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Magia, Stregoneria, Superstizioni nell'Occidente Medievale

di
Editore: La Nuova Italia
Informazioni: introduzione dell'autore. - pp. 250, Scandicci (Firenze)
Stampato: 1986-10-01
Codice: 978882210314

La grande tradizione magico-ermetica rinascimentale ha profonde radici medievali, così come la «grande paura» e la grande vergogna dell'Occidente protomoderno: la stregoneria e la caccia alle streghe. Tra magia e stregoneria i nessi sono molteplici e profondi, ma qualificanti le differenze. Lo stregone - e poi, con frequenza crescente, la strega - si configura sempre più come un emarginato, un deviante, il custode più o meno consapevole di una Weltanschauung alternativa rispetto ai poteri costituiti e alla cultura egemone. La strega resta un simbolo di contraddizione nell'Europa cristiana, una consolatrix afflictorum dei miseri e dei disperati: medichessa e ruffiana, ostetrica e procuratrice d'aborto, custode dei segreti più riposti del cuore di chi le si rivolge e mercantessa di meraviglie, dispensiera di veleni e di filtri erotici, d'amore e d'odio, di vita e di morte. Dinanzi alla Chiesa che insegna la confidenza nella volontà divina e che addita la via dell'ordine gerarchico e dell'ortodossia dogmatica, la strega vende a pochi soldi la speranza nella propria volontà, nel proprio io, in una felicità che sia amore corrisposto, sia ricchezza raggiunta, sia vendetta compiuta si coglie, si sfrutta, si gode su questa terra. La strega vende illusioni a chi ne ha bisogno per affrontare l'esistenza. Non stupisce quindi che, oggi, emarginati e nonconformisti la scelgano ancora una volta a loro simbolo, a loro bandiera.

Fiorentino, allievo di Ernesto Sestan, Franco Cardini insegna storia medievale a Firenze. Interessato alla tematica della storia delle idee e delle mentalità, ha pubblicato fra l'altro Le crociate tra il mito e la storia (Roma 1971) e Il movimento crociato (Firenze 1972). Coordinatore della sezione «storia medievale» della Enciclopedia europea (Garzanti), collabora a riviste quali la «Rivista storica italiana», l'«Archivio storico italiano», «Quaderni medievali» e «Ricerche storiche». È membro della Deputazione toscana di storia patria.

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