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Progetto Manhattan

Progetto Manhattan

La storia finora sconosciuta dell’invenzione della bomba atomica

Autore/i: Groueff Stephane

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prima edizione, traduzione di Enzo Peru.

pp. 486, Milano

Pochi attimi prima dell’esplosione sperimentale, mentre Oppenheimer sembrava sul punto di avere una crisi di nervi, Fermi scommetteva con i colleghi sulle probabilità che la bomba desse fuoco all’atmosfera e se, in questo caso, avrebbe distrutto soltanto il Nuovo Messico o il mondo intero. Questo il clima di tensione e di incertezza nel quale sì realizzò il « più grande sforzo organizzato di un gruppo di uomini », il Progetto Manhattan. L’11 ottobre 1939 Albert Einstein, dopo molte esitazioni e perplessità, aveva inviato al presidente Roosevelt la famosa lettera nella quale si denunciava la possibilità che la Germania realizzasse una bomba di enorme potenza esplosiva. Ma soltanto quando il pericolo divenne concreto e si temette che Hitler fosse prossimo a costruire la bomba, il programma di ricerche si trasformò in progetto esecutivo e la gigantesca macchina produttiva americana si mise in moto. Dall’estate del 1942 al 6 agosto 1945, il giorno del bombardamento di Hiroshima, migliaia di specialisti, scienziati, tecnici, politici, militari e lavoratori industriali di vario livello furono impegnati a costruire quella che avrebbe dovuto diventare la pedina vincente della seconda guerra mondiale. Il libro di Stephane Groueff descrive come, da chi, e in quali circostanze la bomba atomica fu prodotta, sperimentata e quindi utilizzata. In un lavoro durato dieci anni l’autore ha intervistato centinaia di persone, ha visitato i luoghi, consultato documenti riservati, riuscendo a ricostruire esattamente lo svolgimento dell’intera operazione. Molti particolari misteriosi sono messi in piena luce, oscuri ma determinanti funzionari acquistano un volto, e l’intero sistema politico-economico e tecnico-scientifico dell’America rooseveltiana viene radiografato nel suo momento di massima tensione. Personaggio centrale è il generale di brigata Leslie R. Groves, il tipo dell’«americano qualunque», talvolta sgradevole e arrogante, ma indubbiamente molto dotato nella conduzione degli uomini e nella guida delle operazioni. Intorno a lui, oltre a Fermi, Oppenheimer, Szilard, Teller e agli altri «padri della bomba atomica», i dirigenti dei maggiori complessi industriali e le massime autorità politiche e militari del Paese. Rivalità, sospetti, entusiasmi, nevrosi, dubbi scientifici e morali, ferma determinazione: e come prospettiva un colossale punto interrogativo. Rispetto agli altri scritti sull’argomento, Progetto Manhattan ha il vantaggio di dirci non soltanto «qualcosa di più», ma letteralmente «tutto» sull’avvenimento forse più importante della storia del ventesimo secolo.

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