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L’Ombra del Mondo – La Vita Quotidiana di un Reporter di Guerra

L’Ombra del Mondo – La Vita Quotidiana di un Reporter di Guerra

Autore/i: Affaitati Antonio

Editore: Ponte alle Grazie

introduzione dell’autore.

pp. 160, Milano

Come ci si allena per trenta chilometri in un’area assediata che da un capo all’altro ne misura al massimo sette, e dove le piste di atletica sono solo un ricordo?
Islam correva rasentando i muri, laddove le macerie delle case e i crateri delle esplosioni glielo consentivano. A Sarajevo, è tragicamente noto, i cecchini tiravano sulle donne, i vecchi, i bambini. Quando attraversava uno spazio aperto, il maratoneta cambiava andatura: sarebbe stato troppo comodo centrare quella macchiolina rossa se si fosse mossa a passo lento e costante.
Perciò agli incroci e nelle piazze Islam si lanciava in scatti a zig zag. Un giorno aveva attraversato l’intera Sarajevo sotto un pesante bombardamento d’artiglieria: erano tutti nei rifugi, ma lui aveva voluto rischiare. “Per farla franca” diceva, “la cosa più importante è l’istinto”.

Bosnia, Ruanda, Pakistan, Afghanistan, Cecenia, Kuwait, Kosovo: di Antonio Affaitati si può veramente dire che “le ha viste tutte”. Reporter di guerra per la radio e la televisione, dove c’è un conflitto lo mandano.
O, per meglio dire, dove c’è un conflitto che fa audience, e finché fa audience. Ma dopo vent’anni di carriera, dopo aver assistito a morti e tragedie, dopo esser stato gravemente ferito da una bomba in Kuwait, Affaitati non ha ancora smesso di interessarsi alla sofferenza della gente e di ascoltarne le storie, anche se nei reportage non c’è mai tempo per raccontarle.
In questo libro faremo così la conoscenza di Islam, il maratoneta bosniaco che ha continuato ad allenarsi sotto il fuoco dei cecchini durante l’assedio di Sarajevo; di Ibrahim, il bambino ceceno che ci insegna a sabotare i carri armati sovietici; della sfortunata Thaina, l’infermiera palestinese nel Kuwait invaso.
Affaitati ci racconta di persone “qualsiasi”, di quegli esseri umani che più di tutti vivono la guerra sulla propria pelle e che, quando sulle zone “calde” si spengono i riflettori della stampa internazionale, tornano tragicamente nell’ombra.
I personaggi di queste storie sono le vittime di guerre senza vincitori, accomunati da ciò che rende simile ogni guerra: la paura, una cosa che anche Affaitati, ancora oggi, non riesce a smettere di provare.

Antonio Affaitati, inviato speciale della Rai dal 1976, ha seguito negli ultimi due decenni i principali avvenimenti di politica internazionale. Dalla guerra in Libano alla rivoluzione iraniana, dai mutamenti politici dell’Europa dell’Est a quelli asiatici, dall’India al Pakistan, la guerra in Afghanistan e il dramma del popolo curdo, la tragedia somala e quella della ex Jugoslavia. Ha realizzato reportage e documentari dall’Africa, dalla Cecenia, dal Ruanda e dal Sud America. Nel 1996 ha vinto il premio Lamberti Sorrentino come corrispondente di guerra.

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