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Libri dalla categoria Feudalesimo

Astrologia della Coppia

Astrologia della Coppia

Le unioni felici, le unioni sbagliate: guida pratica per superare le difficoltà della vita in due.

Autore/i: Dottoressa Horus

Editore: Aldo Palazzi Editore

introduzione dell’autrice.

pp. 180, ill. b/n, Milano

Sempre più numerosi sono coloro che ricorrono all’astrologia per una conoscenza più approfondita di se stessi e delle persone con cui entrano in rapporto. È segno forse – al di là delle spiegazioni razionali- di una sempre più diffusa consapevolezza che esistono zone della nostra psiche, sottovalutate o addirittura misconosciute, che le moderne scienze razionali non sono in grado di sondare e dove, invece, possono arrivare psicologia, psicanalisi, grafologia, chirologia, astrologia? Il crescente interesse che l’astrologia continua a suscitare negli ambienti culturali più diversi (da C.G. Jung a Einstein, che già dagli inizi del secolo videro, da angolazioni diverse, l’importanza di questa disciplina) sembrerebbe confermare questa ipotesi. Non a caso la dottoressa Horus, che da oltre un anno tiene una rubrica astrologica sul settimanale «Tempo», riceve un numero sempre crescente di lettere, che pongono quesiti riguardanti soprattutto la vita di relazione. Proseguendo quindi nella sua opera di valorizzazione e divulgazione iniziata con la «Guida all’Astrologia» in cui chiariva la funzione dell’oroscopo individuale come fondamento di ogni indagine astrologica, con questo libro essa ci dà un importante contributo alla comprensione di quel complicato enigma che è la vita di relazione. In particolare poi, il libro, dopo aver esaminato analiticamente la vita di relazione dei dodici segni zodiacali e le varie possibilità di rapporti con tutti gli altri segni, propone come non ultimo elemento di interesse un esempio di applicazione di astrologia comparata, in cui si mettono a confronto gli oroscopi del famoso caso del marchese Casati e in cui si rileva come il dramma che distrusse tre vite umane fosse una delle soluzioni astrologiche possibili del rapporto tra i vari personaggi.

L’Apocalisse il Libro Segreto della Rivelazione

L’Apocalisse il Libro Segreto della Rivelazione

Autore/i: Quispel Gilles

Editore: Cappelli Editore

unica edizione, edizione italiana a cura di Luciano M. Leone, traduzioni di Attilio Loiacono e Marco Ugolini.

pp. 192, interamente e riccamente ill. a colori e b/n, Bologna

L’Apocalisse, l’ultimo libro del Nuovo Testamento, e stata incessante fonte di ispirazione, speculazione e divinazione per tutta l’era cristiana fino ad oggi. All’Apocalisse ci si e spesso riferiti come al «Libro Segreto della Rivelazione», poiché in tutte le epoche questo testo enigmatico e affascinante non ha quasi mai svelato i suoi segreti. Mentre la poesia e i contenuti immaginativi hanno ispirato artisti e scrittori, il vero significato ha continuato ad eludere i profani e a dividere gli studiosi e gli uomini di chiesa. Le scoperte storiche recenti hanno aperto nuovi approcci all’Apocalisse. Elaborando i materiali ora utilizzabili, uno studioso eminente evoca un’immagine drammatica del contesto in cui l’Apocalisse emerse.
Con una penetrante analisi delle vicende storiche, il Prof. Quispel riesce a cogliere la replica appassionata dei primi cristiani alla tirannia e alle persecuzioni di Roma della fine del primo secolo dopo Cristo, e rende tangibile il conforto e il significato riposti nell’attesa del millennio.
Con acuto intuito psicologico, egli illumina il ricco simbolismo della visione di Giovanni, che rivela i contenuti del libro della storia di Dio chiuso da sette sigilli, e mostra come, nella sua visione della Nuova Gerusalemme, l’autore della Rivelazione attingesse un grado notevole di autorealizzazione e di sollievo psicologico.
Un elemento particolarmente utile di questo libro e la ristampa integrale del testo biblico dell’Apocalisse a fianco della spiegazione di parole, frasi e simboli che hanno sempre provocato perplessità nei lettori.
Grazie a una adeguata impaginazione, non v’è bisogno di sfogliare le pagine alla ricerca di note introvabili.
Oltre al materiale di fondo, i commenti essenziali fanno della lettura del Libro Segreto della Rivelazione una esperienza ricca e poliedrica.
400 illustrazioni – incisioni, dipinti, miniature di manoscritti rari aggiungono al testo una nuova dimensione. Questi tesori artistici di ogni parte del mondo occidentale riprendono i simboli e i temi che abbiamo ereditato dal Libro della Rivelazione.

L’Apocalisse ha coinvolto un mondo molto più esteso di quello cristiano a cui Giovanni si rivolgeva con il suo messaggio di consolazione. Nessun altro documento nella storia e mai riuscito ad esprimere con altrettanta urgenza l’annuncio della fine del mondo come catastrofe; o ad evocare un’immagine così persuasiva del glorioso futuro che attende l’ umanità dopo l’ultima eclisse.
Di certo, i simboli con cui Giovanni rappresenta lo svolgersi degli avvenimenti li rendono con molta più efficacia di qualsiasi elaborazione concettuale. La visione fantastica espressa nell’Apocalisse offre un esito consolatorio alla lacerazione umana, e insieme abbraccia la verità eterna. Questo insieme unico di immagini e di parole suona per noi come un avvertimento, e come raccomandazione di fedeltà alla terra, poiché il regno messianico è già annunciato in essa.

Gilles Quispel è professore di storia della chiesa primitiva nell’Università di Utrecht in Olanda e professore «» di istituzioni ellenistiche del Nuovo Testamento nell’Università di Lovanio in Belgio; e stato visiting professor nell’Università di Harward. Fra le sue opere, pubblicate in inglese, olandese, francese e tedesco, ricordiamo Young, a man for our time, The Gospel of Thomas e studi su Tertulliano e altri autori greci e latini.

La Saggezza dell’India

La Saggezza dell’India

Il fiore della letteratura indiana dagli inni vedici al surangama sutra

Autore/i: Lin Yutang

Editore: Casa Editrice Valentino Bompiani

introduzione dell’autore, traduzione dall’inglese di Rachele Sgobio.

pp. 612, 24 tavv. b/n f.t., Milano

Lin Yutang, il narratore che nei suoi romanzi e nel suo errabondo filosofare ha distillato limpidamente l’anima della vecchia Cina con i libri di seta, il lirismo calligrafico e la cortesia pregna di sapienza, di tenerezza e di religiosità, ci accompagna ora alle sorgenti dell’immensa anima indiana. Il tesoro filosofico, poetico e religioso dell’India classica, paradiso dei 3333 dèi e, anche, dei filologi romantici, si apre ai nostri occhi come un grande fiore di loto. Nessuno meglio di Lin Yutang, intelletto ricco di tanto miele asiatico e di tutto il sale della nostra cultura, poteva guidarci in una plaga che appartiene in ugual misura all’Oriente monistico e all’Occidente cartesiano, La selva mitica del Ramayana, la poesia teologica del Rigveda, la maestà filosofica delle Upanishad e la grazia fantastica e così familiare a noi del Pancatantra, la liturgica serenità del pessimismo buddhistico e il candore delle sue leggende: voci in do europee antiche come la nostra preistoria consanguinea e nuove come una apparizione esotica, che egli restituisce d nostro orecchio stordito da troppo rumore di uno smemorato progresso.

Canti Religiosi dei Sikh

Canti Religiosi dei Sikh

Autore/i: Autori vari

Editore: Rusconi

prima edizione, prefazione, introduzione e cura di Stefano Piano.

pp. 284, Milano

Il nome dei Sikh è balzato improvvisamente alla ribalta della cronaca in seguito a una serie di eventi dolorosi e tragici che li hanno visti a volta a volta carnefici e vittime. Il mondo ha guardato attonito, ma l’attenzione si è fermata in superficie, delineando un’immagine falsa a un tempo e sfocata di quegli uomini dall’aspetto imponente e fiero che, nell’immensa India, costituiscono un esigua, anche se prestigiosa minoranza.
Per comprendere meglio gli ideali di questa comunità orgogliosa della propria peculiare spiritualità bisogna far ricorso alle fonti, prima fra tutte il Guru Granth, il «Libro che è maestro spirituale» In esso i Sikh credono che viva il medesimo e solo Spirito che animò l’uno dopo l’altro i loro dieci «maestri» storici (da Guru Nānak, che fondò il Sikh-panth attorno all’anno 1500, sino a Govind Singh, che morì nel 1708): venerano quindi come incarnazione vivente di quell’unico e sommo Maestro che è Dio all’interno dei loro templi, dai quali ogni immagine è bandita.
I brani qui scelti, tradotti e riuniti offrono un saggio della spiritualità del Granth e sono fra le cose più pregevoli e più alte non solo della poesia religiosa indiana dei secoli XVI e XVII, ma della poesia religiosa universale. La perfetta continuità dei temi e dei motivi ispiratori dà un carattere unitario a questo libro pur così fortemente composito fra essi spiccano la fede in un Dio unico, trascendente e onnipresente nello stesso tempo, che è volontà ordinatrice del cosmo, che fa apparire il mondo come un gioco incomprensibile e meraviglioso e si fa parola di verità e voce salvatrice nel cuore dell’uomo; e poi, la convinzione dell’inutilità di tutte le pratiche religiose esteriori sia degli Indù, sia dei Musulmani, l’invito ad abbandonarsi al Signore con devozione amorosa, a cantare le sue lodi, a ripeterne continuamente il Nome nel proprio cuore, a cercare la compagnia dei santi dedicandosi al loro servizio.
Sono temi che in parte appartengono alla cultura tradizionale dell’India, in parte anche si elevano al di sopra dei confini di quella cultura per comunicare un messaggio particolarmente significativo per tutti gli altri uomini.

 

Magia

Magia

Storia Sociale di un’Idea

Autore/i: Daxelmüller Cristoph

Editore: Rusconi

prima edizione, saggio introduttivo di Luciano Parinetto, prefazione dell’autore, traduzione dal tedesco di Paola Galimberti e Marina Buzzoni.

pp. 416, 48 tavv. b/n f.t., Milano

L’interesse per la magia e per la credenza nel diavolo ha subìto ai nostri giorni un nuovo incremento, soprattutto a seguito del fiorire di correnti esoteriche. Questo libro presenta una storia sociale della magia e risponde alle domande sul concetto di magia, demonologia e stregoneria: quando e come siano sorte tali pratiche e quale ruolo abbiano avuto nella storia della magia sia le scienze naturali dominanti che, in modo del tutto diverso, le chiese. Partendo dalla tarda antichità, la trattazione descrive il Medioevo “incantato”, esamina accanto alla tematica delle streghe le più importanti teorie magiche e termina con uno guardo alla nostra epoca.
«Le radici del moderno esoterismo, della New Age e dell’occultismo dei teenagers possono essere ricondotte solo in parte alla magia tradizionale[…]. Tuttavia non sono cambiate radicalmente soltanto le idee, sono mutate anche le condizioni sociali: ai maghi moderni manca la paura per la propria vita che i loro antenati tenevano a bada con l’atto magico», sostiene Cristoph Daxelmüller, che nel suo studio indaga soprattutto due ambiti del sapere: da una parte quello dominato dalla figura del “mago”, fondamento primario della pratica magica, dall’altra quello dominato dall’élite colta, responsabile sia dell’idea di magia intesa come speculativa mistica, sia delle persecuzioni delle streghe diffusesi in Europa in una serie di ondate successive. Perché le informazioni a disposizione dello studioso moderno sugli aspetti di storia sociale della magia sono inevitabilmente passate attraverso il filtro, senza dubbio molto deformante, del sapere elitario e della capacità di astrazione teorica.

Christoph Daxelmüller è ordinario di storia delle tradizioni popolari all’Università di Regensburg. Collabora al Lexikon des Mittelalters (Dizionario enciclopedico del Medioevo), alla Enzyklopädie des Märchens (Enciclopedia della fiaba), e all’Handbuch des europäischen Volksglaubens (Manuale della credenza popolare europea).

Gli Angeli

Gli Angeli

Autore/i: Faure Philippe

Editore: Edizioni Paoline

introduzione dell’autore, traduzione dal francese di Giuseppe Mariani.

pp. 152, ill. b/n, Cinisello Balsamo (Milano)

La presenza angelica si è innegabilmente affievolita nella coscienza dell’uomo occidentale. Philippe Faure ne attribuisce la causa al processo di secolarizzazione che ha investito la cultura europea a partire dal XVIII secolo. A suo parere, tuttavia, gli angeli non si sono dileguati per sempre: è difficile spiegare altrimenti perché abbiano riacceso l’attenzione di studiosi di valore (Henry Corbin) o di maestri del cinema (Wim Wenders). Da qui l’opportunità di ripercorrere le mitologie e le filosofie antiche, le tradizioni orientali, i tre grandi sistemi dottrinali monoteisti, i loro testi sacri, Bibbia e Corano, lo sviluppo teologico, i vari esoterismi. Faure teme che in Occidente, con l’angelo, sia scomparso quel principio di conoscenza e di amore che riconcilia fra loro la realtà umana e quella divina, e che la percezione dell’Assoluto ne risulti oggi forse più problematica, certo più arida e povera. Vale la pena di ripensare l’angelo come chiave di volta di un universo spirituale che appartiene alla diffusa esperienza religiosa dell’umanità e che offre alla filosofia e alla scienza moderne un’armonia di forme e di gradi di conoscenza, il principio ideale di una sintesi del sapere.

L’Arte dei Fenici

L’Arte dei Fenici

Autore/i: Moscati Sabatino

Editore: Fabbri Editori

presentazione dell’autore.

pp. 232, interamente e riccamente ill. a colori e b/n, Milano

Questo libro presenta, per la prima volta in assoluto, uno studio sistematico dell’arte fenicia articolato per temi e per problemi.
Non, dunque, un’esposizione descrittiva attraverso il tempo, ma un’analisi dei fenomeni artistici enucleati in quanto tali, secondo i metodi della critica più ammodernata. Ne conseguono risultati originali e vaste prospettive per le future ricerche.
Ma ebbero davvero un’arte autonoma i Fenici, oppure, come si diceva abitualmente, furono soltanto abili artigiani, che fusero le esperienze diverse dei popoli da cui vennero preceduti, o con cui s’incontrarono nella loro affascinante avventura mediterranea?
Questo libro dimostra che i Fenici furono capaci di elaborare originalmente le tradizioni recepite e incontrate, dando vita anzitutto nelle arti “minori” (gioielli, scarabei, amuleti, avori) a opere mai prima realizzate.
D’altronde, i Fenici crearono opere di alto pregio anche nelle arti “maggiori” (statue, sarcofagi, stele), che solo le scoperte recenti evidenziano in tutto il loro valore. E appunto le scoperte recenti costituiscono il fondamento di questo libro, dimostrando che negli ultimi anni v’è stata una vera e propria rivoluzione nelle conoscenze su questo grande popolo dell’antichità.
L’autore, che e stato protagonista di un’ampia parte delle scoperte e che Fernand Braudel ha definito “il principe incontestato degli studi sui Fenici”, dopo aver offerto nella grande mostra veneziana del 1988 una presentazione globale di questa civiltà risorta, ne traccia ora un panorama del tutto nuovo sotto il profilo delle creazioni artistiche. Con questo libro, i Fenici entrano di diritto tra i maggiori protagonisti dell’antica civiltà mediterranea, illuminando quella che rispetto a noi può chiamarsi “l’altra faccia della storia”.

Sabatino Moscati e accademico dei Lincei e pontificio, accademico di Francia. Professore nell’Università di Roma, ha insegnato in varie università europee e americane. Presiede il Comitato nazionale per gli studi fenici e punici al Ministero peri Beni Culturali e Ambientali, l’Istituto per la civiltà fenicia e punica al C.N.R. Gli sono stati conferiti numerosi premi scientifici, tra cui quello del Presidente della Repubblica per le scienze morali, storiche e filologiche l’Empedocle per gli studi mediterranei, i Cavalli d’oro di Venezia per l’orientalistica, il Columbus per l’archeologia. È medaglia d’oro dei Benemeriti della cultura.
Ha promosso varie missioni archeologiche italiane; in Israele, dove è stata scoperta la cittadella dei re di Giuda a Ramat Kabel; in Tunisia, dove sono riemerse le fortezze puniche sul Capo Bon; a Malta, dove sono stati posti in luce il tempio di Giunone e i resti cristiani di San Paolo; in Sicilia, dove e avvenuto il ritrovamento delle stele votive di Mozia; in Sardegna, dove e tornata alla luce la città punica di Monte Sirai e sono stati pubblicati i gioielli di Tharros. Tra i suoi libri, tradotti in numerose lingue, ricordiamo: Le antiche civiltà semitiche (1958); Antichi imperi d’Oriente (1963); Il mondo dei Fenici (1966); Historical Art in the Ancient Near East (1973); Italia archeologica (2 voll., 1973); Les Phéniciens (1975); L’alba della civiltà (3 voll., 1976); Cartaginesi (1982); Gli Italici (1983); Italia ricomparsa (3 voll., 1983); Archeologia delle regioni d’Italia (1984); Italia punica (1986): L’Italia prima di Roma (1987); L’ancora d’argento (1988); Le civiltà “periferiche” del Vicino Oriente antico (1988); Passeggiate nel tempo (1990).

Epistola agli Ebrei

Epistola agli Ebrei

Autore/i: San Paolo

Editore: Edizioni Studium

introduzione e commento di Giuseppe Bonsirven, traduzione di Umberto Massi.

pp. 448, Roma

Dall’introduzione di Giuseppe Bonsirven:
«Il problema dell’autenticità dell’epistola lo tratteremo solo nell’ultimo capitolo di questa introduzione; gli argomenti svolti prima ci forniranno dati preziosi per la soluzione della difficile questione.
Consacriamo due capitoli alla teologia della presente epistola, senza tuttavia esporla per intero: riteniamo che su due punti, uno centrale e l’altro marginale ma spinoso, sia necessario riunire in una sintesi armonizzatrice i diversi elementi dottrinali che, nel commento, debbono esser presentati isolatamente: è il solo modo per dissipare certe oscurità e per affermare meglio un pensiero o troppo ricco o troppo sconcertante.»

Conflitto, Attivazione e Creatività

Conflitto, Attivazione e Creatività

Psicofisiologia del comportamento esplorativo

Autore/i: Berlyne Daniel E.

Editore: Franco Angeli Editore

unica edizione, prefazione di Virgilio Lazzeroni, traduzione di Paola Campioli.

pp. 452, Milano

«Gli esseri umani – scrive D. E. Berlyne – sono inclini a osservare e a indagare, a interrogarsi e a riflettere sulle cose anche quando tali «attività non sembrano avere uno scopo evidente e tangibile». Autogratificanti, perseguite per se stesse, le varie forme del comportamento esplorativo pongono allo psicologo problemi di vastissima portata. Perché l’attenzione si fissa su uno stimolo piuttosto che su un altro? Che cosa fa scattare la molla della curiosità? Quali sono, nell’enorme flusso d’informazioni che in ogni istante giungono ai recettori, le caratteristiche specifiche che inducono l’organismo a selezionarne alcune, a trasmetterle al cervello, e poi, eventualmente, a esplorarne la natura e a ricercarne le connessioni esplicite o latenti? Negli ultimi venti anni le ricerche sperimentali in questo campo si sono straordinariamente intensificate grazie a precise tecniche di misurazione dei processi fisiologici connessi ai fenomeni della attenzione e dell’esplorazione. Attraverso un’acuta e originale analisi dei dati forniti dalle diverse discipline – neurofisiologia, teoria dell’informazione, psicologia della percezione e del condizionamento – Berlyne formula una Serie di ipotesi teoriche generali il cui interesse, investendo fenomeni come l’arte, il senso?
Del comico e il pensiero, va molto al di là del livello meramente specialistico. La ricerca delle motivazioni che presiedono alle attività percettive e intellettuali, lo porta infatti a isolare un gruppo di variabili e a provarne il ruolo determinante in tutte le manifestazioni del comportamento esplorativo, dalle più semplici risposte motorie alle più complesse forme di comportamento ludico, estetico e conoscitivo.
Il contributo più significativo di Berlyne, e ciò che rende questo volume estremamente stimolante non solo per lo psicologo e il neurofisiologo ma anche per l’uomo colto in generale, e per l’educatore in particolare, è dunque connesso alla possibilità di descrivere e interpretare certi aspetti del pensiero e del comportamento – creativo ancorandoli rigorosamente ad una « lettura» sperimentale; questo riferimento, consentendo un controllo operativo della attività produttiva rende possibile impostare programmi efficaci di intervento pedagogico secondo gli attuali indirizzi didattici che riconoscono un ruolo di primo piano alla espressività spontanea dell’allievo.»

Daniel E. Berlyne – uno degli esponenti più rappresentativi della psicologia inglese – ha conseguito il dottorato in filosofia con un lavoro di psicologia sperimentale nel 1953 alla Università di Yale.
Ha insegnato e svolto attività di ricerca in numerose e prestigiose Università e Centri di ricerca americani ed europei (Università di Aberdeen in Scozia dal 1953 al 1957; a Berkeley presso l’Università di California dal 1957 al 1958; al Centre International d’Epistemologie genetique presso l’Università di Ginevra dal 1958 al 1959; alla Università di Boston dal 1960 al 1962).
Dal 1963 è professore di Psicologia all’Università di Toronto e dal 1968 al 1969 ha svolto la sua attività come Visiting Associate Professor presso l’Institut d’Esthetique et des Sciences de l’Art all’Università di Parigi.
È autore di numerose pubblicazioni scientifiche e del volume pubblicato nel 1965 Structure and Direction in Thinking.

Il Labirinto Verticale

Il Labirinto Verticale

Autore/i: Carotenuto Aldo

Editore: Casa Editrice Astrolabio

pp. 152, Roma

Smarrito nel labirinto, Arione impara dolorosamente a trovare, tra le mille strade che a ogni passo gli si aprono dinanzi, l’unica che è la sua. La paralisi lentamente si scioglie quando comprende che la soluzione non sta nel fuggire dal labirinto, ma nell’imparare a percorrerlo.

Un artista di successo cade in una depressione devastante. È il culmine di un’esperienza di vita che l’aveva portato a constatare il profondo divario fra la sua verità interna, vissuta come fallimentare, e la dimensione pubblica della stima e del rispetto. In modo drammatico il conflitto paralizza la sua possibilità di espressione e il suo desiderio d’amore. Ed è in questo preciso momento, nel confronto fra l’essere e l’apparire, che si inserisce un’esperienza di analisi psicologica protrattasi sei anni. Aldo Carotenuto, che di questa vicenda è stato un polo dialettico, illustra e discute la complessa situazione dell’artista, e cerca di comprenderla alla luce delle proprie convinzioni «psicologiche, ponendola nello sfondo di quelle vaste dimensioni interpretative che per primi Jung e Neumann hanno esplorato.
Un caso clinico quindi, che nel suo apparente discorso privato si apre di fatto alla dimensione dell’umano universale. Come in un caleidoscopio i vari elementi della vita di Arione (tale è, lo pseudonimo con cui Carotenuto indica il paziente, alludendo alla mitica figura salvata dal delfino), s’intersecano fra loro e la composizione permette di osservare all’interno di una singola anima i problemi che schiacciano la maggior parte degli esseri umani. Tra quei problemi emerge soprattutto una modalità paranoica di rapporto con la realtà, cioè un atteggiamento del paziente in cui il reale in sé ha scarsa rilevanza; esso funziona solo come uno specchio che rimanda al paziente il suo odio e la sua paura, inducendolo a credere che esclusivamente nel mondo esterno risiede la fonte del suo brutale destino.
Il percorso che conduce alla responsabilizzazione di Arione è costellato di angosce e crisi di disperazione, ma la circolarità del rapporto con l’analista, osservatore, coinvolto ma sempre “con la testa fuori”, permette al paziente di uscire dalla paralisi, senza eccessivi trionfalismi e facili entusiasmi.
Soltanto la penosa scoperta che conoscere noi stessi non è e non è mai stato sinonimo di felicità.

Aldo Carotenuto, nato nel 1933, è attualmente professore incaricato di Teorie della personalità all’Università di Roma. Membro dell’Associazione Internazionale di Psicologia Analitica, dirige la Rivista di psicologia analitica, il Giornale storico di psicologia dinamica e due collane di libri scientifici. Ha pubblicato: Senso e contenuto della psicologia analitica (1977), Jung e la cultura italiana (1977), Psiche e inconscio (1978), La scala che scende nell’acqua (1979), Psicologia della liberazione (1979), Diario di una segreta simmetria (1980).

Luci su Šambhala

Luci su Šambhala

Sciamani, guerrieri e iniziati ai confini del mondo – Rapporto storico, geografico ed esoterico sulla regione più misteriosa ed introvabile della Terra

Autore/i: Compassi Valentino

Editore: Editrice Atanòr

premessa e introduzione dell’autore.

pp. 128, nn. tavv. b/n f.t., Roma

Con questo suo nuovo e documentato lavoro, Valentino Compassi scuote il mistero dell’esistenza concreta di quella occulta regione del Mondo che va sotto il nome di Šambhala, Kalapa o Pémakö. Avvalendosi di alcune relazioni di viaggi di sacerdoti missionari del 1600, nonché di ottime descrizioni operate da famosi viaggiatori ed esploratori e di importanti e remoti testi tibetani di religione e geografia, l’Autore giunge a scartare in modo definitivo le molteplici, stancanti ipotesi mistiche di una Šambhala percepibile esclusivamente tramite ipotetici pseudo voli astrali o con illusorie catene mistiche, sature di deliranti messaggi di Luce rivolti all’Umanità. Come è nel suo stile ed esperienza di Maestro esoterico e di serio ricercatore e studioso, Compassi svolge questa importante indagine collocando la segreta Šambhala in contrade e regioni ai confini del Mondo, lì dove la natura incontaminata urla i suoi istinti magici e dove il Saggio, mistico o guerriero che sia, segue ancora, con l’animo e con la mente, i celesti guizzi di mille, colorati aquiloni.

La Suprema Arte Egizia per la Divinazione con le Carte

La Suprema Arte Egizia per la Divinazione con le Carte

Con tutti i sistemi: specialmente il Sistema Egiziano delle 78 Carte, ossia il libro di Thot

Autore/i: Moorne DR.

Editore: Casa Editrice Bietti

pp. 284, esemplare senza mazzo di carte, nn. ill. b/n, Milano

Manuale di cartomanzia? Studio e introduzione alle Scienze occulte? Ricostruzione paziente della metodologia e della tecnica degli Egizi per predire il futuro? Questo libro è un pò di tutto ciò. Ma soprattutto è una felicissima strenna che offre in unica confezione un prezioso originale mazzo di carte egizie e l’elegante manuale che ne consente l’uso. Si tratta di un gioco, dunque; un gioco per adulti che si evidenzia assai bene come “idea” per un regalo originale e spiritoso. Il mazzo comprende 78 carte (sono dunque quasi il doppio di quelle comprese in un normale mazzo di carte) che vengono definite egiziane perché si fanno risalire alla saggezza dell’antico Egitto.
In realtà il mazzo si suddivide a sua volta in quattro tipi di carte: francesi, tarocchi, spagnole, egizie propriamente dette. Queste appunto sono le più antiche e recano effettivamente simboli geroglifici che si fanno risalire alla tradizione dell’Antico Egitto.
Il testo poi deriva da un antico volume spagnolo e si divide in due parti. Nella prima si dà una giustificazione della cartomanzia, se ne espone brevemente la storia, e quindi si illustrano i metodi per “fare le carte ”, Nella seconda parte invece si prendono in esame, una per una, le carte del mazzo e se ne spiegano i significati talora molteplici, sempre allusivi.
Siamo dunque sul piano del gioco; di un gioco che consente al lettore-operatore di “farsi le carte”. C’è quindi, strettamente connessa ed evidentemente voluta, la possibilità della eterna suggestione: “io non ci credo… però ! ” E questo stato psicologico appare senz’altro componente non esigua del divertimento che si può trarre, da questo articolo-regalo e quindi anche della fortuna che può incontrare a chi volesse farne dono altrui.

Esemplare senza mazzo di carte.

Tesori dell’Antica Arte Russa

Tesori dell’Antica Arte Russa

Dai Musei dell’Unione Sovietica – Roma, Palazzo Venezia, 21 Marzo – 21 Maggio 1967

Autore/i: Autori vari

Editore: De Luca Editore

pp. 110, riccamente ill. b/n, Roma

L’archeologia è una parte integrante della scienza della Storia.
L’archeologo sovietico e il responsabile dello studio di quattro millenni di storia di tutti i popoli; la conoscenza che gliene deriva e importante soprattutto per quei popoli delle terre russe che hanno appreso la lingua scritta soltanto dopo la Rivoluzione d’Ottobre.
L’esplorazione archeologica nell’Unione Sovietica e fatta dallo Stato. Essa si attua con le programmazioni degli Istituti archeologici, per quanto riguarda la soluzione degli importanti problemi storici, e in concordanza con i grandi progetti politico-economici di costruzione che vengono sempre associati alle intensive campagne di scavo; i mezzi finanziari sono garantiti per legge.
In questa mostra sono esposti reperti di tutte le epoche, dall’Età paleolitica al Medioevo e oltre; e di tutte le regioni del nostro grande paese, dal Caucaso fino al Mar Bianco e dal Danubio fino alla Siberia.
Gli archeologi e gli Storici dell’Arte sovietici si augurano che questa mostra possa offrire un quadro esauriente dello sviluppo degli avvenimenti storici, nonchè della storia dell’economia, dell’arte, della religione dei popoli arcaici, e dell’antica colonizzazione del nostro Paese. (B. A. RYBAKOV Ordinario dell’Accademia delle Scienze dell’Unione Sovietica, Direttore dello Istituto di Archeologia.)

I Misteri della Cabala

I Misteri della Cabala

Una dottrina segreta che permette di mettersi in comunicazione con le materie divine

Autore/i: Autori vari

Editore: Edizioni Cartedit

introduzione, traduzione e adattamento di Laura De Vecchi.

pp. 162, ill. b/n, Monte Cremasco

La Cabala è una dottrina segreta e misteriosa, trasmessa durante i secoli dagli ebrei ai discepoli prediletti, ma sotto giuramento solenne di mantenere il silenzio più assoluto.
Malgrado questo giuramento, un rabbino ebreo chiamato Mosè de Leon, rivelò e trasmise questi segreti insieme ai principali testi rabbino-cabalistici in un’opera intitolata “Zoltara”.
Da questa opera è stato tratto tutto ciò che attualmente sappiamo sulla Cabala, questa dottrina segreta che permette all’uomo di porsi in comunicazione permanente con Dio, con lo stesso uomo e con madre natura.
In quest’opera il lettore troverà la chiave per addentrarsi nei MISTERI DELLA CABALA.

Dietro l’Immagine

Dietro l’Immagine

Conversazioni sull’arte di leggere l’arte

Autore/i: Zeri Federico

Editore: Longanesi & C.

redazione a cura di Ludovica Ripa di Meana.

pp. 280, 162 illustrazioni a colori e b/n, Milano

I legami tra arte e civiltà, le connessioni tra arte e storia, l’importanza dell’abilità tecnica, l’usura del tempo e i guasti dei restauri, il problema delle falsificazioni: i motivi conduttori di un discorso affascinante e a tutti accessibile per imparare a comprendere cosa vi sia «dietro l’immagine».

Nella primavera del 1985, Federico Zeri tenne, presso l’Università Cattolica di Milano, cinque lezioni su “l’arte di leggere l’arte”: che cosa ci dice un’opera d’arte; che cosa significa e che cosa rappresenta come testimonianza della civiltà e della cultura che l’hanno prodotta; quale preparazione storico-culturale è necessaria per la sua comprensione. “Non avrei molti dubbi”, scrisse Renzo Zorzi, “nel ritenere le cinque lezioni l’evento culturale più importante della primavera milanese, che sarà ricordato dal pubblico di studenti, ma anche di storici dell’arte, critici, funzionari di musei, insegnanti, collezionisti, che le hanno seguite con un’attenzione e una partecipazione di cui gli scroscianti applausi conclusivi non bastano forse a rivelare il senso e l’intensità”. I presenti, osservò Giovanni Testori, hanno avuto “la precisa e rimunerante coscienza di che significhi apprendere e imparare. Il tema è la storia dell’arte, anzi come a essa ci si possa e debba avvicinare; ma le lezioni offerte dal grande critico potrebbero, e dovrebbero, riguardare tutte quante le discipline. Del resto, proprio la connessione di quelle discipline dentro il moto, ora lucente, ora buio, della storia, sembra essere il tessuto su cui Zeri ha impostato la sua metodologia”. Dalle registrazioni, trascritte da Ludovica Ripa di Meana e da lei integrate con la collaborazione dello stesso autore, nasce questo libro: una guida per chi vuole accostarsi allo studio o anche solo al godimento delle opere d’arte.

Federico Zeri, nato a Roma nel 1921, vive a Mentana. E stato allievo di Pietro Toesca e di Roberto Longhi. Oltre a centinaia di saggi apparsi sulle principali riviste di storia dell’arte, ha pubblicato Pittura e controriforma (1957), Due dipinti, la filologia e un nome (1961), Diari di lavoro 2 (1976) e parecchi cataloghi d’arte, tra cui quelli dei dipinti italiani del Metropolitan Museum di New York e della Walter Art Gallery di Baltimora, quelli della Galleria Spada e della Galleria Pallavicini di Roma, e, insieme a Francesco Rossi, quello della Collezione Morelli dell’Accademia Carrara di Bergamo. Ha curato una sezione della Storia dell’arte italiana (Einaudi). Da Longanesi sono già apparsi Mai di traverso (Storie e ricordi di quadri, di libri e di persone, 1982) e L’inchiostro variopinto (Cronache e commenti dai falsi Modigliani al falso Guidoriccio, 1985). Sta lavorando a un lungo romanzo.

Le Parole del Corpo

Le Parole del Corpo

Modi di dire, frasi proverbiali, proverbi antichi e moderni del corpo umano

Autore/i: Forconi Augusta

Editore: SugarCo Edizioni

premessa dell’autrice.

pp. 320, ill. b/n, Milano

La frase riportata sul retro della sovracoperta (con la relativa e necessaria traduzione) avrà già fatto capire al lettore che l’intento di questo libro è quello di riproporre modi di dire della lingua italiana (antichi o moderni, coniati da famosi autori o partoriti dalla fantasia popolare, garbati o screanzati) che, dopo essere stati utilizzati in un arco di tempo più o meno lungo, sono ormai caduti in disuso. Ma non solo: vengono anche riproposte espressioni che, ancora adoperate, hanno però perso il loro vero significato o che apparentemente nulla più conservano dell’originale letterarietà (un solo esempio: «fare orecchie da mercante» risale a Michelangelo il quale, fra la Cappella Sistina e la cupola di San Pietro, trovava anche il tempo di dare il suo contributo all’arricchimento della lingua).
Il lettore avrà poi notato come questi modi di dire abbiano in comune un’altra particolarità: appartengono tutti a un ambito, per così dire, corporale, perché è sempre presente almeno una parola che indica una qualsiasi parte del corpo umano (orecchio, mento, gomito ecc.). E questo il filo conduttore che lega le locuzioni, le frasi proverbiali, i proverbi veri e propri citati nel testo: grazie ad alcune figure retoriche quali la metafora, la metonimia, la similitudine, l’iperbole ecc., il significato proprio, «corporale», della parola o della frase si annulla, lasciando emergere quello figurato, che col corpo spesso non ha più nulla a che vedere. Per esempio, «barba» dal significato proprio che tutti conosciamo viene a indicare autorità ed esperienza grazie alla figura retorica della metonimia; per sineddoche si passa dal significato proprio di «bocca» a quello figurato di «persona che mangia» (ho sei bocche da sfamare) o di «persona che parla, o sparla» (è una bocca d’inferno); è per similitudine che due persone diventano come carne e unghia, ossia amiche intime; mentre e per iperbole che, allo scopo di sfruttare qualcuno, gli si succhia il sangue e gli si toglie la pelle, e così via.
Le locuzioni e i modi di dire qui raccolti provengono per la maggior parte da opere letterarie, antiche e moderne, e, nei limiti del possibile, si è cercato di indicare sempre l’autore che li ha coniati o che per primo li ha usati, basandosi sia direttamente sui testi sia sulle attestazioni dei vocabolari storici ed etimologici. Tutto questo non faccia però temere che si tratti di un’arida elencazione 0 di una dotta trattazione rivolta solo agli specialisti. L’autrice infatti ha saputo evitare questo rischio elaborando un testo scorrevole, brillante, intriso di una sottile vena d’umorismo, che avvincerà il lettore e,, al tempo stesso, gli svelerà zone inesplorate del nostro affascinante idioma.

Augusta Forconi è nata e vive a Roma, ove da molti anni si occupa di cose lessicografiche: ha preso parte alla redazione di alcuni fra i più importanti vocabolari italiani pubblicati dal 1970 ad oggi; attualmente è uno dei redattori del Vocabolario della Lingua Italiana, in più volumi, in corso di pubblicazione presso l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana (Treccani).

Bioterapia Nutrizionale

Bioterapia Nutrizionale

Nutrizione e funzioni organiche

Autore/i: Arcari Morini Domenica; D’Eugenio Anna; Aufiero Fausto

Editore: Red Edizioni

prefazione e introduzione degli autori.

pp. 192, Cornaredo (MI)

Nella nostra era ipertecnologica si è assistito a una sopravvalutazione del potere curativo dei farmaci a discapito del riconoscimento della capacità degli alimenti di prevenire e curare le malattie.

Fin dal 1960 D. Arcari Morini studia, osservandoli in un gran numero di pazienti, gli effetti prodotti dagli alimenti sulla fisiologia e sulla fisiopatia del corpo, nonché la propensione soggettiva per determinati alimenti e le differenti risposte dell’organismo al medesimo alimento preparato in circostanze diverse, mettendo così a fuoco, fra l’altro, l’interazione fra il cibo e il ’momento organico’.

Da questi studi è nata una disciplina, la Bioterapia Nutrizionale®, che cura efficacemente numerosi disturbi e fa fronte a particolari condizioni fisiche, per esempio la menopausa, operando solamente mediante la somministrazione di alimenti.

Domenica Arcari Morini è una delle più illustri naturopate italiane. Ha fondato nel 1993, e dirige, il Centro di Ricerche e Studi di Medicina Naturale Applicata “Vis Sanatrix Naturae”, sede di corsi di formazione in Bioterapia Nutrizionale per personale medico e paramedico. È docente di Bioterapia Nutrizionale e autrice di numerose pubblicazioni ha conseguito sia in Italia sia all’estero prestigiosi riconoscimenti.

Anna D’Eugenio e Fausto Aufiero sono suoi allievi.

Visualizza indice

Prefazione alla seconda edizione
Introduzione

Bocca, masticazione e sapori
Il “meccanismo” informativo
Il mondo dei sapori come criterio diagnostico
Calcolosi delle ghiandole salivari
Orofaringe ed esofago

Indicazioni bionutrizionali nelle gastralgie
Glicidi
Protidi
Lipidi
Verdure
Il peperoncino
Latte
Alimenti proibiti

Funzione epatica in Bioterapia Nutrizionale
Fegato e ritmi alimentari
Semeiologia dei disturbi epatici
Caratteristiche bionutrizionali del fegato
Intossicazione acuta
Epatite virale
Transaminasi, bilirubina e sua valutazione nello stik urinario
Steatosi epatica
Calcolosi della colecisti
Insonnia e attività epatica
Ferro, iodio e attività epatica
Processi destrutturanti epatici: il collegene

Iperbilirubinemie e sindrome di Gilbert
Caratteristiche cliniche
Impostazione della prima colazione
I due pasti principali
Il ritmo alimentare
Cause di aggravamento

Trattamento nutrizionale della stipsi
Introduzione
Caratteristiche semeiologiche delle feci
Stipsi
Bioterapia della stipsi
Conclusione

Regolazione glicemica e pancreatiti
Introduzione
Diabete giovanile
Diabete metabolico
Regolazione glicemica nei due sessi
Diabete giovanile nella bambina
Diabete nel bambino
Diabete nella donna in gravidanza
Diabete nel maschio
Considerazioni storiche
Bioterapia Nutrizionale nel diabete
Schemi terapeutici
Pancreatite acuta
Indicazioni bionutrizionali
Pancreatite cronica

Diarrea e rettocolite ulcerosa
Diarrea tossica
Diarrea da disbiosi intestinale
Diarree nei bambini
Diarree pancreatiche
Diarree “sine materia”
Esempio di due giorni di dieta
Colite ulcerosa
Bioterapia nutrizionale

Bionutrizione e funzione cardiaca
Equilibrio glicemico
Equilibrio elettrolitico
Regolazione della coagulabilità ematica
Sedazione del sistema nervoso
Alimenti particolari
a) Formaggi
b) Fragole
c) Noci
d) Vino rosso

Funzione renale e gestione dei liquidi corporei
Alimenti e funzione renale
Metabolismo e diuresi
Calcolosi renale
Infezioni urinarie
Alimenti in relazione alla funzione renale
Associazioni alimentari stimolanti la diuresi
Associazioni alimentari inibenti la diuresi

Funzione respiratoria e bioterapia nutrizionale
Polmone “umido”
Polmone “secco”
Conclusione

Gestione del ferro in Bioterapia Nutrizionale
Le funzioni del ferro
Metabolismo del ferro
Biodisponibilità del ferro
Sideropenia e anemia
Anemia e proteine
Effetti della carenza di ferro sul cuore
Il ferro e i parassiti intestinali
Gli “aiutanti” del ferro
Danni del trattamento farmacologico a base di ferro
Trattamento bionutrizionale
Contenuto in ferro negli alimenti
Conclusione

Le mode alimentari
Il crudismo
La moda vegetariana
Alimentazione macrobiotica
Il digiuno

Modalità di cottura degli alimenti
Cottura alla brace
Frittura
Cottura dorata-fritta
Cottura panata
Cottura al vapore
Bollitura
Cottura in padella
Cottura affogata nell’olio

Alimentazione quotidiana
La colazione del mattino
Il pranzo di mezzogiorno
Cena e induzione del sonno
Sedazione, eccitazione e modalità di cottura nel pasto serale
Stimolazione nutrizionale della vigilanza
Differenza tra pane e pasta

Le emergenze in Bioterapia Nutrizionale Rimedi bionutrizionali per la febbre
Tisana aglio e limone
Minestrina all’aglio
Vin brulé
Minestrina di pollo
Patate lesse e aglio crudo
Frizioni di alcool puro
Pane bruschettato con olio ed aglio crudo
Zucchero e cipolla
Associazione nutrizionale per la febbre
Fragola, brodo di pollo e vin brulé
Pasta e lenticchie
Mela caramellata
Rimedi per la tosse
Decotto di fichi secchi
Decotto di camomilla e limone
Rimedi ad azione disintossicante e anticefalalgici
Glusosata per os
Tisana di cardo
Tisana di carciofo
Pesche bianche e cefalea epatica
Fetta di limone con lo zucchero
Rimedi nelle difficoltà digestive
Tisana di finocchio
Tisana di alloro
Tisana di menta
Tisana di camomilla
Centrifugato di cavolo cappuccio
Infuso di basilico
Rimedi ad azione drenante e diuretica
Acqua di cipolle
Acqua di cicoria
Cipolla rosolata
Patate e porri Rimedi per la calcolosi renale
Latte e banana
Caffè amaro
Rimedi per la nausea e la vertigine
Nausea e vertigine
Nausea gravidica
Nausea da chemioterapici
Nausea da ipo- o iperacidità
Pane, burro, alici e sale
Pane, pomodoro, olio e sale
Fetta di arancia con olio e sale
Rimedi per le sindromi dolorose
Fette di pesca e sale
Impacchi di alcool puro nei dolori muscolo-scheletrici
Impacchi di cavolo o verza nei dolori articolari
Cataplasmi di cipolla cruda tritata
Sale sublinguale nei crampi
Azione antalgica del caffè
Rimedi ad azione sedativa e sonnifera
Tisana di buccia di mela
Mela caramellata e vin brulé
Riso e lattuga
Riso e zucchine
Zucchine marinate
Patate al prezzemolo
Patate e porri
Pasti ad azione sedativa
Rimedi che aumentano la vigilanza neuro-psichica
Pane, burro e bottarga
Pane, burro e salmone
Rimedi per le sindromi emorragiche acute e le anemie
Carote fritte
Zucca fritta
Scamorza alla piastra
Mela chiodata
Associazioni bionutrizionali
Decotto di ortica
Rimedi per la pulizia della pelle
Sale di cipolla
Sapone di Marsiglia e impacchi di acqua e sale
Emulsione di olio e limone
Altri rimedi
Battuto di lardo
Pancotto
Strinidrina
Olio ferrato
Aglio e yogurt
Rimedi per l’afonia
Impiego bioterapico della coca cola

Alimenti di uso quotidiano
Introduzione
Acqua
I grassi
Burro
Latte
Olio di oliva
Pane
Sale
Uovo
Vino

BIBLIOGRAFIA
INDICE

L’Enigma dello Zodiaco

L’Enigma dello Zodiaco

«Io ho studiato la materia, Signore, e voi no!». Così Newton inchiodò l’astronomo Halley interrompendolo durante una sua violenta filippica contro l’astrologia

Autore/i: Sadoul Jacques

Editore: Aldo Palazzi Editore

prefazione dell’autore, traduzione di Francesca Pontani Wagner.

pp. 312, ill. b/n, Milano

Trent’anni fa il «Larousse» così definiva l’astrologia: «Arte di predire gli avvenimenti della vita dopo aver osservato gli astri. Questa superstizione oggi non esiste più». Nella recente ultima edizione del famoso vocabolario, la seconda frase è stata soppressa, Ciò significa che l’astrologia è tornata alla ribalta e fa ancora discutere: è scienza o superstizione? Questo libro, oltre che a farne la storia e a spiegare chiaramente ed in modo suggestivo i principi su cui si basa, esamina i pro e i contro per dare una risposta obiettiva all’«enigma dello Zodiaco».
Ecco alcuni esempi:

L’astrologia è presuntuosa: perché le nostre azioni dovrebbero essere così importanti da meritarsi d’essere scritte nel grande libro del cielo?
La Luna e il Sole influenzano le maree, determinano le stagioni e le germinazioni. Perché solo l’uomo dovrebbe sfuggire a tale influenza? Ammetterlo non è presunzione, è anzi una prova di umiltà.

Secondo l’astrologia il destino umano è rigidamente determinato dall’influenza degli astri, ma la vita dimostra il contrario.
Gli astri non determinano meccanicamente la vita dell’uomo. Si limitano ad esercitare la loro influenza insieme all’ereditarietà, l’ambiente familiare e sociale: perché non considerare questa influenza al pari delle altre?

L’astrologia, nonostante sia provato che è la Terra a girare intorno al Sole, si ostina a basarsi sul sistema geocentrico. Quale serietà scientifica può scaturire da tale impostazione?
Anche gli astronomi si valgono di una cosmografia geocentrica nel definire le coordinate celesti perché, per noi che siamo sulla Terra. essa è l’unico punto di riferimento. Anche un’astrologia eliocentrica sarebbe quindi un assurdo.

Per stendere un’oroscopo, gli astrologi partono dall’ora della nascita. Ma l’essere si forma dal concepimento in poi e alla nascita nessuna influenza astrale può più modificarlo.
È vero, se non fosse così difficile stabilire il momento della fecondazione, sarebbe meglio partire dal concepimento ma è anche vero che la stessa nascita, come dimostrano le statistiche. viene determinata dalle influenze astrali e quando esse, che hanno agito dal momento del Concepimento, saranno in piena armonia con le tendenze psichiche del bambino.

I gemelli o coloro che nascono nel medesimo istante e luogo, se l’astrologia ha un senso, dovrebbero avere un destino identico, ma ciò non si verifica mai. L’astrologia afferma che i gemelli, veri o astrali, avranno destini simili, non identici. Per i gemelli veri tale ipotesi potrebbe essere dimostrata solo facendo riferimento al comune corredo ereditario e all’Identico ambiente familiare, ma anche per i gemelli astrali ci sono statistiche e casi famosi che sembrano dimostrare l’assunto astrologico.

Scrisse Cicerone: «Tutti coloro che sono morti nella battaglia di Canne, devono forse avere lo stesso oroscopo?».
Ancora la caricatura del determinismo astrologico; ma simile obiezione è senza peso, se si pensa che l’influenza astrale non è la sola a determinare il destino umano e quindi la morte contemporanea di più individui.

Fra gli astronomi, le persone che meglio conoscono il cielo, non ce n’è uno che creda nell’astrologia.
Se un astronomo osasse riconoscere ali’ astrologia un qualche valore, non farebbe certo camera. Oggi non è il tempo di Copernico, Galileo, Keplero, Tycho-Brahe, che allo studio dell’astronomia associavano scientificamente quello dell’astrologia.

I pianeti (eccetto la Luna e il Sole) non inviano sulla Terra alcun tipo di raggi, onde, particelle, nulla insomma di quanto possa essere misurato scientificamente. Non esiste quindi su di noi nessun influsso astrale come pretende l’astrologia. Il fatto che nessuna Influenza astrale sia fisicamente percettibile o misurabile non dimostra la sua inesistenza, dal momento poi che un certo numero di dati statistici sembrano attestare Il contrario.

Regni d’Oro Regni di Giada

Regni d’Oro Regni di Giada

I grandi imperi precolombiani dai Maya agli Inca, dagli Aztechi ai Chimú

Autore/i: Fagan Brian

Editore: Newton Compton Editori

edizione integrale,traduzione di Elisabetta Pellegrini..

pp. 288, nn. tavv. a colori f.t., nn. tavv. b/n, nn. ill. b/n, Roma

Civiltà spettacolari, esotiche, raffinate, con città vaste quanto Costantinopoli; grandiosi imperi che si estendono sull’attuale territorio del Messico e del Perù; sovrani potenti che regnano nello splendore sulla Valle del Mississippi; minuscoli gruppi di cacciatori che vivono come avevano vissuto i loro antenati per oltre 10.000 anni. Cinque secoli densi di avvenimenti ci separano dal Nuovo Mondo scoperto da Colombo e dai conquistadores, che osservarono meravigliati centri abitati perfettamente ordinati, si arrampicarono su gigantesche costruzioni, viaggiarono lungo strade migliori di quelle europee; conversarono con re indiani bardati d’oro, stoffe pregiate e ornamenti di giada e si stupirono di fronte ai mercati frequentati da ventimila persone al giorno. La scoperta di questo mondo fu un autentico, dirompente spartiacque storico. Gli uomini che conquistarono l’America dopo il 1492 ci lasciarono descrizioni per lo più inattendibili. Ma oggi siamo in grado di riscoprire non solo le civiltà degli Aztechi e degli Inca, ma anche degli Olmechi, dei Maya, degli Zapotechi, dei Chavín, dei Moche, dei Chimú; possiamo così apprendere, ad esempio, che le piramidi del Perù sono più antiche di quelle egiziane e che i geroglifici Maya contengono informazioni stupefacenti su questo straordinario popolo, e rivedere completamente la nostra conoscenza dell’arte, dell’artigianato e dei riti dell’antica America, grazie ai ritrovamenti effettuati nelle tombe.
In questo affascinante racconto dell’America precolombiana, Brian Fagan intesse storia e mitologia, archeologia ed etnografia, ricostruendo ascesa, splendore e declino di un mondo perduto.

Brian M. Fagan è considerato uno dei migliori scrittori di archeologia Viventi e un’autorità per tutto quanto riguarda l’America antica. Dal 1967 è professore di Antropologia alla University of California di Santa Barbara. Ha pubblicato moltissimi libri, tra cui The Great Journey: The Peopling of Ancient America (1987), Ancient North America: The Archaeology of a Continent (1991), Viaggio dall’Eden. L’uomo primitivo alla conquista del pianeta (1990).
Di Fagan la Newton & Compton ha pubblicato Alla scoperta dell’antico Egitto (1996) e Antiche civiltà precolombiane (1999).

Pensieri della Notte

Pensieri della Notte

Autore/i: Rea Domenico

Editore: Rusconi

prima edizione.

pp. 148, Milano

Mai come in queste pagine Rea è ilare nella tristezza e triste nell’ilarità.
Nel lontano Spaccanapoli (1947, riproposto dalla Rusconi nel 1986) la teatralità dell’espressionismo di Rea esaltava il gesto attivo e sovvertitore dei personaggi, costante centro dell’azione; in quest’ultimo libro la centralità del narratore cade di fronte alla prevaricante spettacolarità di un mondo che di teatrale ha soltanto la fosforescenza di un’esasperata radiografia notturna.
Il teatro non è più la molla dell’azione, ma il succedersi delle tinte fosche di un mondo, Napoli, forse mai equilibrato e razionale, che qui celebra per energia endogena il suo disfacimento «attivo» e il suo orgoglio nella «morte». Con quest’opera Rea fa sommaria giustizia di ogni equivoco critico sul suo stile. Il suo documentarismo lievita ad altezze di fantasia e di sperimentazione espressiva che lo collocano nel filone della nostra grande prosa di ricerca sulla linea Rajberti, Imbriani, Faldella, Dossi, Gadda.

«I racconti di Rea sono come gli incidenti stradali, ci si ferma a guardarli.» (Antonio D’Orrico)

Gabriele Catalano Domenico Rea è nato a Napoli dove vive e lavora. Ha pubblicato quattro libri di racconti, due romanzi, due commedie, un libro di saggi e centinaia di articoli. I suoi ultimi libri, pubblicati da Rusconi, sono: Il fondaco nudo (1985) e Spaccanapoli (1986).