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Libri dalla categoria Tappeti Orientali

Ascolta Israele

Ascolta Israele

Preghiere, meditazioni e inni ebraici

Autore/i: Kopciowski Elia

Editore: Edizioni Paoline

presentazione di Gianfranco Ravasi.

pp. 152, Roma

Le preghiere presentate in questa raccolta del rabbino E. Kopciowski, invitano l’orante cristiano ad entrare nel mondo noto e ignoto della preghiera ebraica e di saper estrarre “cose nuove e cose antiche” dal grande tesoro della tradizione religiosa ebraica. Alcune preghiere citate si rifanno direttamente ai testi biblici e sottolineano così ancora più evidentemente l’eredità comune tra l’ebraismo e il cristianesimo. Il titolo del volume: Ascolta Israele esprime il cardine della fede ebraica: l’atteggiamento dell’ascolto docile alla voce del Dio unico che si rivolge al suo popolo e vuole condurlo a sé.

Vivere e Vivere Ancora

Vivere e Vivere Ancora

Saggio sulla Resurrezione dei Morti basata sulle fonti classiche della tradizione ebraica e sugli insegnamenti del pensiero chassidico

Autore/i: Dubov Nissan Dovid

Editore: Mamash Edizioni Ebraiche

a cura di Shlomo bekhor, traduzione di Marialuisa Cases Tchilibon.

pp. 174, Milano

Nel Talmùd si narra che la regina Cleopatra chiese a ràbbi Meìr: «So che i morti vivranno di nuovo, poiché è scritto: ed essi spunteranno dalla città come l’erba dalla terra (Salmi 72, 16). Ma quando si alzeranno, saranno nudi o vestiti?». Egli rispose: «Puoi dedurre la risposta osservando un chicco di grano: esso viene introdotto “nudo” nella terra e ne scaturisce avvolto in molte vesti; tanto più lo saranno i Giusti, che vengono sepolti con i loro abiti» (Sanhedrìn 90b).

Vivere e Vivere Ancora è un saggio sulla Resurrezione dei Morti, basato sugli insegnamenti del Talmùd, sulle opere delle maggiori autorità rabbiniche e sul pensiero chassidico Chabàd. Il linguaggio fluido e allo stesso tempo ricco, la suddivisione schematica degli argomenti, la chiarezza delle spiegazioni e le note a piè di pagina rendono il testo interessante e particolarmente istruttivo per il lettore sensibile ai valori della Torà, portandolo a conoscenza di uno degli aspetti fondamentali della fede ebraica: la Resurrezione dei Morti.

L’opera è rivolta a un vasto pubblico, da studiosi a persone semplicemente interessate a conoscere gli aspetti meno noti e più profondi della Torà e in particolare della Resurrezione dei Morti, pietra miliare della fede nell’avvento messianico.

Lo Specchio

Lo Specchio

Un consiglio sulla presenza e la consapevolezza

Autore/i: Norbu Namkhai

Editore: Shang-Shung Edizioni

traduzione dal tibetano, introduzione e cura di Adriano Clemente.

pp. 96, Arcidosso (GR)

Lo Specchio – Un consiglio sulla presenza e la consapevolezza, scritto durante un ritiro della Comunità Dzogchen tenutosi a Lu Cumitoni, in Sardegna, nel dicembre del 1977. È un breve testo che espone con incredibile semplicità e profondità i tre aspetti fondamentali della via dello Dzogchen: il modo di vedere, o comprensione intuitiva del proprio stato primordiale (Lta ba) la meditazione (Sgom pa), o coltivazione di questa conoscenza, il comportamento (spyod pa), o integrazione della meditazione in tutte le attività quotidiane. In particolare questo testo è stato scritto per precisare il principio della consapevolezza e della sua presenza continua, unico sostituto di tutte le regole e le limitazioni proprie delle diverse tradizioni religiose. Il commento che segue il testo è tratto da un insegnamento orale che l’Autore stesso ha dato durante il ritiro nel presentare il libro ai suoi studenti.

Chögyal Namkhai Norbu ha detto spesso: “Lo Dzogchen non chiede di cambiare religione, filosofia o ideologia, e neppure di diventare diversi da quello che si è, chiede soltanto di osservare se stessi e di scoprire la ’gabbia’ che ci siamo costruiti con tutti i nostri limiti e condizionamenti. E insegna a uscire da questa gabbia senza crearne un’altra, in modo da diventare liberi e autonomi.”

Il Daimon e il Superuomo

Il Daimon e il Superuomo

Autore/i: Morretta Angelo

Editore: Editrice Atanòr

pp. 136, Roma

“Quando porrete fine a questa maledetta strage?” (Empedocle)

Perchè mai la Scienza è nata nei lidi europei e non in Asia? Come mai dall’homo faber e dai ciclopi e titani della proto-Grecia, siamo giunti all’era nucleare? Qual’è il vero significato degli dèi indo-europei e di Prometeo apportatore del fuoco celeste e terrestre? Perchè il demone di Socrate si è trasformato in mera conoscenza tecnologica? E’ vero il mito biblico dell’albero della scienza e della caduta dell’intelligenza? Perchè, infine, l’Eroe-Ercole è il vero modello della civiltà occidentale?
L’eredità dell’antico ciclope è alle fondamenta della nostra volontà di potenza; perciò, come Heidegger dice, abbiamo smarrito l’essenza dell’essere. Le origini semantiche – indo-arie e greco-romane – del genio al modo occidentale segnano l’evoluzione, o l’involuzione, del daimon neutro dell’azione pura: talchè, nell’inquietudine del XX secolo, i cardini della vita naturale sono sconvolti e l’intero pianeta si trova come in balìa del fato.
Al contrario, soltanto l’uomo dello spirito o il santo, intesi nel significato più tecnico della parola, tanto in Occidente quanto in Oriente, possono riportarci alla rivalorificazione dell’autentico Superuomo, dell’uomo, cioè, in quanto tale; e non già il culto degli eroi, o del genio, come essi appaiono in Machiavelli, Carlyle , Nietzsche, ecc., nè il cieco razionalismo-erostratismò sfociato nella filosofia del benessere e nell’utopia della storia. La parentesi del Medioevo cristiano sembra esser stata quasi un’incidente; ora però, nel nuovo medioevo tecnologico in cui siamo inoltrati, dobbiamo urgentemente ritrovare la dimenticata gerarchia dello spirito. Essa soltanto è capace di guidarci verso una società universale non più fondata sull’istinto del ciclope, ma altresì sulla coscienza d’un nuovo rapporto fra il visibile e l’invisibile. Le ideologie della perfezione solo materiale, singola o collettiva che sia, esasperano l’antica eredità del daimon e ci portano ad una specie di resa dei conti irrazionale del secolo della ragione; ed è proprio nell’era della trionfante scienza difatti che ci troviamo in procinto di soccombere sotto le violenze scatenate del titanismo ancestrale.

Angelo Morretta ha svolto in gioventù e all’estero una feconda attività di romanziere e saggista; tornato e stabilitosi in Italia da quasi venticinque anni, si è dedicato intera· mente allo studio della civiltà e cultura indiane, con libri, articoli nei massimi giornali romani, conferenze, frutto non solo di letture, ma di ripetuti viaggi in Oriente. Ha goduto di borse di studio Unesco, ecc.; nel 1960, ha partecipato al Centenario di Tagore di Bombay e, nel 1964, al 26° Congresso Internazionale degli Orientalisti a New-Delhi; si è documentato a Londra per una enciclopedia della mitologia indiana, e ha visitato anche il Medio Oriente, per approfondire le sue conoscenze in materia di lingue e culture di quei Paesi. Considerato oggi uno dei più qualificati . interpreti delle discipline dell’Induismo in Italia, conoscitore dei testi sanscriti, Angelo Morretta è autore dei seguenti lavori: LA RESA DEI CONTI (1957), LO SPIRITO DELL’INDIA (1960), GLI DEI DELL’INDIA (1966), IL PENSIERO VEDANTA (1968), LA PAROLA E IL SILENZIO (1970). Ha in preparazione un ampio saggio su AUROBINDO PROFETA DELL’UOMO INTEGRALE, in occasione del centenario del più poderoso pensatore dell’India moderna. La sua attività si svolge sul duplice binario della specializzazione e della divulgazione, con l’intento di far conoscere meglio, e in un linguaggio attuale, i più genuini temi della tradizione indiana e orientale in genere.

Il Cavallo a Dondolo

Il Cavallo a Dondolo

Autore/i: Fulchignoni Enrico

Editore: Edizioni del Borghese

unica edizione, prefazione di Mario Missiroli.

pp. 304, Milano

Gioco, fantasia, humour, paradosso?
E difficile dire che cosa sia questo libro, perché Il cavallo a dondolo di Enrico Fulchignoni è un cavallino bizzarro che porta il lettore attraverso il mondo d’oggi, da Parigi all’Africa Nera, dal misterioso Oriente al non meno misterioso Occidente, almeno per chi sappia vedere, dietro gli schermi della retorica e della falsità, le cose vere, autentiche, segrete.
Giornali, cinema, televisione, cioè i vituperati mass media, ci hanno abituati a confondere la realtà con la notizia, a ridurre la realtà alla notizia.
Enrico Fulchignoni, invece, ci aiuta a riconoscere la realtà ritenuta insignificante o pericolosa. Viaggiando in tutti i continenti, per l’Unesco o per la sua Università, questo eterno curioso, instancabile indagatore di Paesi e di uomini, ha così scritto una specie di nuovo Milione, in cui annota quello che ha visto e che gli altri non hanno potuto o voluto vedere, facendone un resoconto spesso sorridente, o irridente, o sarcastico, sempre intelligente.
Perché l’intelligenza, come avverte Mario Missiroli nella sua lunga prefazione, è la nota dominante di questo volume che è insieme diario e taccuino d’appunti, nelle cui pagine sfilano i più illustri personaggi della cultura, della politica, dell’industria contemporanee, fra cui scrittori francesi e scienziati giapponesi, miliardari americani e congolesi, che Fulchignoni ha conosciuto, con i quali ha avuto scambi di idee o stretto rapporti di amicizia. Sicché, alla fine, questo lungo e appassionante viaggio ci offre un insospettato ritratto del mondo in cui troppi vivono senza conoscerlo e senza nemmeno immaginarne l’esistenza.

Prodigi e Divinazione nel Mondo Antico

Prodigi e Divinazione nel Mondo Antico

Etruschi, Greci, Romani

Autore/i: Bloch Raymond

Editore: Newton Compton Editori

introduzione dell’autore, traduzione di Lucio Chiavarelli.

pp. 144, 14 tavv. b/n f.t., Roma

L’importanza, tuttora riscontrabile presso tal uni popoli o strati sociali, delle pratiche magiche e divinatorie, risiede nel bisogno profondo e costante della natura umana di superare i propri limiti e conoscere il destino che il futuro le riserba. La sottile analisi del Bloch rintraccia sensi universali anche nel mondo trascendente dei prodigi e ne illumina di volta in volta le cause occasionali, quali la consacrazione d’un carisma monarchico, e quelle più profonde, che trovano radice nel senso del cosmico proprio di queste religioni e dei loro grandi visionario.

Gli aspetti più segreti dell’organizzazione religiosa degli etruschi, dei greci e dei romani, il valore dei loro rituali divinatori, sono qui connessi, attraverso l’analisi archeologica e lo studio delle testimonianze, con i significati profondi espressi dalle loro culture e dalla loro civiltà.

Raymond Bloch, studioso fra i più noti e vivaci di antichità classica e di etruscologia, è Directeur d’Etudes alla Ecole pratique des Hautes Etudes di Parigi ed autore di opere prestigiose quale Gli Etruschi (II Saggiatore) e Le origini di Roma uscito nelle nostre edizioni.

I Primordi della Salvezza

I Primordi della Salvezza

Autore/i: Flick Maurizio; Alszeghy Zoltán

Editore: Marietti Editore

unica edizione.

pp. 192, Casale Monferrato

In questo libro i due autori dell’Università Gregoriana continuano un’opera di responsabile aggiornamento della dottrina dei «primordi», prospettando nuovi aspetti della tematica, e nuove soluzioni dei problemi.
Con una impostazione originale, essi scelgono come guida la quarta preghiera eucaristica, la quale riassume la storia della salvezza, dando uno sviluppo relativamente ampio ai primordi.
Questa preghiera è dunque capace di unificare e vivificare la riflessione teologica, per cui la fede cerca l’intelligenza del messaggio della salvezza, espresso come rivelazione degli inizi del mondo, dell’umanità, del peccato, e dell’alleanza con Dio; inizi che trovano il loro compimento nell’opera di Cristo salvatore, e il loro ultimo fondamento nello Spirito Santo, che si dona al mondo.
L’opera, con il suo stile semplice e chiaro, è giunta al punto, dove la riflessione scientifica sbocca nella contemplazione.

Storia della Mia Vita

Storia della Mia Vita

Autore/i: Lobsang Rampa T.

Editore: Casa Editrice Astrolabio

prefazione dell’autore, traduzione di Peter Ginori.

pp. 200, Roma

Chiaroveggente, viaggiatore astrale, telepatico, mistico, guaritore psichico, Lobsang Rampa è ormai ben noto al lettore occidentale. In questo libro egli spiega attraverso quali vie ed esperienze ha raggiunto la sua grande esperienza e i suoi poteri, riprendendo la storia della propria vita dove la ha interrotta al termine del suo libro Il medico venuto da Lhasa.
Raccontando le sue avventurose peripezie in questo mondo – e negli altri – egli chiarisce al lettore molti dei misteri della sapienza occulta. descrivendo i suoi propri tormenti spirituali e fisici e le sue quotidiane battaglie.

Storia del Talmud

Storia del Talmud

Proibito, censurato e bruciato: il libro che non è stato possibile cancellare

Autore/i: Freedman Harry

Editore: Bollati Boringhieri Editore

prefazione e introduzione dell’autore, traduzione di
Gadi Luzzatto Voghera.

pp. 304, Torino

Tutti sanno chi era Paolo di Tarso, pochi invece conoscono il suo contemporaneo Yohanan ben Zakkai. Eppure entrambi, a modo loro, hanno dato l’avvio a una nuova religione, e entrambe queste religioni (cristianesimo e ebraismo moderno) sopravvivono ancora oggi. Nel I secolo d.C. Yohanan era nella Gerusalemme assediata dalle armate di Tito. Poco prima dell’attacco romano riuscì a scappare dalla città e a farsi ricevere dall’imperatore, al quale chiese il permesso di istituire una scuola nel “vigneto di Yavneh”. Tito glielo concesse, e fu così che iniziò a svilupparsi l’ebraismo dei rabbini, il quale, modificato nei secoli, è di fatto quello di oggi. Il nucleo di questa dottrina è una quasi infinita serie di discussioni tra saggi, durata cinque secoli, nella quale quasi sempre contano più le domande e le argomentazioni che le risposte. Quando questa immensa tradizione orale venne messa per iscritto, divenne il Talmud: 37 volumi di dispute serrate tra saggi rabbini praticamente su ogni cosa. Scritto in due lingue (ebraico e aramaico), con uno stile tutto meno che lineare, il Talmud (nelle sue due versioni, babilonese e palestinese) è oggi considerato una delle opere più complesse che esistano e il fondamento stesso dell’ebraismo. La sua storia è un tutt’uno con la storia degli ebrei. Harry Freedman ci regala una breve, efficace e godibile “biografia” di questo libro incredibile, che di vicissitudini ne ha passate davvero molte. Dalle sue origini mesopotamiche al rapporto con gli arabi, dall’incontro coi cristiani alle dispute medievali, dal commento di Rashi alla prima versione a stampa pubblicata a Venezia, passando attraverso i molti roghi che tentarono di arginarne l’insegnamento, le condanne papali, e poi l’Illuminismo, l’Ottocento e la Notte dei Cristalli. Il Talmud – questo libro sconosciuto – ne esce come uno dei più nascosti ma potenti punti di origine della modernità, nonostante sia stato a lungo temuto, bruciato, ostracizzato e ben poco studiato dai non ebrei. Eppure al Talmud, nelle diverse epoche, si sono ispirati in moltissimi, spesso senza saperlo.

«La storia del Talmud è la prova di quel che può accadere, nel bene e nel male, quando la letteratura propria di una cultura viene in contatto, a volte in conflitto, con le credenze e i valori di un’altra cultura. Ma mostra anche le conseguenze che si manifestano su una società chiusa e autonoma quando i suoi testi fondamentali entrano in relazione con nuove idee provenienti dall’esterno».

Harry Freedman è uno scrittore indipendente. Ha conseguito un Ph.D. sull’antica traduzione aramaica della Bibbia. Fra le sue pubblicazioni ricordiamo The Gospels’ Veiled Agenda. Revolution Priesthood and the Holy Grail (2009). Ha firmato contributi per la Encyclopedia of Modern Jewish Culture (Oxford University Press) e scrive per «Jewish Chronicle», «Jewish Quarterly», «Judaism Today» e «Huffington Post». Presso Bollati Boringhieri è uscito Storia del Talmud. Proibito, censurato e bruciato. Il libro che non è stato possibile cancellare (2016).

Nel Mondo dei Misteri

Nel Mondo dei Misteri

Con Eusapia Paladino

Autore/i: Barzini Luigi

Editore: Longanesi & C.

prefazione di cesare Lombroso, premessa degli editori.

pp. 140, 8 tavv. f.t., Milano

«…riaccesi i lumi, quando tutti stavano per partire, si vide un grosso armadio collocato dietro l’alcova circa a due metri di distanza da noi muovercisi lentamente incontro; pareva un grosso pachiderma che lentamente procedesse ad attaccarci come spinto da qualcuno.» Chi parla, nella prefazione di questo libro, non è un cultore dello spiritismo soggetto a lasciarsi suggestionare da presenze ectoplasmatiche («fantasimi» le chiamavano allora), ma un uomo quant’altri mai lontano da ciò che non fosse rigorosamente comprovabile con la scienza positiva: Cesare Lombroso. In diverse occasioni egli presenziò alle sedute di uno dei più famosi medium di ogni tempo, Eusapia Paladino (1854-1918), rendendone conto, sulla Lettura, in uno studio che sollevò nel pubblico reazioni tali da indurre la direzione del Corriere della Sera a inviare nel 1906 ai colloqui di Eusapia con le ombre un testimone d’eccezione nella persona di Luigi Barzini. Il brillante giornalista si ritrovò così «una bella sera al fianco di lei, in mezzo ad un conciliabolo di egregie persone, tenendoci tutti per mano, seduti in giro ad un tavolo di abete che
si muoveva come un quadrupede d’una nuova specie». In tal modo ebbe inizio il suo viaggio «nel mondo dei misteri», che lo vide protagonista di due serie di sedute ammirevolmente descritte («evocate» sarebbe forse il caso di dire) nei diversi articoli, poi raccolti in questo libro, che suscitarono viva impressione tra il pubblico infervorando ancor più le polemiche già in atto. Di alcuni interventi più o meno accesi e curiosi dei lettori, Barzini dà testimonianza in appendice al volume, corredandoli delle sue argute risposte.

Luigi Barzini (Orvieto 1874 -Milano 1947) fu per venticinque anni corrispondente del Corriere della Sera, rendendosi famoso con i suoi reportage (in particolare quello sul raid Pechino-Parigi). Corrispondente di guerra in Libia e durante la prima guerra mondiale, fondò poi Il Corriere d’America a New York, ove rimase fino al 1931. Nominato senatore al rientro in patria, diresse Il mattino di Napoli. Fondatore del Corriere dei Piccoli, scrisse memorie, un libro per ragazzi (Le avventure di Fiammiferino) e un’autobiografia rimasta incompiuta (Vita vagabonda: ricordi di un giornalista).

Gitanjali

Gitanjali

Autore/i: Tagore Rabindranath

Editore: Fratelli Melita Editori

introduzione di W. B. Yeats.

pp. 144, la Spezia

“Per giorni ho portato con me il manoscritto di queste traduzioni” racconta nell’Introduzione il poeta W.B.Yeats “…e spesso l’ho dovuto chiudere perché qualche sconosciuto non si accorgesse della mia commozione. Queste liriche che nell’originale sono… piene di ritmi delicati, d’intraducibili sfumature, e di metri originali, rivelano nel loro pensiero, un mondo del quale ho sognato tutta la mia vita”.

Rabindranath Tagore (1861-1941), uno dei maggiori scrittori e poeti indiani del nostro secolo. Improntò tutte le sue opere a un misticismo ispirato, pervaso di connotazioni panteiste. Nel 1913 ottenne il premio Nobel per la poesia.

L’Astrologia e l’Avvenire del Mondo

L’Astrologia e l’Avvenire del Mondo

Autore/i: Barbault André

Editore: Xenia Edizioni

traduzione di Stefano Birion e Maria Grazia Piana Comini.

pp. 212, nn. ill. b/n, Milano

L’astrologia mondiale si basa sui transiti dei pianeti per prevedere il futuro del mondo e i fatti epocali destinati a verificarsi nella storia dell’umanità. Essa concepisce il destino della Terra come governato da un immenso orologio le cui sfere sono i pianeti. Ma non è facile leggere le ore su un quadrante così complesso: molte indicazioni sono ambigue e perciò molti eventi rimarranno sempre imprevedibili. Vi sono stati in questo campo trionfi e sconfitte: se, da un lato, gli astrologi non riuscirono a prevedere lo scoppio della seconda guerra mondiale, dall’altro fu lo stesso Barbault, l’autore di questo libro, a prevedere con ben 34 anni di anticipo il crollo del comunismo. Per colmare queste lacune egli offre alcune indicazioni scientifiche che permetteranno all’astrologia mondiale di diventare sempre più credibile ed efficace.
Il libro è perciò una testimonianza d’eccezione sull’avventura dell’astrologia mondiale, fra luci e ombre, gratificazioni e amarezze, sempre rievocate con lucida razionalità. Con uno stile estremamente vivo, l’autore analizza le opere degli astrologi medievali, a cui si devono i principi generali dell’astrologia mondiale, e su queste basi esamina con rigore scientifico e ricchezza di materiali l’attuale situazione europea e il futuro politico e sociale del mondo. Il libro si conclude con un ampio sguardo su ciò che ci aspetta nei prossimi decenni senza i cupi allarmismi o i facili ottimismi, che sono invece consueti in campo astrologico.

Cristina Belgiojoso

Cristina Belgiojoso

Autore/i: Archer Brombert Beth

Editore: dall’Oglio Editore

introduzione dell’autrice, traduzione dall’inglese di Hilia Brinis.

pp. 484, nn. tavv. b/n f.t., Milano

In questa importante biografia rivive una delle più straordinarie e celebrate personalità del diciannovesimo secolo, la principessa Cristina Belgioioso. Di grande bellezza, sposata giovanissima a un principe scialacquatore, a vent’anni abbandonò il marito e fuggi a Parigi, dove arrivò senza un soldo nel 1831, riuscendo peraltro in pochi mesi a catturare l’immaginazione di artisti, poeti e uomini politici.
Donna fatale, emissaria di capi di Stato, abile sostenitrice di idee e cause, la principessa divenne presto simbolo di indipendenza femminile e politica rivoluzionaria. La sua bellezza, il suo spirito, la sua penna, la sua generosità affascinarono alcuni degli uomini più illustri del suo tempo, e le valsero al tempo stesso l’inimicizia di rivali gelose e corteggiatori delusi. Il suo salone era un punto d’incontro per le principali personalità di quell’epoca romantica. Nonostante soffrisse di disturbi cronici, divenne un’intrepida viaggiatrice, una brillante giornalista, un’artista affermata. Patrocinò la causa dell’unità d’Italia davanti a sovrani e ministri, organizzò un’assistenza ospedaliera durante l’assedio di Roma (cinque anni prima che Florence Nightingale si assumesse un compito analogo nella guerra di Crimea), scrisse ampiamente di politica, storia e teologia. Fu un’ardente femminista (suscitando scandalo ai suoi tempi al pari della sua grande contemporanea George Sand), facendo in modo di condurre una vita libera, innalzando la propria figlia illegittima ai più alti onori sociali, riuscendo al tempo stesso a mantenere la sua dignità di principessa e di donna.
In questa biografia di rilievo di Beth Archer Brombert, Cristina appare e riappare nei molteplici specchi della sua personale visione e di quella dei suoi contemporanei. I capitoli dedicati ai giganti del suo tempo rivelano come apparve agli occhi di Balzac e Henry James (che la prese a modello nei suoi romanzi, al pari di Disraeli e e Gautier, tra gli altri), Lafayette e Liszt (che l’amò profondamente), Heine e Musset (che la idolatrò ). Le loro lettere, virtualmente sconosciute, aiutano a ricreare quest’esistenza straordinaria. Facendo rivivere il clima politico e culturale dell’Europa post-napoleonica, l’autrice ci offre il primo, completo ritratto di questa donna affascinante di grande bellezza, forte personalità e notevole originalità di mente e spirito, conosciuta ai suoi contemporanei e nel suo secolo come la «Musa romantica».

Beth Archer Brombert, vissuta in Francia e in Italia, risiede ora a Princeton nel New Jersey con il marito e due figli.

Trattato della Reintegrazione degli Esseri

Trattato della Reintegrazione degli Esseri

Nelle loro primitive proprietà virtù e potenza spirituali e divine

Autore/i: De Pasqually Martinez

Editore: Editrice Amenothes

traduzione di C. M. Aceti, presentazione di Francesco Brunelli.

pp. 216, ill. b/n, Genova

Il «Trattato sulla reintegrazione degli esseri» che l’Ordine Martinista Antico e Tradizionale e la Editrice «Amenothes» hanno l’onore di pubblicare, è la prima edizione in lingua italiana della dottrina segreta data da Martinez de Pasqually ai suoi Eletti Cohen dell’Universo. Non andiamo errati se crediamo che ciò rappresenti un avvenimento nel campo della cultura esoterica ed anche di quella filosoficà in Italia, che sino ad oggi era priva di tale documento peraltro difficilmente reperibile per moltissimi anni anche in lingua francese.
Il «Trattato» compilato da Martinez, rivisto qua e là dal suo discepolo Louis Claude de Saint-Martin, veniva dato solo per farne copia manoscritta e non fu stampato che nel 1899 cento e più anni dopo la morte del Maestro, per opera di René Philipon da un manoscritto in possesso di Jacques Matter nipote di Rodolfo de Salunann, Eletto Cohen, Gran Professo dell’Ordine dei Cavalieri Benificenti della Città Santa con il nome di Eques ab Hedera, ed amico di Louis Claude de Saint-Martin.
Solo nel 1972 il «Trattato» fu riedito in Canadà in una edizione privata riservata ai membri degli Ordini Martinisti. Nel 1974 presso le «Editions Traditionnelles» viene nuovamente stampata, riproducendola integralmente, l’edizione del 1899 ed infine in occasione del bicentenario della morte di Martinez viene pubblicata una nuova edizione curata da Robert Amadou in due versioni l’una che è rigorosamente identica a quella del 1899 proveniente dal manoscritto Matter, l’altra proveniente dal manoscritto Kloss. Perché le due versioni? L’Amadou scrive: «Queste due versioni esprimono frase per frase le stesse idee, ma sono esposte assai differenternente. E’ come se due persone avessero voluto dire la stessa cosa, ma sistematicamente si sono serviti di parole e di giri di frasi dissimili. Una versione è massonizzante … infatti essa usa la parola uomo, là dove prima usa la parola massone …. ». Al giorno d’oggi sono conosciuti solo cinque manoscritti del «Trattato». Essi sono il ricordato «Matter» verosimilmente bruciato con altri importanti documenti dai tedeschi durante l’occupazione della Francia nella seconda guerra mondiale ed il «Kloss» conservato nella Biblioteca del Grande Oriente d’Olanda.

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Presentazione
Leggenda della figura di Martinez De Pasqually
Glossario
Indice analitico

I Compagni della Ierofania

I Compagni della Ierofania

Movimenti culturali e metafisici nella Parigi Martinista fra XIX° e XX° secolo con aggiunta di testi storici rari sulla storia del Martinismo

Autore/i: Michelet Victor-Émile

Editore: Firenzelibri

introduzione, traduzione e note di Ovidio La Pera.

pp. 226, Reggello (FI)

Ierofania vuol dire “manifestazione del sacro”, da Hiéros “sacro” e phanein, “manifestare”. Da Hiéros proviene anche la parola Ierofante, che era il sacerdote di Demetra nei Misteri Eleusini. Nei “Compagni della Ierofania” vi è una preziosa testimonianza di un periodo storico in cui il pensiero filosofico riprendeva le vie della tradizione dopo l’illuminismo, che aveva rigettato le scorie temporali di ciò che era ormai decaduto, degenerato e morto. “I Compagni della Ierofania” furono i protagonisti di una rivoluzione, vale a dire di un ritorno alle origini, ad un punto di partenza tradizionale, in cui materia e spirito non sono termini antitetici, ma espressioni unitarie della vita dell’umanità. L’autore, Victor-Emile Michelet, (1861-1938), eletto anche Gran Maestro nel 1932 dell’Ordine Martinista, fu una presenza costante e preminente, nel “milieu” di ermetisti, magisti, letterati e poeti, ed un testimone del Rosaire des Mages che produsse, in poco tempo, una fioritura di Ordini che esplorarono e praticarono branche particolari, ma affini, alla Rosa+Croce. Egli descrive gli avvenimenti, gli aneddoti i personaggi nella loro realtà umana, nelle piccole eccentricità, nella quotidianità delle emozioni e negli errori cui nessuno può sfuggire, consolandoci così nella nostra secondarietà e minorità di epigoni e di seguaci della loro stessa via spirituale. Così, questo libro dalla lettura rasserenante e gradevole, apparentemente lontano dalla gravezza di un saggio filosofico, acquista valori di profondità di pensiero iniziatico e di segnacolo vero verso il perseguimento di una via spirituale.
Il volume è stato ulteriormente arricchito con la pubblicazione di testi rari ed introvabili sulla storia del Martinismo – scritti dai protagonisti stessi – e che produrranno una maggior comprensione dei movimenti metafisici che caratterizzarono la fine del XIX° secolo e l’inizio del XX°.
La loro lettura e meditazione saranno inoltre utili a rintracciare le radici degli attuali movimenti neospirituali, spesso degenerati e lontani dalla loro origine.

Lessico dei Simboli Medievali

Lessico dei Simboli Medievali

Autore/i: Beigbeder Olivier

Editore: Editoriale Jaca Book

prefazione dell’autore, fotografie di Zodiaque, traduzione di Elio Robberto.

pp. 308, 155 tavv. b/n f.t., nn. ill. b/n, Milano

All’interno della serie di volumi di sintesi sulla civiltà medievale e sull’arte romanica che la esprime, questo testo si colloca quale ideale prosecuzione e complemento de «I simboli del medioevo». Laddove quello rappresentava una introduzione di ampio respiro a guardare il mondo e le cose con gli occhi di un uomo del medioevo, quest’opera tenta un approccio più organico alla materia sterminata della simbologia medievale, attraverso la forma del Lessico, ordinato per ampie voci alfabetiche ricche di riferimenti reciproci, con un ricchissimo corredo di illustrazioni e disegni.
L’impresa non è delle più facili: nel mondo dei simboli occorre infatti rassegnarsi a non possedere altro che delle prove relative, e a non disporre mai di sicurezze assolute; ogni pretesa in tal senso non rispetterebbe uno dei tratti fondamentali del simbolo stesso: l’ambiguità, la possibilità di essere letto in modi diversi, spesso opposti.
Il lettore non troverà qui un repertorio completo delle figurazioni simboliche del medioevo, ma la ricchezza di stimoli interpretativi che questo testo offre e davvero fuori dell’ordinario, e chiama il lettore a verificarli nell’esame delle opere romaniche a lui più familiari, imparando da questo «gioco» un modo diverso di guardare l’arte medievale e di comprenderne la ricchezza.

Il Mercante di Prato

Il Mercante di Prato

Francesco Di Marco Datini

Autore/i: Origo Iris

Editore: Casa Editrice Valentino Bompiani

prefazione di Luigi Einaudi, traduzione di Nina Ruffini.

pp. 336, 25 tavv. a colori e b/n f.t., Milano

Iris Origo narra la vita e i fatti dell’uomo Datini, del mercante Francesco di Marco Datini, al quale Prato riconoscente ha eretto un bel monumento nella sua piazza principale: l’uomo Datini quale vien fuori dai suoi ricordi, dalla sua corrispondenza, avido di guadagno, deliberato ad arricchire, non mai contento della fortuna accumulata, che sarebbe grande anche ai tempi nostri, sospettoso dei fattori, commessi, servitori, mezzadri.

«Pochi libri di storia vera, seria, non romanzata, reggono, per attitudine ad ammaestrare sui tempi e sugli uomini ed a costringere ad andare sino alla fine quasi fosse un gran romanzo, al paragone di questo, che per il solo“ merito di amare le vecchie carte ed i libri ben costrutti, ho l’onore di presentare al pubblico italiano.» (Luigi Einaudi)

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Prefazione
Nota dell’Autore
Nota alla traduzione
Introduzione

PARTE PRIMA
LA MERCATURA

  1. Avignone
  2. Prato e l’Arte della Lana
  3. I Fondaci
  4. Le Compagnie Mercantili
  5. Il Guadagno

PARTE SECONDA
LA VITA DOMESTICA

  1. La Vita Coniugale
  2. La Famiglia
  3. L’Amico di Famiglia
  4. La Casa
  5. La Villa
  6. Quadernacci e Ricordanze
  7. La Mensa e i Ricettari
  8. Le Mode
  9. La Fine

Appendici
Fonti e Bibliografia
Note
Indice dei nomi e delle materie principali

Riflessioni sul Buddhismo

Riflessioni sul Buddhismo

Importanza per gli Occidentali della dottrina e dei metodi del Buddhismo

Autore/i: Lama Anagarika Govinda

Editore: Edizioni Mediterranee

prefazione di Advayavajra, introduzione dell’autore, traduzione di Stefania Bonarelli.

pp. 256, 8 disegni b/n, Roma

Un’opera di straordinaria chiarezza che illumina sui principi e sulla pratica del buddhismo originario.
Lama Anagarika Govinda è penetrato nei segreti della sapienza dell’Estremo Oriente e nella tradizione meditative del buddhismo come nessun altro studioso occidentale. Le sue opere sulla teoria e sulla pratica del buddhismo hanno contribuito pertanto in maniera sostanziale a far conoscere e a diffondere in Occidente questa “religione senza dogmi”. In questo libro egli espone la sintesi delle sue esperienze sulla via buddhista della libertà, da lui non solo studiata, ma percorsa anche personalmente in maniera esemplare. E proprio attingendo alla sua esperienza personale, egli evidenzia il ruolo che il buddhismo può avere per il pensiero e per l’autorealizzazione di quanti appartengono alla cultura occidentale. Da queste pagine appare chiaro il motivo per il quale gli scienziati occidentali si richiamano sempre più frequentemente alla filosofia, alla cosmologia e alla metafisica del buddhismo, di cui la scienza moderna risente sempre più fortemente l’influsso. Il libro è caratterizzato da convincente scientificità, da notevole forza espressiva e da una sapienza conseguita nel corso di una intera vita attiva e contemplativa allo stesso tempo. Ne emerge uno spirito che esprime con grande comprensione e responsabile umanità, anche laddove l’autore dissente da cristallizzazioni dogmatiche, sia pure sostenute da tradizioni di antica data.

Lama Anagarika Govinda è nato in Germania nel 1898. Dopo aver studiato filosofia, arte e archeologia in Europa, il suo interesse per il Buddhismo Pali e per la vita monastica lo condusse a Ceylon e in Birmania, ma alla fine si stabilì in India, dove per molti anni è vissuto ai piedi dell’Himalaya diventando membro dell’Ordine Buddhista Tibetano.

Oltre il Senso del Luogo

Oltre il Senso del Luogo

L’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale

Autore/i: Meyrowitz Joshua

Editore: Baskerville

prefazione dell’autore, traduzione di Nadia Gabi.

pp. 602, Bologna

Come si è modificata nell’uomo moderno l’idea dello spazio dopo l’apparizione dei media?

Come percepiamo la realtà del luogo in cui siamo, se possiamo azzerarla così facilmente? Che cosa è qui? Che cosa è lontano?

Le nuove tecnologie hanno annullato in molte circostanze l’esistenza dello spazio fisico: la radio, il telefono, la televisione, il fax hanno cancellato le distanze e, anche nelle relazioni interpersonali, lo spazio è spesso percepito come inesistente. La nostra mappa delle relazioni spaziali si e modificata, tanto che ci risulta più facile parlare con un amico a New York rispetto al signore della porta accanto. Il libro di Meyrowitz è un testo fondamentale sulla comunicazione di massa che ha travalicato gli ambiti specialistici ed è diventato argomento di discussione sui giornali e sulla stampa periodica.
Nel 1986 quest’opera ha vinto il premio della Broadcast Education Association come miglior testo sulla comunicazione e la stampa americana ha paragonato l’importanza del lavoro di Meyrowitz alle ricerche di Marshall McLuhan.

“C’è abbastanza materiale in questo libro per porre, giustamente, Meyrowitz sullo stesso scaffale – e sullo stesso piano – di Marshall McLuhan… Le applicazioni della tesi fondamentale dell’autore sono pressoché universali… La sua teoria chiarisce tanto e tanto facilmente”. (The Philadelphia Inquirer)

“Quasi ogni paragrafo contiene una frase illuminante, una nuova angolazione, un esempio, un’intuizione”. (Whole Earth Review)

Joshua Meyrowitz è docente di Comunicazione all’Università del New Hampshire.

Totem e Tabù

Totem e Tabù

1913

Autore/i: Freud Sigmund

Editore: Fratelli Melita Editori

premessa e prefazione dell’autore.

pp. 176, La Spezia

«….L’uomo primitivo è in un certo senso nostro contemporaneo; ancora oggi esistono uomini che noi consideriamo molto vicini ai primitivi – molto più vicini, comunque, di quanto lo siamo noi – e nei quali scorgiamo gli eredi diretti e i rappresentanti dei nostri predecessori. È così che noi consideriamo i popoli cosiddetti selvaggi e semiselvaggi, la cui vita psichica riveste per noi un interesse particolare, se ammettiamo che si possa intenderla come uno stadio anteriore e ancora indivisibile dalla nostra stessa evoluzione. Se si accettano questi presupposti, un esame comparato della psicologia dei popoli primitivi, come la concepisce l’etnologia, e della psicologia del nevrotico come la concepiamo noi mediante la psicoanalisi, dovrà segnalare non poche concordanze, e permetterci di osservare in una nuova luce fenomeni che già conosciamo.»

I saggi antropologici dei cosiddetti anni della maturità che si collocano tra gli interventi capitali del maestro relativi ai nuovi campi dell’incursione analitica.

Sigmund Freud (1856-1939) pubblica nel 1899 L’’interpretazione dei sogni, l’’opera che svela i meccanismi di funzionamento dell’’inconscio: è la nascita della psicoanalisi, di cui gli scritti della maturità innalzeranno l’’edificio dottrinale. L’’edizione delle sue Opere è apparsa presso Bollati Boringhieri a cura di Cesare L. Musatti (12 voll. 1966-1980).

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Premessa
Nota biobibliografica

TOTEM E TABÙ
Alcune concordanze nella vita psichica dei selvaggi e dei nevrotici (1913)

Prefazione

  1. L’orrore dell’incesto
  2. Il tabù e l’ambivalenza dei Sentimenti
  3. Animismo, magia e onnipotenza dei pensieri
  4. Il ritorno del totemismo nell’infanzia