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Storia dell’Arte e della Civiltà Cinese

Storia dell’Arte e della Civiltà Cinese

Autore/i: Grousset René

Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore

prima edizione italiana, traduzione dal francese di Rossana Rossanda, in sovracoperta: hsu Pei-hung, Due galline.

pp. 336, 112 tavole di cui 32 a colori f.t., Milano

Quando verso il 1950 un caso fortunato fece affiorare nella pianura di An-yang frammenti d’ossi divinatori, pochi immaginarono che per la storiografia cinese fosse cominciato un nuovo corso. Fino a quegli anni nulla ancora si conosceva del periodo neolitico, e poche e incerte erano le notizie sulla società shang, cosicché lo studioso che ricercava le origini della civiltà cinese veniva d’improvviso folgorato dall’inquietante bellezza e dalla complessità dell’arte e della cultura chou, vigorose, ricche, dense di significati, di simboli, di virtù. La riscoperta della civiltà shang permise invece di avviare la ricostruzione organica della storia cinese e soprattutto dell’arte, che in Cina come è noto fu, più che altrove, strettamente connessa con la vita sociale, l’organizzazione politica, il cerimoniale religioso e il mondo intellettuale. Si può dunque affermare semplicemente che non solo l’arte, ma la Cina tutta intera ha cominciato, da quel non lontano 1930, a disvelarsi al mondo. Per molti anni-gli storici dell’arte si limitarono ad approfondire le ricerche, cercando nessi, formulando ipotesi, congegnando soluzioni: un gioco di pazienza che solo chi lo va conducendo sa quanto è ancor lontano dalla conclusione, sebbene nessuno ormai neghi la possibilità di dare dell’arte cinese un panorama che sia anche una vera e propria storia della civiltà in Cina.
René Grousset è forse il primo che ha tentato con questo suo libro l’impresa, il primo che ha deposto intenzionalmente la lente dell’archeologo per offrirsi e offrirci della “sua” Cina una veduta d’insieme, a volo d’uccello.
Grandi, grandissimi sinologi e orientalisti l’hanno preceduto e accompagnato nel lavoro di ricerca su singoli temi, su epoche particolari. Lo Umehara, il Granet, il Creel, il Whiting Bishop, il Karlgren, il Buhot, per ricordare alcuni fra i maggiori, hanno arricchito la bibliografia sull’arte e la civiltà cinese di opere fondamentali, ma nessuno come il Grousset ha saputo rivolgersi ai profani con la sicurezza e il garbo del competente che è anche, e prima di tutto, uomo di gusto.
Chi sa quali tremendi problemi presenta ad ogni passo la classificazione in stili ed epoche di un mondo artistico dove le forme esemplari hanno subito nel tempo lievissime fondamentali mutazioni, stupirà nel vedere che il Grousset risolve e supera le più ardue difficoltà in modo semplice, tale da conquistare la fiducia e l’interesse del lettore profano. E anche quando indugia sul mondo culturale, quando s’imbatte ad esempio nel groviglio delle filosofie cinesi, d’un realismo a noi poco familiare, o nella astrusa pratica simbolica del culto, o infine (per fare pochi esempi tra mille) nelle tortuose vicende della penetrazione buddistica in Cina, l’autore più che esporre lo stato delle questioni, insinua nel lettore quella certa interpretazione che, senza escluderne altre, si presenta tuttavia come la ipotesi più salda e coerente, se non definitiva.
Un’ipotesi che si lega ad altre ipotesi, in una bronzea catena tesa attraverso 4000 anni di storia, seguendo la quale il lettore, anche svagato, può dire alla fine di conoscere per sommi tratti la storia cinese. Forse arriverà persino a datare esattamente la giada sung o il grande tsiò del proprio salotto, a riconoscerne i motivi ornamentali, che per anni aveva guardato senza “vedere.” Potrà arrivare a ciò, forse; ma certamente smetterà di pensare alla Cina ed alla sua arte nei termini convenzionali che già or sono due secoli irritavano Voltaire e che oggi in una persona colta sono davvero imperdonabili.
René Grousset terminò di scrivere la Storia dell’arte e della civiltà cinese poco prima di morire, quando la sua fama di storico e di orientalista era stata ormai consacrata da decine di lavori. Delle sue opere ricordiamo soltanto Figure di prua, La storia dell’arte dell’estremo oriente, e L’India. Fu accademico di Francia e conservatore del Museo Cernuschi.

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