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Tau Simbolo Francescano – Storia, Teologia e Iconografia

Tau Simbolo Francescano – Storia, Teologia e Iconografia

Titolo originale: Un symbole franciscain: le Tau

Autore/i: Vorreux Damien

Editore: Edizioni Messaggero Padova

traduzione di Annette Bossut Ticchioni.

pp. 112, 18 illustrazioni b/n f.t., Padova

La predilezione francescana per la lettera Tau in questo libro è occasione e stimolo per uno studio storico e teologico dalle più diverse diramazioni. Talune imprevedibili coincidenze storiche; la riscoperta di alcuni aspetti dimenticati della fede medievale; il tuffo nell’universo cosi ricco ed affascinante del simbolismo… tutto ciò non potrà che attirare ed insieme dilettare anche gli spiriti più curiosi.
Non è stata dimenticata l’iconografia: lo studio delle raffigurazioni del Tau evidenzia l’importanza che tale simbolo ha avuto non solo nell’arte, ma anche nella religiosità e nella cultura.

Dal testo:
« Le due lingue originali della Bibbia – l’ebraico ed il greco – hanno in comune una lettera dell’alfabeto, il Tau, che nel corso dei secoli si é caricata di misteriosi significati. Questa lettera occupa un posto importante nella vita e nel comportamento di san Francesco: questi non solo ne fa uso frequente, ma manifesta per tale segno un vero affetto, addirittura una devozione.
Sull’uso frequente la testimonianza più importante e rilevante ci e data da un contemporaneo, testimone oculare, fra Tommaso da Celano. Questi nel suo Trattato dei miracoli, composto nel 1252, scrive: «Fra le tante lettere, gli era familiare la lettera Tau, con la quale firmava i biglietti e decorava le pareti delle celle». E più avanti: «con tale sigillo san Francesco firmava le sue lettere, tutte le volte che per necessità o per spirito di carità, spediva qualche suo scritto».
Adottare il Tau come sigillo personale – allora si diceva «segno manuale» – e proporlo, per cosi dire, come stemma per il nascente Ordine dei frati minori, sottolinea bene l’importanza che Francesco gli attribuiva. Inoltre, questo uso assumeva quasi l’aspetto di culto, divenendo indicativo della sua spiritualità. Il lato devozionale, affettivo e religioso è posto bene in risalto da un altro biografo di Francesco, san Bonaventura, che nel menzionare l’uso a mo’ di firma, afferma: “Venerava questo segno – il Tau – e gli era molto affezionato, lo raccomandava spesso nel parlare; con esso dava inizio alle sue azioni”. […]»

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