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Tu l’Amerai – Ricordi di G. I. Gurdjieff

Tu l’Amerai – Ricordi di G. I. Gurdjieff

Nei ricordi inediti di uno dei suoi allievi più stretti, la vita quotidiana di Gurdjieff e i mille volti che era capace di assumere nelle diverse circostanze della vita e dell’insegnamento.

Autore/i: Tchechovitch Tchesslav

Editore: Ubaldini Editore

prefazione di Michel Kalt, prologo dell’autore, traduzione di Emanuele Vacchetto.

pp. 232, Roma

Figura controversa, maestro amato e discusso, uomo dai mille volti solo apparentemente in contraddizione tra di loro, Gurdjieff nella vita quotidiana con i suoi allievi al Prieuré di Fontainebleau assumeva di volta in volta ruoli imprevedibili. Senza preavviso poteva passare dalla leggendaria ferocia dei suoi rimproveri ad atti di disarmante generosità e bontà, e i suoi allievi lo vedevano improvvisarsi ora maestro di danza, ora medico, ora muratore, ora cuoco. Ciò che maggiormente sbalordiva gli allievi non era tanto la gamma delle sue competenze, quanto la precisione, la rapidità e l’attenzione con cui portava a termine l’impegno che si era assunto.
Nei suoi ricordi Tchechovitch, uno degli allievi più vicini al maestro, vissuto con lui per quasi trent’anni, restituisce al lettore proprio quell’atmosfera di imprevedibilità e sorpresa che caratterizzava la convivenza con Gurdjieff: piccoli quadri quotidiani (il rito del bagno turco, la preparazione dell’albero di Natale, le acrobazie di Gurdjieff, i banchetti sontuosi nel mezzo della foresta, la caccia al topo), ma anche ricordi intensi e in parte inediti sulla malattia e sulla morte di Gurdjieff, sul breve passaggio di Katherine Mansfield al Prieuré di Fontainebleau, sulla famiglia e sull’infanzia di Gurdjieff e sulla figura carismatica di Jeanne de Salzmann.
Tchechovitch, che dopo la morte del maestro fondò un suo gruppo, non intende qui riflettere esplicitamente sull’insegnamento di Gurdjieff, ma lasciar trapelare dal racconto scarno dei fatti il senso della sua “missione”: egli dichiara che la sua vita è cominciata nel momento in cui ha incontrato Gurdjieff.
Tchesslav TchechovitchH ha conosciuto Gurcljieff a Costantinopoli negli anni venti e da allora è rimasto in contatto costante con lui. Dopo la morte del maestro ha fondato un gruppo e ha raccolto in un manoscritto questi ricordi, ritrovati quarant’anni dopo nella soffitta di una casa di Formentera dove erano stati custoditi.

Tchesslav Tchechovitch, di origine polacca, è nato in Russia nel 1895. Ufficiale dell’Armata Imperiale dello Zar durante la prima guerra mondiale, diserta nel corso della rivoluzione bolscevica e si trasferisce a Costantinopoli, dove negli anni venti diventa allievo di Ouspensky e conosce Gurdjieff. Da allora ha vissuto con lui per quasi trent’anni, fino alla sua morte, seguendolo a Berlino, Parigi, negli Stati Uniti, e diventando uno dei suoi più stretti allievi e amici. Prestigiatore, circense, campione di lotta e ballerino. Dopo la morte del maestro ha fondato a Parigi un suo gruppo e poi si è ritirato a Formentera dove, diversi anni dopo la sua morte, nella soffitta della sua piccola casa sono state trovate dal suo amico e allievo, Michel Kalt, le sue memorie con racconti, ricordi e aneddoti della sua vita con Gurdjieff. È morto nel 1958.

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