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Secondo Natura

Secondo Natura

La bisessualità nel mondo antico

Autore/i: Cantarella Eva

Editore: Rizzoli

premessa dell’autrice, in copertina: pittura murale dalla Tomba del tuffatore, Paestum, Museo.

pp. 322, Milano

Secondo o contro natura? Per i greci e per i romani i rapporti omosessuali, largamente diffusi, erano parte della cultura. Beninteso se si trattava di rapporto tra persone di sesso maschile. La donna che amava altre donne era una figura minacciosa e perversa, nel migliore dei casi pateticamente caricaturale.
Eva Cantarella in questo libro che è stato tradotto in molte lingue ricostruisce il quadro complesso di questa cultura, analizzando i testi giuridici, le testimonianze dei poeti, i documenti della vita quotidiana e le riflessioni di storici, filosofi e medici. Al di là delle differenze, peraltro rimarchevoli, tra il rituale educativo della pederastia greca e l’omosessualità di stupro della più antica cultura romana, appare in tutta la sua evidenza che sia i greci sia i romani erano bisessuali.
Alla distinzione eterosessualità-omosessualità, che a partire dal cristianesimo diventerà il solo criterio applicato per stabilire la naturalità o meno dei rapporti, greci e romani anteponevano quella attività-passività, e consideravano «contro natura», in un uomo, solo l’assunzione del ruolo sessualmente passivo in età adulta.

Eva Cantarella insegna Istituzioni di diritto romano e Diritto greco antico nella facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Milano. Tra i suoi libri: «Introduzione al diritto materno di J.J. Bachofen», Roma, 1983; «Tacita Muta. La donna nella città antica», Roma, 1985; «I Supplizi capitali in Grecia e a Roma», Milano 1991; «L’ambiguo malanno. Condizione e immagine della donna nell’antichità greca e romana», 3ᵃ ed. Milano, 1995.

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