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Mario e il Mago – Le Teste Scambiate

Mario e il Mago – Le Teste Scambiate

Una Tragica Esperienza di Maggio (1929) – Leggenda Indiana (1940)

Autore/i: Mann Thomas

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

edizione integrale, romanzi brevi di Thomas Mann (Premio Nobel 1929), titoli originali: Mario und der Zauberer – Die Vertauschten Köpfe, traduzioni di Giorgio Zampa e Ervino Pocar.

pp. 272, Milano

Il demonico, la morte, il mito vengono mediati da Thomas Mann con l’ironia e la poesia. È cosi che nel racconto di “Mario e il mago” una platea di persone di varia età e collocazione sociale viene rappresentata in balia delle provocatorie esibizioni dell’illusionista Cipolla, un gobbo malefico, che si inebria della propria bravura e, gradino dopo gradino, giunge a mettere alla berlina tutti i sentimenti, osando illudere e deludere un giovinettoinfelice e innamorato che, liberatosi della suggestione, si vendicherà uccidendolo. Il gusto della cesellatura e, in questo caso, dell’immersione in una psicologia profondamente diversa da quella europea, appare poi nella meravigliosa favola de “Le teste scambiate”: storia di un’amicizia tra due giovani indiani che, con l’alleanza della morte, riusciranno a spuntarla sulle tentazioni dell’amore per un’unica donna. Si tratta di due racconti fantastici, e tuttavia coerenti con il grande affresco delle crisi della nostra epoca composto dal grande scrittore tedesco.

Thomas Mann nacque a Lubecca nel 1875. Di famiglia agiata assistette alla decadenza dell’azienda paterna sotto i colpi della spietata concorrenza dei primi monopoli tedeschi. Il destino di Mann, come anticipato da questa prima esperienza, sarà di vivere e rappresentare nella propria opera il processo di involuzione della civiltà borghese dal principio del secolo fino alle crisi che ancora travagliano il mondo. Dapprima impiegato presso un’agenzia di assicurazioni, Mann divenne poi redattore di un giornale satirico di Monaco e, dopo il successo dei “Buddenbrook”, “libero scrittore”. Nel 1929 gli fu assegnato il premio Nobel. All’avvento del nazismo emigrò prima in Svizzera e poi negli Stati Uniti di cui divenne cittadino insegnando all’università di Princeton. Quando anche in America l’involuzione maccartista urtò la sua sensibilità democratica, Mann ritornò in Europa e si stabilì in Svizzera. Morì il 12 agosto 1955 al Kantonsspital di Zurigo.

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Argomenti: Libri vari,

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