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Marconi, mio Padre

Marconi, mio Padre

Autore/i: Marconi Degna Paresce

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prima edizione.

pp. 340, 23 fotografie b/n f.t., Milano

Raramente una figlia riesce a parlare del padre con la serenità, l’obiettività, il distacco di cui dà prova Degna Paresce Marconi in questa biografia. Né la tenerezza e l’affetto filiale da un lato, né dall’altro le querelles familiari, connesse all’agitata e insieme distratta vita sentimentale e al secondo matrimonio di Marconi, fanno velo ad un’intelligenza acuta, che giudica senza condannare e senza adulare. Appoggiando con discrezione sul pedale delle memorie e delle leggende familiari, Degna Paresce Marconi ricostruisce in maniera vivace, fresca, gustosa la giovinezza e la prima metà della straordinaria carriera del padre; e, con tocchi più rapidi, ma significativi, e del tutto scevri di animosità, la stagione più tarda. La sua conoscenza profonda delle tradizioni familiari rinverdisce l’aneddotica, che poteva apparire consunta, intorno ai primi esperimenti di Guglielmo adolescente. Rivive davanti agli occhi del lettore un’Europa di fine Ottocento, tra ville di campagna e città, rivive il miracolo, in questo mondo di ieri, di un campanello che squilla nell’angolo di una stanza, nitido e penetrante, mentre nell’angolo opposto un ragazzo preme su un tasto telegrafico, e tra il tasto e il campanello che continua a squillare altro non c’è che l’aria. Nessun simbolo appare più adatto di quello squillo per indicare il nascere di un nuovo secolo, l’aprirsi di un’età. Per il carattere spettacolare delle sue realizzazioni, per le sue miste qualità di geniale inventore e uomo d’affari, lo stesso Marconi diventò presto un simbolo; nessuno scienziato del suo tempo fu circondato da cosi universale popolarità, e costretto a difendere il suo lavoro da tante interferenze; i suoi tratti reali sparirono, deformati dalla penna di apologeti e cronisti frettolosi. Con talento sottile e puntiglioso, Degna Paresce Marconi ha corretto l’immagine più divulgata, ha riordinato le tessere del puzzle complesso e inquietante che dove’ essere per lei bambina il celebre padre, ci ha dato il primo ritratto plausibile dell’uomo Marconi: un egocentrico nel senso non volgare della parola, assorto nel lavoro, nelle ricerche, negli affari, mondano e businessman per circostanze esterne, ma fondamentalmente votato alla solitudine, insieme troppo ragazzo e troppo adulto, affascinante da un lato e gelido dall’altro, un carattere difficile da decifrare, ricco, contraddittorio, sfaccettato, vivo.

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