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Spaccare l’Atomo in Quattro

Spaccare l’Atomo in Quattro

La scienza, gli scienziati e altre storie

Autore/i: Perutz Max

Editore: Baldini&Castoldi

prefazione dell’autore, traduzione dall’inglese di Sylvie Coyaud.

pp. 368, nn. fotografie b/n f.t., illustrazioni b/n, Milano

«Quella dello scienziato non è una vita tranquilla.» Parola di Max Perutz, uno che di scienza se ne intende. O, come dice di se stesso, «un fisico che occupandosi di chimica ha vinto un Nobel in biologia». Perché Perutz non è «soltanto» lo scienziato che ha svelato la struttura dell’emoglobina: è anche un pioniere, un corsaro, un avventuriero dell’intelletto e dell’ignoto. Uno che non si accontenta di coltivare il proprio orto, ma che di tanto in tanto deve andare a passeggiare in quello degli altri. Il risultato è un insolito «reportage» dove questo inviato d’eccezione racconta i lati più scuri, imbarazzanti, sorprendenti di quello strano mondo fatto di matracci e miscroscopi. Un libro che parla di grandi guerre e piccole battaglie, come gli sgambetti per qualche finanziamento in più o i motivi che indussero i tedeschi a non costruire la bomba atomica. Ma anche un libro che racconta di amori strani e impossibili, come quella dottoressa che si innamorò di un cristallo o quel professore che perse la testa per un gas velenoso. E poi Pauling, Bragg, Madawar, Szilard, Krebs e tanti altri giganti del XX secolo, tutti visti nel pieno della loro geniale, lucida follia.
Ma l’autore è anche un portavoce eloquente delle cause umanitarie e le sue osservazioni su questioni come l’aborto, il trattamento del combustibile nucleare e i diritti umani riflettono una vita dedicata alla giustizia sociale e all’onestà scientifica.
A proposito di un suo precedente e famosissimo libro (È necessaria la scienza?, ora ripubblicata da Baldini&Castoldi) un recensore aveva detto: «Perutz trasforma il mondo della scienza e della medicina in un Paese delle meraviglie e di avventure. Esplorarlo insieme a un uomo così, pieno di saggezza e umanità, è un’avventura entusiasmante».

«Questo libro parla di indagini quasi poliziesche, di conflitti e di battaglie, di una donna innamorata dei cristalli, della macabra attrazione di un uomo per i gas tossici, di un attacco contro il relativismo sociale, di un eroe della seconda guerra mondiale che torna al tran tran quotidiano e vince il Nobel, di pericoli finti (che rischiano di avvelenarci) e di pericoli veri sfidati da eroi di poche parole. Peter Medawar sosteneva che la scienza è “un’impresa piena di passione, una coraggiosa sortita nell’ignoto”.
Se il mio libro convincerà il lettore della verità contenuta in questa frase, avrà raggiunto il suo scopo.»

«Un libro accattivante, pieno di calore, saggezza, stile.» (Nature)

Max Perutz ha vinto il premio Nobel per la chimica per aver svelato la struttura dell’emoglobina, la molecola che consente al sangue di catturare l’ossigeno dell’aria. Oltre che per l’attività di scienziato, è noto nella comunità scientifica per i suoi articoli taglienti sul mondo della ricerca che vengono regolarmente pubblicati sulle più importanti riviste internazionali, e che l’hanno reso una sorta di autore «cult» per chi si occupa di scienza. Nato a Vienna nel 1914, lavora ancora oggi al Laboratorio di biologia molecolare di Cambridge, in Inghilterra, dal quale sono usciti innumerevoli premi Nobel e dove è stata svelata la struttura della doppia elica del Dna. In Italia è uscita la raccolta di saggi È necessaria la scienza?, ora ripubblicata nei Tascabili Baldini&Castoldi.

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