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Psichiatria e Fenomenologia

Psichiatria e Fenomenologia

Opere IV

Autore/i: Galimberti Umberto

Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore

nuova edizione, introduzione dell’autore, in copertina: Herbert List, Antica testa di giovane, Atene 1939..

pp. 392, Milano

La psichiatria è una scienza delle persone entrate in quella notte buia e così poco rassicurante che è l’esperienza della follia. L’ansia della psichiatria di accreditarsi come scienza, sul modello delle scienze della natura, ha portato all’oggettivazione del folle nella più completa rimozione della sua soggettività. Quello che per un greco antico era un “invasato dal dio”, per un medioevale un “posseduto dal demonio”, per la scienza psichiatrica è diventato un “malato”. Questo giudizio, che ha la pretesa di essersi affrancato da ogni pregiudizio culturale, è invece espressione di quel pregiudizio scientifico che pensa di curare le persone con teorie e pratiche di spersonalizzazione. Ma se la follia è proprio la disgregazione della persona, la sua lontananza dagli altri, la sua estraneità al mondo, come si può pensare di “curarla” applicando una dottrina i cui principi sono l’esatta riproduzione delle componenti della follia? Come si può pensare di condurre all’unità della sua esistenza un uomo “a pezzi” servendosi di una dottrina che non ha mai conosciuto l’unità, ma sempre e solo la giustapposizione dei “pezzi”? Termini come mente e corpo, apparato psico-fisico, psico-somatico, bio-psico-logico, psico-pato-logico dicono che la psichiatria non ha mai conosciuto l’unità dell’esistenza, ma solo la composizione delle parti che la scienza ha già consegnato ai vari sistemi di riferimento. Il suo sforzo di ricostruzione assomiglia allo sforzo disperato dello schizofrenico per ricomporre il suo io e il suo mondo disgregati. A questo scenario, così spersonalizzante, la fenomenologia vuol porre rimedio sostituendo al dualismo anima e corpo la relazione del nostro corpo con il mondo della vita, da cui emerge che la follia non è tanto una deviazione dalla norma, ma l’estremo tentativo, da parte del folle, di essere comunque al mondo e di progettare, nonostante tutto, un mondo.

Umberto Galimberti insegna Filosofia della storia e Psicologia dinamica all’Università di Venezia.

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