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Signora dell’Acqua – Splendori e Infamie della Repubblica di Venezia

Signora dell’Acqua – Splendori e Infamie della Repubblica di Venezia

Venezia è il solo posto al mondo dove i cavalli stanno in aria, i leoni hanno le ali e i piccioni vanno a piedi, in sovraccoperta: Leone di S. Marco, Porta della Carta, Venezia.

Autore/i: Salvalaggio Nantas

Editore: Edizioni Piemme

prima edizione.

pp. 368, Casale Monferrato (AL)

Dopo essersi applicato alla “fiction” per quarant’anni (romanzi e novelle, in varie lingue) Nantas Salvalaggio scopre che non esiste una trama più romanzesca della storia di Venezia, la città dove è nato. Così decide di raccontarla.
Pur rimanendo scrupolosamente fedele ai documenti storici, la prosa sapida di Salvalaggio trasforma l’epopea veneziana in un palpitante “giallo” a puntate. Ogni puntata è fatta di cose, di eventi, di personaggi talmente densi e vibranti da far correre lungo le pagine il filo elettrico della “suspense”.
Basti pensare a un elemento essenziale: il “set”, il paesaggio che fa da sfondo a questa storia plurisecolare è la stessa Venezia. Come dire, una città unica per bellezza e originalità, il solo posto al mondo «dove i cavalli stanno in aria, i leoni hanno le ali e i piccioni vanno a piedi». L’altro elemento accattivante della storia sono i Veneziani “double-face” della Repubblica, che fanno ad un tempo i guerrieri e i mercanti. Un mese trafficano, e il mese dopo duellano sulla tolda delle loro famose galee. Da notare: non superano mai le duecentomila unità, e tuttavia si trovano a sfidare i grandi imperi del loro tempo. Combattono gli infedeli, e vincono; si scontrano con gli eserciti cristiani, e se la cavano brillantemente. I marinai e i capitani della Repubblica sono inoltre convinti che il loro amatissimo santo, l’evangelista san Marco, sia potente come e più di Giove.
Al suo confronto, san Gennaro è un Venerabile di serie B. Motivo per cui la flotta veneziana riuscirà a conquistare l’egemonia del Mediterraneo; e l’impero della Repubblica si estenderà dall’alto Adriatico alle coste del Mar Nero. Venezia fu la sola città-stato che per oltre un millennio non conobbe l’onta dell’occupazione nemica. Poi verrà il “barbaro” Napoleone, con i cannoni puntati su San Marco; e sarà la resa, la fine di un miracolo. È il 12 maggio 1797.

Nantas Salvalaggio
è nato a Venezia. Approdato giovanissimo nella Roma caotica e vitale del dopoguerra, fu scoperto da un grande giornalista, Indro Montanelli, e incoraggiato dal peggiore nemico di costui, Curzio Malaparte. Sono i casi della vita. Della vita nell’Italia dei Guelfi e dei Ghibellini.
È stato corrispondente di giornali a New York, Londra e Parigi. Un suo romanzo, Malpaga, ha vinto il Premio Viareggio-Presidente. Il Campiello sommerso è stato un best-seller internazionale, soltanto in Russia ha venduto quattro milioni di copie. Nantas Salvalaggio ha moglie, tre figli, tre cani e un enorme gatto nigeriano (ma forse è un leone).

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