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Cristo Non Voleva Morire

Cristo Non Voleva Morire

(The Passover Plot) – Il Complotto di Pasqua

Autore/i: Schonfield Hugh J.

Editore: TINDALO Editrice

introduzione dell’autore, traduzione dall’inglese di Luigi De Marchi.

pp. 340, Roma

È il momento che precede il crepuscolo a Gerusalemme. Sulla collina del Golgota tre corpi pendono dalle croci. Due – i ladroni – sono morti. Anche il terzo sembra morto. È il corpo narcotizzato di Gesù di Nazareth, l’uomo che programmò la sua stessa crocifissione facendosi somministrare una pozione soporifera che lo gettasse in un sonno simile alla morte.
Ecco Giuseppe di Arimatea che, portando spezie e lini candidi, si avvicina e raccoglie il corpo inerte di Gesù. Tutto sembra procedere secondo i piani…

Questo libro può scuotere la vostra fede o rafforzarla. Può spaventarvi o irritarvi. Ma non potrete respingere le prove che esso offre o il messaggio che contiene.

“Il libro più controverso della stagione. Ha già fatto sensazione” (Publishers’s Weekly)

“Un libro di enorme erudizione e competenza, meticolosamente documentato… Bisogna leggerlo” (Reverendo William Barclay)

“È un miracolo che Schonfield non sia stato fatto a pezzi… questo è un libro rivoluzionario” (Inside Books)

“Sensazionale… destinato a scuotere il lettore. Nonostante l’audacia della sua tesi centrale, l’opera resta molto dotta… e fitta di dati” (Saturday Review)

“The Passover Plot è forse il libro più importante pubblicato in questo decennio” (The Queen Magazine)

Hugh J. Schonfield nacque a Londra e fece i suoi studi all’Università di Glasgow, dove cominciò ad interessarsi a fondo alla problematica del Nuovo Testamento. Questo interesse lo ha indotto a svolgere appassionanti ricerche, durate oltre quaranta anni, frutto delle quali è l’opera che presentiamo oggi in Italia sotto il titolo Cristo non voleva morire (Titolo originale The Passover Plot).
In virtù della sua profonda e meticolosa opera di ricerca, Schonfield è oggi noto nel mondo come uno dei più illustri specialisti nel campo degli studi biblici. È il fondato‘re del Commonwealth of World Citizens, ed ora è stato confermato, per la seconda volta, nella carica di presidente di tale organizzazione.

Visualizza indice

Introduzione

PARTE PRIMA

L’UOMO CHE CREDETTE DI ESSERE IL MESSIA

I Giorni della fine

Colui che doveva venire

Nasce un fanciullo

Gli anni formativi

L’unzione

Il tentativo fallito

La rivelazione

I preparativi del dramma

Arriva il Re

Il complotto matura

È finita

Tu mi mostrerai la Via della Vita

Egli non è qui

Fede e fatti

PARTE SECONDA

FONTI E SVILUPPO DELLA LEGGENDA

Il messianismo e lo sviluppo del cristianesimo

Le sette palestinesi settentrionali e le origini cristiane

Il Giusto Sofferente e il Figlio dell’Uomo

La genesi dei Vangeli

La seconda fase

Alcuni misteri dei vangeli

Bibliografia

Il Mito della Libertà e la Via della Meditazione

Il Mito della Libertà e la Via della Meditazione

Autore/i: Trungpa Chögyam

Editore: Ubaldini Editore

a cura di John Baker e Marvin Casper, illustrato da Glen Eddy, traduzione di Paolo Perrella.

pp. 136, ill. b/n, Roma

Un fruttuoso incontro fra la tradizione esoterica orientale e i modelli culturali dell’occidente genera una nuova visione del mondo, dell’uomo e della sua vera libertà.

La libertà è concepita in genere come la capacità di realizzare i propri scopi e soddisfare i propri desideri. Ma qual è la fonte di questi scopi e desideri? Nei capitoli di questo libro, basato sulle conversazioni tenute da Chögyam Trungpa, l’idea della libertà è inserita nel profondo contesto del buddhismo tibetano. Scavalcando il divario fra la tradizione esoterica orientale e le realtà quotidiane della vita occidentale, l’undicesima incarnazione del Trungpa Tulku ci insegna che gli atteggiamenti, i preconcetti e persino le stesse pratiche spirituali possono trasformarsi in catene che ci avvincono a modelli ripetitivi di frustrazione e disperazione. Trungpa spiega inoltre il ruolo significativo svolto dalla meditazione nel mettere a fuoco le cause della frustrazione e nel far sì che queste forze distruttive divengano aiuti nel progresso verso la vera libertà. L’abilità unica di Trungpa nell’esprimere l’essenza degli insegnamenti nel linguaggio e nelle immagini della cultura occidentale contemporanea fa di questo libro una delle fonti più dirette per attingere al significato immediato della dottrina buddhista. C’è in questo approccio un amalgama di piacevole umorismo e di profondissima serietà, che implica una visione della vita nella sua completezza e senza la macchia di idee preconcette.

Chögyam Trungpa Rinpoche, nato in Tibet nel 1939 e morto negli Stati Uniti nel 1987, tra i primi maestri a presentare il buddhismo in lingua inglese, fu riconosciuto a un anno e mezzo come l’undicesima reincarnazione di Trungpa Tulku. Dopo aver completato gli studi nelle scuole Kagyü e Nyingma, divenne erede e maestro di meditazione dei lignaggi di Milarepa e Padmasambhava. Fuggito dal Tibet in seguito all’occupazione cinese del 1959, passò tre anni in India e poi si trasferì a Oxford, dove studiò religioni comparate, filosofia, psicologia, arte e lingue. Stabilitosi in America nel 1970, fondò numerose comunità contemplative buddhiste che facevano capo al Vajradhatu, l’organizzazione da lui istituita negli Stati Uniti, e la prima università americana di ispirazione buddhista, la Naropa University.

Aga Magéra Difúra – Dizionario delle Lingue Immaginarie

Aga Magéra Difúra – Dizionario delle Lingue Immaginarie

Autore/i: Albani Paolo; Buonarroti Berlinghiero

Editore: Zanichelli Editore

prima edizione.

pp. 480, 98 ill. b/n, Bologna

Aga magéra difúra sono le parole del primo verso di una poesia scritta in una lingua inesistente che a un personaggio di un racconto di Tommaso Landolfi viene, invece, spacciata per persiano.
Questo dizionario è uno studio sulle lingue immaginarie, un viaggio avventuroso nel mondo fantastico dell’invenzione linguistica: per lingua immaginaria si intende infatti una lingua artificiale, creata a tavolino da una o più persone.
La ricerca spazia, senza alcun limite storico o geografico, nei campi più eterogenei (letteratura, teatro, cinema, musica, pittura, pubblicità, fumetti, televisione, linguaggi di programmazione) delineando itinerari che percorrono tutte le manifestazioni, dalle origini alle più recenti espressioni, dell’inventività linguistica.

Nel libro:

  • 480 pagine
  • oltre 2900 voci
  • 98 illustrazioni in bianco e nero
  • schema analitico delle lingue immaginarie
  • prospetto cronologico dei principali autori di lingue immaginarie

Serpenti e Piercing

Serpenti e Piercing

Autore/i: Kanehara Hitomi

Editore: Fazi Editore

prima edizione, traduzione dal giapponese di Alessandro Clementi.

pp. 128, Roma

Romanzo d’esordio della appena ventenne Kanehara, Serpenti e piercing ha creato un terremoto nel panorama letterario del Sol Levante, ricevendo unanime plauso della critica e del pubblico. Trasformarsi in serpenti è possibile? Niente di più facile, basta inserirsi un piercing nella lingua, sostituirlo di volta in volta con uno di dimensioni sempre maggiori e, quando sulla punta non sarà rimasto che un filino di carne, intervenire con un taglio chirurgico (o casalingo) e il gioco è bell’e fatto. Una lingua biforcuta con le due estremità perfettamente mobili e indipendenti da sbattere in faccia al mondo che ci circonda. Rui è una ragazza di diciannove anni che una sera, in un locale, incontra Ama, ragazzo punk tatuato e pieno di piercing. Affascinata dalla lingua biforcuta di Ama, si fa accompagnare da lui nel negozio di Shiba, dove senza esitazioni si fa inserire un piercing nella lingua con l’obiettivo di dividerla poco a poco. Come a voler fuggire da qualcosa, Rui, che intanto ha iniziato a convivere con Ama, si addentra sempre di più in quel mondo sotterraneo e stringe di nascosto una violenta relazione sessuale anche con Shiba sviluppando un irrefrenabile desiderio masochista di essere uccisa da lui. In una società che si ritrae dal versare il proprio sangue e che distoglie l’occhio dal dolore altrui, l’opera di Kanehara ha una funzione che trascende il puro valore letterario.

«Hitomi Kanehara è diventata un’icona della cultura pop giapponese». (New York Times)

«Quando ho letto il romanzo la prima volta mi ha colpito la sua “tristezza”. Non si tratta del mondo dei suoi giovani protagonisti, è piuttosto l’intera opera che fa della tristezza un’astrazione. Solo un vero talento può riuscire a scrivere un romanzo del genere» (Ryu Murakami)

Hitomi Kanehara, classe 1983, ha un passato di ragazza inquieta, di scuole frequentate saltuariamente e di liceo interrotto. Ha iniziato a scrivere dopo essersi avvicinata alla lettura durante un soggiorno di un anno a San Francisco, quando il padre, affermato traduttore, le portava sporte di libri affinché non si allontanasse dalla lingua madre. Appassionata di autori come Ryu Murakami ed Eimi Yamada, Serpenti e piercing è il suo primo romanzo. Capelli color giallo sporco, mini argento e magliette striminzite, lenti a contatto azzurre, nel 2004, a vent’anni, Hitomi Kanehara ha vinto il premio Akutagawa. Mai il premio, la versione giapponese dello Strega, che ha nel palmarès autori come il nobel Kenzaburo Oe, era stato attribuito ad una scrittrice così giovane. Un esordio clamoroso, quello di Serpenti e piercing che ha sconvolto i lettori più anziani e ha aperto una discussione sulle nuove generazioni giapponesi, quelle che come Hitomi Kanehara non hanno conosciuto il periodo d’oro dell’economia giapponese, l’epoca neanche tanto lontana in cui il Giappone minacciava gli Stati Uniti e a Tokyo le case valevano più che a New York.

Autobiografia

Autobiografia

Autore/i: Mahler Werfel Alma

Editore: Editori Riuniti

prima edizione, traduzione di Ludovico Bianchi

pp. 336, Roma

Mahler e Gropius, Werfel e Kokoschka, Hofmannsthal e Klimt: i protagonisti della cultura mitteleuropea nei ricordi della più celebre donna della “grande Vienna”.

Il Vangelo Letto da un Medico

Il Vangelo Letto da un Medico

Autore/i: D’Onofrio Felice

Editore: Gruppo Editoriale Idelson-Gnocchi

introduzione dell’autore.

pp. 114, Napoli

La lettura dei prodigi operati da Gesù, riportati nei Vangeli, visti nell’ottica medica di chi si trova di fronte ad un racconto di un caso clinico del quale vuole indagare sulla diagnostica e sul comportamento terapeutico, a prescindere da qualsiasi considerazione del fatto prodigioso e del suo significato catechetico, mi ha portato alla convinzione che quei dati evangelici erano espressione del ricordo di qualcuno che aveva assistito all’episodio o ne aveva sentito il racconto da un testimone.

Alla Ricerca del Medioevo

Alla Ricerca del Medioevo

Autore/i: Le Goff Jacques

Editore: Editori Laterza

con la collaborazione e prefazione di Jean-Maurice de Montremy, traduzione di Amedeo De Vincentiis.

pp. IX-178, Bari

Il Medioevo raccontato come una straordinaria avventura intellettuale, con una passione che ha conservato nel corso di una vita di studi tutto il suo fascino. Oggi Le Goff ci offre una sintesi del suo lavoro e della sua lunga frequentazione di un capitale millenario. Questo libro, affabile e pieno di forza, disegna un Medioevo ignorato, niente affatto oscurantista, impregnato dalle paure dei millenarismi e tuttavia largamente sostenuto dalla speranza e dimostra che l’umanesimo non ha aspettato il Rinascimento per apparire. E che l’Europa del futuro non si può inventare dimenticando il passato.

L’Uomo che Piantava gli Alberi

L’Uomo che Piantava gli Alberi

Autore/i: Giono Jean

Editore: Casa Editrice A. Salani

presentazione di Franco Tassi, con una nota sull’autore di Leopoldo Carra, traduzione di Luigi Spagnol, illustrazioni di Simona Mulazzani.

pp. 64, ill. b/n, Milano

Durante una delle sue passeggiate in Provenza, Jean Giono ha incontrato una personalità indimenticabile: un pastore solitario e tranquillo, di poche parole, che provava piacere a vivere lentamente, con le pecore e il cane. Nonostante la sua semplicità e la totale solitudine nella quale viveva, quest’uomo stava compiendo una grande azione, un’impresa che avrebbe cambiato la faccia della sua terra e la vita delle generazioni future. Una parabola sul rapporto uomo-natura, una storia esemplare che racconta “come gli uomini potrebbero essere altrettanto efficaci di Dio in altri campi oltre la distruzione”.

Saint Patrick

Saint Patrick

Il primo cristianesimo dell’Irlanda celtica

Autore/i: Fattovich Anna

Editore: Keltia Editrice

prima edizione, introduzione dell’autrice, illustrazioni di E. Musciàd.

pp. 256, ill. b/n, Aosta

La fama di San Patrizio ha resistito al tempo portando il nome di Padraig sino a noi, oltre 1500 anni dopo la definitiva cristianizzazione di tutta l’Irlanda da lui operata. Catturato ancora adolescente sulle coste inglesi dai pirati irlandesi, passò una gioventù da schiavo in Irlanda, conoscendone a fondo lingua e costumi. Rientrato in Patria intraprese la carriera ecclesiastica. Consacrato Vescovo in Gallia (407), fu inviato in Irlanda per Evangelizzare il Paese. Una storia e una vita avventurose che si fondono con il mito e portarono il Cristianesimo nell’ultimo Paese celtico indipendente.

Anna Fattovich si occupa da anni di Storia del Medioevo irlandese. Laureata in Storia Medioevale presso l’Università “La Sapienza” di Roma, ha già pubblicato alcuni articoli su riviste specializzate e altri saggi tra cui “I Celti d’Irlanda” pubblicato in questa stessa Collana.

Sei Riflessioni sul Talmud

Sei Riflessioni sul Talmud

Autore/i: Wiesel Elie

Editore: Bompiani

prima edizione, avvertenza di Umberto Eco, con una nota di Ugo Volli, traduzione di Valentina Pisanty, Cristina Demaria e Ifat Nesher.

pp. VIII-174, Milano

Un maestro del Talmud ha detto che il mondo si regge in virtù della cantilena dei bimbi fra i muri delle case di studio, intenti a ripetere parole antiche che di generazione in generazione si propagano fuori dalla finestra, ma anche entro le fibre del cuore e della mente. L’uomo veramente saggio è colui che resta un eterno studente, dice ancora il Talmud, e non smette mai di imparare qualcosa ogni giorno trascorso in terra.
Immenso codice di legge e dottrina, il Talmud – parola che significa “insegnamento” – è da secoli e millenni l’autentico territorio della vita e del pensiero d’lsraele. In ebraico esso è chiamato familiarmente yam, “mare”, a segno non soltanto della sua vastità ma soprattutto dell’infinità di direzioni che esso apre a chi vi si rivolge, in un continuo viavai di domande e risposte. Dialogo ininterrotto fra maestri e discepoli, fra generazioni diverse, il Talmud e testo aperto per eccellenza, dalle risonanze infinite. In queste lezioni magistrali pronunciate fra gennaio e febbraio 2000 presso la Scuola Superiore di Studi Umanistici dell’Università di Bologna, Elie Wiesel accompagna lettori e ascoltatori fra le pagine del libro, in cerca di quei temi che toccano le corde d’ogni umana esistenza.
Wiesel, forte di una antica consuetudine con l’ebraico e l’aramaico nonché memore di quando egli stesso stava sui banchi di scuola, affronta il testo con la disinvoltura e la modestia di chi nutre verso di esso tanta confidenza quanta inesausta curiosità, poiché il Talmud ha sempre qualche significato ancora da svelare. E così emergono a poco a poco i personaggi biblici in alcuni momenti cruciali di quella storia sacra cui tutti in qualche modo apparteniamo: la sofferenza di Giobbe, l’indecifrabile obbedienza di Abramo al comando divino di sacrificare il figlio diletto, lo spasimo per Gerusalemme da parte di chi ne è irrimediabilmente lontano.
insieme a patriarchi, re e profeti, troviamo anche i maestri, coloro che costruendo una “siepe” intorno alla Torah (uno dei tanti modi con cui la tradizione si definisce e raffigura) diedero al popolo ebraico quel territorio tutto particolare fatto non di suolo da difendere né di bandiera da sventolare, bensì di parole e memorie: su di esso, come fosse un luogo, gli ebrei hanno abitato per millenni e valicato il tempo di una storia spesso ingrata.
Il racconto affascina proprio per quella assenza di sistematicità, di pre-ordine, che è la cifra caratteristica di tutta la tradizione ebraica e per questo la fa così consona al pensare moderno, conscio d’essere provvisorio ed imperfetto, mai definitivo.
“Non c’è avventura più grande della scoperta di un testo antico”, ci rivela Wiesel ad un certo punto di questo suo appassionato e appassionante viaggio nel Talmud: ed è con l’entusiasmo della scoperta che lo scrittore ci invita ad ascoltare queste antiche parole, già scandite infinite volte dentro le case di studio eppure sempre, sorprendentemente, nuove. (Elena Loewenthal)

Elie Wiesel ha rcevuto il Premio Nobel per la pace. Scrittore ebreo di lingua francese, è nato a Sishet, in Transilvania. Durante la seconda guerra mondiale fu deportato a Auschwitz e a Buchenwald. Dopo la liberazione ha fatto per alcuni anni il giornalista in Francia e nel 1956 si è trasferito negli Stati Uniti. È autore di numerosi romanzi, racconti, saggi e opere teatrali. Tra i più noti: La notte, Celebrazione hassidica, Testamento di un poeta ebreo, Il processo di Shamgorod, Al sorgere delle stelle, La porta della foresta, Reinventare la pace e la speranza, L’ebreo errante, Il quinto figlio, La città della fortuna, Il Golem, L’oblio, Memoriale a due voci, insieme con François Mitterand. Bompiani ha già pubblicato nei Tascabili Tutti i fiumi vanno al mare e …e il mare non si riempie mai.

Chiedi al Tuo Angelo

Chiedi al Tuo Angelo

Come entrare in contatto con le creature celesti per ricevere aiuto e protezione

Autore/i: Daniel Alma; Wyllie Timothy; Ramer Andrew

Editore: Armenia Editore

prologo dell’autore, traduzione di Eleonora Baron.

pp. 352, ill. b/n, Milano

La costante e vigile presenza degli angeli accanto all’uomo è testimoniata da molteplici tradizioni religiose, in ogni tempo e in ogni cultura.
Avvalersi della loro guida illuminante e del loro generoso sostegno può costituire una scelta vantaggiosa e intelligente anche per l’uomo di oggi, intrappolato dal materialismo.
“Chiedi al tuo angelo” spiega come mettersi in contatto con la miriade di creature celesti che ci vivono accanto, e soprattutto con l’angelo custode personale, per usufruire dei poteri di questi esseri sovrannaturali.
La comunicazione si instaura attraverso una nutrita serie di esercizi che spaziano in vari campi, dall’esoterismo alla psicologia: meditazione trascendentale, scrittura guidata, visualizzazione, interpretazione dei sogni, sintonizzazione sul terzo occhio, ripetizione di mantra.
Attraverso queste tecniche, sarà possibile congiungere la nostra realtà fisica con la purissima energia spirituale degli angeli, attingendo alla loro incommensurabile saggezza per vivere con pienezza e scoprire il divino dentro di noi.

Filosofia e Psicoanalisi

Filosofia e Psicoanalisi

Antologia

Autore/i: Freud Sigmund

Editore: La Nuova Italia

introduzione, commento e cura di Sergio Moravia.

pp. XLIV-280, Firenze

Nel 1899 venne pubblicata in tedesco “L’interpretazione dei sogni” di Sigmund Freud: nasceva la psicoanalisi. Da allora nulla sarebbe più stato uguale a prima: grazie al lavoro di Freud, infatti, cambiò radicalmente il modo in cui l’uomo si rapporta con il mondo e con se stesso. La psicoanalisi apriva agli insondabili misteri racchiusi nella mente dell’uomo. Se fino a oggi, però, accostarsi a Freud pareva un’impresa assai ardua (anche solo per la straordinaria quantità di scritti), adesso grazie alla selezione operata da Sergio Moravia, chiunque può cominciare il suo cammino. “Filosofia e psicoanalisi” è infatti un’ampia antologia di scritti di Freud, offerti al lettore per consentirgli un più agevole e fruttuoso approccio al padre della psicoanalisi: un volume in cui i percorsi di lettura, intersecandosi in una fitta rete interdisciplinare, attestano la grande, innovatrice ricchezza dell’immagine freudiana dell’uomo. Attraverso l’apparato delle note e la vasta introduzione (corredata da un’aggiornata bibliografia), Sergio Moravia da un lato dimostra la complessità del sapere di Freud, dall’altro quanto esso contenga ed esplichi un’attenta e complessa serie di tesi filosofiche.

I Messaggi della Speranza

I Messaggi della Speranza

Un ponte tra genitori e figli: un dialogo d’amore tra «aldiqua» e «aldilà»

Autore/i: Giovetti Paola

Editore: Edizioni Mediterranee

premessa e introduzione dell’autrice.

pp. 200, 16 tavv. b/n f.t., Roma

Questo è un libro particolare, che l’Autrice ha scritto con mano lieve e che racconta storie delicate e personali: storie di genitori che hanno perduto i loro figli e per vie misteriose li hanno ritrovati, storie fatte di piccole vicende, di «segni» percepibili col cuore e udibili con l’amore, di contatti che sembravano impossibili e invece sono stati stabiliti, di speranze ritrovate, di inaspettati «ritorni».
Perdere un figlio è forse l‘esperienza più atroce che possa capitare, ma le vicende qui narrate sono piene di speranza, perché i figli sono ritornati, hanno confortato e rassicurato.
I loro genitori, hanno fatto loro capire che se erano morti in così giovane età c’era un motivo, hanno parlato della loro attuale felice condizione. Soprattutto, hanno spiegato e dimostrato che il legame d’amore non si è interrotto, e che tra la dimensione terrena e quella ultraterrena non c’è separazione vera: c’è un diaframma sottile che può essere superato con la volontà di ricerca e la fede.
Da distrutti e disperati che erano, questi genitori sono divenuti persone serene, avendo acquisito la certezza che i loro ragazzi sono vivi, attivi e felici. Sono lontani, è vero, e non è possibile vederli né abbracciarli; tuttavia la certezza che ci sarà un giorno un nuovo incontro, una nuova occasione di stare insieme è sufficiente a dar pace a chi credeva di averla per sempre perduta.
Le vicende raccolte in questo libro mostrano che non esiste separazione tra chi sembra essersene andato e chi è rimasto, e che l’esistenza terrena è solo un’esperienza necessaria ad acquisire certe conoscenze: la vita vera è altrove.

Paola Giovetti, nata a Firenze, risiede a Modena. Ha svolto attività di insegnamento, coltivando contemporaneamente il suo interesse per la parapsicologia. Da alcuni anni si dedica esclusivamente alla ricerca e alla divulgazione in questo campo. E autrice di numerose inchieste, da cui ha tratto vari libri: «Qualcuno è tornato» (Armenia, 1981), «Arte medianica» (Edizioni Mediterranee, 1984). «Viaggi senza corpo» (Armenia, 1984), «Medium, veggenti e guaritori» (Rizzoli, 1984), «I guaritori di campagna» (Edizioni Mediterranee, 1984), «Inchiesta sul Paradiso» (Rizzoli, 1986), «Dizionario del Mistero» (Edizioni Mediterranee, 1987). Ha curato per le Edizioni Mediterranee i volumi: «AA.VV. Parapsicologia e sopravvivenza – AA.VV La Medianità – AA.VV. I Fenomeni Paranormali». È redattrice di «Luce e Ombra», la più antica rivista italiana di parapsicologia e svolge anche su riviste a larga diffusione (in particolare «La Domenica del Corriere») la sua attività giornalistica. Ha partecipato a programmi radiofonici e televisivi e a numerosi congressi, sia in Italia che all’estero; ha curato il programma televisivo «Mister O». Collabora al mensile «Astra».

Peyote

Peyote

Autore/i: Marriott Alice; Rachlin Carol

Editore: Erre Emme Edizioni

introduzione di Nando Minnella.

pp. 144, Pomezia (Roma)

«La radice diabolica», «la chiave per la porta dell’illusione», «la pianta sacramentale»… sono alcuni dei nomi con cui è conosciuta la Lophophora williamsii, il peyotl degli Aztechi, il peyote, l’allucinogeno reso celebre da tanta letteratura e cinematografia contemporanea. Cerimonia religiosa, strumento di coesione della comunità indiana, arma di resistenza all’assimilazione istituzionale, il peiotismo è stato in primo luogo un rito, un percorso mitologico produttore di autoconsapevolezza per i nativi americani. Dalla forma organizzata (la Native American Church) alle varie espressioni culturali (sciamanesimo, pittura, musica, artigianato), questo viaggio guidato nel mondo del peyote ci offre una occasione preziosa per riflettere ancora una volta sul valore relativo di riti e simboli legati al mondo della religione.

I Segreti della Strega

I Segreti della Strega

Incantesimi d’amore e potere – Scongiuri, orazioni, ricette magiche

Autore/i: Annuphys

Editore: Hermes Edizioni

introduzione dell’autrice.

pp. 136, 8 tavv. b/n f.t., Roma

Dietro il nome di Annuphys si cela una moderna strega romana che ha dedicato e sta dedicando la sua vita alle Arti magiche. Il suo intento è quello di portare avanti una tradizione della magia, con i suoi rituali operativi tramandati attraverso i secoli, mai spinta all’eccesso del malefico, ma alla ricerca di soluzioni benefiche. Quindi, una strega “bianca”, che riporta le immagini della “donna della luna”: le antiche streghe celtiche. La vera strega lunare non è malvagia, perché usa i suoi doppi poteri (nero e bianco) essenzialmente per fini positivi. In questo libro Annuphys ripercorre alcuni emblematici eventi della sua vita e traccia la strada per chi aspira a diventare strega, svelando misteri, rituali segreti inediti, ricette e formule magiche. Tra gli argomenti trattati: la difesa magica, luoghi magici, divinità delle streghe, orazioni e scongiuri, antiche e moderne ricette magiche, amuleti e talismani, l’oracolo del grande serpente.

Scipione Africano

Scipione Africano

Il vincitore di Annibale

Autore/i: Liddell Hart Basil H.

Editore: Rizzoli

prima edizione, edizione italiana a cura di Ovidio Dallera, introduzione dell’autore, traduzione di Gianni Montanari.

pp. 280, nn. tavv. b/n f.t., nn. cartine e ill. b/n, Milano

«Per il fatto che egli fu l’uomo più illustre fra quasi tutti quelli che vissero prima di lui, tutti cercano di sapere chi egli fu e da quali particolari doti naturali egli mosse per compiere tali e tante imprese.» Così Polibio, nelle sue Storie, inizia a raccontare le imprese di Scipione. Attingendo soprattutto a Polibio e a Tito Livio, il grande storico militare Sir Basil Liddell Hart ricostruisce le straordinarie gesta di quello che si può considerare il primo grande generale romano.
Nel 210 a.C., in un momento cruciale della Seconda guerra punica contro Cartagine, viene inviato in Spagna a comandare le legioni romane il venticinquenne Publio Cornelio Scipione. La scelta non avviene senza contrasti: colto, intelligente, animato da una religiosa fiducia in se stesso, ammiratore della cultura greca che tanto allarma i circoli tradizionalisti, il giovane comandante non aveva ancora l’età per essere eletto console. Di lui il Senato diffidava profondamente perché , non a torto, avvertiva che quest’uomo abituato a vincere aveva innate le doti del capo e del condottiero, capace magari, con l’appoggio popolare, di porsi al di sopra delle leggi e delle tradizioni. L’esempio di Annibale, che aveva per tanti anni condotto una politica del tutto personale, aveva fatto scuola, suscitando in campo romano un personaggio degno del suo grande rivale punico.
In Spagna Scipione riesce, con grande senso politico, ad attirarsi le simpatie e l’appoggio di molti capi iberici. Modifica la tattica tradizionalistica dei comandi romani, facendo combattere le legioni in formazioni meno serrate e più elastiche.
Da lui la fanteria riceve in dotazione il gladius ibericus, la spada a due fili, di ferro rigido, lunga 60 cm., analoga a quella dei Celtiberi, con la quale i legionari romani conquisteranno il mondo. Inizia prendendo la città di Cartagena, poi sconfigge a Becula Asdrubale Barca, fratello di Annibale. Quindi distrugge ad Ilipa due armate cartaginesi e, tornato a Roma, forte dell’appoggio popolare, ottiene il consolato e la Sicilia come provincia. Da lì avrebbe attuato il suo grande disegno di portare la guerra in Africa, così da costringere Annibale a lasciare l’Italia. Sbarca in Africa a Utica e riporta, con l’aiuto della cavalleria di Masinissa, una grande vittoria ai Campi Magni. Genialmente ha intuito che la cavalleria romana, carica di prestigio per la sua composizione sociale, non è adatta alle nuove strategie, e si serve abilmente della cavalleria numìda. A Zama, nella grande battaglia capolavoro che pose fine alla seconda guerra punica, sarà la cavalleria a prendere alle spalle i veterani di Annibale, spianando la via al trionfo di Scipione.
L’uomo al quale Annibale rinfacciava che «tutto gli fosse sempre riuscito secondo i suoi desideri» subirà il crudele destino riassunto dalla celebre frase «Ingrata patria non avrai le mie ossa». Quasi a simboleggiare, nota Liddell Hart, che raggiunto un tale prestigio si può solo essere oggetto dell’accanimento degli avversari, sempre desiderosi della rovina di chi è stato il più grande.

Sir Basil Liddell Hart nacque a Parigi nel 1895 e studiò al St. Paul’s e Corpus Christi College, Cambridge, dove era lettore di storia allo scoppio della Prima guerra mondiale. Fu comandante di compagnia nel Yorkshire Light Infantry e combatté sulla Somme. finita la guerra gli fu commissionato di riscrivere il Manuale per l’addestramento della fanteria, iniziando così una prestigiosa carriera che lo porterà a diventare il massimo esperto militare inglese fra le due guerre. Di lui Rommel disse nel 1942 che gli inglesi avrebbero evitato molte sconfitte se avessero fatto più attenzione ai suoi insegnamenti sull’uso strategico dei carri armati.
Fra le sue opere, La prima guerra mondiale 1914-1918, Rizzoli 1968 e Storia di una sconfitta, Rizzoli 1971.
È morto nel gennaio del 1970.

Il Libro Verde

Il Libro Verde

Autore/i: Moammar el Gheddafi

Editore: Centro Internazionale Ricerche e Studi sul Libro Verde

pp. 176, Tripoli

Prima parte:
La soluzione del problema della democrazia «Il potere del popolo»

Seconda parte:
Soluzione del problema economico «Il socialismo»

Terza parte:
Base sociale della «Terza Teoria Universale»

Fascino e Mistero della Magia Bianca

Fascino e Mistero della Magia Bianca

Conoscerla, praticarla, dominarla

Autore/i: D’Arcadia Alberto

Editore: Edizioni Acanthus

unica edizione, introduzione dell’autore, disegni di Massimo Facchini.

pp. 160, nn. ill. b/n, Milano

La Magia e ovunque: ogni individuo ha dentro di sé arcane forze sconosciute e poteri latenti che possono essere sviluppati con idoneo studio e pratica costante. Partendo da questa semplice constatazione, l’uomo può a suo piacimento influenzare gli avvenimenti e modificare le circostanze che costituiscono la trama della sua vita.
Protagonista di questo volume è la parte della Magia elementare definita Bianca – in quanto volta al bene e all’autorealizzazione – nella sua forma più popolare, che non abbisogna di tutto il vasto apparato esteriore necessario per la celebrazione dei riti evocatori propri dell’Alta Magia ma che, tuttavia, è fondata sui principi universali della disciplina magica.
Fra gli argomenti trattati, avvincenti anche per il neofita, la costruzione e l’uso della Bacchetta Magica (prezioso strumento e valido rimedio contro molti disturbi fisici e psichici), la fabbricazione di talismani, pentacoli, sigilli planetari personalizzati e sacchetti di erbe magiche adatti a ogni segno zodiacale.
Capitoli estremamente interessanti sono inoltre dedicati ai magici poteri della mente, dello sguardo e della parola, agli esercizi per rafforzarli, alla magia delle pietre e dei profumi e al magnetismo, quella preziosa forza che contribuisce ad aumentare il fascino personale offrendo quella “carica” irresistibile capace di trasmettere a chi si vuole conquistare le sensazioni più intense.

Storia dell’Amore in Cina

Storia dell’Amore in Cina

Autore/i: Leed Cristina

Editore: S. E. A. – Società Editoriale Attualità

pp. 160, ill. b/n, Milano

Sommario:

  • Quando comandavano le donne
  • Il gioco delle nuvole e della pioggia
  • Confuciani di giorno, taoisti di notte
  • I magnifici «tartarugoni»
  • Le libere donne
  • Il sex-appeal del piede
  • I puritani al contrattacco
  • Un europeo grida allo scandalo
  • Le «signorine» vanno a scuola

Dalla Parte delle Streghe

Dalla Parte delle Streghe

Autore/i: De Angelis Vanna

Editore: Edizioni Piemme

pp. 352, Casale Monferrato (AL)

«Tutto quello che conosco l’ho appreso dalle streghe». (Paracelso, medico e naturalista, 1493-1541)

Molto prima che la Santa Inquisizione, che sulle trame del Maligno la sapeva lunga, stabilisse con illuminata sentenza che tutto ciò che non è di Dio appartiene a Satana, condannando al tormento eterno chiunque stesse sospettosamente nel mezzo, molto prima di tutto questo… esistevano le fate. Erano donne sapienti a cui la natura aveva schiuso i suoi segreti e che con fiori e piante sapevano curare come i medici uomini. A volte anche meglio. Come la guaritrice scozzese Bessie Dunlop, vissuta nella metà del Cinquecento, grande conoscitrice di rimedi naturali e soprannaturali, ostetrica, veggente, in costante contatto con gli spiriti. Ma per il tribunale ecclesiastico che la mandò al rogo, Bessie era semplicemente una strega. Un’anima perduta in combutta con il demonio.
Dal piacevole intreccio di narrazione e ricostruzione storica, tra riti, saperi e pratiche di guarigione, rivivono i tempi della Grande Dea della Natura e quelli, oscuri, in cui non esistette peccato peggiore che essere donna. Tempi in cui la distanza tra genio e magia era breve quanto quella fra corda e impiccato. O fra legna e rogo.

Vanna de Angelis vive a Milano. Ha pubblicato, tra l’altro, Amazzoni, Le Streghe (vincitore del Premio Iglesias), Eunuchi e Il libro nero della caccia alle streghe, tutti per Piemme. Tra i suoi romanzi ricordiamo L’avventuriera e Il caso Francesca.