolezza di stare cucendo “intorno al profilo evanescente di sette nomi le idee che possono combaciare con il loro vuoto.” E si tratta di un vuoto che nel tempo ha lavorato limando, erodendo anche i significati di queste virtù.
Pochi sanno ormai riconoscere, nella parola attuale, il significato originario della “prudenza” o le sfumature della “speranza”. Qualcuno si sorprenderà di trovare Apuleio nel capitolo dedicato alla “fede” o Joyce in quello in cui si parla della “giustizia”. Ma è a questa “musica distante” che dobbiamo abituarci, per cogliere, sul sottilissimo discrimine tra l’abitudine e la rivelazione, l’elemento simbolico che ci fa riconoscere, per un attimo, il senso della nostra vita. Come quella distant music che Gretta, la protagonista de I morti, il celebre racconto di Joyce, ascolta sulle scale, alla fine di un banale ricevimento, e la musica le ricorda il ragazzo che era morto per lei, tanti anni prima.
E allora la scoperta di questo libro, la ragione che ci farà amare le sue pagine è la certezza “che la possibilità di vedere i miracoli nel tessuto dei gesti della vita, di celebrare il rapporto di reciproca santificazione che unisce l’Assoluto al Quotidiano, faccia parte della letteratura, o dell’arte.”

Emanuele Trevi è nato a Roma, dove vive, nel 1964. Ha pubblicato una “lettera sulla critica”, Istruzioni per l’uso del lupo (Castelvecchi 1994) e ha curato e introdotto varie edizioni di classici francesi e italiani. É redattore di Nuovi Argomenti.

Letteratura Cinese

Letteratura Cinese

Autore/i: Lanciotti Lionello

Editore: Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente

edizione interamente riveduta e arricchita di un Indice delle opere e dei nomi citati, prefazioni dell’autore, collana: Il nuovo Ramusio 6.

pp. 272, Roma

Dalla prefazione:
“L’affettuosa insistenza degli amici dell’Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente mi ha indotto a ripubblicare questa mia Letteratura cinese. La possibilità che essa risulti ancora utile ai sempre più numerosi allievi dei corsi di cinese, che con ritmo crescente vengono inaugurati presso università ed istituti vari, oltre alla perdurante penuria in Italia di lavori di questo genere sono stati gli argomenti addotti per vincere la mia ritrosia a ripresentare un libro che vide la luce quasi quarant’anni or sono per i tipi di Vallardi.
Questa seconda edizione è stata interamente riveduta e arricchita di un Indice delle opere e dei nomi citati. Parole e nomi cinesi, che nella edizione del 1969 erano stati traslitterati secondo il metodo «Wade-Giles», sono stati qui resi in «Pinyin», in omaggio a quelle convenzioni linguistiche che di quando in quando rinnovano i precedenti criteri, non senza qualche imbarazzo del lettore comune, ancorché colto, che, come per il caso del cinese, scopre improvvisamente che, per esempio, il Tao è diventato Dao. Per non turbare troppo il suddetto, posso assicurare che dal punto di vista semantico tale Principio ha conservato la sua imperturbabile immutabilità, la cui traccia ho inteso preservare continuando impunemente a riferirmi al Daoismo ed ai Daoisti come ai vecchi, cari Taoismo e Taoisti.
Un ringraziamento particolare al fraterno amico Beniamino Melasecchi che ha curato con molta perizia la riedizione del volume.” (Lionello Lanciotti)

Il Bosco di Hiram – Un Volo di Ricognizione sul Pianeta Uomo tra Scienza ed Esoterismo

Il Bosco di Hiram – Un Volo di Ricognizione sul Pianeta Uomo tra Scienza ed Esoterismo

Autore/i: Kessler Mario

Editore: L’Archivio Editore

unica edizione, premessa dell’autore, collana: I Gufi.

pp.120, Roma

Chi sono? Almeno una volta nella vita ciascuno si è posto questa domanda. Non meno importante delle altre due che ne sono il diretto corollario: da dove vengo? dove vado?
Il volo di ricognizione sul pianeta uomo non poteva prescindere dal tentativo di dare una risposta a questi interrogativi nati con l’uomo nel momento in cui ha avuto consapevolezza di se stesso.
Messo da parte ogni intento fideistico, Kessler, da buon laico, si rivolge alla scienza e dà la parola ad uno dei più agguerriti sostenitori dell’assoluta indipendenza della scienza dal pensiero trascendentale: Jacques Monod, premio Nobel per la biologia nel 1965. Appare scontato che con un tale luminare della conoscenza accademica i risultati non potevano essere né gradevoli né gratificanti per l’uomo che coltiva dentro di sé l’esigenza di spiegazioni totali sui grandi perché dell’esistenza. Kessler percorre fino in fondo il cammino del materialismo scientifico le cui conclusioni non possono che essere la consapevolezza che l’uomo non è “il figlio di Dio, ma semplicemente un primate evolutosi attraverso il gioco di cieche casualità…”
Abbandonato Monod all’angosciosa solitudine del suo modello, l’autore allarga gli orizzonti, rivolgendosi prima alla parapsicologia e ai poteri interiori dell’uomo, quindi alle conoscenze esoteriche tramandate nei millenni, per giungere alfine al segreto bosco di Hiram, la summa del sapere iniziatico. Riuscirà Kessler a trovare una risposta? Sarà il lettore a scoprirlo seguendo il sentiero tracciato dall’autore.

Mario Kessler è uno pseudonimo dietro il quale si cela un serio studioso dei problemi dell’uomo e un noto divulgatore scientifico. É la sua prima esperienza in campo saggistico.

Lo Zoo Sotto la Tenda

Lo Zoo Sotto la Tenda

Titolo originale: The Bafut Beagles

Autore/i: Durrell Gerald

Editore: Ugo Guanda Editore

introduzione dell’autore, traduzione di Fiammetta Lang, collana: Narratori della fenice, in copertina: Maurizio Bottoni, Scoiattolo, Tempera su pergamena.

pp. 192, Parma

Nell’impareggiabile scenario naturale della valle del Cross River, in Camerun, lo zoologo Gerald Durrell, ancora ventitreenne, si muove alla ricerca di specie animali quasi sconosciute, attraversando foreste tropicali, fiumi e montagne incontaminate. Le pacifiche battute di caccia che il giovane naturalista organizza diventano a poco a poco occasione di divertite scoperte sul mondo animale, sempre osservato con occhi pieni di curiosità e di amore. Sono due mesi di spedizioni ininterrotte, un susseguirsi incalzante di episodi gustosi e bizzarri, narrati con lieve ironia, di cui diventano protagonisti animali di ogni genere: scoiattoli diffidenti, rane pelose, rospi dal carattere estroverso, topi «volanti» e poi serpenti, scimmie, manguste e felini; tutti lentamente radunati e pazientemente accuditi nello zoo sotto la tenda, dove imparano faticosamente a convivere tra loro, come in una sorta di moderna e incredibile «arca di Noè».
Ma non è semplicemente la fauna a costituire l’oggetto dell’arguzia affettuosa del narratore: il racconto disegna un affresco multicolore di tutta una regione africana ritraendo anche gli abitanti del luogo, cogliendoli nelle loro paure ancestrali e nella loro naturalissima saggezza, descrivendoli sia nella loro paziente dedizione al lavoro sia nei momenti dei mercati e delle feste. Su tutti spicca la personalità autorevole ma ingenua del capotribù, il «Fon» di Bafut, capace di straordinaria ospitalità e di colossali bevute, al quale l’autore dedica pagine tra le più godibili. Ma l’ironia leggera e il sapido umorismo della scrittura di Durrell possono lasciare spazio anche a note di stupita malinconia, come nelle descrizioni delle indimenticabili albe equatoriali o nei lunghi momenti dell’addio con il «Fon» e la sua gente. E quando la nuova «arca di Noè» prenderà il mare diretta in Inghilterra, lo sguardo del naturalista indugerà commosso su una terra che lo ha conquistato.

Gerald Durrell (1925-1995) ha esordito come scrittore con La mia famiglia e altri animali (1956). Ad esso ha fatto seguito una serie di libri in cui l’autore ha raccontato le sue esperienze di zoologo e naturalista in tutto il mondo. Nel catalogo Guanda: L’anniversario dell’Arca, L’isola degli animali, Storie di animali e altre persone di famiglia, Un albero pieno di orsi e L’uccello beffardo.

Come per Lucido Specchio – Libro dei Meriti di Vita

Come per Lucido Specchio – Libro dei Meriti di Vita

Titolo originale: Liber Vitae Meritorum

Autore/i: Ildegarda di Bingen

Editore: Mimesis Edizioni

a cura di Luisa Ghiringhelli, prefazione di Claudio Bonvecchio, collana: Mimesis Abraxas 11.

pp. 376, Milano

“Ildegarda vede quello che mai gli uomini vorrebbero vedere, presi come sono dalla icona che il loro lo ha voluto creare. Ildegarda vede – anche se non comprende – la totalità della realtà psichica umana che si compendia nelle pagine finali del Liber vitae meritorum dove la complexio oppositorum si esplicita come il soffio vitale”. (Claudio Bonvecchio)

Il Liber de vitae meritorum è, con lo Scivas e il Liber divinorum operarum, uno dei tre testi principali di teologia mistica di Ildegarda di Bingen. Più che un’etica cristiana medievale, è una narrazione visionaria di forte intensità morale, ancor oggi di estrema attualità. Affrontando il tema del rapporto tra macrocosmo e microcosmo, il testo giunge a definire con profondità la relazione che esiste tra l’uomo e un Dio che ha voluto farsi uomo egli stesso. Dal conflitto tra vizi e virtù (i cosiddetti meriti di vita) scaturisce l’osservazione della meravigliosa armonia tra progetto divino e libera volontà umana. Ildegarda, – che dà di sé la definizione di “creatura semplice” – riferisce la propria personale esperienza mistica che si traduce in una grandiosa visione cosmica al centro della quale sta, appunto, l’Uomo. Innanzi a lui si svolge il confronto tra vizi e virtù, tra i quali è necessaria ogni giorno una scelta: se questa sarà eticamente errata e sarà improntata al vizio, nell’aldilà purgatoriale l’anima incorrerà in una serie di punizioni. L’autrice si sofferma anche su questo aspetto, sottolineando come l’uomo debba in vita cercare di allontanarsi dal vizio ed emendarsi dei propri peccati, per accedere così, dopo la morte, alla vita “tutta di gioia” con la cui descrizione il testo si conclude.

Ildegarda de Bingen (1098-1179) fu badessa del monastero di Bingen e conobbe una libertà di azione e di pensiero sconosciuti alle donne del suo tempo. Dotata di una cultura multiforme ed enciclopedica, Ildegarda seppe spaziare dalla teologia alla botanica, dalla medicina naturale alla musica.

Luisa Ghiringhelli è studiosa di formazione classica. In collaborazione con il Centro Studi St. Ildegarda, ha prodotto vari studi e lezioni aull’opera della santa medievale, e sta curando il progetto della traduzione dell’Opera omnia di Ildegarda, di cui il presente volume vuol essere l’inizio.

L’Avventura di un’Anima – Come Trovare Dio : Viaggio nel Mistero dei Misteri

L’Avventura di un’Anima – Come Trovare Dio : Viaggio nel Mistero dei Misteri

Autore/i: Chopra Deepak

Editore: Sperling & Kupfer Editori

traduzione di Alessandra De Vizzi.

pp. 342, Milano

In questo nuovo, sorprendente saggio di grande fascino e attualità Deepak Chopra affronta con semplicità e immediatezza il più astratto dei problemi: la conoscenza di Dio. Quante volte ci siamo chiesti come «sperimentare» in presa diretta e reale il divino, con quali strategie della mente provare, senza mediazioni culturali e religiose, l’esistenza di Dio, e persuadercene… L’autore spiega come riuscirci, partendo dal presupposto che il cervello umano è «programmato» per conoscere Dio. Il nostro sistema nervoso, infatti, è naturalmente in grado di fornire sette «reazioni biologiche» che corrispondono ai sette livelli dell’esperienza divina, condivisi da tutte le fedi, che derivano dall’esigenza del cervello di trovare un significato plausibile in un universo infinito e caotico. Si tratta però di un percorso lungo e costellato di ostacoli e resistenze da parte della razionalità davanti a misteri tuttora irrisolti della conoscenza quali il risveglio religioso, l’estasi, il genio, la telepatia, le personalità multiple e la chiaroveggenza… Questi elementi appartengono tutti al vasto e complesso «campo della mente» – studiato anche dalla fisica dei quanti -, un «luogo» invisibile che rappresenta la fonte primordiale di ogni energia e di ogni esistenza, dove Dio è nostro coautore nell’incessante processo della creazione che corrisponde alla vita stessa. Una lettura illuminante e suggestiva, il libro più ambizioso e riuscito di un autore che fondendo scienza e filosofia sa sempre offrire un contributo concreto di grande profondità e rilievo, capace di accelerare il percorso individuale verso l’unione con il divino e una serena vita interiore.

«Mi congratulo con Chopra per questo libro meraviglioso destinato a raggiungere un pubblico vastissimo con un argomento di grande spiritualità ma affrontato con un atteggiamento rigorosamente scientifico.» (Dalai Lama)

«Deepak Chopra è senz’altro uno dei più lucidi e ispirati filosofi del nostro tempo.» (Mikhail Gorbaciov)

«Ancora una volta Chopra ci immerge profondamente nei misteri e nelle gioie della vera spiritualità.» (James Redfield)

«L’avventura di un’anima potrebbe diventare il punto di riferimento irrinunciabile per ogni uomo che sia alla ricerca della verità e di Dio. Chiunque abbia nobiltà d’animo potrà portarlo con sé nel suo viaggio spirituale su questa terra.» (Shirley Maclaine)

«<Con un intuito sorprendente e una chiarezza che toglie il respiro, Deepak Chopra ha cercato di dare delle risposte all’unica domanda che davvero ha importanza. In futuro si ricorderà questo momento storico come il momento in cui finalmente è stato levato il velo dal volto di Dio. » (Neale Donald Walsch)

Deepak Chopra, medico endocrinologo e terapeuta, ha studiato e praticato in India e negli Stati Uniti, dove tuttora lavora e vive con la famiglia. Fondatore e presidente dell’Ayurvedic Medicine, che ha centri in diversi paesi, è membro del Chopra Center for Well Being e della Infinitive Possibilities International. Ha scritto numerosi bestseller, tradotti in tutto il mondo, pubblicati in Italia da Sperling & Kupfer.

Tra Noi e la Libertà – La Storia della Leggendaria Fuga di Sette Uomini dalla Siberia Al Tibet. Un’Impresa Epica, un Inno al Coraggio e alla Sete di Libertà

Tra Noi e la Libertà – La Storia della Leggendaria Fuga di Sette Uomini dalla Siberia Al Tibet. Un’Impresa Epica, un Inno al Coraggio e alla Sete di Libertà

1941: Sei uomini in fuga da un campo di prigionia in siberia. La fame, il freddo, il dolore, la disperazione affrontati in nome di una sola cosa, la libertà.

Autore/i: Rawicz Slavomir

Editore: TEA – Tascabili degli Editori Associati

traduzione di Luciana Agnoli Zucchini, revisione di Massimo Bocchiola. titolo originale: The Long Walk.

pp. 288, cartine b/n, Milano

Nel 1939 Slavomir Rawicz, tenente della cavalleria polacca, fu condannato come spia a 25 anni di lavori forzati in Siberia. Il viaggio da Mosca al campo di prigionia durò tre mesi, nel cuore dell’inverno. Moltissimi prigionieri morirono nel tragitto. Rawicz sopravvisse e la primavera successiva cominciò a organizzare la propria fuga. Nel giugno 1941, con altri sei compagni, attraversò la linea ferroviaria transiberiana e si incamminò verso sud. Dopo quasi un anno di marcia, più di 6500 chilometri, la traversata del deserto del Gobi, il gelo, la fame, le malattie, la disperazione, i sopravvissuti giunsero in Tibet, nel marzo 1942. Lì furono salvati e curati dagli inglesi.
Una storia di straordinario coraggio e resistenza, ma soprattutto un inno senza tempo alla sete di libertà.

Slavomir Rawicz, nato in Polonia nel 1915, dopo le vicende narrate in questo libro si è stabilito in Inghilterra e vive attualmente a Londra. Tra noi e la libertà, apparso per la prima volta nel 1956, è stato tradotto in diciotto lingue e ha venduto oltre un milione di copie in tutto il mondo.

Luci nella Notte – UFO : Il Caso Zanfretta

Luci nella Notte – UFO : Il Caso Zanfretta

Autore/i: Di Stefano Rino

Editore: Alkaest

unica edizione, prefazione di Roberto Pinotti, introduzione dell’autore, fotografie di Luciano Zeggio, collana: Gli enigmi dell’essere e del divenire.

pp. 200, numerose tavole b/n f.t., Genova

Nella notte tra mercoledì 6 e giovedì 7 dicembre 1978 la Guardia Giurata Fortunato Zanfretta dell’Istituto di vigilanza privata “Val Bisagno” di Genova, fu trovato in istato di choc ed in preda ad un indicibile terrore nei pressi della villa «Casa Nostra» di Marzano di Torriglia, un piccolo centro sulle alture del capoluogo ligure. Quando si riprese, Zanfretta, raccontò tremando di aver visto un “essere enorme, alto circa tre metri, con la pelle ondulata, come se fosse grasso o tuta molle, comunque grigia” che subito dopo volò via “in una gigantesca luce a forma di triangolo sormontata da lucette di diverso colore”.
Sottoposto ad ipnosi, l’uomo non solo confermò la sua avventura, ma disse di essere stato trascinato sull’astronave” da quattro esseri mostruosi che lo avrebbero minuziosamente esaminato.
Un’inchiesta dei Carabinieri accertò che 52 testimoni avevano osservato un enorme disco volante luminoso volteggiare in quelle ore su Torriglia. Inoltre, sul prato dove Zanfretta fu ritrovato dai suoi colleghi, i Carabinieri scoprirono una larga traccia a forma di ferro di cavallo.
Non si è ancora spenta l’eco di quel misterioso incontro ravvicinato del terzo tipo, che dopo venti giorni l’esperienza si ripete. Questa volta i Carabinieri scoprono accanto all’auto del metronotte orme lunghe oltre 50 centimetri. È l’inizio del Caso Zanfretta.

DISCHI VOLANTI A TORRIGLIA …. GIGANTI NELLA NOTTE ….. LA SFERA DEGLI ALIENI …. LA LUCE CHE SOLLEVA ….. DUE FARI DA UNA NUVOLA …. GLI EXTRATERRESTRI PARLANO …. L’ULTIMA IPNOSI ….. DOSSIER: RADIOGRAFIA DI UN UOMO …. IMPRESSIONI A CONFRONTO …. MISTERO SUI MONTI ….

Rino Di Stefano, nato a Genova nel 1949, ha studiato per quattro anni Giornalismo e Comunicazioni di Massa negli Stati Uniti conseguendo il relativo “Degree” universitario. Giornalista professionista, attualmente fa parte della redazione genovese de “Il Giornale”, il quotidiano nazionale diretto da Indro Montanelli.