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Se Solo Potessero Parlare

Se Solo Potessero Parlare

Titolo originale: If Only They Could Speak

Autore/i: Dodman Nicholas H.

Editore: Longanesi & C.

introduzione dell’autore, traduzione di Donatella Cerutti Pini, consulenza di Elena Garoni.

pp. 304, illustrazioni b/n, Milano

«Sviluppare un rapporto intimo e affettuoso con un animale domestico non è una forma di debolezza.
È vero invece il contrario: è indice di lealtà, interessamento per gli altri e forza di carattere.
Chi ha scelto consapevolmente di prendere con se un amico a quattro zampe è una persona migliore di chi non ama gli animali.
Con ogni probabilità sa trattare gli esseri umani con maggiore dignità e rispetto e non affronta i problemi con metodi aggressivi.»

Se solo potessero parlare, che cosa ci direbbero i nostri cari amici animali? Spesso chi ha un animale domestico è convinto che sia sufficiente nutrirlo e ricoprirlo di attenzioni perché ricambi, felice e grato, il nostro amore. A volte, però, le cose vanno diversamente. Così, senza che riusciamo a capirne il perché, un legame di profonda intesa, fonte di indescrivibile affetto, può diventare difficile o addirittura, come in alcune delle testimonianze qui riportate, trasformarsi in un incubo. Se è vero, come sostiene un agguerrito gruppo di scettici, che gli animali sono incapaci di pensare e tantomeno di provare emozioni, come si spiega il comportamento di Honey, una Burmese che reagisce con vere e proprie crisi di gelosia al nuovo legame affettivo della sua padrona con un uomo? O che dire di Belle, una femmina di Pastore Tedesco che salva più volte la proprietaria dal coma diabetico, eppure è terrorizzata dalle figure maschili?
Nicholas H. Dodman, pioniere dello studio comportamentale in ambito veterinario, forte di una pluriennale esperienza sul campo, ha il coraggio di dire: sì, gli animali sono capaci di sentimenti e spesso sanno comunicare (a modo loro, ovviamente) con noi umani. Grazie a tale convinzione, unita a un profondo buonsenso e a una non comune capacità di entrare nella mente di cani e gatti, riesce a chiarire la ragione di comportamenti bizzarri o addirittura aberranti, e soprattutto a proporre terapie in grado di restituire, ai nostri amici e quindi a noi, il benessere e la serenità, ritrovando la gioia che un rapporto sano è in grado di dare all’animale e al padrone. E se da un lato i progressi in campo farmacologico si rivelano a volte decisivi nella soluzione dei casi in questione (fino a pochi anni fa l’unica alternativa a un comportamento aggressivo o pericoloso era la soppressione), nella maggior parte dei programmi di modifica comportamentale è il padrone stesso a svolgere un ruolo chiave, indispensabile affinché il suo piccolo amico riesca a «cambiare atteggiamento». Per chi non può ascoltare i consigli del dottor Dodman direttamente dalla sua voce, le storie di vita vissuta raccontate in queste pagine rappresentano un campionario di esperienze straordinarie, capaci di commuovere o di farci ridere fino alle lacrime, in cui saggezza e umanità si uniscono all’ormai assodato talento narrativo dell’autore, fornendo soluzioni pratiche utilissime a chiunque abbia a cuore la salute fisica ed emotiva del proprio animale domestico.

Nicholas h. Dodman è docente di farmacologia comportamentale presso la Scuola di veterinaria della Tufts University (una delle più prestigiose degli Stati Uniti), di cui dirige anche la Clinica comportamentale. È considerato uno dei massimi esperti internazionali sia nella ricerca sul comportamento degli animali domestici sia nell’esercizio in ambito veterinario della psicologia animale e ha scritto su questi argomenti numerosi libri, tra cui Il cane che amava troppo e Il gatto che chiedeva aiuto (apparsi in questa stessa collana), che hanno riscosso un notevole successo di pubblico.

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