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Tamerlano

Tamerlano

La stirpe del Gran Mogol

Autore/i: Adravanti Franco

Editore: Rusconi

prima edizione.

pp. 340, nn. tavv. b/n f.t., ill. b/n, Milano

«Egli sarà superiore nel dominio, nella dignità e nell’autorità a qualsiasi predecessore. Egli unirà altri paesi al proprio dominio e sarà un paladino dell’Islam. Egli eleverà i suoi posteri alla più alta dignità.»

Dopo Gengiz-Khan, la fortunata opera dedicata al famoso conquistatore mongolo, con Tamerlano Franco Adravanti ripercorre le sconfinate pianure eurasiatiche per studiare da vicino la personalità del sovrano tartaro che, alla fine del XIV secolo, mise a ferro e fuoco «le quattro parti del mondo».
Un enigma umano: con queste parole è possibile compendiare la straordinaria e contraddittoria figura di Tamerlano. Mite e generoso, saggio legislatore, munifico protettore delle arti nella sua splendida Samarcanda, Tamerlano era al tempo stesso sanguinario, indicibilmente crudele, perfino sadico contro Ebrei e Cristiani.
Perseguì sempre un ideale: offrire al mondo «leggi così giuste» che nel suo regno nessuno osasse mai più tramare soprusi né tiranneggiare la popolazione.
Adravanti scopre, sulla base della documentazione accumulata nei secoli, un imprevedibile personaggio che seppe armonizzare il Corano di Maometto con il Codice di Gengiz-Khan. Anno dopo anno, Adravanti analizza le vicende di Tamerlano, dalla guerra contro i Geti fino alla mancata conquista della Cina. E intanto spalanca una finestra sull’Oriente medievale, un crocevia di razze e di culture che diede vita con Gengiz-Khan e Tamerlano ai più vasti e temibili imperi mai visti nella storia. Anche la stirpe dei Gran Mogol, che illuminò l’India fino al XVIII secolo, vanta come capostipite Tamerlano.
Timur-Lank, ovvero Timur-lo-zoppo, è ancora oggi un personaggio difficile da decifrare. Ma Franco Adravanti porta a compimento il prodigio di un’opera che, con appassionato splendore scientifico, rivela quasi in trasparenza ogni aspetto del più amato ed esecrato «fondatore di imperi», quel Tamerlano che venne giustamente definito Terror mundi.

Franco Adravanti è nato nel 1934 a Parma, dove vive e lavora come funzionario di un importante istituto di credito. Autodidatta, per anni si è dedicato a ricerche e studi approfonditi sulla storia dei Mongoli e dei Tartari. Presso Rusconi Libri ha pubblicato Gengiz-Khan (1984), tradotto anche in francese.

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