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L’Antico Segreto del Fiore della Vita

L’Antico Segreto del Fiore della Vita

Seconda parte – La meditazione Mer – Ka – Ba

Autore/i: Melchizedek Drunvalo

Editore: Macro Edizioni

versione nuova, introduzione dell’autore, traduzione di Franz Winkler e Eugenia Ortolani.

pp. 280, nn. ill. b/n, Cesena (FC)

Questo testo, seconda parte tratta dal famoso seminario “Il Fiore della Vita” tenutosi pochi anni fa, intende prepararci al passaggio verso la quarta dimensione, che potrebbe essere imminente. Un nuovo mondo affiorerà attorno a noi e scomparirà tutto ciò che è artificiale, come, ad esempio, la plastica. I nostri corpi muteranno, per adattarsi alla nuova realtà, una realtà in cui qualsiasi cosa pensata, bella o brutta, si materializzerà subito.
Il passaggio avverrà in pochi giorni e molti si troveranno impreparati. Potrà aiutarci la Mer-Ka-Ba, qui spiegata, un’antica tecnica per sviluppare poteri eccezionali e controllare anima e corpo. Con essa, se ben compresa, potremo proteggerci da eventi negativi e azioni malevole, curare le malattie, influire sull’ambiente, viaggiare in mondi superiori e raggiungere persino l’immortalità.
Drunvalo ci aiuterà anche a capire, attingendo dalle antiche tradizioni esoteriche, soprattutto egizie ed atlantidee e alle conoscenze trasmessegli da angeli e spiriti guida, perché tutta la realtà sia una manifestazione della coscienza, perciò, come tale, soggetta a mutamenti di stato e come obbedisca alle leggi della Geometria Sacra, che sovrintendono all’intero Creato.
L’autore afferma, infine, che gli antichi sapevano che il mondo materiale è una creazione di Lucifero, il quale volle confrontare le proprie capacità con quelle di Dio, come fa un bambino quando cerca d’imitare il proprio genitore. Purtroppo, il male si è insinuato nella sua creazione e questo libro ci spiegherà perché.
Nel testo si parla, inoltre, dell’enigma dell’Immacolata Concezione, dei contatti con civiltà aliene, delle reali origini dell’uomo, del Leonardo esoterico e delle incredibili facoltà dei “nuovi bambini” della Terra.

Drunvalo Melchizedek è scienzato, fisico, matematico, inventore e ricercatore. Tiene conferenze e corsi in tutto il mondo. Collabora incessantemente a progetti per la coscienza e salvaguardia dell’ambiente. È un essere dal cuore immenso io cui scopo principale sulla Terra è quello di aiutare l’umanità a vivere in allegria e ricordare il nostro scopo di esistenza sulla terra.
Le esperienze della vita di Drunvalo Melchizedek suonano come un’enciclopedia di vari successi e realizzazioni sul sentiero dell’evoluzione umana. Ha studiato fisica e belle arti presso l’Università di California a Berkeley, ma lui personalmente sente che la sua formazione più importante è avvenuta dopo l’università.
Negli ultimi 25 anni ha studiato con l’aiuto di più di 70 maestri, che rappresentavano tutti i diversi modi di convinzione e comprensione religiosa, che gli hanno procurato una vasta gamma di conoscenza, di compassione e di accettazione.
Non solo la mente di Drunvalo è eccezionale, ma il suo cuore, la sua calda personalità, il suo amore per tutta la Vita vengono immediatamente compresi e percepiti da chiunque lo incontri. Già da qualche tempo ha portato la sua vasta visione al mondo attraverso il seminario “Il Fiore della Vita” e la meditazione della Mer­Ka­Ba.
Questo insegnamento abbraccia ogni area della comprensione umana, ed esplora lo sviluppo dell’umanità dalle antiche civiltà fino al presente, offrendo una visione chiara sullo stato di coscienza del mondo e su quello che è necessario per una transizione facile nel XXI.

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Introduzione

9) Lo spirito e la geometria sacra

10) La scuola misterica dell’occhio sinistro di Horus

11) Antiche influenze sul mondo moderno

12) La Mer-Ka-Ba, il corpo di luce umano

13) Le geometrie e la meditazione della Mer-Ka-Ba

14) La Mer-Ka-Ba e i siddhi

15) Amore e guarigione

16) I tre livelli del Sé

17) La dualità trascesa

18) Il cambiamento dimensionale

19) I nuovi bambini

La vita è grande

Nota per il lettore

La via alla verità

Bibliografia e referenze
Indice analitico

L’Antico Segreto del Fiore della Vita

L’Antico Segreto del Fiore della Vita

Prima parte

Autore/i: Melchizedek Drunvalo

Editore: Macro Edizioni

versione nuova, prefazione, nota e introduzione dell’autore, traduzione di Maria Fiorenza Quinzi.

pp. 256, nn. ill. b/n, Cesena (FC)

Una volta tutta la vita nell’universo riconosceva il Fiore della Vita come lo schema della creazione – il disegno geometrico che ci guida dentro e fuori l’esistenza fisica. Poi da uno stato di coscienza molto alto, siamo caduti nel buio dimenticando chi siamo. Per migliaia di anni il segreto è rimasto nascosto in antichi manufatti e in bassorilievi sui muri di tutto il mondo, codificato anche nelle cellule di tutta la Vita.
Ora stiamo per emergere da quel sonno, scuotendo quelle vecchie convinzioni che sanno di stantio dalla nostra mente, cominciamo ad avere una visione della luce dorata di quest’alba che sta fluendo attraverso le finestre della nostra percezione. Questo libro è una di queste finestre.
Qui, Drunvalo Melchizedek presenta, sotto forma di testo e con dei grafici, la prima parte del seminario “il Fiore della Vita”, chiarendo i misteri di come siamo entrati nell’esistenza, perché il mondo è così come è, e mostrando le energie sottili che permettono alla nostra consapevolezza di fiorire nella sua vera bellezza.
La Geometria Sacra è la matrice che si trova alla base del nostro essere e rivela l’ordine divino presente in ogni aspetto della nostra realtà. Possiamo scoprire questo ordine partendo dall’atomo invisibile fino alle infinite stelle, trovando noi stessi su ognuno di questi gradini. Questa informazione è una traccia, però tra le righe e i disegni sono nascoste le “gemme femminili” della comprensione intuitiva.

Drunvalo Melchizedek è scienzato, fisico, matematico, inventore e ricercatore. Tiene conferenze e corsi in tutto il mondo. Collabora incessantemente a progetti per la coscienza e salvaguardia dell’ambiente. È un essere dal cuore immenso io cui scopo principale sulla Terra è quello di aiutare l’umanità a vivere in allegria e ricordare il nostro scopo di esistenza sulla terra.
Le esperienze della vita di Drunvalo Melchizedek suonano come un’enciclopedia di vari successi e realizzazioni sul sentiero dell’evoluzione umana. Ha studiato fisica e belle arti presso l’Università di California a Berkeley, ma lui personalmente sente che la sua formazione più importante è avvenuta dopo l’università.
Negli ultimi 25 anni ha studiato con l’aiuto di più di 70 maestri, che rappresentavano tutti i diversi modi di convinzione e comprensione religiosa, che gli hanno procurato una vasta gamma di conoscenza, di compassione e di accettazione.
Non solo la mente di Drunvalo è eccezionale, ma il suo cuore, la sua calda personalità, il suo amore per tutta la Vita vengono immediatamente compresi e percepiti da chiunque lo incontri. Già da qualche tempo ha portato la sua vasta visione al mondo attraverso il seminario “Il Fiore della Vita” e la meditazione della Mer­Ka­Ba.
Questo insegnamento abbraccia ogni area della comprensione umana, ed esplora lo sviluppo dell’umanità dalle antiche civiltà fino al presente, offrendo una visione chiara sullo stato di coscienza del mondo e su quello che è necessario per una transizione facile nel XXI.

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Ringraziamenti

Prefazioni

Nota per il lettore

Introduzione

1) Ricordare il nostro antico passato

Come la caduta di Atlantide cambiò la nostra realtà
Raccolta di anomalie
La mia storia

2) Il segreto del fiore viene svelato

I tre templi di Osiride ad Abido
Il fiore della vita: geometria sacra
Dimensioni, armoniche, e l’universo a forma d’onda
Il tetraedro stella
La relazione tra la Terra e il Cosmo
Opinioni moderne sullo spostamento dei poli

3) Il lato più buio del nostro presente e passato

La nostra terra in pericolo
La storia del mondo

4) L’Evoluzione della coscienza interrotta e la creazione della griglia cristica

Come i lemuriani fecero evolvere la coscienza umana
L’evoluzione interrotta
La soluzione: la griglia della coscienza cristica

5) Il ruolo dell’Egitto nell’evoluzione della coscienza

Introduzione ad alcuni concetti di base
Il recupero e la guarigione della coscienza umana
Genesi, la storia della creazione

6) Il significato della forma e della struttura

Sviluppare lo schema della genesi
I solidi platonici
I cristalli

7) Il metro di misura dell’Universo: il corpo umano e le sue geometrie

Le geometrie all’interno del corpo umano
Le geometrie che circondano il corpo

8) Riconciliare la polarità tra il sistema Fibonacci e il sistema binario

La sequenza Fibonacci e la spirale
La soluzione del grafico polare

Appendice

Bibliografia e referenze
Referente per l’Italia

Sull’Autore

Nel Segno di Galileo: Erudizione, Filosofia e Scienza a Firenze nel Secolo XVII – I «Trattati Accademici» di Vincenzo Capponi

Nel Segno di Galileo: Erudizione, Filosofia e Scienza a Firenze nel Secolo XVII – I «Trattati Accademici» di Vincenzo Capponi

Autore/i: Caroti Stefano

Editore: Edizioni S.P.E.S. – Studio per Edizioni Scelte

premessa di Maria Falciani Prunai, appendice di Giuliana Alessandri e Maria Luisa Migliore.

pp. X-352, ill. b/n, Firenze

Dalla premessa di premessa di Maria Falciani Prunai:
«L’interesse e l’originalità del presente lavoro non è da ricercarsi solo nell’analisi di un aspetto non noto della cultura filosofica-erudita fiorentina degli anni ’60 del secolo XVII, ma anche – e per la biblioteca Riccardiana soprattutto – nel ruolo essenziale svolto dalla raccolta libraria di Vincenzio Capponi in questa ricerca […]. Allo studio segue la mostra […] diretta ad un pubblico più vasto di quello al quale è destinato il volume, anche se le opere esposte sono state selezionate sempre con estremo rigore per illustrare uno degli aspetti più rilevanti della biblioteca di Vincenzio Capponi.[…]»

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Premessa
Parte Prima
Il Cavaliere filosofo – Premessa [1-16]
Il Cavaliere filosofo [17-52]
La biblioteca [53-78]
Parte Seconda
I Trattati Accademici [79-102]
Il Trattato di Dio [103-178]
Il Trattato dell’anima [179-206]
Il Trattato del mondo [207-239]
Il Trattato degli spiriti [240-254]
Conclusioni [256-262]
G.Alessandri M.L.Migliore, Appendice. I libri filosofici di Vincenzio Capponi nella Biblioteca Riccardiana [263-336]
Indici
Indice di manoscritti
Indice dei nomi

La Città Perduta degli Incas

La Città Perduta degli Incas

Autore/i: Bingham Hiram

Editore: Cino del Duca

traduzione dall’inglese di Francesco Saba Sardi.

pp. 320, 59 foto b/n f.t., Milano

Quale fu il destino degli Incas allorquando, nel XVI secolo, i conquistadores travolsero l’impero del Perù, forse la più evoluta delle formazioni politiche dell’America pre-colombiana? Raccontano le cronache spagnole dell’epoca che l’ultimo Inca o imperatore. Coi sacerdoti e le Vergini del Sole, oggetto del culto ufficiale dell’impero, trovò ricetto in una misteriosa città-santuario tra le montagne della Cordillera Vilcabamba: Vitcos, estrema Tule di una civiltà al tramonto.
Ma dov’era Vitcos? Dove erano morte, in solitudine, le Sacre Donne, dopo che l’ultimo Inca, braccato per le foreste dagli Spagnoli, era stato condotto in catene a Cuzco e qui decapitato?
Toccò allo studioso americano Hiram Bingham la sorte di risolvere il secolare enigma con una fortunata scoperta: egli rintracciò e trasse dall’oblio e dal silenzio la ”città perduta degli Incas”; violò l’eterno sonno delle Vergini del Sole rannicchiate nei sepolcreti del Machu Picchu; forni un contributo notevolissimo all’archeologia e alla storia.
Questo libro contiene la storia della sua impresa, fornisce anche la risposta alla serie di quesiti che il lettore attento, l’uomo di studio, e il semplice curioso non possono fare a meno di porsi: come vivevano gli Incas? Com’era organizzato il loro impero? Da dove provenivano i sovrani che tanto filo da torcere diedero ai conquistadores? E’ un excursus sintetico, preciso, elegante e disinvolto, sulle usanze, la società, il destino degli Incas. Un dotto libro di alta cultura e insieme un affascinante romanzo che ha per tema la ”leggenda nera” di quegli Spagnoli i quali imposero all’America il duro dominio, il sanguinoso suggello della monarchia iberica.

Hiram Bingham, esploratore, scrittore, professore di un ”college”, ex governatore ed ex senatore del Connecticut, Hiram Bingham, dopo avere terminato gli studi a Yale e Harward, ha diretto cinque spedizioni archeologiche nel Sud America. Durante una di queste scopri Machu Picchu. Esplorando in lungo e in largo il Perù, ha scoperto resti di altre città Incas, ha tracciato la strada da Cuzco a Machu Picchu, ha raccolto le leggende degli indigeni ed ha studiato manoscritti del sedicesimo e diciassettesimo secolo.
Delegato degli Stati Uniti al primo Congresso scientifico Panamericana di Santiago del Cile, Bingham si interessa tuttora all’America Latina, tanto che attualmente è consigliere dell’Università di Yale per le collezioni sudamericane. Il governo peruviano ha dedicato al suo nome la nuova strada automobilistica per Machu Picchu.

Il Formaggio e i Vermi

Il Formaggio e i Vermi

Il cosmo di un mugnaio del ’500 – Un frammento perduto del passato, capace d’inserirsi «in una sottile, contorta, ma ben netta linea di sviluppo che arriva fino a noi».

Autore/i: Ginzburg Carlo

Editore: Giulio Einaudi Editore

prefazione dell’autore.

pp. XXXIV-196. Torino

Gli studiosi di storia hanno da tempo appreso che la storia è storia degli uomini, non dei «grandi», e che quando è possibile arrivare fino alla realtà quotidiana, meglio si decifra il passato, fino a coglierne con senso di immediatezza i problemi, le connessioni con l’oggi, la storia. In questo libro, Carlo Ginzburg ci dà l’analisi della visione del mondo di un mugnaio friulano mandato al rogo dall’Inquisizione alla fine del Cinquecento: non si tratta, però, di una dissertazione erudita. Sulla traccia di preziose indicazioni di Bachtin, siamo posti drammaticamente davanti alla dicotomia fra cultura dotta e cultura popolare e in pari tempo alla testimonianza non meno sorprendente della circolarità fra queste due culture, fino a un loro reciproco influenzarsi. Senza dubbio, «l’irriducibilità a schemi noti di una parte dei discorsi di Menocchio – il mugnaio friulano – fa intravedere uno strato ancora non scandagliato di credenze popolari, di oscure mitologie contadine. Ma ciò che rende piú complicato il caso di Menocchio è il fatto che questi oscuri elementi popolari sono innestati in un complesso di idee estremamente chiaro e conseguente, che vanno dal radicalismo religioso a un naturalismo scientifico», di cui è simbolo indicativo il paragone che il mugnaio istituisce fra la terra abitata e il formaggio pieno di vermi. «Io ho detto che… tutto era un caos – spiega il mugnaio all’attonito giudice ecclesiastico – cioè terra, aere, acqua et foco insieme; et quel volume, andando cosí, fece una massa, aponto come si fa il formazo nel latte, et in quel deventorno vermi, et quelli furno li angeli…» È una cosmogonia popolare che apre la porta ad aspirazioni utopistiche di rinnovamento sociale, ad attese millenarie di giustizia. Attraverso la sua brillante, paziente ricerca, Ginzburg ci offre un frammento perduto del passato, capace d’inserirsi «in una sottile, contorta, ma ben netta linea di sviluppo che arriva fino a noi».

Carlo Ginzburg, nato a Torino nel 1939, dopo aver a lungo insegnato a Bologna e negli Stati Uniti, ricopre attualmente la cattedra di Storia delle Culture europee alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Presso Einaudi ha pubblicato I benandanti (1966); Il nicodemismo (1970); Giochi di pazienza (1975, con Adriano Prosperi); Il formaggio e i vermi (1976); Indagini su Piero (1981); Miti emblemi spie (1986); Il giudice e lo storico (1991); Storia notturna. Una decifrazione del sabba (1998). Per Feltrinelli sono usciti Occhiacci di legno (1998); Rapporti di forza (2001); Nessuna isola è un’isola (2002) e Il filo e le tracce (2006).

Coscienza Inconscio e Individuazione

Coscienza Inconscio e Individuazione

Autore/i: Jung Carl Gustav

Editore: Bollati Boringhieri Editore

prima edizione, presentazione di Luigi Aurigemma, traduzione di Lisa Baruffi.

pp. 148, XXIV tavv. a colori, Torino

Al centro della teoria junghiana della psiche vi è l’ipotesi di una pulsione, più o meno vigorosamente presente nei singoli individui, che guida alla conoscenza di sé e alla realizzazione, lungo l’intero arco della vita, delle contraddittorie tendenze naturali. È, nella terminologia junghiana, il processo d’individuazione.
In questo libro Jung dice che è possibile riconoscere, nella serie dei mandala (raffigurazioni del simbolo unificatore) disegnati da un soggetto dotato di capacità pittoriche, la formulazione ‘ spontanea di tale innata pulsione. Jung commenta il racconto per immagini v dell’avventura psichica della sua paziente, e insieme aggiunge una prova della presenza nella psiche di una tendenza oggettiva. Questo può fare del vivere tutt’altro che uno smarrito errare tra piacere e dolore, tra illusioni e dubbie speranze, ma piuttosto un processo, che può condurre da uno stato di squilibrio e conflitto a uno stato di equilibrio cosciente, anche se difficile e sofferto.

Carl Gustav Jung (1875-1961) iniziò la sua attività nel 1900 nel famoso ospedale «Burghölzli» di Zurigo, sotto la guida di Eugen Bleuler, uno dei grandi maestri della psichiatria dinamica. Durante questi «anni di apprendistato» mise a fuoco la sua nozione di realtà psichica (teoria dei complessi autonomi) ed elaborò alcuni strumenti per la comprensione dei disturbi mentali (test di associazione verbale). Nel 1907 entrò in contatto con Freud, con cui stabilì uno stretto rapporto umano e scientifico, assumendo una posizione di primo piano nel movimento psicoanalitico, ma nel 1912 la pubblicazione di Trasformazioni e simboli della libido segnò la rottura del loro sodalizio e il distacco di Jung dalla psicoanalisi. Ne seguì un lungo periodo di «malattia creativa», caratterizzato da un serrato corpo a corpo con l’inconscio e le sue immagini archetipiche, di cui dà testimonianza Il Libro rosso. Esperienza decisiva da cui si cristallizzarono, negli anni della maturità, il sistema della psicologia analitica (dottrina dell’inconscio collettivo e degli archetipi, tipologia psicologica, energetica psichica e processo di individuazione, principio di sincronicità) e un’eccezionale messe di indagini storico-religiose, soprattutto nei campi dell’alchimia, dell’astrologia e del pensiero orientale. Le Opere di Jung sono pubblicate da Bollati Boringhieri a cura di Luigi Aurigemma (24 voll., 1965-2007).

Trattato della Pietra Filosofale

Trattato della Pietra Filosofale

Autore/i: San Tommaso D’Aquino

Editore: Giuseppe Brancato Editore

pp. 80, Catania

Il Trattato della Pietra Filosofale, preceduto da una Introduzione e seguito da un Trattato del medesimo autore su l’Arte dell’Alchimia, nelle quali opere sono rivelati i segreti per arrivare al Bene su questa Terra.

Parapsicologia e Psicoanalisi

Parapsicologia e Psicoanalisi

Autore/i: Si Ahmed Djohar

Editore: Borla

introduzione dell’autore, traduzione di Giovanni Pavan, revisione di Giuseppina Castiglia.

pp. 208, Roma

In un’epoca in cui il paranormale suscita prese di posizione estremistiche, si costata che scarseggiano opere psicoanalitiche che trattino questo tema, mentre vi è una notevole letteratura sull’argomento. La stranezza dei fenomeni paranormali è spesso tale che la loro credibilità e quasi subito messa in discussione. Ma è soprattutto per ragioni storiche e politiche che gli psicoanalisti si sono tenuti ampiamente a distanza da questo campo.
Il libro ripercorre la storia dei grandi movimenti di idee che hanno presieduto alla nascita della parapsicologia e alla sua esclusione dal campo della psichiatria e della psicoanalisi.
Di veramente rimarchevole questo excursus storico ha di essere osservato da un vertice psicoanalitico, cosicché vengono messi in risalto quei concetti delle teorie dei parapsicologi di tutti i tempi che hanno a che fare soprattutto con il rapporto tra psiche e psiche e tra psiche e materia nei suoi aspetti psicodinamici.
Numerosi casi clinici permettono di conoscere i fenomeni paranormali nella ricchezza delle loro manifestazioni. L’analisi che ne è stata fatta contribuisce a dar forma e corpo a ciò che era finora considerato come inteorizzabile, e mostra il ruolo del lavoro dell’inconscio nell’apparizione di questi fenomeni.
Djohar Si Ahmed, psicologa, psicoanalista, unisce a una accurata e vasta cultura psicoanalitica teorico-clinica la peculiarità di aver fondato un centro di ricerca e di insegnamento per l’addestramento alla telepatia. (Giuseppina Castiglia)

Il Triangolo Maledetto

Il Triangolo Maledetto

E altri misteri del mare

Autore/i: Gaddis Vincent

Editore: Armenia Editore

traduzione di Loredana Musso.

pp. 320, Milano

Chi non ha mai pensato, qualche volta, agli innumerevoli misteri che il mare custodisce gelosamente? E chi, almeno una volta, non ha sentito parlare di navi fantasma o di equipaggi scomparsi? Dove finisce la leggenda e dove invece comincia la realtà?
In questo libro ci sono tutti i veri, grandi misteri, ci sono gli strani, sconcertanti «appuntamenti» di navi, aerei e persone con un destino tragico e sconosciuto. Fatti inesplicabili, terrificanti, che non hanno una spiegazione logica o scientifica. Alcuni di essi sono talmente incredibili che ci costringono a considerare tutto in modo completamente nuovo. Perché la bara con il corpo di un uomo seppellito nel Texas fu trascinata in mare da un uragano e poi navigò, per più di 2000 miglia, fino a che raggiunse la spiaggia del villaggio in cui l’uomo era nato? Quale forza misteriosa spinse un vecchio piroscafo, senza equipaggio e a motori spenti, a rompere gli ormeggi e ad entrare in mare aperto la notte in cui il suo vecchio ed unico padrone morì? Come è possibile che una nave, con a bordo un equipaggio di morti, abbia superato il famoso Passaggio a Nord-Ovest, molti anni prima che il Passaggio fosse scoperto?
Come spiegare il mistero del Triangolo della Morte, il tratto dell’Oceano Atlantico vicino alle Bermude, punto di riferimento di diverse spedizioni di studiosi e scienziati per risolvere l’enigma delle inquietanti sparizioni di navi ed aerei?

Guarire dagli Attacchi di Panico

Guarire dagli Attacchi di Panico

Autore/i: Troiano Mario

Editore: Edizioni Scientifiche Ma.Gi.

pp. 136, Roma

Perché una malattia che si manifesta attraverso sintomi fisici così gravi ha, in realtà, le sue radici profonde nella sfera psichica?

Oggi un numero sempre maggiore di persone soffre di attacchi di panico. La patologia, potremmo dire, quasi endemica nella società odierna è strettamente collegata con l’incapacità sempre più diffusa di saper riconoscere e descrivere i propri sentimenti, con il saper individuare la differenza tra stati emotivi e sensazioni corporee e con la regolazione e il contenimento delle emozioni. Caratterizzato da un’intensa e profonda sensazione d’angoscia, di catastrofe imminente, di terrore e di paura, l’attacco di panico è accompagnato da problemi respiratori, aumento del battito cardiaco…

La storia del disturbo, le sue cause, la sua collocazione sul panorama degli altri disturbi d’ansia, i metodi terapeutici per affrontarlo nonché nozioni per la sua (possibilissima!) prevenzione è quanto offre al lettore questo volume da linguaggio chiaro ed esposizione limpida.

Mario Troiano, psicologo e psicoterapeuta, presidente dell’A.F.I. (Associazione Famiglie Italiane), direttore e vice presidente dell’I.E.I.P.E. (Istituto Europeo Internazionale di Psicologia dell’Emergenza), consulente tecnico del Tribunale Civile di Roma. Svolge attività clinica e di consulenza sui problemi della famiglia e della persona.

Come Sviluppare i Vostri Poteri Extrasensoriali

Come Sviluppare i Vostri Poteri Extrasensoriali

Una parapsicologa-sensitiva insegna le tecniche per esaltare le meravigliose forze psichiche nascoste in ciascuno di noi

Autore/i: Smith Susy

Editore: Casa Editrice Meb

traduzione di Melina Caudo.

pp. 232, Torino

Susy Smith è un nome molto noto nel mondo parapsicologico non solo statunitense. infatti, la Smith, oltre ad essere un’appassionata e stimata studiosa di problematiche paranormali è dotata anche di poteri notevoli di percezione extrasensoriale.
Grazie a questa veste di studiosa di se stessa, ha potuto approfondire più di chiunque altro tutti gli aspetti della fenomenologia parapsicologica, analizzando anche quelli non strettamente ortodossi e riconosciuti dalla parapsicologia ufficiale, quali, ad esempio, lo spiritismo, la reincarnazione, la possessione e molti altri.

Susy Smith è la persona ideale per la stesura di questo libro.
Parapsicologa ed al tempo stesso sensitiva, conosce ogni aspetto della percezione sensoriale, anche i più inconsueti.
Per la Smith ciascuno di noi ha la possibilità di sviluppare le potenzialità tremende della sua personalità, previo un allenamento continuo, seguendo suggerimenti di insegnanti e precettori validi. La conquista delle facoltà ESP (Extra Sensory Perception), infatti non può avvenire facilmente e senza fatica. Proprio perché si tratta di poteri eccezionali e grazie ai quali la vita di un uomo può mutare radicalmente, poterli utilizzare a piacere deve essere frutto di una costante applicazione.
In queste pagine ciascuno di noi potrà trovare consigli ed insegnamenti utilissimi, oltre che pratici, per realizzare la propria potenzialità psichica. Gli esempi citati e la documentazione segnalata in grande quantità sono affascinanti, interessantissimi, apparentemente fuori dal mondo; ed invece sono di questo mondo, devono soltanto ancora essere compresi.
A questo proposito suonano più che mai valide le parole di S. Agostino che dice: “I miracoli non sono contrari alla natura, bensì contrari soltanto a ciò che noi conosciamo di essa”.

I Poteri Ignoti dell’Uomo

I Poteri Ignoti dell’Uomo

Finalmente tutti i fenomeni paranormali esaminati scientificamente – Ipnosi – Spiritismo – Psicometria – Radiestesia – Telecinesi – Bilocazioni – Levitazioni – ESP – Magnetismo – Guaritori – Agopuntura – Le placche di Calligaris – I raggi cerebrali di Cazzamalli – Gli esperimenti di Vasiljev

Autore/i: Bardelli Umberto

Editore: Casa Editrice Meb

premessa e introduzione dell’autore.

pp. 248, ill. b/n, Torino

Tutti noi, uomini della strada, cioè non specialisti in parapsicologia o studiosi di fenomeni paranormali, ci chiediamo spesso se veramente l’uomo è dotato di poteri a lui ignoti che gli permettono di «trasmettere» ad altri il suo pensiero, di «leggere» nel passato, nel presente e nel futuro, di «spostare» oggetti a distanza, di «evocare» spiriti di trapassati, di «scoprire» giacimenti d’acqua o di minerali con l’ausilio di un bastoncino di legno o di un pendolino, di «curare» senza l’aiuto di alcuna medicina, di «spostarsi» nello spazio con la sua «anima» senza portarsi appresso il suo corpo, di eseguire «trasformazioni» sulla materia. In breve ci domandiamo se è vero che alcuni uomini sono capaci di compiere delle azioni considerate soprannaturali e se i loro poteri sono latenti e sviluppabili in tutti noi.
L’Autore, scienziato di chiara fama laureato in ingegneria al Politecnico di Milano, dopo aver svolto una seria e profonda indagine nel mondo della parapsicologia, con mente scientifica, ma sgombra da preconcetti, descrive in questo libro tutti i fenomeni paranormali; citando fatti concreti e proponendo ipotesi affascinanti vi accompagna in un meraviglioso viaggio nell’ignoto.

Umberto Bardelli è nato a Milano il 12 Maggio 1903 e da molti anni vive ed opera a Torino.
Laureatosi in ingegneria meccanica ed elettronica al Politecnico di Milano nel 1926, nel 1928-29 si trasferì in Romania presso società inglesi ed americane per studiare i metodi di ricerca. di estrazione e di trasporto del petrolio. Rientrato in Italia si trasferì a Torino ove riprese tale attività alle dipendenze di una grande industria automobilistica torinese.
ricordando i pionieri dell’automobilismo Ceirano e Bugatti, a lui familiari perché il padre ne era il rappresentante; successivamente, prima della seconda guerra mondiale. si dedicò alle esportazioni di tale industria verso il Giappone ed altri paesi. Durante il conflitto venne inviato in Persia e nei paesi balcanici ad effettuare ricerche minerarie di metalli indispensabili alla produzione bellica e vi rimase. specialmente in Jugoslavia. per tutto il tempo in cui si formarono gli attuali schieramenti politico-economici.
Nel crogiolo di razze germano-slave-latine presenti nei Balcani. ancora influenzate dalle antiche occupazioni musulmane. egli si formò alla comprensione di tutti quei fenomeni paranormali che già furono oggetto di studio dei popoli d’Oriente. In seguito volle indagare sulla natura di tali fenomeni con spirito scientifico moderno. studiando e sperimentando egli stesso le tecniche ed i metodi messi a punto da altri e inventandone dei nuovi In questo libro vi è il frutto del suo lavoro: con esso egli intende dare una visione complessiva di tutto ciò che oggi è oggetto di studio della parapsicologia, proporre delle nuove metodiche di indagine e nuove ipotesi interpretative.

La Pittura Cinese

La Pittura Cinese

Autore/i: Bussagli Mario

Editore: Fabbri Editori

pp. 158, nn. ill. e tavv. a colori, Milano

“Fuori d’Europa la tradizione pittorica più viva, più ricca di valori estetici e di problemi genialmente risolti è, senza dubbio, quella cinese. Da tempo, ormai, essa ha attratto, sia pure saltuariamente, l’attenzione e la curiosità del mondo occidentale che, soprattutto in principio, non esitò a valutarla stabilendo un impossibile confronto fra le proprie capacità tecniche e compositive e quelle degli artisti cinesi. Se Marco Polo, osservatore acuto e meravigliato degli splendori del Cataio (la Cina dei Mongoli), non parla affatto dei grandi pittori cinesi del suo tempo, Padre Matteo Ricci (1552-1610), primo missionario cattolico alla corte di Pechino (dal Gennaio 1601), dopo aver riconosciuto le straordinarie qualità naturali dei pittori cinesi, affermava che non potevano competere con quelli europei perché « non sanno pingere con olio, né dar ombra alle cose che pingono ».[…]”

Le Origini Occulte del Nazismo

Le Origini Occulte del Nazismo

Il Terzo Reich e le Società segrete

Autore/i: Alleau René

Editore: Edizioni Mediterranee

introduzione di Gianfranco de Turris, introduzione dell’autore, traduzione di Riccardo Leveghi.

pp. 304, 40 tavole b/n f.t., Roma

Nessuna spiegazione classica può rendere veramente l’idea di quello strano fenomeno che fu il nazismo. Come è potuto accadere che Adolf Hitler sia riuscito a soggiogare per dieci anni e più, il popolo tedesco? La dottrina che egli difendeva nei suoi scritti e nei suoi discorsi era scarna di contenuti; ma Hitler esercitava un potere quasi magico sulle folle e traeva la sua ispirazione da miti ancestrali e dai riti delle società segrete che sono state sempre numerose in Germania. Indagando sul fenomeno, si è giunti alla scoperta che sia Hitler, sia Rudolf Hess, sia i principali fondatori del partito nazionalsocialista, appartenevano ad una misteriosa setta, la Società Thule, alla quale un singolare personaggio, Rudolf von Sebottendorff aveva trasmesso le conoscenze magiche delle confraternite razziste turche. Il libro svela in un affresco sorprendente, i meccanismi segreti di questo grande sogno storico.

René Alleau (1917-2013) è stato uno scrittore e storico francese, che ha pubblicato svariate opere sul simbolismo e l’alchimia, ma anche sulle società segrete e sull’occultismo. Ha diretto la collana Bibliotheca hermetica delle éditions Denoël che pubblicò testi antichi ed alla quale collaborarono i grandi nomi dell’alchimia.

Storia Universale del Cuore

Storia Universale del Cuore

Erotica – Simboli – Chirurgia – Fisiologia – Psicologia

Autore/i: Lewinsohn Richard

Editore: Sugar Editore

unica edizione, traduzione di Francesco Saba Sardi.

pp. 434, nn. tavv. b/n f.t., Milano

Specialista nella ricerca di argomenti sempre più nuovi e curiosi di sviscerare nei suoi libri, questa volta Richard Lewinsohn si è rivolto al cuore: una storia del cuore come simbolo e come organo naturale; nello stesso tempo una storia dell’erotica: nel corso dei secoli infatti gli uomini hanno visto nel cuore non solo la funzione fisica, ma anche la sede dei sentimenti. Di tempo in tempo, il cuore è stato il punto di partenza di intere letterature, oppure è stato chiamato sprezzantemente soltanto « motore vitale»; è stato simbolo della magia e delle pratiche d’amore; con l’evolversi della chirurgia, è stato studiato sempre più a fondo, fino ad essere raggiunto da sonde, nel centro stesso della vita. Richard Lewinsohn ha esteso le sue ricerche a tutti gli sviluppi storici, che hanno avuto come protagonista il cuore; come sempre nei suoi libri, ha portato alla luce un gran numero di notizie interessanti e finora sconosciute.
Richard Lewinsohn è uno dei migliori di quel gruppo di scrittori tedeschi, che ha saputo toccare il pubblico trattando argomenti che finora convenzionalmente erano stati ritenuti di scarso interesse o, per meglio dire, di interesse specializzato, e di cui basterebbe citare Ceram (Civiltà sepolte) e Werner Keller (La Bibbia aveva ragione).
Lewinsohn vive in Germania; presso l’editore Sugar ha pubblicato Storia dei costumi sessuali, già arrivato alla terza edizione.
Nella sovracoperta: particolare di un disegno di Meister Casper, 1470 (La nascita di Venere).

Il Sublime

Il Sublime

Autore/i: Dionigi Longino

Editore: Rusconi

prima edizione, introduzione, prefazione, note e indici di Elisabetta Matelli, presentazione di Giovanni Reale.

pp. 228, Milano

Il trattato sul Sublime, un piccolo gioiello della letteratura greca di età imperiale, contiene una delle più antiche, e senz’altro la più importante, riflessione classica sulla natura della bellezza letteraria, rappresentata dalla parola hýpsos, «vetta» o «apice», e metaforicamente «sublime».
Il fine dell’opera è didattico e pratico: l’autore si propone infatti di insegnare «come noi possiamo elevare le nostre doti naturali» al punto da poter creare un’opera così elevata che innalzi alla propria vertiginosa altezza l’animo di un lettore o di un ascoltatore. I suoi precetti non sono meramente tecnici: li sostanziano infatti due attitudini naturali quali la magnanimità (che si apre ad una prospettiva metafisica) e la passione. Ma di più: come già osservò il primo traduttore francese dell’opera, N. Boileau (1674), en parlant du Sublime, il est lui-mesme tres-sublime.
L’Antichità classica e il Medioevo non si mostrarono generosi verso questo testo, a noi giunto attraverso un unico manoscritto bizantino, per di più lacunoso. Fu solo la traduzione del Boileau, poco più di un secolo dopo la prima edizione a stampa dell’originale greco (F. Robortello, 1554), che diede il via alla fortuna del Sublime e al suo impatto sulle teorie estetiche dell’età moderna. Proprio l’importanza vieppiù riconosciuta a questo antico trattato dalle moderne teorizzazioni sul Sublime rendeva necessarie una traduzione e un’esegesi che il più possibile si attenessero con fedeltà al testo greco, cercando di evitare ogni deviazione anacronistica: questo è stato appunto il fine principale della traduzione e del commento del Sublime di E. Matelli.
La curatrice ha già pubblicato articoli sull’idea di natura nel Sublime («Aevum Antiquum», I, 1988) e sui procedimenti logici, la tecnica dimostrativa e gli artifici retorici dell’opera («Aevum», LXII, 1988), oltre a un ampio studio rigorosamente filologico sulla struttura e lo stile dell’opera («Aevum», LXI, 1987) e può a buon diritto essere considerata uno dei migliori esperti di questo trattato. La Matelli premette alla traduzione, condotta sulla edizione oxoniense del Russel, un ampio e originale studio introduttivo, volto a evidenziare e svolgere le notizie e i dati del testo, senza sovrapporvi tematiche e criteri d’interpretazione ad esso estranei. Particolare sforzo è stato applicato al tentativo di collocare precisamente l’autore nella sua propria dimensione politica e culturale (il nome stesso, Dionigi Longino, si sostiene potrebbe essere autentico) e di mostrare che non solo egli scrive come teorizza, ma anche come il suo stile sia la miglior chiave interpretativa del suo pensiero.
Oltre a un’ampia bibliografia, le numerose note di commento illustrano i passi più difficili e le frequenti citazioni da autori antichi con cui Longino sostanzia la sua meditazione retorica ed estetica.
In sintesi il lavoro si presenta come un solido punto di riferimento per studiosi di estetica sia antica che moderna e per chiunque sia interessato a conoscere questo importante trattato.

Scritti sulla Storia della Astronomia Antica – Tomo II

Scritti sulla Storia della Astronomia Antica – Tomo II

Parte prima – Scritti editi

Autore/i: Schiaparelli Giovanni

Editore: Mimesis Edizioni

ristampa dell’edizione bolognese del 1926, premessa di Antonio Panaino, prefazione di Luigi Gabba.

pp. 402, ill. b/n, Milano

Lo studio dell’astronomia antica, come quello delle dottrine di carattere mantico e astrologico ad essa connesse, costituisce un capitolo importante per la conoscenza di aspetti fondamentali di civiltà lontane nello spazio e nel tempo. Inoltre, offre elementi essenziali per la comprensione dei rapporti e degli scambi culturali avvenuti nell’Antichità e nel Medioevo. Le grandi conoscenze matematiche e astronomiche maturate nel mondo mesopotamico ebbero un influsso diretto su molte civiltà, come quelle greca, ebraica, indiana e iranica. Tali dottrine saranno di volta in volta rielaborate dalle singole civiltà, attraverso le sistematizzazioni geometrizzanti del mondo greco e l’apporto teorico del modello fisico aristotelico, gli influssi ermetici ed egizi (si pensi soltanto ai decani), le rielaborazioni indiane relative alla dottrina dell’anno cosmico o il ciclo Giove-Saturno dell’Iran sasanide. In questo senso lo studio del pensiero scientifico antico e delle forme di predizione ad esso inerenti ci mostra uno degli aspetti più chiari dell’unità culturale del mondo antico, dove Oriente e Occidente non sono separati da un confine marcato, ma operano come due poli di scambio nel contesto del grande continente eurasiatico.

Giovanni Schiaparelli (1834-1910), astronomo di fama mondiale, nonché direttore della Specola di Milano, è stato anche uno dei più eminenti storici dell’astronomia antica. I suoi tre volumi di Scritti sulla Storia della astronomia antica sono tuttora una delle opere imprescindibili per chiunque voglia occuparsi dell’origine dell’astronomia.

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I. Astronomia dei Greci (1. Le sfere omocentriche di Eudosso, di Callippo e di Aristotele – 2. Origine del sistema planetario eliocentrico presso i Greci – 3. Rubra Canicula. Considerazioni sulla mutazione di colore che si dice avvenuta in Sirio – 4. Rubra Canicula. Nuove considerazioni sulla mutazione di colore che si dice avvenuta in Sirio – 5. Sui Parapegmi o Calendari astrometeorologici degli antichi). – III. Appendice. Rassegne bibliografiche. Traduzioni (1. Cenno sui recenti studi del Dr. Cantor sulla Storia dell’Agrimensura – 2. Sulla nuova Storia delle Matematiche pubblicata dal Prof. M. Cantor – 3. A proposito di un nuovo trattato di Cronologia astronomica – 4. A proposito di una storia dei sistemi planetari da Talete a Keplero – 5. Albatenio – 6. Studi Greco-Indiani).

Scritti sulla Storia della Astronomia Antica – Tomo I

Scritti sulla Storia della Astronomia Antica – Tomo I

Parte prima – Scritti editi

Autore/i: Schiaparelli Giovanni

Editore: Mimesis Edizioni

ristampa dell’edizione bolognese del 1925, premessa di Antonio Panaino, prefazione di Luigi Gabba.

pp. VIII-472, Milano

Lo studio dell’astronomia antica, come quello delle dottrine di carattere mantico e astrologico ad essa connesse, costituisce un capitolo importante per la conoscenza di aspetti fondamentali di civiltà lontane nello spazio e nel tempo. Inoltre, offre elementi essenziali per la comprensione dei rapporti e degli scambi culturali avvenuti nell’Antichità e nel Medioevo. Le grandi conoscenze matematiche e astronomiche maturate nel mondo mesopotamico ebbero un influsso diretto su molte civiltà, come quelle greca, ebraica, indiana e iranica. Tali dottrine saranno di volta in volta rielaborate dalle singole civiltà, attraverso le sistematizzazioni geometrizzanti del mondo greco e l’apporto teorico del modello fisico aristotelico, gli influssi ermetici ed egizi (si pensi soltanto ai decani), le rielaborazioni indiane relative alla dottrina dell’anno cosmico o il ciclo Giove-Saturno dell’Iran sasanide. In questo senso lo studio del pensiero scientifico antico e delle forme di predizione ad esso inerenti ci mostra uno degli aspetti più chiari dell’unità culturale del mondo antico, dove Oriente e Occidente non sono separati da un confine marcato, ma operano come due poli di scambio nel contesto del grande continente eurasiatico.

Giovanni Schiaparelli (1834-1910), astronomo di fama mondiale, nonché direttore della Specola di Milano, è stato anche uno dei più eminenti storici dell’astronomia antica. I suoi tre volumi di Scritti sulla Storia della astronomia antica sono tuttora una delle opere imprescindibili per chiunque voglia occuparsi dell’origine dell’astronomia.

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I. Astronomia dell’antico Oriente – 1. Osservazioni e calcoli dei Babilonesi sui fenomeni del pianeta Venere – 2. Le opposizioni di Marte secondo gli osservatori babilonesi – 3. I primordi dell’astronomia presso i Babilonesi – 4. I progressi dell’astronomia presso i Babilonesi – 5. Interpretazione astronomica di due passi nel libro di Giobbe – 6. Appendice: I nomi dei punti cardinali e dei venti presso gli Ebrei – 7. L’astronomia nell’Antico Testamento – 8. Il nome del calendario rituale ebraico. – II. Astronomia dei Greci – 1. Opinioni e ricerche degli antichi sulle distanze e sulle grandezze dei corpi celesti. Loro idee sull’estensione dell’Universo visibile – 2. I precursori di Copernico nell’antichità (I Pitagorici – Filolao ed Iceta – Platone – Eraclide Pontico ed Ecfanto – Aristarco e Seleuco – Aryabahtta e Prihùdaca – Swami).

Una Vita sul Sentiero di Guerra

Una Vita sul Sentiero di Guerra

Autobiografia di un capo crow

Autore/i: Molti Trofei

Editore: Rusconi

prima edizione, a cura di Giorgio Spina, prefazione di Frank B. Linderman, traduzione dall’inglese di Annamarcella Falco Tedeschi.

pp. 272, Milano

Dalla cavità uscivano i bisonti, maschi, femmine, piccoli: innumerevoli. La pianura nereggiava. Grandi mandrie di bisonti, senza fine, si riversavano nell’aperta pianura. Quando infine non ne uscirono più, tutti gli altri già fuori erano spariti, tutti! Poi dalla cavità uscirono maschi, femmine, piccoli: in numero incalcolabile. Anche questi si sparpagliarono per le pianure. Molti si accosciarono, ma non come fanno i bisonti, e muggivano in modo diverso, e diverse erano anche le code. Non erano bisonti, erano bestie venute da un altro mondo…
Vedevo una foresta buia. Si avvicinava velocemente un uragano. Vidi radunarsi i Quattro Venti per colpire la foresta.
Quando si lanciarono all’assalto, mi coprii il viso col braccio.
Vidi i begli alberi contorcersi come fili d’erba e crollare. Dov’era stata la grande foresta, adesso era rimasto in piedi un unico albero, alto e diritto.
«Molti Trofei ha fatto un grande sogno», disse Orso Giallo.
«Gli è stato detto che nel corso della sua vita vedrà sparire per sempre i bisonti, e che al posto dei bisonti verranno sulle Pianure i maschi, le femmine e i piccoli delle mandrie dei Visi Pallidi… I Quattro Venti rappresentano i Visi Pallidi e coloro che li aiuteranno nelle loro guerre. Gli alberi della foresta sono le tribù di queste vaste Pianure. L’unico albero che i Quattro Venti hanno lasciato in piedi rappresenta la nostra gente, l’unica tribù delle Pianure che non ha mai fatto guerra ai Visi Pallidi».

Molti Trofei, vecchio capo indiano dei Crow, rievoca in questo libro una singolare vicenda tribale che si inserisce come una tessera insolita nel variopinto mosaico dell’epopea del West.
È la storia di una popolazione di Pellerossa in lotta continua per la propria sopravvivenza, non tanto per arginare l’implacabile avanzata dell’Uomo Bianco, quanto per difendere le sue terre e le sue fonti di alimentazione dalle altre tribù di Indiani del Nordovest. Inferiori di numero rispetto alle altre grandi famiglie pellerossa, invidiati da tutti per l’abbondanza di bisonti, alci, pecore selvatiche e altri animali ricercati per le loro pellicce, i Crow furono da sempre in guerra con Sioux, Cheyenne, Arapaho, Piedineri, Picuni e Testepiatte. Uno contro cento, riuscirono però sempre a ricacciare i nemici dai loro terreni di caccia, a ripagare a usura i furti continui di cavalli.
Quando giunse l’Uomo Bianco, a differenza delle altre tribù che, forti del loro numero, vollero contendergli passo per passo l’avanzata verso il West, i Crow gli furono alleati: non perché amassero il nuovo invasore, ma per un preciso e lungimirante calcolo politico. Convinti della sua invincibilità, a differenza dei Sioux, Cheyenne e Arapaho, la cui disperata resistenza finì col provocarne lo sterminio, i Crow preferirono scendere a patti con l’Uomo Bianco, ricercare la via del compromesso e della convivenza, illudendosi di assicurare a se stessi e alle generazioni future lo spazio per esistere.
Sul filo di queste vicende si snodano le avvincenti memorie che il vecchio Molti Trofei evoca a Frank B. Linderman sul finire degli anni Venti, a breve distanza dalla morte avvenuta il 4 marzo 1932.

I Miti delle Antiche Civiltà Messicane

I Miti delle Antiche Civiltà Messicane

Olmechi, Teotihuacani, Zapotechi, Maya, Toltechi, Aztechi

Autore/i: Morretta Angelo

Editore: Longanesi & C.

pp. 328, 58 fotografie b/n f.t., 100 ill. b/n, Milano

Questo libro presenta per la prima volta un panorama sintetico e divulgativo, quanto mai chiaro, delle sei grandi civiltà della Mesoamerica, secondo gli ultimi dati dell’archeologia, e”-non soltanto dal punto di vista cronologico ma anche culturale e mitologico. Ne risulta quindi quasi una guida fra le sfolgoranti immagini e figure simboliche tramandateci dal mondo degli Olmechi, Teotihuacani, Zapotechi, Maya, Toltechi, Aztechi sul grande arco geografico che dal settentrione e dal Messico centrale si ramifica sino a Guatemala, Yucatan, Salvador, Belize e Honduras, le cui culture sono si geneticamente unitarie ma anche fortemente differenziate.
Le stupende tanagre di Tlatìlco protostorica, il corrugato dio Giaguaro-Dualità, le teste dei giganti olmechi; l’immensa Piramide del Sole di Teotihuacàn dove nacque il famoso Serpente Piumato-Quetzalcoatl , e prevalse il Dio-Farfalla Quetzalpàpalotl; gli Sciamani-Danzanti zapotechi di Monte Alban; il fantastico scenario dei templi di Tikal, Palenque, Bonampak, Copàn, Quiriguà dei Maya classici, con le steli e i bassorilievi dei «Veri Uomini» ornati di glifi indicanti calcoli astronomici nonché il «fardello del Tempo» misurato in milioni di anni; la potenza tolteca di Tula e le sintesi maya-tolteche di Chichén-Itzà, Uxmal, Mitla; e infine le prepotenti divinità degli Aztechi imperiali predominanti a Tenochtitlàn capitale di Montezuma distrutta da Cortés… L’universo dell’antico Messico ci presenta davvero il «mysterium tremendum» di una mitologia sconcertante in cui il sublime è misto all’orrido e i più alti slanci dell’uomo in lotta con la natura si rivestono di una straordinaria originalità. L’opera è divisa in due parti: la prima narra succintamente la preistoria e la storia di questi popoli per i quali – come scrisse Octavio Paz – «tutto è dio», mentre la seconda ci offre un «Dizionario» alfabetico (illustrato, voce per voce, da disegni, riproduzioni, schemi esplicativi) delle culture mesoamericane con la «biografia» delle complesse divinità e un glossario dei concetti, dei termini linguistici,, degli oggetti della vita quotidiana e «cosmica», a seconda dei gruppi etnici e mitologici della regione. Completano l’opera ventiquattro tavole, con cinquantotto illustrazioni, relative ai principali monumenti e reperti artistici giunti sino a noi, nonché al Popol Vuh o «libro dei consigli», il massimo testo religioso dei Maya-Quiche.

Angelo Morretta, nato a Odessa da padre siciliano e madre romena, ha svolto tra le due guerre mondiali un’intensa attività culturale in Romania pubblicando parecchi romanzi e saggi. Stabilitosi in Italia nel 1951, è autore dei seguenti lavori: La resa dei conti (1957), Lo spirito dell’India (1960), Gli dei dell’India (1966; dal 1982 in questa stessa collana col titolo Miti indiani), Il pensiero Vedanta (1968), La parola e il silenzio (1970), Il Daimon e il Superuomo (1972), Manava Dharmasastra (1972), Aurobindo e il futuro dell’uomo (1974). Noto sinora come indologo e studioso qualificato delle antiche culture dell’India vedica e vedantica, negli ultimi anni si è dedicato alla conoscenza del mondo precolombiano, pur sempre dalla stessa prospettiva di una «antropologia del sacro», come si rileva dal suo Il quinto millennio (1979).