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Tre Romanzi Cyber

Tre Romanzi Cyber

Titoli originali: Count Zero – Mona Lisa Overdrive – Virtual Light

Autore/i: Gibson William

Editore: Euroclub

traduzioni di Delio Zinoni, Marco Pensante.

pp. 632, Milano

Alle soglie del Duemila, considerare la fantascienza solo come un’ipotesi sui probabili futuri non basta più. Il progresso tecnologico, l’incessante bombardamento dei media, l’avvento di computer sempre più sofisticati hanno trasformato in realtà le più apocalittiche delle previsioni. Quello descritto da Gibson è un mondo supertecnologico, eppure decadente: l’atmosfera che si respira in Giù nel cyberspazio, per esempio, è la stessa di Blade Runner: un’universo popolato da avventurieri e lottatrici, prostitute e mercenari disposti a tutto per il proprio profitto. In questo volume sono raccolti i tre romanzi-chiave del movimento cyberpunk, opere che hanno rivoluzionato questo genere narrativo, dando vita a una folla di personaggi, situazioni e vocaboli diventati proverbiali per le nuove generazioni. Giù nel Cyberspazio, Monna Lisa Cyberpunk e Luce virtuale hanno cambiato il modo di vedere e di scrivere la fantascienza, e hanno influenzato in modo decisivo la cinematografia. Questo volume costituisce l’occasione ideale per coloro che ancora non hanno letto questo autore, per chi desidera approfondire la conoscenza del cyberpunk, ma anche per tutti gli appassionati di fantascienza.

Americano di nascita, canadese di adozione, William Gibson è la voce più nuova fra tutti gli autori che si sono rivelati in questi ultimi anni. Con le sue idee e con le sue provocazioni, ha dato vita a un movimento letterario che ben presto è diventato un importante fenomeno di costume. Tra le sue opere più conosciute – oltre a quelle presenti in questo volume – ricordiamo l’antologia La notte che bruciammo Chrome e Neuromante.

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  • Giù nel cyberspazio
  • Monna Lisa Cyberpunk
  • Luce virtuale

Vita di Milarepa – I Suoi Delitti, le Sue Prove, la Sua Liberazione

Vita di Milarepa – I Suoi Delitti, le Sue Prove, la Sua Liberazione

Titolo originale: Le Poète Tibétain Milarèpa – Ses crimes, ses épreuves, son nirvana

Autore/i: Anonimo

Editore: Adelphi Edizioni

terza edizione, introduzione di Jacques Bacot, traduzione di Anna Devoto.

pp. XVI-230, 1 tav. b/n f.t., Milano

«Milarepa fu mago, poeta ed eremita. Lo fu successivamente e in modo così completo che i Tibetani fanno fatica a non separare questi tre personaggi e, a seconda del loro punto di vista di maghi, di laici o di religiosi, Milarepa è il loro più grande mago, poeta o santo. Questo essere singolare visse nell’undicesimo secolo della nostra èra e la sua memoria è ancora viva nel Tibet come fosse di una personalità da poco scomparsa». Con queste parole l’eminente tibetologo Jacques Bacot, curatore della Vita di Milarepa, introduce la figura del santo. Ai tempi di Milarepa, il buddhismo era penetrato nel Tibet già da quattrocento anni, fondendovisi con elementi di tipo sciamanico e stregonesco dell’antica religione Bön, e venendo quindi ad assumere una fisionomia del tutto peculiare. A questo primo periodo risalgono opere importanti, tra cui soprattutto i Precetti di Padma, ma il vero evangelo del buddhismo tibetano sarà la, più tarda, Vita di Milarepa.
Autobiografia e insieme dottrina, che il discepolo Rechung trascrive dalla viva voce del maestro, l’opera segue passo per passo la storia, esemplare eppure umanissima, di Milarepa, fino alla morte (che il discepolo stesso ci narra). Nato da una ricca famiglia di contadini che, alla scomparsa prematura del padre, viene gettata nella più nera miseria dalla rapacità dei parenti, Milarepa entra in rapporto con la divinità per la via più torbida e brutale: la madre lo istiga a imparare la magia nera per compiere vendetta contro chi li ha derubati dei loro beni. Così, Milarepa comincia a praticare la magia, distruggendo i suoi nemici e terrorizzando il paese. Ma proprio nel trionfo della vendetta gli si rivela la malignità dei suoi poteri. Milarepa va allora alla ricerca di un maestro che lo sottragga alla catena delle colpe e lo conduca verso la liberazione. Sua guida predestinata sarà Marpa il Traduttore, una grande figura della tradizione tibetana. Sublime e rude, santo simulatore, con una meravigliosa finzione di crudeltà e incomprensione Marpa riesce a mettere alla prova più radicale l’allievo, lo stringe in un cunicolo cieco da cui soltanto una fede inesauribile riesce a liberarlo. Ormai, finalmente risvegliato, Milarepa può cominciare la sua lunga meditazione solitaria. Immobile in luoghi deserti, egli procede grado per grado, attraverso prove maceranti, fino alla conoscenza suprema, acquistandosi i miracolosi poteri dell’illuminato. Come spoglie di cui si liberi, egli ci abbandona via via le stupende strofe dei suoi canti, che stanno a pari, per la loro impassibile lucidità, con i più grandi testi religiosi. Infine, ormai vecchio, vittima consapevole del veleno propinatogli da un invidioso rivale, ai discepoli che lo sollecitano perché voglia guarirsi facendo uso dei propri poteri magici, risponde: «Il mio male è un ornamento». E dopo aver dimostrato di poter proiettare questo male fuori di sé, liberandosene, decide invece di accettarlo e morirne, perché il tempo è venuto.
L’universo tibetano, entro cui si svolge la storia di Milarepa, è una costruzione elaboratissima e rigorosa, dove la magia è fondamento di tutto. Da ogni parte siamo circondati dalla viva presenza di infinite schiere di dèmoni multiformi, che il sortilegio può imbrigliare o scatenare: su questo fondo si distacca la figura di Milarepa, il quale, dopo aver esercitato la magia come bruto potere, arriva a inglobarla in una esperienza che tocca il punto supremo dell’illuminazione e che sarà fondamento di una concezione religiosa più intimamente vissuta, di nuovi, più ricchi valori morali.
Come tutte le opere capitali, la Vita di Milarepa non attende di essere messa alla prova dai suoi lettori, ma, al contrario, di metterli alla prova. Perché, nelle parole di René Daumal, essa è «uno di quei testi preziosi sui quali, a ogni nuova rilettura, si misura ciò che si è capito nel frattempo».

Il Disegno nell’Arte Italiana

Il Disegno nell’Arte Italiana

Autore/i: Macchioni Silvana

Editore: Sansoni Editore

premessa del’autrice.

pp. 152, nn. ill. b/n, Firenze

Questa pubblicazione vuol essere un rapido excursus sul valore e i significati dei disegno nello svolgimento dell’arte italiana dal XIV al XX secolo. A un breve tracciato storico relativo all’incidenza
della grafica a livello di abbozzo, di progetto e di struttura
sulla produzione artistica, segue una sezione antologica, le cui schede mirano a costituito una guida alla classificazione delle opere
grafiche, per categorie, tipi, tecniche, alla comprensione della loro fisionomia formale, alla valutazione, infine, dei giudizi più significativi espressi al riguardo dalla storiografia artistica.

Terra Senza Tempo

Terra Senza Tempo

Autore/i: Kolosimo Peter

Editore: Edizione CDE

pp. 320, nn. tavv. b/n f.t., Milano

A quanti anni risale la società di cui ci riconosciamo gli eredi? La cultura che definiamo umana da chi deriva, come e quando si è sviluppata? Rovesciate le prospettive della storia, Kolosimo procede, con sorprendente ricchezza d’informazione, a una ricognizione di tutti i dati in nostro possesso circa le società primitive, i viaggi transoceanici, le religioni solari e «spaziali», i dischi volanti; trovando continue conferme alla sua intuizione basilare: cioè che ci troviamo a un punto in cui i nostri antenati si sono già trovati, che gli inviati di altri pianeti sono già stati in missione presso di noi e che forse ci stanno ancora sorvegliando, che il XX secolo non ha ancora spiegato nulla del mondo in cui viviamo. «È un’opera spietata: una montagna fatta precipitare nello stagno tranquillo delle cognizioni già acquisite e che d’improvviso ci appaiono ipocritamente accomodanti» («La Nazione»).

Peter Kolosimo, autore di Ombre sulle stelle, Odissea stellare, Non è terrestre, Il pianeta sconosciuto e altri famosi best-seller, tutti pubblicati dalla SugarCo Edizioni, vincitore del premio Bancarella, è uno degli scrittori più letti e amati. Le sue opere sono state pubblicate con grande successo praticamente in tutto il mondo.

Le Prigioni del Cibo – Vomiting • Anoressia • Bulimia – La Terapia in Tempi Brevi

Le Prigioni del Cibo – Vomiting • Anoressia • Bulimia – La Terapia in Tempi Brevi

Autore/i: Nardone Giorgio; Verbitz Tiziana; Milanese Roberta

Editore: Ponte alle Grazie

pp. 320, Milano

Gli psichiatri di formazione biologista sostengono che esiste sicuramente un gene specifico responsabile di ogni disordine alimentare. I terapeuti che fanno riferimento alla teoria delle memorie represse, invece, affermano con certezza che il 90 per cento delle donne affette da un disturbo dell’alimentazione abbia subito un abuso sessuale. Ma c’è anche chi, in un’ottica psicodinamica, connette il problema a un mancato superamento di complessi arcaici, in particolare – visto che la maggior parte delle persone che soffrono di questi disturbi sono donne – il complesso di Elettra. Per gli studiosi fedeli a una scuola di orientamento relazionale, poi, le cause dei disordini alimentari vanno cercate nella famiglia: nelle dinamiche madre-figlia o nella conflittualità tra i genitori. Infine, da qualche anno esiste una prospettiva che collega strettamente i comportamenti anomali legati al cibo ai disturbi da dipendenza, come l’alcolismo e la tossicodipendenza.
In un panorama così variegato, l’approccio terapeutico strategico-costruttivista proposto da Giorgio Nardone si dimostra il più concreto: esso parte dal dato di fatto che i disturbi delle persone affette da anoressia, bulimia e vomiting sono il risultato di un processo di retroazioni tra soggetto e realtà, in cui sono proprio gli sforzi che la persona compie in direzione del cambiamento a mantenere la situazione problematica immutata. Lo scopo del terapeuta diventa allora quello di spezzare il circolo vizioso tra la reiterazione dei tentativi fallimentari del paziente per risolvere il proprio problema e la persistenza del problema stesso. Per farlo, egli deve capire “come funziona” il problema, piuttosto che “perché esiste”.
Sulla scorta di questo assunto teorico, Giorgio Nardone, Tiziana Verbitz e Roberta Milanese riportano qui i risultati di una ricerca applicata di tipo empirico-sperimentale compiuta su un campione significativo di pazienti, individuando una metodologia terapeutica che è un processo di ricerca sistematica con cui affrontare e debellare i disordini alimentari in modo rapido ed efficace.

La Criminalità nel Mondo Antico

La Criminalità nel Mondo Antico

Titolo originale: Kriminalgeschichte der Antike

Autore/i: Krause Jens-Uwe

Editore: Carocci Editore

introduzione dell’autore, traduzione di Lorenzo Argentieri.

pp. 224, Roma

Ingiurie, lesioni, furti, rapine, stupri e omicidi… non sono invenzioni della società moderna, ma per reprimere le infrazioni contro la legge e l’ordine non sono sempre esistiti apparati di giustizia e persecuzione del crimine complessi come ai nostri giorni. Se oggi non dirado si sentono invocare inasprimenti delle leggi o maggiori risorse a sostegno della polizia per ragioni relativamente insignificanti, viene da chiedersi come abbiano fatto a non precipitare nel caos e nell’anarchia le società più antiche che facevano a meno di questi vantaggi della modernità. Atene, ad esempio, non aveva alcun corpo di polizia cui affidare l’incarico di indagare sui delitti e di cercarne i responsabili: toccava ai cittadini, in sostanza, scoprire e spesso catturare i criminali. Nei circa mille anni di antichità classica di cui si occupa questo libro, lo stato procedeva di propria iniziativa contro i criminali attraverso giudici e magistrati soltanto quando si sentiva minacciato negli aspetti fondamentali del suo ordinamento. In pagine in cui l’erudizione si mescola al gusto per la narrazione, Jens-Uwe Krause ci permette di guardare in modo completamente nuovo alla storia sociale e culturale della criminalità nel mondo antico e ci mostra quali valori giuridici fossero considerati più degni di tutela.

Jens-Uwe Krause, insegna Storia antica alla Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco di Baviera.

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1. Introduzione

2. Perseguimento e punizione dei crimini ad Atene

  • La polizia nell’Atene classica
  • Iniziativa privata
  • Giurisdizione penale
  • Sanzioni penali

3. La criminalità nell’Atene classica

  • Ingiurie e violenza verbale
  • Lesioni personali
  • Omicidi
  • Furto
  • Reati sessuali

4. Perseguimento e punizione dei crimini nell’impero romano

  • La polizia nell’impero romano
  • Iniziativa privata
  • Giurisdizione penale
  • Sanzioni penali
  • Accordi extragiudiziali

5. La criminalità nell’impero romano

  • Ingiurie
  • Delitti di violenza
  • Omicidio e assassinio
  • Furto
  • Bande di briganti
  • Rapimento
  • Reati sessuali
  • I criminali

6. Conclusione Note

  • Bibliografia
  • Indice delle fonti citate
  • Indice analitico

Gesù e la Comunità di Qumran – Il Fondatore del Cristianesimo e il Maestro di Giustizia, gli Esseni e i Primi Cristiani, i Pasti Rituali e l’Eucarestia

Gesù e la Comunità di Qumran –  Il Fondatore del Cristianesimo e il Maestro di Giustizia, gli Esseni e i Primi Cristiani, i Pasti Rituali e l’Eucarestia

Autore/i: Charlesworth James H.

Editore: Edizioni Piemme

prima edizione, edizione italiana a cura di Teresa Franzosi, con interventi di specialisti di fama internazionale, titolo originale: Jesus and the Dead Sea Scrolls, in sovracoperta: San Girolamo in Palestina, miniatura della Bibbia di Vivien (IX secolo).

pp. 384, nn. tavv. b/n f.t., ill. b/n, Casale Monferrato (AL)

Se il tema Qumran non smette di interessare il grande pubblico, la ragione principale è il suo rapporto col cristianesimo. Da parte di alcuni studiosi (Eisenman in testa) si asserisce che Gesù viene da Qumran, che non era altri che il Maestro di Giustizia, e quindi si smonta tutto il cristianesimo riconducendolo a un’eresia del giudaismo.
Contro questa tesi si schiera l’opera presente con la sua micidiale potenza di fuoco dei primi 12 studiosi a livello mondiale, da Tubinga a Gerusalemme, da Torino a Princeton.
La controtesi è chiara: ci sono certo delle analogie tra Gesù e Qumran, ma molto maggiori sono le dissomiglianze. Il cristianesimo emerge così come una religione che ha sì delle radici, ma che appare del tutto nuova e originale nel messaggio fondamentale.
L’analisi è dettagliata e completa: il Gesù storico e il suo rapporto col Rotolo del Tempio, col Maestro di Giustizia, con gli Esseni; l’archeologia di Gerusalemme; i rapporti tra pasti rituali di Qumran e l’eucaristia; la crocifissione e l’ascensione al cielo.

«In opposizione alla populistica semplificazione di molti cosiddetti libri specialistici ora sul mercato, questo volume è un esempio brillante della migliore ricerca internazionale su Gesù e i rotoli del Mar Morto.» (H. Lichtenberger, direttore dell’lnstitutum Judaicum Delitzschlanum)

«Nessuna storia della civiltà occidentale può ignorare la relazione tra cristianesimo e movimento degli Esseni. Questo libro ne costituisce un importante chiarimento.» (Magen Broshi, The Israel Museum)

«Queste pagine egregiamente documentate daranno un grande contributo a smontare parecchie visuali distorte, che ultimamente sono state sottoposte al grande pubblico da giornalisti e studenti dilettanti di una materia tanto preziosa e delicata.» (Shemaryahu Talmon, Università Ebraica di Gerusalemme)

James H. Charlesworth è docente di Lingua e Letteratura del Nuovo Testamento al Princeton Theological Seminary e direttore del più autorevole team di studi su Qumran noto come Dead Sea Scrolls Project.
Insieme a lui collaborano i più autorevoli studiosi a livello mondiale, tra cui Betz e Riesner di Tubinga, Flusser e Zias di Gerusalemme, Socchi di Torino.

L’Alchimia Spirituale – Tecnica della Via Interiore

L’Alchimia Spirituale – Tecnica della Via Interiore

Autore/i: Ambelain Robert

Editore: Editrice Amenothes

avvertimento al lettore e introduzione dell’autore, traduzione di C.M. Aceti.

pp. 120, ill. b/n, Genova

L’Alchimia non è solamente la ricerca della generazione dell’oro. Dapprima espressa in postulati di partenza, sorti dai fianchi fecondi della sorella “la Mistica”, l’Alchimia esige dall’Iniziato che si metta alla scuola della Natura, prima di affidargli le chiavi dell’Adeptato. È così che i suddetti postulati saranno applicati materialmente ed esperimentalmente nel segreto laboratorio dell’Ermetista.

Jimi Hendrix

Jimi Hendrix

Autore/i: Autori vari

Editore: Arcana Editrice

prima edizione, presentazione di Riccardo Bertoncelli.

pp. 104, numerose fotografie a colori e b/n, Milano

Dal capitolo Le Origini “My Diary”:
«A diciannove anni, dopo tre di ferma volontaria nei paracadutisti, Jimi Hendrix lascia le Forze Armate e si dedica totalmente alla musica; lo accompagna Billy Cox, un bassista conosciuto sotto le armi che tornerà più volte al suo fianco, nel corso della carriera. La prima tappa dei due è Nashville, dove suonano in una banda chiamata Jimmy Snead & The Imperials. Oltre a quelle serate, il complesso viene anche ingaggiato per una session con un disc jokey locale ma i risultati sono deludenti e il nastro viene cancellato.
Hendrix non si ferma a Nashville e fra il 1962 e il 1963 è segnalato a Los Angeles, dove sbarca il lunario con oscure formazioni e ha modo di fare il suo esordio su vinile con un 45 giri mai recuperato dai discografici neanche dopo il suo fenomenale successo del 1967-1970: My Diary, per la Revis Records (dal nome di un piccolo produttore locale. Billy Revis), interpretato da una cantante di nome Rosa Lee Brooks con chitarra d’accompagnamento di James Marshall Hendrix. Hendrix viene impiegato “per suonare come Curtis Mayfield in Gypsy Woman” e, secondo le cronache, svolge il suo compito diligentemente. Nel complesso che accompagna la Brooks c’è una seconda chitarra, affidata a un altro futuro grande del rock: Arthur Lee, uno degli esponenti di spicco della psichedelia californiana come leader dei Love. Lee e Hendrix si terranno in contatto anche anni dopo quel fugace incontro ed è possibile ascoltare Jimi alla chitarra in un album famoso dei Love, false start (Blue Thumb 1971), dove contribuisce anche a scrivere un pezzo, Everlasting First. Lee, dal canto suo, onorerà Jimi a pochi mesi dalla morte in una sua personale maniera, imitandone pedissequamente lo stile in un LP di mediocre successo, vindicator (A&M 1972).»

La Mia Sfida al Destino – Dall’Eiger al Tibet, dall’Alaska al Ruwenzorl un’Avventura Lunga una Vita

La Mia Sfida al Destino – Dall’Eiger al Tibet, dall’Alaska al Ruwenzorl un’Avventura Lunga una Vita

Titolo originale: Mein Leben

Autore/i: Harrer Heinrich

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

premessa dell’autore, traduzione Marco Bosonetto, collana: Oscar Bestsellers n° 1506, tutte le foto dell’inserto iconografico sono di Heinrich Harrer le cartine di Rainer Fischer.

pp. 466, ill. in b/n, Milano

…«Viaggiando per il mondo, ho avuto modo di scalare montagne in tutti i continenti, di vedere le sorgenti dei grandi fiumi e le tre isole più vaste del pianeta. Ho avuto il privilegio unico e irripetibile di osservare le usanze di popoli che vivevano allo stadio del neolitico, del paleolitico e del prepaleolitico. Ogni gente ha la sua cultura e merita rispetto. Nell’entrare in contatto con gli altri popoli ho sempre cercato di prendere sul serio la loro diversità. La violenza mi è sempre stata estranea.» (H. Harrer)

Heinrich Harrer, il leggendario alpinista ed esploratore, autore del fortunato Sette anni nel Tibet, narra per la prima in queste pagine la sua lunghissima vita, piena di avventure, pericoli, scoperte: dalla giovinezza in Austria alla storica scalata della parete nord dell’Eiger, dalla spedizione himalayana del 1939 al lungo soggiorno in Tibet, dove divenne amico di un Dalai Lama adolescente. Fino alle grandi spedizioni geografiche organizzate a partire dal dopoguerra, che lo hanno portato nelle zone meno esplorate dei cinque continenti: i ghiacci dell’Alaska, i deserti africani, le foreste del Mato Grosso e del Borneo…Luoghi in cui ha dovuto affrontare fatiche e insidie, ma dove ha anche conosciuto civiltà in via di estinzione, contemplato panorami di straordinaria bellezza, ammirato opere d’arte. Con questa autobiografia Harrer coinvolge anche il lettore nella favolosa avventura della sua vita, un’esistenza caratterizzata dalla costante sfida alla natura e ai propri limiti, illuminata dalla spiritualità tibetana e soggiogata dal fascino dell’ignoto, della memoria e del destino.

Heinrich Harrer (Hüttenberg, 6 luglio 1912 – Friesach, 7 gennaio 2006) è stato un alpinista, esploratore e scrittore austriaco.

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Premessa

  • Sogni di gioventù
  • Il miracolo del ragno bianco
  • Sulle vie dell’Himalaya
  • Dietro il filo spinato
  • La fuga
  • Il villaggio della felicità
  • Nella terra di nessuno del Changtang
  • Lhasa, la “città proibita”
  • In udienza dal Dalai Lama
  • Addio al Tibet
  • Kalimpong
  • Ritorno in Europa
  • Una sorgente del Rio delle Amazzoni
  • Giri di conferenze
  • Alaska
  • Ghiacci eterni all’Equatore
  • La cascata
  • Un’avventura nell’età della pietra
  • Con gli indios sul Rio Xingu
  • Re Leopoldo del Belgio
  • Malaria
  • I bellicosi hadendoa
  • Nel regno degli avi
  • Gli ultimi cinquecento
  • Nel continente nero
  • Uomini e animali
  • Avventura di famiglia
  • Il Gange ha tante sorgenti
  • L’altro tetto del mondo
  • Tibet, patria perduta
  • La “Terra del Drago”
  • Ladahk, il Piccolo Tibet
  • Incontri
  • Ritorno a casa

Cronologia delle spedizioni e dei viaggi più significativi
Indice dei nomi e dei luoghi

Ultimi Scritti

Ultimi Scritti

Autore/i: Evola Julius

Editore: Edizioni Controcorrente

prima edizione, introduzione di Gabriele Marzocco.

pp. 168, Napoli

…Agire senza guardare ai frutti, senza che sia determinante la prospettiva del successo e dell’insuccesso, della vittoria e della sconfitta, del guadagno o delle perdite, e nemmeno quella del piacere e del dolore, dell’approvazione e della disapprovazione altrui…(Julius Evola)

Alcuni di questi articoli sono dei piccoli saggi quasi pienamente esaustivi e perfetti, nelle loro formulazioni esemplari; e tutti, sono delle lezioni di come pensare chiaramente e di come scrivere in maniera essenziale, senza inutili giri di parole, queste due qualità essendo perfettamente connesse fra loro.

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Introduzione

  • Nietzsche ancora oggi (dal Roma del 28-7-1971)
  • Il flagello della canzone (dal Roma del 12-8-1971)
  • Alla ricerca dell’inconscio (dal Roma del 19-8-1971)
  • La crisi del pudore (dal Roma del 17-9-1971)
  • La terra promessa (dal Roma del 26-9-1971)
  • La religione della scienza (dal Roma dell’11-10-1971)
  • Il tantrismo (dal Roma del 15-10-1971)
  • La congrega delle streghe (dal Roma del 21-11-1971)
  • Mefistofele e l’androgino (dal Roma del 27-11-1971)
  • Energia organica e rivolta sessuale (dal Roma del 17-12-1971)
  • Natale solare ed Anno nuovo (dal Roma del 5-1-1972)
  • Una favola su Trilussa (dal Roma del 23-1-1972)
  • Prospettive dell’aldilà (dal Roma del 3-2-1972)
  • Dal buddhismo fino allo Zen (dal Roma del 3-3-1972)
  • Giuliano imperatore (dal Roma del 17-3-1972)
  • Il signor Gurdjeff (dal Roma del 16-4-1972)
  • Esplorazioni precolombiane (dal Roma del 4-5-1972)
  • La pietra filosofale (dal Roma del 27-5-1972)
  • Sesso occulto del matrimonio (dal Roma del 7-7-1972)
  • La cultura di Destra (dal Roma del 29-8-1972)
  • La libertà e l’atomo (dal Roma del 21-11-1972)
  • Il problema della decadenza (dal Roma del 15-12-1972)
  • Il “barone sanguinario” (dal Roma del 9-2-1973)
  • Rivoluzione dall’alto (dal Roma del 4-3-1973)
  • Essere di Destra (dal Roma del 19-3-1973)
  • Riscoperta del classicismo (dal Roma del 30-5-1973)
  • Storiografia di Destra (dal Roma dell’8-7-1973)
  • Il doppio volto dell’epicureismo (dal Roma del 7-8-1973)
  • Il vampirismo ed i vampiri (dal Roma del 6-9-1973)
  • Accettare e capire (dal Roma del 21-10-1973)
  • Vilfredo Pareto l’anticonformista (dal Roma del 5-12-1973)

Indice dei nomi e dei testi anonimi

Dizionario Filosofico – Edizione Completa Comprendenti le Aggiunte Edite nelle Questioni sull’Enciclopedia

Dizionario Filosofico – Edizione Completa Comprendenti le Aggiunte Edite nelle Questioni sull’Enciclopedia

Titolo originale: Dictionnaire Philosophique

Autore/i: Voltaire

Editore: Rizzoli

prima edizione completa, prefazione di Étiemble, note di Julien Benda, traduzione di Rino Lo Re e Libero Sosio dal testo a cura di Raymond Naves, in copertina: Federico II di Prussia e Voltaire in una stampa dell’epoca.

vol. 1 pp. 306, vol. 2 pp. 307-682, ill. in b/n, Torino

Comprendente, oltre ai 118 articoli apparsi nelle varie edizioni di quest’opera pubblicate durante la vita di Voltaire, i loro supplementi editi nelle Questions sur l’Encyclopédie.

Il Dizionario filosofico di Voltaire non è un dizionario se non per quanto concerne la forma esterna, l’organizzazione della materia in ordine alfabetico; nella sostanza è invece una serie di saggi su argomenti svariatissimi, dalla storia sacra alla storia profana, daL diritto al costume, dalla teologia alla politica; e a rigore non è neppure un’opera filosofica: per Voltaire, come per i suoi contemporanei, «filosofia» era infatti sinonimo di spirito critico, di libertà di pensiero, di razionalismo. La struttura aperta e asistematica dell’opera, che lasciava all’autore la massima libertà di intervento su argomenti di vario genere, era particolarmente favorevole all’ispirazione brillante e polemica di Voltaire, il quale si servì inoltre della forma del dizionario per celare sotto voci apparentemente innocue e inoffensive idee che avrebbero avuto un effetto dirompente nella società del suo tempo.
Il Dictionnaire philosophique (inizialmente portatif) era tanto congeniale a Voltaire che, a partire dalia prima edizione, nel’1764, egli andò accumulando altri articoli, integrazioni, parziali rifacimenti, che videro via via la luce nelle successive edizioni. Accolto con esecrazione dalle autorità, religiose e politiche, che lo giudicarono «temerario, empio, scandaloso», additandone i «paradossi perniciosi», gli «errori, malignità, indecenze», il «veleno contagioso», esso nutrì varie generazioni, addestrandole allo spirito critico e all’uso della ragione e fa parte oggi del patrimonio culturale più vivo dell’umanità. Quest’edizione, che riproduce il testo, le note e gli apparati critici dei «Classiques Garnier», è la prima in Italia a poter avanzare una pretesa di completezza: essa contiene pubblicate durante la vita dì Voltaire, più le integrazioni a tali articoli edite da Voltaire nelle Questions sur l’Encyclopédie. Il Dizionario filosofico rappresenta la migliore introduzione a Voltaire e ai problemi e contraddizioni del «secolo dei lumi».

La Smorfia – Aggiornata e Riveduta

La Smorfia – Aggiornata e Riveduta

Come interpretare i sogni con la magia della Cabala – Attribuire a ciascuna parola ed a ciascun fatto il giusto numero – Giocare e vincere al lotto

Autore/i: Juma Bertil

Editore: Casa Editrice Meb

presentazione del’autore.

pp. 192, Padova

Ridotta all’essenziale LA SMORFIA è un elenco di vocaboli ad ognuno dei quali corrisponde un determinato numero, e il problema che, naturalmente, il giocatore si trova a dover risolvere è quello della loro scelta.
Un evento, vissuto o sognato, difficilmente può essere sintetizzato in una sola parola e meglio si presta ad essere inquadrato in una serie di vocaboli per avere un significato; da qui la necessità d’interpretare quanto le parole in se stesse non dicono.
LA SMORFIA soddisfa questa necessità, non solo, ma rende il gioco quanto più personale possibile mettendo a vostra disposizione un test semplicissimo, in grado di indicare se i numeri scelti “tendono” a farvi vincere oppure no.
È un libro per tutti: gli appassionati della Cabala a cui è dedicato un interessante metodo per individuare quaterne-terne-ambi ed ambate indipendentemente dalle interpretazioni del testo; i normali giocatori a cui viene presentato un proficuo gioco dell’ambo.
Il tutto corredato da dimostrazioni pratiche e corroborato dai risultati ottenuti dall’Autore stesso.

I Ragazzi del Che – Storia di una Rivoluzione Mancata

I Ragazzi del Che – Storia di una Rivoluzione Mancata

Autore/i: Incisa di Camerana Ludovico

Editore: Edizioni Corbaccio

prologo dell’autore.

pp. 416, Milano

Al centro di questo libro vi è il dottor Ernesto Guevara, detto il Che, discendente di famiglie che appartengono all’albero genealogico della grande colonizzazione spagnola. Molte pagine sono dedicate alle sue peregrinazioni, alla formazione culturale, alle scelte politiche, alle esperienze rivoluzionarie, al periodo trascorso nel governo di Castro dopo il successo della rivoluzione cubana e al tragico epilogo della sua vita sulle montagne della Bolivia. Ne emerge l’immagine di un rivoluzionario romantico, poeta, un po’ trasandato, per molti aspetti diverso dall’icona che i movimenti studenteschi europei e americani hanno diffuso nel mondo dopo i moti degli anni Sessanta e che ancora conquista l’immaginazione delle generazioni successive. Ma dopo questo profilo del Che il libro di Ludovico Incisa di Camerana si allarga sino a diventare un grande affresco in cui il vero protagonista, dietro le spalle di Guevara, è la Rivoluzione, nelle sue varianti latino-americane. Come altri rivoluzionari del continente, anche il Che è un intellettuale occidentale, allevato dai maestri e dai miti che hanno educato e ispirato i combattenti della rivoluzione, quasi sempre di origine borghese, al di qua dell’Atlantico. I modelli teorici e pratici sono gli stessi: Marx, Lenin, Trockij, con l’aggiunta di molto volontarismo romantico nello stile di D’Annunzio o Malraux. Ma il teatro dove si recita il dramma della rivoluzione è l’America Latina. Qui l’idea rivoluzionaria nasce in ambienti studenteschi, cerca di trasformare l’università in un microcosmo rivoluzionario, trova scarsi consensi negli ambienti operai e li ricerca nel mondo rurale dove diventa populismo e cade nelle mani di qualche caudillo. In un continente dove i moti studenteschi vengono generalmente repressi o distorti verso altri fini, la rivoluzione cubana è certamente una eccezione e ha il grande merito, secondo uno studioso francese, di essere sopravvissuta. Ma il castrismo non basta al Che. Dopo una insoddisfacente esperienza politico-amministrativa al vertice cubano, il dottore argentino parte per la sua ultima avventura alla ricerca di una improbabile rivoluzione contadina. Alla domanda “Chi ha ucciso Guevara?”, un suo biografo risponde: “I nemici e lui stesso”. Questo significa, commenta Incisa, che il Che ha completato con la sua morte “un percorso eroico giunto al capolinea. Sopravvivendo avrebbe dovuto ricominciare da capo”. Eppure la storia di un sogno mancato e di una esperienza fallita continua a nutrire l’immaginazione di molti giovani al di qua dell’Atlantico. Nella parte conclusiva del suo libro Incisa di Camerana esamina i collegamenti europei di questa speranza rivoluzionaria, da Régis Debray, compagno del Che in Bolivia, a Giangiacomo Feltrinelli, ammiratore di Fidel Castro e paradossalmente convinto che gli avvenimenti latino-americani potessero essere un modello per l’Italia. Esistono quindi in questo libro due Che: quello che appartiene alla storia politica dell’America Latina e quello che, dopo avere ispirato i sogni rivoluzionari del ’68, continua a soddisfare gli appetiti romantici delle generazioni successive e a decorare i salotti della borghesia europea.

Sei Cappelli per Pensare – Manuale Pratico per Ragionare con Creatività ed Efficacia

Sei Cappelli per Pensare – Manuale Pratico per Ragionare con Creatività ed Efficacia

Titolo originale: Six Thinking Hats

Autore/i: de Bono Edward

Editore: Rizzoli

prefazione dell’autore, traduzione di Francesca Terrenato.

pp. 208, Milano

La discussione è il metodo usato tradizionalmente dagli occidentali per esplorare un argomento. Ma con la discussione si perde molto tempo e l’argomento non viene analizzato esaurientemente perché ognuna delle parti è interessata solo alla difesa della propria posizione. Il metodo dialettico produce una riflessione sterile che non lascia spazio alla creatività e alle idee nuove. Il metodo dei sei cappelli è stato ormai adottato da molte delle più grandi aziende del mondo, come la NTT (in Giappone), l’IBM, la Exxon, la Hoechst, la Kodak, la Prudential, ecc. Il metodo è risultato di grande utilità per queste aziende perché è facile da imparare e applicare. Grazie a esso le riunioni diventano molto più costruttive e produttive. Si possono finalmente analizzare tutti gli aspetti di una questione. Le menti migliori molto spesso rimangono intrappolate nel pensiero negativo. Il metodo dei sei cappelli può liberarle e portarle a essere creative e persino ottimiste. Invece di cercare di coprire contemporaneamente col nostro pensiero tutti gli aspetti (logica, informazioni, impressioni, creatività), possiamo separare i vari tipi di pensiero e portarli a termine separatamente. Si prospetta quindi la possibilità di richiedere un tipo di pensiero in particolare. Il metodo dei sei cappelli crea nel pensiero uno spazio destinato alle impressioni e alle intuizioni.

Edward de Bono, nato a Malta, è laureato in psicologia e medicina. Autore del «Pensiero laterale» (Rizzoli, BUR 1981), è considerato la massima autorità nel campo del pensiero creativo. In Italia ha collaborato con aziende quali Montedison, Marzotto, Zegna, Coin, ecc. È rappresentato in Italia dalla Promostudio che organizza sia seminari aperti al pubblico o interni alle compagnie, sia consulenze.

L’Olocausto

L’Olocausto

Titolo originale: Der Holocaust

Autore/i: Benz Wolfgang

Editore: Bollati Boringhieri Editore

traduzione di Enzo Grillo.

pp. 128, Torino

Questo volumetto, che unisce il pregio della sintesi alla chiarezza della esposizione dei fatti affronta una questione sempre oggetto di dibattito in cui continua a manifestarsi la volontà di sapere delle nuove generazioni.
L’Olocausto (o Shoah) è collocato all’interno della più generale storia del nazismo e del Terzo Reich, se ne mostrano i nessi con gli altri aspetti della politica hitleriana e non si tralascia di accennare alle questioni interpretative a cui la storiografia si è trovata di fronte dovendo non solo ricostruire ma anche spiegare il genocidio. Ciascuno dei dodici capitoli in cui il libro è diviso è dedicato a un nodo tematico di grande importanza, sicché potrebbe agevolmente essere letto in modo autonomo dagli altri. Dalla ricostruzione della cosiddetta «conferenza di Wannsee» del 20 gennaio 1942, dove viene sistematizzata la «soluzione finale», alla descrizione analitica della macchina genocida organizzata dal Terzo Reich con metodi prettamente «scientifici» e industriali che conclude il libro, le vicende del passaggio dall’antisemitismo come ideologia alla pratica dello sterminio vengono ricostruite in modo esauriente e accessibile.

Wolfgang Benz insegna presso la Technische Universität di Berlino, dove ha creato e dirige un importante centro di ricerche sull’antisemitismo. Di lui sono apparsi in italiano: Il ventesimo secolo. Tensioni e conflitti nel mondo contemporaneo (con H. Graml, 1983) e Storia illustrata del Terzo Reich (2005).

La Bibbia Aveva Ragione – La Bibbia è Storia, non Leggenda

La Bibbia Aveva Ragione – La Bibbia è Storia, non Leggenda

2 Volumi

Autore/i: Keller Werner

Editore: Garzanti Editore

prefazione di Giuseppe Ricciotti, traduzione dal tedesco di Guido Gentilli, titolo originale: Und die Bibel hat doch Recht.

vol. 1 pp. XVI-198, vol. 2 pp. 199-410, 76 ill. in b/n, 56 tavv. b/n f.t., Milano

La Bibbia aveva ragione! Inseguendo, tra i segreti emersi dai profondi strati della terra e tra i cumuli di macerie dei più remoti centri abitati, le prove della veridicità storica della Bibbia, Werner Keller ha scoperto che il Libro dei Libri non è soltanto la storia della redenzione deH’uomo, ma anche storia nel senso reale del termine, e non leggenda. Ogni frammento di costruzione, ogni oggetto affiorato sono «pagine di calendario», che offrono inaspettate concordanze con date, eventi, toponomastica e con le stesse parole della Bibbia. Da queste lunghe, appassionate ricerche Keller ha ricavato un libro rivelatore, che è insieme una cronaca «quotidiana» di lontani millenni, di una suggestione a cui nessuno, scettico o credente, può sottrarsi. Un’opera che è stata venduta in tutto il mondo in milioni di copie.

Werner Keller è nato nel 1909. Valente giornalista, si è occupato soprattutto di archeologia e di storia dell’umanità. Deve la sua fama soprattutto a questo libro e a La civiltà etrusca (1971).

La Possessione Diabolica

La Possessione Diabolica

Autore/i: Balducci Corrado

Editore: Edizione CDE

prefazione di Emilio Servadio, prefazione e introduzione dell’autore.

pp. 258, Milano

Questo libro rappresenta un’assoluta novità, molto attesa da quando si è venuta affermando la scienza dell’occulto. L’opera si apre con tre episodi che costituiscono il meglio di questo ultimo secolo in tema di indemoniati. Testimone del più recente, l’Autore, con stile scorrevole, logico e facile, conduce il lettore attraverso i meandri della teologia, della psichiatria e della parapsicologia, per proporgli poi le direttive atte a scoprire, tra i tanti, i rari casi davvero demoniaci. Particolarmente oggi, in un fanatismo di articoli, scritti, dibattiti e film, chiunque desideri una spiegazione chiara nel mondo tenebroso dei diavoli, dei posseduti e degli esorcisti e voglia porsi in grado di giudicare con competenza, non può fare a meno di questo libro, scritto da uno dei più noti ed esperti demonologi.

Il libro si apre con tre episodi che, per la ricchezza delle manifestazioni, la straordinarietà dei fenomeni e la serietà della documentazione, rappresentano il meglio di quest’ultimo secolo in tema di indemoniati.
L’Autore, testimone di uno dei tre casi, per dare una risposta ai molti interrogativi che insorgono spontanei e pressanti, affronta con stile facile e con logica scorrevole un argomento estremamente arduo e complesso.
La teologia è chiamata a precisare i termini del problema per meglio introdurre nell’indagine scientifica, la quale si snoda attraverso la psichiatria e la parapsicologia, scienze ambedue necessarie per poter giudicare la complessa fenomenologia dell’indemoniato.
Da un’appropriata e originale sintesi del materiale scientifico scaturisce una linea direttiva che permette di scoprire gli eventuali, rari casi veramente demoniaci, tra i tanti che non lo sono, pur simulandoli in maniere a volte sorprendenti. Il criterio diagnostico è del tutto nuovo nella sua formulazione, e tale da poter essere presentato come il solo vero criterio idoneo a giudicare, poiché non legato al tempo e non subordinato alle sorprendenti conquiste nel campo del progresso scientifico.
L’opera si presenta quindi come una novità assoluta, molto attesa negli ultimi anni, che hanno visto affermarsi e consolidarsi la scienza del paranormale.
Oggi, poi, certi problemi diventano di giorno in giorno più noti e palpitanti per il grande pubblico, favoriti da un crescendo di articoli, scritti, dibattiti e film, resi spesso più inquietanti da quel fanatismo facile a insorgere di fronte al meraviglioso e al misterioso.
Chiunque, pertanto, desideri un po’ di luce nel mondo tenebroso dei diavoli, dei posseduti e degli esorcisti e chi voglia mettersi in grado di leggere e giudicare con competenza sull’argomento non può fare a meno di questo libro, scritto da uno dei più noti ed esperti demonologi.

Corrado Balducci (1923-2008) laureatosi in filosofia, teologia, diritto canonico e civile ampliò la sua formazione scientifica dedicandosi allo studio della psichiatria e della parapsicologia. Nel 1959 apparve una sua voluminosa opera dal titolo Gli indemoniati. Scrisse numerosi articoli su giornali e riviste e collaborò a diverse enciclopedie. Oltre a varie conferenze tenute in Italia e all’estero, partecipò a interviste, tavole rotonde e congressi. Monsignor Balducci è stato senza dubbio uno dei più noti ed esperti demonologi e la massima autorità in materia di possessione diabolica.

Bermuda: Il Triangolo Maledetto

Bermuda: Il Triangolo Maledetto

Titolo originale: The Bermuda Triangle

Autore/i: Berlitz Charles

Editore: Edizione CDE

traduzione di Rosanna Pelà.

pp. 226, nn. tavv. e ill. b/n, Milano

Una nave «fantasma», abbandonata in alto mare, viene trovata senza traccia alcuna né dei passeggeri né dell’equipaggio. Una squadriglia di aeroplani della Marina, insieme con un aereo di soccorso, scompare nel corso di un’abituale missione di addestramento. Una nave affondata riemerge dalla sua tomba sotto il mare. Queste inspiegabili sparizioni, o apparizioni, non sono tratte da un film di fantascienza, ma sono realtà documentate che costituiscono uno dei più. grandi misteri insoluti del nostro tempo, il Triangolo delle Bermude: quell’area dell’Atlantico occidentale, al largo della costa sud est degli Stati Uniti, dove più di cento navi e aeroplani e mille persone sono letteralmente svaniti nell’aria. Forse l’avrete sentito chiamare il Triangolo Maledetto, o il Mare della Scalogna, o il Triangolo del Terrore, o il Cimitero dell’Atlantico. Ad ogni modo, si tratta di uno dei fenomeni più imbarazzanti della natura: un’area nell’Atlantico dove aeroplani e navi, di cui molti in vista della terra, sembrano passare in un’altra dimensione. In Bermuda: il triangolo maledetto (500.000 copie in edizione originale, 2.750.000 copie in edizione economica, numero uno assoluto dei best-seller 1975 negli Stati Uniti, tradotto e pubblicato in tutto il mondo) l’autore esamina molte delle misteriose e continue scomparse ed espone inquietanti teorie sulle strane forze che potrebbero agire in quella zona. Forse i numerosi UFO, che sono stati avvistati nell’area, rapiscono aeroplani e portano in altre galassie campioni della nostra civiltà. Forse esistono forze magnetiche sconosciute, prodotte da fonti di energia di culture antichissime e molto avanzate, che provocano deformazioni tempo-spazio e trasportano aerei e navi in altri mondi. O forse le sparizioni sono in qualche modo connesse con il perduto continente dell’Atlantide. Il libro riporta anche interviste con persone faticosamente scampate ai pericoli del Triangolo Maledetto e la preziosa testimonianza di un uomo che sperimentò due volte le sue catastrofiche forze e sopravvisse per raccontarla. In questo straordinario volume Charles Berlitz, un uomo con una profonda conoscenza degli inesplicabili misteri del nostro pianeta, dimostra che l’universo non è soltanto più misterioso di quello che immaginiamo, ma anche più misterioso di quanto possiamo immaginare.

Fabbricanti di Universi – Edizione Integrale

Fabbricanti di Universi – Edizione Integrale

Titoli originali The Maker of Universes – The Gates of Creation – A Private Cosmos – Behind the Walls of Terra

Autore/i: Farmer J. Philip

Editore: Casa Editrice Nord

prima edizione, prefazione di Roger Zelazny, traduzioni Ugo Malaguti, Vittorio Varacca, Luigi Dancelli, Gianpaolo Cossato e Sandro Sandrelli, collana: Cosmo Classici della Fantascienza – Serie Oro direttore responsabile Gianfranco Viviani.

pp. 660, Milano

Migliaia di anni fa, la razza dei Signori scoprì i massimi segreti della natura: l’immortalità, la creazione della vita in laboratorio e addirittura il modo di fabbricare interi mondi: veri universi in miniatura, popolati di individui sottratti alla Terra o creati dalla loro scienza. Poi, nel corso dei millenni, la razza dei Signori entrò in decadenza, finché i pochi eredi di una grande civiltà finirono con l’arroccarsi nei loro mondi personali, rifiutando ogni contatto con l’esterno. Le testimonianze della loro presenza sono ancora tra noi, però, e non soltanto sotto forma di leggende, ma anche di strani e misteriosi manufatti che permettono di penetrare in altri universi: penetrarvi con rischio mortale, perché “I Signori non amano gli ospiti non invitati”. Uno di questi strumenti capaci di aprire le porte tra i mondi è capitato nelle mani di Robert Wolff, ed egli si trova inavvertitamente trasportato nel Mondo dei Livelli: un pianeta a forma di Torre di Babele, sui cui piani vivono i discendenti di antichissime civiltà terrestri. Il Signore che ne è assoluto padrone risiede nel palazzo più alto, sulla cima di un gigantesco monolito, e sorveglia da lontano i suoi sudditi. Wolff è deciso ad affrontarlo e a sfidare la sua collera attraversando tutto il pianeta, ma chi è il vero Signore del Mondo dei Livelli: è ancora colui che lo ha costruito inizialmente, oppure è un impostore, un super-criminale che si nasconde alla sua stessa razza? Una delle più affascinanti avventure della fantascienza e una delle opere più acclamate di Philip José Farmer. Ciclo dei Fabbricanti di Universi

Philip José Farmer (Terre Haute, 26 gennaio 1918 – Peoria, 25 febbraio 2009) è stato uno scrittore e autore di fantascienza statunitense, attivo dalla seconda metà degli anni quaranta fino alla morte nel 2009. Narratore eclettico, ironico e dissacrante, è noto per avere rotto il tabù del sesso in questo genere letterario con i suoi romanzi e i suoi racconti. Si è aggiudicato alcuni tra i maggiori riconoscimenti nel campo fantascientifico.

Copertina di Karel Thole.