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Libri dalla categoria Koan

Psicologia di Massa del Fascismo

Psicologia di Massa del Fascismo

Come nasce e perchè si diffonde il misticismo organizzato

Autore/i: Reich Wilhelm

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prefazione di Mary Higgins, prefazione alla terza edizione corretta e ampliata, dell’autore, traduzione di Furio Belfiore e Anneliese Wolf.

pp. 316, Milano

Il classico studio di Wilhelm Reich sulla psicologia di massa del fascismo è presentato nella sua prima traduzione italiana. Quest’opera, scritta durante gli anni della crisi tedesca, 1930-33, ed in seguito bandita dai nazisti, è un contributo senza eguale alla comprensione di uno dei fenomeni cruciali dei nostri tempi, il fascismo. In essa Reich applica la sua conoscenza clinica della struttura caratteriale umana alla scena sociale e politica. Egli respinge fermamente il concetto che il fascismo sia l’ideologia o l’azione di un singolo individuo o di una singola nazionalità, o di un qualsiasi gruppo etnico o politico. Egli nega pure una spiegazione puramente socio-economica, quale era stata avanzata dagli ideologi marxisti. Reich concepisce il fascismo come espressione della struttura caratteriale irrazionale dell’uomo medio, i cui impulsi e le cui necessità primarie, biologiche, sono state represse per migliaia di anni. La funzione sociale di questa repressione e il ruolo cruciale sostenutovi dalla famiglia assolutista e dalla chiesa sono analizzati con attenzione. Reich dimostra come ogni forma di misticismo organizzato, compreso il fascismo, si basi su desideri orgastici insoddisfatti delle masse.
L’importanza di quest’opera oggi non deve essere sottovalutata.
La struttura caratteriale umana che diede vita a movimenti fascisti organizzati esiste tuttora, e domina i nostri attuali conflitti sociali. Se vogliamo un giorno eliminare l’agonia caotica dei nostri tempi, dobbiamo rivolgere la nostra attenzione alla struttura caratteriale che la crea; dobbiamo capire la psicologia di massa del fascismo.

Wilhelm Reich nacque in Austria nel 1897. Studiò medicina a Vienna dove, in seguito, diresse il Seminario di terapia psicanalitica. Con l’avvento del nazismo fu costretto a fuggire dalla Germania e, dopo un breve soggiorno in Norvegia, si trasferì negli Stati Uniti fondando a New York l’Orgone Institute. Denunciato per i suoi esperimenti, venne rinchiuso nel penitenziario di Lewisburg dove morì di infarto il 3 novembre 1957.

Cristianesimo Antico e Cultura Greca

Cristianesimo Antico e Cultura Greca

Autore/i: Simonetti Manlio

Editore: Borla

introduzione dell’autore.

pp. 128, Roma

«Il messaggio cristiano ha preso forma inizialmente in categorie semitiche perché è stato inizialmente formulato in area semitica, si che poi necessariamente, aspirando a una propagazione universale e diffondendosi perciò in aree di cultura greca, ha dovuto essere nuovamente formulato secondo le categorie di pensiero tipiche dell’ellenismo.
Ritengo perciò che sia più nel giusto chi vede nell’ellenizzazione del messaggio cristiano non la sua deformazione dovuta all’influsso della cultura greca, bensì il risultato di un processo di adattamento, processo inevitabile e naturale, ancorché molto laborioso e sofferto, in quanto svoltosi dialetticamente fra tensioni fortissime, al fine di cercare da una parte gl’indispensabili agganci col mondo circostante e di rilevare dall’altra la novità dei contenuti e perciò l’identità stessa della nuova comunità».

Storia della Follia nell’età Classica

Storia della Follia nell’età Classica

con l’aggiunta di La follia, l’assenza di opera e Il mio corpo, questo foglio, questo fuoco

Autore/i: Foucault Michel

Editore: Rizzoli

prefazione dell’autore, traduzione di Franco Ferrucci, prefazione e appendici tradotte da Emilio Renzi e Vittore Vezzoli.

pp. 580, Milano

”Storia della follia nell’età classica. .. è non soltanto una profonda analisi storica di come siano sorte la segregazione e la repressione dei pazzi nei manicomi ma anche un raffinato studio umanistico-letterario sulla follia.” (Ferrante Azzali, Il Resto del Carlino)

Foucault costruisce la fenomenologia storica e strutturale della follia nella fase cruciale di trapasso dal tardo Medioevo ai prodromi della rivoluzione industriale. Nell’età medievale, infatti, il folle, pur incarnando con la sua patologia devianza e trasgressione, era nondimeno ammesso ai margini della comunità. Ma al declino del Medioevo i pazzi cominciano a essere rimossi dalla comunicazione sociale con la comunità dei savi che producono, obbediscono o comandano. Da questo momento si costituisce lo ”criminalizzazione” della follia, la sua segregazione e repressione nel manicomio.

Michel Foucault (Poitiers 1926 – Parigi 1984) è stato uno dei grandi protagonisti della cultura francese ed europea della seconda metà del nostro secolo.ira le sue opere: Le parole e le cose (1966), Nascita della clinica (1969), l’archeologia del sapere (i 969), Sorvegliare e punire (1976), Io, Pierre Riviere (1976), Microfisica del potere (1977), La volontà di sapere e infine l’uso dei piaceri, questi due ultimi dedicati a una storia della sessualità.

Archeologia Misteriosa

Archeologia Misteriosa

L’ultimo uomo di Crô-Magnon – I segreti delle piramidi- Pasqua: il mistero di un’isola – L’arcano delle pietre blu – I magici poteri degli sciamani

Autore/i: Rostaing Casini Mireille

Editore: Casa Editrice A. Salani

presentazione dell’editore.

pp. 240, Firenze

Le antiche civiltà ci pongono spesso di fronte ad interrogativi sconcertanti, la cui soluzione ci immerge di colpo nella notte dei tempi. Una scienza e una tecnica avanzatissime per la loro epoca, tali da rendere lecite le ipotesi più fantastiche; facoltà e poteri occulti, di,cui i «miracoli» degli odierni sciamani rappresentano forse solo il pallido riflesso.
E proprio in questa luce che i miti della nostra storia più antica acquistano un nuovo, inquietante significato. Come il diluvio universale e Atlantide ci riportano ai giganteschi sconvolgimenti che trasformarono un’unica, immensa terra emersa negli attuali continenti, così gli dèi e i semidei delle varie mitologie riconducono a razze e a popoli la cui civiltà era, in èvi remoti, pari se non superiore alla nostra…
Non siamo più, dunque, nel ristretto ambito di poche migliaia di anni; ci troviamo alle soglie della vita e della morte, in un universo ove lo spazio e il tempo si confondono, si dilatano, si annullano…

Mireille Rostaing Casini, valente linguista (la sua tesi di specializzazione in lingua basca è stata pubblicata dall’Università spagnola Julio de Urquijo), è studiosa di archeologia, di geologia del territorio andino e di Storia dell’arte primitiva. Specialista di lingue e dialetti indios dell’Ecuador, del Perù, della Colombia, del Cile e del Venezuela, e autrice di pregevoli ricerche sul campo, nonché di varie pubblicazioni su riviste e periodici specializzati. Ha creato – occupandone per tre anni anche la direzione scientifica – il mensile «Mondo Archeologico».

I Tarocchi

I Tarocchi

Il vostro futuro, in un vero manuale di cartomanzia

Autore/i: Papus

Editore: Napoleone Editore

introduzione dell’autore.

pp. 160, nn. ill. b/n, Roma

Uno dei testi fondamentali intorno al gioco ed al mazzo dei Tarocchi, Le Tarot divinatoire (prima edizione francese, 1909) viene qui presentato in edizione integrale, con una traduzione completamente rifatta e basata sulla prima edizione italiana dell’opera.
Il libro di Papus include una completa ricostruzione di tutti i simboli dei Tarocchi in un disegno nuovo, secondo il quale il famoso occultista imposta un ’metodo originale di pratiche della divinazione.
Gerard Encausse, il coltissimo medico francese che scriveva sotto lo pseudonimo di Papus, contribuì decisivamente al potenziamento dell‘aspetto occulto dei Tarocchi. Fondatore e capo dell’Ordine Massonico dei Martinisti e membro dell’Ordine Cabalistico dei Rosa-Croce (Rosen-Kreutz), Papus elaborò un’autentica filosofia occulta del Tarot; stabilendo ed andando a decifrare tutta una serie di sotterranee connessioni tra divinazione, significato dei Tarocchi e Società segrete.

Bushidō

Bushidō

L’anima del Giappone

Autore/i: Nitobe Inazo

Editore: Luni Editrice

traduzione di Monica Amarillis Rossi.

pp. 128, Milano

Apparso per la prima volta nel 1899 in lingua inglese, Bushidō, l’anima del Giappone divenne immediatamente un classico, avendo un tale successo da conoscere dieci edizioni nel giro di pochi anni, un’edizione ampliata nel 1905 e traduzioni in quasi tutte le lingue occidentali.
Il libro prende spunto dal tentativo di rispondere alla domanda di un amico occidentale che coglieva involontariamente il punto nodale della differenza culturale tra Giappone e Occidente, differenza che lo stesso Nitobe fino a quel momento non aveva percepito con tale nettezza.
L’amico, un eminente giurista belga, gli aveva chiesto come fosse possibile un’educazione morale dei giapponesi, dal momento che non veniva impartita istruzione nelle loro scuole.
Dice Nitobe: «La domanda mi stordì… Non potevo dare una risposta pronta, perché i precetti morali che avevo appreso durante la mia infanzia non venivano impartiti nelle scuole; e fu solo quando iniziai ad analizzare i differenti elementi che formavano le mie nozioni morali, che scoprii di averle assorbite come l’aria che respiravo grazie al Bushidō» (Letteralmente Via del Guerriero).
Tanto più notevole, questa affermazione, in quanto scritta da un autore che si era impregnato di cultura occidentale studiando nelle università di molti Paesi e convertendosi al Cristianesimo, essa ci mette in grado di capire qual è la posta in gioco dell’opera:, non solo come una lettura superficiale può cogliere, la confutazione dell’idea occidentale del Giappone come un Paese primitivo, barbaro e incolto, che pure Nitobe effettua anche troppo, con continui paragoni con pensatori occidentali, in voga all’epoca, ma di ’ cui oggi si è persa la memoria, ma soprattutto la descrizione magistrale della differentia specifica dell’«anima» giapponese, di quella strana cosa, quell’inedito collante morale, intellettuale, politico e sociale che la tiene insieme ma che non ha i caratteri – ovvî per noi Occidentali – della «religione» e che si chiama «Bushidō», il codice cavalleresco «non scritto» dei samurai.
«…Senza una comprensione del Feudalesimo e del Bashidò le idee morali dell’attuale Giappone restano un libro sigillato», dice Nitobe, e questo era vero tanto ai tempi suoi quanto rispetto agli enigmi e alle contraddizioni del Giappone di oggi, divenuto una potenza economica mondiale, ma è ancora più vero per ogni sincero praticante di arti marziali che voglia capire a fondo l’«anima» della disciplina a cui ha consacrato una parte importante della propria vita.

Inazo Nitobe (1862-1933) educatore, interprete culturale e diplomatico, studiò economia agricola a Sapporo. Convertitosi al Cristianesimo, nel 1883 riprese gli studi di letteratura inglese ed economia presso l’Università di Tokyo, poi si recò negli Stati Uniti dove studiò per tre anni; altri tre anni li trascorse in Germania. Nel 1897 si trasferì negli Stati Uniti con la moglie americana, dove scrisse la sua opera più famosa, Bushidō, l’anima del Giappone. Nel 1918 partecipò alla Conferenza di Pace di Versailles e rimase a Ginevra come sottosegretario generale della Lega della Nazioni. Tornato in Giappone nel 1926, divenne direttore dell’Istituto delle Relazioni Pacifiche.

Storia dell’Ebreo Errante

Storia dell’Ebreo Errante

Autore/i: Calimani Riccardo

Editore: Rusconi

prima edizione, prologo dell’autore.

pp. 640, nn. tavv. a colori e b/n f.t., Milano

Chi sono gli ebrei? Tutti ne parlano, ma pochi conoscono veramente la loro storia millenaria. Perché sono stati sempre perseguitati? Come è possibile che, forse soli fra i popoli antichi, siano riusciti a sopravvivere, dispersi, per duemila anni? Perché sono riusciti a fondare nuovamente il loro Stato? Gesù era un buon ebreo? Da quanto tempo gli ebrei sono considerati uguali agli altri in Italia? Come vivevano a Roma, a stretto contatto con l’autorità papale? Perché gli ebrei sono stati spesso detestati, talvolta ammirati, e raramente suscitano indifferenza? Quali sono le loro caratteristiche culturali e religiose? Quando e perché è nato il sionismo? Come è nata la leggenda dell’ebreo errante?
A queste e a molte altre domande risponde questo libro che racconta una storia travagliata di venti secoli: dai lontani tempi della prima conquista romana della Giudea a opera di Pompeo fino agli inizi del secolo XX.
Emerge da queste pagine non solo il destino dell’ebreo nella storia ma in controluce anche quello dell’Europa cristiana.
Questa è una storia di avventure e di sfide anche intellettuali ed esistenziali, dotata di una straordinaria singolarità: è tutta vera.
Vengono raccontati i dettagli paradossali e ironici dei dibattiti pubblici tra preti e rabbini nel Medioevo. Vengono rievocati i tratti essenziali della grande epopea marrana e la sua influenza, sulla civiltà del Vecchio Continente. , Tornano alla ribalta i falsi messia mistici 0 avventurieri, tra cui il celebre Shabbetai Zevi che suscitò tanto entusiasmo prima e tante delusioni dopo.
A capitoli di analisi della cultura dell’ebraismo si alternano nel libro pagine dedicate ai momenti storici cruciali o al racconto di avventure individuali. Storia di uomini, di idee, di grandi e piccole vicende, questo libro vuole offrire utili elementi non solo per capire la condizione psicologica dell’ebreo moderno, ma anche le contraddizioni del mondo cristiano. Non con risposte definitive, ma con chiare indicazioni del metodo per cogliere il senso dei terribili ammonimenti del nostro Novecento.

Riccardo Calimani, nato a Venezia nel 1946, è laureato in Ingegneria elettrotecnica all’Università di Padova e in Filosofia della scienza all’Università di Venezia. Nel 1975 ha pubblicato il primo romanzo, Una di maggio; nel 1981, un testo di divulgazione scientifica, Energia: più dubbi meno certezze; nel 1984, Di ebrei, di cose ebraiche e del resto, una raccolta di articoli apparsi sul mensile «Shalom». Nello stesso anno ha riproposto Il Dialogo sull’ebraismo del rabbino veneziano Simone Calimani (1699-1784), e ha curato La polenta e la mercanzia, trentatré interviste sulla trasformazione del Veneto. Nel 1985 è uscito, nel volume collettivo Amoureux Fous de Venise, un suo profilo di Leone da Modena dal titolo Le joueur du ghetto. La Storia del ghetto di Venezia, già tradotta in Germania, in Francia e negli Stati Uniti, è edita in Italia da Rusconi (1985). Calimani ha inoltre pubblicato Energia e informazione (1987). Ha ottenuto il Premio Cultura Presidenza del Consiglio dei Ministri (1986) e il Premio Costantino Pavan per le culture locali (1987).

Passi sui Confini di un Altro Mondo

Passi sui Confini di un Altro Mondo

Autore/i: Owen Robert Dale

Editore: Armenia Editore

presentazione e traduzione di Ugo Dèttore.

pp. 464, Milano

Robert Dale Owen può essere considerato il primo studioso del paranormale su di una base scientifica. Anche se non è arrivato a introdurre un metodo quantitativo, ha certamente iniziato l’esame storiografico della paranormalità raccogliendo, con criteri di storico severo e intelligente, una casistica vasta e particolareggiata e traendone conclusioni logiche, sempre riscaldate da interessi umani, ma non mai esaltate da impeti mistici nè da cieche credulità.
Il libro è fra i più interessanti non solo per la varietà e la minuzia degli episodi riferiti, ma soprattutto per il punto di vista assunto dall’autore, il quale, precedendo anche in questo gli studi successivi, considera il paranormale non come manifestazione di un mondo soprannaturale, ma come fatto diretto da leggi che, come tali, devono essere naturali anche se sconosciute. Ne segue un ampliarsi del concetto stesso di legge, in una natura che, senza cessare di essere reale e terrena, si arricchisce di valori spirituali e collabora con l’uomo nel grande fenomeno della vita.
L’opera, fino a ieri praticamente introvabile, si rivolge non solo al pubblico degli amatori ma anche agli specialisti, molti del quali ne avranno per la prima volta una conoscenza diretta.

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Presentazione

Avvertenza dell’autore all’ edizione inglese

Prefazione all’edizione americana

Libro I – Preliminari

  1. Esposizione del soggetto
  2. L’impossibile
  3. Il miracoloso
  4. L’improbabile

Libro II – Considerazioni su alcune fasi del sonno

  1. Il sonno in generale
  2. I sogni

Libro III – Disturbi popolarmente detti infestazioni

  1. Carattere generale dei fenomeni
  2. Narrazioni
  3. Riepilogo

Libro IV – Delle apparenze comunemente dette apparizioni

  1. Dell’allucinazione
  2. Apparizioni di viventi
  3. Apparizioni di defunti

Libro V – Indicazioni di interferenze personali

  1. Retribuzione
  2. Spiriti custodi

Libro VI – I risultati suggeriti

  1. Il cambiamento della morte
  2. Conclusione

Appendice

I Fondamenti degli Scacchi

I Fondamenti degli Scacchi

Autore/i: Capablanca José Raul

Editore: Aldo Martello Editore

traduzione di Carlo Coates e Arnaldo Pace.

pp. 214, nn. ill. b/n, Milano

Esposizione semplice, chiara e concisa di tutti gli elementi essenziali per vincere una partita a scacchi.
Nella seconda parte vengono riportate alcune partite, selezionate appositamente per illustrare i principii generali esposti nelle pagine precedenti.

Senza Diete

Senza Diete

Un programma pratico per controllare la propria forma mangiando in modo migliore.

Autore/i: Boucher Francine; Pauzé Robert

Editore: Red Edizioni

traduzione di Marta Pennacchio.

pp. 128, Como

Volete controllare il vostro peso?
Volete acquisire abitudini alimentari sane?
Avete già provato più di una dieta e il risultato e stato quello di scoraggiarvi e forse di danneggiarvi la salute: siete sempre al medesimo punto.
Cominciate a dubitare dell’utilità e del fondamento delle diete.
Questa guida non vi propone alcuna dieta!
Vi aiuterà piuttosto a individuare le vere cause che vi hanno regalato i fastidiosi chili di troppo.
Vi suggerirà accorgimenti di ordine pratico e di facile applicazione che vi consentiranno di trovare la vostra soluzione personale al problema.
Tutte le persone preoccupate della propria linea e del proprio benessere saranno in grado, dopo solo dieci settimane, di modificare il proprio comportamento alimentare, senza inutili sacrifici.
Con l’aiuto di un semplice programma avrete finalmente risolto i vostri problemi di linea in maniera definitiva.

Francine Boucher e Robert Pauzé fanno entrambi parte del SOCP, Service d’orientation et de consultation psychologique, dell’Università di Montreal, in Canada, una struttura che offre consulenza e assistenza psicologica su una vasta gamma di temi.

Psiche Marziale

Psiche Marziale

Arti del combattimento per la crescita psicofisica

Autore/i: Distefano Rosa Maria

Editore: Edizioni Mediterranee

prefazione di Alfredo Tucci, introduzione dell’autrice.

pp. 168, nn. ill. b/n, Roma

Cosa rende speciali alcuni grandi maestri, o cosa rende invincibili alcuni famosi atleti? Gli allenamenti marziali spesso sono ripetitivi, le tecniche sono sempre le stesse, ma la differenza la fa la mente. Solo chi è consapevole della miracolosa combinazione che si ottiene allenando il corpo e la mente, all’interno della stessa pratica marziale, può ottenere prestazioni eccezionali. Nella pratica marziale, infatti, solo quando corpo e mente lavorano all’unisono scatta la scintilla del lavoro straordinario, della prestazione unica ed irripetibile; al contrario, usando il solo corpo si ottiene soltanto una ripetizione mnemonica ed invariata di una sequenza di tecniche, svuotata dalla sua essenza emotiva. Questo è il primo libro in cui viene svelato il segreto dell’allenamento marziale mente-corpo e il segreto degli allenamenti speciali dei grandi maestri! Da tempo ormai si parla della necessità di reintegrare corpo e mente, ma mai prima d’ora era stato descritto con chiarezza il metodo con cui attuare tale connessione. In questo volume sono descritte non solo le basi teoriche che giustificano la combinazione mente-corpo nella pratica marziale, ma anche e soprattutto il metodo con cui realizzare tale allenamento incrociato tra mente e corpo. Scritto da una ricercatrice, riconosciuta come una delle massime autorità nel settore della psicologia delle arti marziali, il libro è rivolto ai marzialisti di ogni livello e disciplina, ma anche a coloro che, pur non praticando arti marziali, sono alla continua ricerca di un metodo alternativo per migliorare le proprie prestazioni anche nella vita quotidiana sia a livello mentale sia fisico.

Rosa Maria Distefano, nata a Catania, è laureata in Psicologia Clinica e specializzata in Psicoterapia, in Analisi Bioenergetica, in Medicina Psicosomatica e in Psicologia dello Sport. Pratica diverse discipline marziali e ha conseguito il grado d’istruttore presso l’International Muay Boran Academy. E docente nel corso di laurea in Scienze Motorie dell’Università di Cassino, collabora con la rivista Budo International – per la quale cura una rubrica sulla psicologia marziale e con la quale ha pubblicato la prima videocassetta istruttiva sulla materia trattata nel presente volume – è consulente per la psicologia del confronto, ed è uno dei primi esperti italiani di Coaching, scienza per la formazione psicofisica dei manager. Inoltre è docente presso l’Istituto Italiano di Formazione in Analisi Bioenergetica (CIIFAB).

Archeologia delle Regioni d’Italia

Archeologia delle Regioni d’Italia

Viaggio nel nostro passato con oltre 220 illustrazioni

Autore/i: Moscati Sabatino

Editore: Rizzoli

prima edizione, prologo dell’autore.

pp. 312, riccamente illustrato in b/n, Milano

Perchè nell’Italia di oggi, più che in ogni altra nazione europea, le culture regionali appaiono così marcatamente diverse e così vitali? Con un viaggio attraverso le venti regioni che oggi compongono il nostro paese – un viaggio nello spazio e nel tempo, che riprende una vasta inchiesta pubblicata sul “Corriere della Sera” tra il 1983 e il 1984, e che ha suscitato un notevolissimo interesse – grazie a una documentazione in buona parte inedita e basata su scavi recentissimi, il più noto archeologo italiano scopre nelle civiltà del nostro più remoto passato le origini del volto dell’Italia moderna.

Una incredibile varietà di aspetti, uno straordinario mosaico di popoli, di civiltà, di manifestazioni religiose e artistiche, di realizzazioni architettoniche: questa è l’Italia archeologica, nota fino a qualche anno fa soltanto a pochi studiosi, oggi tema dell’interesse di un pubblico assai più vasto. Era ormai il momento di mettere un ordine, di scoprire un filo conduttore tra l’enorme quantità di dati che le ricerche archeologiche più e meno recenti hanno portato alla luce, ponendo ogni volta nuovi interrogativi, rimettendo in discussione teorie che sembravano fino a ieri acquisite. Le scoperte sono dovute in gran parte al moltiplicarsi degli scavi, compiuti con tecniche sempre più scaltrite e attente, ma anche, sorprendentemente, a indagini compiute nei magazzini dei musei, che hanno permesso di ritrovare e di valorizzare molti oggetti di grandissimo interesse che vi giacevano dimenticati. Un altro segno, se ve ne fosse bisogno, del fatto che l’archeologia non è più una sorta di mania collezionistica in qualche modo fine a se stessa, ma una scienza storica; uno strumento intellettuale per capire il passato, dunque, e per aiutarci a dare un senso al presente. Ma è altrettanto vero che a questa scienza ci si deve accostare, oltre che con una preparazione tecnica raffinata, anche con lo spirito e con l’intuito del detective, per cogliere tracce quasi cancellate di antichissime presenze dell’attività umana, e per ricostruire la complicata rete dei rapporti fra le civiltà del passato, per leggere insomma nel loro pieno significato culturale documenti affascinanti ma ormai muti. Di queste due facce inseparabili è fatta l’attività dell’archeologo, e ambedue sono presenti in ogni pagina di questo libro, che ci mette a contatto diretto con l’appassionante, quotidiana avventura della scoperta. E il libro – una grande inchiesta per cui l’autore, forse il più noto archeologo italiano, ha scelto la struttura dell’itinerario di viaggio – ha una sua precisa chiave di lettura: Moscati, facendo continuamente ricorso a materiali inediti, di recentissima acquisizione e spesso provenienti da scavi ancora in corso, vi scopre che le origini di quelle particolarità regionali così marcate che caratterizzano il volto attuale del nostro paese risalgono ogni volta puntualmente al più lontano passato, e ci mostra che i confini delle regioni dell’Italia di oggi non sono il prodotto di decisioni burocratiche, ma il risultato di millenni di storia.

Sabatino Moscati, nato a Roma nel 1922, è professore ordinario nell’Università di Roma. Ha promosso e diretto varie missioni archeologiche nel vicino Oriente, nell’Africa Settentrionale, a Malta, in Sicilia e in Sardegna. Gli è stato conferito il Premio Nazionale del Presidente della Repubblica per le scienze morali, storiche e filologiche. E socio nazionale dell’Accademia dei Lincei e di numerose altre accademie. Per i suoi scritti giornalistici nel campo dell’archeologia ha ricevuto i premi internazionali “Roma” ed “Europa”. Tra le sue opere, tradotte in numerose lingue straniere, ricordiamo: Le antiche civiltà semitiche (Bari 1958); Archeologia mediterranea (Milano 1966); Il mondo dei fenici (Milano 1966, 2ᵃ ed. 1979); Italia archeologica (Novara 1973); L’alba della civiltà (3 voll., Torino 1976); I Cartaginesi in Italia (Milano 1977); Il volto del potere (Roma 1978); Segreti del passato (Milano 1978); Il mondo panico (Torino 1980); La civiltà mediterranea (Milano 1980); Cartaginesi (Milano 1982); Gli Italici (Milano 1983); Italia ricomparsa (3 voll., Milano 1984).

Il Mercante di Prato

Il Mercante di Prato

La vita di Francesco Datini nel nome di Dio e del guadagno

Autore/i: Origo Iris

Editore: Rizzoli

prefazione di Luigi Einaudi, traduzione di Nina Ruffini.

pp. 514, nn. tavv. b/n f.t., Milano

«Pochi libri di storia vera, seria, non romanzata, reggono, per attitudine ad ammaestrare sui tempi e sugli uomini e a costringere ad andare sino alla fine quasi fosse un gran romanzo, al paragone di questo…»: cosi scriveva Luigi Einaudi presentando «il mercante di Prato» di iris Origo. Il protagonista di questa storia vera, il «mercante di Prato», e Francesco di Marco Datini, vissuto tra il 1335 e il 1410. Figlio di un oste, rimasto orfano in giovanissima età, iniziò la sua carriera unendosi, appena quindicenne, a un gruppo di mercanti che si recavano ad Avignone, a quel tempo residenza dei Papi e uno dei più prosperi centri commerciali d’Europa. In quella città, dove il Datini rimase più di trent’anni, si verificò la sua vertiginosa ascesa di grande mercante e «uomo d’affari». Tornato ricco a Prato nel 1383, aperse una serie di fondaci e costituì «compagnie», oltre che nella sua città natale, a Firenze, a Pisa, a Genova, a Barcellona, Valenza, Maiorca, Ibiza. Attivissimo, metodico, scrupoloso, Francesco Datini conservò con la massima cura il suo vastissimo carteggio commerciale, nonché quello privato, e dette disposizioni perchè fosse custodito dopo la sua morte. E infatti nel 1870, in un polveroso ripostiglio del sottoscala della sua bella casa di Prato – il Palazzo Datini -, venne ritrovata la sua corrispondenza, racchiusa in grossi sacchi: 150.000 lettere, più di 500 registri e libri di conti, 300 contratti di società, 400 contratti di assicurazione; Iris Origo infonde nel suo libro nuova vita a queste carte, dandoci un’opera dove l’accurata e puntuale documentazione storica si unisce mirabilmente a un affascinante stile narrativo. Rivive così il vasto e complesso mondo della società mercantile italiana ed europea del Trecento.

Iris Origo, di padre americano e di madre anglo-irlandese, ha vissuto l’infanzia e la gioventù tra l’Irlanda, l’America e l’Italia dove alla morte del padre la madre si era stabilita. Sposata a un nobile italiano, vive ora tra Roma e l’azienda agricola che possiede in Val d’Orcia. Nel 1963 le è stata conferita la laurea «honoris causa» dall’Università di Wheelock, Massachusetts, e nel 1964 dall’Università di Smith College, Massachusetts. Opere principali della Origo sono: «Leopardi», «Guerra in Val d’Orcia» e «The World of San Bernardino».

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Prefazione
Nota dell’Autore
Nota alla traduzione
Nota dell’Autore alla seconda edizione
Introduzione
PARTE PRIMA
LA MERCATURA
1. Avignone
2. Prato e l’Arte della Lana
3. I Fondaci
4. Le Compagnie Mercantili
5. Il Guadagno
PARTE SECONDA
LA VITA DOMESTICA
1. La Vita Coniugale
2. La Famiglia
3. L’Amico di Famiglia
4. La Casa
5. La Villa
6. Quadernacci e Ricordanze
7. La Mensa e i Ricettari
8. Le Mode
9. La Fine
Appendici
Fonti e Bibliografia
Note
Tavole fuori testo
Indice dei nomi e delle materie principali

La Grande Medicina Cinese

La Grande Medicina Cinese

Le terapeutiche fondamentali della medicina preventiva cinese

Autore/i: Autori vari

Editore: Editoriale Jaca Book

nuova edizione, prefazione e cura di Elio Occhipinti, prefazione di Terenzio Cantoni, introduzione degli autori.

pp. 316, nn. ill. b/n, Milano

Della Medicina Tradizionale Cinese si sono diffusi in Occidente solo alcuni aspetti terapeutici particolari, come l’Agopuntura e la Moxibustione, ma in realtà essa è ben più di questo.
In questo libro viene illustrata una parte poco conosciuta della Medicina Cinese e precisamente quella delle sue Terapeutiche Fondamentali, dei metodi cioè che tendono a ristabilire l’equilibrio energetico dell’uomo sia per curare che per prevenire le malattie e che possiamo genericamente comparare alla nostra Medicina Preventiva, allargata alla Psicologia e alla Filosofia.
Gli autori del libro, giunto alla sua quarta edizione, si sono quindi proposti di illustrare, oltre alla teoria, un insieme completo di pratiche fondamentali usate dai Cinesi per mantenersi in buona salute, conosciute anche come Yang Shen, arte del nutrimento della vita, pratiche più che mai necessarie all’uomo occidentale contemporaneo.

Genesi della Parola

Genesi della Parola

Autore/i: Bronckart J.B.; Malrieu P.; Siguan Soler M.; Sinclair De Zwart H.; Slama-Cazacu T.; Tabouret-Keller A.; Beaudichon J.; Bresson F.; Cabrejo-Parra E.; Flament F.; Jocic M.; Karmiloff-Smith A.; Lézine I.; Oléron P.; Richelle M.; Savic S.; Simon J.; Titone R.

Editore: Armando Editore

a cura di Renzo Titone, introduzione e presentazione di François Bresson, traduzione di Adriana Compiani Poggiali.

pp. 312, Roma

La psicolinguistica ha conosciuto in questi ultimi 15 anni una evoluzione tanto rapida quanto radicale, quasi sconcertante. Posizioni che apparivano stabilmente acquisite sono state rimesse in discussione da nuovi dati sperimentali e dalla comparsa di orientamenti teorici contrapposti.
La rivoluzione chomskiana ribaltava i fondamenti teorici e metodologici della neonata psicolinguistica dimostrando i limiti dell’approccio comportamentistico in psicologia e di quello rigidamente tassonomico in linguistica, che ne avevano costituito i cardini iniziali. La grammatica generativa trasformazionale rompeva l’antico isolamento della linguistica poiché, focalizzando il suo oggetto di studio sul processo di generazione dell’enunciato, includeva l’utente nel proprio ambito.
Ciò consentì una produttiva convergenza con la psicologia cognitiva alimentando grandi speranze sulla possibilità di una rapida decifrazione dei reali meccanismi della percezione e della riproduzione dell’enunciato. Tuttavia, l’approccio rigidamente formalistico, la decontestualizzazione del processo linguistico e l’ipotesi innatista, unitamente all’ingenuo tentativo di sovrapporre meccanicamente il modello formale ai reali meccanismi della produzione linguistica furono altrettante cause che portarono la psicolinguistica in un vicolo cieco. Lo studio del linguaggio come sistema, fondato sui paradigmi chomskiani di competenza, di struttura superficiale e profonda, pur consentendo progressi rilevanti dimostrava la sua insufficienza ad affrontare in modo adeguato i problemi della selezione lessicale e della struttura semantica dell’enunciato.
Si apriva il nuovo capitolo delle grammatiche generativo-semanticiste, in cui il rapporto tra sintassi e semantica nella codificazione dell’enunciato veniva capovolto rispetto al modello chomskiano. Tuttavia, privilegiare l’aspetto semantico della codificazione linguistica significava accentuare l’importanza di componenti psicologiche, non strettamente linguistiche. Di conseguenza l’attenzione dei ricercatori si spostava gradualmente sul linguaggio come processo e funzione, focalizzandosi sempre più sul processo comunicativo.
In questa ottica assumeva un ruolo crescente l’analisi del rapporto tra sviluppo del linguaggio e processi cognitivi, ma soprattutto il ruolo del contesto, sia comunicativo che relazionale nel senso più ampio. Il recupero di concetti mutuati dalla filosofia del linguaggio, da Austin a Searle, evidenziava la centralità del nesso tra linguaggio e azione, dimostrando allo stesso tempo l’insufficienza di quegli approcci che tendevano all’analisi del significato facendo ricorso a concetti strettamente linguistici. Si dimostrava in tal modo l’importanza di quei codici comunicativi non verbali, simultanei e inizialmente anche sostitutivi di quello linguistico, dei rapporti col contesto relazionale, con la motivazione, ecc. Il comportamento dell’adulto, il suo linguaggio, venivano assumendo in questa ottica, un ruolo primario nell’organizzazione della comunicazione del bambino, del suo linguaggio.
Sono questi i problemi con cui si confronta oggi questa terza generazione di psicolinguisti, come la definisce M. Richelle nei commenti finali a questa raccolta di saggi.
Il libro mette a fuoco da angolature differenti i nodi centrali dello sviluppo linguistico del bambino e riflette la varietà di impostazioni che attualmente si confrontano nel campo della psicolinguistica evolutiva. Pur nella diversità di approcci, diversi elementi comuni collegano i vari contributi: anzitutto l’abbandono di un’impostazione rigidamente formalista, i cui limiti vengono chiaramente delineati da Titone, in secondo luogo, l’attenzione sul contesto comunicativo. Tutto ciò implica un’analisi più attenta di quel «sistema pragmatico di capacità comunicative» su cui si fonda lo sviluppo linguistico del bambino.
Così, il saggio di M. S. Soler sulla comunicazione gestuale mette a fuoco non solo le profonde differenze col codice verbale (ad es. il rapporto segno/simbolo nella definizione del significato del gesto), ma anche i rapporti ontogenetici tra gesto e parola. Ma il dibattito si snoda con voci spesso contrapposte.
Al saggio della Sinclair, che puntualizza le posizioni piagettiane sulla subordinazione dello sviluppo linguistico a quello cognitivo, fa riscontro la posizione della Tabouret-Keller che invece capovolge tale concezione affermando che sarebbe il linguaggio ad «imporre la sua struttura ai processi cognitivi». Il saggio della Slama-Cazacu sottolinea, invece, la centralità della relazione interindividuale e del contesto nel processo di apprendimento linguistico.
Quelli citati, e tutti gli altri contributi (preparati per un Simposio dell’Associazione Psicologica Francese, che doveva tenersi a Barcellona ma non ebbe mai luogo), testimoniano la ricchezza e la vivacità di questa raccolta che non porta la testimonianza di una scuola, ma il documento fedele di una nuova fase della ricerca psico-linguistica. Una ricerca spesso contraddittoria, ma più attenta alla reale complessità del processo comunicativo, densa di promesse per il futuro. (Giuseppe Cossu).

Le Sorgenti Occulte

Le Sorgenti Occulte

Nel mondo extrasensoriale

Autore/i: Haynes Renée

Editore: Ferro Edizioni

unica edizione, nota dell’autore, traduzione dall’inglese di Vittorio Di Giuro.

pp. 252, Milano

In un’epoca in cui le scienze naturali sono riuscite a svelare molti misteri del mondo della materia, resta un campo della ricerca che comincia solo ora a essere esplorato con metodo scientifico, benché gli uomini cerchino di approfondirne la conoscenza fin dalle epoche preistoriche. È la regione delle «sorgenti occulte», che danno il titolo a questo volume.
Telepatia provocata e spontanea, dislocamento temporale, telecinesi, poltergeist, levitazione, rabdomanzia chiromanzia e cartomanzia, guarigioni miracolose, magia, stimmate, migrazione degli uccelli: questi sono solo alcuni dei fenomeni, affascinanti quanto controversi, discussi in questo libro.
Scopo principale dell’autrice è quello di valutare e di interpretare, con metodi scientifici, quanto si conosce e quanto si potrebbe arrivare a conoscere, sulla percezione extrasensoriale; ma l’autrice compie anche una approfondita valutazione personale quando tratta del fattore psi nella coscienza umana o degli effetti delle sostanze stupefacenti su di essa, o di san Francesco e il lupo di Gubbio.
Il minuzioso esame delle prove di questi fatti, che sono stati semplicisticamente relegati nel regno della leggenda, e la disamina degli studi compiuti dai moderni antropologi sui popoli primitivi, oltre a una puntuale conoscenza del sistemi religiosi orientali, fanno di Le sorgenti occulte un libro che stimola l’attenzione e risponde alle domande di una vasta gamma di pubblico, sia esso particolarmente interessato al comportamento della formica bianca, alle analogie tra il test di Rorschach e la divinazione degli aruspici etruschi, ovvero alla bacchetta magnetica di Mesmer o alla gabbia di Faraday.

Renée Haynes, figlia maggiore di E.S.P. Haynes, amico agnostico di Belloc e di Chesterton, è nata a Londra. Educata dapprima in diverse scuole private, compresa una condotta da un gruppo di teosofi, convinti che le «vibrazioni » delle tendine arancione stimolassero il pensiero, e più tardi presso l’Istituto francese, entrò infine nel St Hugh’s College di Oxford, dove si laureò in storia e giurisprudenza. Autrice di numerosi romanzi e saggi, ha collaborato a vari periodici e a programmi radiofonici.
Moglie del romanziere Jarrad Tickell, ha tre figli.
Membro del consiglio della Società inglese per la ricerca psichica, l’autrice ha ormai accumulato anni di esperienza pratica e di ricerca di prima mano sulle forze misteriose chiamate «psi»; ha inoltre una profonda conoscenza della ricerca scientifica più aggiornata e dei tentativi di comprensione di questi fenomeni compiuti nel corso dei secoli, da Plotino alla teoria del sincronismo avanzata da Jung. La Haynes propone l’ipotesi che lo studio sui fenomeni psicologici più nascosti possa creare tra biologia e teologia un interscambio tale da rendere possibile una sintesi di conoscenza quale non è mai più stata pensabile dal tredicesimo secolo in poi.

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  • La psi negli animali
  • Dilettanti e specialisti nei gruppi umani primitivi
  • Divinazione organizzata: gli antichi culti mediterranei
  • Saggi, veggenti e maghi in Asia
  • Psi e miracolo
  • Valutazioni filosofiche: dall’anima del mondo alla profezia
  • L’illuminismo: «quel che io non so non è conoscenza»
  • Spiriti o elettricità
  • Una nuova interpretazione
  • Il malocchio

Le Legioni di Shaytân

Le Legioni di Shaytân

Volume II

Autore/i: Spinelli Ottavio Adriano

Editore: All’Insegna Di Ishtar – Edizioni Librarie Franco Spinardi

prologo di Francesco Spinardi.

pp. 184, nn. ill. b/n, Torino

Il bellissimo sogno di Ottavio Adriano Spinelli, continua…

Un Paradiso Perduto

Un Paradiso Perduto

Dall’universo delle leggi naturali al mondo dei processi evolutivi

Autore/i: Cini Marcello

Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore

introduzione dell’autore.

pp. 312, Milano

Nelle nostre società complesse, scienza e tecnologia hanno un ruolo di sempre maggior rilievo. La bioetica, i nuovi mezzi di comunicazione di massa, le tecnologie interattive sono solo alcune delle sfide che ci fronteggiano. “Un paradiso perduto” è una straordinaria guida per addentrarsi in questi territori apparentemente remoti. Non un testo tradizionale di divulgazione, né un saggio per addetti ai lavori, ma una preziosa opera critica.
Marcello Cini, fisico e lucidissimo critico della scienza, passa in rassegna le principali visioni che nella storia recente hanno dominato la pratica scientifica per poi discuterne il valore sociale e, in ultima analisi, politico. Non solo: l’affresco sulla scienza condotto dall’autore sfocia in una proposta su come istruire in futuro i rapporti tra società e comunità scientifica e su come mettere a punto una politica della scienza “capace di salvaguardare al tempo stesso la libertà dei ricercatori e il diritto dei cittadini a non subire passivamente le eventuali conseguenze nocive di decisioni prese a loro insaputa”.

Marcello Cini (1923-2012), fisico e ambientalista, per tutta la vita ha svolto ricerche nell’ambito della meccanica quantistica, delle particelle elementari e dei processi stocastici. Il suo interesse per la storia della scienza e i temi epistemologici l’ha visto in prima linea nelle discussioni dell’ultimo ventennio del secolo scorso. Per Feltrinelli ha pubblicato Un paradiso perduto (1994) e ha contribuito con uno scritto a La rivoluzione dimenticata di Lucio Russo (2001).

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Introduzione

Parte prima
I LINGUAGGI DELLE SCIENZE

1. Il linguaggio della certezza
1. Il mondo di Aristotele e l’universo galileano
2. Il modello newtoniano di scienza
3. Sintomi di crisi della tradizione newtoniana: Carnot e la nascita della termodinamica
4. La sconfitta dei termodinamici: il compromesso di Plank
5. Dalla fisica costruttiva alla fisica dei principi: Il ruolo di Einstein
6. Un altro sintomo di crisi: Poincaré e l’instabilità dinamica
7. Il divorzio tra fisica e matematica: il programma di Hilbert

2. Il linguaggio dell’indeterminazione
1. Dai quanti alla meccanica quantistica
2. Il confronto tra Heisenberg e Schrödinger
3. Dirac, una terza via?
4. Il dibattito tra Einstein e Bohr
5. Il carattere non separabile della realtà a livello quantico
6. La formulazione definitiva della meccanica quantistica: von Neumann e le variabili nascoste
7. Il gatto di Schrödinger e l’inseparabilità tra osservatore e oggetto
8. Dov’è uno oggetto prima che noi lo guardiamo?
9. Proprietà quantistiche dei corpi macroscopici

3. Il linguaggio della complessità
1. Il mondo di Norbert Wiener
2. La riscoperta del caos deterministico
3. Le scienze della complessità
4. Modelli di sistemi complessi
5. Autoreferenzialità e autorganizzazione
6. Creazione di complessità dal rumore
7. Linguaggio riduttivo e linguaggio simbolico
8  La creazione dei significati

4. Il linguaggio della mente
1. Intelligenza Artificiale e processi mentali
2. Può un computer arrivare a pensare?
3. Il darwinismo neuronale e la biologia della coscienza
4. Autoreferenzialità e incompletezza
5. Autoreferenzialità e novità

Parte seconda
LA SCIENZA COME APPRENDIMENTO SOCIALE

5. Validità della conoscenza scientifica
1. Apprendimento individuale e apprendimento sociale
2. I due livelli del linguaggio scientifico
3. Le ideologie e la scienza
4. Il processo di produzione di scienza
5. I critici della concezione cartesiana della scienza

6. Come muta l’immagine delle discipline scientifiche?
1. Il mutamento dell’immagine della fisica fra Ottocento e Novecento
2. Due strade a confronto
3. Scienze delle leggi e scienze evolutive: dal modello fisico a quello biologico
4. Un’epistemologia dei processi vitali
5. Bateson e le scienze della complessità

7. Scienza e contesto sociale
1. L’ethos della scienza e le norme di comportamento degli scienziati
2. Gli scienziati come “esperti” nella società tecnologica
3. La bioetica
4. Una cultura dei limiti e della responsabilità

Arte e Magia di Nicolò Paganini

Arte e Magia di Nicolò Paganini

Autore/i: Codignola Mario

Editore: G. Ricordi & C.

unica edizione.

pp. 112, Milano

«Quale uomo, quale violino, quale artista! Dio, quante sofferenze, quante miserie, quante torture in quelle quattro corde!» (Franz Liszt)

Dopo il Luglio ’71 la Rivoluzione Palestinese Oggi

Dopo il Luglio ’71 la Rivoluzione Palestinese Oggi

Rapporto sulla situazione attuale del movimento di resistenza – Documenti del FPDLP – Interviste con Nayef Hawatmeh

Autore/i: Autori vari

Editore: Giorgio Bertani Editore

unica edizione, premessa degli autori.

pp. 192, Verona

Con la diffusione di questo materiale di analisi e di documentazione politica «La Comune» intende approfondire e sviluppare il discorso politico già presente nello spettacolo sulla resistenza palestinese messo in scena nell’inverno ’70. Decidemmo allora di far fronte ai nostri compiti internazionalisti, con uno spettacolo di informazione e di pieno appoggio alla lotta del popolo palestinese, in un periodo in cui – dopo la battaglia di Amman, nel settembre ’70 – il popolo palestinese veniva colpito da una offensiva reazionaria di vasta portata, scatenata dal-.
l’imperialismo internazionale e dalla reazione araba. Ma il discorso portato avanti nello spettacolo rifletteva la generale carenza di informazione e di analisi politica sulla situazione nella zona araba e sulla situazione particolare esistente all’interno del movimento di resistenza palestinese. Ci sfuggiva la portata reale dello scontro di settembre (si era risolto a favore della resistenza o del potere reazionario di Hussein?) E, ancora proprio oggi, quale è il significato della netta frattura fra una sinistra e una destra nel movimento di resistenza sul problema degli incontri di Geddah fra alcune organizzazioni e il potere di Hussein, sotto la pressione della mediazione dei regimi arabi?