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Silenzi di Sabbia

Silenzi di Sabbia

La Signora dei Deserti ancora in viaggio: il cinese Taklimakan e l’australiano Simpson Desert concludono l’esplorazione dei maggiori deserti della Terra

Autore/i: Perrotti Carla

Editore: Edizioni Corbaccio

fotografie di Carla e Oscar Perritti.

pp. 216, nn. tavole a colori f.t., Milano

« Le mie esperienze sono legate da un unico filo conduttore: il bisogno di solitudine in grandi spazi aperti, la necessità di vivere a contatto stretto con la natura nelle sue forme più intense, in poche parole, il Deserto. Dedico i miei libri a tutti coloro che sono alla ricerca di se stessi. Ascoltatevi, date forma alle voci nascoste dentro di voi, provate nuove esperienze. Quando vi sentirete totalmente in pace con voi stessi e con quanto vi circonda, avrete trovato la strada giusta. » (Carla Perrotti)

«Dio ha creato le terre con i laghi e fiumi perché l’uomo possa viverci. E il deserto affinché possa ritrovare la sua anima», dicono i tuareg. Un viaggio nel deserto infatti è diverso da qualunque altro viaggio. È un’esperienza mistica. La pensa così anche Carla Perrotti: «Il deserto e un’entità “umana”, un amore» dice l’autrice che, dopo il Tenéré, il Kalahari e il Salar de Uyuni, con il Taklimakan e il Simpson Desert, è riuscita a realizzare il suo sogno e a compiere un’impresa mai riuscita ad altri: attraversare a piedi in solitaria i maggiori deserti.
In questo libro l’autrice ci racconta gli ultimi due. Il Taklimakan, chiuso fra le montagne hymalaiane, è il secondo deserto al mondo dopo il Sahara per superficie inabitabile: non a caso il suo nome vuol dire «deserto della morte irrevocabile». Il percorso della Perrotti si è snodato da sud a nord per 550 chilometri di cui 400 mai toccati da orma umana ed è durato ventiquattro giorni di solitudine assoluta. Nell’australiano Simpson Desert, invece, le cui dune rosse si estendono per 170.000 chilometri quadrati e dove la temperatura di giorno raggiunge 155 gradi e di notte scende a zero, ha percorso 430 chilometri in venti giorni «accompagnata» da dingo, falchi ed emu.
Come sempre Carla Perrotti sceglie di compiere le sue imprese in totale autosufficienza e senza accompagnamento. Non è mai il «record» ciò che più l’attrae e che la spinge a mettersi in viaggio, ma lo spirito d’avventura, la volontà di verificare il comportamento del corpo e della psiche umani in condizione limite, la capacità di stupirsi ancora e sempre per gli spettacoli più grandiosi della natura, e l’aspirazione alla solitudine come condizione essenziale per arrivare alla comprensione di sé.

Carla Monnosi Perrotti, nata a Milano nel 1947, sposata e con un figlio, per circa vent’anni ha organizzato con il marito, medico e operatore di ripresa, spedizioni a scopo esplorativo nei luoghi più diversi quali Amazzonia, Borneo, Papua Nuova Guinea, Etiopia. Sull’attraversamento del Tenèrè, del Salar de Uyuni e del Kalahari ha scritto il libro Deserti, edito da Corbaccio (7 edizioni). Inoltre ha curato testi e regia di una serie di documentari naturalistici per la televisione italiana.

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