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Urbanistica delle Città Greche

Urbanistica delle Città Greche

Autore/i: Giuliano Antonio

Editore: Il Saggiatore

prima edizione, premessa e introduzione dell’autore.

pp. 288, 47 fotografie b/n, 73 disegni b/n, Milano

I cultori di urbanistica antica si sono generalmente limitati a descrivere l’aspetto monumentale delle città greche. Questo libro del Giuliano si pone un problema nuovo: attraverso le fonti politiche e letterarie vuole ristabilire un contatto più vivo e attuale con la forma topografica e architettonica dei centri culturali di un mondo che ha posto alcune tra le maggiori premesse del nostro. L’indagine è estesa a tutte le città elleniche, dalle meno note alle più famose, quali Atene, Sparta, Mileto, Siracusa, Selinunte. Sono quelli veramente i luoghi dove un giorno, secondo un’espressione celebre, «soffiò lo spirito»: vi si codificarono soprattutto norme di vita associata che rimangono alla base di ogni civiltà democratica. Il valore essenziale di quelle norme e istituzioni risiede nel fatto che la vita del cittadino viene subordinata, ma insieme coordinata, a quella della libera comunità. Il normalizzarsi delle attività civili ha luogo nel— l’Atene di Pericle (V sec.): le tipiche gerarchie della convivenza orientale si spogliano dei loro fondamenti teocratici e vengono ridotte a scala umana. Tutte le conoscenze che fin qui si possedevano su questi argomenti erano state raggiunte col metodo sistematico, di cui il Burckhardt è il maggiore, e oggi un po’ negletto, rappresentante. Ma, allo stato attuale degli studi, le ricerche della scuola storica possono essere illuminate dalle scoperte archeologiche, rimaste sinora avulse da una indagine critica più in accordo con la nostra problematica culturale. Antonio Giuliano tenta di gettare un ponte tra l’archeologia e la filologia, tra monumenti e documenti, affinché il passato non si rinchiuda in se stesso come un inerte patrimonio, sterilmente mortificato o ampollosamente magnificato, e valga invece come stimolo di una più precisa consapevolezza, sia individuale che collettiva. Questo libro interroga avanzi di città, iscrizioni che parevano irrigidite su pietre millenarie, ma le risposte che ne trae non si limitano a ricostruire i morti linguaggi di età remote, bensì risuscitano il senso di una vita che opera ancora in noi attraverso ininterrotte tradizioni.

Antonio Giuliano è nato a Roma nel 1930 e a Roma si è laureato in antichità classiche con una tesi sulla ritrattistica romana. Ha poi seguito corsi di perfezionamento in Germania a Tubinga, soprattutto nella scuola di Bernhard Schweitzer. Dopo studi e ricerche, anche sul terreno, in Italia, Grecia, Turchia, ha proseguito i suoi lavori sulla ritrattistica romana e sui problemi di cultura figurativa nei territori del Mediterraneo Orientale in età romana.
Insegna Archeologia delle province romane nell’Università di Roma. Collabora alla rivista «Archeologia classica», alla «Rivista dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte», a «Paragone», oltre che alle «Römische Mitteilungen» e al «Jahrbuch» dell’Istituto Archeologico Germanico (del quale è socio). Per dieci anni, dal 1955 al 1965, è stato redattore della Enciclopedia dell’Arte Antica, Classica ed Orientale. Vanno ricordate tra le sue opere: Arco di Costantino (Milano 1955); Catalogo dei ritratti romani del Mateo Profano Lateranense (Roma 1957); Il commercio dei sarcofagi attici (Roma 1962); La cultura artistica delle province della Grecia in età romana (Roma 1965).

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