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Vivere!

Vivere!

Autore/i: Yu Hua

Editore: Donzelli Editore

traduzione di Nicoletta Pesaro, in copertina particolare «Ch’ien Hsüan – Primo autunno» di epoca Yüan 1260-1368.

pp. 180, Roma

«A ripensarci questa vita è passata così veloce, una vita del tutto normale: mio padre sperava che facessi onore ai miei antenati, diciamo che aveva scelto la persona sbagliata; io, beh… il mio destino era questo».

Il giovane Fugui, ricco proprietario terriero, in una notte perde al gioco tutto ciò che possiede. Da quel momento si dipana la sua semplice e intensa vicenda di contadino diseredato: la fame, la guerra, la carestia, la fatica, le privazioni, e il dolore più grande: la perdita dei propri cari in una tragica catena di eventi. Sullo sfondo, i sussulti della storia cinese, negli anni tumultuosi della Repubblica popolare. Attraverso la rievocazione del protagonista, la trama dei grandi eventi della Storia viene ritenuta nella memoria, ironica e pietosa, dell’umile e dolente destino di un uomo e della sua famiglia. Su tutto domina, testardo, l’attaccamento alla propria esistenza, al fatto stesso si esistere. Un inno alla vita, dunque, a qualunque vita: a quella che ci fa godere del piacere e della ricchezza, ma anche a quella che ci viene assegnata per una beffa della sorte e ci costringe ad accettare la fatica, l’umiliazione, il dolore.

«Ho deciso di scrivere questo romanzo – racconta Yu Sua – per descrivere la capacità dell’uomo di essere ottimista nei confronti del mondo. Durante la stesura ho capito che gli uomini vivono per la vita in sé e per null’altro al di fuori di questa. Sento di aver scritto un’opera nobile».

“Cina, gli anni della Repubblica popolare. Una vita messa a dura prova dalla sorte: una serie di drammi e lotte per sopravvivere. Dolore e miseria affrontati con ottimistico attaccamento alla vita e profonda consapevolezza del destino umano.
Sono trascorsi ormai dieci anni da quando il narratore si è recato nelle campagne a raccogliere ballate popolari e ha avuto modo di conoscere diverse persone, fra cui un anziano contadino che arava la terra con il suo bufalo. Si chiamava Fugui ed era ben disposto ad aprire il suo cuore, a raccontare la propria storia e a spiegare come mai il bufalo aveva tanti nomi.
Figlio di un ricco proprietario terriero, era considerato la pecora nera della famiglia Xu e in una notte giocando d’azzardo aveva perduto tutto il patrimonio familiare. Da quel momento inizia la rovina della sua casa e Fugui deve intraprendere una nuova vita, fatta di fatica nei campi, miseria e umiliazioni, per risollevarsi. Ma nell’affrontare il duro destino potrà sempre trarre la forza necessaria dall’affezionata moglie Jiazhen, dalla brava figlia Fengxia, dal piccolo Youqing…
Passando attraverso la povertà, la fame, la fatica, la guerra, la carestia e la serie di lutti dei suoi cari giungerà a capire l’essenza delle cose e l’autenticità degli affetti, approdando a una superiore consapevolezza, ironica e pietosa assieme, della gioia di vivere, nonostante tutto.”

Da Vivere! è tratto il film omonimo di Zhang Yimou del 1994. Il romanzo, vincitore del premio Grinzane Cavour, è stato pubblicato per la prima volta da Donzelli nel 1997.

Yu Hua è nato nel Zhejiang (Cina meridionale) nel 1960. Dopo essersi occupato di medicina, dal 1987 si è interamente dedicato alla narrativa. Ha scritto diversi raconti e novelle e due romanzi, tra cui questo Vivere! (1992), la sua opera più significativa, da cui è stato tratto l’omonimo film del regista cinese Zhang Yimou.

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