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Pensieri

Pensieri

«Ama e fa quel che vuoi» (Comm. Lett. Giov., tratt. VII 8)

Autore/i: Agostino d’Ippona

Editore: Rusconi

a cura di Carlo Cremona, in sovraccoperta: S. Agostino (part.), di Antonello da Messina, Galleria Nazionale di Palermo (foto di Granata Press Service).

pp. 344, illustrazioni in bianco e nero, Milano

«Agostino, non è forse vero che tu ci richiami alla vita interiore? Quella vita, che la nostra educazione moderna, tutta proiettata sul mondo esterno, e tutta informata delle dominanti impressioni del mondo esterno, lascia illanguidire, e quasi ci fa venire a noia? Noi non sappiamo più raccoglierci, non sappiamo più meditare, non sappiamo più pregare.» Legatario di queste annotazioni di Paolo VI, Carlo Cremona ce le offre come unica chiave di lettura della sua originale antologia, che abbraccia l’opera del grande Dottore della Chiesa: Pensieri.
Dietro questo titolo non troviamo né l’omaggio devozionale di un consacrato né un’opera compilatoria né un’occasionale miscellanea. Sotto il potente riflettore di uno dei suoi più convincenti biografi contemporanei, scopriamo invece in Agostino una miniera di numerosi messaggi, che l’esperienza singolare di quest’Uomo, tuttora vivo, continua a inviare agli uomini del Duemila. «Sui problemi perenni che hanno inquietato l’umanità» dice il Cremona «egli ci e maestro e guida… Nella drammaticità della nostra epoca almeno in questo siamo privilegiati, perché abbiamo in Agostino quasi uno specchio.»
Filtrata da queste pagine vibranti, la frase agostiniana Ama et fac quod vis, in apparenza, oggi, provocante o permissiva, recupera la purezza originaria: l’amore è forza unica e vincolante dell’etica della nostra vita quotidiana.
A distanza di sedici secoli, l’attualità di sant’Agostino, già messa in risalto da Jean Guitton, continua a stupirci: per l’identica problematica di due epoche travagliate ma soprattutto per la sua consapevolezza di fronte al «vigore di una religione nuova, ancora più totalitaria dell’idea imperiale, ancora più universale ma sostanziata dall’amore». Come giustamente afferma Carlo Cremona, «Agostino stesso concepiva il cristianesimo come una lotta perenne e con vicende alterne, tra il bene e il male… Sicché, la rivalsa dei valori positivi e, in ogni caso, la liquidità della storia umana, può determinare quella crisi profonda nella quale oggi, in effetti, ci troviamo».
Infine, nella raccolta abbondano passi non esclusivamente religiosi o spirituali, passi che hanno carattere di esperienza umana. «Per Agostino tutto è sacro.» Ecco il segreto per capire il mistero di quest’uomo incomparabile, che ripete, con Geremia: «Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre».

Carlo Cremona abbina da anni un intenso lavoro pastorale a un’attività giornalistica molto apprezzata dal pubblico. Commentatore del Vangelo in televisione, è attualmente vaticanista del GR2. Collabora con quotidiani e periodici e, tra l’altro, firma per «Avvenire» la rubrica Santi e santità.
Tra le sue numerose opere si ricorda il romanzo I peccati del curato, oltre ai pregevoli saggi pubblicati da Rusconi: La speranza che è in noi e Il Vangelo e i giorni. Straordinario è stato poi il successo della biografia Agostino d’Ippona, scritta sempre per Rusconi nel 1986, tradotta in numerose lingue.

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