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Verso l’Invisibile

Verso l’Invisibile

Diario (1958-1966)

Autore/i: Green Julien

Editore: Rusconi

conversazione introduttiva fra Jullien Green e Ugo Ronfani, traduzione dal francese di Gioia Zannino Angiolillo.

pp. 416, Milano

Forse l’opera più compiuta di Julien Green è il Diario: iniziato nel 1928, con una sola interruzione fra il 1939 e il 1940, è l’autobiografia di un’anima religiosa, delle sue lotte e contraddizioni, del colloquio con le persone, le cose, le presenze che la circondano.
La struttura di Verso l’invisibile, che abbraccia gli anni 1958-1966, è la stessa dei diari precedenti, intessuta di incontri, viaggi, letture e amicizie, fra le quali risalta quella con Jacques Maritain. Ma qui la riflessione di Green si raccoglie soprattutto su un tema dominante, il legame fra il Visibile e «le realtà misteriose, inesprimibili, al di là del muro del nostro mondo». Alla luce di questa meditazione il libro rivela una profonda unità nelle sue varie sfaccettature, ed è più di un diario; è una guida per i perplessi che rintraccia e riannoda con una limpida ispirazione tradizionale i fili sottili di una saggezza respinta oggi dalla controcultura imperante.

Julien Green è nato a Parigi il 6 settembre 1900 da genitori americani di confessione protestante. Si è convertito al cattolicesimo nel 1916 dopo una lunga crisi religiosa. È considerato uno dei maggiori scrittori contemporanei di lingua francese. Nel 1972 è stato ricevuto all’Académie Française. È autore di romanzi, fra cui i celebri Adrienne Mesurat e Maira, di opere teatrali, di un’autobiografia e del Diario. Vive attualmente a Parigi.

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