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Saper Vedere – Come si Guarda un’Opera d’Arte

Saper Vedere – Come si Guarda un’Opera d’Arte

Autore/i: Marangoni Matteo

Editore: Garzanti Editore

introduzione dell’autore.

pp. XI-256, 70 illustrazioni a colori f.t., 94 illustrazioni b/n, Milano

Questo libro non soltanto è diventato una specie di manuale classico per la giusta comprensione di un linguaggio apparentemente semplice, in realtà complesso, come quello dell’arte figurativa, ma ha generato anche numerose imitazioni, dimostrando così ad evidenza l’utilità e la necessità del suo assunto.
Scritto e pubblicato per la prima volta in un tempo in cui l’attenzione al contenuto costituiva quasi l’unico metro di giudizio di un’opera d’arte, accese subito e animò, durante molti anni, la più vivace polemica contro questo e altri pregiudizi, che l’estetica idealistica di Croce non era ancora riuscita a distruggere.
Ebbe subito l’adesione e il sostegno di Croce, appunto, e di critici avveduti come Giulio Carlo Argan, Cesare Brandi, Mario Praz, Wladimir Weidlé, ma soprattutto ottenne un vivissimo e sempre crescente successo di pubblico; divenne insomma un’Opera popolare (venti edizioni in Italia e numerose versioni in lingue straniere).
Libro rivolto a lettori della più varia cultura, di intendimento immediato, deciso e conseguente nei giudizi, coraggioso nell’affrontare tutti i problemi connessi con il linguaggio dell’opera d’arte, si acquistò subito, per queste sue doti semplici ma affascinanti, l’interesse e la simpatia di quel vastissimo pubblico che per lunga tradizione, e forse naturalmente, aveva sempre avvicinato questi problemi nell’ambito d’una ristretta prospettiva classicistica.

«Assai raccomandabile mi sembra questo libro per l’educazione al gusto della pittura e per l’educazione estetica in genere, perchè con copiose analisi di quadri ottimamente scelti e riprodotti, e con fine gusto, viene mettendo in rilievo quello in cui consiste la loro bellezza.» (Benedetto Croce)

«Mancava un libro come questo nel quale l’identità assoluta di Storia e critica d’arte fosse così profondamente e concretamente sentita.» (Giulio Carlo Argan)

«Noi possiamo egualmente lodarne le intenzioni e i risultati, che non sono nè pochi nè trascurabili.» (Carlo Carrà)

«Indispensabile anche a una persona colta.» (Mario Praz)

«Un magnifico libro di critica d’arte, un eccellente esempio di quanto possa la critica artistica quando sia sorretta da una salda dottrina filosofica.» (Mario Missiroli)

«Il libro si schiera tra i pochissimi di vera importanza che sui problemi della visibilità siano usciti in Italia fino ad Oggi.» (Marziano Bernardi)

«Dans ce livre, d’un esprit si moderne et si neuf, l’auteur analyse d’un trait une quantité considérable d’oeuvres, et c’est d’une belle virtuosité dialectique.» (Paul Guiton)

Matteo Marangoni (1876-1958). Storico e critico d’arte, studioso di musica e compositore, nato a Firenze e morto a Pisa.
Laureatosi nel 1905, dopo un periodo di studi all’estero, fu ispettore e direttore dei Musei di Firenze (1913-29); poi ordinario di storia dell’arte alle Università di Pisa e di Milano. Fece parte dell’Accademia dei Lincei. Opere principali: Arte barocca (1927), Saper vedere (1933), Come si guarda un quadro (1935), Capire la musica (1953)

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