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Yogadonna

Yogadonna

Le tecniche yogiche per il benessere fisico e spirituale della donna

Autore/i: Volpi Margherita; Pearson Richard

Editore: U. Mursia Editore

introduzione degli autori, disegno di Alfiero De Dominicis.

pp. 272, nn. ill. b/n, Milano

Questo manuale è stato appositamente concepito e realizzato per le donne che intendono avvicinarsi allo Yoga senza perdere di vista né i propri retaggi culturali né allontanarsi troppo dalle proprie tradizioni. Si tratta quindi di un’opera che, accanto agli insegnamenti più propriamente yogici, comprende nozioni mediche e consigli pratici con una parte finale dedicata all’alimentazione intesa come armonizzazione tra ciò chela Natura ci offre di più spontaneo e utile e le necessità della vita quotidiana.
Particolare attenzione è stata data soprattutto agli esercizi di scioglimento, prologo indispensabile per acquisire quell’elasticità e quella scioltezza che rendono l’approccio alle àsanas (posizioni yogiche) molto più agevole e assai meno traumatizzante di quel che potrebbe apparire a prima vista.
Grazie a questo volume, insomma, le lettrici si convinceranno della validità e dell’attualità di questa antica guida a una vita migliore, ne sapranno trarre un aiuto efficace nella loro stressante attività quotidiana e saranno in grado di ritrovare dentro di sé quell’«asse interiore» indispensabile ad una vita completa e colma di soddisfazioni.

Margherita Volpi, nata a Milano, laureata in lettere all’Università Cattolica, si è trasferita a Roma seguendo la carriera di pubblicista. Collaboratrice di giornali e periodici, si è andata sempre più specializzando in inchieste sull’enogastronomia italiana. La conoscenza con il Maestro Richard Pearson ha determinato in lei un nuovo e diverso interesse, tanto che, in seguito all’approfondimento della scienza yogica, ella ha deciso, col Maestro e per mezzo appunto del presente volume, di avvicinare il mondo femminile italiano a questa dottrina squisitamente orientale.

Richard Pearson, nato a Roma, da padre inglese e madre italiana, si è laureato in ingegneria meccanica specializzandosi nel settore aeronautico. Nei suoi viaggi ha avuto modo di incontrare vari Maestri spirituali, che lo hanno iniziato e formato allo studio dello Yoga e alle discipline psicoterapiche orientali. Ha approfondito le proprie conoscenze laureandosi in psicologia presso la Jolla University di San Diego (California) e, con il quadriennio di formazione «terapie brevi» CISSPAT (Centro Italiano Studio e Sviluppo psicoterapico Autogene e Training), specializzandosi nel training autogeno, nell’oniroterapia, nella logoterapia, nell’ipnosi. Attualmente lavora a Roma. Nella sua pratica terapeutica yogica ha introdotto alcune tecniche ad indirizzo corporeo di massoterapia: Rolfing, Tragger, Gestalt massage e Massaggio naturale riflesso.

Tunguska: la «Cosa» dallo Spazio

Tunguska: la «Cosa» dallo Spazio

Un mistero più terribile e più affascinante del «triangolo delle Bermuda»

Autore/i: Stoneley Jack

Editore: Longanesi & C.

unica edizione, introduzione dell’autore, consulente scientifico A. T. Lawton, traduzione di Franco Ossola.

pp. 236, 12 ill. b/n f.t., Milano

Il fatto accadde esattamente diciassette minuti e undici secondi dopo la mezzanotte, ora di Greenwich, del 30 giugno 1908.
Improvvisamente, quasi che il sole si schiantasse dal cielo, un’enorme « cosa» minacciò il nostro pianeta, lacerandone l’atmosfera ed esplodendo con una furia catastrofica pari a quella scatenata da una bomba nucleare a trenta megatoni, la cui potenza è percepibile sino a oltre 1200 chilometri di distanza. La colossale onda d’urto che seguì all’impatto scosse per due volte l’intero globo e venne registrata in tutta l’Europa. Da quel giorno Tunguska non fu più soltanto il nome di una desolata zona della tundra siberiana, ma il simbolo di un mistero che ancora oggi ci affascina.
Jack Stoneley (l’autore di Progetto extraterrestri, Pocket n. 647) e il suo consulente scientifico, A.T. Lawton della Royal Astronomical Society, si cimentano nella decifrazione dell’enigma: a Tunguska, nella vasta ferita circolare inferta alla superficie terrestre, non sono stati raccolti frammenti di un eventuale meteorite, non si sono aperti crateri, non sono state rinvenute tracce della «cosa» che giunse dallo spazio, distrusse e svanì. L’esplosione di una cometa?
Un minuscolo Buco Nero che perforò la Terra e riemerse nel nord Atlantico? Una mostruosa entità composta di antimateria? O forse, con maggiore attinenza ai fatti (rilevazione di radiazioni nella zona, mutazioni genetiche nelle piante), un‘astronave atomica extraterrestre esplosa prima di poter atterrare sul nostro pianeta? A settant’anni giusti di distanza dagli avvenimenti, gli interrogativi sono ancora aperti, ma la verità si sta facendo strada: ed è una verità – sottintendono gli autori – che non può certo lasciarci indifferenti…

La Natura Umana

La Natura Umana

Evoluzionismo e storicismo

Autore/i: Prodomo Raffaele

Editore: Costantino Marco Editore

prima edizione, prefazione di Paolo Bonetti, introduzione dell’autore.

pp. X-158, Lungro di Cosenza

In questo libro Raffaele Prodomo si chiede quale concezione della natura umana sia più convincente al cospetto delle scienze della vita e delle biotecnologie contemporanee.
In polemica soprattutto con le metafisiche tradizionali e il riduzionismo scientistico che, in diverso modo, limitano entrambi la libertà individuale, si propone una riflessione sulla natura umana come processo di‘ continua trasformazione. Tale considerazione del vivente come realtà mutante biologicamente e mutevole culturalmente e ritenuta compatibile con un prudente uso delle moderne biotecnologie.
La risposta alla domanda iniziale, inoltre, secondo l’autore non può essere competenza di un sapere unico: nessuna teologia, filosofia, fisiologia o neuroscienza, da sola, è in grado di imporre esclusive risposte, al contrario è indispensabile uno sforzo di integrazione tra i metodi di indagine.
L’integrazione è resa possibile dalla progressiva presa di coscienza della peculiarità della ricerca biologica rispetto alle scienze fisico-matematiche tradizionali. Infatti, come sostengono eminenti scienziati evoluzionisti quali Ernst Mayr e Stephen Jay Gould, la biologia evolutiva adopera un metodo storico che la pone al confine tra le scienze galileiane classiche e le cosiddette scienze umane. Il progetto di riunificazione dei saperi sull’uomo può, infine, essere favorito da un’attenta rilettura di pensatori come Darwin, Vico e Croce, apparentemente lontani tra loro ma avvicinati, invece, da un’identica comune sensibilità per la contingenza e libertà del corso storico.

«Che la nostra storia, con il variegato corredo delle sue arti, filosofie e teologie, con la molteplicità delle sue morali e dei suoi sistemi giuridico-politici, emerga dallo stesso mondo vitale a cui appartiene il povero scimpanzé, non pare che possa essere motivo di vergogna per la nostra specie, così orgogliosa di un’autocoscienza che, tuttavia, si sviluppa faticosamente da quella natura che incessantemente la stimola e la nutre. Senza la dialettica di vitalità e civiltà non ci può essere storia e la stessa categoria della libertà si degrada a vuota retorica spiritualistica». (Dalla prefazione di Paolo Bonetti)

Raffaele Prodomo, docente di Bioetica presso la Facoltà di Giurisprudenza della Seconda Università di Napoli (SUN) e socio fondatore dell’Istituto italiano di bioetica della Campania, fa parte del comitato direttivo della rivista “Colloqui” ed è componente del Centro interuniversitario di ricerca bioetica di Napoli (CIRB).
Autore dei volumi, Questioni di etica medica. Fondamenti per una bioetica storicista, Napoli 1992; Medicina e libertà individuali, Napoli 1997; Il male oscuro della medicina, Napoli 1998; L’embrione tra etica e biologia, Napoli 1998; Introduzione alla bioetica, Napoli 2002; Una bioetica liberale, Bologna 2003. Ha curato i volumi Progressi biomedici tra pluralismo etico e regole giuridiche, Torino 2004 e La nascita. I mille volti di un’idea, Torino 2006.
Ha contribuito, inoltre, a molti volumi collettanei e organizzato e diretto numerosi corsi di perfezionamento in bioetica, pubblicando articoli su riviste scientifiche e quotidiani.

Pioggia a Ciel Sereno

Pioggia a Ciel Sereno

La via femminile all’illuminazione

Autore/i: Osho Rajneesh

Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore

a cura di Anand Videha, traduzione di Ma Anand Vidya.

pp. 360, Milano

“Nel loro centro più profondo, uomini e donne sono una cosa sola, ma il loro esprimersi è molto diverso”.

“Quando elimini dall’amore la passione e l’attaccamento, quando il tuo amore è puro, innocente e senza forma, quando in amore dai e non chiedi, quando il tuo amore è solo dare, quando il tuo amore è un imperatore e non un mendicante, quando sei felice perché qualcuno ha accettato il tuo amore – non lo negozi e non chiedi niente in cambio – allora liberi l’uccello dell’amore e lo lasci volare nei cieli aperti. In questo caso rafforzi le sue ali e l’uccello dell’amore potrà intraprendere il suo viaggio verso l’infinito. L’amore ha fatto precipitare alcuni e ha elevato altri. Dipende tutto da cosa hai fatto del tuo amore. L’amore è una porta. Devi comprendere ancora alcune cose sulla mente femminile, dopo di che le parole di Sahajo saranno facili da capire. La prima cosa: l’espressione della mente femminile non è meditazione ma amore. La donna raggiunge la meditazione attraverso l’amore. Ha conosciuto la meditazione solo attraverso l’amore. È colma d’amore. Per lei il nome per meditazione è amore, preghiera.”
Il testo si basa sui Sutra dell’amore di Sahajo, una monaca illuminata del XVIII secolo.

 

Alla Ricerca del Paradiso

Alla Ricerca del Paradiso

Autore/i: Giovetti Paola

Editore: Edizioni Mediterranee

prefazione e premessa dell’autrice.

pp. 224, 16 tavv. a colori e b/n f.t., Roma

Da dove veniamo? Dove andiamo? Ognuno di noi, almeno una volta, si è posto questa domanda. La risposta è probabilmente la stessa: veniamo da un “giardino perduto” al quale dobbiamo ritornare. Tutti infatti nutriamo in cuore una doppia nostalgia: nostalgia del luogo magico cui è legata la nostra origine, e desiderio di ritrovare la mai dimenticata felicità di un tempo lontano, quando l’uomo viveva senza paura della morte, in pace con Dio, con se stesso, col prossimo e in armonia con tutto ciò che gli stava intorno. Ma cosa pensa del paradiso l’uomo di oggi? Paola Giovetti, da anni impegnata in indagini di frontiera, ha incontrato uomini di fede, scienziati, politici, artisti, letterati, esoteristi e ha riportato in questo libro le loro parole insieme ad altre particolarissime testimonianze: quelle di coloro che sono stati in punto di morte e persino quelle di chi nell’aldilà già ci vive. Ne esce un quadro vastissimo, sorprendente e rasserenante, in grado di dire una parola veramente significativa sul paradiso, di illuminare la via che porta al mitico “giardino perduto”. Il testo contiene interviste a: Giuseppe Arcidiacono, Pietro Annigoni, Alberto Bevilacqua, Paola Borboni, Roberto Formigoni, Francesco Gabrieli, Roberto Kervin, Vittorio Messori, Hermann Oberth, Iris Paciotti, Claudio Rocchi, Giuseppe Sermonti, Emilio Servadio, Elio Toaff, Roman Vlad, Antonino Zichichi e suor Isabella, monaca di clausura. Illustrato da 16 tvole fuori testo.

L’Autrice, nata a Firenze, risiede a Modena. È laureata in lettere ed ha svolto attività di insegnamento coltivando al tempo stesso l’interesse per le tematiche di confine. Da alcuni anni si dedica esclusivamente alla ricerca spirituale e alla divulgazione in questo campo. È redattrice di “Luce e Ombra”, la più antica rivista italiana di parapsicologia, e svolge anche su riviste a larga diffusione la sua attività giornalistica. Ha partecipato a programmi radiofonici e televisivi e a numerosi congressi, sia in Italia che all’estero.

 

I Misteri Intorno a Noi

I Misteri Intorno a Noi

Viaggio nella realtà nascosta

Autore/i: Giovetti Paola

Editore: Rizzoli

premessa dell’autrice.

pp. 208, Milano

Il mistero ha sempre, sin dalla notte dei tempi, accompagnato la vita dell’uomo rendendola più affascinante, emozionante, degna di essere vissuta. L’avventura dell’esistenza, la grande avventura della vita non sarebbero tali se non esistesse una «realtà nascosta» che l’uomo ha sempre intuito intorno a sé. Sì, un tempo i misteri del mondo, della vita e dell’uomo erano vissuti con naturalezza, con rispetto, con timore ma anche con fiducia. Ma poi la scienza ha cercato di razionalizzare ogni cosa, di rischiarare ogni angolo buio, di fare in modo che ogni cosa apparisse in piena luce, senza veli. Sì, non sembrava esserci più spazio per il mistero, eppure… Eppure ancora oggi, alle soglie degli anni Duemila, siamo circondati, siamo immersi, siamo costretti a convivere con fenomeni difficilmente analizzabili dalle cosiddette scienze esatte: Apparizioni, esperienze paranormali, ricordi di vite passate, premonizioni, presagi… e sono sempre più numerosi gli scienziati e gli uomini di cultura che non respingono l’esistenza del paranormale, sia pure come semplice ipotesi di lavoro. Questo libro, basato su fatti documentatissimi e concreti, intende fare il punto sul paranormale in cui può capitare di imbatterci nella vita di tutti i giorni, dando una spiegazione semplice e chiara, e soprattutto corretta e ricca di buonsenso, di una serie di fenomeni inquietanti e misteriosi, ma che molto spesso possono offrire, se correttamente interpretati e vissuti, un valido motivo di conforto e di speranza.

Paola Giovetti, giornalista e scrittrice, si occupa da anni di ricerca nel campo della parapsicologia. Collabora a riviste specializzate italiane e straniere, alla «Domenica del Corriere», ad «Astra» e alla Tv. E stata coautrice del programma televisivo dedicato al paranormale «Mister O». Ha pubblicato numerosi libri, tra cui, con Rizzoli, Medium, veggenti e guaritori (1984) e Inchiesta sul paradiso (1986).

La Forza dell’Intuizione

La Forza dell’Intuizione

Risveglia il tuo potenziale innato

Autore/i: Peirce Penney

Editore: TEA – Tascabili degli Editori Associati

prefazione di Carol Adrienne, traduzione di Maddalena Togliani.

pp. 396, ill. b/n, Milano

Riscoprire e accrescere lo straordinario potere dell’intuizione.

«L’intuizione è il succo della vita, ci dà fluidità e gioia, risposte immediate e un vasto sapere.»

Proprio così: quando il potere intuitivo raggiunge la sua massima espressione, la realtà acquisisce sfumature diverse, prospettive ampliate, sfaccettature inusuali e sorprendenti… Insomma, la realtà si ammanta di magia pur nella sua quotidianità. In questo libro, Penney Peirce ci guida in un percorso volto a sviluppare l’intuizione, facoltà che tutti noi possediamo naturalmente, ma a cui molto spesso non prestiamo ascolto. L’autrice ci mostra che, se impariamo a coltivare giorno dopo giorno il nostro potere intuitivo, possiamo vivere ogni esperienza della nostra vita in maniera più completa, presente e consapevole. In questo modo sarà più facile riconoscere il nostro vero Io, individuare il giusto percorso esistenziale, e spirituale, da intraprendere e stabilire una connessione autentica e profonda con il corpo, l’anima e l’ambiente circostante.

Penney Peirce è considerata a livello internazionale tra le massime autorità nel campo dello sviluppo intuitivo. La sua «missione» è di accrescere le capacità empatiche e percettive, di sviluppare il potenziale umano e aprire a una spiritualità autentica e profonda. I suoi corsi sono stati seguiti da uomini d’affari, manager d’azienda, scienziati e psicologi. Ha pubblicato numerosi libri, tra cui La via dell’’intuizione, tradotto in 12 lingue.

 

La Cavalleria Medievale

La Cavalleria Medievale

Origini, storia, ideali

Autore/i: Marillier Bernard

Editore: Edizioni L’Età dell’Acquario

traduzione dal francese di Elga Mugellini.

pp. 160, nn. ill. b/n, Torino

Dall’epoca di Carlo Magno e per sette secoli, la cavalleria, un’istituzione militare segnata da un profondo anelito spirituale, ha dominato la società europea. Figlia del suo tempo, con tutto ciò che questo implica, e colonna vertebrale del sistema feudale, la cavalleria rappresentò uno stile di vita e un ideale che si incarnavano in un tipo d’uomo e di guerriero particolare, il miles, il soldato per eccellenza, sintesi vivente di tutto ciò che lo spirito umano poteva concepire di più elevato, vale a dire l’onore, la saggezza, la misura, la fedeltà al proprio signore e alla parola data, il coraggio, l’abnegazione, la pietà, l’accettazione serena della morte. Bernard Marillier penetra nel segreto di questa fraternità guerriera e ne fa rivivere in tutto il suo fascino la storia spirituale, temporale e letteraria, liberandola dall’idealizzazione romantica e restituendocela nella sua autentica dimensione di vita e di pensiero.

Bernard Marillier, studioso di storia e tradizioni europee ed extraeuropee, è autore di numerosi volumi, fra i quali ricordiamo Le Svastika, Les Cathares e, editi dalle nostre edizioni, I Templari. Storia e segreti del più misterioso Ordine medievale e La cavalleria medievale. Origini, storia, ideali.

 

Divinità Umanità e Natura

Divinità Umanità e Natura

Il monoteismo nella tradizione Vaishnava

Autore/i: Ferrini Marco

Editore: Centro Studi Bhaktivedanta

nota dell’autore.

pp. 160, Perignano (PI)

Con il termine Induismo si designa una realtà complessa che sovente viene ridotta, semplificata e spesso erroneamente interpretata. Il ricercatore che si avvicina alla Civiltà Indovedica sprovvisto di una serie di dati fondamentali, non riesce a cogliere un disegno unico nel multiforme fenomeno cui assiste, per cui rimane frastornato e finisce per descriverlo come politeismo o panteismo, quando non riduce tutto a leggenda o superstizione. Ma dietro a questa apparentemente caotica facciata esistono un’interiorità ben strutturata e un ordine preciso di valori, fisici e metafisici.

Trattato di Ateologia

Trattato di Ateologia

Fisica della Metafisica

Autore/i: Onfray Michel

Editore: Fazi Editore

prima edizione, prefazione e introduzione dell’autore, traduzione dal francese di Gregorio De Paola.

pp. 224, Roma

Dio non è affatto morto, o se lo era è ormai nel pieno della sua rinascita, in Occidente come in Oriente. Di qui l’urgenza, secondo Onfray, di un nuovo ateismo argomentato, solido e militante. Un ateismo che non si definisca solo in negativo, ma si proponga come nuovo e positivo atteggiamento nei confronti della mia vita, della storia e del mondo. L’ateologia (il termine è mutuato da Bataille) deve in primo luogo avanzare una critica massiccia e definitiva ai tre principali monoteismi, poi proporre un deciso rifiuto dell’esistenza del trascendente e promuovere finalmente, dopo millenni di trascuratezza, una cura per “il nostro unico vero bene: la vita terrena”, il benessere e l’emancipazione dei corpi e delle menti delle donne e degli uomini.
Ottenibile solamnte attraverso una “decristianizzazione radicale della società”. Un libro di grande potenza e leggibilità, che continuerà a far discutere e ad appassionare migliai di lettori, infastiditi dalla retoricare filoreligiosa e neospiritualista che domina negli ultimi anni il dibattito intellettuale e politico italiano. Trattato di Ateologia ha ottenuto un successo straordinario in Francia e in Italia ed è stato tradotto finora in diciotto paesi.

Michel Onfray nasce nel 1959 ad Argentan da una famiglia contadina. Laureato in filosofia, tra il 1983 e il 2002 ha insegnato in una scuola tecnica di Caen, per poi fondarvi un’’Università popolare, gratuita, con lo scopo di diffondere un’’altra filosofia, assai distante da quella accademica, cui rimprovera l’’insegnamento esclusivo della storia ufficiale, a discapito di una riflessione filosofica più autentica. Autore di numerose pubblicazioni, al centro della sua riflessione vi è la necessità di integrare filosofia, psicanalisi, sociologia e scienza e di celebrare edonismo, sensi e ateismo. Il suo Trattato di ateologia, uscito in Francia nel 2005, raggiungendo in poco tempo le 200.000 copie, è diventato fin da subito un vero e proprio caso editoriale. Ha suscitato un intenso dibattito culturale sulle pagine di molti giornali e la pubblicazione di due monografie di risposta al suo Trattato. «Scelgo l’’ateismo che solo permette un socialismo libertario, per il quale per altro mi batto». Dalla constatazione dell’’emergere di un nuovo fondamentalismo religioso, in Occidente come in Oriente, ecco l’’urgenza di sostenere un nuovo ateismo, più apertamente militante. Al Trattato di ateologia uscito per Fazi Editore nel 2005, sono seguite la pubblicazione di Teoria del corpo amoroso. Per un’’erotica solare (2006), in cui Onfray si concentra sull’etica erotica, contrapponendo la tradizione cristiana della colpevolezza della carne, a quella epicurea e cinica della libertà amorosa e dei corpi e il primo titolo, Le saggezza antiche, dedicato all’’Antichità, della sua “Controstoria della filosofia”, un progetto in più volumi per recuperare il pensiero di quei filosofi caduti in disgrazia a causa del predominio degli idealisti.

 

La Dieta Afrodisiaca

La Dieta Afrodisiaca

Consigli e ricette, cibi si e cibi no per godere dell’Amore fino in fondo

Autore/i: Lecordier Ursula

Editore: Sperling & Kupfer Editori

introduzione dell’autrice.

pp. 156, Milano

Un vecchio proverbio dice: «La via del cuore di un uomo passa per il suo stomaco» e, fin da quando Eva indusse Adamo a spartire con lei la mela, è sempre esistito un forte ed evidente legame tra cibo e sesso.
Spesso oggi, però, travolti dalla fretta, dalle catene dei fast-food, dalla mania di essere supermagri a tutti i costi, si dimentica che mangiare può essere un’esperienza sensuale e appagante, il miglior preludio a una notte d’amore. L’autrice di questo libro, Ursula Lecordier, propone perciò una dieta del tutto particolare, altamente energetica, che non solo assicura salute e vitalità, ma è anche stimolante per il corpo e per la mente. Lo scopo è quello di essere sempre in forma ma con un pizzico di buonumore, anziché a costo delle frustranti privazioni che solitamente le diete impongono. Infatti, molte ricette non tengono conto delle calorie (anzi, sono piuttosto permissive in questo senso), ma chi necessita veramente di una dieta ipocalorica può facilmente adattarle alle proprie esigenze. Spesso, inoltre, gli alimenti con il più alto contenuto energetico e afrodisiaco si rivelano anche dimagranti: i frutti di mare, i crostacei, la selvaggina, le uova, le verdure specialmente se crude, i cibi integrali e, come condimento quando ci vuole, l’olio d’oliva crudo. Oltre ai consigli dietetici, questo libro propone un ricettario completo per organizzare menu afrodisiaci di sicuro effetto, suggerisce alcuni esercizi ginnici atti a tonificare quelle parti del corpo che vengono maggiormente sollecitate durante l’attività sessuale e termina con un capitolo dedicato al massaggio orientale, un sofisticato piacere di cui si svelano qui tutti i segreti. La dieta afrodisiaca è dunque il libro per coloro che vogliono essere belli, sani e soddisfatti e godere appieno delle cose migliori della vita.

Per chi, dopo aver raggiunto il peso ideale, si è ributtato sul cibo riacquistando così i chili e il malumore; per chi durante una dieta si sente debole, depresso e irritabile; per chi odia il proprio corpo che impone tanti sacrifici e rinunce, finalmente una dieta divertente e provocante per essere belli, sani e soddisfatti.
In questo libro:

  • I Segreti degli afrodisiaci
  • La dieta per un’intensa attività sessuale
  • Pranzetti deliziosi
  • Dolci peccaminosi
  • La ginnastica sexy
  • Il massaggio orientale, un piacere lussurioso

 

La Raccolta della Roccia Blu

La Raccolta della Roccia Blu

Cento casi dello Zen modello di tutti i koan – Volume 3

Autore/i: Autori vari

Editore: Ubaldini Editore

traduzione del testo cinese Pi Yen Lu e commento a cura di Thomas e J. C. Cleary, prefazione di Taizan Maezumi Roshi, traduzione di Fabrizio Pregadio.

pp. 192, Roma

“La raccolta della roccia blu”, l’opera più venerata della tradizione buddhista zen, ci rivela cos’è l’illuminazione, cos’è la vita illuminata, e come i patriarchi e i maestri del passato si sforzavano di raggiungerla, la ottenevano, la realizzavano e la praticavano.

La Raccolta della roccia blu è una traduzione del classico testo cinese Pi Yen Lu (in giapponese Hekigan Roku) in cui sono presentati cento aneddoti di detti e Vicende tratti principalmente da racconti tradizionali di maestri e discepoli ch’an, illustrati in versi e in prosa da valenti maestri ch’an di periodi successivi. I cento kung an, ‘casi pubblici’ di avvenimenti antichi, in essa contenuti, furono riuniti durante la dinastia Sung dal grande maestro Hsueh Tou il quale indicò il senso di ogni Storia con versi e con l’aggiunta di osservazioni personali.
Circa sei anni dopo la sua morte, un altro eccellente maestro ch’an, Yuan Wu, in una serie di discorsi spiegò gli aneddoti originali e i versi della raccolta di Hsueh Tou. Gli aneddoti e i versi di Hsueh Tou, insieme con le introduzioni, le osservazioni e i commenti di Yuan Wu, formano tutti insieme la Raccolta della roccia blu.
Venerata più di qualsiasi altro libro tra i buddhisti zen come un testo modello di koan, e famosa particolarmente per la sua sottigliezza e la sua profondità sia nella forma che nel contenuto, la Raccolta della roccia blu ci rivela cos’è l’illuminazione, cos’è la vita illuminata e come i patriarchi e i maestri del passato si sforzavano di raggiungerla, la ottenevano, la realizzavano e la praticavano. Dopotutto, questi casi non sono soltanto semplici aneddoti di interesse Storico e filosofico; sono il documento vivo di generazioni di pratica illuminata.
Sebbene molte altre raccolte contenenti estratti della letteratura zen esistano oggi tradotte in occidente, nessuna di esse può competere con l’ampiezza e il respiro di questo libro che a ragione è detto dalla tradizione il “primo testo dello Zen”.
L’accurata versione qui presentata in tre volumi mantiene sia la bellezza che la precisione dell’originale; i detti e gli atti degli antichi maestri, combinati con il loro mordace senso dell’umorismo, illuminano tutte le pagine, ulteriormente ravvivate dai penetranti e coloriti commenti in prosa e in versi dei Saggi della dinastia Sung.

“La raccolta della roccia blu”, l’opera più vecchia della tradizione Buddhista Zen, ci rivela cos’è l’illuminazione, cos’è la vita illuminata, e come i Patriarchi e i Maestri del passato si sforzavano di raggiungerla, la ottenevano,la realizzavano e la praticavano.

Thomas J. Cleary sì è laureato all’Università di Harvard in Lingue e civiltà dell’Asia orientale ed è membro della Buddhist Association of the United States. Vive attualmente a Berkeley, California.

J. C. Cleary ha ricevuto il diploma summa cum laude in Folklore e mitologia allo Harvard College. Attualmente risiede ad Arlington, Massachusetts.

Manuale dell’Alchimista

Manuale dell’Alchimista

Guida alla pratica del laboratorio alchemico

Autore/i: Frater Albertus

Editore: Casa Editrice Astrolabio

unica edizione, introduzione di Israel Regardie, prefazioni dell’autore, traduzione di Pietro Negri.

pp. 120, ill. b/n, Roma

L’Alchimia non solo si occupa della purificazione dei metalli e di guarire le infermità umane, ma, in quanto Scienza e Arte, fornisce sia un mezzo per ordinare in forma sintetica tutte le altre scienze.
sia un addestramento delle facoltà intellettuali e spirituali. Questo libro costituisce uno strumento insostituibile per il principiante che voglia accingersi allo studio dell’Alchimia. In esso, ciò che‘un tempo veniva tramandato sotto la protezione del voto di segretezza viene qui presentato semplicemente e senza oscurità.
Per la prima volta l’aspirante sincero riceve un manuale chiaro, conciso, efficace e pratico in cui i fondamenti dell’Alchimia sono discussi e trattati esaurientemente e in cui vengono date tutte le istruzioni per organizzare a casa propria un laboratorio senza spese eccessive.
indicando al principiante l’equipaggiamento essenziale da acquistare.
Partendo dalla Circolazione Minore, la trasformazione alchemica nel regno vegetale, questo manuale insegna gradualmente tutti i metodi e procedimenti essenziali per qualsiasi opera e trasformazione nel regno minerale.

 

 

La Cabala Mistica

La Cabala Mistica

Autore/i: Dion Fortune

Editore: Casa Editrice Astrolabio

premessa dell’autrice, traduzione di Paolo Valli.

pp. 280, ill. b/n, Roma

Il misticismo della Cabala fornisce le fondamenta del moderno occultismo, forma la base teorica su cui si sviluppa tutto il cerimoniale dell’occultismo occidentale. Il testo, che non è uno studio storico sulle fonti della Cabala ma piuttosto un’esposizione dei suoi usi per i moderni studiosi dei misteri, svela quella struttura sorta sulla Cabala tradizionale dei rabbini attraverso l’opera di generazioni di studiosi che hanno fatto dell’Albero della Vita il loro strumento di sviluppo spirituale e di lavoro magico.

Dion Fortune (Violet Mary Firth, 1891-1946), psicanalista freudiana ed esperta di magia, appartenne per qualche anno all’ordine cabbalistico della Golden Dawn per poi fondare il suo gruppo di studi occulti,“The Fraternity of the Inner Light”. Fu forse la prima scrittrice di magia cerimoniale e di ermetismo che attinse a piene mani alle opere di Freud e più tardi di Jung.
Lo scopo principale che Dion Fortune voleva raggiungere attraverso i suoi romanzi era di allargare al vasto pubblico le sue conoscenze di magia e di occultismo, improntate al ritorno a una libertà individuale naturale in cui l’energia femminile e lunare si innalza a intermediario con il divino.
Dion Fortune nacque come Violet Mary Firth a Llandudno (Galles) nel 1890 da una famiglia di albergatori. Alcuni suoi biografi narrano che già a quattro anni avesse visioni di Atlantide che la indirizzarono più tardi verso la magia, ritenendosi la reincarnazione di una grande sacerdotessa del tempio. Durante l’adolescenza, la sua famiglia si trasferì a Londra dove iniziò un percorso di conoscenza attraverso la Christian Science (alla quale aveva aderito la madre), la psicologia freudiana, le società teosofiche, l’ordine cabalistico della Golden Dawn, il tutto condito dagli studi occulti con il professore anglo-irlandese T.W.C. Moriarty.
Fu proprio quest’ultimo che la salvò dagli influssi nefasti e protratti negli anni di attacchi psichici, subiti durante la sua permanenza in collegio, e che lei prese a modello per il Dr. Taverner, personaggio principale di uno dei suoi romanzi più famosi, “The Secrets of Dr. Taverner”. Il tema di questo libro è comune a quello di altri suoi romanzi, quali ad esempio “Il Dio dal piede caprino”, dove una persona caduta in disgrazia con il mondo, per insuccessi personali, azioni di nemici o motivi di salute, e vicina al crollo psicologico viene salvata da una sacerdotessa potente, o da un mago, e reintegrata socialmente e psichicamente. Prima dello scoppiare della I Guerra Mondiale, quando era poco più che ventenne, studiò psicologia e lavorò per qualche anno come psicanalista, non essendo la professione ancora regolamentata dagli ordini medici.
Dion Fortune fu forse la prima scrittrice di magia cerimoniale e di ermetismo che attinse a piene mani alle opere di Freud e più tardi di Jung. Dopo la morte di Moriarty, diresse la “Christian Mystic Lodge” della Società Teosofica. Nel 1926, sposò Thomas Penry Evans, un dottore gallese che lavorava a Londra, detto Merlino dagli amici per i suoi interessi magici. Il loro rapporto si basò sulle attività magiche comuni incentrate sulla zona di Glastonbury, vicino a Stonehenge, piuttosto che su un’autentica relazione di coppia.
Quando nel 1939 Evans la lasciò per un’altra donna, Dion Fortune tenne comunque aperto sia il centro di Londra che quello di Glastonbury che aveva fondato per il loro gruppo, “The Fraternity of the Inner Light”. Morì di leucemia a Londra nel 1946.

 

I Racconti di Belzebù a suo Nipote

I Racconti di Belzebù a suo Nipote

Critica oggettivamente imparziale della vita degli uomini

Autore/i: Gurdjieff Georges Ivanovič

Editore: Neri Pozza Editore

seconda edizione rivista da Letizia Comba e Danilo Cassina, traduzione di Letizia Comba e Igor Legati.

pp. 1024, Vicenza

Fino al 1924, G.I. Gurdjieff aveva insegnato alla maniera orientale, comunicando le sue idee a un piccolo gruppo di allievi, sempre e solo in modo diretto sia nella teoria che nella pratica, senza mai permetter loro di trascrivere le indicazioni ricevute. Ma quell’anno, in seguito a un grave incidente, egli ritenne che fosse giunto il momento di far conoscere l’insieme delle sue idee “in una forma accessibile a tutti”. Si trattava cioè di evocarle in un libro che potesse suscitare nel lettore sconosciuto una nuova e inabituale corrente di pensieri; perciò egli decise di adottare la forma, comune alle grandi tradizioni, di un racconto mitico “su scala universale” e tuttavia centrato sul problema essenziale: il significato della vita umana. Allora, pur senza abbandonare le sue altre attività, si piegò al mestiere di scrittore, con la prontezza e il vigore che lo caratterizzavano e con quell’abilità artigianale che in gioventù gli aveva permesso di imparare tanti altri mestieri. L’opera fu scritta in condizioni spesso difficili e nei luoghi più disparati. Man mano che procedeva la stesura, egli ne faceva leggere ad alta voce i brani, che poi rielaborava. Qualche anno più tardi, portato a termine il suo compito, Gurdijeff non aveva scritto solo un libro, bensì una serie di libri. A questo insieme monumentale egli diede come titolo Di tutto e del Tutto. I Racconti di Belzebù a suo nipote ne costituiscono la prima parte. Sin dall’inizio intorno al libro si crea una leggenda: il suo carattere insolito fa sì che molti lo dichiarino impubblicabile. E tuttavia nel 1948, un anno prima della sua morte, Gurdijeff ne fa preparare l’edizione in diverse lingue, e nel ’50 viene pubblicato simultaneamente in America, in Inghilterra e in Austria. Da allora è stato tradotto e pubblicato in decine di paesi, e in Italia la prima edizione, da lungo tempo esaurita, viene oggi ripresentata in versione riveduta. Se la pubblicazione di questo libro è stata sin dall’inizio un avvenimento culturale, essa è certamente ancor più un avvenimento umano: giacché si rivolge a chiunque porti in sé le domande fondamentali a cui, a suo avviso, né la scienza né la filosofia moderna hanno dato risposta. Questo libro sarà allora un’avventura forse difficile in una terra sconosciuta e sconcertante ma, se ha risvegliato il desiderio di viverla, sarà certamente un’avventura straordinaria.

Gente di Frontiera

Gente di Frontiera

Storie di creature «diverse», in anticipo sull’evoluzione: sensitivi, veggenti, medium

Autore/i: Talamonti Leo

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

unica edizione, introduzione dell’autore.

pp. 276, Milano

Vivono fra noi uomini e donne che, alla prova dei fatti, possiedono incontestabili anche se inesplorate peculiarità, nella loro fisiologia mentale e corporea, che li pongono al limite tra il mondo reale e quello ultrasensibile: «gente di frontiera», che sembra essere in anticipo sull’evoluzione. Giudicati, con una sufficienza che spesso Sconfina nella discriminazione, «diversi» da noi, essi tuttavia appartengono alla nostra comune esistenza quotidiana. Molti li guardano con sbigottimento o diffidenza; Federico Fellini ce ne ha dato alcuni stupendi ritratti nei suoi film (e ne parla lui stesso, in prima persona, in questo libro); la scienza razionalistica, quando non li nega, almeno nel nostro paese tende a disprezzarli. Sono obiettive biografie e vicende di questa «gente di frontiera» quelle che Leo Talamonti qui racconta: sensitivi, veggenti, medium e simili creature fuori del comune, di cui egli riferisce la vita quotidiana, descrive i comportamenti e i codici di conoscenza e di morale, verifica puntigliosamente gli incredibili exploits. Tutto sostanziato di fatti, testimonianze dirette, di accertamenti, questo libro è il risultato di lunghi e, continui Contatti dell’autore stesso, una instancabile e sempre lucida ricerca tesa a comprendere, se non a «spiegare», la logica che regge il modo di vivere e di «pensare» che è proprio di queste inquietanti creature, umili e dotte, istintive e supersofisticate. Un dossier straordinario come un romanzo, un approccio semplice e fattuale a quella realtà invisibile che, nonostante ogni scetticismo razionalistico, non può essere esclusa dalla misteriosa ricchezza… di dimensioni delle esperienze umane.

Leo Talamonti è nato in Abruzzo nel 1914. Dopo essere stato per molti anni ufficiale di aeronautica si è dedicato al giornalismo, specializzandosi nella divulgazione di problemi psicologici e parapsicologici, di cui si è occupato anche in sede scientifica e sperimentale. Dagli anni ’50 collabora a periodici scientifici italiani e stranieri. Ha fondato e diretto la rivista «Scienza e Ignoto» e ha pubblicato i seguenti volumi: Universo proibito (1966 più volte ristampato e tradotto in molte lingue); Guida al carattere (1968) e La mente senza frontiere (1974).

La Stele Nera

La Stele Nera

La storia di Jean-François Champollion e della sua interpretazione dei geroglifici sullo sfondo di un Egitto affascinante e misterioso

Autore/i: Jacq Christian

Editore: SugarCo Edizioni

prologo dell’autore, traduzione di Silvia Accardi.

pp. 328, Milano

La grande forza di un buon romanzo storico è quella di riuscire a coniugare, utilizzando una seria documentazione, avvenimenti realmente accaduti con un narrato capace di coinvolgere il lettore nelle avventure e nelle psicologie dei personaggi, di far rivivere con credibilità ambienti e atmosfere remote. Questo libro è un romanzo scritto da un egittologo per raccontare la figura del primo e più geniale degli egittologi: Jean-François Champollion, l’immortale scopritore del significato dei geroglifici. Dal luglio 1828 al dicembre 1829 Champollion visse i momenti più esaltanti della sua breve esistenza: alla testa di un piccolo gruppo di ricercatori riuscì, finalmente, a recarsi in Egitto per verificare, sul campo, la validità delle proprie scoperte. Il libro di Christian Jacq narra appunto, documentatamente, di questo straordinario viaggio, denso di difficoltà e di pericoli, per le asprezze dei luoghi e i subdoli inganni di funzionari ottusi e corrotti, da Alessandria di Egitto fino alla remota Abu Simbel nel cuore del Sahara, un viaggio che contribuì, in maniera decisiva, a riportare alla luce, insieme agli antichi monumenti, cinquant’anni di storia sepolta sotto la sabbia del deserto.
L’autore dà la parola allo stesso Champollion, riportando, spesso alla lettera, le frasi da lui pronunciate e scritte. La maggior parte degli avvenimenti narrati corrisponde alla realtà dei fatti.
Leggendoli in questo affascinante romanzo possiamo rivivere un’esperienza che fu anche un pellegrinaggio dello spirito verso le fonti iniziatiche del sapere e un’avventura intellettuale e umana che resterà unica nella storia della cultura.

Christian Jacq, egittologo, saggista e romanziere, ha riscosso in Francia uno straordinario successo coni suoi libri sull’antico Egitto e ha ricevuto il premio Maisons de la Presse dell’Académie francaise per L’Égypte des grands pharaons. La sua saga su Ramses, pubblicata nel 1997 in cinque volumi, è diventata subito un bestseller.
Uguale successo hanno avuto i suoi saggi (Le donne dei faraoni, Il mondo magico dell’antico Egitto, Conoscere l’antico Egitto, L’insegnamento del saggio Ptahhotep, La Valle dei re) e il nuovo romanzo Il faraone nero.

 

Storia e Mistero del Conte Dracula

Storia e Mistero del Conte Dracula

La doppia vita di un feroce sanguinario – Transilvania, 1430-1476: le crudeltà del Conte Vlad, detto l’Impalatore, divennero leggenda. Ritrovato il castello e i suoi documenti

Autore/i: McNally Raymond T.; Florescu Radu

Editore: Edizioni Piemme

prima edizione, prefazione dell’autore, traduzione dall’inglese a cura di Gioia Guerzoni.

pp. 328, 1 tavv. b/n f.t., nn. ill. b/n, Casale Monferrato (AL)

Il Dracula storico era veramente un vampiro? Qual è la relazione tra il principe realmente vissuto e il conte-vampiro creato da Bram Stoker? Abbiamo a che fare semplicemente con fatti realmente accaduti o con misteri che vanno al di là della ricerca storica?
Scritto in modo brillante e avvincente questo libro, corredato anche da un’accurata bibliografia e filmografia, fornisce una precisa cornice storica e geografica e fa piena luce su di un personaggio che da sempre ha affascinato e terrorizzato la nostra immaginazione.
Da un oscuro principe romeno del XV secolo, conosciuto come Vlad l’Impalatore, attraverso ricerche storiche e archeologiche, emerge la figura di un vero crociato, un raffinato diplomatico, uno straordinario stratega militare. Attraverso tradizioni orali mantenute vive nelle storie tedesche, romene e russe dei secoli XV e XVI, Dracula viene dipinto come una persona crudele “che amava intingere il pane nel sangue delle sue vittime”.
Questa straordinaria vicenda dimenticata nei secoli successivi, è stata risuscitata nel tardo XIX secolo dal romanziere Bram Stoker e dalla produzione cinematografica del nostro secolo.

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9 Prefazione
9 I. Dracula nella letteratura, nella storia e nel folclore
16 II. Bram Stoker e la ricerca del castello di Dracula
27 III. Il Dracula storico: un tiranno venuto dalla Transilvania
43 IV. Principe di Valacchia
60 V. Le Crociate contro i turchi
81 VI. Il castello di Dracula
102 VII. I libelli su Dracula del XV secolo
121 VIII. Il Dracula storico 1462-1476: prigionia e morte
135 IX. Snagov: il mistero della tomba vuota
149 X. Le fonti del folclore
149 Storie tedesche
156 Storie russe
167 Storie romene
182 XI. Vampirismo: folclore del mondo antico
199 XII. Bram Stoker
225 Conclusione
227 Appendici
230 Cronologia
233 Genealogia
235 Bibliografia
276 Filmografia su Dracula, vampiri e non morti
320 Appunti di viaggio.

Saggi sull’Idealismo Magico

Saggi sull’Idealismo Magico

Autore/i: Evola Julius

Editore: Editrice Atanòr

prima edizione, avvertenza dell’autore.

pp. 204, Roma

Il valore dei Saggi sull’idealismo magico consiste in buona misura nell’aver superato, con un’audace rottura di livello, il tragico dualismo (conducente alla follia o alla distruzione) dei grandi precursori di Evola: Nietzsche, Weininger e Michelstaeder. Semplificando, si può dire che il loro significato si racchiude forse nel concetto che la verità o la falsità dell’idealismo può venire decisa non per un atto intellettuale, ma per una realizzazione concreta, quella, cioè, in cui si deve realizzare l’atto magico per eccellenza, mediante il quale l’esistenza empirica venga realmente trasfigurata e risolta nella divinità.

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Avvertenza
I. Il problema dello spirito contemporaneo e il trapasso dell’Idealismo
II. Sul concetto di potenza
III. L’Io sopranormale
IV. La costruzione dell’immortalità
V. L’essenza dello sviluppo magico
VI. Esigenze contemporanee verso l’idealismo magico
Carlo Mochelstaeder
Otto Braun
Giovanni Gentile
Ottavio Hamelin
Ermanno Keyserling
APPENDICE – Sul significato dell’arte modernissima
INDICE DEI NOMI E DEI TESTI ANONIMI

I Ching

I Ching

Una moderna interpretazione del sistema più antico di predizione del futuro

Autore/i: Reifler Sam

Editore: Siad Edizioni

introduzione dell’autore, traduzione di Giancarlo Tarozzi.

pp. 320, Milano

L’I Ching, ovvero Libro dei mutamenti, è uno dei più antichi testi oracolari tramandati alla nostra civiltà dal trascorrere dei secoli. Elaborato dalla saggezza cinese tra duemilacinquecento e tremila anni fa, esso rappresenta un semplice ma efficacissimo metodo di divinazione, alla portata di chiunque. Sono sempre esistite, tuttavia, grosse difficoltà per l’interpretazione dei responsi forniti dall’oracolo cinese; difficoltà che in parte derivano dall’oscurità del suo linguaggio simbolico, e in parte dal millenni che ci separano dall’epoca della sua composizione.
Sam Reifler, da anni studioso del pensiero orientale, colma oggi questa lacuna, offrendoci un libro che si pone come guida teorica e pratica, all’uso dell’I Ching. Dopo aver fornito le indicazioni essenziali sulla tecnica relativa al porre le domande, Reifler passa in rassegna i sessantaquattro esagrammi di possibili risposte, illuminandone il significato, l’attualità, agli occhi dell’uomo moderno.
Se, come nota l’autore, è vero che queste risposte «incorporano tutta quanta l’esperienza umana», è altrettanto vero che da esse si può trarre il segno di una volontà superiore, di un disegno che ci trascende. Tradurlo in termini comprensibili al mondo occidentale, senza cadere nel misticismo o nell’astrazione religiosa, è il compito che Reifler si è proposto; e lo ha egregiamente svelto in queste pagine, che gettano nuova luce su un’antichissima strada diretta al cuore immutabile della realtà.