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Un Altare per la Madre

Un Altare per la Madre

Autore/i: Camon Ferdinando

Editore: Garzanti Editore

pp. 128, Milano

Il romanzo è la conclusione ideale di quello che Camon ha intitolato «il ciclo degli ultimi», in cui un mondo contadino immobile da sempre rivive nella sua miseria e nella sua grandezza. Da questa matrice terrestre l’autore approda ora, per trasfigurazione di amore mediazione di memoria e per virtù di poesia, a un sentimento dell’immortalità che trova il suo simbolo e segno nell’altare di rame costruito per la madre.
È il padre che lo erige, ma è il figlio che ne registra la nascita costruendo a sua volta un «altare di parole» , il libro appunto che consentirà alla madre di «smettere di morire». Dolcissima testimonianza d’amore, è questo un romanzo che potrà essere letto, e sentito a diversi livelli, ma che soprattutto, rompendo con la consuetudine del contemporaneo, coinvolge con un’intensa religiosità di timbro tolstoiano. Una scrittura compatta e tesissima, epica ed elegiaca dà al libro la severa unità delle opere che restano.

Il libro racconta l’invenzione di un dolcissimo rito di salvezza: in una famiglia contadina muore la madre, e tutta la famiglia lavora a richiamarla in vita per sempre. Traducendo questo libro in francese, l’editore Gallimard lo dedicò a Roland Barthes, scomparso da poco. La traduttrice rumena a sua figlia, vittima di un incidente. Un lettore americano, ebreo, ne lesse tre pagine per dare l’addio al padre. L’editore islamico di Istanbul ne fece leggere alcuni capitoli in una madrassa della Moschea Blu. In America Raymond Carver lo definì «a sublime work of art». In Francia «Express» avvertì i suoi lettori: «Attention: chef-d’oeuvre».

«Un’opera d’arte sublime». (Raymond Carver)

«Libro sorprendente e straordinario. Un libro sacro». (Guido Sommavilla, [Letture])

«Attenzione: capolavoro». (Angelo Rinaldi, [Express])

Ferdinando Camon è nato nel 1935 in un piccolo paese di campagna. Si definisce un «narratore della crisi»: ha raccontato la crisi e la morte della civiltà contadina (nei romanzi: Il quinto stato, La vita eterna, Un altare per la madre, che ha vinto il Premio Campiello alla carriera nel 2016, Mai visti sole e luna; e nelle poesie Liberare l’animale e Dal silenzio delle campagne), la crisi che si chiamò terrorismo (Occidente), la crisi che porta in analisi (La malattia chiamata uomo, La donna dei fili, Il canto delle balene), e lo scontro di civiltà, con l’arrivo degli extracomunitari (La Terra è di tutti). Il suo ultimo romanzo è La mia stirpe. Tutti i suoi libri sono pubblicati in Italia da Garzanti e in Francia da Gallimard. Adesso sono disponibili anche in ebook. È tradotto in 25 paesi. Sue opere sono pubblicate anche in edizione per ciechi, in Italia e in Francia.

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Argomenti: Libri vari,

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