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Sulla Tomba del Maiale Gonfiabile – Viaggio nel Cuore del Paraguay tra Dittatori, Gesuiti e Armadilli

Sulla Tomba del Maiale Gonfiabile – Viaggio nel Cuore del Paraguay tra Dittatori, Gesuiti e Armadilli

Titolo originale: At the Tomb of the Inflatable Pig

Autore/i: Gimlette John

Editore: Rizzoli

unica edizione, introduzione dell’autore, traduzione di Roberta Zuppet.

pp. 414, 1 cartina b/n, Milano

È una storia di gesuiti spagnoli, eretici anabattisti e comunità utopistiche, ma anche di nazisti in fuga, cannibali e dittatori tanto stupidi e sessualmente depravati quanto longevi e feroci. È la storia del Paraguay, uno dei paesi più misteriosi e meno conosciuti del pianeta. John Gimlette ne ha conosciuto gli abitanti e studiato la storia, inseguendola per i quartieri della capitale Asunción, cercandone le tracce nei minuscoli villaggi fino al cuore dell”’inferno verde” del Chaco, che copre due terzi del paese. Il risultato è un libro che si inserisce a pieno titolo in quella grande tradizione della letteratura di viaggio britannica che ha avuto nel Chatwin di In Patagonia il massimo esponente, e da cui emerge un paese unico e misterioso: dalla popolazione che mescola indios guaraní a spagnoli, irlandesi, tedeschi, australiani, giapponesi e italiani, a una natura estrema e incontaminata dove prosperano giaguari, armadilli, zanzare, pesci preistorici e piranha. Dalle esperienze di viaggio e dai suoi incontri, Gimlette prende spunto per evocare l’atmosfera ora comica, più spesso tragica, ma sempre bizzarramente surreale del Paraguay: il più grande importatore di whisky al mondo, trasformato nella “terra delle donne” da una delle guerre più cruente che la storia ricordi, un paese i cui abitanti adorano lady Diana e i maialini gonfiabili giunti da oltreoceano, la patria d’elezione della sorella di Nietzsche e il rifugio dell’Angelo di Auschwitz Mengele, che ha avuto come “imperatrice” una concubina irlandesa e come passione nazionale la caccia ai tesori dell”’imperatore”, un paese in cui sono stati svolti i lavori pubblici più grandiosi dal tempo delle piramidi, e in cui corruzione e contrabbando sono pratiche di governo, ma anche dove si chiama Scotland Yard per investigare sull’assassinio del vicepresidente. Passando attraverso i grandi fatti della storia e i piccoli fatti della cronaca, Gimlette diverte e informa, descrive e racconta in maniera scintillante e ricca di humour le ossessioni, i capovolgimenti e le stranezze che fanno del Paraguay un paese autenticamente esotico, dove l’unico luogo introvabile è il luogo comune.

Nato nel 1963, John Gimlette ha attraversato l’Urss in treno a 17 anni, e da allora ha viaggiato in più di 60 nazioni. Vincitore di importanti premi per i reportage di viaggio – tra cui lo Shiva Naipaul Memorial Prize e il Wanderlust Travel Writing – scrive regolarmente per diversi periodici britannici: The Daily Telegraph, Wanderlust, Condé Nast Traveller, The Spectator e la sezione viaggi di The Guardian. Quando non è occupato a viaggiare in qualche remoto angolo del mondo, fa l’avvocato a Londra.

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