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Saggi di Psicanalisi Applicata I: Estetica, Sociologia, Politica

Saggi di Psicanalisi Applicata I: Estetica, Sociologia, Politica

Autore/i: Jones Ernest

Editore: Guaraldi Editore

introduzione e cura di Fabio Zambonelli, prefazione dell’autore, traduzione di Margherita Novelletto Cerletti.

pp. 272, Bologna

La psicoanalisi applicata – che nell’opera dello stesso Freud ha un’ampiezza ed un peso perlomeno pari a quelli della psicoanalisi teorica e clinica e al cui approfondimento fu com’è noto dedicata, a testimonianza dell’interesse che essa rivestiva per il maestro viennese e per i suoi primi allievi, l’intera rivista «Imago» – da nessuno probabilmente è stata praticata, come dal Jones, in maniera altrettanto larga e libera quanto rigorosa e coerente (prova ne sia l’evidentissimo «filo rosso» che lega i saggi di questa raccolta, scritti in un arco di tempo alquanto vasto: dal 1911 al 1949).
Alla base della marcata consonanza del Jones con la psicoanalisi applicata stanno indubbiamente i suoi molteplici e singolari interessi culturali, testimoniati anche dalle sue amplissime letture (questa vivacità di interessi e, insieme col sempre vivo senso dell’umorismo, la caratteristica più attraente del Jones uomo e scrittore).
Fra i saggi compresi in questo primo volume degli Essays, spiccano quelli sull’arte e, in particolare, quelli in cui compare, direttamente o indirettamente, Amleto, figura per il Jones egualmente centrale ed emblematica come Edipo per Freud e Poe per la Bonaparte.
Non meno importanti sono le riflessioni psicoanalitiche sulla storia e sulla politica. Politicamente impegnato in gioventù e manifestando apertamente, anche in seguito, «odio per l’oppressione e fastidio per il conservatorismo» (sono parole sue), il Jones conciliò un moderato patriottismo «inglese» (ed un certo sotterraneo campanilismo «gallese») con il cosmopolitismo e le istanze liberali ed umanitarie dell’élite intellettuale del tempo, visibili soprattutto nei saggi – sull’antisemitismo e sulla guerra.

Ernest Jones. Gowerton 1879 – Londra 1958 Gallese, di famiglia benestante, fu attratto fin, dall’infanzia dalla professione medica. Laureatosi, dopo alcuni anni di soggiorno in Canada entrò a far parte, al suo ritorno a Londra, della ristretta cerchia dei pionieri della psicoanalisi. Nel 1919 fondò la British Psychoanalytic Society; fu successivamente condirettore, con Otto Rank, dell’«International Journal of Psycho-Analysis»; assunse infine la carica di direttore amministrativo dell’Associazione Psicoanalitica Internazionale.
Fu scrittore assai prolifico; tra i suoi numerosi lavori, vanno ricordati, oltre ai saggi che fanno parte della presente raccolta, quelli inclusi in Papers on Psycho-Analysis (1918), Social Aspects of Psycho-Analysis (1924), On the Nightmare (1931) e, soprattutto, la monumentale e probabilmente definitiva biografia di Freud The Life and Work of Sigmund Freud (1957).

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