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Preghiera e Poesia

Preghiera e Poesia

Autore/i: Bremond Henri

Editore: Rusconi

prima edizione, introduzione e traduzione di Wanda Rupolo.

pp. 208, Milano

Henri Bremond è ricordato soprattutto come l’autore della celebre e monumentale Storia letteraria del sentimento religioso in Francia. Ma non sono meno importanti i suoi scritti teorici, tra i quali tiene probabilmente il primo posto Preghiera e poesia, un agile e seducente trattato che può essere letto in prima istanza come un testo di riflessione estetica dove, lungo un suggestivo cammino a ritroso, l’autore ci guida dall’opera poetica elaborata alla fucina del fare poetico, dalla parola al silenzio, dal mondo della coscienza verso l’inconscio, in quella zona latente e indeterminata dove fermenta l’ispirazione.
Ma era naturale che in questa direzione un uomo come Bremond, così fortemente intinto di esigenze religiose, dovesse per forza imbattersi nel tema della condizione mistica. E in realtà, Come già il titolo ci suggerisce e ci annunzia, Preghiera e poesia, nelle sue parti essenziali, diventa un libro che rincorre in parallelo l’esperienza estetica e l’esperienza mistica per metterne in luce somiglianze e differenze: l’analogia delle disposizioni di fondo ma, subito dopo, la comunicabilità della prima e l’incomunicabilità della seconda, lo scacco della prima allorché pretende d’avvicinarsi all’Essere e lo scacco della seconda allorché pretende di manifestarlo.
Si tratta di pagine dove un pensatore lungamente addestratosi a meditare sulle zone dell’interiorità dice cose finissime e spesso decisive non solo intorno alla poesia, ma intorno alla mistica, e insomma intorno a due ordini di «spiritualità» teoreticamente non confondibili, che tuttavia hanno ambedue come premessa e come radice l’intelligenza intuitiva del cuore, ciò che è irriducibile alla logica, il non razionabile.

Henri Bremond (1865-1933) entrò giovanissimo nella Compagnia di Gesù, da cui usci nel 1904 restando semplice sacerdote. Si formò prevalentemente in Inghilterra, dove s’avvicinò al pensiero di J.H. Newmann, al quale più tardi dedicò una biografia. Esordì con saggi critici poi raccolti nei volumi L’Inquiétude religieuse (1901), Ames religieuses (1902), L’Enfant et la vie (1902). Dopo alcuni volumi di agiografia, tra cui Sainte Chantal (1912), incominciò a pubblicare nel 1915 l’Histoire littéraire du sentiment religieux en France depuis la fin des guerres de religion, che l’avrebbe tenuto occupato fino alla morte. Nel 1923 venne eletto all’Accademia di Francia. Immediatamente successive sono le sue opere di riflessione estetica, in particolare La Poésie pure (1926) e Prière et Poésie (1926), che furono al centro di vivaci polemiche.

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